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La Toscana Nuova - ottobre 2021

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Personaggi

Marco Masini

Il Ponte Rosso è stata la mia prima ribalta

di Marco Masini

Anche se sono nato nel 1964 in piazza Indipendenza,

ho vissuto tutta la mia infanzia e l’adolescenza

fino a 25/26 anni, al Ponte Rosso in

via Vittorio Emanuele al 34 nel palazzo attaccato ai passaggi

a livello che prima erano manuali con il casellante

che conoscevo bene e che, quando ero in ritardo, mi faceva

passare sotto le sbarre non prima di essersi accertato

che non ci fossero treni in arrivo. Uno si chiamava

Lido e l’altro era un ragazzo un po’ più giovane del quale

non ricordo più il nome. Accanto al passaggio a livello

c’era un bar gestito da Carlo che era sposato e aveva

due figli; anche lui era del Ponte Rosso. Era innamorato

della musica e seguiva passo per passo quello che facevo

già dagli anni Settanta fino all’81/82; nel 1983 ha venduto

a un altro gestore che cambiò la denominazione in

Bar Parigi. Mio padre Giancarlo andava sempre lì a giocare

a carte o a biliardo o a guardare la televisione che

era nella sala delle carte. Quando tornavo a casa e non

lo trovavo, sapevo che era lì. Posso dire che quel bar in

quegli anni è stato il mio punto di riferimento. Dai cinque,

sei anni. Il giardino di casa mia confinava con la ferrovia

e la mia camera si affacciava sul giardino; anche

di notte mi ero così abituato al passaggio dei treni locali

– allora non c’erano i Freccia Rossa – che il loro rumore

mi stimolava a prendere sonno. Il mio giardino confinava col

Giardino dell’Orticoltura dove si giocava a pallone, facendo le

porte con le panchine, contro la volontà della guardia addetta

alla sorveglianza che spesso ci sequestrava il pallone. Molte

Con il padre Giancarlo

Masini da ragazzo quando abitava al Ponte Rosso

volte ero io a portare il pallone e facevo le squadre con i miei

amici Riccardo Ostolani, Dino Chielli, Riccardo Bellini, Stefano

Baffini, Giuseppe Sanfilippo, Jacopo e Marco Di Maggio diventato

un chitarrista molto bravo. Con molti di loro eravamo

compagni di scuola alla elementare Cesare Battisti.

Io avevo ideato le maglie rosse con strisce nere, senza

alcun riferimento al Milan, della squadra del Ponte

Rosso e indossavo quella con il numero 10 perché fin

da bambino volevo essere protagonista. Ogni tanto

andavamo a giocare anche in piazza della Vittoria oppure

partecipavamo a dei piccoli tornei under 10, ma

abbiamo continuato a farli anche quando eravamo

più grandicelli, andando in trasferta in via dei Bruni

oppure a Rifredi o a Novoli orgogliosi di rappresentare

il nostro rione, il Ponte Rosso. Al Giardino dell’Orticultura

si facevano anche altri giochi ma la nostra

passione era soprattutto il pallone. In angolo fra via

Puccinotti e via Vittorio Emanuele c’erano quasi tutti

i negozi necessari per le famiglie: il salumiere, il panettiere

Giancarlo Fabbri, Lamberto Bellini il macellaio

e poi anche Carlo Bellini che aprì la ferramenta. Di

fronte, fu aperto l’Emporio del Mobilio che guardava

via Puccinotti. Avevamo il nostro universo in quel rione

che è stato per tutti noi un nido che ci ha cullato e

dove abbiamo cominciato a conoscere la vita.

MARCO MASINI

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