L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv
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BOLLETTINO PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DEI FUNZIONARI ISPETTIVI PUBBLICI - ANNO 27º - N. 4 - BIMESTRE LUGLIO-AGOSTO 2008<br />
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB VENEZIA<br />
<strong>L'Ispettore</strong><br />
e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Forum ANIV 2008<br />
sulle Attività di Vigi<strong>la</strong>nza<br />
25-29 MAGGIO 2008<br />
Iso<strong>la</strong> Capo Rizzuto
Bollettino Periodico<br />
del<strong>la</strong> Associazione<br />
Professionale dei<br />
Funzionari Ispettivi<br />
Pubblici<br />
Agenda dei Lavori<br />
Direttore responsabile:<br />
Fedele Sponchia<br />
Condirettore:<br />
Pietro Monego<br />
Redattore capo:<br />
Temistocle Bussino<br />
Comitato di redazione:<br />
V. Messina - F. Lepore - N. Mori<br />
S. Di Martiis - L. Viviani<br />
Stampa:<br />
Grafi che La Press - Fiesso d’Artico/Ve<br />
Tel. 049/502.722 - Fax 049/9800305<br />
Abbonamento annuo ¤ 13<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 1<br />
L’Ispettore<br />
e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Luglio-Agosto 2008<br />
Spedizione in abbonamento<br />
postale gruppo IV<br />
Pubblicità inferiore al 50%<br />
Primo giorno - Lunedì 26 Maggio<br />
Saluto ai convegnisti : D. Costantino, Direttore regionale INPS Ca<strong>la</strong>bria<br />
Apertura dei <strong>la</strong>vori: F. Sponchia, Presidente ANIV<br />
Re<strong>la</strong>zione: «Le attività di Vigi<strong>la</strong>nza a difesa dei valori propugnati dall’art. 1 del<strong>la</strong> Costituzione»,<br />
di F. P. Rossi, Coord. Scientifico del centro studi ANIV di diritto del<strong>la</strong> previdenza sociale “G. Billia”<br />
Tavo<strong>la</strong> rotonda con interventi di:<br />
- P. Monego, Vice Presidente ANIV<br />
- G. Innocenti, Consulente del <strong>la</strong>voro<br />
- R. Magrini, Responsabile “Lavoro”, Coldiretti<br />
- M. Magri, Dirigente Area Welfare, Confindustria<br />
- V. Lamonica, Segretaria regionale CGIL Ca<strong>la</strong>bria<br />
- A. Vecchietti, Dirigente Area Legis<strong>la</strong>zione d’impresa, Confcommercio<br />
- A. Abateco<strong>la</strong>, Responsabile Servizio politiche fiscali e previdenziali UIL<br />
Comunicazioni di: S. Caruso Festa, Delegata del Comitato ANIV per le pari opportunità in azienda<br />
Conclusioni dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata: V. Mungari, Presidente INAIL<br />
Secondo giorno - Martedì 27 Maggio<br />
Saluto ai convegnisti: F. Inghingolo, Direttore regionale INAIL Ca<strong>la</strong>bria<br />
Apertura dei <strong>la</strong>vori: A. Ghisani, Presidente ENPALS<br />
Dibattito su: «Attività di vigi<strong>la</strong>nza: organizzazione e strategie», con gli interventi di:<br />
- A. Vicinanza, Delegato ANIV ai rapporti con le OO.SS. aziendali<br />
- E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL<br />
- F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />
- N. Lanzetta, Delegato ANIV ai rapporti con le associazioni di categoria e i partiti politici<br />
- F. Porrari, Direttore centrale Risorse umane INPS<br />
Comunicazioni di: R. Bertolini, Delegato ANIV ai rapporti con le Confederazioni Sindacali<br />
Conclusioni dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata: V. Crecco, Direttore generale INPS<br />
Terzo giorno - Mercoledì 28 Maggio<br />
Saluto ai convegnisti: M. Principato, Direttore DRL Ca<strong>la</strong>bria<br />
Apertura dei <strong>la</strong>vori: D. Spadaccia, Direttore centrale Tecnologie informatiche INPS<br />
Approfondimenti, con conseguente confronto-dibattito con gli ispettori, su:<br />
«Obbligazione contributiva e responsabilità solidale»<br />
A. Sgroi, Avvocatura centrale INPS.<br />
D. Pezzel<strong>la</strong>, Delegato ANIV per <strong>la</strong> valorizzazione dell’Informatica al servizio del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />
«Inail: sistema d’oscil<strong>la</strong>zione dei tassi medi in chiave di prevenzione»<br />
E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL.<br />
M. Pizzuto, Delegato ANIV per i rapporti con l’INAIL.<br />
«Truffe in Agricoltura e iniziative di contrasto»<br />
F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />
G.C. Sponchia, Delegato ANIV per l’organizzazione e i rapporti con i responsabili regionali<br />
«Problematiche del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione sugli appalti, sul<strong>la</strong> sicurezza del <strong>la</strong>voro e sul<strong>la</strong> prevenzione»<br />
G. Cioffi, Delegato ANIV per i rapporti con il Ministero del Lavoro e le DPL<br />
Conclusioni dei <strong>la</strong>vori del Forum <strong>Aniv</strong> 2008: P. Pennesi, Direttore gen. per le attività ispettive del Ministero del Welfare<br />
Direzione, redazione,<br />
amministrazione:<br />
ANIV<br />
Via Ca’ Rossa 35/i<br />
C.P. 2027<br />
30174 Mestre 2 (Ve)<br />
tel. redazione 041/616326<br />
fax 041/5347080<br />
E-mail: info@aniv.it<br />
Autorizzazione Tribunale<br />
C.P. di Venezia<br />
n. 747 del 28/7/83<br />
La redazione sottolinea che <strong>la</strong> rivista<br />
“l’Ispettore” rappresenta una rassegna di<br />
opinioni partico<strong>la</strong>rmente rivolte al<strong>la</strong> materia<br />
contributiva.<br />
Gli articoli pubblicati, pertanto, rappresentando<br />
punti di vista personali dell’autore,<br />
aspirano solo a provocare confronti, a suscitare<br />
rifl essioni, a determinare <strong>la</strong> maggiore<br />
chiarezza possibile in merito ad una normativa<br />
che tutti riconosciamo estremamente<br />
problematica.<br />
In questa ottica “l’Ispettore” sarebbe lieta<br />
di ospitare più frequenti contributi di altre<br />
categorie professionali.
2 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
Saluto ai convegnisti<br />
D. Costantino, Direttore regionale INPS Ca<strong>la</strong>bria<br />
Il dr. Domenico Costantino, Direttore<br />
regionale dell’INPS del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria,<br />
ha portato il suo saluto a tutti i<br />
partecipanti al Forum. Egli ha rivolto<br />
un partico<strong>la</strong>re ringraziamento al<br />
direttore Sparagna perché gli è stato<br />
vicino in un momento di difficoltà,<br />
dato che <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, come molte<br />
altre regioni in Italia, è al 50% degli<br />
organici del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza per cui<br />
ottenere certi risultati diventa molto<br />
difficile.<br />
Lo ha ringraziato per il sostegno<br />
datogli con l’invio di un valido<br />
gruppo di ispettori impiegati in visite<br />
mirate in agricoltura e per analizzare e<br />
sperimentare nuove procedure. A detti<br />
ispettori ha manifestato tutto il proprio<br />
apprezzamento, unitamente a quello<br />
per gli altri funzionari ispettivi del<strong>la</strong><br />
Ca<strong>la</strong>bria.
Anzitutto un grazie ai graditi ospiti<br />
presenti e a quelli che saranno presenti<br />
nei prossimi giorni.<br />
Grazie ai colleghi per <strong>la</strong> loro<br />
massiccia partecipazione, e in modo<br />
partico<strong>la</strong>re a quelli provenienti dalle<br />
regioni più lontane, per l’encomiabile<br />
sacrificio fatto.<br />
Grazie ai colleghi del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria ed<br />
in partico<strong>la</strong>re a Pileggi e F<strong>la</strong>uti per <strong>la</strong><br />
loro preziosa col<strong>la</strong>borazione.<br />
Nei nostri passati convegni abbiamo<br />
sempre cercato di usare parole cariche<br />
di ottimismo, di valori.<br />
Parole battagliere, non di<br />
rassegnazione o di scetticismo.<br />
Parole quali: futuro, scommessa,<br />
cambiamenti organizzativi, il coraggio<br />
del futuro, <strong>la</strong> forza delle idee, battaglie<br />
di civiltà del 2000, modernizzazione,<br />
dignità del <strong>la</strong>voro, per citarne solo<br />
alcune.<br />
Parole cariche di forza per spronare<br />
tutti ad andare avanti, soprattutto nei<br />
momenti difficili.<br />
Lo faremo pure quest’anno, perché<br />
anche quello attuale è un periodo<br />
difficile, periodo in cui non si può<br />
girare una pagina di giornale senza<br />
che ne esca un serpente, un periodo<br />
in cui per <strong>la</strong> prima volta gli ispettori<br />
vengono attaccati su un giornale<br />
chiamato “Libero mercato” per i loro<br />
risultati, <strong>la</strong> loro attività, in un articolo<br />
ispirato da alcuni tromboni, che<br />
conosciamo molto bene, preoccupati<br />
solo di ricic<strong>la</strong>rsi e di stare sempre a<br />
gal<strong>la</strong>.<br />
Pare incredibile che ci sia qualcuno<br />
che, nonostante gli straordinari<br />
risultati ottenuti dall’INPS nel 2007,<br />
abbia ancora qualcosa da dire o<br />
enfatizzi in negativo esclusivamente<br />
dei piccoli fatti marginali, mentre<br />
persone meno faziose e che giudicano<br />
i fatti con competenza e serietà, come<br />
i magistrati del<strong>la</strong> Corte dei conti,<br />
nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione sul bi<strong>la</strong>ncio dell’Inps,<br />
evidenziano come al<strong>la</strong> tecnostruttura<br />
del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza di detto ente vada il<br />
merito “per i risultati conseguiti e per<br />
l’alta produttività procapite raggiunta<br />
dal personale addettovi”.<br />
Laurence Prusak 1 , guru di fama<br />
mondiale dell’economia del<strong>la</strong><br />
conoscenza, in un suo recente libro 2 ,<br />
afferma con convinzione, non solo<br />
che il successo dipende dal “saper<br />
immaginare il futuro”, ma anche<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 3<br />
Apertura dei <strong>la</strong>vori<br />
F. Sponchia, Presidente ANIV<br />
che le aziende più innovative, quelle<br />
vincenti, e che lui ha attentamente<br />
studiato, sono quelle che hanno al<br />
proprio interno persone chiamate<br />
“professionisti delle idee”.<br />
Queste sono persone intrinsecamente<br />
motivate che si innamorano dei<br />
piccoli-grandi cambiamenti che<br />
possono migliorare il funzionamento<br />
dell’impresa.<br />
Sono persone che ossessionano i loro<br />
capi con i loro progetti, che spesso<br />
hanno un effetto dirompente nel<strong>la</strong> vita<br />
aziendale.<br />
Io credo che noi un po’ svolgiamo<br />
questo ruolo, con <strong>la</strong> nostra<br />
ossessione per l’organizzazione,<br />
per <strong>la</strong> formazione permanente, per<br />
l’intelligence, per una vigi<strong>la</strong>nza<br />
scientifica.<br />
Ecco perché siamo percepiti come<br />
un fastidio da quanti hanno paura di<br />
cambiare gli equilibri, da quanti non<br />
vogliono alterare gli status quo.<br />
Ma il prof. Prusak in questo suo<br />
libro fa un’altra affermazione, che<br />
si attanaglia perfettamente anche a<br />
questo nostro forum, e cioè che le<br />
tecnologie informatiche consentono<br />
sicuramente nuove forme di<br />
trasmissione del<strong>la</strong> conoscenza, ma che<br />
è l’individuo che decide se e quando<br />
attivarle.<br />
Per cui, prosegue, per certe<br />
professioni le tecnologie non bastano,<br />
è indispensabile <strong>la</strong> presenza personale,<br />
il faccia a faccia.<br />
Per le nostre professioni l’incontro<br />
è <strong>la</strong> so<strong>la</strong> possibilità di alimentare<br />
le conoscenze trasformandole in un<br />
vantaggio competitivo.<br />
La constatazione di questo grande<br />
studioso è <strong>la</strong> risposta che vorrei dare a<br />
quell’organizzazione che con grande<br />
meschinità ha tentato di manipo<strong>la</strong>re le<br />
opinioni:<br />
1. mettendo in dubbio l’esigenza<br />
professionale basi<strong>la</strong>re del personale<br />
ispettivo: quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> formazione;<br />
2. strumentalizzando senza onore
4 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
l’accordo tra Centro studi ANIV ed<br />
INPS.<br />
Noi siamo pubblici dipendenti che<br />
portano all’istituto il proprio sapere,<br />
le proprie competenze per migliorarne<br />
l’efficienza in favore, e lo sottolineo,<br />
di tutti i colleghi, anzi dell’intero<br />
sistema.<br />
E quello che abbiamo fatto non è<br />
poco!<br />
Da parte dei tromboni di cui dicevo<br />
prima ci si accusa, inoltre, che agli<br />
accertamenti non seguano adeguati<br />
recuperi.<br />
Probabilmente questi signori<br />
dimenticano che gli ispettori si<br />
occupano di:<br />
- economia informale,<br />
- ma anche di economia sommersa ed<br />
economia criminale.<br />
E l’economia criminale, a cui sono<br />
ricondotte tutte quelle attività di<br />
produzione e distribuzione di<br />
beni e servizi illegali, molto spesso<br />
comporta seri rischi personali e solo<br />
per citarne alcuni dell’ultimo mese,<br />
un nostro collega di Messina si è<br />
trovato in ospedale con il naso rotto e<br />
i colleghi del<strong>la</strong> dpl di Catania hanno<br />
subito un grave attentato al<strong>la</strong> loro sede<br />
di servizio.<br />
Per fortuna anche qui ci sono<br />
magistrati antimafia che scrivono<br />
lettere di elogio per ispettori che,<br />
all’insaputa dell’opinione pubblica,<br />
operano con grande successo nelle<br />
regioni del sud per contrastare le<br />
infiltrazioni mafiose nel mondo<br />
del <strong>la</strong>voro in generale ed in quello<br />
agricolo in partico<strong>la</strong>re.<br />
Perciò quando si par<strong>la</strong> di scarsi<br />
recuperi dell’accertato, mi chiedo se<br />
costoro sono consapevoli che l’INPS,<br />
l’INAIL e le DPL non hanno di fronte,<br />
come debitore, <strong>la</strong> Banca d’Italia?<br />
O, come alternativa, ritengono sia<br />
meglio non intraprendere nessuna<br />
forma di attività di vigi<strong>la</strong>nza in questa<br />
direzione?<br />
Degli Ispettori dell’INPS, poi, si<br />
par<strong>la</strong>, sempre sullo stesso giornale<br />
del giorno dopo, come quelli che si<br />
portano a casa “il 50% del tesoretto<br />
dell’INPS”.<br />
Magari fosse vero, anche perché<br />
sarebbe in linea con quanto avviene<br />
all’Agenzia delle entrate.<br />
Purtroppo, è vero il contrario,<br />
perché di questo fondo incentivante,<br />
integrato con le entrate conseguito<br />
dal<strong>la</strong> lotta all’evasione, agli ispettori<br />
viene riservato un importo inferiore<br />
a quello degli altri dipendenti.<br />
Un’altra accusa che ci viene rivolta<br />
sempre sullo stesso giornale è quel<strong>la</strong><br />
che siamo una potente organizzazione<br />
che col<strong>la</strong>bora con il direttore generale<br />
dell’INPS, quindi, io aggiungo,<br />
con l’istituto, per realizzare quegli<br />
obiettivi che i vari governi indicano.<br />
Questo è vero: non che siamo una<br />
potente organizzazione ma che<br />
col<strong>la</strong>boriamo con i nostri Enti.<br />
Ma se lo spirito di appartenenza<br />
che ci contraddistingue è una colpa,<br />
accettiamo l’accusa.<br />
Anche se grazie a questo spirito di<br />
appartenenza e di piena coscienza<br />
dell’attività che svolgiamo al servizio<br />
delle nostre Amministrazioni e,<br />
quindi, del<strong>la</strong> società tutta, il nostro<br />
centro studi ha sottoscritto da anni un<br />
protocollo di intesa con l’INPS:<br />
- studiando e proponendo attraverso<br />
l’ente norme, molte delle quali sono<br />
state recepite e tradotte in leggi, come<br />
quel<strong>la</strong> che compensa i crediti vantati<br />
dall’INPS verso le aziende agricole<br />
con i contributi economici erogati<br />
dal<strong>la</strong> AGEA;<br />
- studiando e proponendo ben 9<br />
applicativi per svolgere sempre<br />
meglio ed in modo scientifico<br />
l’attività di vigi<strong>la</strong>nza, programmi<br />
che sono stati resi operativi da un<br />
gruppo di informatici dell’INPS tra<br />
i più valenti e perciò senza appalti<br />
o consulenze esterne e che hanno<br />
stupito anche alcuni autorevoli<br />
rappresentanti del ministero del <strong>la</strong>voro<br />
spagnolo in occasione di una loro<br />
recente visita in Italia.<br />
In questi giorni, con il qui presente<br />
Presidente dell’INAIL, abbiamo<br />
sottoscritto un analogo protocollo<br />
d’intesa.<br />
Anche a questo ente garantiamo <strong>la</strong><br />
nostra massima col<strong>la</strong>borazione che<br />
sarà, come è nostro stile, a titolo<br />
gratuito.<br />
E, prossimamente, contiamo di<br />
farlo anche con l’ENPALS e con il<br />
Ministero del Lavoro.<br />
Un’ultima diffamazione è contenuta<br />
nel libro “l’altra casta” in cui si<br />
menziona l’associazione degli<br />
Ispettori affermando che gli<br />
associati partecipano agli annuali<br />
convegni di studi, come quello di<br />
oggi, percependo dai propri istituti<br />
l’indennità di missione.<br />
Sono stanco di ripetere che gli<br />
ispettori partecipano a questi<br />
convegni di studio perché vogliono<br />
arricchire <strong>la</strong> propria professionalità<br />
e vi partecipano a proprie spese, che<br />
non sono poche, specialmente se<br />
rapportate alle loro buste paga.<br />
Sono scemi se fanno questo?<br />
No, sono orgogliosi del loro ruolo e<br />
del<strong>la</strong> loro funzione.<br />
Comunque, quel che è certo è che,<br />
questi signori (si fa per dire), se anche<br />
cercano <strong>la</strong> polemica, in realtà un po’ ci<br />
invidiano, ma un proverbio di questa<br />
meravigliosa terra, che dice: “megghiu<br />
a ‘nvidia ca pietà”, ci conso<strong>la</strong> e<br />
perciò non vi inviterò a gridare a<br />
squarciago<strong>la</strong> nei loro confronti le<br />
parole che gridano i fans di Grillo<br />
perché non meritano nemmeno quelle<br />
volgarità!<br />
Si dice che siamo nati tutti dal fango,<br />
ma mentre questi nostri detrattori<br />
continuano a guazzarvi dentro,<br />
tentando di sporcarci con i loro guizzi,<br />
noi siamo stati educati a vo<strong>la</strong>re tanto<br />
in alto da non dover temere di esserne<br />
scalfiti.<br />
Ma a parte le polemiche e gli attacchi<br />
strumentali, <strong>la</strong> verità è che viviamo<br />
in un’epoca di grandi trasformazioni,<br />
che ha creato confusioni, incertezze<br />
e malumori, oltre che un rapido<br />
cambiamento delle nostre abitudini e<br />
del nostro modo di <strong>la</strong>vorare.<br />
In questo frangente storico gli<br />
ispettori devono affrontare vere e<br />
proprie emergenze (es. edilizia e<br />
agricoltura) per gli ingenti danni<br />
che esse producono alle casse dello<br />
Stato e per <strong>la</strong> loro permeabilità con il<br />
crimine organizzato e con il sistema<br />
amministrativo e politico degli appalti<br />
e dei proventi comunitari.<br />
Vi ricordate quando a metà degli<br />
anni novanta ho partecipato ad<br />
un’infuocata assemblea con gli<br />
imprenditori del<strong>la</strong> Life, nell’ambito<br />
del<strong>la</strong> trasmissione Pinocchio di Gad<br />
Lerner?<br />
Erano anni in cui emergeva<br />
<strong>la</strong>palissiana <strong>la</strong> crisi di rappresentanza<br />
di un po’ tutte le associazioni di<br />
categoria, dal<strong>la</strong> Coldiretti al<strong>la</strong><br />
Confindustra, pressati dai settori<br />
produttivi che chiedevano in sostanza
più servizi per restare al passo con i<br />
tempi.<br />
Da allora, però, <strong>la</strong> situazione è molto<br />
cambiata.<br />
Oggi le imprese non si <strong>la</strong>mentano<br />
più come un tempo, ma chiedono<br />
al<strong>la</strong> politica, strade, fiere, aeroporti<br />
e vogliono essere accompagnate a<br />
commercializzare nel mondo.<br />
Oggi ci si <strong>la</strong>menta per <strong>la</strong> concorrenza<br />
sleale dei cinesi, ci si <strong>la</strong>menta<br />
dell’istituto del commercio con<br />
l’estero che non funziona come<br />
dovrebbe, si vuole sapere cosa<br />
fanno le banche e le università per il<br />
territorio.<br />
Perfino l’Europa non suscita<br />
entusiasmi.<br />
Fatto nuovo, però, è che i disagi di<br />
un tempo, come il conflitto <strong>la</strong>tente<br />
tra eccesso di regole e vitalismo delle<br />
economie territoriali, che devono<br />
competere a livello mondiale, non<br />
appaiono più come una prerogativa<br />
del Nord ma si estendono a tutto il<br />
paese.<br />
In questo scenario, che evidenzia<br />
soprattutto <strong>la</strong> necessità di una<br />
“politica” che adotta una strategia di<br />
accompagnamento concreto verso un<br />
paese moderno, verso l’Europa, verso<br />
il mondo, si pone anche il problema<br />
del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 5<br />
Oggi sono cambiate fortemente le<br />
forme del<strong>la</strong> produzione.<br />
Si <strong>la</strong>vora e si produce in sistemi<br />
territoriali sempre più diffusi e meno<br />
concentrati.<br />
Si <strong>la</strong>vora in tanti posti diversi e in<br />
modi differenti.<br />
La paro<strong>la</strong> chiave non è più il <strong>la</strong>voro,<br />
ma i <strong>la</strong>vori al plurale.<br />
Più e meglio sapremo leggere i grandi<br />
cambiamenti in atto, più e meglio<br />
sapremo fare vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Ecco, quindi, l’importanza di questi<br />
nostri momenti di studio.<br />
Servono momenti aggregativi per<br />
par<strong>la</strong>re del <strong>la</strong>voro nero, che a tutti<br />
pare interessare, tant’è che esistono<br />
un sacco di dibattiti in cui una<br />
pluralità di figure istituzionali si<br />
dilettano a dissertarne amabilmente,<br />
ma dove quasi mai si sente <strong>la</strong> voce di<br />
coloro che, in concreto, questa lotta<br />
conducono.<br />
Servono momenti aggregativi<br />
per denunciare che <strong>la</strong> risposta<br />
organizzativa delle pubbliche<br />
amministrazioni non è al passo<br />
con i tempi e stenta a rispondere<br />
adeguatamente a queste sfide.<br />
Oggi è quotidianamente possibile, per<br />
un ispettore, incontrare appalti illeciti,<br />
fenomeni interpositori irrego<strong>la</strong>ri o<br />
truffaldini che non si combattono<br />
più con i soliti sistemi ispettivi ma<br />
che possono essere affrontati solo da<br />
gruppi di specialisti, attrezzati con<br />
scientifici sistemi investigativi di<br />
intelligence.<br />
Servono momenti aggregativi per<br />
par<strong>la</strong>re di infortuni sul <strong>la</strong>voro per il<br />
rilievo che questo dramma ha assunto<br />
nel corso dell’anno, in coerenza con<br />
<strong>la</strong> gravità dei costi umani e sociali ad<br />
esso connessi.<br />
Ecco perché, quest’anno, <strong>la</strong> nostra<br />
Associazione proseguendo nel<strong>la</strong><br />
sua politica di approfondimento dei<br />
temi fondamentali che riguardano<br />
le attività di vigi<strong>la</strong>nza delle varie P.<br />
A. ha organizzato, anziché il solito<br />
convegno tematico, uno specifico<br />
Forum sulle attività di vigi<strong>la</strong>nza<br />
con degli obiettivi diversi, però, per<br />
ognuna delle tre giornate dei <strong>la</strong>vori.<br />
La prima giornata dei <strong>la</strong>vori intende<br />
promuovere un’analisi delle attività<br />
di vigi<strong>la</strong>nza al<strong>la</strong> luce dei principi<br />
guida del<strong>la</strong> nostra costituzione ed in<br />
partico<strong>la</strong>re del fondamentale art. 1.<br />
In esso si sancisce che il <strong>la</strong>voro<br />
è qualcosa di immanente,<br />
consustanziale al<strong>la</strong> stessa identità<br />
nazionale: il <strong>la</strong>voro non solo come<br />
valore fondativo ma anche come<br />
“diritto”, senza dimenticare il<br />
sotto<strong>la</strong>voro, (i 28.000 col<strong>la</strong>boratori
6 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
occasionali e i 14.000 rapporti<br />
occasionali di <strong>la</strong>voro autonomo),<br />
o, come per esempio ci ricorda il<br />
gius<strong>la</strong>vorista Pietro Ichino, noto<br />
per le sue idee riformiste, “quello<br />
dei contratti di col<strong>la</strong>borazione<br />
autonoma, ovviamente quelli che<br />
si trovano nelle situazioni in cui <strong>la</strong><br />
legge Biagi, assai severa su questo<br />
punto, imporrebbe <strong>la</strong> forma del<br />
<strong>la</strong>voro subordinato”.<br />
Sono 813.000 i CO CO PRO, ma<br />
quanti di questi sono veri progetti?<br />
E anche qui è necessaria una risposta<br />
ai nostri detrattori, che sono i soliti già<br />
menzionati.<br />
Noi non siamo i difensori ad oltranza<br />
del <strong>la</strong>voro subordinato ma abbiamo<br />
anche il dovere di rispettare e far<br />
rispettare le leggi.<br />
Per discutere di tutto ciò saranno<br />
presenti i responsabili delle più<br />
importanti organizzazioni datoriali e<br />
dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Sarà sicuramente un ampio dibattito<br />
sul contesto <strong>la</strong>vorativo italiano e sul<br />
ruolo che le varie forme di vigi<strong>la</strong>nza<br />
dovrebbero assumere per contrastarne<br />
i fenomeni di debolezza.<br />
La seconda giornata, invece, ha come<br />
obiettivo quello di iniziare una serena<br />
discussione sull’organizzazione e<br />
le strategie delle varie attività di<br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Visto che alcune amministrazioni<br />
hanno già realizzato il potenziamento<br />
dei propri corpi ispettivi (come<br />
le DPL e l’INAIL) e l’INPS lo<br />
vedrà nei prossimi mesi, attraverso<br />
l’immissione di nuovi contingenti di<br />
operatori, questa occasione diventa<br />
indispensabile per analizzare se, oltre<br />
al rafforzamento numerico, <strong>la</strong> risposta<br />
organizzativa degli Enti sia in grado<br />
di rispondere alle nuove, aumentate<br />
dimensioni operative.<br />
Sul<strong>la</strong> situazione organizzativa delle<br />
DPL <strong>la</strong> nomina del Dr. Pennesi<br />
a Direttore centrale delle attività<br />
di vigi<strong>la</strong>nza ci fa ben sperare e <strong>la</strong><br />
massiccia partecipazione a questo<br />
convegno dei colleghi delle DPL,<br />
rappresenta un grande segnale di<br />
cambiamento.<br />
Per discuterne, tentando di dare<br />
anche un nostro contributo, avevamo<br />
invitato al dibattito le OO.SS aziendali<br />
maggiormente rappresentative<br />
dell’INPS, invitandole a partecipare<br />
al dibattito di martedì 26 maggio,<br />
pregandole di non far mancare il loro<br />
appoggio agli operatori del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />
e di far sentire <strong>la</strong> loro autorevole<br />
voce in un momento così difficile e di<br />
grandi trasformazioni.<br />
Quel<strong>la</strong> di domani ci sembrava potesse<br />
essere l’occasione giusta per farlo.<br />
Peccato!<br />
L’obiettivo dell’ultima giornata del<br />
Forum è, infine, <strong>la</strong> realizzazione di<br />
numerosi progetti di comunicazione e<br />
formazione utili per gli operatori del<strong>la</strong><br />
Vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Avremo modo di discutere<br />
importantissimi argomenti.<br />
L’avv. Sgroi parlerà di un tema che<br />
tanto sta facendo discutere gli ispettori<br />
e sul quale già si sono formate varie<br />
scuole di pensiero: <strong>la</strong> responsabilità<br />
solidale.<br />
Il dr. Di Luca, direttore centrale<br />
Rischi dell’INAIL, invece, ci illustrerà<br />
le nuove linee del suo istituto circa<br />
l’attività prettamente assicurativa di<br />
verifica del rischio.<br />
Il dr. Sparagna ci ragguaglierà<br />
su un fenomeno partico<strong>la</strong>rmente<br />
diffuso nel settore dell’agricoltura<br />
del mezzogiorno e precisamente<br />
quello dei rapporti di <strong>la</strong>voro fittizi<br />
che vengono denunciati all’INPS al<br />
solo fine ottenere, nel breve periodo,<br />
il diritto a percepire prestazioni<br />
previdenziali ed in futuro il diritto al<br />
trattamento pensionistico.<br />
Il dr. Pennesi, nuovo Direttore<br />
centrale del<strong>la</strong> attività ispettive del<br />
Ministero del <strong>la</strong>voro, da par suo ci<br />
ragguaglierà sul rapporto tra appalti<br />
e infortuni sul <strong>la</strong>voro e concluderà i<br />
<strong>la</strong>vori.<br />
Chiudo riprendendo e ri<strong>la</strong>nciando,<br />
prima di tutto, una proposta che<br />
avevamo fatto solo cinque mesi fa con<br />
il nostro centro studi.<br />
Dobbiamo imboccare <strong>la</strong> strada<br />
dell’accorpamento del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />
sui contributi e premi all’interno<br />
dell’ordinamento tributario in forza<br />
dell’inerente riforma attuata con<br />
D.Lgs. 2 settembre 1997, n. 314,<br />
acc<strong>la</strong>rando l’appartenenza al<strong>la</strong><br />
giurisdizione tributaria di tutte le<br />
controversie aventi ad oggetto «i<br />
tributi di qualunque genere e specie<br />
comunque denominati».<br />
La c<strong>la</strong>sse politica e dirigenziale deve<br />
confrontarsi con i dati reali del<strong>la</strong><br />
situazione organizzativa del mondo<br />
giudiziario, che vive sicuramente<br />
un momento di crisi, visto che il<br />
galleggiamento giudiziale è, di<br />
media, decennale, nel<strong>la</strong> giurisdizione<br />
ordinaria del <strong>la</strong>voro e che le somme<br />
accertate e pretese dagli enti pubblici<br />
previdenziali in materia di contributi e<br />
sanzioni dovuti dai soggetti obbligati<br />
ammontano a diverse decine di<br />
miliardi di euro.<br />
Credo, infine, che l’impegno politico<br />
per <strong>la</strong> lotta al precariato, al <strong>la</strong>voro<br />
nero, al<strong>la</strong> mancanza di sicurezza<br />
debba trovare un punto forte in una<br />
normativa garantista che uniformi<br />
<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale dei <strong>la</strong>voratori<br />
sul territorio nazionale attraverso il<br />
rispetto dei livelli essenziali delle<br />
prestazioni concernenti i diritti civili<br />
e sociali, ma che affronti anche quello<br />
che è il vero problema dell’evasione,<br />
il livello troppo alto dei contributi<br />
sociali.<br />
Se resta un solo euro nel tesoretto,<br />
usiamolo per ridurre il cuneo<br />
contributivo del costo del <strong>la</strong>voro.<br />
Qui starà <strong>la</strong> reale sfida politica in<br />
favore dei giovani e contro precariato<br />
e <strong>la</strong>voro nero.<br />
Nel presente in cui siamo inchiodati<br />
sembra sia sempre più difficile<br />
prendere decisioni.<br />
Ma, nel nostro settore non c’è nul<strong>la</strong><br />
di peggio dell’inerzia, che rischia<br />
al<strong>la</strong> fine di corrompere <strong>la</strong> nostra<br />
democrazia, distruggere <strong>la</strong> convivenza<br />
civile.<br />
Dice un apologo popo<strong>la</strong>re che un<br />
tempo vivevano quattro persone<br />
chiamate Ognuno, Qualcuno,<br />
Ciascuno, Nessuno.<br />
C’era un <strong>la</strong>voro urgente da fare e<br />
Ognuno era sicuro che Qualcuno lo<br />
avrebbe fatto.<br />
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma<br />
Nessuno lo fece.<br />
Finì che Ciascuno incolpò Qualcuno<br />
perché Nessuno fece ciò che Ognuno<br />
avrebbe potuto fare.<br />
Ritroviamo perciò <strong>la</strong> responsabilità<br />
dell’essere tutti un Ognuno con un<br />
compito preciso, prima che il sistema<br />
paese diventi un vuoto ed inerte<br />
Nessuno.<br />
Note<br />
1 Fondatore dell’I.K.M (Institute for<br />
Knowledge Management).
