Pubblicazione opuscolo Basilicata - Ministero per i Beni e le Attività ...
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ANA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />
ARCHEOLOGI<br />
La realtà archeologica in Italia si è sviluppata in senso autonomo,<br />
senza che il <strong>le</strong>gislatore l’abbia mai realmente regolamentata.<br />
Mentre il bene cultura<strong>le</strong> è tutelato da un accurato<br />
apparato <strong>le</strong>gislativo di lontana tradizione, gli archeologi (nella<br />
medesima situazione sono i demoetnoantropologi, gli storici<br />
dell’arte, i bibliotecari e gli archivisti) non hanno normative che<br />
ne regolamentano gli ambiti d’interesse, <strong>le</strong> modalità lavorative<br />
e, cosa ben più grave, che ne definiscano l’identità professiona<strong>le</strong>.<br />
Mentre nell’immaginario comune l’archeologo è professione<br />
nota e rispettata, nella <strong>le</strong>gislazione italiana la medesima<br />
professione non è in alcun modo considerata, nonostante il macrosistema<br />
lavorativo ormai esistente e radicato nel territorio.<br />
L’Associazione Naziona<strong>le</strong> Archeologi, costituitasi nel 2005, rappresenta<br />
la principa<strong>le</strong> associazione di categoria degli archeologi<br />
italiani. L’Associazione registra una diffusa presenza naziona<strong>le</strong><br />
con una particolare concentrazione nel<strong>le</strong> regioni centro-meridionali.<br />
L’Associazione è impegnata, principalmente, <strong>per</strong> ottenere<br />
il riconoscimento istituziona<strong>le</strong> e la regolamentazione della<br />
professione di archeologo <strong>per</strong> <strong>le</strong> migliaia di specialisti, provvisti<br />
degli adeguati requisiti accademici e professionali, che in Italia<br />
lavorano come collaboratori esterni del MIBAC e del<strong>le</strong> sue<br />
strutture <strong>per</strong>iferiche, del<strong>le</strong> Università e di altri enti. L’Associazione<br />
o<strong>per</strong>a sia a livello naziona<strong>le</strong> sia a livello regiona<strong>le</strong>, attraverso tavoli<br />
di concertazione con il MIBAC e <strong>le</strong> sue strutture <strong>per</strong>iferiche,<br />
<strong>le</strong> Università e <strong>le</strong> amministrazioni locali, <strong>per</strong> favorire occasioni<br />
d’incontro e di dialogo tra tali soggetti e tutti gli archeologi, al<br />
fine d’individuare insieme <strong>le</strong> migliori soluzioni <strong>per</strong> il riconoscimento<br />
della professione e <strong>per</strong> il rafforzamento del<strong>le</strong> funzioni pubbliche<br />
della tutela, della ricerca e della valorizzazione del patrimonio<br />
archeologico italiano.<br />
L’Associazione Naziona<strong>le</strong> Archeologi ha più volte sottolineato<br />
la grave assenza del riconoscimento professiona<strong>le</strong> dell’archeologo.<br />
Nonostante la formulazione di proposte e disegni di <strong>le</strong>gge,<br />
il <strong>le</strong>gislatore, pur ribadendo la necessità che gli esecutori del<strong>le</strong><br />
ricerche archeologiche devono possedere requisiti di qualificazione,<br />
non è ancora giunto alla definizione degli stessi, a tal<br />
punto da ritenere non necessario l’inserimento di ta<strong>le</strong> figura<br />
professiona<strong>le</strong> nel Codice dei <strong>Beni</strong> Culturali (Dlgs 42/2004). Le<br />
attività di ricerca archeologica sono considerate all’interno del<br />
Codice dei <strong>Beni</strong> Culturali e del Paesaggio (artt. 88-89) e, limitatamente<br />
ai lavori pubblici, disciplinate dalla normativa di settore<br />
(DPR 25 gennaio 2000, n. 34) tanto da prevedere, <strong>per</strong> i<br />
soggetti giuridici esecutori di tali interventi (Imprese, Società,<br />
Coo<strong>per</strong>ative), una specifica qualificazione in merito ai requisiti.<br />
In Italia, <strong>per</strong>tanto, Paese che secondo l’UNESCO possiede il maggior<br />
patrimonio archeologico e cultura<strong>le</strong> al mondo, <strong>per</strong> fare l’archeologo<br />
non è necessario alcun requisito accademico e<br />
professiona<strong>le</strong> specifico.<br />
Una carenza normativa che provoca anomalie e difficoltà nel<br />
mercato del lavoro professiona<strong>le</strong> e che, in assenza di regolamentazione,<br />
determina nei confronti dei professionisti qualificati<br />
una scorretta concorrenza a favore di soggetti non qualificati<br />
e di professionalità prive di competenze specifiche, scel-<br />
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