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Belforte, famiglia
m’incantarono: mi affrettai verso il porto
e salii su di una scogliera contro cui venivano
ad infrangersi le onde...”).
BECUZZI LIDO (Livorno 11 maggio 1935
- 28 giugno 1987, di Sestilio e Leda Scateni)
- Sindacalista. Funzionario della Esso,
svolse intensa attività come dirigente del
sindacato chimici Filcea-Cgil.
BEDARIDA DAVID (Livorno 20 maggio
1936 - 2 ottobre
2013) - Medico.
Dott. Svolse la professione
di neurologo
e poi di psichiatra
negli ospedali di
Pontedera, Livorno,
Grosseto e Aosta
per finire la carriera
come primario all’ospedale di Piombino.
Fece parte del coro della Comunità Ebraica
di Livorno. È scomparso a seguito di un
incidente stradale.
BEDARIDA GUGLIELMO (Livorno 1925
- Lodi (MI) 5 aprile 1989) - Primario ematologo.
Prof. Laureatosi in medicina all’università
di Roma nel 1955, si specializzò
nelle malattie del sangue e proseguì gli studi
e la ricerca a livello internazionale presso
l’Istituto di immunoematologia del Centro
Hayem di Parigi. Rientrò in Italia per
dirigere l’Istituto Trasfusionale Avis di
Pavia. Dopo una parentesi trascorsa all’Istituto
di Genetica Medica dell’Università
di Torino, nel 1971 fu chiamato quale
Primario ematologo dell’ospedale Maggiore
di Lodi. Ha lasciato un’imponente opera
scientifica di circa 200 pubblicazioni.
BEDARIDA GUIDO (Ancona 18 febbraio
1900 - Livorno 18 agosto 1962, di Davide e
Fortunata Ottolenghi) - Storico e scrittore.
Avv. Conosciuto anche con lo pseudonimo
Eliezer ben David. Giunse nella nostra città
all’età di 15 anni. Dopo la laurea in giurisprudenza
esercitò la professione di avvocato.
Con il fratello Umberto (v.), portò
avanti anche l’azienda di famiglia, la Casalana
Bedarida, società specializzata nel
commercio di lana per materassi. Studioso
e gran conservatore del patrimonio giudeolivornese,
e in particolare del bagitto, scrisse
arguti e deliziosi sonetti tanto da essere
definito “il sommo scrittore e poeta del
bagitto livornese”. Fu direttore della “Rassegna
mensile d’Israele” e socio fondatore
della sezione livornese dell’Associazione
Italia-Israele. Ha lasciato numerosi testi,
quali Ebrei d’Italia (Livorno, Soc. Editrice
Tirrena, 1948) e Ebrei di Livorno - Tradizioni
e gergo in 180 sonetti (Ed. Felice Le
Monnier, Firenze, 1956). Nel 2009 è stato
ricordato dalla Comunità Ebraica di Livorno
con una giornata di studio presso la Sala
Consiliare della Provincia di Livorno dal
titolo “Guido Bedarida, l’uomo e la sua
opera storica e letteraria”. Nel 2011 gli è
stato intitolato il nuovo tratto di strada da
via Campania a via Sicilia. Il 27 gennaio
2021, Giorno della Memoria, nei locali dell’Ordine
degli avvocati, presso il tribunale
civile di Livorno in via De Larderel, il suo
nome è stato inserito tra i nove elencati in
una targa “In memoria degli avvocati e di
tutti gli ebrei perseguitati dalle leggi razziali
e vittime della Shoah”.
BEDARIDA MASSIMO (Livorno 1922 -
11 gennaio 2018) - Imprenditore. Negli anni
‘80 rivestì la carica di presidente della Comunità
Ebraica di Livorno.
BEDARIDA ROBERTO (Livorno 16 marzo
1928 - 18 settembre
2008, di Umberto
e Laura Franco) -
Imprenditore. Ing.
Laureatosi in ingegneria,
fu docente all’università
di Pisa.
Nel contempo, portò
avanti l’azienda di
famiglia, la Casalana
Bedarida, specializzata
nel commercio di lana per materassi.
BEDARIDA UMBERTO (Ancona 8 febbraio
1896 - Livorno 6 febbraio
1966, di Davide
e Fortunata Ottolenghi)
- Comm. Industriale.