SOMMARIO:<br />
1. Il <strong>la</strong>voro, quale espressione politica<br />
e sociale degli invio<strong>la</strong>bili diritti<br />
umani, in Italia e in Europa.<br />
2. L’elevazione del<strong>la</strong> professionalità<br />
dei <strong>la</strong>voratori per una loro pari dignità<br />
sociale.<br />
3. I processi di sviluppo sostenibile<br />
nel<strong>la</strong> fibril<strong>la</strong>zione finanziaria del<br />
mondo economico globalizzato e<br />
multietnico.<br />
4. Il tratto del<strong>la</strong> democrazia compiuta<br />
nelle attività istituzionali di vigi<strong>la</strong>nza<br />
5. Gli ispettori ministeriali del<br />
<strong>la</strong>voro e gli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />
degli organismi pubblici nel<strong>la</strong> logica<br />
europea di un ineludibile e imparziale<br />
controllo statale.<br />
1. Il <strong>la</strong>voro, quale espressione politica<br />
e sociale degli invio<strong>la</strong>bili diritti<br />
umani, in Italia e in Europa.<br />
La nostra Patria, vale a dire <strong>la</strong> fonte<br />
del<strong>la</strong> nostra identità nazionale, è<br />
l’Italia, definita dal<strong>la</strong> Costituzione<br />
«una Repubblica democratica,<br />
fondata sul <strong>la</strong>voro»; ma con questa<br />
solenne proc<strong>la</strong>mazione che il popolo<br />
è tito<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> potestà di governo,<br />
personificandosi così esso stesso<br />
nello Stato e identificandosi con il<br />
medesimo.<br />
La tito<strong>la</strong>rità e l’esercizio del<strong>la</strong><br />
sovranità si appuntano, pertanto, nel<br />
corpo elettorale, il quale dà senso al<strong>la</strong><br />
democrazia, ogni qualvolta il risultato<br />
politico delle votazioni rispetti a pieno<br />
il fondamentale principio secondo<br />
cui i voti espressi si contano e non si<br />
pesano.<br />
Conseguentemente, quel<strong>la</strong> potestà<br />
di governo deve ineludibilmente<br />
essere esercitata «nelle forme e nei<br />
limiti del<strong>la</strong> Costituzione», posto<br />
che, diversamente, <strong>la</strong> Repubblica<br />
perderebbe l’esaltante e aggregante<br />
tratto del<strong>la</strong> sua «democraticità».<br />
Possiamo allora affermare come il<br />
primario valore propugnato dall’art.<br />
1 del<strong>la</strong> Costituzione stia tutto quanto<br />
in quel «dovere di fedeltà al<strong>la</strong><br />
Repubblica», che vinco<strong>la</strong>, anche<br />
specificamente, ogni cittadino, cui<br />
siano affidate funzioni pubbliche, ad<br />
«adempierle con disciplina ed onore»<br />
(art. 54 Cost.).<br />
Senonchè, non possiamo fare a<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 7<br />
Re<strong>la</strong>zione su:<br />
“Le attività di Vigi<strong>la</strong>nza a difesa<br />
dei valori propugnati dall’art. 1<br />
del<strong>la</strong> Costituzione”<br />
F. P. Rossi, Coord. Scientifi co del centro studi ANIV di diritto<br />
del<strong>la</strong> previdenza sociale “G. Billia”<br />
meno qui di ricordare il ricco e<br />
vivace dibattito che precedette<br />
l’approvazione di questo stesso<br />
articolo da parte dell’Assemblea<br />
costituente. Vi era, difatti, <strong>la</strong> condivisa<br />
intenzione dei vari gruppi politici, in<br />
essa rappresentati, di completare il<br />
tradizionale concetto del fondamento<br />
politico del<strong>la</strong> democrazia (<strong>la</strong> sovranità<br />
popo<strong>la</strong>re) con <strong>la</strong> qualificazione del<br />
suo fondamento sociale (il <strong>la</strong>voro).<br />
Si avvertì, peraltro, l’esigenza di<br />
anteporre questo a quello (facendo<br />
così confluire nel secondo comma<br />
dell’art. 1 il riferimento al<strong>la</strong> sovranità<br />
popo<strong>la</strong>re), nel<strong>la</strong> convinzione che<br />
proprio il fondamento sociale del<br />
<strong>la</strong>voro avrebbe conferito all’emananda<br />
Costituzione un carattere di assoluta<br />
novità di portata storica 1 . Ebbene,<br />
in un quadro nazionale, europeo e<br />
mondiale profondamente mutato da<br />
allora, il <strong>la</strong>voro è tuttavia sempre<br />
più avvertito come il fenomenochiave<br />
dell’intera questione sociale<br />
dell’umanità; quale espressione,<br />
quindi, del<strong>la</strong> dignità e del<strong>la</strong> libertà<br />
di ogni singo<strong>la</strong> persona, quale<br />
partecipazione e responsabile<br />
coinvolgimento di ciascuno e di tutti<br />
nel<strong>la</strong> continuità del<strong>la</strong> vita umana<br />
su questo splendido pianeta terra.<br />
Il concetto di <strong>la</strong>voro, poi, come<br />
fondamento sociale, trova <strong>la</strong> sua<br />
compiuta esplicitazione in quel<br />
secondo comma dell’art. 4 Cost.,<br />
dove, sul presupposto del<strong>la</strong> richiesta<br />
statuale dell’adempimento dei<br />
doveri inderogabili di solidarietà<br />
a fronte del<strong>la</strong> garanzia politica<br />
dell’invio<strong>la</strong>bilità dei diritti umani 2 , è<br />
chiesto ad ogni cittadino l’impegno<br />
personale a «svolgere, secondo<br />
le proprie possibilità e <strong>la</strong> propria<br />
scelta, un’attività o una funzione che<br />
concorra al progresso materiale o<br />
spirituale del<strong>la</strong> società».<br />
Da qui, dall’insieme cioè dei<br />
pronunciamenti costituzionali sul<br />
<strong>la</strong>voro, si appunta <strong>la</strong> principale<br />
riflessione sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vita anche<br />
socio-economica del <strong>la</strong>voratore, con<br />
questa considerazione di fondo che,<br />
oggi, il tema dei processi produttivi,
8 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
imposti dal<strong>la</strong> nuova sofisticata<br />
tecnologia in un rivoluzionario contesto<br />
organizzatorio del <strong>la</strong>voro, investe<br />
a pieno <strong>la</strong> persona del <strong>la</strong>voratore e<br />
suscita e alimenta problematiche<br />
di vario genere, che, a ben vedere,<br />
presentano il comune denominatore<br />
dell’indeclinabile rispetto del<strong>la</strong><br />
dignità del<strong>la</strong> persona umana.<br />
Ed invero, <strong>la</strong> «dignità» costituisce<br />
il tratto esistenziale trascendente<br />
dell’Uomo, quale primaria fonte di<br />
diritto naturale da cui hanno origine<br />
i diritti umani nel<strong>la</strong> loro assoluta e<br />
permanente invio<strong>la</strong>bilità. Essa è un<br />
valore non soggetto al<strong>la</strong> consunzione;<br />
ha in sé una sostanza immortale come<br />
realtà immateriale, <strong>la</strong> quale non si<br />
spegne con <strong>la</strong> corruzione del corpo,<br />
bensì gode dell’unicità irripetibile<br />
del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> stessa persona umana,<br />
che da quel valore resta identificata<br />
nell’idea dell’eternità. Qui, non si<br />
tratta di credere o di non credere<br />
in Dio, ma di percepire quel<strong>la</strong><br />
realtà immateriale, quali sono, per<br />
l’appunto, il libero arbitrio, il pensiero<br />
e <strong>la</strong> coscienza, che individualizza<br />
l’irripetibilità del<strong>la</strong> persona umana e<br />
sopravvive al<strong>la</strong> morte di quest’ultima<br />
lungo le infinite ere dell’evoluzione<br />
cosmica. È questa componente<br />
immateriale dell’Uomo, che<br />
<strong>la</strong>icamente può pensarsi permanga<br />
anche oltre lo spazio e il tempo,<br />
a rendere l’Uomo degno di diritti<br />
universalmente riconosciuti come<br />
suoi propri e doverosamente garantiti,<br />
perciò, contro ogni tentativo di<br />
gratuita aggressione, mortificazione<br />
o lesione. Sicché, una volta rilevate<br />
<strong>la</strong> complessità e le difformità<br />
dei fattori economico-finanziari<br />
in gioco nelle re<strong>la</strong>zioni umane,<br />
diviene comprensibile e doverosa <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voratore soprattutto in<br />
situazioni conflittuali, spesso non solo<br />
difficilmente mediabili per l’influenza<br />
di aspetti politici che vi interagiscono,<br />
ma anche rese socialmente<br />
problematiche per gli svariati modi<br />
nei quali esse si presentano al<strong>la</strong><br />
ribalta di un equo bi<strong>la</strong>nciamento<br />
degli opposti interessi. L’impegno<br />
costituzionale anche europeo a difesa<br />
del<strong>la</strong> “dignità”, allora, si concretizza<br />
nel<strong>la</strong> direttiva del<strong>la</strong> rimozione di<br />
ogni ostacolo d’ordine economico<br />
e sociale, che, limitando di fatto <strong>la</strong><br />
libertà e l’eguaglianza, impedisce il<br />
pieno sviluppo del<strong>la</strong> persona umana<br />
nonché l’effettiva partecipazione di<br />
tutti i <strong>la</strong>voratori all’organizzazione<br />
politica, economica e sociale<br />
dell’Italia e dell’Unione europea<br />
(art. 3, secondo comma, Cost. it.).<br />
Si collega a ciò, come inerente fonte<br />
causale, il principio del<strong>la</strong> pari dignità<br />
sociale dei <strong>la</strong>voratori, che anticipa<br />
e, al tempo stesso, giustifica quel<br />
principio di eguaglianza generale<br />
formale, enunciato dal primo comma<br />
dell’art. 3 del<strong>la</strong> Costituzione italiana.<br />
Il diritto al<strong>la</strong> vita, il diritto al<strong>la</strong> salute e<br />
il diritto al <strong>la</strong>voro, dunque, forniscono,<br />
nel loro insieme, il contenuto<br />
giuridico al valore del<strong>la</strong> “dignità”,<br />
<strong>la</strong> quale si appunta, a sua volta, a<br />
fondamento politico dello stesso<br />
riconoscimento costituzionale di<br />
ciascun predetto diritto umano (artt. 4<br />
e 32 Cost. it.). Ad analoga maniera si<br />
situano, nell’ambito dell’ordinamento<br />
costituzionale, i diritti previdenziali<br />
dei <strong>la</strong>voratori e dei loro familiari,<br />
diritti che acquistano forza politica,<br />
in ordine al<strong>la</strong> loro rilevanza giuridica<br />
obbligatoria, proprio dal principio<br />
del<strong>la</strong> pari dignità sociale dei<br />
medesimi nel<strong>la</strong> preliminare logica<br />
di giustificatezza del<strong>la</strong> retribuzione<br />
sufficiente per un’esistenza libera<br />
e dignitosa (art. 36, primo comma,<br />
Cost. it.). Ed infatti, i <strong>la</strong>voratori<br />
hanno diritto che siano preveduti ed<br />
assicurati mezzi adeguati alle loro<br />
esigenze di vita in caso di infortunio,<br />
ma<strong>la</strong>ttia, invalidità e vecchiaia,<br />
disoccupazione involontaria (art. 38,<br />
secondo comma, Cost. it.).<br />
I diritti umani sopra specificati<br />
sono stati tutti quanti riportati e<br />
riconfermati, per l’universalità dei<br />
principi di dignità e di eguaglianza<br />
sui quali detti diritti si fondano,<br />
dal “Trattato sul funzionamento<br />
dell’Unione europea”, firmato in<br />
Lisbona il 13 dicembre 2007 3 .<br />
Da ultimo, sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> comunitaria dei<br />
diritti fondamentali, v’è da segna<strong>la</strong>re<br />
un attivo sistema giurisprudenziale<br />
che fa capo al<strong>la</strong> Corte di giustizia<br />
delle Comunità europee, <strong>la</strong> quale, sin<br />
dal 1969, ha affermato che «i diritti<br />
fondamentali fanno parte dei principi<br />
generali del diritto di cui <strong>la</strong> Corte<br />
garantisce l’osservanza in ambito<br />
comunitario» (cfr.: sentenza Stauder/<br />
Città di Ulm, 12 novembre 1969,<br />
causa 29/69).<br />
2. L’elevazione del<strong>la</strong> professionalità<br />
dei <strong>la</strong>voratori per una loro pari<br />
dignità sociale.<br />
Dal<strong>la</strong> coniugazione concettuale<br />
del fondamento sociale del <strong>la</strong>voro<br />
col fondamento politico del<strong>la</strong><br />
sovranità popo<strong>la</strong>re, di cui all’art.<br />
1 del<strong>la</strong> Costituzione, si irradiano<br />
tutti i valori fondamentali del<strong>la</strong><br />
persona, «valori che sempre più si<br />
dovrebbe riconoscere con unanimità<br />
senza incrinature ineliminabili e<br />
necessariamente espandibili in ogni<br />
convivenza sociale» 4 .<br />
Quali sono, allora, i valori<br />
propugnati da quell’articolo e che<br />
vanno democraticamente difesi a<br />
vantaggio del<strong>la</strong> pace sociale, del<strong>la</strong><br />
giustizia e delle libertà politiche e<br />
civili nel quadro supremo del patto<br />
costituzionale?<br />
Certamente gli accennati diritti<br />
al<strong>la</strong> vita, al<strong>la</strong> salute, al <strong>la</strong>voro,<br />
al pieno sviluppo del<strong>la</strong> persona<br />
umana, all’effettiva partecipazione<br />
all’organizzazione politica, economica<br />
e sociale in Italia e in Europa, alle<br />
formazioni sociali ove si svolge <strong>la</strong><br />
singo<strong>la</strong> personalità. Ma anche i valori<br />
che costituzionalmente afferiscono<br />
al<strong>la</strong> libertà personale (art. 13); al<strong>la</strong><br />
sfera di riserbo e segretezza (artt. 14 e<br />
15); al<strong>la</strong> libertà e al<strong>la</strong> manifestazione<br />
del pensiero nonché all’informazione<br />
autentica (art. 21); al<strong>la</strong> cultura (artt.<br />
33 e 34); al<strong>la</strong> libertà di religione,<br />
culto e propaganda (artt. 7, 8 e 19);<br />
al<strong>la</strong> proprietà privata e al<strong>la</strong> libertà<br />
dell’utile iniziativa economica (artt.<br />
41 e 42); al matrimonio e al<strong>la</strong> famiglia<br />
(artt. 29, 30 e 31); al<strong>la</strong> libertà di<br />
riunirsi e di associarsi lecitamente<br />
(artt. 17, 18, 39 e 49); al<strong>la</strong> pace e al<strong>la</strong><br />
pacificità dello Stato (art. 11).<br />
L’insieme di questi valori è stato<br />
proiettato esplicitamente nel<strong>la</strong><br />
sfera del diritto con le connotazioni<br />
inevitabilmente collegate all’evento<br />
costituente. Le re<strong>la</strong>tive norme non<br />
esauriscono <strong>la</strong> loro rilevanza solo<br />
come primarie del nostro ordinamento<br />
giuridico, non sono soltanto norme<br />
fondanti, bensì rappresentano il primo<br />
cerchio attributivo del valore giuridico
ai valori etici elementari dell’attuale<br />
convivenza politica e sociale. Su<br />
ciascuna di quelle norme, dunque,<br />
si fonda tutto un universo di altre<br />
norme legate a catena per ogni valore<br />
affermato in esse. Così, il fondamento<br />
sociale del <strong>la</strong>voro, di cui all’art. 1<br />
del<strong>la</strong> Costituzione, prende corpo nel<strong>la</strong><br />
solenne proc<strong>la</strong>mazione secondo cui<br />
«<strong>la</strong> Repubblica tute<strong>la</strong> il <strong>la</strong>voro in tutte<br />
le sue forme ed applicazioni» (art. 35,<br />
primo comma, Cost.).<br />
Ma, dinnanzi all’acuirsi degli<br />
eventi di morte sul <strong>la</strong>voro con<br />
una raccapricciante drammatica<br />
continuità, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vita e del<strong>la</strong><br />
salute dei <strong>la</strong>voratori deve attestarsi<br />
all’inderogabile dovere politico<br />
dello Stato di curare «<strong>la</strong> formazione<br />
e l’elevazione professionale dei<br />
<strong>la</strong>voratori» (art. 35, secondo comma,<br />
Cost.). A ciò si è giunti, alfine, anche<br />
con l’emanazione del d.lgs. 9 aprile<br />
2008, n. 81, di attuazione dell’art.<br />
1 del<strong>la</strong> legge 3 agosto 2007, n. 123,<br />
in materia di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e<br />
sicurezza nei luoghi di <strong>la</strong>voro 5 . Si<br />
tratta del Testo Unico per il riassetto<br />
e <strong>la</strong> riforma delle norme vigenti<br />
in materia di salute e sicurezza<br />
delle <strong>la</strong>voratrici e dei <strong>la</strong>voratori nei<br />
luoghi di <strong>la</strong>voro. È rimasto così<br />
di<strong>la</strong>tato il surriferito concetto di<br />
“formazione”, in quanto è divenuta<br />
non più secondaria <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong><br />
prevenzione degli infortuni sul<br />
<strong>la</strong>voro e delle ma<strong>la</strong>ttie professionali<br />
in quel sistema di interventi rivolti<br />
al<strong>la</strong> tradizionale idea di «formazione<br />
professionale» intesa in senso stretto<br />
(art. 141 del d.lgs. n. 112 del 1998).<br />
Pertanto, allo scopo di fornire dati<br />
utili per rientrare, programmare,<br />
pianificare e valutare l’efficacia<br />
dell’attività di prevenzione degli<br />
infortuni e delle ma<strong>la</strong>ttie professionali<br />
nonché per indirizzare le attività di<br />
vigi<strong>la</strong>nza anche tramite <strong>la</strong> creazione di<br />
banche dati unificate, è stata disposta<br />
l’istituzione del “Sistema informativo<br />
nazionale per <strong>la</strong> prevenzione” (SINP)<br />
nei luoghi di <strong>la</strong>voro. Spetta all’INAIL<br />
garantire, poi, <strong>la</strong> gestione tecnica e<br />
informatica di detto Sistema con <strong>la</strong><br />
riconosciuta tito<strong>la</strong>rità del trattamento<br />
dei dati sul<strong>la</strong> base di quanto previsto<br />
dal d.lgs. n. 196 del 2003.<br />
Sicché, <strong>la</strong> nuova cultura del<strong>la</strong><br />
prevenzione va colta nel<strong>la</strong> diffusione<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 9<br />
delle informazioni specifiche allo<br />
scopo di veder conseguiti obiettivi<br />
di conoscenza utili per le attività dei<br />
soggetti destinatari oltrechè degli<br />
enti utilizzatori. In questo orizzonte,<br />
è da dire come i contenuti dei flussi<br />
informativi dovranno quanto meno<br />
interessare i quadri del<strong>la</strong> produzione<br />
e dell’occupazione; dei rischi; del<strong>la</strong><br />
salute e del<strong>la</strong> sicurezza dei <strong>la</strong>voratori;<br />
degli interventi di prevenzione e degli<br />
interventi di vigi<strong>la</strong>nza delle istituzioni<br />
preposte (art. 8 T.U. in materia di<br />
sicurezza sul <strong>la</strong>voro).<br />
Inoltre, <strong>la</strong> legge configura l’INAIL,<br />
unitamente all’ISPESL e all’IPSEMA,<br />
come ente pubblico nazionale con<br />
competenze in materia di salute e<br />
sicurezza sul <strong>la</strong>voro e con compiti<br />
di consulenza nell’ambito di una<br />
logica di sistema con il Ministero<br />
del<strong>la</strong> salute, il Ministero del <strong>la</strong>voro e<br />
del<strong>la</strong> previdenza sociale, le regioni e<br />
le province autonome di Trento e di<br />
Bolzano (art. 9 T.U.).<br />
I predetti enti nazionali, poi, riaffermate<br />
le attribuzioni loro assegnate dal<strong>la</strong><br />
normativa vigente, sono impegnati a<br />
svolgere in forma coordinata, per una<br />
maggiore sinergia e complementarietà,<br />
oltre all’e<strong>la</strong>borazione dei rispettivi<br />
piani triennali di attività, <strong>la</strong> verifica<br />
dell’adeguatezza dei sistemi di<br />
prevenzione e assicurativi nonché<br />
lo studio e <strong>la</strong> proposta di soluzioni<br />
normative e tecniche atte a ridurre<br />
il fenomeno degli infortuni e delle<br />
ma<strong>la</strong>ttie professionali. Tra le altre<br />
attività assegnate a tali enti, è<br />
importante richiamare una partico<strong>la</strong>re<br />
attenzione su quel<strong>la</strong> che prevede <strong>la</strong><br />
«promozione e divulgazione del<strong>la</strong><br />
cultura del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> sicurezza<br />
del <strong>la</strong>voro nei percorsi formativi<br />
sco<strong>la</strong>stici, universitari e delle istituzioni<br />
dell’alta formazione artistica, musicale<br />
e coreutica, previa stipu<strong>la</strong> di apposite<br />
convenzioni con le istituzioni<br />
interessate» (art. 9, secondo comma,<br />
lett. f), T.U.) 6 .<br />
3. I processi di sviluppo sostenibile<br />
nel<strong>la</strong> fibril<strong>la</strong>zione finanziaria del<br />
mondo economico globalizzato e<br />
multietnico.<br />
L’impianto fortemente dinamico, che<br />
presenta il T.U. in materia di materia<br />
di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e sicurezza<br />
nei luoghi di <strong>la</strong>voro, si situa in un<br />
contesto mondiale di difficoltà<br />
finanziaria e di drammatico aumento<br />
dei prezzi, in partico<strong>la</strong>re, del riso e del<br />
grano, contesto nel quale si agitano<br />
e si scontrano opposti interessi di<br />
una magmatica competizione di<br />
capitalismo globale.<br />
Quali sono allora le reali prospettive<br />
di un’azione di prevenzione seria,<br />
incisiva e soprattutto conforme alle<br />
direttive dell’approvato T.U.?<br />
Secondo noi, occorre una sapiente<br />
regia politica che spinga, con<br />
convinzione, dall’alto verso il basso<br />
una priorità di impegni degli interventi<br />
programmati, puntando sul<strong>la</strong> leale<br />
responsabilità di quanti, ai diversi<br />
livelli e nei distinti organismi, sono<br />
chiamati ad operare sul terreno delle<br />
quotidianità diffusiva del<strong>la</strong> cultura<br />
prevenzionistica. E’ il dibattito nelle<br />
aziende riguardo al<strong>la</strong> sicurezza sul<br />
<strong>la</strong>voro che deve essere infittito; che<br />
deve trovare momenti, sia pure veloci,<br />
di riflessione; che deve costituire<br />
il punto di maggiore convergenza<br />
per <strong>la</strong> concertata migliore tute<strong>la</strong><br />
dei <strong>la</strong>voratori contro gli infortuni<br />
e contro le ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />
Gli stessi <strong>la</strong>voratori, poi, devono<br />
essere protagonisti ricettivi di una<br />
informazione costante sui rischi dei<br />
rispettivi <strong>la</strong>vori, cercando di ottenere<br />
un’adeguata formazione professionale<br />
anche su specifici singoli rischi da<br />
evitare con comportamenti di alta<br />
diligenza.<br />
E’ indubbio che l’emergere di<br />
nuove grandi potenze economiche 7<br />
condizioni fortemente <strong>la</strong> realizzazione<br />
di molti progetti nazionali, ancorati ad<br />
impegni di spesa pubblica, per cui sarà<br />
decisivo, nel<strong>la</strong> materia prevenzionista,<br />
il <strong>la</strong>voro programmatico e di<br />
intelligente penetrazione nel territorio<br />
da parte del Comitato per l’indirizzo<br />
e <strong>la</strong> valutazione delle politiche attive<br />
e per il coordinamento nazionale<br />
delle attività di vigi<strong>la</strong>nza in materia<br />
di salute e sicurezza sul <strong>la</strong>voro. A tale<br />
Comitato, difatti, proprio al fine di<br />
garantire <strong>la</strong> più completa attuazione<br />
del principio di leale col<strong>la</strong>borazione<br />
tra Stato e regioni, spetta, tra gli<br />
altri, il fondamentale compito di<br />
individuare obiettivi e programmi<br />
dell’azione pubblica di miglioramento
10 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
delle condizioni di salute e sicurezza<br />
dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Di una cosa siamo certi ed è che<br />
<strong>la</strong> partecipazione, con formazione<br />
consultiva, anche del rappresentante<br />
dell’INAIL in seno al predetto<br />
Comitato sarà decisamente<br />
significativa e importante per poter<br />
vedere garantito lo scambio di<br />
informazioni tra i soggetti istituzionali<br />
al precipuo fine di promuovere<br />
l’uniformità dell’applicazione<br />
del<strong>la</strong> normativa in paro<strong>la</strong> nonché<br />
l’imparzialità dell’azione<br />
amministrativa di vigi<strong>la</strong>nza sull’intero<br />
territorio nazionale.<br />
Resta comunque il fatto che occorrerà<br />
restituire fecondità al progetto<br />
europeo, sbloccando, con l’adozione<br />
del «minitrattato» di Lisbona del<br />
2007, il funzionamento, anche più<br />
concretamente politico, dell’Unione<br />
europea e cercando di impedire un<br />
altro momento di un suo successivo<br />
arresto, atteso che i sintomi del<strong>la</strong> crisi<br />
istituzionale europea non saranno<br />
eliminati fino a quando <strong>la</strong> crisi stessa<br />
non sarà risolta.<br />
Siamo convinti, del resto, che, per<br />
ridare spinta e fecondità al progetto<br />
europeo, bisogna assegnare una<br />
convinta fase politica all’effettività del<br />
rispetto del<strong>la</strong> dignità umana espressa<br />
dai diritti del<strong>la</strong> persona al<strong>la</strong> vita, al<strong>la</strong><br />
salute e al <strong>la</strong>voro, rimettendo un tale<br />
rispetto al centro di quello stesso<br />
progetto e, al tempo stesso, ridando<br />
vita a obiettivi politici, giuridici e,<br />
in ogni caso, istituzionali a partire<br />
proprio dal dibattito etico sui diritti,<br />
prevenzionistici e previdenziali in<br />
genere, di tutti i <strong>la</strong>voratori. Il rispetto<br />
di questi ultimi e delle loro famiglie,<br />
d’altra parte, dovrebbe facilitare <strong>la</strong><br />
realizzazione delle diverse espressioni<br />
di solidarietà, indispensabili a un buon<br />
funzionamento dell’economia europea<br />
di mercato, impegnandosi così a<br />
coniugare libertà d’impresa e giustizia<br />
sociale.<br />
A prescindere, poi, dall’universalità<br />
del<strong>la</strong> ragione moderna e dal<strong>la</strong><br />
globalizzazione neoliberista,<br />
aderiamo senz’altro all’idea per<br />
cui «il miglior contributo che<br />
l’Europa può recare al resto del<br />
mondo consiste nel<strong>la</strong> riuscita del<br />
suo modello d’integrazione pacifica<br />
nel rispetto del<strong>la</strong> legittima diversità,<br />
poiché, se i valori sono universali,<br />
i modelli per <strong>la</strong> loro attuazione non<br />
lo sono» 8 . Altra, indipendentemente<br />
dai processi di sviluppo sostenibile,<br />
<strong>la</strong> priorità anche assegnata alle<br />
azioni di lungo termine, le sole che<br />
appaiono in grado di modificare nel<br />
tempo le rigidità strutturali di base.<br />
Esse dovranno tendere a favorire,<br />
con l’occupazione femminile, <strong>la</strong><br />
ripresa anche del<strong>la</strong> fecondità familiare<br />
attraverso politiche di sostegno,vale a<br />
dire politiche in favore del<strong>la</strong> famiglia,<br />
di servizi alle famiglie, di servizi<br />
connessi al<strong>la</strong> maternità, di servizi per<br />
l’infanzia, di flessibilità normativa<br />
nei confronti degli occupati con figli,<br />
di sostegni alle reti re<strong>la</strong>zionali che si<br />
muovono intorno alle famiglie e ai<br />
loro bisogni, che variano comunque<br />
nelle diverse fasi del<strong>la</strong> vita.<br />
4. Il tratto del<strong>la</strong> democrazia compiuta<br />
nelle attività istituzionali di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
La difesa dei valori propugnati<br />
dall’art. 1 del<strong>la</strong> Costituzione è<br />
arricchita oggi dal<strong>la</strong> direttiva<br />
dell’approvato T.U. secondo <strong>la</strong> quale,<br />
in vista di una complementarietà<br />
sinergica tra gli Istituti deputati agli<br />
interventi in materia di sicurezza<br />
e salute sul <strong>la</strong>voro, ai medesimi<br />
è assegnata l’importante attività<br />
di consulenza alle aziende (art. 9,<br />
secondo comma, lett. c)). E’ da<br />
dire che tale attività deve essere<br />
indirizzata alle medie, piccole e micro<br />
imprese, anche mediante l’attuazione<br />
di forme di sostegno tecnico e<br />
specialistico finalizzate, da un <strong>la</strong>to,<br />
al suggerimento, da manifestare per<br />
iscritto, dei più adatti mezzi e metodi<br />
operativi, efficaci al<strong>la</strong> riduzione<br />
dei livelli di rischiosità in materia<br />
di salute e sicurezza sul <strong>la</strong>voro.<br />
Dall’altro, all’individuazione e al<strong>la</strong><br />
re<strong>la</strong>tiva segna<strong>la</strong>zione degli elementi<br />
di innovazione tecnologica in tema<br />
di sicurezza e, quindi, con finalità<br />
prevenzionali, ricercando sempre un<br />
responsabile raccordo non solo con le<br />
altre istituzioni pubbliche impegnate<br />
nel settore, ma anche con le stesse<br />
parti sociali che restano comunque<br />
interessate e coinvolte in quel<strong>la</strong> stessa<br />
attività di consulenza. Con partico<strong>la</strong>re<br />
riferimento, poi, alle funzioni<br />
attribuite agli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />
dell’INAIL, <strong>la</strong> legge pone il divieto<br />
di assegnare loro <strong>la</strong> predetta attività<br />
di consulenza con questa ulteriore<br />
precisazione che i soggetti che<br />
svolgono tale attività, non possono<br />
essere impiegati nel controllo degli<br />
obblighi nelle materie di competenza<br />
dello stesso INAIL per un periodo di<br />
tre anni dal<strong>la</strong> cessazione dell’incarico.<br />
Senonchè, è utile segna<strong>la</strong>re come<br />
l’esercizio dell’attività di consulenza<br />
non escluda o limiti <strong>la</strong> possibilità<br />
per l’Ente di svolgere l’attività di<br />
controllo e verifica degli obblighi<br />
nelle materie di sua competenza.<br />
Comunque, nell’esercizio dell’attività<br />
di consulenza non sussiste l’obbligo<br />
di denuncia di cui all’art. 331<br />
c.p.p. o di comunicazione ad altre<br />
autorità competenti riguardo alle<br />
contravvenzioni rilevate, ove si<br />
riscontrino vio<strong>la</strong>zioni al<strong>la</strong> normativa<br />
in materia di salute e sicurezza sul<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Allo scopo di ridurre il fenomeno<br />
infortunistico, <strong>la</strong> legge ha attribuito<br />
una ulteriore serie di compiti<br />
all’INAIL concernenti: a) <strong>la</strong> raccolta<br />
e <strong>la</strong> registrazione, a fini statistici, dei<br />
dati re<strong>la</strong>tivi agli infortuni sul <strong>la</strong>voro;<br />
b) il concorso negli studi e nelle<br />
ricerche sugli infortuni e sulle ma<strong>la</strong>ttie<br />
professionali; c) <strong>la</strong> partecipazione<br />
all’e<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> normativa<br />
tecnica in materia; d) l’erogazione<br />
delle prestazioni del Fondo di cui<br />
all’art. 1, comma 1187, del<strong>la</strong> legge<br />
finanziaria n. 296 del 2007.<br />
Infine, l’INAIL è legittimato a<br />
finanziare progetti di investimento<br />
e formazione in materia di salute<br />
e sicurezza sul <strong>la</strong>voro rivolti in<br />
partico<strong>la</strong>re alle piccole, medie e micro<br />
imprese e progetti volti a sperimentare<br />
soluzioni innovative e strumenti di<br />
natura organizzativa e gestionale<br />
ispirati ai principi di responsabilità<br />
sociale delle imprese. Per l’accesso a<br />
tale finanziamento, <strong>la</strong> legge impone,<br />
come criteri di priorità, l’adozione<br />
da parte delle imprese richiedenti di<br />
soluzioni procedurali correnti con<br />
<strong>la</strong> normativa prevenzionale e con<br />
le regole di buona tecnica, adottate<br />
volontariamente e finalizzate a<br />
promuovere <strong>la</strong> salute e sicurezza sui<br />
luoghi di <strong>la</strong>voro.<br />
Questo nuovo assetto istituzionale
del<strong>la</strong> prevenzione infortunistica nel<br />
mondo del <strong>la</strong>voro rende in un certo<br />
senso concreto il principio per cui<br />
<strong>la</strong> libertà di interesse economico<br />
non può non fondarsi sul<strong>la</strong> dignità<br />
del<strong>la</strong> persona umana per ottenere<br />
una democrazia compiuta, posto<br />
che, altrimenti, una visione del<strong>la</strong><br />
tecnica e del profitto sganciata<br />
dall’etica ridurrebbe l’homo faber<br />
a un prodotto unico, culturale e<br />
artificiale; egli non sarebbe più un<br />
progetto, ma sarebbe progettato.<br />
Ebbene, l’insieme normativo del<br />
T.U. esclude l’assolutizzazione del<strong>la</strong><br />
tecnica ed evita così di limitare<br />
l’intero sistema prevenzionistico a una<br />
sorta di democrazia procedurale con <strong>la</strong><br />
tecnicizzazione non solo del diritto ma<br />
anche degli stessi diritti umani, che,<br />
invece, non devono mai intendersi<br />
come mere dichiarazioni politiche e<br />
neppure come principi solo proc<strong>la</strong>mati<br />
dall’ordinamento giuridico.<br />
5. Gli ispettori ministeriali del<br />
<strong>la</strong>voro e gli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />
degli organismi pubblici nel<strong>la</strong> logica<br />
europea di un ineludibile e imparziale<br />
controllo statale.<br />
Il principio dell’adempimento dei<br />
doveri inderogabili di solidarietà<br />
soprattutto politica di ogni cittadino<br />
e di ogni residente nel territorio<br />
nazionale impone allo Stato di<br />
esercitare imparzialmente il potere<br />
di controllo in ordine all’osservanza<br />
di tutte le prescrizioni legis<strong>la</strong>tive e<br />
rego<strong>la</strong>mentari, emanate per una giusta<br />
e pacifica convivenza sociale.<br />
Ebbene, nel mondo del <strong>la</strong>voro e delle<br />
attività produttive in genere quel<br />
potere di controllo trova oggi, accanto<br />
al citato d.lgs. n. 81 del 2008 sul<strong>la</strong><br />
sicurezza, una speciale normativa che<br />
ha razionalizzato le funzioni ispettive<br />
in materia di previdenza sociale e<br />
di <strong>la</strong>voro. Si tratta, invero, del d.lgs.<br />
n. 124 del 2004, che assegna al<br />
Ministero del <strong>la</strong>voro il coordinamento<br />
delle iniziative di contrasto del<br />
<strong>la</strong>voro sommerso e irrego<strong>la</strong>re, di<br />
vigi<strong>la</strong>nza in materia di rapporti di<br />
<strong>la</strong>voro e dei livelli essenziali delle<br />
prestazioni concernenti i diritti civili<br />
e sociali che devono essere garantiti<br />
su tutto il territorio nazionale. E’<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 11<br />
rimasta così istituita un’apposita<br />
«Direzione generale» con compiti<br />
di indirizzo e coordinamento delle<br />
attività ispettive svolte dai soggetti<br />
che effettuano vigi<strong>la</strong>nza in materia di<br />
rapporti di <strong>la</strong>voro, al fine di assicurare<br />
l’esercizio unitario dell’attività<br />
ispettiva di competenza anche degli<br />
enti previdenziali nonché l’uniformità<br />
di comportamento degli organi di<br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Anche per questo tipo di attività<br />
ispettive, riteniamo determinante,<br />
per l’efficacia delle re<strong>la</strong>tive azioni<br />
di accertamento, il responsabile e<br />
penetrante <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> “Commissione<br />
centrale di coordinamento dell’attività<br />
di vigi<strong>la</strong>nza” da svolgere con<br />
l’impegno serio di individuare gli<br />
indirizzi e gli obiettivi strategici,<br />
nonché con l’intento di imporre, nel<strong>la</strong><br />
struttura gerarchico-istituzionale, le<br />
valutate priorità degli stessi interventi<br />
ispettivi.<br />
D’altra parte, <strong>la</strong> legge prevede che le<br />
direzioni regionali e provinciali del<br />
<strong>la</strong>voro organizzino, presso i datori<br />
di <strong>la</strong>voro, attività di prevenzione del<br />
<strong>la</strong>voro non rego<strong>la</strong>re e di promozione<br />
del rispetto del<strong>la</strong> normativa in materia<br />
<strong>la</strong>voristica e previdenziale. Nel<br />
corso di tali ispezioni, i funzionari,<br />
qualora dovessero ravvisare profili<br />
di inosservanza o di non corretta<br />
applicazione di detta normativa, sono<br />
legittimati a fornire le indicazioni<br />
operative sulle modalità da attuare per<br />
<strong>la</strong> conformità delle attività produttive<br />
al<strong>la</strong> legge. Comunque, al fine di<br />
ottenere una migliore e più efficiente<br />
organizzazione dell’attività ispettiva<br />
in ambito regionale, le Direzioni<br />
regionali del <strong>la</strong>voro, di concerto con<br />
le Direzioni regionali dell’INPS e<br />
dell’INAIL nonché con il comando<br />
del nucleo dei Carabinieri presso<br />
l’ispettorato del <strong>la</strong>voro, sono tenute<br />
a costituire, senza ulteriori indugi,<br />
gruppi di intervento immediato per<br />
porre fine a fenomeni <strong>la</strong>rgamente<br />
lesivi del<strong>la</strong> dignità delle <strong>la</strong>voratrici e<br />
dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Questo dovrà essere il nuovo<br />
modello operativo degli accertamenti<br />
ispettivi a ragione del fatto che, in<br />
tal modo, si otterrebbe un duplice<br />
risultato politico e precisamente<br />
quello di un controllo del territorio<br />
più incisivo e quello di una migliore<br />
risposta sociale in difesa dei diritti<br />
patrimoniali e previdenziali garantiti<br />
ai prestatori di <strong>la</strong>voro subordinato.<br />
Fattispecie di natura penale, quali, ad<br />
esempio, l’occupazione di <strong>la</strong>voratore<br />
c<strong>la</strong>ndestino 9 , il favoreggiamento<br />
dell’ingresso irrego<strong>la</strong>re di cittadini<br />
non comunitari 10 , lo sfruttamento<br />
dell’ingresso irrego<strong>la</strong>re 11 o del<strong>la</strong><br />
permanenza in Italia dello straniero<br />
in condizione di soggiorno non<br />
rego<strong>la</strong>re 12 , sarebbero perseguite<br />
secondo una calibrata metodologia<br />
di risposta dello Stato alle attese<br />
di sicurezza delle popo<strong>la</strong>zioni<br />
interessate.<br />
D’altro canto, è da dire come gli<br />
ispettori ministeriali del <strong>la</strong>voro siano<br />
stati legittimati a esercitare l’attività<br />
di vigi<strong>la</strong>nza sull’applicazione del<strong>la</strong><br />
legis<strong>la</strong>zione in materia di salute<br />
e sicurezza nei luoghi di <strong>la</strong>voro,<br />
dandone preventiva informazione al<br />
servizio di prevenzione e sicurezza<br />
dell’Azienda sanitaria locale,<br />
comunque competente per territorio.<br />
La legge circoscrive, però, una tale<br />
attività di vigi<strong>la</strong>nza al settore delle<br />
costruzioni edili o di genio civile,<br />
ai <strong>la</strong>vori mediante cassoni in aria<br />
compressa e ai <strong>la</strong>vori subacquei<br />
nonché ad altre attività produttive<br />
comportanti rischi partico<strong>la</strong>rmente<br />
elevati e da individuare con apposito<br />
decreto del Presidente del Consiglio<br />
dei Ministri. Inoltre, il predetto<br />
personale ispettivo può adottare<br />
provvedimenti di sospensione di<br />
un’attività imprenditoriale qualora<br />
riscontri l’impiego di <strong>la</strong>voratori<br />
non risultanti dalle scritture o da<br />
altra documentazione obbligatoria.<br />
L’adozione del provvedimento di<br />
sospensione, applicabile anche<br />
nell’ambito dei cantieri edili, è<br />
comunicata all’autorità per <strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza sui contratti pubblici<br />
di <strong>la</strong>vori, servizi e forniture e al<br />
Ministero delle Infrastrutture, al fine<br />
dell’emanazione di un provvedimento<br />
interdittivo al<strong>la</strong> contrattazione con<br />
le pubbliche amministrazioni e al<strong>la</strong><br />
partecipazione a gare pubbliche<br />
di durata pari al<strong>la</strong> sanzionata<br />
sospensione.<br />
Lo spaccato essenziale, che abbiamo<br />
cercato di offrire riguardo al<br />
complesso normativo afferente alle<br />
attività di vigi<strong>la</strong>nza, si appunta tutto
12 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
quanto sull’esigenza politica di un<br />
nuovo e più avanzato impegno dei<br />
pubblici dipendenti deputati allo<br />
svolgimento di quelle attività.<br />
Note<br />
1 Fu Aldo Moro a esplicitare più efficacemente<br />
il significato storico-politico di quel<strong>la</strong><br />
novità, dicendo che «… non si potrà negare<br />
che il còmpito storico che sta dinnanzi<br />
al<strong>la</strong> democrazia italiana, in quanto essa<br />
persegue il potenziamento del<strong>la</strong> dignità<br />
umana, sia di immettere nel<strong>la</strong> pienezza del<strong>la</strong><br />
vita del paese le c<strong>la</strong>ssi <strong>la</strong>voratrici, … le<br />
quali, per un complesso di ragioni, furono<br />
più a lungo estromesse dal<strong>la</strong> vita dello<br />
Stato e dall’organizzazione economica e<br />
sociale» (seduta del 13 marzo 1947). Che<br />
<strong>la</strong> democrazia politica dovesse procedere al<br />
superamento degli ostacoli al<strong>la</strong> partecipazione,<br />
condusse a collegare il fondamento sociale<br />
del <strong>la</strong>voro all’art. 3, secondo comma,<br />
Cost., nel quale, impegnandosi lo Stato a<br />
superare gli ostacoli al<strong>la</strong> pari partecipazione,<br />
detto fondamento diveniva il presupposto<br />
politico di una democrazia piena e di una<br />
partecipazione effettiva e concreta. Con una<br />
tale riflessione venne eliminato l’equivoco<br />
dell’Italia come «repubblica dei <strong>la</strong>voratori»,<br />
posto che, altrimenti, si sarebbe scambiata<br />
<strong>la</strong> realizzazione di un presupposto con <strong>la</strong><br />
definizione di un regime politico; si sarebbe<br />
confuso, in altri termini, un presupposto del<strong>la</strong><br />
democrazia con il funzionamento del<strong>la</strong> stessa<br />
democrazia.<br />
2 Sul principio di solidarietà politica,<br />
economica e sociale di cui all’art. 2 Cost. è<br />
interessante ricordare come tale articolo fosse<br />
stato il primo a essere posto in discussione<br />
all’Assemblea costituente e che, nel<strong>la</strong> prima<br />
sottocommissione, l’allora on.le Dossetti<br />
cercò di ottenere su di esso l’adesione, in<br />
partico<strong>la</strong>re, dell’on.le Togliatti, il quale, dopo<br />
circa cinque ore di discussione, si rivolse<br />
all’on.le Dossetti dicendo: «Questa è <strong>la</strong><br />
vostra concezione dell’uomo, questa è <strong>la</strong> mia<br />
concezione dell’uomo, questa è <strong>la</strong> nostra<br />
concezione dell’uomo». Sull’argomento, si<br />
veda, da ultimo: G. SALE S.I., I cattolici al<strong>la</strong><br />
Costituente, in La Civiltà Cattolica, n. 3775, 3<br />
novembre 2007, p. 213ss.; Idem, Dossetti La<br />
Sante Sede e <strong>la</strong> Costituente, ibidem, n. 3782,<br />
19 gennaio 2008, p. 115 ss.<br />
3 I valori, sul<strong>la</strong> base dei quali è intesa fondata<br />
l’Unione, sono rimasti individuati nel rispetto<br />
del<strong>la</strong> dignità umana, nel<strong>la</strong> libertà, nel<strong>la</strong><br />
democrazia, nell’uguaglianza, nello stato di<br />
diritto, nel rispetto dei diritti umani, compresi<br />
i diritti appartenenti a una minoranza (art.<br />
1 bis del TUE). In proposito, è opportuno<br />
segna<strong>la</strong>re come i predetti valori non siano<br />
stati qualificati col termine di «universali»<br />
a causa di un atteggiamento di eccessiva<br />
prudenza, posto che, essendo essi connaturali<br />
all’identità europea, si è voluto evitare di farli<br />
intendere come autoritariamente condivisi da<br />
qualunque altro Stato. Nel<strong>la</strong> seconda parte<br />
dell’art. 1 bis si statuisce, poi, che i valori<br />
dell’Unione «sono comuni agli Stati membri in<br />
una società caratterizzata dal pluralismo, dal<strong>la</strong><br />
non discriminazione, dal<strong>la</strong> tolleranza, dal<strong>la</strong><br />
giustizia, dal<strong>la</strong> solidarietà e dal<strong>la</strong> parità tra<br />
donne e uomini».<br />
4 Così, G. DOSSETTI, La Costituzione – Le<br />
radici I valori Le riforme, Edizioni <strong>la</strong>voro,<br />
Roma, 1996, p. 35.<br />
5 Il d.lgs. n. 81 del 2008 è stato pubblicato nel<br />
Supplemento ordinario n. 108/L del<strong>la</strong> G.U. n.<br />
101 del 30 aprile 2008.<br />
6 Per quanto, in partico<strong>la</strong>re, attiene alle<br />
funzioni e ai compiti istituzionali che le<br />
diverse leggi fissano come propri dell’INAIL,<br />
è che dire come spetti allo stesso INAIL<br />
anche l’impegno a svolgere, con <strong>la</strong> finalità di<br />
ridurre il fenomeno infortunistico, le seguenti<br />
attività: «a) raccoglie e registra, a fini statistici<br />
e informativi, i dati re<strong>la</strong>tivi agli infortuni<br />
sul <strong>la</strong>voro che comportino un’assenza dal<br />
<strong>la</strong>voro di almeno un giorno, escluso quello<br />
dell’evento; b) concorre, al<strong>la</strong> realizzazione<br />
di studi e ricerche sugli infortuni e sulle<br />
ma<strong>la</strong>ttie corre<strong>la</strong>te al <strong>la</strong>voro, coordinandosi<br />
con il Ministero del<strong>la</strong> salute e con l’ISPESL;<br />
c) partecipa al<strong>la</strong> e<strong>la</strong>borazione, formu<strong>la</strong>ndo<br />
pareri e proposte, del<strong>la</strong> normazione tecnica<br />
in materia; d) eroga, previo trasferimento<br />
delle necessarie risorse da parte del Ministero<br />
del <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> previdenza sociale, le<br />
prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1,<br />
comma 1187, del<strong>la</strong> legge 27 dicembre 2007, n.<br />
296. In sede di prima applicazione, le re<strong>la</strong>tive<br />
prestazioni sono fornite con riferimento agli<br />
infortuni verificatisi a far data 1° gennaio<br />
2007» (art. 9, quarto comma, T.U.).<br />
7 R. RUGGIERO, La globalizzazione e il<br />
multi<strong>la</strong>teralismo, in Il Sole 24 Ore, 27 aprile<br />
2008, pp. 1-11, il quale richiama l’attenzione<br />
sul fatto che, «tenendo presenti le nuove<br />
precedenti realtà del<strong>la</strong> vita internazionale, <strong>la</strong><br />
direzione verso <strong>la</strong> quale stiamo andando è<br />
quel<strong>la</strong> di passare dal prevalente bipo<strong>la</strong>rismo<br />
che ha caratterizzato <strong>la</strong> nostra storia prima<br />
del<strong>la</strong> caduta del muro di Berlino a un<br />
multi<strong>la</strong>teralismo competitivo tra un gruppo di<br />
grandi potenze. Si tratterebbe degli Stati Uniti,<br />
del<strong>la</strong> nascente Europa politica, del<strong>la</strong> Russia,<br />
del<strong>la</strong> Cina, del Giappone, dell’India, del<br />
Brasile. Nessuno dei soggetti che vi farebbero<br />
parte è in grado di prevalere nettamente sugli<br />
altri. Ciascuno di essi cercherà di attirare gli<br />
altri Stati nel<strong>la</strong> propria orbita per aumentare<br />
il proprio peso re<strong>la</strong>tivo. Questo perché si<br />
tratterebbe di un multi<strong>la</strong>teralismo dinamico.<br />
Su queste basi si potrebbe incentrare <strong>la</strong> nuova<br />
governabilità globale. Una prospettiva certo<br />
non facile».<br />
8 Così, HUGUES DELÉTRAZ S.I., La<br />
crisi istituzionale dell’Europa, in La Civiltà<br />
Cattolica, n. 3779, 1° dicembre 2007, p. 452.<br />
9 Cfr.: art. 22, comma 12, del d.lgs. n. 286 del<br />
1998, secondo cui “Il datore di <strong>la</strong>voro che<br />
occupa alle proprie dipendenze <strong>la</strong>voratori<br />
stranieri privi del permesso di soggiorno<br />
previsto dal presente articolo, ovvero il cui<br />
permesso sia scaduto e del quale non sia<br />
stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo,<br />
revocato o annul<strong>la</strong>to, è punito con l’arresto da<br />
tre mesi ad un anno e con l’ammenda di 5.000<br />
euro per ogni <strong>la</strong>voratore impiegato”.<br />
10 Cfr.: art. 12, comma 1, del d.lgs. n. 286<br />
del 1998, che così dispone: “1. Salvo che il<br />
fatto costituisca più grave reato, chiunque in<br />
vio<strong>la</strong>zione delle disposizioni del presente testo<br />
unico compie atti diretti a procurare l’ingresso<br />
nel territorio dello Stato di uno straniero<br />
ovvero atti diretti a procurare l’ingresso<br />
illegale in altro Stato del quale <strong>la</strong> persona<br />
non è cittadina o non ha titolo di residenza<br />
permanente, è punito con <strong>la</strong> reclusione da uno<br />
a cinque anni e con <strong>la</strong> multa fino a 15.000 euro<br />
per ogni persona”.<br />
11 Cfr.: art. 12, comma 3, del d.lgs. n. 286 del<br />
1998, il quale statuisce che “3. Salvo che il<br />
fatto costituisca più grave reato, chiunque, al<br />
fine di trarre profitto anche indiretto, compie<br />
atti diretti a procurare l’ingresso di taluno<br />
nel territorio dello Stato in vio<strong>la</strong>zione delle<br />
disposizioni del presente testo unico, ovvero<br />
a procurare l’ingresso illegale in altro Stato<br />
del quale <strong>la</strong> persona non è cittadina o non ha<br />
titolo di residenza permanente, è punito con <strong>la</strong><br />
reclusione da quattro a quindici anni e con <strong>la</strong><br />
multa di 15.000 euro per ogni persona”.<br />
12 Cfr.: artt. 12, comma 5 e, 43, del d.lgs. n.<br />
286 del 1998.<br />
Ancora una vota, in proposito, torniamo a<br />
sollecitare il Governo del<strong>la</strong> Repubblica a<br />
estendere legis<strong>la</strong>tivamente uniformità di status<br />
e di competenze agli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />
degli enti previdenziali, <strong>la</strong>sciando tuttavia<br />
che ogni corpo ispettivo permanga nelle<br />
istituzioni di appartenenza con capacità di<br />
sviluppare quelle sinergie di produttività, che<br />
contribuirebbero a dare s<strong>la</strong>ncio e credibilità<br />
ad un’organizzazione nazionale del <strong>la</strong>voro<br />
necessariamente meglio qualificata e più<br />
competitiva.
