03.04.2014 Views

PDF (deutsch, français, italiano) - Planat

PDF (deutsch, français, italiano) - Planat

PDF (deutsch, français, italiano) - Planat

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

• la garanzia di un livello di sicurezza<br />

accettato secondo criteri unitari,<br />

• la riduzione dei rischi attuali e strategia<br />

per evitarne dei nuovi,<br />

• l’utilizzo efficiente ed efficace dei<br />

mezzi per una riduzione ottimale dei rischi.<br />

La base metodica per raggiungere questi<br />

obiettivi è, per ciascun rischio, l’elaborazione<br />

di un concetto del rischio in<br />

base ai seguenti passi fondamentali.<br />

Prima di tutto il rischio va analizzato:<br />

«che cosa può capitare?». Poi va valutato:<br />

«che cosa ci si può attendere?»<br />

A questo proposito svolgono un ruolo<br />

importante, oltre agli aspetti sociali ed<br />

ecologici, considerazioni di carattere<br />

economico come la disponibilità al pagamento<br />

della società e la proporzionalità<br />

di una determinata misura. Infine,<br />

vanno scelte le misure necessarie<br />

al raggiungimento degli obiettivi di<br />

protezione: «che cosa si deve fare?».<br />

Una gestione integrale dei rischi si basa<br />

su una combinazione ottimale di<br />

misure atte a prevenire e fronteggiare<br />

un avvenimento e a garantire la rigenerazione<br />

(ricostruzione e ripristino).<br />

La pianificazione del territorio è parte<br />

di questa gestione integrale dei rischi<br />

e contribuisce in modo significativo alla<br />

prevenzione. In particolare, assicura<br />

un’utilizzazione appropriata delle su-<br />

Pericoli naturali<br />

perfici minacciate contribuendo così a<br />

limitare il potenziale dei danni e a ridurre<br />

i rischi.<br />

Come può contribuire la pianificazione<br />

del territorio alla prevenzione<br />

dei rischi?<br />

Per la pianificazione del territorio un<br />

rischio è sempre rilevante quando è localizzabile<br />

territorialmente ed ha effetti<br />

sulle persone o sui beni nel territorio.<br />

In particolare, si tratta di pericoli<br />

naturali e rischi tecnologici. Jürgen<br />

Pohl, dell’Università di Bonn, propone<br />

tre livelli d’esame: la fonte del rischio,<br />

l’estensione del rischio e il potenziale<br />

del danno. Per la pianificazione del<br />

territorio risultano le seguenti possibilità<br />

d’influenza e d’azione:<br />

L’attuazione della prevenzione dei rischi<br />

nell’ambito della pianificazione<br />

del territorio riguarda soprattutto la<br />

pianificazione direttrice cantonale e la<br />

pianificazione d’utilizzazione comunale<br />

ma anche la procedura di autorizzazione<br />

edilizia. Premesse importanti<br />

per una prevenzione pianificatoria dei<br />

rischi sono le basi elaborate secondo<br />

lo stato della tecnica come ad esempio<br />

le carte dei pericoli o gli studi dei<br />

rischi. La prevenzione dei rischi a livello<br />

di pianificazione del territorio è<br />

Rischi tecnologici<br />

sempre più richiesta e sostenuta anche<br />

dalle compagnie assicurative, visto<br />

il continuo aumento della somma<br />

dei danni.<br />

Nel 2005, l’ARE, assieme ad altri Uffici<br />

federali, ha pubblicato una raccomandazione<br />

relativa alla considerazione dei<br />

pericoli naturali nella pianificazione del<br />

territorio (www.are.admin.ch/themen/<br />

raumplanung/00244/00432/00434/index.html?lang=it).<br />

Una pubblicazione<br />

analoga sul tema della prevenzione<br />

degli incidenti rilevanti nella pianificazione<br />

del territorio è attualmente<br />

in elaborazione.<br />

(traduzione)<br />

Claudia Guggisberg,<br />

1962, ha studiato geografia<br />

a Berna ed ha<br />

svolto il suo lavoro<br />

di licenza nel quadro<br />

dell’analisi dell’evento<br />

del maltempo del 1987, prima di entrare a far<br />

parte, nel 1991, dell’allora Ufficio federale per<br />

la pianificazione del territorio. Dal 2002 dirige<br />

il gruppo strategico della pianificazione direttrice<br />

presso l’ARE. Rappresenta, inoltre, l’ARE<br />

presso la Piattaforma nazionale Pericoli naturali<br />

(PLANAT) e presso l’Organo consultivo per<br />

i cambiamenti climatici (OcCC).<br />

Fonte<br />

del rischio<br />

Estensione<br />

Potenziale<br />

del danno<br />

Influsso limitato: utilizzazione adeguata<br />

del comprensorio, ad esempio<br />

in materia d‘impermeabilizzazione<br />

del suolo<br />

Realizzazione di zone naturali di ritenzione,<br />

per esempio più spazio ai<br />

corsi d‘acqua, e mantenimento di<br />

spazi liberi per misure tecniche di<br />

protezione.<br />

Utilizzazione adeguata: nessuna<br />

nuova zona edificabile, limitazione<br />

dell‘utilizzazione o oneri edilizi<br />

Scelta dell’ubicazione di certe<br />

aziende rispettivamente del tracciato<br />

di corrispondenti infrastrutture<br />

per l’approvvigionamento energetico<br />

e dei trasporti.<br />

Solo un influsso limitato: collocamento<br />

adeguato nel territorio di<br />

una certa utilizzazione o richiesta<br />

di corrispondenti misure di protezione.<br />

Utilizzazione adeguata: se possibile<br />

basse densità della popolazione<br />

nelle vicinanze di fonti di rischio rispettivamente<br />

adozione di misure<br />

di protezione.<br />

Fig. 2: Le possibilità d’influenza e di manovra della pianificazione del territorio<br />

60 forum sviluppo territoriale 3/2007

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!