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Pubblicazione opuscolo Basilicata - Ministero per i Beni e le Attività ...

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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA<br />

valorizzazione <strong>per</strong> il territorio. Riviste e giornali nazionali quali Repubblica, La Stampa,<br />

L’Osservatore Romano, Il So<strong>le</strong> 24 ore, Il Giorna<strong>le</strong>, L’Avvenire, La Gazzetta del Mezzogiorno<br />

(pagine nazionali), Donna Moderna, Qui Touring, Gente, Brava Casa, Archeo, Archeologia<br />

Viva, <strong>Beni</strong>ssimo, Caravan e Cam<strong>per</strong>,Travel, siti web come quello dello stesso Touring Club<br />

Italiano hanno proposto itinerari turistico-culturali riferiti a questa regione.<br />

La promozione di queste esposizioni, di rilievo internaziona<strong>le</strong>, attraverso il progetto Magnifico<br />

coordinato dal <strong>Ministero</strong> <strong>per</strong> i <strong>Beni</strong> e <strong>le</strong> <strong>Attività</strong> Culturali, <strong>per</strong> l’autorevo<strong>le</strong>zza dei<br />

partners pubblici e privati, ha contribuito, in forme determinanti, alla diffusione del<strong>le</strong><br />

notizie sugli eventi, tanto che il <strong>Ministero</strong> degli Affari Esteri sta proponendo all’estero,<br />

attraverso gli Istituti Italiani di Cultura, queste esposizioni, organizzate in collaborazione<br />

con università e importanti centri di ricerca italiani, come espressione significativa<br />

della cultura italiana.<br />

La mostra “Coralli segreti. Immagini e miti del mare tra Oriente e Occidente”, sia pure attraverso<br />

un estremo rigore scientifico, rappresenta un affascinante viaggio nel tempo<br />

con <strong>per</strong>corsi che si intrecciano in un rapporto sempre dia<strong>le</strong>ttico tra natura e cultura e<br />

non si definisce come un’esposizione specialistica destinata in primo luogo agli es<strong>per</strong>ti.<br />

Come in un’antica wunderkammer, una “camera del<strong>le</strong> meraviglie”, il visitatore, alla maniera<br />

degli uomini curiosi del XVI-XVIII secolo, può frequentare<br />

un “teatro di natura e arte”, inseguendo il fascino della natura<br />

e <strong>le</strong> storie mil<strong>le</strong>narie di culture che si sono espresse anche attraverso<br />

la magia del corallo. Coralli fossili databili otre 400 milioni<br />

di anni fa, coralli naturali, re<strong>per</strong>ti archeologici in corallo del<br />

V-IV secolo a.C. rinvenuti nel<strong>le</strong> colonie greche e nei centri indigeni<br />

della <strong>Basilicata</strong>, gioielli con inserti in corallo provenienti<br />

da diverse regioni italiane, dalla Turchia, dal<strong>le</strong> coste africane del<br />

Mediterraneo (Algeria, Marocco), dal<strong>le</strong> coste del Mar Rosso<br />

(Yemen) e dall’Estremo Oriente (Mongolia, Tibet) <strong>per</strong> la prima<br />

volta sono raccolti in un’unica esposizione, <strong>per</strong> questo im<strong>per</strong>dibi<strong>le</strong>.<br />

La mostra è motivata dall’ecceziona<strong>le</strong> sco<strong>per</strong>ta, in <strong>Basilicata</strong>,<br />

di rari e preziosi re<strong>per</strong>ti in corallo del IV secolo a.C. ed è<br />

incentrata sul fascino del corallo, <strong>per</strong> gli antichi dalla natura incerta<br />

tra specie minera<strong>le</strong>, vegeta<strong>le</strong> e anima<strong>le</strong>. Il colore vivo dei Fig. 3<br />

coralli ne ha fatto, <strong>per</strong> la tradizione popolare,“alberi di sangue”<br />

e dunque simbolo di forza generatrice e di contatto con il “divino”. (Fig.3)<br />

La mostra “Magie d’ambra. Amu<strong>le</strong>ti e gioielli della<br />

<strong>Basilicata</strong> antica” presenta la “fortuna” dell’ambra<br />

presso <strong>le</strong> genti indigene della <strong>Basilicata</strong>. Il<br />

tema della mostra è affrontato attraverso raffinate<br />

collane, cinture e picco<strong>le</strong> sculture in ambra<br />

baltica, databili tra VIII e IV secolo a.C. e ricercate<br />

<strong>per</strong> <strong>le</strong> virtù magiche e terapeutiche attribuite a<br />

questa preziosa resina fossi<strong>le</strong>. I gioielli fanno<br />

parte di sontuose parures indossate dal<strong>le</strong> donne<br />

italiche di rango aristocratico e costituiscono testimonianza<br />

di relazioni, sia pure indirette, con <strong>le</strong><br />

culture nord-europee, nello stesso <strong>per</strong>iodo in cui<br />

la <strong>Basilicata</strong> è al centro di un sistema di scambi<br />

che coinvolgono la Grecia e il Mediterraneo<br />

orienta<strong>le</strong>. In particolare alcune suggestive scul-<br />

Fig. 4<br />

ture raffigurano divinità alate ad evocare l’affascinante<br />

mito greco del rapimento dell’anima. (Fig.4)<br />

La mostra “Magie d’ambra. Amu<strong>le</strong>ti e gioielli della <strong>Basilicata</strong> antica” nel 2008 è già stata<br />

ospitata a Tunisi nel prestigioso Museo Archeologico del Bardo e a breve sarà al<strong>le</strong>stita<br />

nei Musei Archeologici di Bucarest e Salonicco. L’esposizione a Bucarest riveste un particolare<br />

significato a suggellare <strong>le</strong> relazioni culturali con gli archeologi rumeni nel nome<br />

di Dinu Adamesteanu.<br />

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