La nostra Costituzione si apre con<br />
un’affermazione molto forte, che<br />
non ha corrispondenza in altre<br />
carte costituzionali di quel periodo<br />
storico: «l’Italia è una repubblica<br />
democratica fondata sul <strong>la</strong>voro».<br />
Una formu<strong>la</strong> sintetica che escludeva<br />
che <strong>la</strong> nascente repubblica potesse<br />
fondarsi sul privilegio, sul<strong>la</strong> nobiltà<br />
ereditaria, sul<strong>la</strong> fatica altrui.<br />
Una formu<strong>la</strong> con <strong>la</strong> quale il <strong>la</strong>voro è<br />
diventato il primo dei diritti sociali, è<br />
diventato base ontologica dello stato<br />
stesso e del benessere collettivo.<br />
Ma oggi il nostro paese versa in<br />
un periodo di grave stagnazione<br />
economica e non riesce più a fare<br />
sistema per affrontare le esigenze di<br />
cambiamento che i tempi richiedono<br />
e garantire il <strong>la</strong>voro a tutti.<br />
Anzi, oggi, <strong>la</strong> centralità assegnata<br />
al <strong>la</strong>voro dall’intero ordinamento<br />
politico-economico, appare per<br />
certi versi compromessa generando<br />
l’impressione di una sua caduta di<br />
attualità.<br />
Il diverso grado di flessibilità, di<br />
sicurezza dell’impiego, di tute<strong>la</strong> e<br />
protezione non solo disegnano un<br />
universo <strong>la</strong>vorativo estremamente<br />
eterogeneo, ma evidenziano il rischio<br />
di irrigidire <strong>la</strong> disuguaglianza tra<br />
quanti possono vivere <strong>la</strong> flessibilità<br />
come opportunità e quanti, invece,<br />
<strong>la</strong> subiscono, restando intrappo<strong>la</strong>ti in<br />
circuiti di precarizzazione.<br />
Par<strong>la</strong>re, quindi, di questo principio<br />
significa anche par<strong>la</strong>re dell’attualità<br />
del<strong>la</strong> condizione <strong>la</strong>vorativa di<br />
molti cittadini, significa par<strong>la</strong>re dei<br />
precari, di chi <strong>la</strong>vora in nero, di chi<br />
è sottopagato, di chi è morto per il<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Tutti costoro, infatti, in che posizione<br />
si collocano all’interno di questo<br />
discorso?<br />
La teoria costituzionale insomma<br />
si scontra con <strong>la</strong> prassi materiale<br />
che ha preso sempre più una piega<br />
anticostituzionale.<br />
I padri costituenti hanno voluto<br />
assumere il <strong>la</strong>voro a fondamento<br />
del<strong>la</strong> repubblica perché è <strong>la</strong><br />
condizione umana più diffusa, più<br />
comune, più significativa di valori<br />
concreti.<br />
Noi riteniamo sia stata una scelta<br />
saggia!<br />
Per dare attuazione a questo<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 13<br />
Intervento<br />
P. Monego, Vice Presidente ANIV
14 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
principio, però, (e qui passo al<br />
pratico) è necessario disegnare le<br />
istituzioni in modo tale che esse<br />
realizzino e sviluppino il senso voluto<br />
dall’ordinamento costituzionale.<br />
E invece vediamo da alcuni mesi nel<br />
legis<strong>la</strong>tore atteggiamenti ondivaghi.<br />
Infatti mentre da un <strong>la</strong>to si<br />
prospettano nuovi accorpamenti,<br />
forse nuove organizzazioni, (si è<br />
par<strong>la</strong>to dapprima di super INPS, ma<br />
subito dopo anche di super INAIL,<br />
che avrebbe dovuto accorpare<br />
l’IPSEMA, l’ISPESL, l’Istituto di<br />
Medicina sociale e altri organismi),<br />
dall’altro, il 1 maggio, si promulga il<br />
decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 81 che riaffida<br />
(art.13) alle ASL ed ai vigili del fuoco<br />
l’applicazione delle norme sul<strong>la</strong><br />
sicurezza.<br />
Di nuovi accorpamenti non si par<strong>la</strong><br />
più.<br />
Peccato, perché un po’ di sana<br />
concorrenza fra forze ispettive<br />
diverse avrebbe sicuramente<br />
giovato al<strong>la</strong> causa del<strong>la</strong><br />
prevenzione.<br />
Per fortuna per <strong>la</strong> sicurezza e per <strong>la</strong><br />
prevenzione il nuovo Dlgs intende<br />
puntare sul<strong>la</strong> formazione di una<br />
nuova cultura del <strong>la</strong>voro.<br />
Giustissimo!<br />
Si attuerà un piano di formazione<br />
continua rivolto a tutti, <strong>la</strong>voratori e<br />
datori di <strong>la</strong>voro.<br />
A tutti, ovviamente, meno che agli<br />
ispettori.<br />
Non è una novità per noi.<br />
Già l’art. 20 del Dlgs 124 del 2004,<br />
che riformava <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza sul<br />
<strong>la</strong>voro, stabiliva che dall’attuazione<br />
dello stesso non dovevano derivare<br />
nuovi maggiori oneri per le finanze<br />
dello stato: utopia tutta italiana di<br />
riforme a costo zero!<br />
È come se si fosse imposto per legge<br />
di fare le nozze con i fichi secchi!<br />
Da anni noi predichiamo<br />
l’indispensabilità di una scuo<strong>la</strong> di<br />
formazione per i vari corpi ispettivi.<br />
Una struttura permanente dove si<br />
dovrebbe esercitare una formazione<br />
di base per le nuove forze, cioè<br />
l’ABC del<strong>la</strong> tecnica ispettiva, comune<br />
a tutti, per ispettori INPS, INAIL<br />
e Ministero del <strong>la</strong>voro, ma dove ci<br />
dovrebbe essere anche una periodica<br />
formazione specialistica esercitata da<br />
formatori interni alle amministrazioni<br />
che abbiano grande esperienza.<br />
Sappiamo tutti che molte cose non si<br />
imparano nelle aule dell’università,<br />
ma dal<strong>la</strong> viva voce di chi opera.<br />
Ma pensate anche ad altri importanti<br />
argomenti per i quali sono<br />
indispensabili dei momenti formativi:<br />
ad esempio il nuovo decreto sul<strong>la</strong><br />
sicurezza, oppure il controllo del<br />
TFR affidato all’INPS, senza che<br />
questo ente in un anno e mezzo di<br />
nostre richieste sia stato in grado<br />
di organizzare un solo minuto di<br />
riflessione su questo argomento.<br />
Noi rappresentiamo grandi istituzioni,<br />
come <strong>la</strong> DPL, l’INPS e l’INAIL,<br />
e solo le nostre competenze e<br />
<strong>la</strong> nostra etica professionale<br />
contribuiscono a sviluppare delle<br />
nostre amministrazioni un’immagine<br />
importante, potente, positiva presso i<br />
cittadini.<br />
Formazione significa qualità ed è con<br />
<strong>la</strong> qualità e non con <strong>la</strong> quantità che si<br />
fa <strong>la</strong> storia.<br />
Diceva Kennedy: «Io sogno le cose<br />
come non sono mai state e dico:<br />
perché no?». Anch’io sogno!<br />
Ed il primo di questi miei sogni<br />
riguarda l’unificazione dei poteri<br />
di tutti i corpi ispettivi, visto che<br />
lo “status giuridico” di ufficiali di<br />
polizia giudiziaria permetterebbe a<br />
quanti non ce l’hanno di utilizzarne<br />
una delle prerogative, quale ad<br />
esempio l’uso del<strong>la</strong> prescrizione<br />
obbligatoria, che è un atto dotato di<br />
una forte valenza di prevenzione, in<br />
quanto si tratta di un provvedimento<br />
misto, che partecipa sia del<strong>la</strong> natura<br />
del<strong>la</strong> diffida sia di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
disposizione.<br />
Perché, poi, non riflettere, sull’utilità<br />
di certe norme sanzionatorie?<br />
Penso alle assurdità di norme che<br />
penalizzano aspetti solo formali,<br />
anche se circo<strong>la</strong>ri del ministero hanno<br />
lodevolmente cercato di attenuarne<br />
l’impatto.<br />
Penso alle assurdità delle sanzioni sul<br />
libro matrico<strong>la</strong> dopo l’introduzione<br />
del modello UNILAV.<br />
Di contro, per contrastare i grandi<br />
fenomeni elusivi le sole sanzioni non<br />
bastano.<br />
E allora, in questi casi, perché non<br />
fare tesoro delle esperienze di paesi a<br />
noi vicini?<br />
Non sarebbe il caso di valutare<br />
l’introduzione di pene alternative,<br />
come si fa in Francia, dove le imprese<br />
che non rispettano le regole, e che<br />
sostanzialmente fanno un massiccio<br />
ricorso al <strong>la</strong>voro nero, per cinque anni<br />
non fanno appalti pubblici?<br />
Questo meccanismo di<br />
“sanzionabilità per esclusione” è<br />
una strada sul<strong>la</strong> quale bisognerebbe<br />
ragionare.<br />
Come bisogna tornare a ragionare<br />
sull’organizzazione delle ispezioni.<br />
Io credo che sarebbe il caso che<br />
accanto al<strong>la</strong> cabina nazionale di regia<br />
ci fosse un organismo tecnico sul<br />
modello francese del<strong>la</strong> “delegazione<br />
interministeriale per <strong>la</strong> lotta al<br />
<strong>la</strong>voro illegale”, di cui ci ha par<strong>la</strong>to<br />
un collega ispettore transalpino in un<br />
convegno di tre anni fa.<br />
Non dovrebbe trattarsi di un altro<br />
SECIT, ma di un organismo snello<br />
e duttile in cui dovrebbero essere<br />
rappresentati sia gli ispettori di tutte<br />
le forze ispettive, sia Magistrati e<br />
Avvocati con il compito di studiare<br />
le problematiche dell’evasione ed<br />
elusione contributiva e le metodiche<br />
per contrastare le nuove e più<br />
raffinate illegalità sul <strong>la</strong>voro.<br />
Le nuove frontiere delle truffe<br />
oggi passano attraverso “pseudo<br />
stages formativi” di <strong>la</strong>voratori neo<br />
comunitari, vere e proprie catene<br />
di fornitura di <strong>la</strong>voratori in nero,<br />
per finire alle cosiddette “frodi<br />
transnazionali”, che cominciano a<br />
diventare una circostanza ricorrente<br />
anche da noi.<br />
Bisogna essere al passo con i tempi,<br />
ma quanti fra noi sanno leggere una<br />
busta paga rumena o po<strong>la</strong>cca?<br />
Conoscete tutti le difficoltà<br />
allorquando si spedisce un verbale in<br />
un paese dell’est.<br />
Sapete bene anche quanta confusione<br />
esiste nei nostri uffici se intendete far<br />
pagare quel verbale con un modello<br />
F24, che negli altri paesi non esiste.<br />
Ma chi ci ha mai dato informazioni su<br />
queste cose?<br />
Quand’è che metteremo appunto<br />
dei manuali di intesa fra organismi<br />
fiscali, del <strong>la</strong>voro, degli enti<br />
previdenziali per affrontare queste<br />
tematiche?<br />
Ci vuole, quindi, un organismo nel<br />
quale studiare problemi e nuovi<br />
fenomeni, altrimenti rimarremo
sempre nell’aspetto artigianale, che<br />
non ci consente di fare degli sviluppi<br />
partico<strong>la</strong>ri.<br />
Dico questo perché mi pare che oggi<br />
un ispettore che venga ad imbattersi<br />
in questi casi partico<strong>la</strong>ri sia solo.<br />
Una persona so<strong>la</strong> di fronte a<br />
sfide spesso tecnicamente molto<br />
complesse, a fenomeni elusivi<br />
che spesso hanno alle spalle<br />
pensatoi molto raffinati, con fior di<br />
professionisti alle spalle.<br />
Non so trovare risposte ad un’altra<br />
domanda.<br />
Perché non si vuole imboccare in<br />
maniera decisa <strong>la</strong> strada per far<br />
uscire i vari settori ispettivi dallo<br />
spontaneismo, istituzionalizzando<br />
varie funzioni di intelligence, in<br />
grado di indirizzarli più utilmente<br />
verso campi di azione più affini alle<br />
rispettive specializzazioni?<br />
Perché parlo di specializzazioni?<br />
Perché, a mio avviso, bisognerebbe<br />
ottimizzare le scarse risorse<br />
dividendosi i piani operativi proprio<br />
secondo le specializzazioni.<br />
Gli ispettori del <strong>la</strong>voro dovrebbero<br />
privilegiare alcuni ambiti che<br />
portano meno soldi, o non li portano<br />
affatto, ma che sono comunque<br />
filoni importantantissimi sotto il<br />
profilo del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> sociale, come<br />
l’inserimento o meno dei soggetti<br />
disabili o <strong>la</strong> mancata attuazione del<br />
principio del<strong>la</strong> parità, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei<br />
minori, o <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle <strong>la</strong>voratrici<br />
gestanti o altri filoni di legis<strong>la</strong>zione<br />
sociale in senso stretto.<br />
La vigi<strong>la</strong>nza sul<strong>la</strong> vasta gamma delle<br />
frodi contributive dovrebbe rimanere,<br />
invece, <strong>la</strong> mission fondamentale<br />
del personale ispettivo degli enti<br />
previdenziali.<br />
Sono, inoltre, convinto che andrebbe<br />
trasformato in disposizione di legge il<br />
progetto dell’INPS dell’introduzione<br />
del processo verbale diffida, di cui<br />
parliamo da anni, che, se compi<strong>la</strong>to<br />
dall’Ispettore previdenziale, dovrebbe<br />
contenere <strong>la</strong> diffida a “sanare”, nel<br />
termine ivi assegnato, le irrego<strong>la</strong>rità<br />
riscontrate attinenti al<strong>la</strong> materia<br />
previdenziale ed assistenziale,<br />
mentre per <strong>la</strong> materia di competenza<br />
del<strong>la</strong> DPL dovrebbe contenere <strong>la</strong><br />
presa d’atto degli inadempimenti<br />
constatati, permettendo al<strong>la</strong> stessa<br />
di utilizzarli per l’emissione dei<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 15<br />
provvedimenti sanzionatori di propria<br />
pertinenza, evitando, e lo sottolineo,<br />
duplicazioni di interventi, come<br />
peraltro vorrebbe il Dlgs 124.<br />
Non so, inoltre, trovare risposta<br />
al fatto che pur essendone tutti<br />
preoccupati, non si intervenga subito<br />
con provvedimenti legis<strong>la</strong>tivi su<br />
istituti contrattuali come il part-time<br />
in edilizia o sul sistema di versamento<br />
in uso per <strong>la</strong> previdenza agrico<strong>la</strong>.<br />
La normativa sul Part Time che è<br />
stata introdotta alcuni anni fa è quel<strong>la</strong><br />
voluta dall’Europa. Certo!<br />
Ma qui non siamo in Danimarca e in<br />
molte province il 40 % delle aziende<br />
di questo settore ha solo <strong>la</strong>voratori a<br />
Part Time.<br />
Faccio, perciò, una proposta in<br />
controtendenza rispetto alle nuove<br />
linee assunte dal Ministero.<br />
Vista <strong>la</strong> situazione perché non tornare<br />
rapidamente al ruolo autorizzatorio<br />
delle DPL rispetto alle forme<br />
contrattuali del part time in edilizia?<br />
La comunicazione all’INPS è un<br />
pannicello caldo, che non serve a<br />
niente.<br />
Sull’agricoltura poche parole.<br />
La ricerca, da parte degli ispettori<br />
dell’INPS, di quelle che tutti loro<br />
chiamano le “anime morte”, cioè<br />
persone inesistenti o che non hanno<br />
mai <strong>la</strong>vorato nel settore, ma che<br />
ciononostante sono richiedenti<br />
impropriamente prestazioni<br />
previdenziali, fa assomigliare questo<br />
paese al<strong>la</strong> Russia degli Zar descritta<br />
da Gogol.<br />
È una vergogna!<br />
Non ci sono ricette facili per uscirne!<br />
Qualcuno propone il passaggio del<br />
settore al sistema DM.<br />
Io, invece, invoco almeno una <strong>la</strong>ica<br />
discussione sul tema.<br />
Ho una so<strong>la</strong> certezza, però!<br />
Quanto meno, da subito, si<br />
inquadrino nel terziario le<br />
aziende senza terra che fanno solo<br />
somministrazione di manodopera.<br />
Già con questo semplice<br />
provvedimento le truffe<br />
comincerebbero ad attenuarsi.<br />
Nel merito, infine, del<strong>la</strong> proposta del<br />
centro studi aniv circa l’appartenenza<br />
al<strong>la</strong> giurisdizione tributaria di tutte<br />
le controversie aventi ad oggetto i<br />
contributi previdenziali e i premi,<br />
nonché le sanzioni amministrative,<br />
comunque irrogate dalle competenti<br />
soggettività pubbliche, devo dire<br />
che solo con una simile norma si<br />
potrà concludere un accertamento<br />
con addebito anche quando non<br />
sia possibile individuare i nomi dei<br />
<strong>la</strong>voratori da assicurare.<br />
Un annoso problema, ma soprattutto<br />
un fenomeno sempre più frequente<br />
in alcune fattispecie di <strong>la</strong>voro nero e<br />
di sotto-occupazione, che a voi tutti<br />
sono note.<br />
Non si tratterebbe, peraltro, di<br />
niente di nuovo: già lo fa l’agenzia<br />
delle entrate, grazie al DPR 600 del<br />
1973, e si chiama “verbale su base<br />
induttiva”.<br />
Concludo, anche se avrei molte altre<br />
cose da dire, dichiarando che noi<br />
ispettori siamo disponibili per una<br />
campagna nazionale di educazione<br />
al<strong>la</strong> legalità e contro il <strong>la</strong>voro nero<br />
qualora parti sociali e Ministeri<br />
avessero intenzione di intraprender<strong>la</strong><br />
in tutti i luoghi del<strong>la</strong> formazione e<br />
del<strong>la</strong> cultura.<br />
Rilevo con amarezza che finora<br />
<strong>la</strong> nostra disponibilità è stata<br />
semplicemente ignorata!<br />
Ai nostri graditi ospiti, che<br />
rappresentano le parti sociali più<br />
importanti del paese, vorrei, però,<br />
rappresentare in conclusione una mia<br />
profonda convinzione.<br />
L’attività ispettiva non può essere<br />
ascritta nel bi<strong>la</strong>ncio dello stato solo<br />
come un costo e come tale sottoposta<br />
ai tagli e ai ridimensionamenti delle<br />
politiche di bi<strong>la</strong>ncio.<br />
La centralità politica del<strong>la</strong> lotta al<br />
<strong>la</strong>voro nero ed irrego<strong>la</strong>re e del<strong>la</strong><br />
prevenzione degli infortuni deve<br />
avere il suo riscontro operativo nelle<br />
politiche di bi<strong>la</strong>ncio.<br />
Di conseguenza <strong>la</strong> spesa per il<br />
miglioramento e <strong>la</strong> qualificazione<br />
dei servizi ispettivi, deve essere vista<br />
come investimento per lo stato.<br />
Ogni ispettore ripaga ampiamente,<br />
con i risultati del<strong>la</strong> sua azione, <strong>la</strong><br />
spesa che lo stato impegna per<br />
sostenere il suo operato.<br />
Come sistema paese non dovremmo<br />
avere paura di innovare, di tentare<br />
politiche nuove, diverse da quelle del<br />
passato.<br />
L’unica cosa di cui dobbiamo<br />
avere paura, è del<strong>la</strong> paura stessa di<br />
cambiare!
16 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
“L’Italia è una repubblica<br />
democratica, fondata sul <strong>la</strong>voro”.<br />
In un recente scritto, Alberto Quadrio<br />
Curzio richiama l’art. 2 del<strong>la</strong><br />
Costituzione del<strong>la</strong> repubblica italiana:<br />
“La repubblica riconosce e garantisce<br />
i diritti invio<strong>la</strong>bili dell’uomo, sia<br />
come singolo, sia nelle formazioni<br />
sociali ove svolge <strong>la</strong> sua personalità,<br />
e richiede l’adempimento dei doveri<br />
inderogabili di solidarietà politica,<br />
economica e sociale” e sottolinea<br />
come, a suo modo di vedere, questo<br />
art. 2 dovesse procedere il comma<br />
1 dell’art.1 poiché: “<strong>la</strong> persona va<br />
tute<strong>la</strong>ta e promossa e si realizza<br />
in una molteplicità di modi dei<br />
quali il <strong>la</strong>voro è importante ma non<br />
Intervento<br />
G. Innocenti, Consulente del <strong>la</strong>voro<br />
esaustivo”.<br />
Sono quindi importanti e lungimiranti<br />
gli articoli sul<strong>la</strong> retribuzione<br />
sull’orario di <strong>la</strong>voro, sul<strong>la</strong> parità di<br />
diritti tra uomini e donne, sui minori e<br />
sugli inabili al <strong>la</strong>voro (36, 37, 38).<br />
Ritengo importante sottolineare come,<br />
in concreto, ancora tali diritti risultino,<br />
solo parzialmente, attuati.<br />
Ricordiamo assieme il cammino,<br />
lungo e faticoso, che dal 1948 ha<br />
permesso, anche se con ritardi, non<br />
sempre giustificati, di concretizzare,<br />
con provvedimenti legis<strong>la</strong>tivi mirati,<br />
<strong>la</strong> sua reale progressiva applicazione<br />
con riguardo, in partico<strong>la</strong>re, al<br />
“<strong>la</strong>voro”:<br />
1950 - Nascono i sindacati dei<br />
<strong>la</strong>voratori (fase avviata dal 1948).<br />
1953 - (legge n°4) Istituito l’obbligo<br />
del “cedolino” da consegnare ai<br />
<strong>la</strong>voratori all’atto del pagamento<br />
del<strong>la</strong> retribuzione e contenente i<br />
dati necessari al<strong>la</strong> corretta lettura<br />
dei compensi, delle ritenute e degli<br />
assegni familiari.<br />
1955 - (DPR n°547) vengono emanate<br />
le norme per <strong>la</strong> prevenzione degli<br />
infortuni per i <strong>la</strong>voratori dipendenti.<br />
1956 - (DPR n°303) Norme per<br />
l’igiene nel <strong>la</strong>voro sempre per i<br />
<strong>la</strong>voratori dipendenti.<br />
1965 - (Decreto n°1124) si istituisce il<br />
T.U. per l’assicurazione obbligatoria<br />
contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le<br />
ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />
1966 - (Legge n°604) giusta causa nei<br />
licenziamenti per le aziende con oltre<br />
35 dipendenti.<br />
1968 - (Legge n°482) tute<strong>la</strong> del<br />
personale invalido e istituzione del<br />
collocamento obbligatorio.<br />
1970 - (legge n°300) statuto di diritti<br />
dei <strong>la</strong>voratori.<br />
1977 - (Legge n°903) Parità di<br />
trattamento tra uomini e donne in<br />
maternità di <strong>la</strong>voro e vieta ogni<br />
discriminazione nell’accesso al<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
1994 - (Decreto n°626) Normativa<br />
quadro sul<strong>la</strong> sicurezza sul <strong>la</strong>voro.<br />
1997 - (Legge 196 – Pacchetto Treu)<br />
Fornitura <strong>la</strong>voro interinale.<br />
(Italia ultima in Europa – UK 4,5<br />
- Italia 0,7)<br />
1999 - (Legge n°68) riforma del<br />
collocamento obbligatorio.<br />
2002 - (Legge n°222)<br />
Rego<strong>la</strong>mentazione del <strong>la</strong>voro<br />
irrego<strong>la</strong>re di extracomunitari (Con<br />
sanatoria).<br />
2003 - (legge delega n°30) Legge<br />
BIAGI.<br />
2003 - (D.Lgs. n°216) Norma di<br />
attuazione del<strong>la</strong> direttiva Comunitaria<br />
2000/78 nel merito del<strong>la</strong> parità<br />
di trattamento (religione, età,<br />
convinzioni personali, orientamento<br />
sessuale e fra uomini e donne)<br />
2008 - (D.Lgs. n. 81/08) Attuazione<br />
del<strong>la</strong> legge 123/07 “Il T.U. sul<strong>la</strong><br />
sicurezza sul <strong>la</strong>voro.<br />
Si tratta di un lungo elenco anche<br />
se parziale e limitato solo ai<br />
provvedimenti più significativi<br />
legati al <strong>la</strong>voro in generale e a quello<br />
dipendente in partico<strong>la</strong>re.<br />
Per rispetto a tutti voi desidero
imanere all’interno del tempo<br />
assegnato e quindi l’approfondimento<br />
di due soli fra i momenti, tutti<br />
significativi, che ho richiamato.<br />
Il consulente del <strong>la</strong>voro non può fare<br />
a meno del riferimento al “cedolino”<br />
che l’ordinamento legis<strong>la</strong>tivo ha reso<br />
obbligatorio nel 1953 (5 anni dopo<br />
l’approvazione del<strong>la</strong> Costituzione)<br />
che, ancora oggi non è utilizzato nel<br />
modo più corretto e trasparente; in<br />
pratica più rispondente e garante,<br />
come previsto dal<strong>la</strong> norma, del<strong>la</strong><br />
corrispondenza di quanto corrisposto,<br />
alle registrazioni sui libri di paga e per<br />
lo stesso periodo di tempo.<br />
(Ricordo che tale obbligo non si<br />
applicava – art. 4 – al<strong>la</strong> pubblica<br />
amministrazione ovviamente<br />
ritenuta dal legis<strong>la</strong>tore più<br />
affidabile e garantista… ma questo<br />
fino a prova contraria)<br />
Negli anni 80 i Consulenti del<br />
<strong>la</strong>voro in un memorabile convegno<br />
a Firenze (coinvolti: Ministero<br />
del Lavoro, INPS, INAIL e forze<br />
sociali e sindacali) <strong>la</strong>nciarono l’idea<br />
del “Cedolino Italia” che molto<br />
banalmente potremmo indicare<br />
come “uguale per tutti” così da<br />
dare trasparenza generalizzata al<br />
documento e una facilità di lettura<br />
propedeutica al<strong>la</strong> migliore gestione,<br />
in trasparenza, del rapporto datore di<br />
<strong>la</strong>voro <strong>la</strong>voratore.<br />
Sono passati dal 1953 più di 50 anni e<br />
più di 25 dal convegno di Firenze e <strong>la</strong><br />
creatività italica si manifesta in tutta<br />
<strong>la</strong> sua forza nel disegnare migliaia<br />
di cedolini diversi e, anche troppo<br />
spesso, di difficile comprensione.<br />
Proprio sabato 24 (copia Italia Oggi)<br />
nel<strong>la</strong> rubrica quotidiana “STORIE di<br />
LAVORO” a cura del consulente del<br />
<strong>la</strong>voro e amico carissimo Valfrido<br />
Paoli possiamo leggere del “Cedolino<br />
Europa” e in partico<strong>la</strong>re, cito<br />
testualmente: “L’idea del Cedolino<br />
Italia è superata, ormai i <strong>la</strong>voratori<br />
di ogni etnia vanno su e giù non<br />
solo per l’Italia, ma per questa entità<br />
di mezzo miliardo di persone in<br />
continua crescita, chiamata Europa.<br />
Ci vuole il Cedolino Europa, che<br />
tutti possano leggere, dal<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong><br />
Iberica ai confini del<strong>la</strong> Russia. E<br />
dovrà essere scritto in due lingue:<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 17<br />
l’inglese e <strong>la</strong> lingua del luogo dove<br />
risiede l’azienda. … Il principio di<br />
gradualità ci impone innanzi tutto di<br />
realizzare il Cedolino Italia e chissà<br />
che non sia <strong>la</strong> volta buona!!! “se<br />
non ora, quando?” (così conclude<br />
“<strong>la</strong> deriva” il nuovo bellissimo libro<br />
di Stel<strong>la</strong> e Rizzo… ma, aggiungo<br />
io, lo dice anche il Presidente di<br />
Confindustria in riferimento al<strong>la</strong><br />
ripresa dell’Italia).<br />
Così leggerò sempre volentieri<br />
una frase, ricamata su di un<br />
piccolo cuscino che trovai in un<br />
mercatino delle pulci e al quale<br />
sono partico<strong>la</strong>rmente affezionato:<br />
“ Il vincitore è colui che non ha<br />
rinunciato ai propri sogni”.<br />
Tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> sicurezza<br />
nei luoghi di <strong>la</strong>voro<br />
La 626/94 aveva prodotto una<br />
mobilitazione di tutta <strong>la</strong> categoria e<br />
in centinaia di convegni, seminari e<br />
incontri si è <strong>la</strong>vorato con convinzione<br />
a quell’opera di comprensione<br />
prima e di sensibilizzazione poi che<br />
era <strong>la</strong> assoluta novità del<strong>la</strong> legge e<br />
dell’approccio del<strong>la</strong> stessa.<br />
Riprendo dal libro di 450 pagine<br />
che <strong>la</strong> nostra associazione<br />
predispose e che ebbe una<br />
importante tiratura e risonanza<br />
“il miglioramento continuo e <strong>la</strong><br />
costante ed ininterrotta azione di<br />
aggiornamento del<strong>la</strong> prevenzione<br />
sancita come <strong>la</strong> scelta qualificante<br />
in contrapposizione alle sanzioni<br />
ritenute se non inutili quanto<br />
meno intempestive e successive<br />
al manifestarsi del pericolo e/o<br />
dell’avvenuto incidente.”<br />
Ora il DLgs 81/08 consolida il<br />
concetto del miglioramento del<strong>la</strong><br />
sicurezza nel processo di riduzione<br />
continua del rischio.<br />
Viene formalizzato il concetto<br />
che non investire in sicurezza<br />
(protezione, formazione) e in<br />
procedure organizzative atte e idonee<br />
a garantire il miglioramento, è una<br />
pratica non solo illecita ma che<br />
produce anche indebiti vantaggi sul<br />
mercato dove l’azienda opera: da ciò<br />
<strong>la</strong> novità di un sistema sanzionatorio<br />
irrobustito (si pensi al<strong>la</strong> responsabilità<br />
amministrativa delle persone<br />
giuridiche che può portare a misure di<br />
interdizione: da tre mesi a un anno di<br />
fermo dell’attività) ma “graduato” in<br />
funzione del<strong>la</strong> virtuosità dell’azienda<br />
nell’organizzarsi per il rispetto delle<br />
normative.<br />
L’estensione del<strong>la</strong> definizione<br />
di <strong>la</strong>voratore a quasi tutte le<br />
figure atipiche, il rafforzamento<br />
dell’importanza del<strong>la</strong> formazione e<br />
il riassetto del sistema istituzionale<br />
non può che confermare che l’aspetto<br />
del<strong>la</strong> sicurezza avrà sempre maggiore<br />
importanza strategica nelle scelte dei<br />
datori di <strong>la</strong>voro.<br />
Quindi, cosa concludere volendo<br />
comunque guardare in positivo<br />
l’impegno, non solo del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza, a<br />
difesa dei valori propugnati dell’art. 1<br />
del<strong>la</strong> nostra Costituzione?<br />
Valorizzare <strong>la</strong> conoscenza,<br />
l’informazione e <strong>la</strong> formazione così<br />
si eviteranno, per quanto riguarda<br />
l’informazione e <strong>la</strong> conoscenza, i<br />
dubbi e <strong>la</strong> prevenzione che queste<br />
mancate azioni alimentano creando<br />
<strong>la</strong>voratori prevenuti e quindi non<br />
disponibili al dialogo.<br />
In questo momento è con piacere che<br />
noto come <strong>la</strong> rivista di TeleConsul<br />
inizi, da questo numero, ad ospitare<br />
il contributo dell’ANIV e sono<br />
quindi partico<strong>la</strong>rmente orgoglioso di<br />
ricordare -a noi tutti- come, negli anni<br />
90, fui promotore di questa società<br />
e che, dopo il primo incontro con il<br />
Presidente Sponchia, sia iniziata una<br />
col<strong>la</strong>borazione fattiva e costruttiva<br />
(valga per tutte <strong>la</strong> predisposizione<br />
del<strong>la</strong> valigetta informatica<br />
dell’ispettore di vigi<strong>la</strong>nza) che ancora<br />
prosegue.<br />
Valorizzare infine <strong>la</strong> formazione sul<strong>la</strong><br />
quale ragionevolmente costruire e<br />
consolidare <strong>la</strong> base sul<strong>la</strong> quale si potrà<br />
reggere tutta l’organizzazione del<strong>la</strong><br />
sicurezza.<br />
Si potrà finalmente porre mano, con<br />
decisione, al<strong>la</strong> semplificazione degli<br />
adempimenti in materia di <strong>la</strong>voro,<br />
all’abolizione di obblighi oramai<br />
anacronistici e limitare il proliferare<br />
delle sanzioni su vio<strong>la</strong>zioni di natura<br />
formale* e beneficiare, al contrario,<br />
e con molta più positività il sistema<br />
sanzionatorio che contenga una reale<br />
graduazione nel rispetto del<strong>la</strong> più o<br />
meno marcata virtuosità delle aziende<br />
e perché no dei <strong>la</strong>voratori.
18 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
Ringrazio il presidente Sponchia<br />
per l’invito. È un piacere stare in<br />
questa sa<strong>la</strong> e partecipare a questa<br />
tavo<strong>la</strong> rotonda, anche se stamattina<br />
rappresentare il settore agricolo come<br />
Coldiretti è, oltre che un onore, un<br />
onere.<br />
Sottoscrivo, se potessi, <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
fatta da Pietro Monego, quando<br />
ha fatto una serie di proposte<br />
che arriverò poi al<strong>la</strong> fine a<br />
condividere. L’agricoltura è al<br />
centro dell’attenzione, ma come<br />
organizzazione non ci siamo mai<br />
tirati indietro dall’affrontare quelle<br />
che sono le problematiche vere di<br />
questo settore. È stata ricordata <strong>la</strong><br />
Intervento<br />
R. Magrini, Responsabile “Lavoro”, Coldiretti<br />
riforma del<strong>la</strong> disoccupazione, è stata<br />
ricordata <strong>la</strong> compensazione crediti<br />
tra contributi agricoli e Agea, <strong>la</strong><br />
riforma delle ca<strong>la</strong>mità e ne potremo<br />
aggiungere anche altre, ma queste<br />
sono state oggetto di un avviso<br />
comune sottoscritto nel 2004. Nel<br />
2004 noi abbiamo scelto, insieme<br />
anche al sindacato, di dire che forse<br />
era arrivato il momento di essere<br />
noi, gli artefici di un cambiamento,<br />
che dovevamo essere anche noi<br />
nei confronti dei nostri associati,<br />
nei confronti dei <strong>la</strong>voratori parte<br />
fondamentale in questo cambiamento.<br />
Abbiamo sottoscritto quell’avviso.<br />
La legge 247 ha visto <strong>la</strong> luce solo<br />
al<strong>la</strong> fine del 2007. Ci sono voluti<br />
tre anni. Ve lo dice un rappresentate<br />
dei datori di <strong>la</strong>voro che ha difeso il<br />
mantenimento del<strong>la</strong> compensazione<br />
tra AGEA e contributi.<br />
Credo che nessun’altra riforma abbia<br />
avuto i suoi effetti come quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
compensazione automatica tra AGEA<br />
e INPS. Questa veramente è stata una<br />
grande intuizione e l’abbiamo voluta<br />
noi per primi. Così come abbiamo<br />
voluto per primi, e non ci siamo<br />
riusciti per l’avversità di qualcuno,<br />
l’incrocio non solo delle banche dati<br />
AGEA ed INPS ma anche con le<br />
Camere di commercio.<br />
Io rappresento l’organizzazione
maggiormente rappresentativa dei<br />
datori di <strong>la</strong>voro e dei <strong>la</strong>voratori<br />
autonomi in agricoltura. E perché<br />
dovrei temere questo incrocio? Io<br />
difendo le vere imprese, non quelle<br />
che fanno il <strong>la</strong>voro fittizio. Se voi<br />
vedete, non voglio dire nel 100%<br />
dei casi, ma nel 99,9% dei casi, le<br />
imprese che voi, nel vostro egregio<br />
<strong>la</strong>voro, andate a scovare e che fanno<br />
<strong>la</strong>voro fittizio, non hanno dietro<br />
un’organizzazione, intesa come<br />
organizzazione professionale. Ma<br />
sono loro stessi che si sono costruiti<br />
un’azienda finalizzata al<strong>la</strong> frode. Noi<br />
e voi siamo degli alleati in questa<br />
strada. Quelle imprese lì fanno<br />
concorrenza sleale alle imprese che<br />
<strong>la</strong>vorano correttamente.<br />
Il direttore che ci ha portato il saluto<br />
ha detto che in questa regione non è<br />
facile <strong>la</strong>vorare.<br />
Come non è facile per i nostri<br />
direttori, non è facile per le nostre<br />
imprese, non è facile per un ispettore.<br />
Però anche qui mi rifaccio al<strong>la</strong><br />
re<strong>la</strong>zione di Monego, quando par<strong>la</strong>va<br />
di una campagna nazionale per <strong>la</strong><br />
legalità.<br />
È così! E allora in queste zone<br />
dobbiamo veramente ricostruire<br />
quest’idea del<strong>la</strong> legalità. Se noi<br />
andiamo giù soltanto con le ispezioni,<br />
non è so<strong>la</strong>mente con questo mezzo<br />
che riusciamo a risolvere il problema,<br />
perché arriviamo sempre dopo.<br />
Allora unitamente all’azione di<br />
repressione, va fatta anche un’azione<br />
di prevenzione. Dobbiamo insieme<br />
costruire una nuova cultura.<br />
Dobbiamo insieme dire alle nostre<br />
imprese che non conviene più, non<br />
devono più stare in situazioni di<br />
nero, di grigio e quanto altro. E<br />
allora è chiaro che qui c’è veramente<br />
l’esigenza di un’alleanza fortissima<br />
che si deve creare tra gli ispettori, tra<br />
l’ANIV, tra l’Inps, tra l’Inail, tra le<br />
istituzione e le organizzazioni.<br />
Monego ha par<strong>la</strong>to delle aziende<br />
senza terra da inquadrare nel terziario.<br />
Ma io ci aggiungo anche le<br />
Cooperative di servizio che fanno<br />
prestito di manodopera. Cioè quelle<br />
del<strong>la</strong> serie: “<strong>la</strong> manodopera l’assumo<br />
io come cooperativa, <strong>la</strong> mando in<br />
azienda; al<strong>la</strong> fine ti faccio fattura, tu<br />
mi paghi <strong>la</strong> fattura e fine del<strong>la</strong> storia”.<br />
Secondo me non è rego<strong>la</strong>re perchè è<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 19<br />
interposizione illecita di manodopera<br />
o somministrazione fraudolenta di<br />
manodopera.<br />
Però anche qui dobbiamo dirlo che<br />
quelle cose non si possono fare, che<br />
è l’azienda che si deve assumere <strong>la</strong><br />
manodopera per fare <strong>la</strong> potatura,<br />
è l’azienda che deve assumere <strong>la</strong><br />
manodopera per fare <strong>la</strong> raccolta. La<br />
cooperativa può fare legittimamente<br />
attività quando c’è l’utilizzo di mezzi<br />
tecnici. Siamo al<strong>la</strong> trebbiatura, al<strong>la</strong><br />
raccolta meccanizzata dell’uva o<br />
dell’ulivo, cioè quando c’è da parte di<br />
qualcun altro un rischio di impresa.<br />
Ma, passati i 15 giorni dobbiamo<br />
mandar<strong>la</strong> via, perché altrimenti io<br />
mi trovo a dire, insieme all’amico<br />
Fedele, che ci troviamo con delle<br />
situazioni strane, come i miei soci che<br />
si cancel<strong>la</strong>no da coltivatori diretti, da<br />
imprenditori e diventano <strong>la</strong>voratori<br />
dipendenti, per andar a <strong>la</strong>vorare<br />
nel<strong>la</strong> cooperativa e così prendono<br />
<strong>la</strong> disoccupazione, <strong>la</strong> maternità e<br />
quant’altro.<br />
Quindi il nostro obiettivo è quello<br />
del<strong>la</strong> trasparenza, è quello di dire le<br />
cose come devono essere fatte.<br />
Noi siamo allora dei grandi alleati<br />
e queste cose dobbiamo dirle con<br />
chiarezza. Dopo di che agevoleremo<br />
anche il <strong>la</strong>voro dell’ispettore che non<br />
deve più fare l’apprendista stregone,<br />
perché ha già una norma chiara, una<br />
disposizione amministrativa chiara,<br />
per cui se rispetta quel<strong>la</strong> sta a posto, fa<br />
il suo mestiere.<br />
Ma attenzione, quel<strong>la</strong> norma chiara,<br />
quel<strong>la</strong> disposizione amministrativa,<br />
quel manuale a cui faceva riferimento<br />
Monego, diventa importante pure<br />
per noi, perché io so che se l’impresa<br />
rispetta quel disciplinare, è a posto.<br />
Così, semplificando il <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong><br />
nostra attività, che è di consulenza ed<br />
assistenza nei confronti delle imprese,<br />
agevoliamo anche il vostro <strong>la</strong>voro.<br />
Allora, dobbiamo veramente, e lo<br />
dicevo anche a Fedele, creare un<br />
tavolo di confronto permanente,<br />
dove insieme costruiamo delle letture<br />
ragionate, delle letture condivise, dove<br />
non dobbiamo fare le controparti,<br />
perché non esiste <strong>la</strong> controparte. La<br />
legalità è legalità, a prescindere. E<br />
allora dobbiamo trovare il modo<br />
giusto di leggere alcune cose, e<br />
dobbiamo farlo insieme.<br />
Chiudo dicendo che ha ragione il<br />
presidente. Noi siamo, nel<strong>la</strong> sua<br />
re<strong>la</strong>zione, il settore, rinomato per<br />
gli abusi sul<strong>la</strong> disoccupazione, sul<strong>la</strong><br />
maternità, rinomato per le frodi sul<br />
<strong>la</strong>voro fittizio.<br />
Ne vogliamo par<strong>la</strong>re? Dove ci giriamo<br />
scopriamo cooperative o aziende<br />
rinomate per le frodi comunitarie.<br />
Però è vero anche che, se insieme<br />
facciamo questo percorso, dobbiamo<br />
poi poter affrontare e dare una<br />
speranza a tutti coloro i quali<br />
emergono da questa situazione e<br />
vogliono stare con un allegerimento<br />
contributivo che sia sostenibile per<br />
poter confrontare i nostri costi con<br />
quelli che sopportano i nostri diretti<br />
concorrenti. Avete fatto riferimento<br />
al<strong>la</strong> Spagna e al<strong>la</strong> Francia. Il prossimo<br />
mese presenteremo uno studio che<br />
abbiamo fatto sul<strong>la</strong> Spagna e sul<strong>la</strong><br />
Francia, sugli stagionali, dove<br />
vedremo che i costi di produzione<br />
sono talmente differenti da creare lì,<br />
sì, veramente, una concorrenza super<br />
sleale.<br />
Allora dobbiamo, poi, far quadrare i<br />
conti con il sistema paese.<br />
Però affrontiamolo questo problema?<br />
Così come l’altro riguardante <strong>la</strong><br />
burocrazia.<br />
Se io faccio l’UNILAV, mi spiegate<br />
che senso ha tenere ancora in piedi il<br />
libro matrico<strong>la</strong>?<br />
Facciamolo telematicamente,<br />
semplifichiamo il <strong>la</strong>voro nostro e<br />
vostro.<br />
E chiudo per arrivare al<strong>la</strong> sicurezza.<br />
È stato emanato il decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />
81, che è il frutto di una concertazione<br />
monca, perché si è arrivati troppo in<br />
fretta a varare quel decreto. Vi porto<br />
soltanto un esempio: ma è possibile<br />
equiparare il campo ed il bosco ad un<br />
luogo di <strong>la</strong>voro? Ma dove metto le<br />
strisce e le barre antiscivolo? Dove?<br />
Sul falso piano, o devo recintare<br />
decine di ettari? Per fare che cosa?<br />
Questo per dirvi che tante volte<br />
mettersi seduti con <strong>la</strong> giusta<br />
intelligenza e con <strong>la</strong> voglia di<br />
costruire insieme un percorso è<br />
fondamentale. E in questo noi e voi<br />
dobbiamo fare, io credo, una strada<br />
insieme.<br />
Grazie.
20 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
I vostri passati convegni, il forum<br />
di quest’anno rappresentano<br />
sicuramente un importante momento<br />
di aggregazione.<br />
Poco prima di entrare leggevo <strong>la</strong><br />
proposta fatta dal centro studi aniv<br />
in cui si par<strong>la</strong>, fra le altre cose,<br />
di introdurre l’accertamento con<br />
adesione in materia previdenziale e di<br />
applicare al<strong>la</strong> materia previdenziale<br />
art. 182 del decreto 42 (legge<br />
fallimentare).<br />
Noi come Confindustria, nell’ambito<br />
dell’area cui appartengo, stiamo<br />
studiando una modifica del<strong>la</strong> legge<br />
fallimentare che dice proprio quanto<br />
dite anche voi.<br />
Intervento<br />
M. Magri, Dirigente Area Welfare, Confi ndustria<br />
Quindi, questi momenti di<br />
aggregazione servono per verificare<br />
che, almeno su questo problema,<br />
condividiamo <strong>la</strong> stessa linea.<br />
Inoltre, stiamo <strong>la</strong>vorando con <strong>la</strong><br />
direzione generale per cercare<br />
di applicare nuove modalità di<br />
restituzione del credito che, se sono<br />
pacifiche dal punto di vista tributario,<br />
in qualche maniera possono applicarsi<br />
anche al<strong>la</strong> materia previdenziale<br />
attraverso un abbattimento delle<br />
sanzioni ed una rateizzazione molto<br />
ampia.<br />
Questo consentirebbe di evitare<br />
il fallimento delle aziende<br />
e permetterebbe agli istituti<br />
previdenziali di rientrare del loro<br />
credito.<br />
I momenti di aggregazione servono<br />
per scoprire queste cose e per<br />
verificare che abbiamo vari punti<br />
in comune, come le critiche alle<br />
sanzioni per il libro matrico<strong>la</strong>, che<br />
sono talmente complicate da non<br />
poter essere semplificate in via<br />
amministrativa.<br />
Se si è introdotto il discorso del<strong>la</strong><br />
comunicazione unica, come diceva<br />
il collega Magrini, il libro matrico<strong>la</strong><br />
perché ancora deve esistere?<br />
Era stato promesso, nemmeno un anno<br />
fa, che questa nuova comunicazione<br />
avrebbe assorbito il libro matrico<strong>la</strong>.
Non abbiamo visto niente.<br />
Che cosa è successo in questo ultimo<br />
anno?<br />
Abbiamo avuto il protocollo<br />
welfare che, ovviamente, è stato un<br />
successo del<strong>la</strong> Confindustria e delle<br />
organizzazioni sindacali, anche se con<br />
delle luci ed ombre.<br />
Ma se da una parte abbiamo avuto un<br />
intervento significativo sul sistema<br />
pensionistico, dall’altra sono venute<br />
a mancare, per le distrazioni del<br />
legis<strong>la</strong>tore, certe garanzie al sistema<br />
produttivo ed anche ai <strong>la</strong>voratori.<br />
Infatti si sono introdotte le finestre<br />
per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />
recando, soprattutto a fine anno, un<br />
grosso problema per le aziende ma<br />
anche per i <strong>la</strong>voratori, che si sono<br />
trovati in mezzo al<strong>la</strong> strada per le<br />
difficoltà delle aziende nel gestire<br />
un rapporto di <strong>la</strong>voro che era ormai<br />
completamente definito.<br />
Ci hanno messo una pezza nell’ultimo<br />
decreto legge di fine anno, il “Mille<br />
proroghe”.<br />
Ma non si cambiano le norme con le<br />
circo<strong>la</strong>ri.<br />
Non possiamo risolvere in via<br />
amministrativa i problemi dei buchi<br />
nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione.<br />
Ma <strong>la</strong> norma di fine anno ha creato<br />
discriminazione nell’ambito delle<br />
stesse categorie di <strong>la</strong>voratori, che se<br />
appartenevano ad un’azienda con<br />
meno di quindici dipendenti potevano<br />
essere licenziati senza aspettare <strong>la</strong><br />
finestra di uscita.<br />
Questo modo di legiferare ha fatto<br />
danni a tutti: al sistema economico<br />
in generale, alle aziende ma anche ai<br />
<strong>la</strong>voratori.<br />
Vogliamo par<strong>la</strong>re delle comunicazioni<br />
on line?<br />
La comunicazione on line, si è un po’<br />
per volta definita.<br />
Però non abbiamo avuto le<br />
semplificazioni che avrebbero dovuto<br />
derivare dal<strong>la</strong> comunicazione on<br />
line, come l’eliminazione del libro<br />
matrico<strong>la</strong>.<br />
L’introduzione del DURC è del tutto<br />
condivisibile.<br />
Ma se facciamo il DURC e poi<br />
l’INAIL se ne esce con <strong>la</strong> sua<br />
dichiarazione di responsabilità e<br />
l’INPS con <strong>la</strong> sua, rischiamo di avere<br />
un mare magnum di cose, anche se<br />
telematiche, ma che non garantiscono<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 21<br />
assolutamente l’unicità degli<br />
adempimenti.<br />
Quindi si creano soltanto difficoltà<br />
alle aziende ed anche a voi.<br />
Per non par<strong>la</strong>re, poi, del<strong>la</strong> vicenda<br />
delle dimissioni “on line”, create con<br />
il condivisibile obiettivo di evitare il<br />
fenomeno delle dimissioni in bianco.<br />
Però per colpire questo fenomeno<br />
abbiamo inguaiato tutto il sistema<br />
delle aziende e anche i <strong>la</strong>voratori.<br />
Si è innestato un meccanismo di<br />
circo<strong>la</strong>ri interpretative che hanno<br />
smentito a distanza di pochi giorni le<br />
cose dette poco prima.<br />
Questo in nome del<strong>la</strong> certezza<br />
e creando problemi anche per i<br />
<strong>la</strong>voratori, soprattutto per quanto<br />
riguarda i pensionati di vecchiaia che<br />
se non fanno il modulo non vengono<br />
riconosciuti come tali dalle sedi INPS<br />
qualora le stesse non riescano in<br />
qualche maniera a fare loro un estratto<br />
conto credibile.<br />
Quindi cosa succede?<br />
Il pensionando rivendica di ritornare<br />
in azienda, perché a questo punto <strong>la</strong><br />
sua dimissione è nul<strong>la</strong>, o rivendica <strong>la</strong><br />
sua disoccupazione all’inps.<br />
Certi meccanismi che nascono per<br />
intervenire su dei fenomeni di una<br />
certa gravità rappresentano al<strong>la</strong> fine<br />
una soluzione peggiore del male che<br />
vogliono curare.<br />
Passiamo agli appalti.<br />
Confindustria farà una riunione<br />
<strong>la</strong> prossima settimana proprio<br />
perché del<strong>la</strong> filiera degli appalti è<br />
condivisibile tutto quel meccanismo<br />
che è nato dal<strong>la</strong> Bersani in poi, ma<br />
non il decreto attuativo perché crea<br />
dei grossi problemi di verifica del<strong>la</strong><br />
documentazione ed in partico<strong>la</strong>re<br />
degli F24.<br />
E, poi, chi deve verificare <strong>la</strong><br />
documentazione del committente,<br />
dell’appaltatore, del subappaltatore?<br />
Ma chi è in grado di farlo?<br />
Per non par<strong>la</strong>re di appalti.<br />
Sapete bene che con il distacco, in<br />
base alle varie convenzioni ed alle<br />
norme comunitarie, i dipendenti di<br />
un’azienda rumena, che sono quelle<br />
che fanno il maggior numero di<br />
appalti in Italia, devono pagare i<br />
contributi in Romania.<br />
Ma io come faccio a sapere, qui in<br />
Italia, se quel<strong>la</strong> ditta in Romania<br />
ha pagato i contributi e quindi<br />
a verificarne <strong>la</strong> correttezza per<br />
non avere conseguenze a titolo di<br />
responsabilità solidale?<br />
Vi rendete conto che tutto questo sta<br />
creando grossi problemi?<br />
Noi facciamo una riunione su questo<br />
proprio <strong>la</strong> prossima settimana.<br />
Ci saranno professori universitari, ma<br />
anche rappresentanti del ministero<br />
del <strong>la</strong>voro, dell’avvocatura Inps ed<br />
Inail, per cercare di capire come ci<br />
dobbiamo muovere.<br />
Riceviamo delle lettere infuocate<br />
perché le aziende non ne possono<br />
più di adempimenti che nessuno,<br />
francamente, riesce a capire come<br />
possano essere gestiti.<br />
Qualche accenno alle col<strong>la</strong>borazioni<br />
tanto deprecate e per le quali vi<br />
sono state date delle direttive di<br />
comportamento in caso di ispezione.<br />
Ma cosa serve l’ultima circo<strong>la</strong>re,<br />
fatta pochi mesi fa, nel<strong>la</strong> quale<br />
si ricomincia a par<strong>la</strong>re delle<br />
caratteristiche del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione?<br />
Ancora una volta si dimentica che,<br />
per consolidata giurisprudenza di<br />
Cassazione, ogni attività può essere<br />
espletata sia in maniera subordinata<br />
che autonoma.<br />
Quindi quello che è importante<br />
sono le modalità con cui si svolge<br />
un’attività e non tutte le altre cose<br />
che, a nostro avviso, <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re n. 4<br />
del 2008 propone e che sono quelle<br />
stesse incertezze che si sono poste in<br />
questi anni.<br />
A maggior ragione quando si fa un<br />
elenco semplificato delle attività che<br />
quasi sicuramente sono subordinate e<br />
quindi sono false col<strong>la</strong>borazioni.<br />
Questo che cosa porta?<br />
Porta incertezze, contenzioso<br />
amministrativo e giudiziario.<br />
Io sono anche componente del<br />
consiglio di vigi<strong>la</strong>nza dell’Inps<br />
nonché del comitato fondo pensioni<br />
dei col<strong>la</strong>boratori e queste cose le vedo<br />
tutte.<br />
Vedo quanto è pensante il contenzioso<br />
amministrativo e quello giudiziario<br />
nel quale l’istituto perde il 51% delle<br />
cause.<br />
Sull’attività ispettiva.<br />
Ho fatto l’altro giorno una riunione<br />
con il Dr. Sparagna, durante <strong>la</strong> quale<br />
abbiamo fatto il punto del<strong>la</strong> situazione<br />
sull’attività ispettiva INPS al<strong>la</strong> fine<br />
del 2007.
