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La Toscana Nuova - ottobre 2021

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A cura di

Ugo Barlozzetti

Percorsi d’arte

in Toscana

Museo Archeologico del Casentino

A Bibbiena un percorso dalla preistoria all’età tardo antica

di Ugo Barlozzetti / foto courtesy Museo Archeologico del Casentino

All’inizio degli anni Novanta del secolo scorso ebbi

modo di scrivere per la guida del Casentino che la

casa editrice Octavo pubblicò in modo frammentario.

Avevo già scritto sul Casentino per il settecentesimo anniversario

della battaglia di Campaldino e per una successiva

mostra sui castelli e mi aveva sempre affascinato il succedersi

delle testimonianze dell’ambiente e del popolamento di

questa conca intermontana e l’organizzazione, arricchita di

materiali delle più recenti campagne di scavo, del Museo Archeologico

Casentinese “Piero Albertoni” offre oggi ai visitatori

un’interessante occasione per comprendere tanti aspetti

di un passato anche molto lontano. L’allestimento, articolato

in sei sale, è basato su un criterio cronologico che mostra al

visitatore come il territorio si sia trasformato tra la preistoria

e l’età tardo antica. La sala 1 è dedicata appunto alla preistoria:

sono esposti resti fossili della fauna di circa settecentomila

anni fa, composta da porzioni scheletriche di Elephas

meridionalis e Hippopotamus antiquus che testimoniano come

il Casentino per lungo tempo sia stato caratterizzato da

un ambiente lacustre di clima caldo-umido. Calchi di crani

umani affrontano il tema dell’evoluzione dal punto di vista

antroponometrico dal paleolitico superiore all’età dei metalli.

Nella sala 2 sono esposti materiali provenienti da insediamenti

di crinale o di fondo valle, che testimoniano la prima

frequentazione etrusca: Pratello, Serelli e Masseto. La sala 3

è dedicata alla religiosità etrusca e in particolare al santuario

di Socana, con l’ipotesi ricostruttiva dell’elevato integrato

dalle decorazioni coroplastiche.

La sala 4 presenta

reperti provenienti

dalla grande stipe votiva

del Lago degli Idoli

sul Monte Falterona,

www.florenceartgallery.com

superstiti di quanto fini-

In questa e nelle foto in basso alcune sale del museo

to anche all’estero dai tempi delle indagini iniziate nel 1838,

recuperati fra la campagna del 1972 e quelle del 2003-2007.

Nella sala 5 sono esposte le testimonianze dell’età romana

con un allestimento che privilegia il criterio funzionale. Nella

sala sono accolti reperti legati alla produzione degli alimenti

e quanto destinato al loro consumo. La ricostruzione di parte

dell’impianto termale di Domo e l’esposizione dei materiali

da costruzione illustrano la fattoria romana e i servizi connessi.

Sono inoltre presenti i reperti provenienti da siti riferibili

al tardoantico con testimonianze dell’arrivo di ostrogoti e

longobardi. Nella sala 5 trovano spazio le testimonianze del

mondo funerario antico con l’esposizione delle varie tipologie

di sepoltura rinvenute in Casentino: da quelle alla cappuccina

a quelle a inumazione, dalle sepolture a cassone a

quelle a incinerazione. L’ultima sala, la 6, è dedicata a esposizioni

temporanee. Il museo è dotato di un’aula didattica attrezzata

per laboratori e attività educative.

www.arcamuseocasentino.it

MUSEO ARCHEOLOGICO DEL CASENTINO

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