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Pubblicazione opuscolo Basilicata - Ministero per i Beni e le Attività ...

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Istituto Italiano dei Castelli<br />

Questo significa che attorno all’utilizzazione del<strong>le</strong> risorse culturali ed ambientali possono<br />

generarsi linee ‘aggiuntive’ di crescita economica e cultura<strong>le</strong>.<br />

All’ambiente, concepito come comp<strong>le</strong>sso di beni naturali e di paesaggi più o meno antropizzati,<br />

considerato finora come supporto fisico necessario allo sviluppo del<strong>le</strong> attività<br />

umana e come ta<strong>le</strong> oggetto di consumo, è stata riconosciuta la caratteristica di<br />

risorsa irriproducibi<strong>le</strong>.<br />

La riconnessione tra prospettive di recu<strong>per</strong>o-valorizzazione di beni culturali ed ambientali<br />

e sviluppo economico viene realizzata mediante il rilancio dell’offerta turistica<br />

integrata e la riqualificazione dell’ambiente e dei centri storici.<br />

Saranno così prefigurabili “itinerari archeoculturali“ e anche l’istituzione di “sedi museali”<br />

<strong>per</strong> la conservazione ed esposizione dei <strong>Beni</strong> archeologici stessi, di quella cultura<br />

tradiziona<strong>le</strong> loca<strong>le</strong> in cui troverebbero collocazione tutti gli oggetti della cultura<br />

contadina, artigiana<strong>le</strong> ed industria<strong>le</strong> della nostra terra e paral<strong>le</strong>lamente va avviata<br />

una capillare promozione e valorizzazione della ri<strong>le</strong>vanza storica dei beni stessi.<br />

La tipicità del<strong>le</strong> componenti paesaggistiche dei territori lucani, unitamente alla oggi<br />

ormai faci<strong>le</strong> accessibilità ne determina un’appetibilità turistica quasi vocaziona<strong>le</strong>,<br />

che deve necessariamente procedere attraverso un processo di “modificazione<br />

controllata” che punta alla tutela del<strong>le</strong> qualità paesaggistiche peculiari come<br />

principa<strong>le</strong> “bene cultura<strong>le</strong>” produttivo la cui irriproducibilità è il pregio maggiore.<br />

Le “rego<strong>le</strong> di modificazione“ sono tendenzialmente concepite <strong>per</strong> la ricomposizione<br />

del paesaggio natura<strong>le</strong> e storico originario e <strong>per</strong> il controllo del<strong>le</strong> azioni antropiche<br />

successive di qualificazione e di miglioramento dei “servizi ambientali”.<br />

Per proteggere un’area vasta è impossibi<strong>le</strong> instaurare un regime di vincoli fisici<br />

diffuso ovvero puntare sulla “conservazione vincolistica integra<strong>le</strong>”. Deve essere scelta<br />

<strong>per</strong>tanto, la via della “modificazione controllata“ di alcuni punti discreti di territorio,<br />

partendo dal presupposto che <strong>per</strong> garantire la conservazione di gran parte del<br />

territorio (anche allo stato natura<strong>le</strong>) è preferibi<strong>le</strong> concentrare gli interventi previsti e<br />

normarli con alcune rego<strong>le</strong> di modificazione:<br />

a) recu<strong>per</strong>o - restauro del<strong>le</strong> emergenze storico-architettoniche;<br />

b) scelta mirata del<strong>le</strong> eventuali nuove localizzazioni di progetto;<br />

c) impiego di materiali compatibili (<strong>le</strong>gno, tufo, pietra) all’ambiente;<br />

d) valorizzazione e promozione turistica loca<strong>le</strong>, naziona<strong>le</strong> e internaziona<strong>le</strong>;<br />

I risultati del progetto sono quindi:<br />

1) il recu<strong>per</strong>o di un’immagine “natura<strong>le</strong>“ riconoscibi<strong>le</strong> come storicamente originaria;<br />

2) la <strong>le</strong>ttura del<strong>le</strong> sovrapposizioni degli interventi di modificazioni o<strong>per</strong>ate dall’uomo<br />

con materiali naturali e artificiali;<br />

3) la creazione di “nuovi luoghi“ recu<strong>per</strong>ati e valorizzazione del<strong>le</strong> risorse storiche,<br />

architettoniche ed ambientali.<br />

Con queste rego<strong>le</strong> può e deve essere sviluppato il progetto di restauro, riducendo al<br />

minimo <strong>le</strong> nuove categorie d’intervento, puntando sul recu<strong>per</strong>o del<strong>le</strong> emergenze<br />

storiche e sullo sviluppo e la modificazione controllata dei luoghi circostanti.<br />

La <strong>Basilicata</strong> è una regione nella qua<strong>le</strong> i beni ambientali, paesaggistici, monumentali<br />

e culturali sono a livelli di compromissione ancora modesti e si presentano con caratteristiche<br />

tali da costituire un sistema nel qua<strong>le</strong> sono massimi i vantaggi competitivi<br />

disponibili ed acquisibili.<br />

La sezione <strong>Basilicata</strong> ha inserito nel<strong>le</strong> attività <strong>per</strong> <strong>le</strong> Giornate Nazionali dei Castelli la<br />

presentazione del volume “il Castello di Cancellara, castrum seu fortilitium, una<br />

proposta metodologica <strong>per</strong> la tutela e la valorizzazione” a cura di Carla De Fino e<br />

Francesco Guida, Antonella Guida e Fabio Fatiguso.<br />

Dall’incontro con gli autori è emerso che lo studio propone una metodologia <strong>per</strong> la<br />

tutela e la valorizzazione della struttura castellana, sia sotto il profilo storico, sia sotto<br />

il profilo architettonico e tecnologico, e vuo<strong>le</strong> dimostrare la necessità di conciliare la<br />

ricerca storica, fatta di documenti cartacei e monumenti, con l’analisi dei caratteri<br />

materici, tipologici e tecnico-costruttivi. Di qui nasce anche il concetto della necessità<br />

di investire risorse in attività che, recu<strong>per</strong>ando gli aspetti più caratteristici del<br />

paesaggio, quali <strong>le</strong> o<strong>per</strong>e fortificate, siano capaci di aprire <strong>le</strong> porte ad un più ampio<br />

progresso socia<strong>le</strong> ed economico.<br />

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