22 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
La formazione?<br />
Si par<strong>la</strong>va di formazione in tutti gli<br />
interventi.<br />
La formazione è indispensabile, però<br />
ci vuole un po’ di tempo per formare<br />
gli ispettori, quanto meno due o tre<br />
anni.<br />
Nel frattempo i mutamenti<br />
economici e sociali si susseguono<br />
rapidissimamente.<br />
Non si fa in tempo a formare un corpo<br />
ispettivo che nel frattempo le cose<br />
sono cambiate. Quindi <strong>la</strong> formazione<br />
è essenziale! Questa non è un costo<br />
per gli enti previdenziali, ma una<br />
risorsa.<br />
Altra cosa molto importante è<br />
il fenomeno dei <strong>la</strong>voratori extra<br />
comunitari, non solo in agricoltura,<br />
ma anche in un altro settore, quello<br />
dell’edilizia, che è molto sensibile.<br />
Altra cosa che stiamo dicendo da<br />
tempo: semplificazione, necessità<br />
di certezze e diritto, sinergie fra le<br />
amministrazioni.<br />
Io quando sento par<strong>la</strong>re di sinergie mi<br />
incavolo, perché se ne par<strong>la</strong> da troppo<br />
tempo, si dice “no” al riordino degli<br />
enti e “si” alle sinergie.<br />
Mi permetto di dire che se le sinergie<br />
tra gli enti non si realizzano sulle<br />
cose che ho detto, francamente non so<br />
come si possa andare avanti?<br />
Se non si riesce a fare un<br />
dialogo all’interno delle singole<br />
amministrazioni, dei singoli enti, non<br />
so come si possa dialogare fra ente ed<br />
ente.<br />
Con tutta <strong>la</strong> buona volontà, quindi,<br />
queste cose bisogna farle.<br />
Termino ricordando quelli che<br />
sono i contenuti del discorso del<br />
nuovo presidente di Confindustria,<br />
Emma Marcegaglia sul<strong>la</strong> crescita e<br />
l’internazionalizzazione.<br />
Servono soprattutto due cose: certezza<br />
del diritto e legalità.<br />
Certezza del diritto significa no<br />
al<strong>la</strong> burocrazia, troppe leggi, troppe<br />
leggi fatte male, per cui abbiamo <strong>la</strong><br />
necessità di metterci le toppe con<br />
l’interpretazione amministrativa.<br />
Per <strong>la</strong> semplificazione normativa<br />
Confindustria si è dotata addirittura<br />
di un vice presidente con questo<br />
specifico compito.<br />
Nel 2007 facevo parte di un gruppo<br />
di <strong>la</strong>voro a livello di ministero che<br />
doveva fare una verifica dei troppi<br />
oneri a carico delle aziende in materia<br />
fiscale e contributiva.<br />
Nello stesso dipartimento <strong>la</strong>vorava un<br />
altro gruppo che stava già risolvendo<br />
i dubbi e dando le soluzioni, senza<br />
peraltro avvisare il nostro gruppo.<br />
Questo per dirvi come di<br />
semplificazione si par<strong>la</strong> tanto ma poi<br />
non sia difficile attuar<strong>la</strong>.<br />
Legalità: tema fondamentale. Voi<br />
sapete che durante <strong>la</strong> presidenza<br />
Montezemolo <strong>la</strong> Confindustria ha<br />
espulso dal sistema associativo le<br />
aziende che pagavano il pizzo. Questo<br />
per noi è fondamentale.<br />
E proprio par<strong>la</strong>ndo di certezza del<br />
diritto e di legalità termino ricordando<br />
quello che sta succedendo in questi<br />
giorni nell’approvazione di un decreto<br />
legge sugli adempimenti agli obblighi<br />
comunitari.<br />
C’è una norma che incide proprio<br />
sul<strong>la</strong> certezza del diritto perché<br />
consente su istanza di parte, (vedi<br />
avvocatura INPS o dell’agenzia delle<br />
entrate), di chiedere <strong>la</strong> sospensione<br />
delle cartelle esattoriali già sospese,<br />
come quelle sui CFL.<br />
Se si ottiene si incide sui giudizi in<br />
corso con una norma che consente<br />
di sospendere cartelle già sospese.<br />
Che cosa succede? Le cartelle<br />
divengono esecutive, ma siccome<br />
nel frattempo abbiamo pure una<br />
norma sul blocco dei pagamenti del<strong>la</strong><br />
pubblica amministrazione, rischiamo<br />
che questa non ci paghi i crediti che<br />
vantiamo.<br />
Grazie
Grazie per l’invito a questa vostra<br />
discussione.<br />
Mi chiedevo, per <strong>la</strong> verità sorridendo,<br />
guardandovi, ascoltando le cose dette<br />
in una re<strong>la</strong>zione di apertura del<strong>la</strong><br />
tavo<strong>la</strong> rotonda, che condivido, mi<br />
chiedevo se questa p<strong>la</strong>tea in qualche<br />
modo può essere annoverata in quel<strong>la</strong><br />
generale p<strong>la</strong>tea dei fannulloni di cui si<br />
par<strong>la</strong> per l’impiego pubblico.<br />
Lo dico perché ascoltando <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
e non potendo prescindere dal fatto<br />
che io vivo in Ca<strong>la</strong>bria, consideravo le<br />
cose dette e pur condividendone altre<br />
avremo bisogno di discuterne meglio.<br />
E spero che avremo altre sedi, per<br />
farlo.<br />
Che <strong>la</strong> situazione ca<strong>la</strong>brese, e di<br />
tanta altra parte del mezzogiorno, sia<br />
diversa dal resto del paese e che sia<br />
comunque <strong>la</strong> situazione che più mette<br />
in chiaro i problemi di cui si par<strong>la</strong>va,<br />
credo che non ci possono essere<br />
dubbi. Se si par<strong>la</strong> di economia e di<br />
<strong>la</strong>voro illegale, penso che <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria,<br />
ma non solo <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, rappresenti in<br />
grande <strong>la</strong> sintesi dei processi che sono<br />
avvenuti in questi anni. Rappresenta<br />
una realtà nel<strong>la</strong> quale, io mi sento<br />
di dire, con tanti vostri colleghi con<br />
cui abbiamo modo quotidianamente<br />
di rapportarci, che le cose così come<br />
sono probabilmente non vanno. Non<br />
vanno perché è evidente che noi qui<br />
incrociamo alcuni problemi nazionali<br />
portati all’estremo, ed incrociamo<br />
i limiti, le incertezze ma anche le<br />
opacità di un’azione pubblica che non<br />
ha in questi anni assunto il <strong>la</strong>voro con<br />
il suo valore, <strong>la</strong> sua legalità, le norme<br />
di controllo, le norme di contrasto<br />
all’illegalità come un valore centrale<br />
di questo paese.<br />
Su questo bisogna costruire una<br />
sinergia fra le forze sociali del <strong>la</strong>voro.<br />
Parlo di sinergia dal punto di vista del<br />
rapporto istituzionale.<br />
Noi abbiamo e ci misuriamo<br />
con una realtà in cui affrontiamo<br />
quotidianamente le questioni che<br />
consentono questo tipo di evoluzione<br />
del <strong>la</strong>voro e dell’illegalità del <strong>la</strong>voro<br />
in generale.<br />
Io sono d’accordo nel dire che<br />
il legis<strong>la</strong>tore ha avuto qualche<br />
incertezza di troppo e anche qualche<br />
contraddizione. Spesso <strong>la</strong> fretta non è<br />
buona consigliera.<br />
Però io mi sento di dire che su alcuni<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 23<br />
Intervento<br />
V. Lamonica, Segretaria regionale CGIL Ca<strong>la</strong>bria<br />
temi in qualche modo un cammino<br />
si è aperto. Adesso si tratterà di<br />
capire se il nuovo legis<strong>la</strong>tore sul<strong>la</strong><br />
base di quel cammino e di quelle<br />
intuizioni introdotte nell’ordinamento,<br />
ha intenzione di proseguire per<br />
raggiungere quegli obiettivi di cui<br />
si par<strong>la</strong>va o invece ha intenzione di<br />
metterne in discussione alcune.<br />
Io penso che sul contrasto al <strong>la</strong>voro<br />
nero, alcune cose, come diceva anche<br />
<strong>la</strong> rappresentante di confidustria,<br />
criticandone alcuni aspetti, siano state<br />
messe sul tappeto.<br />
Utili, non utili, i principi sicuramente<br />
utili, le applicazioni ovviamente da<br />
discutere. Penso al DURC, ma non<br />
solo, penso a tutte le questioni del<strong>la</strong><br />
sicurezza, penso ad alcune cose sul<strong>la</strong><br />
precarietà.<br />
Oggi siamo in una situazione “a metà<br />
del cielo sospesa”.<br />
Noi abbiamo bisogno, prima di tutto<br />
noi come forze sociali, di capire<br />
quali sono gli strumenti al di là del<br />
titolo, del merito e dell’obiettivo del<strong>la</strong><br />
norma, quali sono gli strumenti che si<br />
mettono in campo per consentire che<br />
quelle norme abbiano un’evoluzione<br />
che vada verso quell’obiettivo e che<br />
non sia uno dei tanti casi italiani di<br />
normative che si interrompono ad<br />
un certo punto del<strong>la</strong> strada e non si<br />
capisce perché.<br />
Naturalmente ci sono molti aspetti da<br />
cui va vista questa cosa. Siamo in una<br />
p<strong>la</strong>tea di ispettori.<br />
Io ne voglio vedere solo uno, che è<br />
quello re<strong>la</strong>tivo al vostro ruolo, al<strong>la</strong><br />
modalità organizzativa e di valore del<br />
vostro <strong>la</strong>voro, che viene data rispetto a<br />
queste norme.<br />
Io penso, e proprio guardando<strong>la</strong> dal<strong>la</strong><br />
Ca<strong>la</strong>bria lo penso ancora meglio,<br />
che voi fate un gran <strong>la</strong>voro, ma<br />
che le condizioni in cui si svolge il<br />
vostro <strong>la</strong>voro, (io sono un dirigente<br />
regionale, non nazionale e <strong>la</strong> guardo<br />
da qui), non sono ancora quelle che<br />
più potrebbero essere utili per questo<br />
obiettivo.<br />
Io sono convinta che nel<strong>la</strong> generale<br />
svalutazione del <strong>la</strong>voro di questo<br />
paese, e per tanti aspetti del <strong>la</strong>voro
24 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
pubblico di questo paese, il vostro<br />
sia stato uno dei pezzi negli anni<br />
più penalizzato per gli investimenti<br />
e per gli organici, che solo adesso<br />
aumenteranno.<br />
Vedremo come, vedremo quanto, in<br />
che tempi e con che problemi.<br />
La vostra è un’area di <strong>la</strong>voro<br />
estremamente importante e<br />
significativa sul<strong>la</strong> quale, è vero, io<br />
sono d’accordo con <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione, credo<br />
che gli investimenti in formazione<br />
siano ancora insufficienti. Dal punto<br />
di vista del<strong>la</strong> formazione, non so se<br />
serve una scuo<strong>la</strong>. E’ stata proposta una<br />
scuo<strong>la</strong>. E’ una scelta, una discussione<br />
che fate voi, ma di sicuro se si vuole<br />
traghettare il <strong>la</strong>voro in una condizione<br />
di legalità, in una condizione di<br />
trasparenza, contrastando un’impresa<br />
illegale e criminale, non c’è dubbio<br />
che l’investimento strutturale nel<strong>la</strong><br />
formazione di questa area delle<br />
funzioni pubbliche sia una delle<br />
questioni sulle quali <strong>la</strong> sinergia tra<br />
voi, le forze sociali, nel rapporto<br />
con il Governo potrebbe essere<br />
tranquil<strong>la</strong>mente ri<strong>la</strong>nciata. Così come<br />
io credo, e ne parliamo da anni, che<br />
sia necessario il coordinamento tra gli<br />
enti con tutte le forze sociali.<br />
Penso che in una realtà come <strong>la</strong><br />
Ca<strong>la</strong>bria, in questa situazione generale<br />
di illegalità diffusa del <strong>la</strong>voro, con <strong>la</strong><br />
criminalità che gestisce direttamente<br />
il mercato del <strong>la</strong>voro e che fa trovare<br />
solo il singolo ispettore che va in<br />
una azienda, vada in qualche modo<br />
ripensata e studiata una qualche<br />
forma di intelligence. Io non so se<br />
questo valga nel resto del paese, ma<br />
qui da noi un ragionamento in questa<br />
direzione probabilmente va fatto<br />
anche da parte delle forze sociali tutte.<br />
Dovremo su queste questioni, cioè su<br />
come si recupera un’idea di impresa<br />
che agisce nel<strong>la</strong> legalità e per <strong>la</strong><br />
legalità, per ripristinare condizioni<br />
minime di sicurezza, di rapporto<br />
trasparente tra le parti, nel <strong>la</strong>voro e<br />
nell’impresa, dovremo costruire di<br />
più di quanto facciamo attualmente<br />
in loco, ma anche a livello nazionale,<br />
forme di sinergia anche tra di noi,<br />
che ci consentano di affrontare le<br />
questioni con nuovi strumenti, nuove<br />
misure.<br />
Infatti ci sono delle situazioni qui<br />
che, al<strong>la</strong> democrazia organizzata<br />
e alle rappresentanze del <strong>la</strong>voro<br />
e dell’impresa, in qualche modo<br />
rischiano di sfuggire di mano. Questa<br />
mia forma di al<strong>la</strong>rme viene da chi<br />
vive in una trincea partico<strong>la</strong>rmente<br />
delicata, affronta questioni<br />
partico<strong>la</strong>rmente delicate, dove<br />
l’intermediazione non è solo quel<strong>la</strong><br />
nota, né tanto meno solo quel<strong>la</strong> delle<br />
cooperative.<br />
Noi siamo in una situazione in cui voi<br />
come operatori del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza siete<br />
sottoposti a rischio quotidiano per<br />
come avvengono le cose.<br />
Noi come forze sociali delle imprese<br />
e del <strong>la</strong>voro rischiamo di non essere<br />
i soggetti rego<strong>la</strong>tori nè del mercato<br />
del <strong>la</strong>voro, nè del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />
Questo non credo che sia un problema<br />
ca<strong>la</strong>brese.<br />
Qualcuno si vergogna in questo<br />
momento, e io sono tra questi,<br />
che il Mezzogiorno abbia questi<br />
immagine, ma non c’è futuro per<br />
questo paese, se non si affronta questo<br />
nodo del<strong>la</strong> democrazia meridionale,<br />
che non è solo un problema di<br />
crescita economica (anche quello),<br />
ma soprattutto un problema di<br />
riconquistare al<strong>la</strong> Stato il governo di<br />
queste regioni, di questi territori.<br />
Perché qui il rego<strong>la</strong>tore generale del<br />
territorio, in molte aree, non è più lo<br />
Stato.<br />
Io non ho toccato alcuni punti perché<br />
non sono un dirigente nazionale.<br />
E scuso Fammoni perché non è qui.<br />
Penso che voi come associazione<br />
abbiate diversi momenti di confronto<br />
nazionale con GCIL CISL UIL e che<br />
ovviamente sarà quel<strong>la</strong> <strong>la</strong> sede in<br />
cui affronterete i problemi anche di<br />
organizzazione dei rapporti tra voi ed<br />
il sindacato.<br />
Grazie
Nel nostro Paese, a 60 anni dal<br />
varo del<strong>la</strong> Carta Costituzionale, si<br />
registra ancora una notevole area di<br />
<strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re e sommerso. Non<br />
si tratta di un fenomeno criticabile<br />
soltanto perché induce una sorta di<br />
concorrenza sleale per le imprese che<br />
rispettano le regole, ma anche di una<br />
situazione che favorisce fenomeni<br />
di criminalità organizzata, facendo<strong>la</strong><br />
diventare un fattore che inquina le<br />
regole del mercato.<br />
Recenti studi attribuiscono al<br />
fenomeno ma<strong>la</strong>vitoso un utile annuo<br />
di 90 miliardi di euro. Questo dato<br />
è motivo di incubi reali per quegli<br />
imprenditori sottoposti al racket,<br />
ai furti, alle rapine, all’usura,<br />
all’abusivismo, agli appalti truccati,<br />
al<strong>la</strong> contraffazione ed al<strong>la</strong> pirateria.<br />
Si tratta di questioni cruciali non solo<br />
per gli operatori economici. Non a<br />
caso <strong>la</strong> questione sicurezza è stata uno<br />
dei temi più dibattuti nel<strong>la</strong> recente<br />
campagna elettorale.<br />
Probabilmente uno dei settori che<br />
più di altri subisce gli effetti negativi<br />
di questa situazione è quello del<br />
Terziario nel quale per alcune attività<br />
<strong>la</strong> presenza di extracomunitari è<br />
consistente.<br />
Queste attività rappresentano il 9%<br />
del Pil ed in alcune realtà coinvolgono<br />
il 10% dei <strong>la</strong>voratori dipendenti.<br />
Del resto, <strong>la</strong> procedura dei flussi<br />
messa a punto per il 2007 che<br />
prevedeva <strong>la</strong> possibilità di assunzione<br />
per 170.000 <strong>la</strong>voratori, ha fatto<br />
registrare circa 700.000 domande da<br />
parte di altrettanti datori di <strong>la</strong>voro.<br />
È stata in concreto evidenziata,<br />
<strong>la</strong> presenza di mezzo milione di<br />
<strong>la</strong>voratori extracomunitari c<strong>la</strong>ndestini<br />
che <strong>la</strong>vorano, ma che non sono ancora<br />
in rego<strong>la</strong>.<br />
Non a caso si è ipotizzato che<br />
rego<strong>la</strong>rizzando tutti questi <strong>la</strong>voratori<br />
si potrebbe realizzare un extragettito<br />
del valore di 2,5 miliardi di euro.<br />
Non va, tuttavia, taciuto che questi<br />
<strong>la</strong>voratori considerati irrego<strong>la</strong>ri hanno<br />
contribuito a conciliare le esigenze<br />
<strong>la</strong>vorative con quelle familiari. Infatti,<br />
le badanti hanno permesso a tante<br />
famiglie italiane, a costi sostenibili,<br />
di convivere con il drammatico<br />
problema del<strong>la</strong> non autosufficienza di<br />
una popo<strong>la</strong>zione sempre più anziana.<br />
È evidente che il fenomeno è<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 25<br />
Intervento<br />
A. Vecchietti, Dirigente “Area Legis<strong>la</strong>zione d’impresa”, Confcommercio<br />
complesso e deve essere affrontato in<br />
maniera pragmatica.<br />
Lo richiede il mondo stesso delle<br />
imprese. In tal senso, occorre<br />
l’individuazione di un percorso<br />
caratterizzato da una notevole<br />
semplificazione degli adempimenti,<br />
che possa favorire l’emersione di<br />
tali <strong>la</strong>voratori ed il permanere degli<br />
stessi all’interno del mercato del<br />
<strong>la</strong>voro rego<strong>la</strong>re. Del resto, è evidente<br />
che le imprese hanno bisogno di<br />
adempimenti certi e compatibili con le<br />
proprie esigenze.<br />
Lo richiede il mondo dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Occorre, infatti, ricordare che i<br />
<strong>la</strong>voratori extracomunitari, facendosi<br />
carico in numerosissimi casi di<br />
svolgere attività in ambito familiare,<br />
forniscono indirettamente un
26 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
importante contributo all’elevazione<br />
dell’occupazione femminile,favorendo<br />
il superamento di uno dei maggiori<br />
gap del mercato del <strong>la</strong>voro italiano.<br />
Per realizzare tale obiettivo,<br />
rientrante nel<strong>la</strong> strategia di Lisbona,<br />
è indispensabile anche rimodu<strong>la</strong>re<br />
<strong>la</strong> spesa sociale orientata verso le<br />
pensioni, aumentando <strong>la</strong> spesa per <strong>la</strong><br />
famiglia, attualmente inferiore al<strong>la</strong><br />
media europea.<br />
Il tasso di occupazione delle donne<br />
italiane nel 2007, pari al 50,7%, è di<br />
gran lunga inferiore, non solo a quello<br />
degli uomini (70,5%), ma anche al<strong>la</strong><br />
media europea. Tale dato evidenzia <strong>la</strong><br />
necessità di intervenire maggiormente<br />
nel processo di conciliazione fra<br />
tempi di vita e tempi di <strong>la</strong>voro, sul<br />
potenziamento del<strong>la</strong> rete dei servizi,<br />
delle prestazioni sociali e dei connessi<br />
stanziamenti.<br />
Del resto, le esperienze europee<br />
dimostrano che il <strong>la</strong>voro femminile<br />
è un fattore di crescita del<strong>la</strong> natalità,<br />
in quanto garantisce condizioni di<br />
maggiore sicurezza economica. In<br />
Francia, ad esempio, <strong>la</strong> notevole<br />
crescita demografica è stata<br />
accompagnata dall’aumento del tasso<br />
di attività <strong>la</strong>vorativa delle donne di età<br />
compresa fra i 25 ed i 49 anni, oggi il<br />
più alto d’Europa (81%).<br />
Fra gli ostacoli maggiori che ancora<br />
si frappongono all’occupazione<br />
femminile, va, poi, richiamato<br />
l’insufficiente sviluppo dei servizi<br />
per l’infanzia e degli asili nido,<br />
soprattutto nel Mezzogiorno. Solo nel<br />
30% dei Comuni italiani vi sono asili<br />
nido. L’Italia è ancora lontana, quindi,<br />
dal raggiungimento dell’obiettivo<br />
di assicurare, entro il 2010,al 33%<br />
dei bambini fino a tre anni di età il<br />
servizio di asilo nido.<br />
La conciliazione fra i tempi di vita e<br />
di <strong>la</strong>voro necessita anche di interventi<br />
strutturali sul versante degli anziani<br />
e del<strong>la</strong> non autosufficienza. Tale<br />
aspetto, in presenza di un costante<br />
aumento del<strong>la</strong> durata del<strong>la</strong> vita<br />
media rappresenta uno dei maggiori<br />
problemi sociali del Paese.<br />
E’ noto che <strong>la</strong> famiglia ha spesso<br />
rappresentato una sorta di<br />
ammortizzatore sociale per supplire<br />
al<strong>la</strong> inadeguatezza dei servizi<br />
pubblici.<br />
Anche in tale ottica, è indispensabile<br />
attuare <strong>la</strong> delega sul mercato del<br />
<strong>la</strong>voro prevista dal<strong>la</strong> legge 247/2007<br />
finalizzata ad incrementare il tasso di<br />
occupazione delle donne.<br />
Tuttavia, considerato che <strong>la</strong> predetta<br />
riforma deve avvenire senza ulteriori<br />
oneri per lo Stato, c’è il rischio che<br />
non se ne faccia nul<strong>la</strong>. Sarebbe questo<br />
il modo per perdere una considerevole<br />
opportunità.<br />
In tal senso non appare condivisibile<br />
<strong>la</strong> misura, sempre contenuta<br />
nel<strong>la</strong> legge 247/2007, che<br />
disincentiva,mediante incrementi<br />
contributivi, i rapporti di <strong>la</strong>voro<br />
part-time fino a 12 ore settimanali.<br />
E’ questo il modo per rendere più<br />
difficile conciliare l’attività <strong>la</strong>vorativa<br />
delle donne con i problemi familiari,<br />
rischiando di incentivare il ricorso al<br />
<strong>la</strong>voro sommerso.<br />
In questo contesto, partico<strong>la</strong>re<br />
attenzione merita il fondo di<br />
microcredito di sostegno alle attività<br />
giovanili, con partico<strong>la</strong>re riferimento<br />
alle donne.<br />
Ovviamente vanno sostenute anche<br />
le attività di <strong>la</strong>voro autonomo ed<br />
in tal senso è positiva <strong>la</strong> previsione<br />
dell’apposito fondo per il credito<br />
ai giovani <strong>la</strong>voratori autonomi per<br />
agevo<strong>la</strong>re il passaggio generazionale<br />
nelle PMI e l’avvio di nuove attività<br />
imprenditoriali.<br />
Un aspetto decisivo su cui è<br />
necessario incidere per modernizzare<br />
il nostro mercato del <strong>la</strong>voro, è il<br />
contrasto al <strong>la</strong>voro sommerso. Su tale<br />
aspetto consentitemi di fare alcune<br />
riflessioni sulle disposizioni introdotte<br />
recentemente.<br />
Mi riferisco, in partico<strong>la</strong>re al DURC,<br />
agli adempimenti amministrativi ed ai<br />
provvedimenti di stabilizzazione.<br />
Re<strong>la</strong>tivamente al primo aspetto<br />
esprimiamo soddisfazione per <strong>la</strong><br />
linea assunta dal Ministero del <strong>la</strong>voro<br />
che recepisce <strong>la</strong> proposta delle parti<br />
datoriali finalizzata a valorizzare il<br />
ruolo degli Enti bi<strong>la</strong>terali.<br />
Infatti, in analogia a quanto avviene<br />
per il settore edile, è stata consentita<br />
<strong>la</strong> concessione del Documento anche<br />
da parte degli Enti bi<strong>la</strong>terali stessi,<br />
oltre che dall’INPS e dell’ INAIL.<br />
Il DURC, al quale è subordinata<br />
<strong>la</strong> concessione delle agevo<strong>la</strong>zioni<br />
contributive e normative, può<br />
costituire una leva per fare chiarezza<br />
nel mercato. In questo senso, sarebbe<br />
necessario estendere fra le condizioni<br />
ostative al<strong>la</strong> sua concessione il<br />
rispetto dell’intero CCNL e non solo<br />
del<strong>la</strong> parte economica e normativa.<br />
Diversamente si corre il rischio che<br />
il cosiddetto Welfare contrattuale sia<br />
vissuto dagli imprenditori solo in<br />
termini di costi aggiuntivi e, quindi,<br />
come un peso imposto dalle parti<br />
sociali.<br />
Ricordo, in proposito, <strong>la</strong> linea<br />
contraddittoria assunta dal Ministero<br />
del Lavoro in occasione degli<br />
interpelli sull’assistenza integrativa e<br />
sul<strong>la</strong> previdenza complementare.<br />
Con tali prese di posizione, si corre<br />
il rischio di assecondare una sorta di<br />
“dumping sociale”, tra <strong>la</strong>voratori che,<br />
svolgendo <strong>la</strong> stessa attività <strong>la</strong>vorativa,<br />
potrebbero avere livelli di garanzie<br />
sociali diverse.<br />
Si tratta, invece, di rendere operativa<br />
<strong>la</strong> svolta culturale con <strong>la</strong> quale<br />
pariteticamente le parti sociali si<br />
sono assunte <strong>la</strong> responsabilità di<br />
dare un importante contributo al<strong>la</strong><br />
modernizzazione di componenti<br />
significative del nostro sistema di<br />
tutele.<br />
Tra le tutele dirette a garantire <strong>la</strong><br />
reale applicazione dell’art. 1 del<strong>la</strong><br />
Costituzione, va ricordata anche<br />
<strong>la</strong> norma sul<strong>la</strong> stabilizzazione<br />
dei rapporti di col<strong>la</strong>borazione. Si<br />
tratta di una disposizione diretta<br />
a promuoverne <strong>la</strong> conversione di<br />
tali rapporti in contratti di <strong>la</strong>voro<br />
subordinato, a condizioni agevo<strong>la</strong>te<br />
e, quindi, di un utile strumento per<br />
far emergere il <strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re,<br />
attraverso accordi promossi dalle parti<br />
sociali.<br />
Tuttavia il termine del 30 aprile<br />
2007, originariamente previsto dal<strong>la</strong><br />
legge finanziaria 2007 per stipu<strong>la</strong>re<br />
gli accordi sindacali aziendali o<br />
territoriali, è apparso troppo esiguo<br />
e non ha consentito, in taluni casi, di<br />
accedere all’agevo<strong>la</strong>zione.<br />
Un discorso analogo va fatto<br />
anche per <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rizzazione ed<br />
il riallineamento retributivo e<br />
contributivo dei rapporti di <strong>la</strong>voro non<br />
risultanti dai libri obbligatori, disposti<br />
dal<strong>la</strong> legge finanziaria 2007, entro il<br />
30 settembre scorso. Anche questa<br />
disposizione,per le difficoltà oggettive<br />
del<strong>la</strong> procedura non ha dato i risultati
auspicati.<br />
Infatti, i tempi tecnici per il<br />
perfezionamento degli accordi<br />
sindacali, si sono dimostrati ristretti,<br />
anche perché le istruzioni operative<br />
sono state diramate in prossimità del<strong>la</strong><br />
scadenza.<br />
La strada va percorsa fino in fondo,<br />
anche perché, secondo l’INPS,<br />
risultano emersi soltanto diecimi<strong>la</strong><br />
rapporti di <strong>la</strong>voro e sono stati versati<br />
circa 3 milioni di euro.<br />
Sull’argomento <strong>la</strong> Confcommercio<br />
si è attivata, tant’è che con il decreto<br />
“Milleproroghe” il termine dei due<br />
provvedimenti è stato differito al<br />
30.9.2008. Si tratta, quindi, di rendere<br />
concreta questa opportunità che fino<br />
ad ora è stata poco utilizzata.<br />
Sul versante delle comunicazioni<br />
re<strong>la</strong>tive ai rapporti di <strong>la</strong>voro è da<br />
rilevare che tale norma appare in<br />
controtendenza rispetto al principio<br />
del<strong>la</strong> semplificazione in atto<br />
nel<strong>la</strong> Pubblica amministrazione.<br />
Nel condividere <strong>la</strong> finalità di<br />
trasmissione telematica delle re<strong>la</strong>tive<br />
comunicazioni, è necessario evitare,<br />
tuttavia, che ciò si traduca in ulteriori<br />
oneri per le imprese, soprattutto per<br />
quelle del Commercio e del Turismo,<br />
soggette a picchi anche improvvisi<br />
di domanda. Di fatto si rischia di<br />
favorire, anche in questo caso, forme<br />
di elusione contributiva.<br />
Citiamo, in tal senso, anche un’altra<br />
norma che, realizzata per contrastare<br />
il cosiddetto fenomeno delle<br />
“dimissioni in bianco”, ha comportato<br />
l’adozione di una procedura on-line<br />
eccessivamente onerosa.<br />
Anche sul versante delle sanzioni<br />
l’esperienza dimostra che misure<br />
troppo rigide non sono efficaci.<br />
Lo stesso obiettivo può essere<br />
raggiunto, probabilmente, mediante<br />
l’introduzione di criteri di gradualità<br />
nell’irrogazione delle sanzioni stesse.<br />
Nell’ambito del<strong>la</strong> modernizzazione<br />
delle tutele sociali, va sottolineata<br />
anche l’esigenza di una riforma<br />
degli ammortizzatori sociali. Anche<br />
in questo importante settore è da<br />
registrare uno storico ritardo rispetto<br />
ai partner europei dove le tutele<br />
sono assai più elevate e di tipo<br />
universale. Nel contesto italiano,<br />
non va dimenticato, che l’accentuata<br />
flessibilità riesce a garantire una<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 27<br />
limitata tute<strong>la</strong> del reddito per alcune<br />
tipologie di <strong>la</strong>voratori. L’assetto<br />
attuale non punta ancora in maniera<br />
adeguata su processi formativi che<br />
possano favorire <strong>la</strong> rioccupazione,<br />
riqualificando i <strong>la</strong>voratori espulsi e<br />
dando loro opportunità per trovare<br />
nuova occupazione.<br />
Il rientro dei disoccupati nel mondo<br />
produttivo e <strong>la</strong> necessità di evitare <strong>la</strong><br />
disoccupazione per quanti si trovano<br />
in una condizione di <strong>la</strong>voro precario,<br />
è un ulteriore tema che occorre<br />
affrontare per realizzare pienamente il<br />
dettato Costituzionale.<br />
In questo contesto <strong>la</strong> partecipazione<br />
a processi formativi costituisce,<br />
nell’ambito del<strong>la</strong> società del<strong>la</strong><br />
conoscenza che contraddistingue le<br />
economie più avanzate, un aspetto<br />
fondamentale. E’ da registrare,<br />
tuttavia, che l’Italia sconta su questo<br />
versante una notevole gap rispetto agli<br />
altri partner europei.<br />
Tale differenziale penalizza<br />
pesantemente il “sistema Paese”<br />
ed in partico<strong>la</strong>re il Terziario, <strong>la</strong> cui<br />
competitività è basata principalmente<br />
sul<strong>la</strong> capacità di offrire una qualità<br />
di servizio sempre più elevata e<br />
diversificata e sul<strong>la</strong> valorizzazione<br />
delle risorse umane.<br />
In materia di infortuni sul <strong>la</strong>voro<br />
Confcommercio ha, inoltre,<br />
sollecitato l’apertura di un tavolo di<br />
confronto, sottolineando, insieme<br />
al<strong>la</strong> condivisione degli obiettivi di<br />
rafforzamento del<strong>la</strong> sicurezza sul<br />
<strong>la</strong>voro e di contrasto al <strong>la</strong>voro nero, <strong>la</strong><br />
necessità di un apparato sanzionatorio<br />
che sia proporzionale al<strong>la</strong> gravità delle<br />
vio<strong>la</strong>zioni commesse.<br />
Il Terziario, infatti, è caratterizzato<br />
da un’elevata flessibilità nell’orario<br />
di servizio e da una bassa incidenza<br />
infortunistica. Ci sembra, pertanto,<br />
ingiusto e fuori luogo prevedere <strong>la</strong><br />
sospensione dell’attività anche per<br />
il superamento dell’orario di <strong>la</strong>voro,<br />
parificando questa vio<strong>la</strong>zione a quel<strong>la</strong><br />
ben più grave del ricorso al <strong>la</strong>voro<br />
nero in misura superiore al 20%<br />
dell’organico.<br />
E’ evidente che su temi di così<br />
grande rilevanza è fondamentale<br />
e <strong>la</strong> condivisione delle scelte con<br />
le parti sociali. La presenza di<br />
Confcommercio nel<strong>la</strong> Commissione<br />
Centrale di Coordinamento<br />
dell’Attività di Vigi<strong>la</strong>nza e nel<strong>la</strong><br />
Cabina di regia vuole essere un<br />
segnale significativo sul<strong>la</strong> via di una<br />
col<strong>la</strong>borazione costruttiva diretta a<br />
ridurre il contenzioso ed a contrastare<br />
in maniera più efficace <strong>la</strong> piaga<br />
sociale del sommerso.
28 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
Ringrazio intanto l’ANIV e voi tutti<br />
per l’invito, cui tenevo in partico<strong>la</strong>r<br />
modo, a partecipare. Vorrei che<br />
prendeste poi questa mia presenza<br />
come un segnale forte di interesse ed<br />
attenzione del<strong>la</strong> confederazione che<br />
qui rappresento verso il vostro <strong>la</strong>voro<br />
che quotidianamente svolgete.<br />
Il ruolo degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza,<br />
infatti, è quanto mai un ruolo<br />
delicato di fronte all’atomizzazione<br />
contrattuale figlia di un mondo del<br />
<strong>la</strong>voro sempre più balcanizzato o, per<br />
dir<strong>la</strong> come Bauman, di un mondo del<br />
<strong>la</strong>voro liquido come <strong>la</strong> società di cui è<br />
espressione. La vita liquida è appunto<br />
una vita precaria, vissuta in condizioni<br />
di continua incertezza dove <strong>la</strong> difesa<br />
Intervento<br />
A. Abateco<strong>la</strong>, Responsabile Servizio “Politiche fi scali e previdenziali”, UIL<br />
dei diritti fondamentali, primo fra<br />
tutti il diritto al <strong>la</strong>voro, è una vera<br />
e propria frontiera, un far west dei<br />
diritti, che spinge a vivere nel presente<br />
e solo per il presente, accettando di<br />
cedere parte dei propri diritti, per<br />
l’oggi e per il domani, in cambio<br />
di una sopravvivenza da ricercare<br />
continuamente. Il pericolo è una lotta<br />
tra poveri, del tutti contro tutti, dove<br />
in molti contrattano da soli i propri<br />
rapporti e, pur di <strong>la</strong>vorare, accettano<br />
tutto in una specie di concorrenza al<br />
ribasso tra <strong>la</strong>voratori che vede tutti<br />
perdenti. Davanti a uno scenario di<br />
questo tipo è fin troppo evidente che<br />
il vostro ruolo è veramente un ruolo<br />
di frontiera! Proprio per questo mi<br />
sento di condividere pienamente le<br />
parole dette qualche minuto fa dal<br />
VicePresidente nel<strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione.<br />
Mi riferisco al passaggio accennato<br />
sul<strong>la</strong> formazione degli ispettori. I<br />
recenti provvedimenti normativi<br />
hanno infatti accentuato il valore<br />
del<strong>la</strong> formazione continua nei luoghi<br />
di <strong>la</strong>voro, per i <strong>la</strong>voratori, per i<br />
datori di <strong>la</strong>voro e per diversi altri<br />
enti. Si dimentica però che i primi a<br />
chiedere formazione sono proprio gli<br />
ispettori, tanto più ora che i compiti<br />
sono accresciuti, estesi fino al<strong>la</strong><br />
consulenza o comunque ad un’attività<br />
ispettiva che deve confrontarsi con un<br />
sistema imprenditoriale estremamente<br />
frammentato e delocalizzato dove,<br />
per forza di cose, anche i controlli<br />
diventano più difficili.<br />
Inoltre l’accennata nuova disciplina<br />
del TFR non può non vedere<br />
più coinvolti e formati gli stessi<br />
ispettori, specialmente al<strong>la</strong> luce di<br />
comportamenti non sempre cristallini<br />
da parte delle imprese.<br />
Ricordo solo che nelle API le<br />
decisioni di mantenimento in azienda<br />
del TFR sono state circa del 93%.<br />
Capisco il rapporto di fiducia tra<br />
datore di <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong>voratore ma<br />
francamente mi sembra un dato<br />
alquanto squilibrato. Come squilibrata<br />
mi sembra <strong>la</strong> percentuale bassissima<br />
di <strong>la</strong>voratori silenti circa <strong>la</strong> scelta di<br />
destinazione del TFR. Non vorrei<br />
che in alcune realtà ci fossero stati<br />
comportamenti atti ad evitare che il<br />
TFR del <strong>la</strong>voratore prendesse altre<br />
strade rispetto a quel<strong>la</strong> dell’azienda.<br />
In un quadro di questo tipo <strong>la</strong><br />
formazione continua è <strong>la</strong> via<br />
maestra perché le professionalità<br />
da voi rappresentate siano sempre<br />
messe nel<strong>la</strong> condizione migliore<br />
per affrontare e vincere le sfide che<br />
quotidianamente vi si presentano<br />
davanti.<br />
D’altra parte l’onda emotiva che<br />
ha scosso ultimamente il Paese sul<br />
tema delle condizioni di <strong>la</strong>voro ha<br />
portato anche qualche “distratto” a<br />
comprendere veramente l’importanza<br />
del vostro ruolo nel<strong>la</strong> difesa di<br />
un <strong>la</strong>voro sicuro, fatto di fatica<br />
nel<strong>la</strong> dignità e nel rispetto dei<br />
livelli essenziali delle prestazioni<br />
concernenti i diritti civili e sociali,<br />
come chiede il nostro stesso impianto
normativo. CGIL CISL e UIL lo<br />
scorso primo maggio hanno inteso<br />
riaffermare proprio <strong>la</strong> centralità<br />
del <strong>la</strong>voro come fondamento del<strong>la</strong><br />
Repubblica e del<strong>la</strong> nostra Costituzione<br />
repubblicana, valore quindi da<br />
difendere e tute<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> crescita<br />
armonica del paese.<br />
In quest’ottica voi, come anche<br />
le parti sociali, siete tra i garanti<br />
di quell’articolo 1 del<strong>la</strong> carta<br />
costituzionale che è nel titolo di<br />
questa giornata e a cui guardiamo noi<br />
tutti.<br />
È per questo motivo che abbiamo<br />
visto con soddisfazione al<strong>la</strong> recente<br />
convocazione per immissione in<br />
servizio degli idonei al concorso per<br />
ispettori di vigi<strong>la</strong>nza del 2004 scorso.<br />
I territori hanno bisogno di forze<br />
fresche per rafforzare e potenziare<br />
un servizio di ispezione in alcuni<br />
casi stretto tra carenze di organico<br />
ed adempimenti burocratici che ne<br />
rallentano l’operato. Come sindacato<br />
abbiamo in più occasioni segna<strong>la</strong>to<br />
un numero ancora troppo basso di<br />
ispezioni in loco per il controllo<br />
sull’applicazione dei contratti e<br />
delle norme di sicurezza nei posti di<br />
<strong>la</strong>voro. Mi rendo conto che è una sfida<br />
titanica ma proprio per questo credo<br />
sia giusto intervenire sul sistema dei<br />
controlli, potenziandolo e fornendolo<br />
degli strumenti indispensabili ad un<br />
pieno svolgimento del proprio ruolo.<br />
Giusto anche intervenire sul sistema<br />
sanzionatorio, come in parte il nuovo<br />
testo unico fa, ben sapendo che una<br />
inadempienza nell’applicazione delle<br />
normative – non solo di sicurezza<br />
– è un vero e proprio attentato al<br />
futuro e al<strong>la</strong> vita delle <strong>la</strong>voratrici e<br />
dei <strong>la</strong>voratori e come tale deve essere<br />
trattata e perseguita. Devo dire, in<br />
questo caso, che <strong>la</strong> revisione del<br />
regime sanzionatorio è uscita molto<br />
mitigata ed attenuata rispetto a quanto<br />
previsto nel<strong>la</strong> delega e non è un<br />
segnale che abbiamo apprezzato.<br />
Ma il fronte non è ovviamente solo<br />
quello del<strong>la</strong> sicurezza. La stessa<br />
rego<strong>la</strong>rità contributiva assume oggi<br />
un valore se possibile ancora più<br />
determinante che in passato. In un<br />
sistema basato ormai sul regime<br />
contributivo, <strong>la</strong> mancata contribuzione<br />
è un attentato al futuro dei <strong>la</strong>voratori<br />
e non può in alcun modo essere<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 29<br />
tollerata. Se alcuni <strong>la</strong>voratori, spinti<br />
dal<strong>la</strong> necessità, accettano di prestare<br />
<strong>la</strong> propria opera in modo non rego<strong>la</strong>to,<br />
è compito del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza estirpare<br />
tale malcostume evitando che in<br />
futuro ci si possa trovare di fronte ad<br />
un esercito di poveri cui dovremo far<br />
fronte con l’assistenza.<br />
Senza contare che il sistema si regge<br />
ancora sul<strong>la</strong> ripartizione e che un<br />
abbassamento o non sufficienti livelli<br />
di contribuzione non solo mettono<br />
a rischio il futuro previdenziale dei<br />
<strong>la</strong>voratori, ma anche <strong>la</strong> sostenibilità<br />
economica del sistema pensionistico<br />
oggi, per i pensionati di oggi.<br />
Per tornare brevemente sul testo<br />
Unico, ritengo apprezzabili<br />
gli sforzi fatti sul fronte di un<br />
maggiore coordinamento tra le forze<br />
sociali e amministrative, con un<br />
coinvolgimento maggiore delle parti<br />
sociali.<br />
Per quel che riguarda <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza,<br />
però, già il d.lgs 124 affidava al<strong>la</strong><br />
direzione generale del ministero<br />
del <strong>la</strong>voro compiti di direzione e<br />
coordinamento di tutte le attività<br />
ispettive.<br />
Il decreto, come voi sapete bene, era<br />
diretta emanazione del<strong>la</strong> legge 30,<br />
di una legge che ha profondamente<br />
modificato il mercato del <strong>la</strong>voro e che<br />
andava accompagnata ad un riordino e<br />
rafforzamento del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Uno spirito che il decreto accoglie pur<br />
con qualche problematica di fondo.<br />
Penso al<strong>la</strong> differenza tra l’articolo 1<br />
del d.lgs e l’articolo 3 dello stesso. Il<br />
diverso meccanismo di coordinamento<br />
che questi due articoli descrivono<br />
tra ambito nazionale ed ambito<br />
territoriale. Penso anche al diverso<br />
inquadramento tra personale ispettivo<br />
delle direzioni regionali e provinciali<br />
del <strong>la</strong>voro che operano – come<br />
ricordato poc’anzi dal Vicepresidente<br />
– in qualità di polizia giudiziaria, e<br />
l’attività ispettiva di previdenza ed<br />
assistenza sociale che per il decreto<br />
può essere svolta anche dal personale<br />
degli Enti Previdenziali, senza che<br />
questi operino però in qualità di<br />
polizia giudiziaria.<br />
È paradossale perché dal<strong>la</strong> lettura del<br />
testo sembra ricavarsi per l’azione<br />
degli ispettori degli Enti un ruolo<br />
quasi suppletivo e di supporto a quello<br />
degli ispettori del <strong>la</strong>voro.<br />
Ecco, credo che nell’ottica di una<br />
razionalizzazione e di un maggiore e<br />
migliore coordinamento delle attività<br />
ispettive debbano essere superate<br />
certe differenze.<br />
Non basta infatti il pur apprezzabile<br />
coordinamento telematico se insieme<br />
ad esso non vengono uniformate le<br />
regole e rafforzata <strong>la</strong> figura giuridica<br />
di tutti gli ispettori, così da fornire<br />
loro tutti gli strumenti utili allo<br />
svolgimento del<strong>la</strong> loro funzione<br />
sociale prima ancora che economica!<br />
La col<strong>la</strong>borazione con le parti sociali<br />
mi sembra poi determinante anche<br />
per lo svolgimento di quell’attività<br />
di prevenzione e promozione che<br />
l’ordinamento vi affida accanto al<strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Per questo motivo ritengo utilissimi<br />
momenti come questo, nell’ambito<br />
dei quali confrontarci tra noi,<br />
scambiandoci idee ed esperienze che<br />
possono arricchire <strong>la</strong> nostra azione<br />
quotidiana, ognuno nel proprio ambito.<br />
Serve l’azione coordinata di tutti se<br />
è vero – come è vero – che in Italia<br />
ci sono più di 4 milioni di uomini e<br />
donne che <strong>la</strong>vorano in condizioni di<br />
irrego<strong>la</strong>rità, a nero o con contratti<br />
parzialmente dichiarati. Da questo<br />
punto di vista voglio spendere una<br />
paro<strong>la</strong> per il <strong>la</strong>voro svolto dagli Enti<br />
con l’utile coinvolgimento delle<br />
parti sociali. Lo sforzo fatto è stato<br />
lodevole e, solo per fare un esempio,<br />
l’Inail nel biennio 2005-2006 ha<br />
rafforzato <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza proseguendo<br />
ed implementando iniziative lodevoli<br />
come quello del progetto “Lotta<br />
al Sommerso” o del protocollo tra<br />
INAIL e Comitato Elettrotecnico<br />
Italiano volto a stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> cultura<br />
del<strong>la</strong> prevenzione per una vera<br />
sicurezza sul <strong>la</strong>voro. Oltre a ciò è<br />
sicuramente migliorata <strong>la</strong> sinergia tra<br />
l’Inail, l’Inps, le Direzioni Provinciali<br />
del <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> Guardia di Finanza e<br />
le ASL nel quadro di una vigi<strong>la</strong>nza<br />
sempre più integrata e di una funzione<br />
di stimolo al<strong>la</strong> legalità aiutata anche<br />
dal<strong>la</strong> possibilità per le aziende che<br />
migliorano i propri parametri di<br />
sicurezza, di richiedere <strong>la</strong> riduzione<br />
del tasso medio di tariffa dopo il<br />
primo biennio di attività, ovviamente<br />
purchè siano in rego<strong>la</strong> con gli obblighi<br />
assicurativi e con le disposizioni di<br />
legge.
