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GUIDA ALLA CONCIMAZIONE - Regione Campania

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Guida I bozza ultima parte:capitolo 1 09/11/12 09:57 Pagina 178<br />

guida alla concimazione calcolo delle unità di concime<br />

perdite; solo per il potassio, in specifiche condizioni (terreni acidi e sciolti)<br />

si può verificare un parziale allontanamento con le acque di percolazione.<br />

Al contrario, per fosforo e potassio maggiori sono i problemi legati<br />

al fenomeno dell’immobilizzazione.<br />

L’efficienza della tipologia di concime è legata alla mobilità/immobilità<br />

dell’elemento, e nell’ambito di questo, alla forma in cui esso è presente<br />

nel concime. Ad esempio, in assoluto, la forma nitrica è più dilavabile<br />

di quella ammoniacale. Ovviamente fondamentale risulta l’epoca di<br />

distribuzione, perché il fenomeno della lisciviazione dei nitrati è superiore<br />

nei periodi piovosi, mentre alte temperature favoriscono le perdite<br />

sotto forma gassosa. In particolare, le perdite come N 2 possono interessare<br />

tutti i tipi di concime allorquando siano posti in ambienti che favoriscono<br />

trasformazioni non opportune, mentre le perdite come NH 3 interessano<br />

principalmente in ordine decrescente: urea, fosfato biammonico,<br />

solfato ammonico, nitrato ammonico, nitrati.<br />

Infine, fondamentale è anche la modalità di distribuzione; infatti la<br />

massima efficienza è quella della fertirrigazione, quindi a seguire quella<br />

della concimazione localizzata ed, in ultimo, quella della concimazione a<br />

spaglio.<br />

Relativamente al momento in cui intervenire, l’ideale, quando possibile,<br />

è sincronizzare gli apporti con i momenti di massima richiesta, senza<br />

tuttavia perdere di vista l’andamento termo-pluviometrico al quale sono<br />

associati diversi processi, per esempio la mineralizzazione della sostanza<br />

organica o la lisciviazione dei nitrati.<br />

Per ciò che concerne la forma del concime, si intende fare una prima<br />

distinzione tra fertilizzante organico e minerale e, poi, tra fase solida o<br />

liquida di questi.<br />

Infine, la modalità si riferisce sostanzialmente alla tecnologia di<br />

spandimento o alla profondità di interramento (fondamentale soprattutto<br />

per ridurre l’impatto negativo delle concimazioni fosfatiche sull’ambiente).<br />

Obiettivo di questo paragrafo è la descrizione dei principali fertilizzanti<br />

e delle loro caratteristiche, con particolare riferimento ai concimi<br />

azotati, fosfatici e potassici.<br />

In generale, è necessario precisare che un concime si può trovare in<br />

forma solida o liquida. Nel primo caso, si possono distinguere i concimi<br />

polverulenti, granulari e a lenta cessione; mentre nel secondo caso si<br />

distinguono gas liquefatti, soluzioni e sospensioni.<br />

Inoltre, a seconda del numero di elementi di cui si compongono, i concimi<br />

si distinguono in:<br />

- concimi semplici: quando contengono un solo elemento nutriente<br />

(azoto, fosforo o potassio);<br />

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