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Pubblicazione opuscolo Basilicata - Ministero per i Beni e le Attività ...

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Istituto Italiano dei Castelli<br />

e metodologie che fanno parte del nostro bagaglio formativo e cultura<strong>le</strong> di ricercatori<br />

appassionati. A tutti i responsabili della difesa del patrimonio cultura<strong>le</strong> si impone<br />

il compito di essere sempre più sensibili ai prob<strong>le</strong>mi ed al<strong>le</strong> scelte da affrontare<br />

<strong>per</strong> <strong>per</strong>seguire i più alti valori di salvaguardia.<br />

Ciascuna col<strong>le</strong>ttività attraverso la“memoria”e la consapevo<strong>le</strong>zza del proprio passato<br />

è responsabi<strong>le</strong> dell’identificazione e della gestione del proprio patrimonio. I monumenti<br />

come singoli e<strong>le</strong>menti del patrimonio, sono portatori di valori che possono<br />

cambiare nel tempo. Questa variabilità dei valori individuabili nei monumenti costituisce<br />

la specificità del patrimonio dei vari momenti della nostra storia. Gli strumenti<br />

ed i metodi sviluppati <strong>per</strong> giungere ad una corretta salvaguardia devono essere adeguati<br />

al<strong>le</strong> diverse situazioni, soggette ad un continuo processo di cambiamento<br />

La metodologia o<strong>per</strong>ativa d’intervento <strong>per</strong> la salvaguardia dei beni architettonici monumentali<br />

e quindi castellani dovrà tener conto di alcune tematiche di approfondimento<br />

<strong>per</strong> settori:<br />

a) Conoscere e Recu<strong>per</strong>are:<br />

- considerare i vincoli posti dall’ambiente <strong>per</strong> coo<strong>per</strong>are ad uno sviluppo sostenibi<strong>le</strong><br />

con l’obiettivo di nuovi criteri di qualità: recu<strong>per</strong>are nel rispetto dell’ambiente<br />

nel<strong>le</strong> sue molteplici va<strong>le</strong>nze.<br />

- centralità dell’indagine <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o della cultura costruttiva del territorio e la<br />

manutenzione dell’esistente unita alla valorizzazione dei materiali e del<strong>le</strong> tecniche<br />

locali.<br />

b) Analisi e Diagnostica:<br />

- definizione, studio ed elaborazione dei criteri di impostazione, del<strong>le</strong> indagini preliminari<br />

attraverso la s<strong>per</strong>imentazione di metodi, attrezzature e tecniche proprie<br />

dell’habitat storico specifico<br />

- Acquisizione di informazioni utili alla compilazione dei requisiti progettuali da<br />

soddisfare relativi all’inserimento ed alla contestualizzazione in un ambiente fisicamente<br />

determinato e culturalmente caratterizzato.<br />

- Indagini diagnostiche sottolineando il bilancio effettuato su es<strong>per</strong>ienze di analisi<br />

di patologie riscontrate in aree specifiche e su interventi basati sull’adozione<br />

di alcune tecnologie e di prodotti dei quali si è verificato l’impatto col tempo.<br />

c) Progetto:<br />

proposizione e verifica di idee progettuali originali <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o, la salvaguardia<br />

e la valorizzazione del<strong>le</strong> o<strong>per</strong>e castellane e della fortificazioni<br />

monitoraggio del<strong>le</strong> attività o<strong>per</strong>ative svolte nel corso dell’intervento (analisi diagnostiche.<br />

parametri produttivi di cantiere. attività di progettazione, ecc.) e installazione<br />

di cantieri s<strong>per</strong>imentali di restauro.<br />

d) Manutenzione:<br />

definizione, applicazione di metodi manutentivi incluso quelli di programmazione<br />

e progettazione del riuso storicoambienta<strong>le</strong> <strong>per</strong> la gestione dei patrimonio storico<br />

monumenta<strong>le</strong> esistente.<br />

I castelli: <strong>le</strong> ragioni della tutela<br />

“... la conservazione dei monumenti e del<strong>le</strong> produzioni del<strong>le</strong> bel<strong>le</strong> arti, che ad onta dell’edacità<br />

del tempo sono a noi <strong>per</strong>venute, è stata sempre considerata dai nostri predecessori<br />

<strong>per</strong> uno degli oggetti i più interessanti, ed i più meritevoli del<strong>le</strong> loro impegnate<br />

providenze ...” [ Cardinal Doria Pamphili, pro Camer<strong>le</strong>ngo di Pio VII , 1 ottobre 1802 ]<br />

Fin dai provvedimenti più antichi, lo scopo del <strong>le</strong>gislatore è quello di assicurare l’esistenza<br />

e la continuità del patrimonio, che pur visto come unitaria eredità della nazione,<br />

è in realtà costituito da classi eterogenee di ‘cose’. Le cose dell’arte sono<br />

se<strong>le</strong>zionate in quanto ‘bel<strong>le</strong>zze individue’, oggetti cioè capaci di suscitare il godimento<br />

dell’ammiratore in quanto prodotti di invenzione da parte di un’artista a ta<strong>le</strong><br />

scopo. Ancora oggi la nostra <strong>le</strong>gislazione registra la ‘volontà d’arte’ come e<strong>le</strong>mento<br />

fondativo <strong>per</strong> giustificare la tutela degli oggetti. Accanto a ta<strong>le</strong> classe il <strong>le</strong>gislatore ha<br />

sempre giustapposto una seconda categoria di cose: “ i monumenta “ (dal latino<br />

moneo = rammentare, richiamare l’attenzione, informare), quegli oggetti cioè <strong>le</strong>gati<br />

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