30 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
Al di là delle ispezioni credo che<br />
questa sia una strada utilmente<br />
percorribile per un contrasto di<br />
interessi virtuoso che spinga tutto il<br />
sistema imprenditoriale a crescere nel<br />
rispetto dei diritti dei <strong>la</strong>voratori che lo<br />
compongono.<br />
Gli Enti però necessitano anche di<br />
una politica più attenta al<strong>la</strong> loro<br />
attività. Il dibattito sviluppatosi<br />
nel paese sull’unificazione degli<br />
Enti di previdenza ed assistenza, è<br />
stato troppo spesso una discussione<br />
ideologica che muoveva dal<strong>la</strong><br />
necessità di ottenere risparmi.<br />
Lo dico qui come l’ho detto in altre<br />
occasioni: “nessuno può intervenire<br />
su questi Enti partendo dall’unico<br />
presupposto di tagliare le spese! Il<br />
vero obiettivo di qualsiasi azione<br />
futura deve essere prima di tutto il<br />
miglioramento dei servizi offerti e<br />
del<strong>la</strong> loro efficienza, al servizio del<br />
<strong>la</strong>voratore e del cittadino! Diceva<br />
bene il VicePresidente prima: qui<br />
non si tratta di semplici voci di costo<br />
ma di uomini e donne, che voi qui in<br />
parte rappresentate e che costituiscono<br />
un elemento imprescindibile per<br />
declinare al meglio l’articolo 1 del<strong>la</strong><br />
nostra costituzione.<br />
Anche gli stanziamenti economici<br />
previsti nel nuovo testo Unico sono<br />
ancora eccessivamente esigui per le<br />
attività da svolgere ed anche i Fondi<br />
utilmente costituiti per il sostegno<br />
alle PMI, ai rappresentanti dei RLST<br />
sono ancora da verificare nel loro<br />
funzionamento effettivo.<br />
Spero che le novità intervenute, come<br />
anche <strong>la</strong> cabina di regia, possano<br />
rendere il vostro compito sempre<br />
meno gravoso, per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> di tutti.<br />
Noi come parti sociali siamo, come<br />
sempre, disponibili al<strong>la</strong> diffusione<br />
del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> legalità, anche<br />
nell’ambito dell’articolo 8 del d.lgs<br />
124 che già prevede <strong>la</strong> possibilità<br />
di fornire attività promozionale<br />
convenzionata con associazioni di<br />
rappresentanza datoriale ed altri enti.<br />
D’altra parte nell’epoca del<strong>la</strong><br />
tecnologia applicata al <strong>la</strong>voro<br />
siamo ancora in difficoltà nel<br />
monitorare l’organizzazione e <strong>la</strong><br />
standardizzazione dei livelli di<br />
rispetto del<strong>la</strong> normativa e di sicurezza<br />
in fabbriche, uffici e cantieri.<br />
La piaga del <strong>la</strong>voro nero e <strong>la</strong><br />
frammentazione dei rapporti di<br />
<strong>la</strong>voro non aiuta ma è innegabile che<br />
uno sforzo maggiore in tal senso sia<br />
il caso di farlo per sradicare quel<br />
ragionamento perverso per il quale<br />
– in un sistema di sanzioni ancora<br />
b<strong>la</strong>ndo – valga comunque <strong>la</strong> pena per<br />
il datore di <strong>la</strong>voro di rischiare con<br />
un impianto non a norma in modo<br />
da contenere i costi mettendo a<br />
repentaglio <strong>la</strong> vita dei suoi dipendenti.<br />
Il problema sul versante proprio del<strong>la</strong><br />
sicurezza non si esaurisce però qui e<br />
<strong>la</strong>mbisce una sfera più propriamente<br />
culturale che nel nostro sistema<br />
produttivo non mette <strong>la</strong> sicurezza tra<br />
le priorità dell’organizzazione del<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Troppo spesso <strong>la</strong> salvaguardia dei<br />
diritti, del<strong>la</strong> vita e del<strong>la</strong> salute dei<br />
<strong>la</strong>voratori non rientra nei piani di<br />
efficienza produttiva, così come<br />
non vi rientra <strong>la</strong> manutenzione degli<br />
impianti, i costi per l’applicazione<br />
degli standard, i migliori turni di<br />
<strong>la</strong>voro, o <strong>la</strong> sicurezza mai precaria<br />
sul posto di <strong>la</strong>voro, che consenta ai<br />
diretti interessati di investire tempo ed<br />
impegno nel<strong>la</strong> prevenzione.<br />
Su questo non possiamo riporre<br />
tutte le speranze ed aspettative sugli<br />
ispettori.<br />
Occorre un mea culpa generale<br />
se solo si pensa che tra i criteri<br />
meritocratici di un buon dirigente<br />
mai – o quasi mai – è purtroppo<br />
contemp<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> creazione di uno<br />
spazio <strong>la</strong>vorativo sicuro. Se prima di<br />
tutto nel management e negli obiettivi<br />
dell’impresa non si pongono quelli<br />
legati al rispetto del<strong>la</strong> normativa sul<br />
<strong>la</strong>voro, l’attività degli ispettori sarà<br />
una specie di lotta impari, pur con<br />
tutta <strong>la</strong> buona volontà del personale<br />
che rappresentate.<br />
Il Sindacato, oggi più che mai, chiama<br />
quindi il Governo, le Istituzioni, le<br />
forze sociali, economiche e produttive<br />
del paese ad assumersi le proprie<br />
responsabilità, facendo del rispetto<br />
del<strong>la</strong> normativa del <strong>la</strong>voro una<br />
battaglia nazionale che non può essere<br />
vinta senza il coinvolgimento e <strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione di tutti.<br />
Se il <strong>la</strong>voro è <strong>la</strong> vera ricchezza<br />
del paese, quello stesso <strong>la</strong>voro<br />
deve dunque essere tute<strong>la</strong>to e<br />
protetto senza indecisioni e zone<br />
d’ombra, nel solco dell’articolo<br />
1 che va letto a mio avviso in<br />
combinato disposto con l’articolo<br />
117 del<strong>la</strong> nostra Costituzione<br />
che sancisce “L’uniformità del<strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>voratori sul territorio<br />
nazionale attraverso il rispetto dei<br />
livelli essenziali delle prestazioni<br />
concernenti i diritti civili e sociali”.<br />
Di questo valore consegnatoci in<br />
eredità dai padri costituzionali noi e<br />
voi tutti ne siete i garanti! Nessuna<br />
zona grigia e nessuna zona d’ombra<br />
dovrà essere tollerata.<br />
Grazie a tutti
Buongiorno a tutti! Mi chiamo<br />
Stefania Caruso Festa e sono<br />
Ispettore INPS del<strong>la</strong> Direzione<br />
Provinciale di Mi<strong>la</strong>no ed all’interno<br />
dell’Associazione sono delegata del<br />
“Comitato delle Pari opportunità”.<br />
Tutti noi sappiamo che uno dei<br />
principi fondamentali sanciti dal<br />
diritto comunitario è quello di<br />
garantire l’uguaglianza tra le donne<br />
e gli uomini. Difatti, in materia di<br />
uguaglianza tra i sessi, gli obiettivi<br />
dell’Unione europea hanno lo scopo<br />
di assicurare le pari opportunità e<br />
l’uguaglianza di trattamento, nonché<br />
di lottare contro ogni discriminazione.<br />
Purtroppo il nostro bel paese, dai<br />
dati presentati al<strong>la</strong> Commissione<br />
europea, secondo le procedure<br />
previste nell’ambito del<strong>la</strong> strategia<br />
di Lisbona, si trova <strong>la</strong>rgamente al di<br />
sotto dell’obiettivo finale ed anche<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 31<br />
Comunicazioni<br />
S. Caruso Festa, Delegata del Comitato ANIV<br />
per le pari opportunità in azienda<br />
di quello intermedio fissato al 57%<br />
per il 2005, poiché gli stessi nel<br />
2006 si attestano soltanto al 46,3%.<br />
Recenti indagini confermano che<br />
in Italia le donne, nonostante gli<br />
ottimi risultati sco<strong>la</strong>stici, si scontrano<br />
quotidianamente con difficoltà<br />
d’inserimento enormi e coloro<br />
che riescono ad emergere, magari<br />
conquistando anche posizioni apicali<br />
si ritrovano delle differenze retributive<br />
rispetto ai colleghi maschi di circa il<br />
23, 3% in meno.<br />
In conclusione da quest’analisi<br />
emerge che il mercato del <strong>la</strong>voro, sia<br />
nel pubblico che nel privato, non offre<br />
pari opportunità.<br />
Ed è proprio l’esame di questi dati<br />
il fattore scatenante del<strong>la</strong> nascita<br />
all’interno del<strong>la</strong> ns. associazione,<br />
peraltro attenta da sempre alle<br />
problematiche del mondo del <strong>la</strong>voro,<br />
del Comitato Pari<br />
Opportunità, il cui ruolo vuol<br />
essere quello di sensibilizzare e<br />
coinvolgere tutti noi ispettori nel<br />
contribuire a combattere ogni tipo<br />
di discriminazione nelle aziende.<br />
Allora mi chiedo chi meglio di noi<br />
può assolvere a questo compito, visto<br />
che quotidianamente ci ritroviamo<br />
a contato con realtà diverse e con le<br />
più attuali problematiche, chiamati a<br />
svolgere un ruolo sociale a 360°.<br />
Da parte mia mi impegno a<br />
sensibilizzare tutti i colleghi, ricordo,<br />
inoltre, che è possibile consultare,<br />
all’interno del sito dell’<strong>Aniv</strong>, una<br />
sezione specifica, dove attualmente è<br />
esposta <strong>la</strong> normativa inerente, e che al<br />
più presto verranno attuati collegamenti<br />
con i links interessati. Vi ringrazio<br />
sin d’ora per <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione e per<br />
l’attenzione prestatami.
32 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
Conclusione<br />
dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata<br />
V. Mungari, Presidente INAIL<br />
Nel porgerVi il saluto mio personale<br />
e dell’Istituto che rappresento,<br />
consentitemi anzitutto di rivolgere un<br />
caloroso ringraziamento al Presidente<br />
dell’ANIV Fedele Sponchia per<br />
l’invito a partecipare a questo Forum<br />
2008.<br />
Un evento che costituisce, ormai da<br />
molti anni, un’occasione preziosa<br />
di confronto tra forze politiche e<br />
sociali, dirigenti, amministratori<br />
del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione e<br />
i funzionari ispettivi sui temi del<strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza, nel<strong>la</strong> consapevolezza del<br />
ruolo essenziale che questi ultimi<br />
svolgono a salvaguardia del sistema di<br />
tutele e garanzie dei <strong>la</strong>voratori voluto<br />
dal nostro ordinamento.<br />
In questo senso, ho condiviso<br />
pienamente <strong>la</strong> scelta di aprire i <strong>la</strong>vori<br />
con l’ampia e dotta re<strong>la</strong>zione del Prof.<br />
Rossi, il quale molto efficacemente<br />
ha rappresentato <strong>la</strong> valenza del<strong>la</strong><br />
funzione ispettiva quale strumento<br />
di difesa dei principi costituzionali,<br />
sanciti in partico<strong>la</strong>re dagli articoli 1,<br />
35, 38 e 41 del<strong>la</strong> Costituzione.<br />
Principi da tenere fermi, ancor<br />
più in questa fase di profonda<br />
trasformazione del mercato del<br />
<strong>la</strong>voro dove ad una crescente<br />
flessibilità dei rapporti <strong>la</strong>vorativi<br />
deve necessariamente fare risconto<br />
il rigoroso rispetto delle regole, ad<br />
evitare che <strong>la</strong> stessa flessibilità si<br />
trasformi in precarietà, con il rischio<br />
di un progressivo affievolimento del<br />
diritto dei <strong>la</strong>voratori al<strong>la</strong> sicurezza,<br />
al<strong>la</strong> libertà e al<strong>la</strong> dignità umana.<br />
Proprio il tema del<strong>la</strong> sicurezza, come<br />
è intuibile, costituisce uno dei punti<br />
di principale interesse per l’Istituto<br />
che presiedo, considerato lo stretto<br />
nesso tra <strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re e rischi per<br />
l’incolumità fisica dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Molto opportuno, quindi, mi è<br />
sembrato l’intervento in cui veniva<br />
puntualmente disegnato il confine tra<br />
flessibilità e <strong>la</strong>voro precario, fornendo<br />
preziose indicazioni per <strong>la</strong> verifica<br />
del<strong>la</strong> corretta applicazione dei nuovi<br />
istituti contrattuali.<br />
È un compito, quello assegnato a voi<br />
ispettori, di grande rilevanza ma anche<br />
di grande complessità in un Paese che<br />
si caratterizza ancora per una <strong>la</strong>rga<br />
diffusione del fenomeno del <strong>la</strong>voro<br />
nero e dell’elusione contributiva,<br />
per di più collegata, in alcune aree
del Paese, a fenomeni di criminalità<br />
organizzata.<br />
Gli interventi legis<strong>la</strong>tivi succedutisi<br />
in questi ultimi tempi per contrastare<br />
tale fenomeno – dall’introduzione<br />
del DURC fino al<strong>la</strong> recente<br />
riaffermazione del<strong>la</strong> responsabilità<br />
solidale fra committente,<br />
appaltatore e subappaltatore rispetto<br />
all’obbligazione contributiva<br />
– non possono, infatti, dispiegare<br />
pienamente i loro effetti senza<br />
una costante ed efficace attività di<br />
controllo, che testimoni <strong>la</strong> presenza<br />
dello Stato sul territorio, incentivando<br />
per tale via <strong>la</strong> progressiva<br />
affermazione del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong><br />
legalità.<br />
Un compito, come detto non facile,<br />
soprattutto per <strong>la</strong> sproporzione tra<br />
le risorse disponibili e l’impegno da<br />
affrontare.<br />
Di qui, <strong>la</strong> necessità per un verso di un<br />
sempre più efficace coordinamento<br />
tra i soggetti detentori del potere di<br />
vigi<strong>la</strong>nza sul<strong>la</strong> strada tracciata con<br />
il decreto n. 124 del 2004, per altro<br />
verso di perseguire, con interventi di<br />
potenziamento delle risorse umane<br />
e strumentali dedite al<strong>la</strong> specifica<br />
attività ovvero di razionalizzazione<br />
dei processi <strong>la</strong>vorativi, obiettivi<br />
di sempre maggiore efficienza ed<br />
efficacia del<strong>la</strong> funzione di controllo.<br />
Ciò vale, in partico<strong>la</strong>re, per l’INAIL<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 33<br />
che non ha potuto contare – come<br />
accaduto, ad esempio, per il Ministero<br />
del <strong>la</strong>voro - su interventi legis<strong>la</strong>tivi<br />
atti a consentire nuove assunzioni di<br />
ispettori con i quali far fronte, non<br />
solo alle aumentate esigenze, ma<br />
neanche al normale turn-over.<br />
Per questo motivo l’Istituto ha<br />
ritenuto di trovare una soluzione<br />
nell’ambito di un complessivo<br />
processo di riorganizzazione interna,<br />
le cui linee guida – approvate dal<br />
Consiglio di Amministrazione con<br />
<strong>la</strong> delibera n. 169 del19 aprile 2007<br />
– prevedono, tra l’altro, proprio una<br />
forte valorizzazione dell’attività di<br />
vigi<strong>la</strong>nza. Ciò mediante:<br />
• il potenziamento dell’organico<br />
del<strong>la</strong> funzione ispettiva, da attuarsi<br />
mediante reclutamento interno con<br />
<strong>la</strong> riconversione ai nuovi compiti<br />
di risorse già dedite ad altri compiti<br />
amministrativi;<br />
• <strong>la</strong> revisione del modello<br />
organizzativo del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />
medesima, a livello centrale e<br />
territoriale;<br />
• lo sviluppo di sofisticati strumenti<br />
di intelligence, presupposto per<br />
una azione più mirata e, quindi, più<br />
efficiente;<br />
• <strong>la</strong> dotazione di più adeguati<br />
strumenti tecnologici per lo<br />
svolgimento dell’attività.<br />
In questo modo, sono convinto che<br />
l’Istituto potrà fornire, in misura<br />
più pregnante, il proprio contributo<br />
all’attuazione delle linee dettate<br />
annualmente dal Ministro del Lavoro<br />
con il Documento di programmazione<br />
strategica dell’attività di vigi<strong>la</strong>nza, tra<br />
le quali, mi preme ricordare, assume<br />
rilievo partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
sicurezza sui luoghi di <strong>la</strong>voro.<br />
Non posso non ricordare a questo<br />
riguardo come, anche al<strong>la</strong> luce del<br />
nuovo Testo Unico sul<strong>la</strong> sicurezza,<br />
<strong>la</strong> verifica sull’osservanza di tali<br />
disposizione e del<strong>la</strong> corre<strong>la</strong>ta<br />
normativa, resti competenza<br />
esclusiva degli ispettori del <strong>la</strong>voro e<br />
delle ASL.<br />
Ciò non esclude, peraltro, che<br />
anche su questi temi, gli ispettori<br />
dell’INAIL possano svolgere un<br />
ruolo altamente significativo, per il<br />
contributo di conoscenza che, per<br />
il loro tramite, può essere fornito<br />
sul fenomeno degli infortuni e delle<br />
tecnopatie, sui processi produttivi e<br />
rischi corre<strong>la</strong>ti, ma anche per l’attività<br />
di promozione delle iniziative e dei<br />
prodotti dell’Istituto nel campo del<strong>la</strong><br />
prevenzione.<br />
Concludo, complimentandomi<br />
ancora con il Presidente Sponchia<br />
ed i suoi col<strong>la</strong>boratori per l’ottima<br />
organizzazione del Forum, e<br />
formu<strong>la</strong>ndo a voi tutti i migliori<br />
auguri di buon <strong>la</strong>voro.
34 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
Ha portato il suo saluto ai partecipanti<br />
al Forum il direttore regionale INAIL<br />
del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, decantando le bellezze<br />
del<strong>la</strong> terra ospitante e definendo <strong>la</strong><br />
funzione degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />
come funzione straordinaria:<br />
funzione accertativa e certificativa<br />
che ha una significativa rilevanza<br />
rispetto all’esterno, rispetto al cliente<br />
e anche all’interno del<strong>la</strong> propria<br />
amministrazione.<br />
Saluto ai convegnisti<br />
F. Inghingolo, Direttore regionale INAIL Ca<strong>la</strong>bria
Grazie dell’invito graditissimo, che<br />
mi da l’opportunità di condividere<br />
con voi, in questo momento specifico<br />
del<strong>la</strong> vita dei nostri Enti, qualche<br />
riflessione. Lo farò come presidente<br />
dell’Enpals, questo ente un po’ di<br />
nicchia, (spettacolo e sport), anche<br />
se le sue problematiche, poi,<br />
rappresentano molto uno spaccato<br />
delle problematiche più generali. Ma<br />
vorrei ragionare con voi soprattutto<br />
come una persona che ha una grande<br />
passione per lo stato sociale.<br />
Ritengo che il sistema di protezione<br />
sociale che ci siamo dati in questi anni<br />
nel nostro paese sia una delle cose<br />
più importanti da difendere. Siccome<br />
uno dei problemi fondamentali del<strong>la</strong><br />
conservazione del sistema di welfare<br />
è <strong>la</strong> sua sostenibilità economica, il<br />
vostro ruolo dentro questo sistema<br />
diventa assolutamente strategico.<br />
Voi siete un pezzo di Stato che si<br />
presenta alle aziende, ma siete anche<br />
uno strumento per rendere sostenibile<br />
questo sistema, che ci difende dal<strong>la</strong><br />
ma<strong>la</strong>ttia e dal<strong>la</strong> vecchiaia, che ci<br />
siamo dati ìn questi anni. Per questo<br />
<strong>la</strong> vostra professione, il vostro ruolo,<br />
come voi <strong>la</strong>vorate negli enti e con<br />
le altre amministrazioni dello Stato,<br />
come si sviluppa in questo paese <strong>la</strong><br />
prevenzione, <strong>la</strong> lotta all’elusione,<br />
all’evasione contributiva, è un tassello<br />
strategico di politica sociale.<br />
Tutto questo mi ha sempre<br />
appassionato e interessato.<br />
Io ritengo che mai come in questo<br />
periodo sia alta nel paese l’attenzione<br />
ai problemi del<strong>la</strong> lotta al <strong>la</strong>voro nero,<br />
dell’elusione, dell’evasione perché<br />
c’è un problema di sostenibilità<br />
economica.<br />
Le parti sociali, i sindacati da tempo<br />
insistono su questo tema, ma c’è<br />
anche una tensione etica su questi<br />
temi. Se avete visto <strong>la</strong> trasmissione<br />
“Porta a Porta” sulle condizioni<br />
di <strong>la</strong>voro degli ispettori del <strong>la</strong>voro<br />
in provincia di Napoli, (una<br />
situazione terribile, sporcizia etc.)<br />
il clima quale era? Difendiamo gli<br />
ispettori. Creiamo per gli ispettori<br />
le condizioni perché facciano bene<br />
il loro <strong>la</strong>voro. Credo che si debba<br />
approfittare di questo clima. Una<br />
volta l’ispettore era visto come una<br />
persecuzione. Oggi il clima non è più<br />
così. Per questo sono voluta venire<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 35<br />
Apertura dei <strong>la</strong>vori<br />
A. Ghisani, Presidente ENPALS<br />
quest’anno. Mi sembra proprio il<br />
momento in cui <strong>la</strong> vostra professione,<br />
<strong>la</strong> professione dell’ispettore di<br />
vigi<strong>la</strong>nza, abbia bisogno di essere<br />
rianalizzata, rifondata. L’approccio<br />
tradizionale al diritto del <strong>la</strong>voro è<br />
cambiato e a maggior ragione oggi<br />
bisogna ripensare come rispondere a<br />
questa domanda sociale di maggiore<br />
efficienza rispetto al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />
In questo senso apprezzo e spezzo<br />
una <strong>la</strong>ncia di apprezzamento totale<br />
rispetto al <strong>la</strong>voro che ha fatto<br />
Sponchia e <strong>la</strong> sua associazione, in<br />
questi anni. Fedele in un attimo<br />
avrebbe potuto trasformare un corpo<br />
professionale in un bel sindacatino<br />
rivendicativo. Magari portava a<br />
casa qualche benefit in più, però in<br />
compenso sarebbe diventato uno dei<br />
tanti. Invece l’associazione ha saputo<br />
tenere <strong>la</strong> barra diritta su quello che<br />
è il problema centrale: l’identità<br />
professionale. Scavare su questo<br />
tema, oggi, <strong>la</strong>, rende giovanissima.<br />
Con un mondo del <strong>la</strong>voro che<br />
cambia, con <strong>la</strong> domanda sociale<br />
che c’è, bisognerebbe reinventare<br />
un’associazione professionale che<br />
si occupa del<strong>la</strong> strumentazione<br />
tecnica e professionale per rendere<br />
l’ispettore meno solo. Tutto ciò, oggi,<br />
è veramente essenziale! Quindi, lunga<br />
vita!<br />
Ora analizziamo il tema del<br />
cambiamento del mondo del <strong>la</strong>voro.<br />
Forse ho una esperienza abbastanza<br />
partico<strong>la</strong>re, ma anche in un ente come<br />
l’Enpals gli ispettori sono costretti<br />
ogni giorno a misurarsi con i cantanti<br />
che mettono le loro società all’estero<br />
per non pagare; le società, che sono<br />
tutte di fitness, ma che diventano<br />
tutte dilettantistiche per non pagare i<br />
contributi; filiere incredibili di appalti<br />
delle televisioni pubbliche e private.<br />
Per non par<strong>la</strong>re del diritto societario,<br />
che è cambiato.<br />
Le normative si sovrappongono,<br />
non si semplificano. A volte sono<br />
volutamente elusive, altre volte sono<br />
contraddittorie. Ed allora ha ragione<br />
l’impostazione dei <strong>la</strong>vori di questo<br />
vostro Forum: quale strumentazione
36 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
tecnica e organizzativa perché gli<br />
ispettori di vigi<strong>la</strong>nza non siano<br />
soli di fronte a questo mondo che<br />
è cambiato? I consulenti del <strong>la</strong>voro<br />
sembra che le abbiano imparate<br />
tutte, perché <strong>la</strong> flessibilità del <strong>la</strong>voro<br />
è diventata maggiore, facilitando<br />
l’evasione e l’elusione. Ogni forma<br />
di <strong>la</strong>voro nuovo ha <strong>la</strong> strada per non<br />
pagare i contributi.<br />
Allora io credo che il tema del<strong>la</strong><br />
formazione, che qui è stato affrontato<br />
a lungo, sia prioritario analogamente<br />
a quello di quale strumentazione<br />
informatica, di quali software mettere<br />
a vostra disposizione.<br />
Credo, inoltre, che si debbano<br />
anche un po’ modificare i modelli<br />
organizzativi delle ispezioni. Mi<br />
ricordo di una telefonata fatta<br />
con Sponchia quando è passato<br />
il DLGS 124. Creare un clima di<br />
col<strong>la</strong>borazione credo sia stato una<br />
cosa importante. Ed è bene, quando si<br />
fanno queste attività, avere il coraggio<br />
anche di dire le cose che sembrano<br />
andare un filino meglio! Gli ispettori<br />
<strong>la</strong>vorano, hanno migliorato <strong>la</strong> loro<br />
attività, però rimane un problema<br />
di comunicazione, un problema di<br />
visibilità del <strong>la</strong>voro. C’è un secondo<br />
aspetto sul quale io vorrei sentire il<br />
parere di chi sugli ispettori <strong>la</strong>vora<br />
da una vita, cioè quello di misurarsi<br />
con il <strong>la</strong>voro congiunto fra le varie<br />
amministrazioni. Il fronte “fisco”, il<br />
fronte “agenzia delle entrate”, il fronte<br />
“polizia tributaria”, etc. devono, a mio<br />
avviso, sempre più dialogare. Il nero<br />
come lo individuiamo se non abbiamo<br />
una interconnessione con gli aspetti<br />
fiscali e una strumentazione anche dì<br />
informazione che ci consente di andare<br />
a fare ispezioni mirate e congiunte?<br />
Credo che il potenziamento di<br />
questa strumentazione potrebbe<br />
rendere più efficace il nostro<br />
<strong>la</strong>voro perché, adesso, non è più di<br />
moda par<strong>la</strong>re di unificazione degli<br />
Enti. Nel dibattito che c’è stato<br />
sull’unificazione degli enti, ogni<br />
tanto si leggeva di “unificazione<br />
dei corpi ispettivi”, sempre per<br />
risparmiare, di “professionalità unica”.<br />
Ma che senso ha l’unificazione? Sì<br />
risparmia? Non credo! Che senso ha<br />
in questo momento mettere assieme<br />
le specializzazioni? O abbiamo in<br />
mente che ci sia un soggetto tuttologo<br />
che sa tutto delle problematiche di un<br />
mondo del <strong>la</strong>voro che cambia? Ma<br />
stiamo scherzando? Oggi a mio avviso<br />
è il momento delle sinergie, delle<br />
col<strong>la</strong>borazioni fra le specializzazioni<br />
che riescano a mettere in comune le<br />
competenze per rendere più efficace<br />
l’azione ispettiva. È un’opinione,<br />
ma siccome si par<strong>la</strong> sempre di<br />
pubblico impiego che non funziona,<br />
di pubblica amministrazione che non<br />
funziona, si dimentica che esistono<br />
pubbliche amministrazioni dove<br />
non ci sono sistemi di controlli e ci<br />
sono pubbliche amministrazioni<br />
dove da anni esistono forme di<br />
controllo e di misurazione. Noi<br />
siamo un microcosmo, però io ho il<br />
mio report direzionale, attraverso il<br />
quale misuriamo <strong>la</strong> produttività. Negli<br />
enti pubblici non economici questa è<br />
una consuetudine che si è creata da<br />
lungo tempo. Allora, come si risponde<br />
anche a questo attacco generico<br />
alle pubbliche amministrazioni? Si<br />
risponde con <strong>la</strong> capacità di rinnovarsi<br />
dando dati, dando trasparenza! Queste<br />
sfide del<strong>la</strong> trasparenza vanno colte<br />
tutte. Abbiamo le carte in rego<strong>la</strong>.<br />
E il <strong>la</strong>voro, il grande <strong>la</strong>voro che<br />
l’associazione ha davanti a sé è di<br />
capire con quali strumenti queste carte<br />
possano essere sempre più in rego<strong>la</strong><br />
per dare dati, per dare trasparenza! Ho<br />
una vecchia tradizione da sindacalista.<br />
Sono convinta che <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
professione, anche dal punto di vista<br />
economico, normativo, vada avanti<br />
tanto in quanto c’è una credibilità<br />
sociale su quel<strong>la</strong> professione. Se<br />
<strong>la</strong> gente è convinta che quel<strong>la</strong><br />
professione è utile, che serve, che è<br />
un pezzo di garanzia del<strong>la</strong> comunità<br />
allora accetta anche miglioramenti.<br />
Se, invece il tono è sempre difensivo,<br />
è chiaro che, invece di tute<strong>la</strong>re<br />
meglio, si tute<strong>la</strong>no peggio i pubblici<br />
dipendenti.<br />
In questo senso io chiudo. Credo che<br />
il <strong>la</strong>voro che avete davanti sia un<br />
<strong>la</strong>voro veramente molto importante.<br />
Credo che sia necessario un nuovo<br />
rinascimento rispetto a queste sfide di<br />
cambiamento che il mondo del <strong>la</strong>voro,<br />
da un <strong>la</strong>to, e il mondo del <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong><br />
pubblica amministrazione, dall’altro,<br />
ci chiedono.<br />
Buon <strong>la</strong>voro.
Non v’è dubbio che l’attività di<br />
vigi<strong>la</strong>nza, negli ultimi anni, è stata<br />
interessata da numerosi fattori di<br />
cambiamento derivanti in partico<strong>la</strong>re<br />
da innovazioni legis<strong>la</strong>tive che hanno<br />
profondamente mutato lo scenario del<br />
mondo del <strong>la</strong>voro, con l’introduzione<br />
di nuove tipologie <strong>la</strong>vorative, nonché<br />
<strong>la</strong> stessa funzione ispettiva, con <strong>la</strong><br />
previsione di forme di coordinamento<br />
delle varie attività.<br />
Basta citare, a titolo di esempio, <strong>la</strong> L.<br />
30/2003 ( c.d. Legge Biagi ), il D.Lgs<br />
124/2004 e tutte le recenti norme<br />
che, attraverso anche l’inasprimento<br />
delle sanzioni hanno consentito di<br />
combattere in maniera più incisiva<br />
il fenomeno del <strong>la</strong>voro in nero e<br />
irrego<strong>la</strong>re.<br />
Pertanto non è più rinviabile<br />
una completa e complessa<br />
riorganizzazione dell’Area<br />
vigi<strong>la</strong>nza all’interno dell’Inps,<br />
rendendo<strong>la</strong> più adeguata ai tempi<br />
e alle dinamiche di un mondo del<br />
<strong>la</strong>voro in continua evoluzione, al<br />
fine di rendere più efficace <strong>la</strong> lotta<br />
al <strong>la</strong>voro sommerso, all’evasione e<br />
all’elusione contributiva, anche in<br />
considerazione e in previsione di una<br />
eventuale riorganizzazione degli Enti<br />
Previdenziali.<br />
Una riorganizzazione efficiente,<br />
a nostro avviso, deve tendere a<br />
valorizzare l’esperienza professionale<br />
maturata dagli ispettori dell’Inps,<br />
con il loro coinvolgimento anche<br />
nelle attività di coordinamento e<br />
gestione dell’attività ispettiva, a<br />
partire dal<strong>la</strong> creazione di un polo<br />
regionale e di adeguate strutture a<br />
livello provinciale, rendendo gli<br />
ispettori protagonisti del cambiamento<br />
e ottenendone in questo modo <strong>la</strong><br />
condivisione degli obiettivi.<br />
Ma non basta. Oltre al<strong>la</strong><br />
programmazione e al potenziamento<br />
di un’adeguata e continua attività<br />
formativa, si dovrà valorizzare<br />
ulteriormente <strong>la</strong> figura ispettiva<br />
con <strong>la</strong> creazione di posizioni di<br />
responsabilità all’interno dell’area<br />
per favorire il raggiungimento dei<br />
sempre più impegnativi obiettivi di<br />
contrasto all’economia sommersa e di<br />
incremento delle entrate contributive,<br />
prefissati dal<strong>la</strong> Direzione Centrale<br />
INPS.<br />
Lo stesso utilizzo di risorse<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 37<br />
Intervento<br />
A. Vicinanza, Delegato ANIV ai rapporti con le OO.SS. aziendali<br />
tecnologiche e di banche dati<br />
di grandissima rilevanza, con i<br />
conseguenti programmi applicativi<br />
di controlli incrociati, alle cui<br />
realizzazioni gli ispettori, tramite<br />
l’Associazione, hanno dato un<br />
validissimo contributo (ved. VigView,<br />
VigAgri, VigPrest etc), potrà<br />
esplicare le sue massime potenzialità<br />
e potrà essere ottimizzato al massimo<br />
se affidato a tutto il personale<br />
ispettivo per l’organizzazione e <strong>la</strong><br />
gestione.<br />
E’ dal 1998, anno del<strong>la</strong> famosa<br />
Delibera n.799 con <strong>la</strong> quale l’INPS<br />
si è data una nuova riorganizzazione,<br />
organizzandosi per processi, che <strong>la</strong><br />
Vigi<strong>la</strong>nza, con i suoi ispettori, aspetta<br />
una nuova organizzazione.<br />
Non dimentichiamo che<br />
l’organizzazione per processi ha<br />
premiato <strong>la</strong> crescita professionale<br />
degli impiegati e dei funzionari<br />
amministrativi riconoscendo le<br />
professionalità all’interno dell’Istituto<br />
e in tale direzione e ottica sono<br />
stati indirizzati sia i CCNL sia i<br />
vari Contratti Integrativi di Ente;<br />
sono state create nuove figure e<br />
posizioni organizzative (responsabili<br />
di processo primario, responsabili<br />
di processo abilitante, ottimizzatori,<br />
punti d’incontro, isole di consulenza,<br />
punti cliente, e più recentemente<br />
integratori di processo, incarichi<br />
di elevata responsabilità, incarichi<br />
di elevata professionalità), con<br />
ammirevole fantasia creativa, mi sia
38 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
consentito.<br />
Tutte posizioni assegnate<br />
esclusivamente al personale<br />
amministrativo e informatico, con<br />
re<strong>la</strong>tive indennità, senza alcun<br />
riconoscimento al personale ispettivo,<br />
che dal 1998 ad oggi si è visto<br />
riconosciuta una so<strong>la</strong> indennità, per<br />
il c.d. maggior orario, pari a circa<br />
150 euro, diventati 200 con l’ultimo<br />
contratto integrativo, senza alcun<br />
riconoscimento per <strong>la</strong> funzione svolta,<br />
per <strong>la</strong> responsabilità diretta, civile,<br />
penale e patrimoniale, che ogni<br />
ispettore si assume quotidianamente<br />
per <strong>la</strong> rilevanza esterna dei<br />
provvedimenti emessi.<br />
Per <strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza INPS,<br />
l’organizzazione nelle strutture<br />
periferiche è rimasta praticamente<br />
<strong>la</strong> stessa, salvo alcuni aggiustamenti<br />
(ved. circ. 131/2001) e qualche<br />
timido tentativo non sostenuto fino in<br />
fondo, tanto è vero che nei contratti<br />
integrativi si è so<strong>la</strong>mente accennato<br />
al<strong>la</strong> specifica Area rinviando di anno<br />
in anno le problematiche al contratto<br />
successivo.<br />
La sistematica riduzione dei Dirigenti<br />
ha visto l’Ufficio Vigi<strong>la</strong>nza privarsi di<br />
un punto di sintesi e di pianificazione<br />
che affiancasse il Direttore di sede.<br />
Tanto è vero che l’organizzazione<br />
attualmente presente è molto variegata<br />
e risulta diversa nelle singole<br />
strutture: in pochissime realtà è<br />
ancora presente un Dirigente, in altre<br />
è il Direttore di Sede che si occupa<br />
anche del<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, in altre vi è<br />
un responsabile dell’Area (molto<br />
spesso un funzionario ex art.15, ruolo<br />
ad esaurimento), in altre ancora un<br />
ottimizzatore amministrativo e in<br />
talune (purtroppo ancora poche realtà)<br />
un ispettore.<br />
Detto questo mi rial<strong>la</strong>ccio al discorso<br />
<strong>la</strong>sciato in sospeso su quanto accaduto<br />
in quest’ultimo anno.<br />
Il contratto integrativo aziendale 2006,<br />
al quale avevano rimandato i contratti<br />
integrativi precedenti (ricordo dal<br />
1998!) aveva, a sua volta rimandato<br />
a una apposita Commissione,<br />
costituita da rappresentanti del<strong>la</strong><br />
Amministrazione e delle OO.SS.,<br />
le problematiche riguardanti <strong>la</strong><br />
riorganizzazione del<strong>la</strong> Area Vigi<strong>la</strong>nza,<br />
le cui risultanze dovevano essere<br />
inserite nel successivo contratto<br />
integrativo di Ente.<br />
Ebbene <strong>la</strong> Commissione così<br />
costituita, presieduta dal Dott.<br />
Sparagna, Direttore Centrale<br />
Vigi<strong>la</strong>nza, dopo diverse sedute,<br />
concludeva in tempo utile i suoi<br />
<strong>la</strong>vori, in data 11.12.2007, con un<br />
verbale sottoscritto dal Presidente<br />
del<strong>la</strong> Commissione e da tutti i<br />
rappresentanti nominati del<strong>la</strong> varie<br />
OO.SS. (CGIL, CISL, UIL, CISAL,<br />
RdB), sul<strong>la</strong> riorganizzazione dell’Area<br />
Specialistica – Vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Momento di grande soddisfazione<br />
e anche di entusiasmo da parte<br />
di tutto il personale ispettivo che<br />
credeva di aver toccato con mano <strong>la</strong><br />
risoluzione di annose problematiche<br />
e che finalmente pensava di vedere<br />
riconosciuta <strong>la</strong> propria professionalità.<br />
Soddisfazione ed entusiasmo,<br />
purtroppo, subito ge<strong>la</strong>ti nel giro di<br />
appena otto giorni, quando ci si è<br />
accorti che nel contratto integrativo<br />
2007, sottoscritto in data 20.12.2007<br />
tra Amministrazione e OO.SS.<br />
(le stesse di prima) non si faceva<br />
nemmeno un cenno all’accordo<br />
sottoscritto tra gli stessi attori appena<br />
una settimana prima (anzi, stavolta<br />
era scomparso anche il rinvio all’anno<br />
successivo!).<br />
Voglio solo ricordare, ma sono<br />
consapevole che tutti i presenti<br />
conoscono benissimo, i punti salienti<br />
e qualificanti dell’accordo sottoscritto<br />
in data 11.12.2007:<br />
Unicità del<strong>la</strong> Funzione Ispettiva,<br />
riconosciuta ad elevato contenuto<br />
professionale e rilevanza esterna<br />
che richiede un inquadramento in<br />
area C distinto in una specifica<br />
area specialistica, le cui posizioni<br />
all’interno dell’area sono solo<br />
posizioni economiche.<br />
Modalità di accesso<br />
• Concorso Pubblico: l’accesso<br />
dall’esterno ai sensi del nuovo CCNL<br />
di comparto è possibile so<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong><br />
posizione C1 iniziale dell’Area.<br />
Concorso per esami<br />
• requisito culturale: <strong>la</strong>urea in<br />
giurisprudenza o simili.<br />
Progressione economica in Area C<br />
Le progressioni all’interno dell’Area<br />
C, secondo quanto previsto dagli<br />
artt.12 e 13 del CCNL 2006-2009,<br />
avvengono sul<strong>la</strong> base dei seguenti<br />
criteri:<br />
1. livello di esperienza maturato e<br />
competenze professionali acquisite:<br />
titoli culturali e professionali<br />
posseduti;<br />
2. specifici percorsi formativi e di<br />
apprendimento con valutazione finale.<br />
Per <strong>la</strong> figura specialistica<br />
dell’ispettore di vigi<strong>la</strong>nza, <strong>la</strong><br />
Commissione propone al tavolo<br />
sindacale di concordare un percorso<br />
di sviluppo economico che tenga<br />
specificatamente conto dell’unicità<br />
del<strong>la</strong> funzione ispettiva, che trova<br />
<strong>la</strong> sua naturale collocazione nel<strong>la</strong><br />
posizione C4.<br />
In sede di prima applicazione si ritiene<br />
opportuno che tutti gli ispettori con<br />
qualifica inferiore a C4 e anzianità<br />
non inferiore a 5 anni vengano<br />
inquadrati nel<strong>la</strong> posizione C4.”<br />
E’ obbligatorio, a questo punto, il<br />
riferimento al<strong>la</strong> selezione interna in<br />
atto per il passaggio al<strong>la</strong> posizione<br />
C4 per soli 306 ispettori C3, sugli<br />
oltre 1000 ispettori C3 aventi titolo;<br />
concorso che definire anacronistico<br />
e senza senso è un eufemismo (visto<br />
che già il contratto in essere specifica<br />
che si tratta solo di una progressione<br />
economica); inoltre, è assolutamente<br />
insufficiente a risolvere il problema<br />
e a p<strong>la</strong>care l’insoddisfazione. Anche<br />
perché <strong>la</strong> stessa situazione in INAIL<br />
è stata risolta in modo bril<strong>la</strong>nte,<br />
tempestivo e generalizzato.<br />
Indennità<br />
Indipendentemente dallo sviluppo<br />
economico nell’ambito dell’area<br />
C agli ispettori competono una<br />
indennità di funzione e una<br />
indennità di professionalità, le cui<br />
misure saranno definite in sede di<br />
trattativa.<br />
L’Indennità di funzione, uguale<br />
per tutti, è corrisposta a tutti gli<br />
ispettori, a decorrere dal termine del<br />
corso di formazione, ha lo scopo di<br />
compensare le peculiarità del<strong>la</strong> figura<br />
ispettiva, quali:<br />
• rischio specifico, (connesso allo<br />
svolgimento di attività esterna ed in<br />
luoghi sempre diversi);<br />
• orario di <strong>la</strong>voro di fatto modu<strong>la</strong>to<br />
secondo gli orari dei professionisti di<br />
riferimento, etc. oppure in dipendenza
del<strong>la</strong> tipologia di aziende da visitare;<br />
• tele<strong>la</strong>voro e utilizzo di spazi<br />
e consumi energetici domestici;<br />
• aggiornamento professionale<br />
individuale (acquisto di pubblicazioni,<br />
giornali, riviste specializzate);<br />
rappresentanza esterna.<br />
L’indennità di professionalità,<br />
di misura crescente in funzione<br />
dell’anzianità, sarà attribuita in<br />
sede di trattativa nel<strong>la</strong> misura del<br />
100% agli ispettori con almeno 5<br />
anni di attività nel<strong>la</strong> funzione e in<br />
misura percentualmente decrescente<br />
per gli ispettori con minore<br />
anzianità. A regime sarà assegnata<br />
ai nuovi ispettori, con progressione<br />
annuale anticipata pari a un quinto<br />
dell’indennità totale, a decorrere dal<strong>la</strong><br />
data di consegna del tesserino.<br />
Incarichi Partico<strong>la</strong>ri<br />
Per esigenze organizzative, previo<br />
accordo sindacale nazionale,<br />
potranno essere definite per alcuni<br />
ispettori posizioni organizzative di<br />
coordinamento nell’ambito di una<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 39<br />
già preventivata ristrutturazione<br />
complessiva dell’area vigi<strong>la</strong>nza.<br />
In tali casi saranno anche definite<br />
in sede di trattativa, le modalità<br />
di accesso a tali posizioni, <strong>la</strong> loro<br />
funzione organizzativa, <strong>la</strong> loro durata<br />
e <strong>la</strong> misura del consequenziale<br />
incremento dell’indennità di<br />
professionalità.<br />
Anche qui, in riferimento al<br />
responsabile dell’Area Vigi<strong>la</strong>nza, mi<br />
sia consentita una precisazione: si<br />
badi bene non un capo gerarchico<br />
bensì un coordinatore dell’attività<br />
ispettiva, che sia un ispettore<br />
di comprovata esperienza e<br />
professionalità (un “primus<br />
inter pares”) che sia riconosciuto<br />
innanzitutto dagli stessi colleghi<br />
e che sappia comunicare con gli<br />
ispettori con lo stesso linguaggio.<br />
E anche in questo caso l’INAIL ha<br />
preceduto l’INPS con un modello<br />
organizzativo più adeguato ai<br />
tempi.<br />
Cosa chiediamo, in conclusione,<br />
all’Amministrazione, qui<br />
rappresentata ai suoi massimi vertici,<br />
nonchè ai vertici delle OO.SS.<br />
aziendali, che purtroppo non sono<br />
presenti ma che restano i nostri<br />
naturali interlocutori, e delle quali<br />
organizzazioni sindacali non vogliamo<br />
assolutamente invadere il campo,<br />
essendo ben consapevoli che esse<br />
sono le sole deputate e legittimate al<strong>la</strong><br />
contrattazione dell’organizzazione del<br />
<strong>la</strong>voro insieme all’Amministrazione;<br />
come <strong>la</strong>voratori, consapevoli di<br />
svolgere una funzione importante<br />
per <strong>la</strong> collettività e altamente sociale,<br />
vogliamo esprimere liberamente le<br />
nostre idee confrontandoci con tutti,<br />
senza sottrarci a un leale, franco e<br />
democratico dibattito;<br />
chiediamo so<strong>la</strong>mente che gli<br />
impegni presi, con accordi<br />
sottoscritti fra tutte le parti<br />
(Amministrazione e OO.SS.),<br />
siano pienamente rispettati e<br />
integralmente inseriti e recepiti nel<br />
prossimo Contratto Integrativo<br />
di Ente 2008, unico modo per <strong>la</strong><br />
effettiva soluzione delle molteplici<br />
problematiche.