Si trasferì
giovanissimo a Livorno
e con il fratello
Guido (v.) subentrò
nell’azienda di
famiglia, la Casalana
Bedarida, società specializzata nel commercio
di lana per materassi. Fu fondatore e
presidente della Betron Industria e Ricerche
Elettroniche SpA di Livorno, una azienda
di alta specializzazione, fornitrice per il
suo settore, delle Forze Armate. Fece parte
dei consigli di amministrazione dell’Associazione
Industriale, della Cassa di Risparmi,
della Giunta della C.C.I.A., del Comitato
Estate Livornese e dell’Ente Provinciale
per il Turismo.
BEDOGNI ODETTE con. Fremura, in arte
Delia Scala (Bracciano
(Roma) 25 settembre
1929 - Livorno
15 gennaio 2004,
di Aldo e Iolanda Redighieri)
- Attrice,
soubrette. Fra le più
complete show girl
del teatro leggero italiano,
con la coppia Garinei & Giovannini,
tra gli anni ‘50/’60 interpretò commedie
musicali di gran successo (quali Giove in
doppiopetto e L’adorabile Giulio con Carlo
Dapporto; Buonanotte Bettina con Walter
Chiari; My fair lady con Gianrico Tedeschi;
Rinaldo in campo con Domenico
Modugno; Un trapezio per Lisistrata con
Nino Manfredi e Il gioco della tartaruga
con Renato Rascel). Fu grande protagonista
anche alla televisione con Canzonissima
(1959 e 1960) a fianco di Nino Manfredi
e Paolo Panelli. Abbandonò quarantenne
la scena artistica quando ancora era alla ribalta
nazionale. Nella vita privata, non nascose
mai la sua battaglia contro il cancro
dopo che negli anni Settanta, operata dal
professor Bucalossi, il cui aiuto era Umberto
Veronesi, e curata con la chemio e la
cobalto-terapia in anni in cui la chirurgia
oncologica muoveva i primi passi, fu considerata
una miracolata. Sposatasi in seconde
nozze con Arturo Fremura, nel 1986 si stabilì
a Livorno, conducendo vita riservata. Ma
era sempre pronta a scendere in piazza nelle
manifestazioni annuali “L’arancia per la
vita” e “Un’azalea per la mamma” per la
raccolta fondi a favore dell’Airc che, grazie
anche alla sua presenza, hanno sempre trovato
la massima risposta da parte dei livornesi.
BELFIORE CORRADO (Noto (SR) 25 novembre
1933 - Livorno 30 gennaio 2001, di
Alfonso e Concetta Buonarrivo) - Fotografo.
Figlio d’arte, iniziò ad imparare la professione
nello studio del padre a Noto. Nel
1956 si trasferì a Livorno e aprì uno studio
fotografico in via Salvestri, che poi trasferì
in via Bat Yam. Per quasi mezzo secolo
immortalò immagini di storia livornese. Fu
anche il fotografo legato ai parà della Folgore
della vicina caserma «Vannucci».
BELFORTE, famiglia - Antica famiglia
ebraica di tipografi-editori. Nel 1834 SA-
LOMONE BELFORTE (1806-1869) costituì
la “Salomone Beforte & C.”, azienda
tipografica con sede in via Serristori, al 5°
piano di un palazzo popolare, specializzandosi
nella pubblicazione di opere in lingua
ebraica su commissione, in particolare
dai paesi orientali. Gli succedette il figlio
Giuseppe (Livorno 1830-1894) e, nel 1890,
il nipote Giulio (Livorno 1857-1921), che,
rimasto unico proprietario delle attrezzature
tipografiche e delle opere stampate,
impresse uno sviluppo industriale all’azienda,
trasferitasi al piano terra del Palazzo
Corridi in via della Madonna, arricchendola
di una litografia, una legatoria, una libreria
e una cartoleria, diversificando le pubblicazioni
anche con testi scolastici. Nel
‘900, a causa di una malattia, gli subentrò la
moglie Emma Castelli (v., Livorno 1864-
1937) e successivamente i figli Guido (Livorno
1885-1950), Aldo Luigi (Livorno
1886-1970), e Gino (v., Livorno 1895-
1986). L’espansione dell’azienda proseguì
con edizioni d’arte e la pubblicazione della
rivista «Liburni civitas». Nel 1938 le leggi