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dello stesso. Primi tra tutti il Duca d’Aosta, il senatore
Cesare Primo Mori e l’on. Giuseppe Tassinari,
sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura e delle
Foreste, che tenne il discorso di inaugurazione. Al
Duca spettò l’onore di aprire lo zampillo in piazza
Tartini. A Portorose gli ospiti furono accolti nel salone
dell’albergo Palace. Pure qui fu inaugurata una
fontana che sorgeva alla radice del molo. Aveva tre
archi con i fasci littori sulle colonne.
Il filmato originale dell’evento può essere consultato
all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?-v=bj3Eh7AON8Y&feature=youtu.be
sui lavori effettuati e quella del 2010 in occasione
del 75.mo dell’acquedotto del Risano.
Lo Zampillo fu smontato nel 1946 con la scusa che
era pieno di immondizie e di scarafaggi.
Si presentava con un triplice giro di gradini che
portavano ad un bacino poligonale abbastanza
grande. Qui tutta l’acqua si raccoglieva e tornava in
circolo verso l’alto, ridiscendendo poi su due piatti
di dimensioni diverse. Su un paio di lastre c’erano i
simboli del regime, motivo per cui la fontana venne
smontata. Il secondo piatto diventò parte della
fontanella con pesci rossi del giardinetto presso
il Museo del mare. Il piatto più piccolo fu dato alla
moglie di un alto funzionario del partito comunista
sloveno, che lo usò fino agli anni ’90 come fioriera
davanti alla sua casa per le vacanze, in Punta.
LA FONTANA OGGI, IN RIVA CANKAR
I due piatti, recuperati negli anni ’90, sono stati
riuniti nella fontana che si trova nel giardino che
si affaccia sulla Riva Cankar, sotto un’immensa e
splendida magnolia.
È però andato perduto il bell’effetto della rosetta
in cima: l’acqua ad ombrello girava verso la vasca,
come si vede nella foto.
Quale fosse l’importanza dell’acquedotto per queste
terre lo possiamo dedurre anche dalle personalità
presenti e dagli ospiti intervenuti all’inaugurazione
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