40 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
Buongiorno a tutti. Sono circa dieci<br />
anni che partecipo a questi consessi<br />
e pertanto potete testimoniare del<strong>la</strong><br />
passione e in qualche caso del<strong>la</strong><br />
frustrazione che io provavo nel<br />
verificare come all’interno dell’istituto<br />
non ci fosse una necessaria attenzione<br />
Intervento<br />
E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL<br />
al problema del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ispettiva.<br />
Il mio collega Inghingolo è stato<br />
forse troppo buono nel sottolineare<br />
il grande interesse dell’istituto al<strong>la</strong><br />
vostra attività.<br />
Io do soltanto un dato: siamo nel<br />
2008 ed il numero degli ispettori<br />
dell’INAIL si è ulteriormente ridotto<br />
a 388 unità, che, a fronte di un<br />
portafoglio di oltre tre milioni di<br />
aziende assicurate, significa che ogni<br />
ispettore dovrebbe curarsi un orticello<br />
di oltre 25 mi<strong>la</strong> aziende.<br />
Però i nostri sforzi sono valsi a<br />
qualcosa perché finalmente si è preso<br />
atto di questa esigenza, sono stati<br />
abbandonati i discorsi sul<strong>la</strong> possibile<br />
riunificazione del corpo ispettivo,<br />
(una volta si diceva che gli ispettori<br />
dell’Inail sarebbero confluiti all’Inps,<br />
un’altra volta che noi e l’Inps saremmo<br />
confluiti al Ministero del Lavoro),<br />
ma soprattutto si è finalmente preso<br />
atto che una funzione di vigi<strong>la</strong>nza è<br />
essenziale per il compito che svolge<br />
l’Istituto e di conseguenza si è<br />
potuto dare al via all’organizzazione<br />
complessiva del sistema.<br />
Il collega che ha par<strong>la</strong>to prima di<br />
me ha enunciato alcuni dei passi già<br />
fatti, cioè un reinquadramento degli<br />
ispettori di vigi<strong>la</strong>nza nel livello C4,<br />
ma quello che più conta è che si<br />
è dato il via ad un nuovo modello<br />
organizzativo.<br />
Un nuovo modello organizzativo che<br />
ha preso le mosse da quel<strong>la</strong> norma<br />
del<strong>la</strong> finanziaria che ha previsto come<br />
il personale che è dedito alle attività<br />
di supporto si riducesse sempre di più<br />
per essere reindirizzato alle attività<br />
COR, e questa è stata l’occasione per<br />
rincovertire, per avviare un progetto<br />
di inversione di risorse verso anche<br />
l’attività di vigi<strong>la</strong>nza ispettiva.<br />
Un primo passo è stato un avvio di<br />
reclutamento interno.<br />
Noi non abbiamo potuto fruire di<br />
nessun intervento legis<strong>la</strong>tivo che<br />
ci consentisse di fare concorsi per<br />
rimpolpare <strong>la</strong> funzione, per cui si<br />
è partiti con il primo reclutamento<br />
interno.<br />
Un primo reclutamento interno che è<br />
stato rivolto ai colleghi che però già<br />
avevano <strong>la</strong> posizione economica di<br />
C4, perché anche al nostro interno c’è<br />
ancora una qualche remora a prendere<br />
gente che sta in livelli economici<br />
inferiori, trasformarli in ispettori e con<br />
questo riconoscere loro il livello più<br />
alto.<br />
Naturalmente questo interpello ha<br />
dato risultati non molto rilevanti:<br />
Sono nemmeno 40 quelli che hanno<br />
risposto all’interpello.
Di conseguenza non è questa <strong>la</strong><br />
soluzione definitiva per arrivare ad<br />
un organico che è stato rifissato in<br />
600 ispettori, a fronte dei 500 che<br />
prevedeva il vecchio organico.<br />
Però è stato un primo passo che ci ha<br />
dato anche modo di riorganizzare un<br />
po’ tutto il sistema.<br />
Io devo dire che all’Inail negli ultimi<br />
anni era addirittura scomparso un<br />
ufficio centrale di coordinamento<br />
dell’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Non parlo di una direzione centrale<br />
come all’Inps, ma neanche di un<br />
ufficio centrale. La funzione di<br />
coordinamento del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza è<br />
ridiventato un processo di un ufficio<br />
più generico che si occupava delle<br />
entrate contributive.<br />
Perciò ricostituzione di un ufficio<br />
centrale, con quattro processi<br />
<strong>la</strong>vorativi, tra i quali sicuramente<br />
quello che si occuperà di<br />
pianificazione e programmazione,<br />
ma anche quello, e questo mi<br />
piace sottolinearlo, che deve<br />
curare il continuo rapporto, le<br />
re<strong>la</strong>zioni continue con gli ispettori,<br />
per conoscere le loro esigenze,<br />
per rispondere ai loro quesiti,<br />
per affrontare insieme le loro<br />
problematiche.<br />
Il modello prevede anche <strong>la</strong><br />
costituzione di un responsabile del<strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza a livello regionale, perché<br />
ci eravamo resi conto che <strong>la</strong> struttura<br />
che vedeva gli ispettori incardinati<br />
nelle sedi, e di conseguenza<br />
avevano incarichi ispettivi soltanto<br />
su commessa dei dirigenti di sede,<br />
non ci consentiva di stare al passo<br />
con le esigenze di intervento sul<br />
territorio, soprattutto con quelle azioni<br />
congiunte, coordinate che ormai<br />
stanno diventando una prassi costante.<br />
Un’altra cosa che abbiamo ritenuto<br />
molto opportuno fare è intervenire<br />
sul<strong>la</strong> strumentazione tecnologica e<br />
sulle procedure di <strong>la</strong>voro. Stiamo<br />
rivedendo completamente tutto il<br />
processo di attribuzione e gestione<br />
degli incarichi ispettivi. Con <strong>la</strong><br />
previsione anche da parte del<br />
responsabile del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza di<br />
un momento di confronto con chi<br />
commissiona l’incarico perché molto<br />
spesso ci siamo rese conto che gli<br />
ispettori erano diventati coloro che<br />
facevano il <strong>la</strong>voro sporco, il <strong>la</strong>voro<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 41<br />
che non vuole fare nessuno, non si<br />
trova una ditta, le ricerche presso<br />
le cancellerie commerciali e così<br />
via ,ci va l’ispettore non si trova<br />
l’infortunato perché si è trasferito,<br />
l’ispettore che lo va a ricercare, perciò<br />
una maggiore riqualificazione nel<strong>la</strong><br />
richiesta e di attribuzione di incarichi.<br />
E poi lo sviluppo di strumenti più<br />
sofisticati per il bussines intelligence.<br />
L’Inps ha fatto da apri pista, in questo<br />
senso, io ho apprezzato molto i loro<br />
prodotti, e ho apprezzato molto <strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione che ho avuto con<br />
l’Associazione, per mettere a punto<br />
questi prodotti. Vogliamo percorrere<br />
<strong>la</strong> stessa strada. Le informazioni<br />
ormai sono incrociabili tra i due enti,<br />
e di conseguenza non vedo se non <strong>la</strong><br />
voglia di fare, un motivo principale<br />
per non sviluppare questa cosa.<br />
Riteniamo, peraltro , che anche con<br />
un organico di seicento ispettori<br />
di vigi<strong>la</strong>nza, non è che possiamo<br />
assolvere completamente alle nostre<br />
esigenze. E di conseguenza si<br />
richiede necessariamente sempre un<br />
uso più mirato e più economico dei<br />
funzionari.<br />
Io devo dire che oggi <strong>la</strong> percentuale<br />
di produttività media per ispettore<br />
dell’INAIL è molto e<strong>la</strong>vata.<br />
Anche in termini di accertamento<br />
e di irrego<strong>la</strong>rità, circa l’85%<br />
mediamente delle aziende ispezionate<br />
risulta irrego<strong>la</strong>re, direte che è molto<br />
diffuso il fenomeno dell’evasione e<br />
dell’elusione, però l’85% è una buona<br />
percentuale.<br />
Bisogna migliorare ancora, per<br />
questo abbiamo ritenuto nell’anno<br />
nel nostro modello riorganizzativo di<br />
sviluppare una funzione di attivazione<br />
delle ispezioni, che è svolta da figure<br />
tipiche del ramo amministrativo. Li<br />
chiamiamo account del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza,<br />
cioè coloro che nell’ambito del<strong>la</strong> loro<br />
attività istituzionale e di ufficio sono<br />
dediti ad incrociare dati, analizzare<br />
documenti per poter poi fornire al<strong>la</strong><br />
funzione di vigi<strong>la</strong>nza degli indicatori<br />
specifici su mappe di rischio, di<br />
evasione, che consente di fare<br />
un’azione più mirata.<br />
Per lungo tempo si è dibattuto<br />
all’interno dell’Istituto anche sul<br />
ruolo che doveva avere l’ispettore<br />
di vigi<strong>la</strong>nza, come agente del<strong>la</strong><br />
prevenzione.<br />
Nel consiglio di amministrazione si è<br />
manifestata una corrente che voleva<br />
fare degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza i<br />
consulenti in tema di prevenzione e<br />
assistenza delle aziende. Il nuovo testo<br />
unico sul<strong>la</strong> sicurezza questa elusione<br />
<strong>la</strong> spazzata via, chi fa vigi<strong>la</strong>nza, chi<br />
fa controlli non può svolgere attività<br />
di consulenza e di assistenza. Sembra<br />
addirittura pleonastico affermarlo, c’è<br />
voluta una norma per dirlo.<br />
Questo non significa che i nostri<br />
funzionari non possano adoperarsi in<br />
questa che sta diventando una delle<br />
principali Mission dell’istituto cioè <strong>la</strong><br />
prevenzione.<br />
Gli ispettori fanno molto in questo<br />
campo l’ispettori dell’INAIL, su<br />
circa 20 mi<strong>la</strong> ispezioni che fanno<br />
all’anno riguardanti il tema del<strong>la</strong><br />
c<strong>la</strong>ssificazione tariffaria rilevano<br />
le caratteristiche di circa 20 mi<strong>la</strong><br />
processi <strong>la</strong>vorativi, cioè forniscono<br />
informazioni su come avvengono<br />
i processi <strong>la</strong>vorativi, i processi<br />
produttivi e analizzando anche gli<br />
infortuni quali sono le principali fonti<br />
di rischio.<br />
Queste sono le informazioni<br />
essenziali.<br />
Sono essenziali sia per <strong>la</strong> missione<br />
dell’Istituto, ma anche per l’attività<br />
complessiva sull’intero territorio del<strong>la</strong><br />
finalità del<strong>la</strong> prevenzione.<br />
Domani il collega Pizzuto parlerà del<br />
Servizio del sistema italiano nazionale<br />
integrato per <strong>la</strong> prevenzione. Bene<br />
tutte queste informazioni confluiscono<br />
in queste banche dati, e sono dati<br />
essenziali per analizzare il fenomeno.<br />
I nostri ispettori analizzano le cause<br />
circostanze degli infortuni, da loro<br />
si rilevano quali sono le cause che<br />
danno origine a queste eventi. I nostri<br />
ispettori analizzano le circostanze<br />
<strong>la</strong>vorative che hanno dato luogo alle<br />
ma<strong>la</strong>ttie professionali, i nostri ispettori<br />
svolgono un’attività essenziale nel<strong>la</strong><br />
definizione delle cause che producono<br />
il gravissimo fenomeno degli infortuni<br />
mortali.<br />
Cioè sono rilevatori di dati e<br />
di informazioni che mettono a<br />
disposizione dei tecnici, e questa è<br />
una funzione essenziale.<br />
Io credo che integrati in questo modo<br />
<strong>la</strong> funzione degli ispettori dell’inail<br />
avrà sempre più premianza.<br />
Grazie.
42 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
Buongiorno a tutti.<br />
Iniziamo con un breve panorama su<br />
quello che è stato fatto in quest’ultimo<br />
anno e sui risultati che abbiamo<br />
raggiunto, nonostante non sia stato<br />
ancora possibile cambiare, se non<br />
in minima parte, l’organizzazione<br />
del <strong>la</strong>voro e, inoltre, sia sempre e<br />
costantemente diminuito il numero<br />
degli ispettori.<br />
A questo proposito osservo che,<br />
mentre nel resto del mondo INPS<br />
in qualche modo vi è stato un<br />
moderato turn over, sia pure limitato<br />
a personale proveniente da altre<br />
Amministrazioni, non abbiamo avuto<br />
per il corpo ispettivo, per le partico<strong>la</strong>ri<br />
caratteristiche del<strong>la</strong> funzione, alcun<br />
turn over ma solo esodi, tanto che <strong>la</strong><br />
forza è oggi ai minimi storici.<br />
Rispetto agli organici teorici, già<br />
comunque insufficienti avuto riguardo<br />
al<strong>la</strong> complessità delle funzioni svolte<br />
dal corpo ispettivo in una realtà<br />
<strong>la</strong>vorativa e normativa sempre più<br />
complessa, siamo al di sotto di oltre il<br />
40%.<br />
Questo per dare <strong>la</strong> misura del<strong>la</strong><br />
situazione in cui operiamo.<br />
Nonostante tutto ciò il corpo ispettivo<br />
dell’INPS si è sempre più distinto per<br />
il suo spirito di corpo, di abnegazione,<br />
per <strong>la</strong> voglia di fare. E i risultati,<br />
Intervento<br />
F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />
anche quest’anno, non solo non<br />
sono stati inferiore a quelli dell’anno<br />
precedente, ma li hanno, sia pure di<br />
poco, sopravanzati.<br />
Rispetto allo scorso anno, a fronte di<br />
un 8% di ispettori in meno, abbiamo<br />
avuto un accertato dello 0,5% in più<br />
in termini di risultato.<br />
È aumentata quindi di molto <strong>la</strong><br />
produttività media, in accertato, degli<br />
ispettori, oggi nettamente al di sopra<br />
del milione di euro all’anno.<br />
Tutto questo ci da forza, stimolo<br />
e titolo per chiedere ed ottenere<br />
per gli ispettori qualche cosa in<br />
termini organizzativi, di organici ed<br />
economici.<br />
Deve aumentare anzitutto il numero<br />
degli ispettori, cosa che peraltro sta<br />
già avvenendo perché, come sapete,<br />
è in atto un concorso per circa 300<br />
nuovi ispettori.<br />
Io mi auguro che si possano assumere<br />
anche gli eventuali idonei, tenuto<br />
conto dei risultati conseguiti, che<br />
potrebbero essere anche molto<br />
migliori ove si potesse contare su un<br />
numero adeguato di ispettori.<br />
Quello che serve oggi è però non<br />
solo un aumento del numero degli<br />
ispettori, questo è pacifico, serve che<br />
anche l’organizzazione del <strong>la</strong>voro<br />
cambi.<br />
Serve inoltre evitare iniziative non<br />
produttive, come quelle che, per<br />
malintese sinergie, distolgono gli<br />
ispettori dai loro compiti per svolgere<br />
attività che fanno sinergia sul<strong>la</strong> carta<br />
ma non risultato, non budget.<br />
Le sinergie sono certamente<br />
necessarie, utili, indispensabili, ma<br />
vanno misurate e tarate su obiettivi<br />
precisi e devono essere suscettibili di<br />
portare un reale valore aggiunto; caso<br />
per caso ne deve “valere <strong>la</strong> pena”.<br />
Su questo punto voglio precisare che,<br />
specie per quanto riguarda i rapporti<br />
con gli ispettori ministeriali, con<br />
l’amico Pennesi siamo in sintonia, ci<br />
sentiamo spesso e siamo dell’avviso<br />
che per ottenere migliori risultati, è<br />
necessario salvaguardare le specificità<br />
e le specializzazioni dei singoli corpi<br />
ispettivi.<br />
Perché il corpo ispettivo dell’Inps,<br />
parliamoci chiaro, ha soprattutto lo<br />
scopo di portare a casa dei risultati<br />
in termini di lotta al <strong>la</strong>voro nero ed<br />
economici, perché l’Istituto paga<br />
prestazioni e migliore è <strong>la</strong> deterrenza<br />
vera esercitata, maggiori sono le<br />
entrate e minore il deficit per il Paese.<br />
Gli ispettori del <strong>la</strong>voro hanno anche<br />
altri compiti, quelli dell’Inail altri<br />
ancora.<br />
Quindi ci sono specificità<br />
da rispettare, come è stato<br />
opportunamente sottolineato anche in<br />
precedenza dagli oratori che mi hanno<br />
preceduto.<br />
Per quanto riguarda l’aspetto<br />
organizzativo io ritengo, e in questo<br />
sono d’accordo con il Direttore, che<br />
con l’attuale modello (ormai davvero<br />
datato) abbiamo raggiunto il massimo<br />
ottenibile e miglioramenti potranno<br />
esserci solo adeguandolo ai tempi,<br />
agli strumenti e rendendo più efficace<br />
il controllo e il governo centrale.<br />
Oggi che cosa accadde?<br />
Anzitutto osserviamo che non<br />
abbiamo su tutto il territorio lo stesso<br />
tipo di organizzazione. Alcune sedi<br />
operano in maniera quasi autonoma,<br />
vi sono regioni in cui il controllo<br />
regionale è più forte, regioni in cui<br />
è più debole, regioni o province<br />
che vanno per conto proprio, senza<br />
seguire esattamente quelle che sono<br />
le indicazioni centrali, sia pure<br />
concordate. Sedi che, penalizzate sotto<br />
l’aspetto ispettivo dal<strong>la</strong> eccessiva
divisione in sedi zonali, vedono gli<br />
ispettori male utilizzati, in alcuni casi<br />
si arriva all’assurdo di ispettori che<br />
control<strong>la</strong>no i numeri pari di una strada<br />
ed altri, di altra sede zonale, i dispari.<br />
Tutto questo deve cambiare.<br />
Dovremo certamente cambiare in più<br />
fasi: perché <strong>la</strong> carenza di ispettori ci<br />
impedisce, oggi, di puntare subito a<br />
quel<strong>la</strong> che sarebbe l’organizzazione<br />
migliore.<br />
Quale sarebbe l’organizzazione<br />
migliore?<br />
In estrema sintesi.<br />
Una Direzione centrale che da<br />
indicazioni strategiche, assistita<br />
da responsabili regionali che<br />
direttamente partecipino alle scelte e<br />
poi le attuino sul territorio, riferendo<br />
direttamente al<strong>la</strong> Direzione centrale.<br />
A livello provinciale, ispettori esperti,<br />
che, “primis inter pares”, magari a<br />
rotazione, coordinino l’azione degli<br />
altri colleghi e tengano i contatti e<br />
col<strong>la</strong>borino con <strong>la</strong> regione. Coordinare<br />
in questo caso, ovviamente, dal punto<br />
di vista dei consigli, delle indicazioni<br />
operative, per l’esperienza posseduta<br />
(e questo è importante specie ora che<br />
ci accingiamo ad inserire nel corpo<br />
ispettivo nuovi giovani ispettori).<br />
Si è par<strong>la</strong>to più volte di capi team.<br />
Ma al di là del titolo, su cui si può<br />
discutere, quel<strong>la</strong> svolta a livello<br />
provinciale si dovrà soprattutto<br />
caratterizzare come una indispensabile<br />
funzione di raccordo e coordinamento<br />
non gerarchico.<br />
Una funzione di coordinamento da cui<br />
non si può prescindere!<br />
Ma perché non possiamo far<strong>la</strong> subito?<br />
oggi?<br />
Perché gli ispettori sono tanto ridotti<br />
di numero che siamo costretti, ora, a<br />
limitare l’intervento organizzativo,<br />
che sarà rego<strong>la</strong>mentato dal<strong>la</strong><br />
rinnovata, storica e datata circo<strong>la</strong>re<br />
71 del 1994, al rafforzamento del<br />
coordinamento fra centro e regione<br />
che governerà sul territorio le direttive<br />
centrali.<br />
A livello regionale e provinciale,<br />
dovranno essere a disposizione anche<br />
amministrativi per tutto quanto non<br />
è direttamente connesso all’attività<br />
ispettiva, ricevute di ritorno, notifiche,<br />
collegamenti ecc., lo scopo è quello,<br />
essenziale, di sgravare il più possibile<br />
l’ispettore da adempimenti di tipo<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 43<br />
burocratico.<br />
L’ispettore non deve <strong>la</strong>vorare su una<br />
scrivania, deve farlo all’esterno,<br />
dove rappresenta l’istituto, anche gli<br />
adempimenti come attestazione delle<br />
presenze, straordinari ecc. dovranno<br />
essere sburocratizzate per favorire <strong>la</strong><br />
mobilità sul territorio degli ispettori.<br />
Avete visto tutti come siano cresciute<br />
in questi anni le applicazioni di<br />
software, in partico<strong>la</strong>re a supporto<br />
delle attività ispettive. Quest’anno,<br />
terminate le sperimentazioni, abbiamo<br />
messo a disposizione di tutti gli<br />
ispettori l’accesso alle procedure di<br />
intelligence.<br />
Su questa strada certamente<br />
continueremo, ma continueremo in<br />
maniera control<strong>la</strong>ta, verificando in<br />
continuo l’efficacia e l’utilizzo delle<br />
funzioni, tutte tracciate.<br />
Per l’utilizzo, come sapete, ci sono<br />
diversi livelli di accesso che tengono<br />
conto delle competenze territoriali.<br />
Per migliorare l’organizzazione<br />
all’inizio di giugno faremo con i<br />
coordinatori regionali un incontro a<br />
Roma, primo di una consuetudine<br />
che sarà sviluppata per tenere alto il<br />
livello ci dialogo e coordinamento<br />
fra Centro e periferia. In questa e<br />
nelle successive riunioni saranno<br />
attentamente valutate le specificità<br />
locali in re<strong>la</strong>zione al quadro generale<br />
dell’azione ispettiva e saranno<br />
collegialmente valutati i risultati.<br />
Quindi ci sarà un maggiore<br />
coordinamento per tutta l’attività, per<br />
evitare fughe in avanti ed evitare di<br />
gestire 1600 cani sciolti anziché 1600<br />
ispettori organizzati che vanno su<br />
degli obiettivi prefissati.<br />
Detto questo una paro<strong>la</strong> anche sul<strong>la</strong><br />
Commissione vigi<strong>la</strong>nza.<br />
La Commissione vigi<strong>la</strong>nza, come<br />
sapete, ha concluso i suoi <strong>la</strong>vori in<br />
tempo utile, ma comunque non sono<br />
state ancora recepite in provvedimenti<br />
le indicazioni che puntualmente<br />
scaturite dal confronto.<br />
Però le indicazioni conclusive sono<br />
sul verbale e siamo d’accordo con il<br />
Direttore che è necessario insistere<br />
perché nel prossimo contratto si<br />
possano realizzare.<br />
La funzione ispettiva è unica! Non<br />
c’era bisogno di scriverlo in un<br />
verbale di Commissione, essendo<br />
pacifico da tempo.<br />
In futuro sarà quindi delineato un<br />
percorso che seguiranno tutti quelli<br />
che acquisiranno <strong>la</strong> qualifica di<br />
ispettore. Un ispettore non si forma<br />
in tempi brevi, sappiamo benissimo<br />
che il tempo di formazione è piuttosto<br />
lungo e quindi è giusto che i nuovi<br />
partano da un livello iniziale.<br />
Ma è chiaro che quando saranno<br />
ispettori a tutti gli effetti, il percorso<br />
di carriera dovrà considerarsi concluso<br />
e dovranno accedere al<strong>la</strong> funzione<br />
unica come tutti gli altri.<br />
Naturalmente per primi dovranno<br />
ottenere <strong>la</strong> funzione unica sono<br />
quelli che già sono ispettori, tutti<br />
loro svolgono <strong>la</strong> medesima funzione<br />
e pertanto non dovranno avere<br />
inquadramenti differenziati.<br />
Uno sviluppo successivo di carriera<br />
e di funzioni potrà essere delineato<br />
quando il numero degli ispettori sarà<br />
adeguato e potranno essere disegnate,<br />
come è necessario, nuove figure<br />
professionali, non è possibile che<br />
dopo un numero comunque limitato<br />
di anni un ispettore si fermi senza<br />
possibilità alcuna di avanzamenti.<br />
Queste sono cose che era il caso di<br />
puntualizzare.<br />
Un’altra cosa che volevo qui<br />
ricordare, è quel<strong>la</strong> dei poteri<br />
dell’ispettore.<br />
Se l’ispettore dell’INPS, come i<br />
colleghi delle DPL, fosse ufficiale di<br />
polizia giudiziaria ciò consentirebbe<br />
evidenti vantaggi sul piano<br />
organizzativo.<br />
Anche su questo, d’accordo con<br />
il Direttore Generale, ci stiamo<br />
impegnando seriamente.<br />
L’occasione oggi di una diversa<br />
maggioranza e di un diverso Governo,<br />
che si è presentato sin dall’inizio<br />
con <strong>la</strong> voglia di fare e ancora fare, è<br />
l’occasione per portare avanti, proprio<br />
in questo momento, e con forza, tutte<br />
le nostre rivendicazioni.<br />
Io ho fiducia che qualche cosa<br />
o almeno le cose più importanti<br />
riusciremo a portarle a casa.<br />
Detto questo io volevo ringraziare<br />
tutti voi, perché se continuiamo<br />
ad ottenere risultati sempre più<br />
importanti, nonostante tutti i problemi<br />
che ci sono, questo si deve al<strong>la</strong> voglia<br />
di fare, all’abnegazione, allo spirito di<br />
corpo, di tutti gli ispettori.<br />
Vi ringrazio e vi saluto.
44 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
Da diversi anni <strong>la</strong> lotta all’economia<br />
sommersa ed al <strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re<br />
nelle sue molteplici manifestazioni<br />
costituisce una delle priorità<br />
dell’agenda politica del Governo<br />
nel tentativo di ridurre <strong>la</strong> portata di<br />
un fenomeno che oltre ad incidere<br />
sul sistema di protezione sociale dei<br />
cittadini è fonte di distorsione del<br />
sistema produttivo del Paese.<br />
L’esigenza di trovare una soluzione al<br />
problema del sommerso, oggi più che<br />
mai, è avvertita come una questione<br />
di fondamentale importanza dato che<br />
una drastica riduzione del fenomeno<br />
darebbe un contributo importante<br />
per riportare a livello europeo <strong>la</strong><br />
competitività del nostro Paese e<br />
ristabilirebbe gli indispensabili<br />
principi di equità sociale e di certezza<br />
delle norme.<br />
In tema di sommerso hanno<br />
conseguito buoni risultati i Governi<br />
che si sono succeduti al<strong>la</strong> guida del<br />
Paese negli ultimi anni sviluppando<br />
strategie finalizzate al<strong>la</strong> prevenzione,<br />
al sostegno dell’occupazione,<br />
all’adozione di strumenti in grado<br />
di stimo<strong>la</strong>re percorsi di emersione<br />
spontanea.<br />
Politiche, queste, che certamente<br />
hanno consentito di fare notevoli passi<br />
avanti nel<strong>la</strong> conoscenza e capacità<br />
di lettura del sommerso ma resta<br />
ancora molto da fare per trovare e<br />
sostenere un modello di sviluppo<br />
dinamico, flessibile, che coniughi le<br />
ragioni del<strong>la</strong> competitività con quelle<br />
dell’inclusione sociale.<br />
Reprimere i comportamenti in<br />
vio<strong>la</strong>zione delle normative per<br />
alimentare una cultura del<strong>la</strong> legalità<br />
è parte essenziale di una corretta<br />
strategia a favore dell’emersione<br />
ed elemento imprescindibile per<br />
garantire un efficace sistema di tute<strong>la</strong>,<br />
prevenzione e sicurezza sui luoghi di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
In tale contesto, è fondamentale il<br />
ruolo del<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza non solo quale<br />
strumento di politica economica in<br />
grado di migliorare <strong>la</strong> competitività<br />
del Paese ma anche di garantire flussi<br />
di entrate adeguati al<strong>la</strong> sostenibilità<br />
del nostro sistema di sicurezza sociale.<br />
È essenziale, quindi, l’adozione di<br />
strategie che abbiano come centro il<br />
controllo ed il presidio del territorio.<br />
A tal fine è determinante il supporto di<br />
Intervento<br />
N. Lanzetta, Delegato ANIV ai rapporti con le associazioni<br />
di categoria e i partiti politici<br />
un sistema informativo che raccolga<br />
le informazioni sulle aziende, sui<br />
<strong>la</strong>voratori e sulle loro interazioni e<br />
che possa quindi essere di ausilio<br />
sia per l’indagine di fenomeni di<br />
evasione ed elusione contributiva sia<br />
per pianificare interventi mirati verso i<br />
soggetti coinvolti in tali fenomeni.<br />
La Vigi<strong>la</strong>nza dell’INPS che negli<br />
ultimi anni e’ stata interessata da un<br />
profondo processo di innovazione<br />
tecnologica, ha ottenuto risultati molto<br />
lusinghieri ed incoraggianti mediante<br />
l’utilizzo dell’informazione quale<br />
elemento strategico per individuare<br />
sul territorio fenomeni di <strong>la</strong>voro nero<br />
e irrego<strong>la</strong>re.<br />
Sotto <strong>la</strong> spinta propulsiva del Centro<br />
studi ANIV, sono state,infatti, ideate<br />
e realizzate specifiche procedure,<br />
oggi <strong>la</strong>rgamente in uso all’interno<br />
dell’INPS, che selezionano,<br />
incrociano ed aggregano secondo una<br />
logica funzionale al<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza dati<br />
e informazioni presenti sulle banche<br />
dati interne ed esterne all’Istituto in<br />
grado di fornire all’utente:<br />
- una dettagliata analisi del tessuto<br />
socio economico di qualunque<br />
territorio del Paese;<br />
- <strong>la</strong> rilevazione di possibili fenomeni<br />
di <strong>la</strong>voro sommerso;<br />
- <strong>la</strong> rilevazione di sintomi di criticità<br />
nel comportamento del soggetto<br />
contribuente; e, sul fronte delle<br />
prestazioni a sostegno del reddito<br />
e dei benefici contributivi volti ad<br />
incentivare l’occupazione:<br />
- l’individuazione di quei soggetti<br />
che presentano richieste di<br />
conguaglio i cui importi si discostano<br />
significativamente dal<strong>la</strong> media<br />
dei conguagli rilevati nello stesso<br />
periodo per <strong>la</strong> generalità dei datori<br />
di <strong>la</strong>voro appartenenti al medesimo<br />
settore merceologico ed operanti nel<br />
medesimo territorio con pari forza<br />
occupazionale.<br />
La recente introduzione del<strong>la</strong><br />
comunicazione telematica preventiva<br />
dell’instaurazione di ogni nuovo<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> generalizzazione<br />
del Documento Unico di Rego<strong>la</strong>rità<br />
Contributiva a tutti i settori produttivi<br />
potrebbero costituire ulteriori<br />
elementi di analisi e comparazione per<br />
arricchire il quadro delle conoscenze<br />
già in nostro possesso.<br />
Le strategie per una vigi<strong>la</strong>nza<br />
moderna e vincente, a mio parere,<br />
non possono che fondarsi anzitutto<br />
sull’informazione intesa non come<br />
semplice conoscenza di dati ma<br />
come capacità di e<strong>la</strong>borare le<br />
informazioni ponendole in re<strong>la</strong>zione<br />
alle problematiche da risolvere e<br />
generando quindi iniziative operative.<br />
È ovvio che in tutta questa attività<br />
il perno è rappresentato dal<strong>la</strong> figura<br />
dell’ispettore di vigi<strong>la</strong>nza che, con<br />
<strong>la</strong> sua esperienza ed il suo spirito<br />
di osservazione, è in grado di<br />
trasformare i dati in informazioni.<br />
Per fare questo, però, l’ispettore ha<br />
bisogno di arricchire costantemente<br />
<strong>la</strong> sua professionalità tramite<br />
periodiche iniziative di formazione<br />
ed aggiornamento orientate<br />
all’accrescimento del<strong>la</strong> sua cultura<br />
giuridica ed economica in quanto,<br />
essendo chiamato ad operare in un<br />
contesto di sofisticazioni sempre<br />
mutevole, deve disporre, oltre che di<br />
elevate capacità intuitive, anche di<br />
conoscenze specifiche e di adeguate<br />
chiavi di lettura e di interpretazione<br />
di quei complessi fenomeni che<br />
caratterizzano i comportamenti del<br />
mercato.
Le mie vogliono essere soltanto delle<br />
considerazioni che scaturiscono dal<strong>la</strong><br />
mia lunga esperienza di <strong>la</strong>voro nel<br />
nostro Istituto e dal<strong>la</strong> mia costante<br />
vicinanza agli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Abbiamo stabilito un sodalizio, ormai<br />
da venti anni, da quando il grande<br />
Billia, è il caso di ricordarlo, con <strong>la</strong><br />
sua intelligenza non comune e con<br />
<strong>la</strong> sua lungimiranza ha sviluppato <strong>la</strong><br />
sua strategia istituzionale dedicando<br />
un’attenzione partico<strong>la</strong>re a due<br />
aree professionali: gli informatici,<br />
prevalentemente sul versante interno,<br />
e gli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza sul versante<br />
esterno, sul mercato.<br />
Billia ha acceso e alimentato l’anima<br />
del<strong>la</strong> vostra Associazione, investendo<br />
molto in tutti i sensi.<br />
Quando, oggi, sento par<strong>la</strong>re di Scuo<strong>la</strong><br />
superiore del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza penso che<br />
questa iniziativa sia in ritardo di<br />
venti anni dal<strong>la</strong> mitica esperienza<br />
formativa di Siena che, a mio avviso,<br />
ha costituito il prototipo di quel<strong>la</strong><br />
Scuo<strong>la</strong> per ispettori che oggi ancora<br />
non abbiamo.<br />
Chi ha avuto <strong>la</strong> fortuna e il piacere<br />
di vivere quel<strong>la</strong> esperienza esaltante<br />
e coinvolgente ricorda l’impegno,<br />
<strong>la</strong> partecipazione e il valore<br />
emozionale oltre che cognitivo di<br />
quel<strong>la</strong> esperienza perché, quando si<br />
coniugano ragioni ed emozioni, il<br />
successo è scontato.<br />
Poco prima ho letto velocemente un<br />
documento che un vostro collega, il<br />
dottor Vicinanza, mi ha fatto vedere.<br />
Dice cose condivisibili e importanti,<br />
cose che provocano sofferenza in<br />
chi <strong>la</strong>vora perché vengono disattese<br />
aspettative. Mi diceva, infatti, che è<br />
un C5 e se avesse scelto <strong>la</strong> carriera<br />
amministrativa, oggi potrebbe essere<br />
direttore di agenzia.<br />
Questo probabilmente è vero, e allora<br />
mi chiedo: perché non l’ha fatto? E<br />
rispondo che, forse, come dicono i<br />
tifosi del<strong>la</strong> Roma, aveva una fede e<br />
l’ha mantenuta.<br />
Si, <strong>la</strong> fede è fondamentale, perché<br />
senza di essa non si va da nessuna<br />
parte.<br />
Ma, fino a quando sottoscriveremo i<br />
contratti integrativi a fine anno sarà<br />
difficile definire questioni importanti<br />
e delicate, come le vostre, perché i<br />
contratti non potranno che limitarsi a<br />
legittimare quanto è accaduto, senza il<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 45<br />
Intervento<br />
F. Porrari, Direttore centrale Risorse umane INPS<br />
respiro dell’innovazione!<br />
Per questo, nel giugno prossimo<br />
dovremo affrontare l’integrativo<br />
quadriennale per definire le linee<br />
di una riconfigurazione funzionale<br />
di sistema per risolvere i problemi<br />
reali in termini di sostenibilità del<br />
cambiamento che vogliamo fare.<br />
Però, bisogna fare una scelta e, a tale<br />
riguardo, mi richiamo a quanto ha<br />
accennato prima il collega Sparagna.<br />
L’organico dell’Istituto è di 34.914<br />
dipendenti mentre <strong>la</strong> forza, al 30<br />
aprile scorso, è di 30.686, di cui il<br />
55% donne e il 45% uomini: una<br />
carenza di -4.228 unità di personale.<br />
I dirigenti di seconda fascia<br />
dovrebbero essere 583 e invece sono<br />
379, con una carenza di -204 unità<br />
pari al -35%.<br />
L’area “C”, poi, è critica: su un<br />
organico di 29.103 persone, ne<br />
abbiamo 24.623 con una carenza di<br />
-4.480 unità pari al -15%, che sale<br />
a -43% nell’area C4 – C5 in cui<br />
dovremmo avere 6.040 unità e ne<br />
abbiamo 3.436, cioè poco più del<strong>la</strong><br />
metà.<br />
L’organico degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />
è di 2.400 unità ma <strong>la</strong> forza, al 26<br />
maggio scorso, è di 1.612: mancano<br />
-788 unità, cioè il -32,8%, che solo<br />
in parte saranno compensate con il<br />
concorso pubblico in atto a 296 posti.<br />
L’età media dei 609 ispettori con<br />
qualifica C5 è di 59,8 anni, quel<strong>la</strong>
46 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
dei 3 con qualifica C4 è di 63,3 anni<br />
e l’età media dei 1000 ispettori con<br />
qualifica C3 è di anni 48,9.<br />
L’anno scorso le donne erano il 25%,<br />
ora sono scese al 23%.<br />
Un dato interessante riguarda i titoli di<br />
studio. Nell’Istituto il titolo di <strong>la</strong>urea<br />
è posseduto dal 32,02% del personale,<br />
percentuale che sale di ben quattro<br />
punti, al 36,3%, per gli ispettori di<br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Anche per il diploma, il 54,76% in<br />
generale, sale al 63% per gli ispettori.<br />
Questi dati hanno un loro significato,<br />
che va letto e tenuto in considerazione<br />
quando si fanno scelte di politica<br />
gestionale.<br />
L’attuale organico di circa 35mi<strong>la</strong><br />
dipendenti è ancora valido? È utile<br />
fare riferimento ancora a 35 mi<strong>la</strong><br />
dipendenti, <strong>la</strong> cui carenza ormai<br />
cronica non sarà mai colmata per<br />
il blocco delle assunzioni che dura<br />
ormai da anni?<br />
Personalmente ritengo che si<br />
debba fare una seria riflessione sul<br />
contenimento, oltre che dei costi,<br />
anche del numero delle persone in<br />
un contesto in cui l’automazione e<br />
<strong>la</strong> telematizzazione delle attività e<br />
dei processi di <strong>la</strong>voro sollecitano<br />
una revisione dell’attuale modello<br />
organizzativo di funzionamento.<br />
E, allora, quanti ispettori servono?<br />
Se l’Istituto nazionale del<strong>la</strong><br />
previdenza sociale non è più soltanto<br />
un trasferitore di reddito in base al<strong>la</strong><br />
sua mission dei decenni passati, ma è<br />
anche un rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> dinamica<br />
del<strong>la</strong> correttezza dei comportamenti<br />
delle aziende sul mercato, in un<br />
contesto sociale ed economico in<br />
cui il mondo del <strong>la</strong>voro cambia<br />
rapidamente, ritengo sia necessario<br />
potenziare l’organico degli ispettori<br />
di vigi<strong>la</strong>nza in un’ottica non<br />
meramente quantitativa, ma di mission<br />
istituzionale, soprattutto là dove il<br />
mercato richiede controlli continui<br />
con professional competenti per <strong>la</strong><br />
lotta al sommerso.<br />
Bisogna ripensare il sistema,<br />
ripensare <strong>la</strong> funzione del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />
nel nuovo contesto, nel<strong>la</strong> nuova<br />
cultura e nel<strong>la</strong> nuova conoscenza<br />
del mercato con le sue dinamiche<br />
complesse.<br />
Solo questo può rendere forte questa<br />
domanda politica nell’ottica di una<br />
strategia socioeconomica di alto<br />
profilo.<br />
Sì, perché questa politica aziendale,<br />
finalizzata a rego<strong>la</strong>mentare e a<br />
verificare i comportamenti del<br />
mercato ha una redditività legata<br />
all’afflusso nell’Istituto di entrate<br />
sostanziose.<br />
Nei vari libri che in quest’ultimo<br />
periodo vengono pubblicati<br />
per criminalizzare <strong>la</strong> pubblica<br />
amministrazione c’è anche una parte<br />
di verità: c’è del<strong>la</strong> strumentalizzazione<br />
e del<strong>la</strong> demagogia, ma è pur<br />
vero che vi sono sistemi pubblici<br />
che funzionano bene e altri che<br />
funzionano meno.<br />
Quelli che funzionano, come per<br />
esempio l’INPS, devono avere il<br />
coraggio e <strong>la</strong> determinazione di dire<br />
con chiarezza che funzionano, pur<br />
con <strong>la</strong> consapevolezza che all’interno<br />
ci sono comportamenti anomali che<br />
devono essere “rivisti”.<br />
Noi dell’Inps siamo<br />
un’amministrazione sana, competente,<br />
capace di dare risultati importanti<br />
e visibili e lo stiamo dimostrano da<br />
anni!<br />
Leggevo un articolo di Panebianco sul<br />
Corriere del<strong>la</strong> Sera che diceva “<strong>la</strong> P.A.<br />
è ancora soffocata da un eccesso di<br />
leggi, e quindi di burocratizzazione”.<br />
Questo, perché <strong>la</strong> P.A. è incapace<br />
di controlli ex post che significano<br />
capacità di controllo sui risultati e<br />
sul<strong>la</strong> performance del personale,<br />
diversamente dai controlli ex ante che<br />
sono controlli formali e procedurali.<br />
Infatti, nel<strong>la</strong> logica dei controlli ex<br />
ante l’importante non è il risultato,<br />
quanto il fatto che le procedure siano<br />
formalmente eseguite.<br />
Anche noi, nel nostro Istituto,<br />
purtroppo viviamo questa dinamica un<br />
po’ schizofrenica.<br />
Siamo un’azienda culturalmente<br />
avanzata, con importanti obiettivi<br />
strategici e di cambiamento per fare<br />
di questo Istituto l’amministrazione<br />
pubblica più avanzata, poi troviamo<br />
freni nei tanti vincoli che ci vengono<br />
imposti.<br />
Nel<strong>la</strong> mia esperienza professionale<br />
nell’Istituto a volte ho firmato<br />
provvedimenti non condivisi e quindi<br />
non sottoscritti da miei dirigenti, non<br />
perché fossero illegittimi, ma perché<br />
questi dirigenti sono ancora lontani<br />
dall’aver metabolizzato <strong>la</strong> cultura del<br />
rischio che è necessaria per attivare<br />
processi di innovazione veri, fermo<br />
restando il rispetto del<strong>la</strong> legge.<br />
Il dirigente deve immaginare di<br />
trovarsi come sul<strong>la</strong> cresta di una<br />
montagna: se scende troppo a valle,<br />
è nel<strong>la</strong> palude del<strong>la</strong> burocrazia in cui<br />
le carte sono a posto, ma non cambia<br />
nul<strong>la</strong>.<br />
La cresta è il confine dove si<br />
assumono le decisioni che aprono<br />
all’innovazione e al cambiamento.<br />
Cultura del rischio, quindi, intesa<br />
come capacità di governare<br />
l’incertezza per un obiettivo positivo e<br />
di assumersi responsabilità, al di là del<br />
rassicurante garantismo formalistico.<br />
È questo che fa <strong>la</strong> differenza fra un<br />
dirigente pubblico che vuole innovare<br />
e un dirigente che cerca soltanto di<br />
caute<strong>la</strong>rsi applicando le norme, ma<br />
non interpretandole.<br />
Il vostro <strong>la</strong>voro, ispettori, è visibile e<br />
i vostri risultati sono visibili; voi non<br />
<strong>la</strong>vorate in team in cui il risultato è<br />
<strong>la</strong> media aritmetica di tutti quelli che<br />
operano nel gruppo, che compensa<br />
<strong>la</strong> minore produttività dell’uno con il<br />
maggiore rendimento dell’altro.<br />
Il vostro è un <strong>la</strong>voro individuale di<br />
professional, in un contesto di forte<br />
coesione con una visione integrata.<br />
La visibilità e <strong>la</strong> misurabilità del<br />
vostro <strong>la</strong>voro, lo diceva chi mi ha<br />
preceduto, è un fatto importante<br />
perché costituisce l’elemento di<br />
cambiamento che deve consentirci<br />
di portare avanti quelle linee che <strong>la</strong><br />
Commissione per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ha<br />
recentemente definito e proposto.<br />
Bisogna inserire queste proposte nel<br />
nuovo contratto integrativo di ente.<br />
Per questo è necessaria <strong>la</strong><br />
condivisione con il Sindacato perché,<br />
questa è <strong>la</strong> mia personale opinione,<br />
senza il consenso del Sindacato non<br />
andiamo da nessuna parte.<br />
Questo intendo ribadirlo proprio nel<strong>la</strong><br />
mia funzione di dirigente pubblico.<br />
Dobbiamo essere capaci di grandi<br />
progetti perché, quando andiamo<br />
a confrontarci con il Sindacato<br />
dobbiamo proporre progetti forti sui<br />
quali misurarci e, se necessario, aprire<br />
un conflitto per poi superarlo.<br />
Troppo spesso ci giustifichiamo<br />
dicendo che è inutile ipotizzare<br />
o proporre cose nuove perché il
Sindacato non le passa: questo è un<br />
alibi che ci creiamo perché, quando<br />
c’era Billia, si contrattavano con il<br />
Sindacato, e passavano, progetti di<br />
grande valenza innovativa.<br />
A giugno sottoporremo al Direttore<br />
generale <strong>la</strong> proposta dell’integrativo<br />
quadriennale e poi ci confronteremo<br />
con il Sindacato, che sa bene di dover<br />
cogliere <strong>la</strong> sfida del cambiamento e<br />
dell’innovazione, come previsto nel<br />
protocollo sul <strong>la</strong>voro pubblico.<br />
Diversamente, anche noi saremo<br />
criminalizzati come “fannulloni” in<br />
maniera indifferenziata, ingiusta e<br />
demagogica.<br />
Il vostro <strong>la</strong>voro di ispettori di<br />
vigi<strong>la</strong>nza è complesso e richiede<br />
competenze di alto profilo, capacità di<br />
tenuta dei rapporti e, soprattutto, fede<br />
in un <strong>la</strong>voro che si svolge senza rete:<br />
talvolta con una macchina incendiata<br />
o con le gomme tagliate, quando non<br />
con scontri fisici, come è accaduto<br />
recentemente.<br />
Io credo che si debba continuare sul<strong>la</strong><br />
strada intrapresa da qualche decennio<br />
e che lodevolmente l’ANIV continua<br />
a portare avanti.<br />
Il merito dell’ANIV e di Sponchia,<br />
che ne è il fondatore, è di aver<br />
creato una consapevolezza, di aver<br />
definito un credo, di aver creato una<br />
percezione di sé che porta al senso<br />
del<strong>la</strong> sfida, al<strong>la</strong> certezza di dare un<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 47<br />
apporto costruttivo soprattutto in<br />
situazioni disagiate.<br />
E quanto più questo è vero, tanto più<br />
il livello delle aspettative è alto e non<br />
può essere disatteso!<br />
Mi avvio a concludere con due brevi<br />
considerazioni.<br />
La prima, riguarda <strong>la</strong> visione: voi<br />
l’avete.<br />
Una visione che deve essere coerente<br />
con gli scenari esterni in un mondo<br />
del <strong>la</strong>voro che cambia, in cui le<br />
persone cambiano.<br />
Questo vuol dire incertezza,<br />
instabilità, turbolenza e complessità,<br />
che richiedono integrazione<br />
organizzativa e cultura di alto profilo.<br />
Quando dico cultura non mi riferisco<br />
soltanto alle competenze, ma al<strong>la</strong><br />
consapevolezza e al<strong>la</strong> conoscenza<br />
integrate non solo per quel che<br />
riguarda lo specifico del<strong>la</strong> vostra<br />
attività, ma anche saperi a più ampio<br />
spettro quali <strong>la</strong> statistica, l’economia,<br />
<strong>la</strong> comunicazione e <strong>la</strong> psicologia,<br />
visto il rapporto spesso difficile e<br />
complesso con i vostri interlocutori.<br />
Per questo credo che una Scuo<strong>la</strong><br />
superiore per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza non debba<br />
essere un fatto burocratico o un mero<br />
corsificio di iniziative formative<br />
serializzate, ma un <strong>la</strong>boratorio e<br />
una palestra di scambio fortemente<br />
innovativi.<br />
La seconda considerazione riguarda<br />
l’etica dei comportamenti.<br />
Interessa tutti: chi <strong>la</strong>vora nell’area<br />
delle pensioni, chi in quel<strong>la</strong> dei<br />
contributi, chi par<strong>la</strong> con i cittadini<br />
e, indubbiamente, voi che vi<br />
interfacciate quotidianamente con<br />
contesti difficili, critici e a rischio.<br />
Etica dei comportamenti vuol dire<br />
impegno responsabile perché viviamo<br />
in un contesto sociale in cui si è<br />
abbassata <strong>la</strong> guardia, come i giornali<br />
mostrano quotidianamente.<br />
L’impegno è fondamentale perchè<br />
i risultati non arrivano da soli, ma<br />
soltanto se le persone operano come<br />
se l’azienda in cui sono inseriti fosse<br />
propria.<br />
L’insieme di questi valori fa <strong>la</strong><br />
differenza che rende giustizia dei<br />
risultati che i cittadini si attendono da<br />
noi, a tutti i livelli.<br />
Concludo con l’impegno a sanare<br />
situazioni ancora in sofferenza<br />
in occasione del nuovo contratto<br />
nazionale che dovrà consentire<br />
quanto vogliamo realizzare, nel<strong>la</strong><br />
consapevolezza che <strong>la</strong> vostra<br />
professionalità, dopo il primo periodo<br />
di rodaggio e di apprendimento, si<br />
esplica in modo sostanzialmente<br />
uguale a prescindere dalle attuali<br />
qualifiche.<br />
Questo è l’obiettivo che ci<br />
impegniamo a realizzare.<br />
Buon <strong>la</strong>voro a tutti.
