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Personaggi
Marco Masini
Il Ponte Rosso è stata la mia prima ribalta
di Marco Masini
Anche se sono nato nel 1964 in piazza Indipendenza,
ho vissuto tutta la mia infanzia e l’adolescenza
fino a 25/26 anni, al Ponte Rosso in
via Vittorio Emanuele al 34 nel palazzo attaccato ai passaggi
a livello che prima erano manuali con il casellante
che conoscevo bene e che, quando ero in ritardo, mi faceva
passare sotto le sbarre non prima di essersi accertato
che non ci fossero treni in arrivo. Uno si chiamava
Lido e l’altro era un ragazzo un po’ più giovane del quale
non ricordo più il nome. Accanto al passaggio a livello
c’era un bar gestito da Carlo che era sposato e aveva
due figli; anche lui era del Ponte Rosso. Era innamorato
della musica e seguiva passo per passo quello che facevo
già dagli anni Settanta fino all’81/82; nel 1983 ha venduto
a un altro gestore che cambiò la denominazione in
Bar Parigi. Mio padre Giancarlo andava sempre lì a giocare
a carte o a biliardo o a guardare la televisione che
era nella sala delle carte. Quando tornavo a casa e non
lo trovavo, sapevo che era lì. Posso dire che quel bar in
quegli anni è stato il mio punto di riferimento. Dai cinque,
sei anni. Il giardino di casa mia confinava con la ferrovia
e la mia camera si affacciava sul giardino; anche
di notte mi ero così abituato al passaggio dei treni locali
– allora non c’erano i Freccia Rossa – che il loro rumore
mi stimolava a prendere sonno. Il mio giardino confinava col
Giardino dell’Orticoltura dove si giocava a pallone, facendo le
porte con le panchine, contro la volontà della guardia addetta
alla sorveglianza che spesso ci sequestrava il pallone. Molte
Con il padre Giancarlo
Masini da ragazzo quando abitava al Ponte Rosso
volte ero io a portare il pallone e facevo le squadre con i miei
amici Riccardo Ostolani, Dino Chielli, Riccardo Bellini, Stefano
Baffini, Giuseppe Sanfilippo, Jacopo e Marco Di Maggio diventato
un chitarrista molto bravo. Con molti di loro eravamo
compagni di scuola alla elementare Cesare Battisti.
Io avevo ideato le maglie rosse con strisce nere, senza
alcun riferimento al Milan, della squadra del Ponte
Rosso e indossavo quella con il numero 10 perché fin
da bambino volevo essere protagonista. Ogni tanto
andavamo a giocare anche in piazza della Vittoria oppure
partecipavamo a dei piccoli tornei under 10, ma
abbiamo continuato a farli anche quando eravamo
più grandicelli, andando in trasferta in via dei Bruni
oppure a Rifredi o a Novoli orgogliosi di rappresentare
il nostro rione, il Ponte Rosso. Al Giardino dell’Orticultura
si facevano anche altri giochi ma la nostra
passione era soprattutto il pallone. In angolo fra via
Puccinotti e via Vittorio Emanuele c’erano quasi tutti
i negozi necessari per le famiglie: il salumiere, il panettiere
Giancarlo Fabbri, Lamberto Bellini il macellaio
e poi anche Carlo Bellini che aprì la ferramenta. Di
fronte, fu aperto l’Emporio del Mobilio che guardava
via Puccinotti. Avevamo il nostro universo in quel rione
che è stato per tutti noi un nido che ci ha cullato e
dove abbiamo cominciato a conoscere la vita.
MARCO MASINI
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