La Subfornitura n°3 - Maggio / Giugno 2022

ATTUALITÀ
4.0 negli istituti tecnici superiori,
sistema duale ecc. sono ritenuti
ottimi strumenti dal sistema delle
imprese del settore.
Cosa cercano oggi le imprese della
macchina utensile, e più in generale
della meccanica, da un giovane
appena uscito dal mondo della formazione?
Le aziende cercano giovani preparati.
Oltre alle competenze tecniche in
meccanica, meccatronica, elettronica
e informatica le giovani risorse
devono avere conoscenza della
lingua inglese ma anche curiosità e
attitudine ad imparare, flessibilità. E
poi orientamento al lavoro di team
e disponibilità a viaggiare. La metà
della produzione di settore finisce
all’estero e le macchine utensili, una
volta prodotte, devono essere installate.
Abbiamo bisogno di personale
che segua anche quella fase. Ma non
solo, hanno necessità di personale
che possa relazionarsi con utilizzatori
di tutto il mondo per attività di
vendita, assistenza, manutenzione...
Un’azienda che investe sulla transizione
digitale è solitamente un’azienda
attenta anche alle tematiche
ambientali. Ritiene che le giovani
generazioni siano maggiormente
attratte da realtà green?
Penso di sì. Tra i movimenti che
scuotono le giovani generazioni
vi è quello della “salvaguardia
dell’ambiente”.
Un tema molto sentito nel settore
delle macchine utensili ove digitalizzazione,
flessibilità e sviluppo
di innovazione, in generale, sono
orientate proprio al tema della
produzione sostenibile che contiene
in sé sostenibilità ambientale,
economica e sociale.
Alfredo Mariotti (Ucimu): “Ucimu
Academy è un progetto che aggrega
tutte le iniziative realizzate
da Ucimu - Sistemi per produrre e dalla
Fondazione Ucimu per avvicinare
i giovani al mondo dei sistemi
di produzione”
Tutto questo viene espresso
anche dal nuovo marchio Ucimu
Green & Blue, concesso alle
imprese associate a Ucimu in
grado di dimostrare caratteristiche
aziendali che nessuno schema
di certificazione considera
contemporaneamente.
Rispetto alle grosse crisi attuali (la
pandemia, la crisi ambientale ed
energetica, le guerre) quali pensa
potranno essere gli effetti negativi
che queste avranno sulla formazione
e sul futuro lavorativo dei
giovani italiani ed europei? e quale
potrebbe essere il ruolo giocato
da questi ultimi per migliorare la
situazione?
Farei un distinguo: la pandemia ha
provocato uno shock che ha messo
a dura prova l’industria manifatturiera
ma per un periodo piuttosto
limitato. Le aziende hanno, infatti,
dimostrato di saper reagire e recuperare.
La guerra, invece, impone un livello
di incertezza decisamente maggiore
e -considerato come sta andando
il conflitto, che speriamo davvero
possa fermarsi presto - il futuro sarà
profondamente segnato da una
riorganizzazione geopolitica che
impatterà certamente sulle catene
di fornitura. Lo stiamo vedendo già
ora con i prezzi di energia e materie
prime schizzati alle stelle.
Questo avrà effetti sulla nostra
manifattura.
Dobbiamo ragionare su reshoring
e ritorno alla produzione europea
di tanti prodotti strategici che a
partire dall’inizio del 2000 avevamo
pensato di acquistare da altre
aree del mondo, Asia in primis. I
giovani sono il futuro delle aziende,
oltre che della nostra società. Penso
saranno determinanti per il rilancio
e la riorganizzazione del nostro
sistema economico e produttivo.
Anche per questo è fondamentale
siano preparati e possano godere
di formazione adeguate alle sfide
che verranno.
12 La Subfornitura - n.3 2022
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