48 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
La nostra Associazione è veramente<br />
qualche cosa di diverso.<br />
Come diceva nel precedente<br />
intervento <strong>la</strong> Dr.ssa Ghisani,<br />
Presidente dell’Enpals, l’<strong>Aniv</strong> non<br />
è un sindacato “ennesimo” ma<br />
un’associazione che ha sempre fatto<br />
del<strong>la</strong> professione dell’Ispettore <strong>la</strong><br />
bandiera.<br />
Questa diversità è ciò che ci permette<br />
di essere sempre presenti e pronti ad<br />
ogni novità e sempre con <strong>la</strong> forza<br />
delle idee e delle proposte.<br />
Gli iscritti <strong>Aniv</strong> non fanno richieste<br />
fini a se stessi, ma fanno proposte<br />
per migliorare in ogni fase il<br />
proprio <strong>la</strong>voro dal punto di vista<br />
professionale.<br />
Per crescere e stare al passo bisogna<br />
rafforzare <strong>la</strong> formazione, purtroppo<br />
<strong>la</strong>tente nell’Istituto.<br />
Da qui nasce <strong>la</strong> continua richiesta da<br />
parte del<strong>la</strong> associazione, del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong><br />
Superiore per <strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, progetto<br />
che da tempo richiediamo e che da<br />
questo nostro convegno esce chiamato<br />
a gran voce.<br />
Sarebbe un sogno l’anno prossimo<br />
poter dire di aver<strong>la</strong> realizzata o<br />
quantomeno di aver iniziato l’opera di<br />
realizzazione.<br />
La scuo<strong>la</strong> superiore serve per<br />
permettere agli Ispettori, in ogni parte<br />
d’Italia ed in maniera uniforme di<br />
intervenire e non creare differenze,<br />
come richiedeva anche <strong>la</strong> dottoressa<br />
Magri rappresentante del<strong>la</strong><br />
Associazione Industriali, fra Aosta e<br />
<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria.<br />
Si è par<strong>la</strong>to di regionalizzare<br />
gli interventi, si ma che sia una<br />
regionalizzazione utile a sfruttare le<br />
diversità dei territori e non si riduca a<br />
una ulteriore burocratizzazione.<br />
Voglio qui ricordare che in<br />
alcune parti del territorio, <strong>la</strong><br />
regionalizzazione porta solo<br />
complicazioni burocratiche, gli<br />
Ispettori non possono essere addetti<br />
al<strong>la</strong> segreteria del personale.<br />
Non devono gli Ispettori passare il<br />
tempo a sti<strong>la</strong>re un preventivo degli<br />
interventi da fare e poi un consuntivo<br />
degli interventi fatti.<br />
Non possono stare giorni a compi<strong>la</strong>re<br />
fogli su fogli ripetitivi che, servono<br />
solo a soddisfare burocrati che non<br />
conoscono le necessità del <strong>la</strong>voro.<br />
Il dottor Crecco e il Dottor Sparagna<br />
Comunicazioni<br />
R. Bertolini, Delegato ANIV ai rapporti con le Confederazioni Sindacali<br />
hanno ricordato le carenze del<br />
personale Ispettivo, allora quello<br />
presente va utilizzato sul territorio<br />
e non a soddisfare le fantasie di<br />
burocrati.<br />
Se non ci si fida di un Ispettore allora<br />
bisogna toglierli il patentino.<br />
L’Ispettore fa un <strong>la</strong>voro così delicato<br />
che se non è una persona seria può<br />
fare molti più danni e “ruberie<br />
<strong>la</strong>vorando” che non “imbrogliare<br />
qualche chilometro o un articolo 20”.<br />
Nel corso del nostro ultimo congresso<br />
di Bel<strong>la</strong>ria, sono stato delegato<br />
ai rapporti fra <strong>la</strong> Associazione e i<br />
Sindacati Confederali.<br />
Ho cominciato a prendere i primi<br />
contatti, ma visto il clima politico<br />
di questo periodo, crisi di governo e<br />
nuove elezioni, ho dovuto attendere<br />
che si schiarisse <strong>la</strong> situazione per<br />
<strong>la</strong>nciare un nostro progetto.<br />
Considero da oggi di poter partire a<br />
tempo pieno su questa realizzazione.<br />
L’<strong>Aniv</strong>, già da due anni, si è detta<br />
disponibile, a titolo gratuito, a<br />
fornire i propri iscritti per andare<br />
a par<strong>la</strong>re del mondo del <strong>la</strong>voro ai<br />
ragazzi nelle scuole.<br />
Anche in questo caso è necessaria<br />
<strong>la</strong> sinergia con i Sindacati e con il<br />
Ministro del<strong>la</strong> pubblica Istruzione.<br />
Quando, sul <strong>la</strong>voro mi trovo ad<br />
intervistare i giovani assunti, spesso<br />
mi accorgo di come siano all’oscuro<br />
dei loro diritti e dei loro doveri.<br />
Noi, ribadisco Gratuitamente,<br />
siamo pronti a studiare un pacchetto<br />
didattico da illustrare ai ragazzi e<br />
credo che siano ore ben spese per loro,<br />
per il loro futuro e, scusate se sono<br />
immodesto ma ci credo veramente,<br />
per il futuro del<strong>la</strong> nostra Nazione.<br />
Io credo che noi Ispettori dobbiamo<br />
trasmettere le nostre conoscenze a chi<br />
sarà il futuro del<strong>la</strong> nostra Nazione, ai<br />
giovani studenti e pertanto, a nome<br />
del<strong>la</strong> associazione, vorrei instaurare<br />
un rapporto con le scuole superiori per<br />
insegnare ai ragazzi i diritti ed i doveri<br />
nel mondo del <strong>la</strong>voro.<br />
Venerdì scorso, ho avuto un incontro<br />
con l’Assessore al Lavoro del<strong>la</strong><br />
provincia di Massa Carrara, provincia<br />
in cui io opero, ed ho a lui presentato<br />
il progetto per vedere se si può partire<br />
come sede pilota.<br />
Ovviamente noi, come Associazione<br />
dovremmo creare un giusto pacchetto<br />
didattico da portare nelle scuole,<br />
anche quello a titolo gratuito, per<br />
fornire <strong>la</strong> stessa informazione a tutti i<br />
ragazzi di tutta Italia.<br />
L’Assessore si è detto molto entusiasta<br />
del<strong>la</strong> cosa e attende di vedere al più<br />
presto il nostro pacchetto per poterlo<br />
illustrare ai presidi del<strong>la</strong> provincia ed<br />
organizzare il tutto per il prossimo<br />
anno sco<strong>la</strong>stico.<br />
Spero di non avervi annoiato troppo e<br />
voglio dire solo una ultimissima cosa,<br />
non credo sia facile trovare un gruppo<br />
di <strong>la</strong>voratori così disponibili in tutto,<br />
compreso a venire ai convegni di<br />
studio per imparare.<br />
Si è vero ogni anno scegliamo posti<br />
magnifici, ma partecipiamo ai <strong>la</strong>vori<br />
con grande impegno e serietà e<br />
soprattutto contrariamente a quanto si<br />
dice, impariamo a spese nostre.
Vorrei sottoporre al<strong>la</strong> vostra<br />
attenzione qualche riflessione in<br />
libertà, in cui cercherò di toccare dei<br />
temi che possano riguardare il futuro<br />
e ne puntualizzerò altri, perché nel<strong>la</strong><br />
mia azione cerco sempre di toccare<br />
con mano le cose, di vedere <strong>la</strong> realtà,<br />
uscendo, nei limiti del possibile, dalle<br />
parole.<br />
Oggi abbiamo sentito fare gli elogi<br />
del<strong>la</strong> legge 124 del 2004. Ma tutti<br />
noi, tutti quelli che mi sono stati<br />
vicini sanno quanto si combatté in<br />
quel periodo per limitare i danni.<br />
C’è un metodo molto semplice per<br />
capire come funziona una nuova<br />
organizzazione e i vantaggi di un<br />
nuovo sistema: è il nudo linguaggio<br />
delle cifre. I risultati trimestrali del<strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza “integrata” hanno fatto<br />
vedere un elemento molto semplice<br />
e molto significativo che non siamo<br />
riusciti a tradurre in realtà, e cioè<br />
che, mentre i risultati del<strong>la</strong> quota<br />
INPS crescevano in continuazione,<br />
gli altri qualche volta diminuivano o<br />
aumentavano di cifre molto marginali.<br />
Quindi che cosa è cambiato dal punto<br />
di vista dell’impatto complessivo?<br />
Forse non è cambiato molto! La<br />
produttività del nostro istituto, parlo<br />
dell’INPS, continua a salire, abbiamo<br />
superato da tempo il milione di euro<br />
come fatturato per ogni ispettore, tutto<br />
compreso. Quindi ci sarebbe qualcosa<br />
su cui ragionare anche su questa<br />
normativa. E’ vero, abbiamo una<br />
cabina di regia che ci dice tante cose,<br />
ci da delle indicazioni, però abbiamo<br />
anche dei comportamenti in periferia<br />
in cui prevale una sorta di supremazia<br />
che forse non è nello spirito del<strong>la</strong><br />
legge. Volevo solo metterlo in<br />
chiaro, visto che se ne è par<strong>la</strong>to negli<br />
interventi di questa mattina.<br />
Negli interventi ho anche sentito<br />
par<strong>la</strong>re dei sindacati. Non possiamo<br />
fare nul<strong>la</strong> senza i sindacati. Sono una<br />
forza costruttiva, una forza importante<br />
ma qualche volta dico, questo a me<br />
stesso, non siamo riusciti a concludere<br />
molto. È un problema.<br />
Allora raccogliamo le parole del<br />
dott. Porrari: impegno di tutti<br />
per far capire, spiegare, trattare<br />
continuamente, cercando, di arrivare<br />
ad una conclusione positiva.<br />
Uno spiraglio, forse, lo vediamo<br />
tutti quanti, ed è quello che è stato<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 49<br />
Conclusione<br />
dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata<br />
V. Crecco, Direttore generale INPS
50 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
annunciato recentemente dalle tre<br />
confederazioni, secondo il quale il<br />
nuovo modello contrattuale sposta<br />
a livello aziendale ed a livello<br />
periferico, <strong>la</strong> trattazione sui benefici<br />
aggiuntivi. Questo può essere un<br />
elemento che ci può portare, se<br />
opportunamente configurato, dei<br />
vantaggi non solo personali, ma anche<br />
all’istituto e all’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
L’altra notazione che volevo fare<br />
molto in generale è che nel<strong>la</strong> mia<br />
attività di Direttore generale ho<br />
sempre portato avanti le istanze del<strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza e soprattutto le istanze di<br />
lotta al <strong>la</strong>voro nero, al sommerso.<br />
Però non ho mai trovato, tra tutte le<br />
cose che ho fatto, un’opposizione<br />
come in questa area.<br />
Il perché non lo so, però è un dato di<br />
fatto. L’ultimo episodio è quello di<br />
qualche giorno fa, quando abbiamo<br />
esposto con il dott. Sparagna i risultati<br />
del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza del 2007. Non è che<br />
qualcuno ci ha detto bravi. Al<strong>la</strong> mia<br />
età non mi aspetto che qualcuno mi<br />
dica bravo, ma neanche una serie<br />
di obiezioni come quelle fatte: “ma<br />
come avete fatto questo miliardo<br />
e mezzo, quanti verbali vengono<br />
effettivamente pagati?”. Allora noi<br />
dobbiamo considerare che anche il<br />
recupero crediti, che è una quota dei<br />
verbali accertati negli anni precedenti,<br />
sale di mezzo miliardo l’anno. Questi<br />
recuperi, quando sono arrivato io, da<br />
un miliardo e novecentomilioni di<br />
euro è arrivato, nel 2007, a quattro<br />
miliardi e mezzo.<br />
Quest’anno supereremo i cinque<br />
miliardi. Ma questo argomento, che<br />
se aumentano le ispezioni aumenta<br />
il fatturato ispettivo e aumentano<br />
anche gli incassi reali, non è stato<br />
ritenuto un argomento valido. La<br />
nostra attività non viene ancora vista<br />
nel modo in cui <strong>la</strong> vediamo noi addetti<br />
ai <strong>la</strong>vori, o come <strong>la</strong> vedo io come<br />
Direttore Generale. Nell’istituto,<br />
quindi, bisogna ancora <strong>la</strong>vorare sul<strong>la</strong><br />
comunicazione, sul<strong>la</strong> convinzione e<br />
sul rapporto con tutti gli altri.<br />
Qualche accenno anche sul<strong>la</strong> nuova<br />
strategia per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Io, ragionando da un po’ di tempo<br />
su argomenti legati al nuovo ruolo<br />
dell’istituto, penso anche a nuove<br />
strategie per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza, perchè<br />
molte cose stanno cambiando.<br />
Quattro o cinque anni fa, credo che<br />
ancora non fossi Direttore generale,<br />
in un convegno di quadri sindacali<br />
feci un accenno di questo tipo: dissi<br />
che dovevamo fare attenzione perché<br />
il mondo stava cambiando e le linee<br />
di cambiamento erano l’incredibile<br />
aumento del prezzo del petrolio che<br />
nel giro di tre o quattro anni sarebbe<br />
arrivato a 150 dol<strong>la</strong>ri, a causa del<strong>la</strong><br />
Cina e dei paesi emergenti che<br />
consumano energia e risorse che oggi<br />
sono a buon prezzo. Dissi ancora che<br />
il sindacato avrebbe dovuto rivedere<br />
il suo ruolo e pensarlo meglio. Ci<br />
fu anche qualche sberleffo in quel<strong>la</strong><br />
seduta, ma i fatti mi hanno dato<br />
ragione.<br />
Anche noi dobbiamo tenere conto di<br />
questo quadro che cambia per definire<br />
una nuova strategia: gli elementi per<br />
pensar<strong>la</strong> e per ragionarci ci sono tutti.<br />
Il primo è il quadro economico<br />
finanziario che governa il mondo; le<br />
competizioni fra i paesi, fra le aziende<br />
dei vari paesi, tra le consorterie<br />
internazionali, fra le multinazionali<br />
sono tali da creare situazioni<br />
complesse e talvolta difficilmente<br />
comprensibili. I costi delle materie<br />
prime creano un dislivello tra<br />
l’Italia e gli altri paesi per i quali <strong>la</strong><br />
competizione assume forme che in<br />
qualche caso toccano i limiti del<strong>la</strong><br />
non legalità, a cominciare dalle<br />
flessibilità. Per quanto riguarda il<br />
<strong>la</strong>voro nelle ristrutturazioni e tutta una<br />
serie di strumenti per cui le aziende,<br />
per competere in una nazione in cui,<br />
per altri quindici anni circa, il costo<br />
dell’energia sarà il 30% superiore a<br />
quello degli altri paesi, credo che ci<br />
saranno sicuramente delle reazioni.<br />
Quindi, da un <strong>la</strong>to noi abbiamo<br />
un tessuto produttivo che si deve<br />
adeguare ad una situazione molto<br />
difficile, che cerca strumenti per<br />
sopravvivere, per competere, ma,<br />
dall’altra, noi non possiamo non<br />
tener conto di quello che succede nel<br />
mondo produttivo in Italia.<br />
In questi ultimi due anni abbiamo<br />
<strong>la</strong>vorato molto e qui ringrazio l’ANIV,<br />
i rappresentanti che hanno col<strong>la</strong>borato<br />
con me, perché molte norme<br />
innovative entrassero nelle varie<br />
finanziarie o nei vari pacchetti.<br />
Cito alcune cose, per esempio il<br />
DURC.<br />
Il DURC si è generalizzato ed è<br />
quindi un potente elemento di freno<br />
all’illegalità.<br />
Il secondo elemento è il cosiddetto<br />
DURC interno. Voi avete letto le<br />
polemiche di questi giorni. Il DURC<br />
interno significa per noi rispettare un<br />
dettato preciso del<strong>la</strong> legge che dice: se<br />
un’azienda vuol godere di uno sgravio<br />
contributivo e fiscale deve essere in<br />
rego<strong>la</strong> con il pagamento delle imposte<br />
e dei contributi. Quindi è un DURC<br />
che, mese per mese, calcoliamo.<br />
Perciò se un’azienda vuole uno<br />
sgravio questa rego<strong>la</strong>rità <strong>la</strong> deve<br />
avere. E questo è un incentivo al<strong>la</strong><br />
legalità ed ai comportamenti corretti.<br />
L’altro elemento che tutti voi<br />
conoscete meglio di me è il discorso<br />
del sistema sanzionatorio per i<br />
cantieri. Oggi le ispezioni nei cantieri<br />
possono avere un effetto dirompente<br />
ed un effetto dissuasivo sugli elementi<br />
di illegalità.<br />
Altro ancora: <strong>la</strong> responsabilità solidale<br />
negli appalti e l’art. 2 per il settore<br />
agricolo. Sono tutti elementi per <strong>la</strong> cui<br />
realizzazione noi abbiamo col<strong>la</strong>borato<br />
con il Par<strong>la</strong>mento ed il Governo.<br />
Ma tra gli altri elementi che hanno<br />
ampliato l’area del<strong>la</strong> legalità c’è<br />
anche quello del<strong>la</strong> riscossione. Oggi<br />
noi abbiamo una situazione per cui<br />
le pubbliche amministrazioni non<br />
possono pagare, a fronte di contratti,<br />
se l’azienda che ha fornito il prodotto<br />
ha un debito nei confronti dello Stato.<br />
Quindi noi dobbiamo verificare, anche<br />
in questi casi, che tutti quelli che<br />
entrano in contatto con <strong>la</strong> Pubblica<br />
Amministrazione si comportino<br />
correttamente, altrimenti le fatture non<br />
vengono pagate.<br />
Ho detto: “le cifre sono quello che<br />
conta”. E le cifre sono che nel 2007,<br />
senza colpo ferire, quindi con i<br />
versamenti spontanei delle aziende,<br />
l’INPS ha incassato, parlo di cassa,<br />
17 miliardi in più rispetto al 2006.<br />
Allora il mondo produttivo, il mondo<br />
delle aziende, quando escono le leggi,<br />
si mette, nei limiti del possibile, nel<strong>la</strong><br />
legalità e paga. Che cosa vuol dire<br />
questo? Vuol dire che si sta ampliando<br />
l’area del<strong>la</strong> legalità, l’area di quelli<br />
che rispettano le leggi, pagano i<br />
contributi, le imposte e compiono<br />
tutti gli altri doveri che <strong>la</strong> società<br />
moderna impone. L’area dell’illegalità
assume connotati leggermente<br />
diversi da quelli di qualche anno fa.<br />
Probabilmente troviamo nelle aree di<br />
illegalità anche quelli che non pagano<br />
i contributi perché sono in situazioni<br />
così marginali che non ce <strong>la</strong> fanno.<br />
Ma l’area dell’illegalità, invece,<br />
qualche volta è determinata, voluta,<br />
forzata e contigua a comportamenti<br />
para ma<strong>la</strong>vitosi ed in qualche caso è<br />
pure appannaggio di gruppi ma<strong>la</strong>vitosi<br />
in senso puramente stretto. Parlo in<br />
partico<strong>la</strong>re dell’agricoltura, che in<br />
queste regioni, voi lo sperimentate<br />
giornalmente, sapete come funziona.<br />
E qui abbiamo avuto modo di vedere<br />
come quegli elementi di flessibilità<br />
nell’organizzazione del <strong>la</strong>voro nelle<br />
aziende si siano fusi con elementi<br />
di illegalità e di para ma<strong>la</strong>vitosità.<br />
Faccio l’esempio delle cooperative<br />
che in Sicilia stanno creando un vero<br />
problema, che nasce da un’esigenza<br />
economica reale, che è quel<strong>la</strong> dei<br />
grandi compratori nazionali per conto<br />
di supermercati di grandi catene<br />
nazionali, ma anche internazionali,<br />
che comprano direttamente sul campo<br />
<strong>la</strong> produzione agrico<strong>la</strong><br />
Il contratto che avviene tra il<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 51<br />
compratore e il produttore è del tipo:<br />
“vi cedo <strong>la</strong> produzione, mi dai i soldi,<br />
te <strong>la</strong> raccogli e sono affari tuoi”. Per<br />
fare ciò questi grandi compratori si<br />
avvalgono di cooperative “agricole”.<br />
Allora, in questa situazione, che<br />
potrebbe anche essere, dal un punto<br />
di vista dei rapporti economici,<br />
consentita, perché sono tutti contratti<br />
legali, ufficiali, non vietati dal<strong>la</strong><br />
legge, si inseriscono due elementi: il<br />
primo è che le cooperative, in mano<br />
a chi sappiamo noi, e ne abbiamo<br />
trovate alcune centinaia, forse<br />
qualche migliaio in Sicilia, ma sono<br />
dappertutto, non pagano neanche una<br />
lira di contributi.<br />
L’altro elemento è che i nostri<br />
ispettori quando arrivano sul posto,<br />
perché le situazioni che poi si creano<br />
ai danni dei <strong>la</strong>voratori sono enormi<br />
e di grande impatto sociale, non<br />
possono non applicare l’annul<strong>la</strong>mento<br />
del rapporto del <strong>la</strong>voro perché è<br />
fittizio. Ma tutte queste cose le sapete<br />
meglio di me.<br />
Quindi questo è un altro elemento su<br />
cui dobbiamo riflettere.<br />
Le esigenze del mondo produttivo,<br />
le nostre esigenze di verificare<br />
che <strong>la</strong> legalità sia rispettata, visto<br />
gli elementi parama<strong>la</strong>vitosi che<br />
si mettono in mezzo, richiedono<br />
un attento studio ed una attenta<br />
riflessione per vedere come ci<br />
dobbiamo comportare, come<br />
dobbiamo adeguare i nostri<br />
comportamenti per combattere<br />
fenomeni nuovi. Ne ho citato uno<br />
solo, ma nel<strong>la</strong> vostra esperienza ne<br />
vedete molti altri.<br />
Al<strong>la</strong> luce di tutto ciò quali possono<br />
essere le nuove linee, le nuove<br />
strategie sulle quali avviarci?<br />
In un intervento precedente è stata<br />
detta una cosa importante, che io vado<br />
dicendo da molto tempo sui tavoli del<br />
potere e del<strong>la</strong> politica. Attenzione si<br />
stanno creando nel tempo dei nuovi<br />
poveri e precisamente tra quanti<br />
saranno anziani fra quindici – venti<br />
–trenta anni. Venti o trent’anni<br />
passano presto, per quanto riguarda<br />
fatti di questo genere. Quando noi<br />
ad un giovane oggi diciamo: “<strong>la</strong><br />
tua pensione massima, se ti va bene<br />
e <strong>la</strong>vori per 45 anni, si assesterà<br />
attorno al 50%”, vuol dire che<br />
chi smetterà di <strong>la</strong>vorare e andrà in<br />
pensione sostanzialmente dimezzerà il
52 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIª Giornata<br />
proprio reddito. È un fatto importante!<br />
Che vuol dire questo? Vuol dire<br />
esattamente quello che ha detto<br />
il nostro collega. Noi dobbiamo,<br />
ed è questa un’altra missione che<br />
dovremmo darci, ragionare anche<br />
su queste cose. Dobbiamo far capire<br />
a tutti, ma soprattutto ai giovani,<br />
anche con interventi nelle scuole che,<br />
oggi, ogni euro, ogni mezzo euro<br />
versato all’Inps se lo ritroverà fra<br />
trenta/quaranta anni. E’ importante<br />
questa cosa qui. Non ci saranno altri<br />
parametri. Le condizioni economiche<br />
per i prossimi quindici anni, senza<br />
centrali elettriche, senza nuove fonti<br />
energetiche, salvo grandi scoperte<br />
e grandi innovazioni scientifiche,<br />
sostanzialmente non dovrebbero<br />
cambiare.<br />
Quindi è importante che ognuno<br />
sappia che anche se ha fatto <strong>la</strong> baby<br />
sitter per due ore e gli spettano venti<br />
euro, due euro vanno all’Inps. È<br />
importante capire questo!<br />
L’altro elemento è quello del<strong>la</strong><br />
formazione, a cui è stato già<br />
accennato. Abbiamo par<strong>la</strong>to di scuo<strong>la</strong>,<br />
di formazione superiore in questo<br />
mondo che cambia rapidamente,<br />
con aziende che si ristrutturano con<br />
contratti flessibili, con avvocati,<br />
con commercialisti di alto livello<br />
che <strong>la</strong>vorano, che imparano sempre<br />
più. In Italia arrivano le competenze<br />
e i modelli del<strong>la</strong> grande finanza<br />
internazionale, che poi vengono<br />
applicati all’italiana. Sono modelli<br />
anche più complicati dei nostri.<br />
Allora anche noi dobbiamo essere<br />
allo stesso livello, addirittura ad un<br />
livello superiore, perché dobbiamo<br />
combattere contro degli interlocutori,<br />
molto, ma molto affinati. Studiare<br />
meglio per esempio il fenomeno degli<br />
extra comunitari, in cui si annidano<br />
molte delle quote di illegalità che ci<br />
sono in questo paese.<br />
Trovare anche strumenti nuovi<br />
da suggerire al nostro legis<strong>la</strong>tore.<br />
Abbiamo par<strong>la</strong>to di contributi da<br />
trattare come “tributi”. Potremmo<br />
par<strong>la</strong>re di accertamenti induttivi.<br />
Quando un ispettore va in un cantiere<br />
e trova una impresa con dieci camion<br />
e due <strong>la</strong>voratori c’è qualcosa che non<br />
quadra. Ci sono strumenti nuovi che<br />
vanno trovati.<br />
Io non voglio andare per le lunghe,<br />
voglio solo porre il problema perché<br />
<strong>la</strong> soluzione in questo momento non<br />
ce l’ho. Credo che tutti noi dovremo<br />
pensare al<strong>la</strong> soluzione del problema<br />
come abbiamo fatto <strong>la</strong>vorando<br />
insieme nel corso di questi anni,<br />
ottenendo grossissimi risultati.<br />
I risultati maggiori non stanno tanto<br />
nel miliardo e mezzo che fatturiamo<br />
ogni anno, ma nel fatto che abbiamo<br />
contribuito, con il Par<strong>la</strong>mento ed il<br />
Governo, a mettere a punto queste<br />
norme che hanno ampliato l’area del<strong>la</strong><br />
legalità e ristretto l’area dell’illegalità<br />
e, quindi, ci danno modo di fare delle<br />
riflessioni per vedere qual è il salto<br />
che noi dobbiamo fare.<br />
Le soluzioni non ce l’ho. Ci dovremo<br />
<strong>la</strong>vorare tutti insieme. Sicuramente <strong>la</strong><br />
scuo<strong>la</strong> è un impegno che ci dovremo<br />
prendere tutti, non solo il Direttore<br />
generale, o il capo del personale. Una<br />
so<strong>la</strong> persona, per quanto potere possa<br />
avere, non riesce a fare tutto.<br />
Oggi <strong>la</strong> realtà complessa, <strong>la</strong> società<br />
complessa, comunitaria richiedono<br />
un’azione coordinata di tutti per <strong>la</strong><br />
formazione, che va fatta a tutti i livelli<br />
per ottenere e mantenere i risultati che<br />
in questi anni abbiamo ottenuto.<br />
Mi sembra che il presidente Sponchia<br />
con questo forum abbia trovato<br />
una formu<strong>la</strong> molto efficace che ha<br />
come finalità quel<strong>la</strong> di fare par<strong>la</strong>re<br />
gli addetti ai <strong>la</strong>vori. È <strong>la</strong> cosa più<br />
importante! Io qualche volta sono<br />
stato criticato perché superando le<br />
gerarchie parlo con l’addetto ai <strong>la</strong>vori.<br />
Però credo che al<strong>la</strong> fine è questo<br />
quello che ci serve.<br />
Quando noi abbiamo dovuto fare<br />
un’intervista e dare dei dati ad<br />
una rivista che stava <strong>la</strong>vorando<br />
proprio sul <strong>la</strong>voro nero, ho chiamato<br />
Sponchia e gli altri pochi amici che<br />
ogni tanto di passaggio a Roma mi<br />
vengono a trovare, ed ho detto loro<br />
di procurarci un po’ di situazioni<br />
reali, di “fatterelli” che sono capitati<br />
nell’esperienza dei vari ispettori.<br />
E molte di quelle cose sono state<br />
riportate. Debbo dire che, poi, quel<br />
foglio l’ho dato al Ministro, che è<br />
rimasto colpito dalle situazioni reali<br />
in cui ognuno di voi si trova. E questo<br />
ha contribuito a far mettere nelle varie<br />
leggi le cose che noi abbiamo chiesto.<br />
Per concludere: impegno per <strong>la</strong><br />
scuo<strong>la</strong>, impegno sul discorso<br />
dell’organizzazione. Il collega di<br />
questa mattina ha detto giustamente<br />
che il 7 dicembre è stato firmato<br />
un protocollo di intesa con <strong>la</strong><br />
commissione, ma che il giorno 14 è<br />
stato firmato il contratto integrativo<br />
e non c’era riportato niente. È duro<br />
rispondere a questo. Lo si può fare<br />
solo se si rispetta il <strong>la</strong>voro di tutti.<br />
A volte i processi per arrivare a dei<br />
contratti partono da lontano, ma<br />
poi arrivano d’improvviso anche<br />
seguendo strade diverse. In quel caso<br />
non c’è stata sincronizzazione, ma<br />
senza volontà di nessuno! C’è un<br />
nuovo clima che si va instaurando<br />
in questo periodo, su cui io, il dott.<br />
Sparagna ed il dott. Porrari stiamo<br />
col<strong>la</strong>borando per un miglior contratto,<br />
per comprendere meglio e far<br />
comprendere meglio le nostre ragioni<br />
ai sindacati. Credo che questo possa<br />
dare, anche a breve, delle soluzione<br />
che siano soddisfacenti per tutti.<br />
Quali soluzioni pensare per le nuove<br />
strategie che noi vogliamo fare, che<br />
dobbiamo e<strong>la</strong>borare? Io credo che il<br />
forum sia un modo per far sentire le<br />
esperienze di tutti. Forse è necessario<br />
un nuovo forum, su come è cambiata<br />
<strong>la</strong> società civile e produttiva in Italia,<br />
su come è cambiata l’area del<strong>la</strong><br />
legalità e dell’illegalità, su quali sono<br />
i problemi nuovi che affrontiamo ogni<br />
giorno, come riusciamo a compensare<br />
le leggi attuali con questi problemi,<br />
su come riusciamo a far sì che chi ci<br />
vuole truffare ci veda reagire in modo<br />
più deciso.<br />
Allora l’invito che voglio fare a<br />
tutti noi è, oltre a quello di buon<br />
<strong>la</strong>voro per <strong>la</strong> vostra attività e per le<br />
vostre famiglie, quello di attivare<br />
un sito, un luogo permanente in<br />
cui una riflessione di questo genere<br />
possa essere fatta, perché soluzioni<br />
individuali credo che non esistano. Per<br />
quanto mi riguarda io non ce l’ho! Ho<br />
solo delle linee di tendenza, ma credo<br />
che il rapporto con chi <strong>la</strong>vora tutti i<br />
giorni, con chi si scontra tutti i giorni,<br />
chi rischia tutti i giorni sia l’unico<br />
modo per pervenire all’e<strong>la</strong>borazione<br />
di un concetto che ci faccia fare,<br />
anche dal punto di vista del<strong>la</strong> strategia<br />
complessiva del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza, un<br />
salto di qualità in una Italia che sta<br />
rapidissimamente cambiando.<br />
Grazie.
