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GUIDA ALLA CONCIMAZIONE - Regione Campania

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Guida I bozza prima parte:capitolo 1 09/11/12 09:52 Pagina 48<br />

guida alla concimazione parte generale<br />

Ai fertilizzanti organici si conferisce una complessità di azioni di natura<br />

fisica, chimica e microbiologica che si manifestano, però, in campo con<br />

un’intensità variabile in funzione anche del tipo di prodotto impiegato. In<br />

particolare, possiamo distinguere diversi tipi di fertilizzanti organici:<br />

• di origine animale: deiezioni solide e liquide, sangue, ossa, cornunghia,<br />

residui di cuoio, etc.;<br />

• di origine vegetale: residui colturali, piante verdi (sovescio) vinacce,<br />

foglie secche, etc.;<br />

• di origine mista: letame, compost, residui solidi urbani, etc.<br />

Di seguito (Tab. 10) sono riportate le quantità di sostanza organica<br />

secca apportata da differenti residui colturali ed i rispettivi rapporti C/N.<br />

Tabella 10. Apporti di sostanza secca e rapporti C/N di differenti residui colturali<br />

Coltura Apporti di s.s. (q/ha) Rapporto C/N<br />

mais (stocchi) 50-100 60-80<br />

frumento o orzo (cespi) 1-2 100-110<br />

paglie di cereali 30-80 100-110<br />

favino 20-60 20-30<br />

trifogli 1-5 20-30<br />

erba medica di 2 anni (cespi) 4-6 20-30<br />

prato naturale di 2 anni (cespi) 3-10 30-40<br />

patate 20-50 20-30<br />

pomodoro 30-40 30-40<br />

tabacco 30-40 40-50<br />

Nelle condizioni pedoclimatiche tipiche dell’Italia meridionale che,<br />

come noto, sono favorevoli alla degradazione della S.O., risulta necessario<br />

anche adottare tutte le tecniche disponibili per ridurre la degradazione<br />

(semina su sodo, lavorazioni minime, pacciamatura, inerbimento dei<br />

frutteti, ecc.).<br />

Tra le azioni positive di cui è responsabile la sostanza organica si ricordano<br />

i processi di assorbimento e/o inattivazione di sostanze di origine<br />

antropica (metalli pesanti, erbicidi, ecc.); ciò contribuisce non solo ad<br />

annullare o ad ammortizzare gli effetti acuti della contaminazione, ma<br />

anche ad annullare o a ridurre le possibilità di migrazione dell’inquinante<br />

negli acquiferi sottostanti [5].<br />

9.3 Approfondimenti<br />

Per approfondimenti vedi i seguenti paragrafi:<br />

• questo capitolo - par. “azoto”<br />

• questo capitolo - par. “fosforo”<br />

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