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WineCouture 9-10/2023

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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<strong>10</strong><br />

Il mercato dello Champagne in Italia è oggi sempre<br />

più rilevante nel panorama commerciale nazionale.<br />

L’incontro tra l’eleganza e la passione tricolore<br />

per il vino e le aziende produttrici dell’iconico<br />

Metodo Classico francese sta dando vita a forti<br />

sinergie tra le realtà vinicole. Ma cosa porta le aziende e<br />

i gruppi italiani del vino a importare Champagne? Abbiamo<br />

deciso di esplorare le ragioni dietro questa scelta,<br />

confrontandoci con chi ha abbracciato questa tendenza<br />

e con le storie dietro alla loro selezione. Scopriremo<br />

così come questa fusione di tradizioni enologiche abbia<br />

portato a risultati sorprendenti e quanto le aziende italiane<br />

abbiano fatto proprie le sfumature e la raffinatezza<br />

del prestigioso spumante francese. Il nostro viaggio di<br />

scoperta inizia dalle vette alpine e dà voce a Klaus Gasser,<br />

direttore commerciale di Cantina Terlano: “Tutto è<br />

iniziato da una profonda passione per lo Champagne e<br />

da una conoscenza della famiglia Legras e Haas, che ormai<br />

va avanti da più di 20 anni. Apprezzando lo Champagne<br />

è nata un’amicizia con la famiglia, in particolare<br />

con il figlio Jérôme Legras. Convinto dalla straordinaria<br />

qualità di questo Champagne abbiamo intrapreso l’importazione<br />

di questo marchio, tanto che oggi è l’unico<br />

che importiamo e siamo estremamente soddisfatti dei<br />

risultati ottenuti. Essendo uno Champagne di Chouilly<br />

della Côtes de Blancs, patria dello Chardonnay, ci piacerebbe<br />

incrementare la linea di prodotti inserendo un<br />

Blanc de Noirs, in quanto questa tipologia d’importa-<br />

zione è per noi stimolante e conferma un’attività molto<br />

giusta per la nostra azienda”. Cambiando regione, ma<br />

rimanendo sempre nel Nord della penisola, raccogliamo<br />

le considerazioni di un’altra grande azienda nel panorama<br />

enologico nazionale: Ceretto, da Alba, in Piemonte.<br />

Un racconto attento e già di lunga storia, come<br />

evidenzia Giacolino Gillardi, ceo e responsabile del<br />

progetto Terroirs – Ceretto: “Agli inizi del nuovo millennio<br />

partecipai all’annuale degustazione del nostro<br />

importatore spagnolo Quim Vila. Fu qui che ebbi modo<br />

di conoscere Didier Depond, presidente della Maison<br />

Salon-Delamotte. Mi chiese un consiglio sull’Italia,<br />

poiché al tempo era per loro un mercato da ricostruire.<br />

Subito mi balenò l’idea di iniziare un’attività di importazione<br />

e rientrando ad Alba telefonai ai fratelli Ceretto<br />

che senza esitare mi diedero il mandato per iniziare<br />

immediatamente un’importazione di vini stranieri. Fu<br />

così che mi proposi a Depond: era il 2002 e di lì a pochi<br />

mesi sarebbe nata Terroirs – Ceretto. La nostra impostazione<br />

come importatori si distingue perché abbiamo<br />

avuto un approccio diretto e più personale fin da subito,<br />

conoscendo, selezionando e degustando con i produttori<br />

i loro vini. Nella scelta abbiamo privilegiato i Récoltant:<br />

non grandi Maison, ma aziende che rappresentavano<br />

coi loro vini il territorio d’appartenenza. Le realtà<br />

che importiamo oggi sono: Lelarge-Pugeot, Soutiran,<br />

Maurice Grumier, Salon-Delamotte, Perrot-Batteux,<br />

Nominè-Renard, Chateau de Bligny, Cottet-Dubreuil,<br />

Guenin e Albert Beerens”. Proseguendo questo nostro<br />

viaggio di racconto e scoperta incontriamo l’azienda Cà<br />

di Rajo di San Polo di Piave, Treviso. A prendere la parola<br />

è Fabio Cecchetto, titolare insieme ai fratelli Simone<br />

e Alessio: “Abbiamo iniziato lo scorso anno, dopo l’acquisizione<br />

della tenuta friulana che oggi porta il nome<br />

di Aganis. In seguito al lancio sul mercato di questi<br />

nuovi prodotti abbiamo deciso di metterci in gioco tra<br />

gli interlocutori italiani per la distribuzione di etichette<br />

francesi, tra cui Champagne e Borgogna, e di aziende<br />

nazionali. Nel nostro portfolio vi sono Paul Déthune<br />

e Damien Hugot. Come gruppo Ca’ di Rajo distribuiamo<br />

in Italia aziende che condividono la nostra stessa<br />

visione: realtà a conduzione famigliare con una filosofia<br />

orientata alla qualità e al rispetto dell’ambiente”. Rimanendo<br />

in Veneto, questa volta nel veronese, anche uno<br />

dei volti più storici dell’Amarone e della Valpolicella ha<br />

scelto di confrontarsi con l’universo dello Champagne,<br />

come ci spiega Silvia Allegrini, della storica azienda di<br />

famiglia di Fumane che con la commerciale Corte Giara<br />

importa anche un marchio di Champagne: “L’attività<br />

di distribuzione ha preso il via circa quattro anni fa,<br />

dai primi contatti con una Maison che ha il suo cuore in<br />

Borgogna, Olivier Leflaive, ma che ha anche una ramificazione<br />

ad Avize: lo Champagne Valentin Leflaive. Ne<br />

è nata una collaborazione davvero interessante, che poi<br />

si è ampliata coinvolgendo altre realtà borgognone. Abbiamo<br />

ricercato sempre aziende che avessero un’affinità<br />

DI IRENE FORNI<br />

DOSSIER<br />

Se lo Champagne si colora<br />

di verde, bianco, rosso<br />

Cosa c’entrano le cantine italiane con l’importazione<br />

delle bollicine francesi più famose

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