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Raccontare Pirano

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na, richiamando “le streghe dal fondo dell’acqua” (Š.

Pahor). Fu messo in sicurezza dai vicini che decisero

di ripulirlo delle immondizie e di chiuderlo. Così è

ancor oggi, la sua acqua pulita e potabile, serve per

annaffiare i fiori e le verdure degli orti vicini.

Cisterna in piazza I Maggio

Durante la lunga dominazione veneziana, durata

oltre cinque secoli, fu questo il maggior investimento

pubblico per garantire a tutti acqua potabile.

L’acqua veniva venduta due volte al giorno per

pochi centesimi al secchio. Serviva a far comprendere

che non andava sprecata.

Fu inaugurata nel 1776. Costruita dell’architetto rovignese

Simone Battistella, è indubbiamente il suo

capolavoro. Tutta in pietra della cava di Rovigno, si

presenta sollevata di qualche metro sopra il livello

della piazza. La cisterna al suo interno è in mattoni

ed è per metà interrata. I suoi serbatoi (4 gallerie

con volta a botte) sono alti internamente dai 2 a

oltre i 2,5 m., a seconda della pendenza del terreno.

La superficie ottagonale della cisterna misura

SERBATOIO SOTTERRANEO

FOTO STORICA DELLA CISTERNA

quasi 200 m 2 ed è circondata da un parapetto. La

sua capacità a pieno regime era di 450 m 3 d’acqua.

Veniva alimentata dalle grondaie che, raccogliendo

l’acqua piovana dai tetti delle case vicine, la convogliavano

nella cisterna.

Due le statue allegoriche: la Forza, con sullo scudo

scolpiti, per lunga memoria, i nomi dei promotori

di questo grande investimento; la Vigilanza, con

l’elmo e sullo scudo gli stemmi del Comune e dei

senatori veneziani Bembo e Marcello.

Sul lato verso nord, due putti su colonne reggono

e versano l’acqua sul piazzale. Due scale in pietra

permettono di accedere alle ottagonali vere da

pozzo.

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