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A cura di
Ugo Barlozzetti
Percorsi d’arte
in Toscana
Museo Archeologico del Casentino
A Bibbiena un percorso dalla preistoria all’età tardo antica
di Ugo Barlozzetti / foto courtesy Museo Archeologico del Casentino
All’inizio degli anni Novanta del secolo scorso ebbi
modo di scrivere per la guida del Casentino che la
casa editrice Octavo pubblicò in modo frammentario.
Avevo già scritto sul Casentino per il settecentesimo anniversario
della battaglia di Campaldino e per una successiva
mostra sui castelli e mi aveva sempre affascinato il succedersi
delle testimonianze dell’ambiente e del popolamento di
questa conca intermontana e l’organizzazione, arricchita di
materiali delle più recenti campagne di scavo, del Museo Archeologico
Casentinese “Piero Albertoni” offre oggi ai visitatori
un’interessante occasione per comprendere tanti aspetti
di un passato anche molto lontano. L’allestimento, articolato
in sei sale, è basato su un criterio cronologico che mostra al
visitatore come il territorio si sia trasformato tra la preistoria
e l’età tardo antica. La sala 1 è dedicata appunto alla preistoria:
sono esposti resti fossili della fauna di circa settecentomila
anni fa, composta da porzioni scheletriche di Elephas
meridionalis e Hippopotamus antiquus che testimoniano come
il Casentino per lungo tempo sia stato caratterizzato da
un ambiente lacustre di clima caldo-umido. Calchi di crani
umani affrontano il tema dell’evoluzione dal punto di vista
antroponometrico dal paleolitico superiore all’età dei metalli.
Nella sala 2 sono esposti materiali provenienti da insediamenti
di crinale o di fondo valle, che testimoniano la prima
frequentazione etrusca: Pratello, Serelli e Masseto. La sala 3
è dedicata alla religiosità etrusca e in particolare al santuario
di Socana, con l’ipotesi ricostruttiva dell’elevato integrato
dalle decorazioni coroplastiche.
La sala 4 presenta
reperti provenienti
dalla grande stipe votiva
del Lago degli Idoli
sul Monte Falterona,
www.florenceartgallery.com
superstiti di quanto fini-
In questa e nelle foto in basso alcune sale del museo
to anche all’estero dai tempi delle indagini iniziate nel 1838,
recuperati fra la campagna del 1972 e quelle del 2003-2007.
Nella sala 5 sono esposte le testimonianze dell’età romana
con un allestimento che privilegia il criterio funzionale. Nella
sala sono accolti reperti legati alla produzione degli alimenti
e quanto destinato al loro consumo. La ricostruzione di parte
dell’impianto termale di Domo e l’esposizione dei materiali
da costruzione illustrano la fattoria romana e i servizi connessi.
Sono inoltre presenti i reperti provenienti da siti riferibili
al tardoantico con testimonianze dell’arrivo di ostrogoti e
longobardi. Nella sala 5 trovano spazio le testimonianze del
mondo funerario antico con l’esposizione delle varie tipologie
di sepoltura rinvenute in Casentino: da quelle alla cappuccina
a quelle a inumazione, dalle sepolture a cassone a
quelle a incinerazione. L’ultima sala, la 6, è dedicata a esposizioni
temporanee. Il museo è dotato di un’aula didattica attrezzata
per laboratori e attività educative.
www.arcamuseocasentino.it
MUSEO ARCHEOLOGICO DEL CASENTINO
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