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GUIDA ALLA CONCIMAZIONE - Regione Campania

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Guida I bozza ultima parte:capitolo 1 09/11/12 09:57 Pagina 185<br />

calcolo delle unità di concime guida alla concimazione<br />

3.2.2. Concimi fosfatici iposolubili: a pH 7 hanno solubilità da 2 a 7 mg l -1 ;<br />

sono solubili in acido citrico al 2% (scorie) o in citrato ammonico; hanno<br />

un’azione mediamente rapida, pertanto è conveniente incorporarli prima<br />

possibile, tanto più il se pH è alto. Tra i concimi iposolubili citiamo:<br />

- scorie: hanno un titolo del 12-20% e si caratterizzano per una buona<br />

finezza, infatti, il 75% passa al setaccio da 0.16 mm; presentano il 2-<br />

3% di MgO, il 2-4% di MnO ed il 20% di Fe; essendo alcalinizzanti sono<br />

usati come correttivo per terreni acidi.<br />

- fosfato bicalcico: ha un titolo del 38-42%; si ottiene per attacco con<br />

acido cloridrico di fosforiti o ossa ed eliminazione del CaCl 2. È caratterizzato<br />

da una disponibilità intermedia tra perfosfati e scorie<br />

- fosfati termici: con titolo del 15-30%; si ottengono per calcitazione<br />

con sali alcalini di fosfati naturali per aumentare la solubilità.<br />

3.2.3. Concimi fosfatici insolubili: sono pressoché insolubili in acqua,<br />

mentre hanno una solubilità variabile in acido citrico; la loro azione<br />

dipende dalla finezza di macinazione. È consigliabile usarli molto presto,<br />

insieme alla concimazione organica, eventualmente con materiale organico<br />

ancora in fermentazione; sono utili per concimazioni di fondo. Tra i<br />

concimi insolubili si ricordano i fosfati naturali, con un titolo del 26-33%<br />

ed un’elevata finezza, infatti il 90% passa al setaccio da 0.063 mm; è preferibile<br />

l’applicazione in suoli leggermente acidi; sono concimi ben utilizzati<br />

dalle crucifere e dalle leguminose foraggere prative nonché dai fruttiferi.<br />

Le migliori performance si ottengono in climi umidi e secchi.<br />

3.3. Concimi potassici<br />

La scelta del concime potassico si fa in base all’anione che accompagna<br />

il K, oltre che al costo. Si distinguono diversi tipi di concimi potassici:<br />

- Cloruro di potassio: con titolo del 60-62%, va bene per tutte le colture<br />

tranne quelle che temono il cloro (fagiolo, lino, tabacco in cui deprime<br />

la combustibilità) e se ne sconsiglia l’uso in copertura.<br />

- Solfato di potassio: con titolo del 48-52%, non presenta controindicazioni.<br />

- Solfato di potassio e magnesio: ha un titolo del 42% di K e del 8% di<br />

Mg; è usato su vite, floricole, agrumi e tabacco.<br />

- Silvinite: contiene sodio; è da utilizzare solo in terreni molto sciolti,<br />

calcarei e umiferi.<br />

- Salino potassico: ha un titolo del 34-45%, è un sottoprodotto dello<br />

zuccherificio; non ha controindicazioni ma c’è poca disponibilità.<br />

3.4. Concimi composti e/o complessi<br />

Sono fertilizzanti che contengono due o tre elementi combinati nelle<br />

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