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carrozza ma, dopo Trieste, tutto il viaggio si svolse
per mare.
Della porta si è conservato il toponimo rastello,
dal nome della pesante grata in ferro, che veniva
abbassata per evitare lo sfondamento. Con questa
voce oggi si indica la zona limitrofa, con case e villette
circondate da giardini.
Le due porte di Raspo
Sono dette anche porte di Terra.
Presso la seconda Porta di Raspo, all’interno delle
mura, sono stati trovati dei resti attribuiti alla
chiesetta dei santi medici Ermagora e Fortunato.
Appena fuori le mura anche 17 tombe non meglio
identificate e molte ossa. Forse i resti del cimitero
ebraico che per legge era extra muros.
La prima Porta di Raspo si trova più in basso, vicino
al centro storico. Fu costruita intorno alla
metà del XV sec., con l’espansione della città oltre
il mandracchio. Per tradizione questa fase viene
identificata con la costruzione della seconda cinta
muraria.
PRIMA PORTA DI RASPO
FOTO STORICA DELLA SECONDA PORTA DI RASPO
Ambedue le porte sono gotiche. Portano il nome
del Capitano di Raspo, che per più secoli rappresentò
l’autorità militare dei territori veneziani in
Istria. Arrivava a Pirano dal centro dell’Istria, accompagnato
dal suo seguito a cavallo, passando
proprio sotto queste due porte.
Il capitano di Raspo (dal nome del castello dove
risiedeva) controllava le strutture difensive e l’amministrazione
podestarile. A lui competeva pure la
“cernide” (scelta) dei giovani soldati, marinai e rematori,
per le guerre nelle quali la Repubblica era
coinvolta. I Piranesi parteciparono con coraggio e
impegno alle guerre della Dominante, distinguendosi
per capacità e dedizione, tanto che in più occasioni
furono lodati e premiati dalle autorità veneziane.
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