16.10.2023 Views

WineCouture 9-10/2023

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

15<br />

tà: mi aspetto una grande annata per i miei vini. Io ci<br />

sto per avere altre annate come questa, anche se è stata<br />

molto difficile e stressante per tutti i problemi e i conseguenti<br />

lavori che abbiamo dovuto fare tra i filari. Chi<br />

ha seguito molto bene la vigna durante tutto l’anno è<br />

stato ricompensato”.<br />

L’importanza dei vendemmiatori<br />

Thomas Rossi, che frequenta la Champagne da diversi<br />

decenni e quest’anno vi ha speso un po’ di tempo in periodo<br />

di vendemmia, racconta nel podcast Champagne<br />

Talks: “Ci si è trovati davanti ad una vendemmia mai<br />

fatta prima: non ci sono paragoni con il passato. Situazione<br />

mai successa: tantissima quantità ha permesso<br />

di fare una bella selezione, ma ovviamente è stato un<br />

lavoraccio. E a complicare il lavoro il caldo e l’umidità”.<br />

Quest’anno più che mai si è rivelato fondamentale il lavoro<br />

dei vendemmiatori.<br />

Fare una attenta selezione<br />

in vigna in molti casi è<br />

stata l’unica strategia per<br />

portare in pressa uva di<br />

altissima qualità.<br />

La regola base per chi<br />

raccoglie ce la svela sorridendo<br />

Brigitte Beaufort:<br />

“Se il grappolo che avete<br />

in mano lo mangereste,<br />

allora lo mettete nella<br />

cesta, altrimenti lo buttata<br />

in terra”. Nulla di più<br />

semplice ma allo stesso<br />

tempo nulla di più vero.<br />

“Stare in vendemmia è<br />

come vivere in una grande<br />

famiglia”, prosegue<br />

Thomas Rossi. “Si inizia<br />

la mattina presto. Sveglia<br />

alle 6, se non prima, poi<br />

si parte in squadriglia e<br />

si arriva sul punto di vendemmia.<br />

Finita una parcella,<br />

si parte e ci si sposta<br />

in quella successiva”.<br />

La vendemmia “italiana”<br />

Tra i vendemmiatori quest’anno davvero tanti gli italiani.<br />

In molti giovani, giovanissimi appassionati di<br />

Champagne che hanno voluto vivere questa esperienza.<br />

Alcuni invece sono ormai dei veterani. Tra questi<br />

Stefania Vignoli, originaria di Correggio, residente<br />

in Svizzera da quattro anni. “Quella appena conclusa<br />

è stata la mia settima vendemmia: la prima volta nel<br />

2017. La mia voglia di approfondire la conoscenza sullo<br />

Champagne non si limita alla programmazione di un<br />

viaggio, sono alla ricerca di qualcosa di più. Per una<br />

strana coincidenza arrivo a dialogare con Céline Rousseaux<br />

(vigneronne di Verzennay, Champagne Jacques<br />

Rousseaux, ndr) e parto. Oggi io e Celine siamo grandi<br />

amiche. Un’amicizia nata per caso, da una passione.<br />

Ogni anno, poi, è un’emozione nuova. Nonostante il rituale<br />

sia sempre lo stesso, sembra sempre tutto diverso.<br />

La routine è la stessa, ma le persone sono diverse, ed è<br />

anche quello che rende l’abitudine una novità”.<br />

Un esordio per Yari Paletti, che è stato ad Ambonnay,<br />

da Coutier. “È stata la prima vendemmia per me, non<br />

sapevo bene cosa aspettarmi. Ho trovato grande ospitalità.<br />

Ci hanno fatto sentire a casa. C’è stato tanto<br />

coinvolgimento, tanta condivisione sia con loro che<br />

con gli altri membri dell’equipe di vendemmia. I pranzi<br />

e le cene per me restano dei momenti indimenticabili di<br />

questa settimana. Sia per l’ottimo cibo che per le bottiglie<br />

stappate”. Con lui, anche Davide Ferrari, che conferma<br />

le stesse emozioni. “È il secondo anno che vado.<br />

Mi ero trovato molto bene lo scorso anno da La Borderie<br />

e quest’anno ho deciso di tornare a vendemmiare.<br />

Sono andato da Coutier. Siamo praticamente sempre<br />

stati con la famiglia, condiviso tutti i pasti con loro.<br />

Mangiato benissimo<br />

e assaggiato delle<br />

bottiglie che credo<br />

non avrei mai potuto<br />

assaggiare altrimenti.<br />

La vendemmia è<br />

sicuramente molto<br />

faticosa ma passare<br />

tante ora nella natura<br />

e tutto il resto ne ripagano<br />

il sacrificio”.<br />

Eduard Baltag, solo<br />

22 anni, racconta la<br />

sua prima esperienza,<br />

da La Borderie,<br />

nella Cote des Bar.<br />

“Emozioni uniche,<br />

un tuffo nell’atmosfera<br />

della campagna<br />

e un incontro con<br />

persone provenienti<br />

da tutto il mondo. Il<br />

ritmo delle giornate<br />

è scandito dalla natura.<br />

Si crea un’atmosfera<br />

unica. Tanta fatica<br />

in vigna ma dopo<br />

questa esperienza<br />

guarderò ogni calice<br />

di Champagne con<br />

occhi diversi”.<br />

Poi c’è anche chi è “del mestiere”. Andrea Micheloni ha<br />

un’azienda agricola in Valpollicella e quest’anno è partito<br />

per fare la sua prima vendemmia in Champagne,<br />

da Pierre Brocard: “Bellissimo. Ospitalità super. Si è<br />

creato un gruppo spettacolare. Una grande esperienza<br />

umana prima di tutto. In vigna si faticava ma tutto<br />

questo era in secondo piano per quello che stavamo vivendo”.<br />

Come è andata la raccolta dell’uva <strong>2023</strong> vista<br />

da chi era in vigna<br />

Dopo qualche frammento di storie di vita vissuta in<br />

vendemmia in Champagne, con tante emozioni e ricordi<br />

di esperienze umane,<br />

prima di tutto, la sintesi<br />

della vendemmia <strong>2023</strong><br />

da un punto di vista vitivinicolo<br />

la lasciamo alle<br />

parole di Marcello Brunetti,<br />

da un suo post Instagram<br />

al rientro. Alla<br />

quinta esperienza, anche<br />

lui a Verzenay da Jacques<br />

Rousseaux, conclude:<br />

“Quest’anno otto giorni.<br />

Intensi. Da noi la qualità<br />

era ineccepibile con<br />

l’80% delle parcelle con<br />

uva intatta come la 2022<br />

e le restanti parcelle dove<br />

con un po’ di selezione<br />

abbiamo comunque<br />

portato a casa un’ottima<br />

qualità. Se si fa la media<br />

tra le diverse zone, con<br />

situazioni molto diverse,<br />

alla fine l’umore in giro è buono. La quantità per selezionare<br />

e smistare c’era. Questa è un’altra di quelle vendemmie<br />

dove chi raccoglie pagando al kilo non oso immaginare<br />

cosa possa avere portato a casa. Per me, alla<br />

fine, l’annata è sempre molto relativa. Chi sa lavorare fa<br />

grande vino sempre, chi non sa lavorare non fa grande<br />

vino mai”.<br />

DOSSIER

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!