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La Toscana Nuova - ottobre 2021

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gazza passava tanto tempo a San Pietroburgo – allora

capitale della cultura europea per eccellenza – dove andava

a trovare la zia materna che lavorava come decoratrice

alla corte dello zar Nicola Romonov. Durante una

festa, incontra l’amore della sua vita, un rampollo ambito

da tutte le teenager della città: il bello e promettente avvocato

Tadeusz Lempicki, dal quale prenderà il nome

Lempicka, aggiungendo successivamente in Francia il

“de” per accentuare la nobile provenienza alla quale teneva

molto. Tra i due scocca la scintilla della passione

che li porta a sposarsi, ad avere una figlia, Kizette, e a

condurre una convivenza tranquilla ed agiata vista la loro

posizione sociale. Purtroppo la vita le riserva una

spiacevole sorpresa: scoppia la rivoluzione bolscevica e

Tadeusz viene arrestato con l’accusa gravissima di collaborazione

con i bianchi (i controrivoluzionari). Tamara

è disperata e per la prima volta usa il proprio fascino per

salvare il marito, facendo “perdere la testa” al console

svedese per ottenere due passaporti stranieri. In questo

modo salva il marito e con tutta la famiglia scappa dalla

Russia. Invece di recarsi a Stoccolma, dove la attende il

diplomatico innamorato di lei, Tamara cambia i propri

piani e va a Parigi. Nella fretta della fuga, i coniugi Lempicki

portano via soltanto alcune valigie, un po’ di denaro,

vestiti da sera e gioielli pensando di dover trascorrere

una lunga vacanza nella capitale francese, almeno fino

Giovane fanciulla con i guanti (1930)

alla fine della rivoluzione. Si stabiliscono nel lussuoso

Hotel Savoy e ogni sera vanno a divertirsi, incontrandosi

spesso con altri aristocratici che come loro sono dovuti

andare via per mettersi in salvo. Le vacanze si allungano

più del previsto e i soldi cominciano a scarseggiare. All’inizio

Tamara vende alcuni gioielli per pagare i debiti, ma

la situazione finanziaria è grave, soprattutto perché Tadeusz,

dopo l’esperienza della prigione in Russia, soffre

di una depressione sempre più acuta e non riesce a trovare

lavoro. Tamara capisce che tocca a lei pensare al

sostentamento della famiglia. Lavora prima come indossatrice

e si ingegna a disegnare cappelli. Si ricorda poi

che una volta era brava a dipingere. Per questo motivo,

con i soldi guadagnati, segue vari corsi di pittura, diventando

in breve tempo la più ambita ritrattista della nobiltà

russa emigrata a Parigi come lei. Arrivano le prime

commissioni sempre più richieste e meglio pagate. Tamara

diventa ricca. Ma il momento cruciale che la porta

alla vera popolarità e la fa diventare regina dei salotti parigini

è la commissione nel 1929 da parte del giornale Die

Dame di una copertina del mensile. Tamara realizza un

proprio autoritratto alla guida della lussuosa Bugatti verde

(mai posseduta) dove esibisce con spavalderia l’immagine

di una donna forte e bella ma soprattutto

emancipata ed indipendente. La de Lempicka non era

molto felice nella vita privata: a causa della rivoluzione

del 1917, aveva perso tutto, casa, genitori, stabilità.

Invece di trovare supporto nella figura del marito si

scontra con la dura vita e si ritrova nel ruolo di unica

nutrice della famiglia. Alla fine Tadeusz la lascia

per un’altra donna, non riuscendo a sopportare la

sua vita mondana e le cene trascorse in compagnia

degli artisti. Tamara stringe amicizia con il

collezionista dei suoi lavori, il barone von Kuffener

(ricco nobile ebreo possidente di terreni e di allevamenti

bovini in Ungheria), e lo sposa in seconde

nozze. Essendo dotata di sesto senso, intuisce l’arrivo

in Europa della tempesta nazista; per questo

convince il marito a vendere (anzi a svendere) tutte

le proprietà e ad emigrare insieme negli Stati Uniti

nell’estate del 1939. La sua vita è stata tormentata

da continui cambiamenti e trasferimenti, ha sempre

dovuto scappare da qualcosa ed aiutare gli altri.

Non scendeva mai a compromessi e

soprattutto non rinunciava mai alla sua libertà personale

e alla dedizione per l’arte. Tra i finalisti del

concorso Tamara Art Award c’è un’importante rappresentanza

di artisti internazionali come la statunitense

Stephanie Holznecht, l’israeliana Michal

Ashkenasi, il polacco decano dell’Università di

Bialystok Ernest Zawada, lo svedese Fredrik Olsen,

l’olandese di origine surinamese Alma Sheik, la lussemburghese

Karin Monschauer, vincitrice del secondo

premio Lorenzo il Magnifico 2017, la polacca

Kinga Lapot Dzierwa e la scultrice olandese

Alexandra Von der Leeuw.

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