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mostra
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In mostra al Museo della Città fino al 19 settembre oltre 130 opere dell’artista livornese
definito dal critico Emilio Cecchi nel 1913 un “Van Gogh involontario”
MARIO
PUCCINI,
fig. 1
un artista
consapevole
La copertina del catalogo della mostra di Mario Puccini.
di Giorgio Mandalis
Il 2 Luglio
2021
si è inaugurata
presso i
locali del
Museo
della Città una spettacolare
retrospettiva dedicata a Mario
Puccini, il grande pittore
livornese morto a Firenze nel
1920. La pandemia ha fatto
slittare di un anno il progetto
che avrebbe dovuto essere
realizzato dopo la mostra su
Modigliani e la Scuola di Parigi,
essendo i due artisti labronici
scomparsi nella stesso
anno. Ora, con giustificato
ritardo, è finalmente possibile
ammirare oltre 130 opere
del Maestro, provenienti
da musei, gallerie e soprattutto
da collezioni private milanesi
e fiorentine a cui si
aggiungono alcuni dipinti di
Fattori e della sua scuola che
portano a quasi 150 il numero
dei quadri in esposizione.
Purtroppo una quantità veramente
esigua di dipinti pucciniani
risulta conservata nei
musei pubblici, quindi si tratta
di un’occasione da non
perdere per ammirare un
gran numero di opere, molte
delle quali inedite e quasi tutte
destinate a tornare presto
nelle sedi private che le custodiscono.
Curatrice della
mostra, che resterà aperta
sino al 19 Settembre, è stata
la dott. Nadia Marchioni, che
assieme alla dott. Elisabetta
Palminteri Matteucci aveva
svolto lo stesso ruolo per la
Mario Puccini /Livorno 1869 -
Firenze 1920).
bella retrospettiva dedicata a
Puccini a Seravezza nel
2015. Merito della curatrice
è stato anche quello di avere
accostato nella mostra livornese
alcune opere di Fattori
e di altri suoi allievi, quali Plinio
Nomellini e Guglielmo
Micheli, per stabilire dei confronti
tra alcune opere giovanili
di Puccini e quelle del
Maestro e dei compagni di
studio, a dimostrazione di una
temperie comune che si pone
alla base della formazione dei
cosiddetti “postmacchiaioli”,
prima che ognuno elaborasse
uno stile personale e imboccasse
il proprio percorso
artistico.
I promotori ed organizzatori
a cui pure va la gratitudine
di tutti gli appassionati
d’arte sono stati il Comune
di Livorno, la Fondazione
Livorno, la Fondazione Livorno
- Arte e Cultura, la
Regione Toscana che ha
concesso il patrocinio e la
Banca di Credito Cooperativo
di Castagneto Carducci
per il suo contributo finanziario.
* * *
Se Modigliani, fino ad anni
non lontanissimi - diciamolo
apertamente - poco amato a
Livorno, ha assunto da tempo
una notorietà internazionale
e le sue opere hanno raggiunto
quotazioni stratosferiche,
Puccini, che ebbe invece
un’influenza determinante
sugli artisti della scuola labronica,
si è mantenuto nei
limiti di un mercato poco più
che nazionale e di quotazioni
per quanto importanti assolutamente
imparagonabili. Inoltre,
mentre la scomparsa di
Dedo fu annunciata su Il Telegrafo
da un trafiletto che titolava
in modo stringato
“Muore a Parigi il fratello pittore
dell’On. Modigliani” (un
“fratello di”, ancora indegno
di essere ricordato per i meriti
propri), la scomparsa di
Puccini scatenò un terremoto
all’interno dell’ambiente
pittorico locale, al punto