IIIª Giornata<br />
Buongiorno a tutti voi e<br />
ringraziamenti in partico<strong>la</strong>re all’amico<br />
Sponchia<br />
Tre anni fa, ricordo che, con un po’<br />
per bonomia, mi ero permesso di dire,<br />
nel mio intervento, che in fondo i<br />
colleghi INPS e quelli del<strong>la</strong> Direzione<br />
Provinciale del Lavoro avevano e<br />
hanno obiettivi comuni.<br />
Con grande garbo, ma con altrettanta<br />
fermezza, il Direttore Generale<br />
Crecco corresse questo mia<br />
affermazione e disse che in effetti gli<br />
obiettivi non sono comuni.<br />
Voglio aggiustare il tiro dopo tre anni!<br />
E’ vero che alcuni obiettivi non sono<br />
comuni, ma gli obiettivi “di fondo”<br />
sono e restano comuni. Già avverto<br />
una difficoltà a par<strong>la</strong>re di “nostri” e di<br />
“vostri”. Poi vi dirò anche il perché.<br />
Oggi vorrei <strong>la</strong>nciare un’idea forse<br />
suggestiva, ancor prima di andare in<br />
pensione dopo 46 anni di attività. Io<br />
sono nato e vivo da ispettore, quindi<br />
ispettore come voi. Mi pare strano<br />
dire “noi”, “voi”, “loro”.<br />
Siamo degli ispettori!<br />
Abbiamo in comune, che cosa? La<br />
lotta al sommerso, <strong>la</strong> lotta al <strong>la</strong>voro<br />
nero, abbiamo in comune <strong>la</strong> lotta<br />
all’elusione ed evasione contributiva.<br />
Vi pare poca cosa questa?<br />
Evidentemente è tanto. Allora, io<br />
vorrei <strong>la</strong>nciare qui un idea, se mi è<br />
consentito.<br />
Ieri proprio il Presidente dell’Enpals,<br />
una signora piuttosto energica, vivace,<br />
attiva ha detto una cosa sul<strong>la</strong> quale io<br />
ho riflettuto a lungo. Ha detto che non<br />
servono i tuttologi e che c’è necessità<br />
di diversificare le specializzazioni.<br />
Condivido questo concetto, ma<br />
proprio perché ho vissuto una vita<br />
all’interno del Ministero del <strong>la</strong>voro<br />
mi permetto di dire che non servono<br />
i “tuttologi” ma abbiamo bisogno di<br />
trovare un denominatore comune.<br />
Non è possibile che ci si presenti<br />
all’esterno in maniera cosi sfi<strong>la</strong>cciata.<br />
Noi abbiamo tutti dei limiti, (non<br />
si può fare <strong>la</strong> maxi sanzione, non si<br />
possono sospendere i <strong>la</strong>vori), ed è<br />
per questi aspetti marginali che ci<br />
troviamo ad intralciarci l’un l’altro<br />
e solo grazie al<strong>la</strong> buona volontà di<br />
noi (ispettori del <strong>la</strong>voro, dell’INPS,<br />
degli Enti previdenziali), riusciamo a<br />
superarli.<br />
Ma con quante difficoltà! Badate<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 53<br />
Saluto ai convegnisti<br />
M. Principato, Direttore DRL Ca<strong>la</strong>bria<br />
bene però che il terzo estraneo<br />
all’amministrazione, cioè i soggetti<br />
a cui è rivolta <strong>la</strong> nostra attività di<br />
vigi<strong>la</strong>nza, i nostri controlli, non<br />
riescono a distinguere tra ispettori<br />
di vigi<strong>la</strong>nza degli Enti e ispettori<br />
del <strong>la</strong>voro. Il mondo del <strong>la</strong>voro, i<br />
<strong>la</strong>voratori hanno bisogno di una so<strong>la</strong><br />
cosa, una ed una soltanto, che solo<br />
noi insieme possiamo assicurare.<br />
Hanno bisogno di una tute<strong>la</strong> a 360°,<br />
non solo del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale,<br />
ma anche, perché no, del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />
dell’integrità fisica e del<strong>la</strong> loro dignità<br />
di <strong>la</strong>voratori. E allora tutti insieme<br />
dobbiamo garantire questa tute<strong>la</strong>.<br />
Non può essere che uno si fermi e<br />
l’altro possa andare oltre anche se in<br />
questo momento importante capisco<br />
che è un percorso in salita, difficile,<br />
che abbiamo culture diverse pur se<br />
i nostri interessi non sono del tutto<br />
diversi, per <strong>la</strong> verità, anzi spesso e<br />
sostanzialmente convergenti.<br />
Non è vero che gli ispettori di<br />
vigi<strong>la</strong>nza sono fatti per recuperare<br />
solo crediti previdenziali. Non è<br />
affatto vero, non lo condivido affatto!<br />
Gli ispettori dell’INPS, come quelli<br />
del <strong>la</strong>voro, devono poter affrontare <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> degli assicurati a 360°.<br />
Un denominatore comune dobbiamo<br />
trovarlo. Ci fa obbligo il mondo del<br />
<strong>la</strong>voro che sta evolvendosi. Non è<br />
possibile <strong>la</strong> frammentarietà fra i vari<br />
organi, che pure hanno un unico<br />
obiettivo: <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voro.<br />
L’obiettivo vero di tutti deve essere <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> del contraente più debole.<br />
Un esempio per tutti.<br />
Voi sapete che è stata istituita<br />
nel 1983, sull’onda emotiva del<br />
disastro di Marghera e di Seveso,<br />
per <strong>la</strong> diossina, una commissione
54 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
di inchiesta, all’epoca presieduta<br />
dal compianto senatore, poi euro<br />
par<strong>la</strong>mentare, Luciano Lama, per<br />
<strong>la</strong> prevenzione tecnica nei luoghi di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Poiché si verificavano incidenti che<br />
andavano al di là del<strong>la</strong> cinta muraria<br />
delle imprese si ritenne che <strong>la</strong><br />
prevenzione dovesse essere un fatto di<br />
sanità pubblica e si trasferirono dette<br />
funzioni dall’ispettorato del <strong>la</strong>voro<br />
alle USL, mantenendo ancora in capo<br />
agli ispettori del <strong>la</strong>voro le funzioni di<br />
polizia giudiziaria.<br />
L’ispettorato del <strong>la</strong>voro perdeva cosi<br />
alcune sue attribuzioni e <strong>la</strong> trasferiva<br />
alle USL.<br />
Cosa sta succedendo, in buona<br />
sostanza, da allora?<br />
Dal 1983 sta succedendo che nelle<br />
USL i funzionari preposti al<strong>la</strong><br />
direzione infortuni effettuano dei<br />
controlli in edilizia, vedono il <strong>la</strong>voro<br />
nero, ma sono impotenti a contrastarlo<br />
perché non hanno attribuzioni in<br />
materia.<br />
A parte il testo unico, che estende<br />
l’applicazione del<strong>la</strong> materia<br />
antinfortunistica anche a quelli che<br />
non sono <strong>la</strong>voratori subordinati,<br />
fino al<strong>la</strong> sua promulgazione c’era il<br />
problema di come fare ad applicare<br />
una norma di prevenzione infortuni<br />
se non c’erano le condizioni oggettive<br />
per farlo. L’USL sconoscevano il<br />
<strong>la</strong>voro nero come se l’infortunio sul<br />
<strong>la</strong>voro fosse solo un fatto tecnico di<br />
mancanza di norme provvisionali.<br />
Una situazione abnorme: l’USL va<br />
nei cantieri edili e vede solo <strong>la</strong> parte<br />
tecnica, arriva l’ispettore del <strong>la</strong>voro e<br />
vede tutto!<br />
Ma vi pare possibile tutto questo?<br />
Non sarebbe corretto coordinare<br />
questi due organi? Abbiamo fatto<br />
anche un protocollo d’intesa, abbiamo<br />
deciso che faremo le visite insieme:<br />
noi metteremo a disposizione gli<br />
ispettori del <strong>la</strong>voro per fare <strong>la</strong> parte<br />
del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale, loro<br />
metteranno i tecnici per fare <strong>la</strong> parte<br />
del<strong>la</strong> prevenzione infortuni.<br />
Non è durato un mese! Mille<br />
difficoltà! E’ difficile coordinarsi<br />
all’interno di un’amministrazione,<br />
figuriamoci fra due amministrazioni<br />
diverse.<br />
Difficilissimo! Se l’ispettore del<br />
<strong>la</strong>voro va in un’azienda con rischi si<br />
limiterà soltanto a vedere il <strong>la</strong>voro<br />
nero e basta!<br />
Stesse esperienze possono avvenire<br />
con quelli dell’INPS, con <strong>la</strong> guardia<br />
di Finanza etc! Non ci si riesce<br />
perché abbiamo tecniche e metodiche<br />
diverse.<br />
Tutti i coordinamenti funzionano<br />
male!<br />
Solo grazie al<strong>la</strong> nostra sensibilità<br />
riusciamo a superar<strong>la</strong>!<br />
Ma il mondo del <strong>la</strong>voro ci spinge ad<br />
andare oltre.<br />
Dobbiamo imboccare un cammino<br />
che non sarà facile ma mettiamoci<br />
insieme, però! Realizziamo culture e<br />
metodiche uguali e dirette. Abbiamo<br />
un sistema formativo diverso, non è<br />
concepibile!<br />
Abbiamo bisogno di avere un<br />
trattamento giuridico simile, poi<br />
magari ognuno resta nel<strong>la</strong> propria<br />
individualità.<br />
Deve esserci una direttiva unica.<br />
Dobbiamo unificare le nostre<br />
metodiche di ispezione, dobbiamo<br />
tentare di avere un denominatore<br />
comune perché solo insieme possiamo<br />
vincere <strong>la</strong> battaglia dell’illegalità per<br />
<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voro e del <strong>la</strong>voratore.<br />
Grazie
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 55<br />
Apertura dei <strong>la</strong>vori<br />
D. Spadaccia, Direttore centrale Tecnologie informatiche INPS
56 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
PORTALE VOCALE INPS<br />
Il sistema denominato Portale Vocale INPS, che consente <strong>la</strong><br />
navigazione e l’accesso alle informazioni e ai servizi presenti<br />
nel sito web, senza dover utilizzare un Personal Computer, ma<br />
attraverso il telefono. Attivo da giugno 2003 nel Lazio (Roma<br />
esclusa) ha totalizzato 14.675 contatti<br />
SERVIZI DI SUPPORTO ALL’UTENTE DIGITALE<br />
L’utente telematico o digitale, che accede ai servizi on-line, può<br />
contattare i centri di assistenza INPS per colloquiare direttamente<br />
con i nostri operatori pronti a risolvere problemi di natura tecnica o<br />
di accessibilità ai servizi stessi.<br />
Il supporto fornito dai nostri centri di assistenza può essere richiesto<br />
mediante e-mail, via internet (Par<strong>la</strong> con noi) o mediante il numero<br />
verde 800-446633.<br />
UFFICIO PUBBLICO IDEALE o UPI<br />
È in corso un nuovo progetto per <strong>la</strong> realizzazione di uno sportello<br />
pubblico ideale: l’obiettivo è quello di individuare le difficoltà<br />
attuali degli utenti nelle diverse sedi e fornire soluzioni per<br />
assicurare servizi migliori.<br />
Ad esempio ridurre i tempi di attesa allo sportello oppure garantire<br />
al cittadino una gradevole attesa sono elementi essenziali per <strong>la</strong><br />
costituzione di un ufficio pubblico ideale.<br />
UFFICIO VIRTUALE<br />
È nato il progetto “UFFICIO VIRTUALE” attualmente in<br />
sperimentazione presso alcune sedi INPS (come Rovigo, Novara,<br />
Pesaro, Roma centro). Tale ufficio è costituito da operatori che<br />
potranno svolgere <strong>la</strong> propria attività da qualunque parte del<br />
territorio nazionale, anche in Tele<strong>la</strong>voro. L’ufficio Virtuale fornisce<br />
informazioni ed assistenza all’utenza debole ed il valore aggiunto<br />
è dato dal coinvolgimento di operatori disabili che possono<br />
comprendere meglio le esigenze e le richieste dell’utenza debole.<br />
Presso lo stand dell’INPS potete trovare 2 operatori che partecipano<br />
a questa iniziativa.<br />
INPS sta andando verso un modello di web company in linea con il<br />
piano strategico italiano sull’e-Government<br />
Open standards, Interoperabilità e integrazione<br />
Multicanalità<br />
Collegamenti telematici con Enti e altre pubbliche amministrazioni<br />
(SPC)
QMAS Qualità, Multicanalità, Automazione, Sinergia<br />
Queste sono le strategie perseguite da tempo per soddisfare le<br />
esigenze dell’utente in un’ottica “cliente-centrica” in cui al<strong>la</strong> base di<br />
ogni azione bisogna porre <strong>la</strong> massima attenzione all’utente finale.<br />
Alta qualità dei servizi offerti: ciò significa che l’organizzazione e<br />
l’esecuzione delle attività sono sempre finalizzate al raggiungimento<br />
di livelli massimi di qualità e performance dei servizi offerti<br />
Multicanalità: ampliamento dei canali di interazione con l’utenza e<br />
realizzazione di una rete virtuale multicanale<br />
Automazione dei processi: dematerializzazione dei documenti<br />
(protocollo informatico)<br />
Sinergia, Interoperabilità e piena cooperazione con le altre<br />
Amministrazioni mediante <strong>la</strong> condivisione degli archivi e delle<br />
informazioni, per ridurre i tempi e semplificare le procedure.<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 57<br />
ENPALS - Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Lavoratori<br />
Spettacolo<br />
EPPI - Ente Previdenza Periti Industriali<br />
INAIL - Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro<br />
INPDAI - Istituto Nazionale Previdenza Dirigenti Aziende<br />
Industriali<br />
INPDAP - Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti<br />
Amministrazione Pubblica<br />
INPGI - Istituto Nazionale Previdenza Giornalisti Italiani<br />
INPS - Istituto Nazionale del<strong>la</strong> Previdenza Sociale<br />
IPSEMA - Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo
58 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Per quanto concerne l’evoluzione dell’INPS, l’Istituto sta diventando<br />
una web company in linea con il piano strategico italiano<br />
sull’e-Government<br />
Il nostro percorso è iniziato nel 2001 con <strong>la</strong> IT Consolidation:<br />
abbiamo consolidato 250 AS/400 in soli 9 iSeries e migrato il re<strong>la</strong>tivo<br />
software in ambiente .Net, al fine di ridurre i costi operativi e rendere<br />
fruibili le applicazioni core dell’Istituto in ambiente web.<br />
Successivamente abbiamo adottato sempre di più standar aperti e<br />
una strategia multi-canale per un migliore accesso ai servizi da parte<br />
dell’utente<br />
E ora siamo focalizzati sul miglioramento dell’interoperabilità e del<strong>la</strong><br />
integrazione
Sommario:<br />
Premessa<br />
1. Appalto e tute<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>voratori nel<br />
codice civile<br />
2. La disciplina in tema di<br />
intermediazione di manodopera e<br />
appalto introdotta dal legis<strong>la</strong>tore del<br />
1960<br />
2.1 La giurisprudenza in tema<br />
di individuazione del datore di<br />
<strong>la</strong>voro obbligato ad assolvere<br />
l’obbligo contributivo in ipotesi<br />
di intermediazione illecita di<br />
manodopera<br />
3. Appalto, distacco e somministrazione<br />
nel decreto delegato del 2003<br />
3.1 Profili generali<br />
3.2 La somministrazione<br />
3.2.1 Somministrazione lecita e<br />
solidarietà<br />
3.3 Somministrazione illecita<br />
3.4 Somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />
3.5 Interposizione fraudolenta<br />
3.6 L’appalto<br />
3.6.1 Appalto e solidarietà<br />
3.7 Appalto non genuino<br />
3.8 Distacco non genuino<br />
4. La responsabilità solidale fra<br />
appaltatore e subappaltatore<br />
Premessa<br />
Secondo quanto evidenziato dal<strong>la</strong><br />
dottrina più avvertita il disvalore<br />
dell’ordinamento nel<strong>la</strong> scissione fra<br />
utilizzazione del <strong>la</strong>voro e tito<strong>la</strong>rità<br />
è insito nell’invenzione stessa<br />
del concetto di subordinazione e,<br />
in questo quadro, a nul<strong>la</strong> rileva<br />
l’abrogazione del<strong>la</strong> legge 23 ottobre<br />
1960, n. 1369, in tema di divieto di<br />
intermediazione e interposizione<br />
nelle prestazioni di <strong>la</strong>voro e nuova<br />
disciplina dell’impiego di mano<br />
d’opera negli appalti di opere e<br />
servizi.<br />
È attraverso <strong>la</strong> menzionata norma del<br />
codice civile – e dunque prima ed<br />
oltre il divieto di interposizione – che<br />
prende capo <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> generale che<br />
preclude forme di organizzazione del<br />
<strong>la</strong>voro in cui l’effettivo utilizzatore<br />
del<strong>la</strong> prestazione non coincida con<br />
il tito<strong>la</strong>re del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
ovvero – il ché è eguale – quel<strong>la</strong><br />
che esclude che l’acquisizione di<br />
energie <strong>la</strong>vorative possa svinco<strong>la</strong>rsi<br />
dall’impiego dello strumento giuridico<br />
che è appel<strong>la</strong>to “contratto di <strong>la</strong>voro<br />
subordinato” e che è tuttora descritto<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 59<br />
Intervento<br />
A. Sgroi, Avvocatura centrale INPS<br />
dal codice civile e che rappresenta,<br />
nonostante qualsivoglia tentativo di<br />
riduzione, <strong>la</strong> categoria maggiormente<br />
utilizzata. All’interno di questa<br />
ricostruzione si pone anche l’istituto<br />
del<strong>la</strong> somministrazione, con <strong>la</strong><br />
conseguenza che il bi<strong>la</strong>nciamento<br />
delle ragioni dell’impresa con quelle<br />
del <strong>la</strong>voro intanto è conforme all’art.<br />
41 del<strong>la</strong> Costituzione in quanto si<br />
caratterizza come eccezione rispetto<br />
al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> del<strong>la</strong> necessaria inerenza<br />
del rapporto di <strong>la</strong>voro al<strong>la</strong> struttura<br />
produttiva nel cui contesto si inserisce<br />
e che ne beneficia, tuttora predisposta<br />
dall’art. 2094 c.c.<br />
1. Appalto e tute<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>voratori nel<br />
codice civile.<br />
Come noto <strong>la</strong> disciplina dettata<br />
dal legis<strong>la</strong>tore del 1942 in tema di<br />
contratto di appalto dedica al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />
dei <strong>la</strong>voratori l’articolo 1676 c.c.,<br />
norma eccezionale e non estensibile<br />
analogicamente e che, infine, non<br />
detta alcuna disciplina afferente al<strong>la</strong><br />
posizione degli enti previdenziali,<br />
né al recupero del<strong>la</strong> contribuzione<br />
omessa da parte dell’appaltatore con<br />
riguardo ai propri dipendenti, con <strong>la</strong><br />
conseguenza pertanto che l’azione<br />
riconosciuta a costoro dovrebbe<br />
essere limitata al recupero del<strong>la</strong><br />
retribuzione spettante, ivi compresa<br />
<strong>la</strong> contribuzione previdenziale posta a<br />
loro carico.<br />
Si osservi ancora, da ultimo, che di<br />
una disposizione di tal fatta se ne<br />
potrebbe predicare l’applicazione<br />
anche in favore dei <strong>la</strong>voratori a<br />
progetto, <strong>la</strong>voratori <strong>la</strong> cui posizione<br />
economica e previdenziale è più<br />
vicina ai <strong>la</strong>voratori subordinati<br />
piuttosto che ai <strong>la</strong>voratori autonomi.<br />
Per quel che interessa in questa<br />
sede, con riguardo al<strong>la</strong> menzionata<br />
disposizione è sufficiente evidenziare<br />
che, in forza di essa, si riconosce in<br />
capo ai dipendenti dell’appaltatore di<br />
proporre azione speciale diretta contro<br />
il committente per conseguire quanto<br />
è loro dovuto, fino al<strong>la</strong> concorrenza<br />
del debito che il committente ha verso<br />
l’appaltatore nel tempo in cui essi<br />
propongono <strong>la</strong> domanda.<br />
La predetta azione diretta spetta a<br />
qualsiasi dipendente dell’appaltatore,<br />
qualunque sia stata <strong>la</strong> natura e <strong>la</strong>
60 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
durata delle funzioni, comprendendovi<br />
pertanto sia gli operai sia gli<br />
impiegati, a condizione, però, che<br />
l’attività <strong>la</strong>vorativa sia stata prestata in<br />
quel determinato appalto.<br />
La medesima rego<strong>la</strong> si applica altresì<br />
ai dipendenti del subappaltatore i<br />
quali hanno l’azione diretta verso<br />
l’appaltatore nei limiti del debito di<br />
questi verso il subappaltatore, perché<br />
anche il subappalto è un appalto.<br />
La richiesta di pagamento può<br />
essere fatta anche con domanda<br />
stragiudiziale, non apparendo<br />
necessaria <strong>la</strong> promozione di un’azione<br />
giudiziaria. Dal momento di tale<br />
richiesta il committente non può<br />
pagare all’appaltatore e se lo fa il<br />
pagamento è valido ed efficace nei<br />
confronti di questi, rimanendo priva di<br />
efficacia nei confronti del <strong>la</strong>voratore,<br />
con <strong>la</strong> conseguenza che permane<br />
in capo al committente l’obbligo di<br />
pagare quanto dovuto al <strong>la</strong>voratore.<br />
2. La disciplina in tema di<br />
intermediazione di manodopera e<br />
appalto introdotta dal legis<strong>la</strong>tore<br />
del 1960.<br />
L’art. 1 del<strong>la</strong> legge n. 1369 del 1960<br />
introduce il divieto generale di<br />
interposizione illecita di manodopera,<br />
considerando appalto di mere<br />
prestazioni di <strong>la</strong>voro ogni forma<br />
di appalto, subappalto, anche per<br />
esecuzione di opere e di servizi,<br />
ove l’appaltatore impieghi capitali,<br />
macchine e attrezzature fornite<br />
dall’appaltante, quand’anche per il<br />
loro uso sia corrisposto un compenso<br />
all’appaltante (commi 1° e 3°).<br />
A sua volta l’art. 3 introduce<br />
una deroga al precitato divieto,<br />
consentendo appalti di opere o servizi,<br />
da eseguirsi nell’interno dell’azienda<br />
con organizzazione e gestione propria<br />
dell’appaltatore (primo comma).<br />
Infine il successivo articolo 5 preclude<br />
l’applicazione del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> derogatoria<br />
di liceità degli appalti endoanziendali,<br />
facendo riespandere tale rego<strong>la</strong><br />
derogatoria per determinate ipotesi,<br />
lett. f) e g), previa autorizzazione<br />
amministrativa, o nell’esistenza di<br />
determinati caratteri di svolgimento<br />
dell’appalto (lett. e), h).<br />
Il legis<strong>la</strong>tore ha, con riguardo alle<br />
regole generali fissate dagli artt. 1 e<br />
3, individuato gli effetti scaturenti<br />
dall’applicazione delle medesime.<br />
Con riguardo all’ipotesi delineata<br />
dall’art. 1 si fissa <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> che i<br />
prestatori di <strong>la</strong>voro sono considerati,<br />
a tutti gli effetti, alle dipendenze<br />
dell’imprenditore che effettivamente<br />
abbia utilizzato le loro prestazioni<br />
(u.c.).<br />
A sua volta, l’art. 3 con riguardo agli<br />
appalti endoaziendali, prevede che<br />
appaltanti e appaltatori siano tenuti<br />
in solido nei confronti dei <strong>la</strong>voratori<br />
dipendenti da questi ultimi:<br />
a) a corrispondere un trattamento<br />
minimo inderogabile retributivo;<br />
b) ad assicurare un trattamento<br />
normativo non inferiore a quello<br />
spettante ai <strong>la</strong>voratori dipendenti<br />
dell’appaltante;<br />
c) a provvedere all’adempimento di<br />
tutti gli obblighi derivanti dalle leggi<br />
in materia di previdenza e assistenza.<br />
Per quel che riguarda il profilo<br />
previdenziale, per <strong>la</strong> prima volta,<br />
innovativamente, il legis<strong>la</strong>tore,<br />
limitatamente agli appalti<br />
endoanziendali pone a carico non<br />
solo dell’appaltatore ma anche<br />
dell’appaltante l’obbligo di pagare<br />
gli oneri previdenziali in favore dei<br />
<strong>la</strong>voratori dell’appaltatore.<br />
2.1 La giurisprudenza in tema<br />
di individuazione del datore di<br />
<strong>la</strong>voro obbligato ad assolvere<br />
l’obbligo contributivo in ipotesi<br />
di intermediazione illecita di<br />
manodopera.<br />
In questa sede è opportuna una<br />
breve digressione afferente<br />
all’individuazione del soggetto<br />
obbligato al pagamento del<strong>la</strong><br />
contribuzione previdenziale<br />
e assistenziale in ipotesi di<br />
intermediazione illecita di<br />
manodopera (art. 1, u.c.).<br />
Sino all’ottobre 2006 una parte<br />
del<strong>la</strong> giurisprudenza di legittimità<br />
aveva acceduto a una ricostruzione<br />
secondo <strong>la</strong> quale i <strong>la</strong>voratori, se pure<br />
sono considerati a tutti gli effetti alle<br />
dipendenze di chi ne abbia utilizzato<br />
le prestazioni, possono richiedere<br />
comunque l’adempimento degli<br />
obblighi previdenziali al datore di<br />
<strong>la</strong>voro interposto.<br />
La Suprema Corte, con decisione<br />
resa a sezioni unite, il 26 ottobre<br />
2006, n. 22910, accedendo a diversa<br />
opzione interpretativa, ha ritenuto<br />
che esclusivamente sull’appaltante<br />
(o interponente), e non anche<br />
sull’appaltatore (o interposto),<br />
gravano gli obblighi in materia di<br />
assicurazioni sociali nati dal rapporto<br />
di <strong>la</strong>voro, senza che possa configurarsi<br />
una concorrente responsabilità di<br />
quest’ultimo.<br />
Ciò detto, <strong>la</strong> Corte riconosce sempre<br />
<strong>la</strong> possibilità, nel caso che il prestatore<br />
di <strong>la</strong>voro subisca un deterioramento<br />
del<strong>la</strong> propria posizione, di agire<br />
nei confronti dell’interponente<br />
(appaltante-committente) con<br />
un’autonoma azione che, in presenza<br />
di una condotta produttiva di danni<br />
per il <strong>la</strong>voratore, trova fondamento<br />
in un’ipotesi di responsabilità<br />
extrancontrattuale (art. 2043 c.c.).<br />
Questa affermazione, applicabile al<strong>la</strong><br />
posizione degli enti previdenziali,<br />
conduce a ritenere che anche per<br />
costoro operi tale possibilità, nei<br />
limiti e secondo le regole del<strong>la</strong><br />
responsabilità aquiliana e a decorrere<br />
dal momento in cui si è prodotto il<br />
danno.<br />
Ma La Suprema Corte, in questa<br />
decisione, non ferma <strong>la</strong> sua<br />
attenzione solo sul<strong>la</strong> legge passata,<br />
ormai abrogata, ma si spinge a<br />
esaminare <strong>la</strong> disciplina in materia<br />
di somministrazione e distacco<br />
introdotta con il decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />
10 settembre 2003, n. 276, ritenendo<br />
che <strong>la</strong> disciplina in questione, pur<br />
presentandosi come un’innovazione<br />
– seppure rilevante per le implicazioni<br />
di carattere tecnico sul<strong>la</strong> sistemazione<br />
dogmatica del rapporto di <strong>la</strong>voro – si<br />
configura anche nell’attuale assetto<br />
normativo come un’eccezione,<br />
non suscettibile né di applicazione<br />
analogica né di interpretazione<br />
estensiva, sicché allorquando si<br />
fuoriesca dai rigidi schemi voluti<br />
dal legis<strong>la</strong>tore per <strong>la</strong> suddetta<br />
disartico<strong>la</strong>zione si finisce per rientrare<br />
in forme illecite di somministrazione<br />
di <strong>la</strong>voro come avviene in ipotesi di<br />
somministrazione irrego<strong>la</strong>re ex art.<br />
27, o di comando posto in vio<strong>la</strong>zione<br />
di tutto quanto prescritto dall’art. 30;<br />
fattispecie che continuano ad essere<br />
assoggettate a quei principi enunciati<br />
in giurisprudenza in tema di divieto di<br />
intermediazione.<br />
Una volta acc<strong>la</strong>rato che il datore di
<strong>la</strong>voro è quello vero, con riguardo al<br />
profilo previdenziale resta, in questa<br />
sede, da chiedersi quale sia il valore<br />
degli eventuali versamenti fatti dal<br />
datore di <strong>la</strong>voro apparente e se gli<br />
stessi possano essere utilizzati dal<br />
datore di <strong>la</strong>voro reale per ridurre o<br />
eliminare il proprio debito.<br />
La Suprema Corte, può dirsi ormai<br />
con giurisprudenza costante,<br />
ha ritenuto che in ipotesi di<br />
interposizione nelle prestazioni di<br />
<strong>la</strong>voro, non è configurabile una<br />
concorrente obbligazione del datore<br />
di <strong>la</strong>voro apparente con riferimento<br />
ai contributi dovuti agli enti<br />
previdenziali, rimanendo tuttavia<br />
salva l’incidenza satisfattiva dei<br />
pagamenti eventualmente eseguiti<br />
da terzi, ai sensi dell’art. 1180<br />
c.c., comma 1, nonché dallo stesso<br />
datore di <strong>la</strong>voro fittizio, senza che<br />
abbia rilevanza <strong>la</strong> consapevolezza<br />
dell’altruità del debito, atteso che<br />
nell’ipotesi di pagamento indebito<br />
dal punto di vista soggettivo, il<br />
coordinamento tra gli artt. 1180 e<br />
2036 c.c., porta a ritenere che sia<br />
qualificabile come pagamento di<br />
debito altrui, ai fini del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />
efficacia estintiva dell’obbligazione<br />
(con le condizioni di cui al terzo<br />
comma dell’art. 2036 c.c.), anche il<br />
pagamento effettuato per errore (Da<br />
ultimo: Cass. 26 maggio 2008, n.<br />
13548).<br />
Il pagamento da parte del datore di<br />
<strong>la</strong>voro apparente avrà effetto estintivo,<br />
totale o parziale, a secondo del<strong>la</strong> sua<br />
entità e del regime contributivo del<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro effettivo e di quello<br />
apparente (Cass. 15 gennaio 2008, n.<br />
657).<br />
3. Appalto, distacco e<br />
somministrazione nel decreto<br />
delegato del 2003.<br />
3.1 Profili generali.<br />
Il contratto di somministrazione, il<br />
contratto di appalto e il contratto di<br />
distacco rappresentano uno strumento<br />
di esternalizzazione dell’attività di<br />
impresa.<br />
Il contratto di somministrazione e<br />
il contratto di distacco configurano<br />
ipotesi di interposizione nel rapporto<br />
di <strong>la</strong>voro, anche se si differenziano tra<br />
loro sotto l’aspetto dell’interesse del<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 61<br />
datore di <strong>la</strong>voro interposto.<br />
In partico<strong>la</strong>re nel contratto di<br />
somministrazione l’interesse è<br />
raffigurato nel compenso per <strong>la</strong><br />
fornitura del personale, mentre nel<br />
distacco l’interesse del datore di<br />
<strong>la</strong>voro distaccante e <strong>la</strong> temporaneità<br />
sono elementi significativi per<br />
<strong>la</strong> validità dell’istituto che non è<br />
caratterizzato dal percepimento da<br />
parte del distaccante di un compenso.<br />
Il distacco (art. 30) è una forma di<br />
somministrazione non esercitata<br />
professionalmente, ma posta in essere<br />
da qualsiasi datore di <strong>la</strong>voro, purché<br />
in via temporanea e per soddisfare un<br />
proprio interesse.<br />
Il contratto di appalto (art. 29) si<br />
distingue dal<strong>la</strong> somministrazione di<br />
<strong>la</strong>voro in virtù dell’oggetto:<br />
− nel primo caso, l'appaltatore fornisce<br />
al committente – appaltante un'opera<br />
o un servizio, che realizza tramite <strong>la</strong><br />
propria organizzazione di uomini e<br />
mezzi (obblighi di fare) e correndo<br />
il rischio di non coprire con i ricavi i<br />
costi dell'attività (rischio d'impresa);<br />
− nel secondo caso, invece, il<br />
somministratore si limita a fornire<br />
<strong>la</strong>voro senza alcuna implicazione di<br />
un'organizzazione, si limita cioé a<br />
inviare il <strong>la</strong>voratore da lui assunto<br />
al terzo, che lo utilizzerà secondo le<br />
proprie esigenze (obblighi di dare).<br />
La disposizione dell'art. 29 è<br />
confermativa di quanto stabilito<br />
dall'art. 1655 c.c., anche se le due<br />
disposizioni non sono identiche,<br />
infatti nell'art. 29 si presuppone,<br />
per l'appaltatore, <strong>la</strong> qualità di<br />
imprenditore, qualità non prevista<br />
espressamente nell'art. 1655 c.c.<br />
3.2 La somministrazione<br />
E’ stato rilevato che, a fronte<br />
dell’esplicita abrogazione del<strong>la</strong><br />
legge n. 1369 del 1960, l’impianto<br />
normativo del<strong>la</strong> c.d. Legge Biagi<br />
sostanzialmente riecheggia le tre<br />
fattispecie rego<strong>la</strong>te dal<strong>la</strong> legge del<br />
1960.<br />
Nello specifico:<br />
− l'interposizione illecita di<br />
manodopera (art. 1 l. n. 1369 del<br />
1960) rinviene il suo omologo nelle<br />
ipotesi di somministrazione illecita di<br />
cui agli artt. 18, 27, 28;<br />
− gli appalti endoaziendali di cui<br />
all'art. 3 del<strong>la</strong> legge del 1960, appalti<br />
su cui si radicava <strong>la</strong> solidiarietà<br />
appaltante – appaltatore, trovano <strong>la</strong><br />
loro corrispondente disciplina, sia<br />
nel<strong>la</strong> disciplina intermedia del<strong>la</strong> legge<br />
24 giungo 1997, n. 196, artt. da 1 a 9,<br />
sia nel<strong>la</strong> vigente normativa dedicata<br />
al<strong>la</strong> somministrazione (artt. da 20 a<br />
26);<br />
− gli appalti leciti ai sensi dell'art.<br />
5 del<strong>la</strong> legge n. 1369, ovverosia le<br />
ipotesi rego<strong>la</strong>ri di contratti di appalto,<br />
trovano <strong>la</strong> loro corrispondenza<br />
nell'appalto di servizi dell'art. 29.<br />
La fattispecie lecita di<br />
somministrazione si compone<br />
di due contratti, il contratto di<br />
somministrazione e il contratto<br />
di <strong>la</strong>voro subordinato, possiede<br />
determinati requisiti soggettivi e<br />
oggettivi, in difetto dei medesimi si<br />
ricade nell'area dell'illecito e scattano,<br />
simultaneamente o separatamente, una<br />
sanzione civile (art. 27), una sanzione<br />
penale (art. 18) e una sanzione<br />
amministrativa (art. 18.3).<br />
Sono proprio le citate norme<br />
sanzionatorie che denotano<br />
chiaramente che <strong>la</strong> somministrazione<br />
di <strong>la</strong>voro non è, neppure nel nuovo<br />
sistema, libera, ma ammessa a<br />
condizione che siano rispettate le<br />
regole. Con <strong>la</strong> conseguenza che, come<br />
detto nelle pagine iniziali di questo<br />
scritto, il contratto avente a oggetto il<br />
<strong>la</strong>voro altrui rimane, anche nel nuovo<br />
sistema, vietato.<br />
La somministrazione lecita, in questo<br />
quadro ricostruttivo, si pone pertanto<br />
in rapporto di genus ad speciem<br />
rispetto all’interposizione illecita,<br />
di quest’ultima ha tutti gli elementi<br />
qualificanti, sottraendosi al giudizio<br />
di illiceità a motivo dell’esistenza<br />
dei connotati specializzanti di legge,<br />
ovverosia: gli attributi soggettivi e<br />
oggettivi; le condizioni formali e<br />
sostanziali imposte imperativamente.<br />
Il contratto di somministrazione,<br />
al pari del contratto di fornitura di<br />
prestazioni di <strong>la</strong>voro temporaneo<br />
di cui al<strong>la</strong> legge n. 196 del 1997, è<br />
il contratto che rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> fornitura<br />
di prestazioni di <strong>la</strong>voro da un<br />
soggetto, somministratore, a un<br />
soggetto, utilizzatore, in vista di<br />
esigenze <strong>la</strong>vorative di quest’ultimo;<br />
nel contratto di somministrazione,<br />
osserva altro autore, ciò che conta è <strong>la</strong><br />
genuinità del<strong>la</strong> natura imprenditoriale
62 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
retrostante del somministratore di<br />
manodopera, che prepara e rende<br />
possibili le mere prestazioni <strong>la</strong>vorative<br />
da parte dei <strong>la</strong>voratori somministrati.<br />
3.2.1 Somministrazione lecita e<br />
solidarietà.<br />
L’art. 23.3 prevede che l’utilizzatore<br />
è obbligato in solido con il<br />
somministratore a corrispondere ai<br />
<strong>la</strong>voratori i trattamenti retributivi e i<br />
contributi previdenziali.<br />
Il primo comma del medesimo<br />
articolo prevede, a sua volta,<br />
che i <strong>la</strong>voratori dipendenti del<br />
somministratore hanno diritto a un<br />
trattamento economico e normativo<br />
complessivamente non inferiore a<br />
quello dei dipendenti di pari livello<br />
dell’utilizzatore, a parità di mansioni<br />
svolte.<br />
Il successivo sesto comma, nel caso in<br />
cui l’utilizzatore adibisca il <strong>la</strong>voratore<br />
a mansioni superiori o comunque<br />
mansioni non equivalenti a quelle<br />
dedotte nel contratto, prevede che di<br />
tale difformità nell’espletamento del<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro l’utilizzatore ne<br />
debba dare immediata comunicazione<br />
scritta al somministratore,<br />
consegnandone copia al <strong>la</strong>voratore<br />
medesimo. Allorché l’utilizzatore<br />
non abbia adempiuto a tale obbligo<br />
di comunicazione,nel rispetto delle<br />
forme dal legis<strong>la</strong>tore medesimo<br />
delineate, l’’utilizzatore risponde<br />
in via esclusiva per le differenze<br />
retributive spettanti al <strong>la</strong>voratore<br />
occupato in mansioni superiori e<br />
per l’eventuale risarcimento del<br />
danno derivante dall’assegnazione a<br />
mansioni superiori.<br />
Le disposizioni dianzi sommariamente<br />
delineate, ivi compreso l’obbligo<br />
solidale e <strong>la</strong> sua rottura nell’ipotesi<br />
delineata dal comma sesto, si devono<br />
connettere, per quel che attiene<br />
al profilo previdenziale, con le<br />
disposizioni dettate nel successivo<br />
articolo 25, articolo esplicitamente<br />
dedicato agli aspetti previdenziali nel<br />
contratto di somministrazione.<br />
Il primo comma di quest’ultimo<br />
articolo dispone che gli oneri<br />
contributivi previdenziali, assicurativi<br />
ed assistenziali sono a carico del<br />
somministratore che è inquadrato nel<br />
settore terziario.<br />
La disposizione così congegnata<br />
non ci dice però se siffatto obbligo<br />
contributivo rimane a carico del<br />
somministratore anche quando il<br />
<strong>la</strong>voratore è stato utilizzato con<br />
modalità difformi e senza che ne sia<br />
data informazione, secondo le note<br />
modalità, al somministratore.<br />
Pare si possa affermare che in<br />
questa ipotesi l’obbligo contributivo<br />
si radichi esclusivamente in capo<br />
all’utilizzatore, soggetto che pertanto<br />
dovrà direttamente pagare <strong>la</strong><br />
contribuzione previdenziale dovuta<br />
secondo l’inquadramento dello stesso<br />
e nel rispetto del<strong>la</strong> contrattazione<br />
collettiva nazionale che applica ai<br />
propri <strong>la</strong>voratori.<br />
L’onere esclusivo a carico<br />
dell’utilizzatore dovrebbe riguardare<br />
solo il differenziale contributivo e<br />
non l’importo rego<strong>la</strong>rmente pagato<br />
a titolo di contribuzione da parte del<br />
somministratore.<br />
All’opposto se vi è stata rego<strong>la</strong>re<br />
comunicazione si dovrà concludere<br />
che resta fermo l’obbligo solidale e il<br />
pagamento degli oneri contributivi da<br />
parte del somministratore secondo <strong>la</strong><br />
rego<strong>la</strong> generale.<br />
3.3 Somministrazione illecita.<br />
La somministrazione sarà illecita, anzi<br />
“irrego<strong>la</strong>re”, sul versante civilistico<br />
(art. 27), nelle ipotesi previste dal<br />
citato articolo.<br />
Di somministrazione illecita si<br />
tratterà anche e soprattutto quando<br />
sia stipu<strong>la</strong>to e adempiuto un simu<strong>la</strong>to<br />
contratto di appalto con un soggetto<br />
non autorizzato, per dissimu<strong>la</strong>re un<br />
reale contratto di somministrazione.<br />
Nell’ambito del<strong>la</strong> somministrazione<br />
illecita lo stesso legis<strong>la</strong>tore del decreto<br />
legis<strong>la</strong>tivo n. 276 del 2003 ritaglia ex<br />
novo una specifica figura, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
somministrazione fraudolenta, fatta<br />
oggetto di distinta e incisiva sanzione<br />
penale.<br />
La somministrazione fraudolenta<br />
sorge quando non solo siano integrati<br />
gli elementi del<strong>la</strong> somministrazione<br />
illecita, ma si riscontri il dolo<br />
specifico “di eludere norme<br />
inderogabili di legge o di contratto<br />
collettivo applicato al <strong>la</strong>voratore”.<br />
La distinzione fra somministrazione<br />
irrego<strong>la</strong>re e fraudolenta è stata<br />
introdotta con l’intendimento<br />
originario di differenziare nettamente<br />
le sanzioni civili applicabili nei due<br />
casi, secondo il modello francese:<br />
annul<strong>la</strong>bilità su iniziativa del<br />
<strong>la</strong>voratore interessato nel primo<br />
caso, nel secondo nullità (quando<br />
il contratto è stato stipu<strong>la</strong>to per una<br />
finalità fraudolenta comune alle parti,<br />
ex artt. 1344 e 1418.2 c.c.).<br />
Pare che, come osservato da<br />
parte del<strong>la</strong> dottrina, il binomio<br />
somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />
– fraudolenta costituisca un tentativo<br />
maldestro di introdurre distinzioni<br />
giuridiche incompatibili con il quadro<br />
complessivo: ciò vale per l’idea<br />
che <strong>la</strong> somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />
possa essere appaiata a una sorta di<br />
annul<strong>la</strong>bilità e quel<strong>la</strong> fraudolenta a<br />
una sorta di nullità.<br />
Il discorso non regge, il contratto di<br />
somministrazione non conforme alle<br />
regole è nullo per contrarietà a norma<br />
imperativa e dunque quel<strong>la</strong> che è<br />
qualificata come mera irrego<strong>la</strong>rità è<br />
una species del genus nullità.<br />
In questo quadro <strong>la</strong> somministrazione<br />
fraudolenta appare come un<br />
inutile doppione del<strong>la</strong> disciplina<br />
sanzionatoria del<strong>la</strong> somministrazione<br />
irrego<strong>la</strong>re.<br />
Se infatti del<strong>la</strong> nozione di frode<br />
al<strong>la</strong> legge si dà un’accezione<br />
oggettiva, sfuma l’autonomia<br />
concettuale fra le due situazioni, dal<br />
momento che sempre e comunque<br />
<strong>la</strong> somministrazione irrego<strong>la</strong>re ha<br />
<strong>la</strong> funzione di eludere <strong>la</strong> disciplina<br />
garantistica.<br />
3.4 Somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />
L’art. 27.1 riconosce in capo al<br />
<strong>la</strong>voratore il potere di agire per <strong>la</strong><br />
costituzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
alle dipendenze dell’utilizzatore,<br />
con effetto dall’inizio del<strong>la</strong><br />
somministrazione.<br />
In questa ipotesi tutti i pagamenti<br />
effettuati dal somministratore, a<br />
titolo retributivo o di contribuzione<br />
previdenziale, sono idonei a<br />
liberare l’utilizzatore, reale datore<br />
di <strong>la</strong>voro, dal debito corrispondente<br />
fino a concorrenza del<strong>la</strong> somma<br />
effettivamente pagata (art. 27.2, primo<br />
periodo).<br />
La questione giuridica da risolvere,<br />
per quel che può rilevare in questa<br />
sede, attiene all’esclusività o meno di<br />
siffatto potere in capo al <strong>la</strong>voratore,
ovverosia se altri soggetti, fra i quali<br />
si annoverano gli enti previdenziali,<br />
potranno far valere tale vizio del<br />
contratto di somministrazione.<br />
Pare che si possa accedere a<br />
quell’opzione ermeneutica secondo<br />
<strong>la</strong> quale il regime di annul<strong>la</strong>bilità su<br />
iniziativa esclusiva del <strong>la</strong>voratore<br />
sia applicabile soltanto nel caso, del<br />
tutto residuale, di contratto stipu<strong>la</strong>to<br />
correttamente in forma scritta, con<br />
tutte le indicazioni di cui all’art. 21<br />
u.c., da somministratore debitamente<br />
autorizzato, ma in vio<strong>la</strong>zione di uno<br />
dei divieti di cui al 5° comma dell’art.<br />
20, lett. b) o c).<br />
Si deve invece ritenere di essere<br />
davanti a un’inevitabile nullità<br />
di tutti i contratti stipu<strong>la</strong>ti con un<br />
somministratore non debitamente<br />
autorizzato; nonché l’inevitabile<br />
nullità (originaria o sopravvenuta nel<br />
corso dello svolgimento del rapporto)<br />
dei contratti con somministratore<br />
debitamente autorizzato ma stipu<strong>la</strong>ti o<br />
attuati al di fuori dei casi o in difetto<br />
delle ragioni di cui al 3° e 4° comma<br />
dell’art. 20.<br />
Si può ritenere che il potere<br />
riconosciuto al solo <strong>la</strong>voratore<br />
attiene al<strong>la</strong> disciplina degli obblighi<br />
tra le parti; nul<strong>la</strong> impedisce<br />
tuttavia che per altri effetti<br />
l’accertamento dell’irrego<strong>la</strong>rità<br />
del<strong>la</strong> somministrazione sia<br />
promosso da altri soggetti. Con<br />
<strong>la</strong> conseguenza pertanto che<br />
l’accertamento dell’irrego<strong>la</strong>rità<br />
del<strong>la</strong> somministrazione, così come<br />
dell’illiceità dell’interposizione sotto<br />
forma di (non genuino) appalto,<br />
sub fornitura, potrà comunque<br />
avvenire anche su richiesta degli enti<br />
previdenziali, su azioni delle OO. SS.<br />
interessate.<br />
Chi ha affrontato <strong>la</strong> questione dal solo<br />
versante previdenziale ha ritenuto<br />
che dal momento che il tito<strong>la</strong>re del<br />
rapporto contributivo è l’Inps, al quale<br />
– al pari di tutti i soggetti tito<strong>la</strong>ri di<br />
diritti – non può essere sottratto il<br />
diritto di agire per l’adempimento<br />
delle proprie pretese creditorie, <strong>la</strong><br />
lettura del combinato disposto del<br />
primo e secondo comma dell’art. 27<br />
costituisce un decisivo argomento<br />
a favore del<strong>la</strong> tesi che ammette<br />
anche per l’ente previdenziale <strong>la</strong><br />
possibilità di far accertare in giudizio<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 63<br />
l’irrego<strong>la</strong>rità di un contratto di<br />
somministrazione e di agire per le<br />
eventuali differenze contributive<br />
dovute nel caso di riconoscimento<br />
giudiziale del rapporto di <strong>la</strong>voro alle<br />
dipendenze dell’utilizzatore.<br />
Altro autore, aderendo anch’egli al<strong>la</strong><br />
tesi qui accolta sempre con riguardo<br />
al versante degli enti previdenziali,<br />
osserva altresì che il divieto di<br />
interposizione continua ad esistere,<br />
ed i servizi ispettivi costituiscono<br />
l’insostituibile presidio finalizzato<br />
al contrasto di questo fenomeno di<br />
sfruttamento di <strong>la</strong>voro e di evasione<br />
fiscale e contributiva, ed è evidente<br />
che una fattispecie tanto contraria<br />
ai principi e all’interesse generale<br />
da configurare gli estremi del reato<br />
non possa essere ricondotta a causa<br />
di annul<strong>la</strong>bilità, perché si tratta di<br />
un’ipotesi di illiceità del<strong>la</strong> causa<br />
del contratto, che civilisticamente<br />
non può che dare luogo al<strong>la</strong> nullità<br />
del contratto medesimo, nullità che<br />
potrà essere fatta valere da chiunque<br />
vi abbia interesse, e quindi anche<br />
dagli enti previdenziali, che vantano<br />
autonomi diritti di credito scaturenti<br />
dal<strong>la</strong> nullità del contratto.<br />
Si osservi però che il Ministero<br />
del <strong>la</strong>voro, nel<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re del 22<br />
febbraio 2005, n. 7, pare escludere un<br />
qualsivoglia potere di annul<strong>la</strong>mento<br />
del contratto di somministrazione<br />
irrego<strong>la</strong>re, con evidenti effetti<br />
dirompenti sul sistema previdenziale,<br />
in capo ad altri soggetti diversi dal<br />
<strong>la</strong>voratore.<br />
In entrambe le ipotesi, azione del<br />
<strong>la</strong>voratore o degli enti previdenziali,<br />
l’effetto, una volta accertata<br />
l’irrego<strong>la</strong>rità del contratto è il venir<br />
meno del vincolo di solidarietà fra<br />
somministratore e utilizzatore, con<br />
il sorgere dell’obbligo di pagamento<br />
del<strong>la</strong> contribuzione solo in capo<br />
all’utilizzatore, nel rispetto del<strong>la</strong><br />
contrattazione collettiva applicabile<br />
a questi, nonché l’applicazione<br />
del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> giurisprudenziale, nelle<br />
pagine precedenti menzionate, in<br />
tema di effetto estintivo dell’obbligo<br />
contributivo da parte del finto datore<br />
di <strong>la</strong>voro.<br />
3.5 Interposizione fraudolenta<br />
Il legis<strong>la</strong>tore non prevede quale sia<br />
l’effetto scaturente dal<strong>la</strong> dec<strong>la</strong>ratoria<br />
di fraudolenza del contratto di<br />
somministrazione, si può affermare<br />
che <strong>la</strong> comminatoria del<strong>la</strong> nullità<br />
con conseguente imputazione del<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro all’utilizzatore sia<br />
desumibile dal combinato disposto<br />
degli artt. 1344 o 1345 e dell’art.<br />
1418.2 c.c..<br />
Effetto di tale soluzione, con riguardo<br />
al profilo previdenziale, a parere di<br />
chi scrive è quello descritto da ultimo<br />
nel precedente paragrafo in ipotesi<br />
di somministrazione irrego<strong>la</strong>re,<br />
ovverosia l’imputazione del rapporto<br />
di <strong>la</strong>voro all’utilizzatore, nonché<br />
l’utilizzo da parte di questi dei<br />
versamenti eventualmente effettuati<br />
dal somministratore ai fini del calcolo<br />
dell’omissione contributiva dovuta.<br />
3.6 L’appalto<br />
L’art. 29 ha subito numerosi<br />
rimaneggiamenti, dei quali, in<br />
questa sede, basta rammentare quelli<br />
apportati dall’art. 26 del decreto<br />
legis<strong>la</strong>tivo del 6 ottobre 2004, n. 251<br />
e dall’art. 1, comma 911, del<strong>la</strong> legge<br />
27 dicembre 2006, n. 296, legge<br />
finanziaria per l’anno 2007.<br />
Il primo comma dell’art. cit.,<br />
preliminarmente, elenca gli elementi<br />
che distinguono l’appalto dal<strong>la</strong><br />
somministrazione individuandoli:<br />
- nell’organizzazione dei mezzi<br />
necessari da parte dell’appaltatore per<br />
eseguire l’opera;<br />
- nell’esercizio del potere<br />
organizzativo e direttivo da parte<br />
del datore di <strong>la</strong>voro appaltatore nei<br />
confronti dei <strong>la</strong>voratori utilizzati<br />
nell’appalto;<br />
- nell’assunzione del rischio di<br />
impresa in capo all’appaltatore.<br />
L’elenco del<strong>la</strong> spesa compiuto dal<br />
legis<strong>la</strong>tore delegato rappresenta una<br />
ricognizione di parte degli elementi<br />
individuati dal<strong>la</strong> dottrina allorquando<br />
si individua <strong>la</strong> figura codicistica<br />
dell’appalto e, certamente, non<br />
comporta <strong>la</strong> possibile esistenza di<br />
un contratto di appalto allorquando<br />
dovessero mancare gli ulteriori<br />
requisiti previsti per l’esistenza del<br />
contratto di appalto dal codice civile e<br />
di cui nel<strong>la</strong> disposizione in commento<br />
non si fa menzione.<br />
Quest’ultima considerazione dovrebbe<br />
fra l’altro comportare, con riguardo<br />
al profilo qui sommariamente
64 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
investigato, in ipotesi di inesistenza<br />
o nullità del contratto di appalto che i<br />
<strong>la</strong>voratori del soggetto che assumeva<br />
essere appaltatore sono dipendenti del<br />
committente e l’obbligo contributivo e<br />
retributivo grava su quest’ultimo.<br />
Secondo <strong>la</strong> dottrina <strong>la</strong> ratio<br />
dell’art. 29 va cercato non tanto<br />
nell’indicazione di criteri discretivi<br />
fra appalto e somministrazione,<br />
quanto nell’intento di stabilire i<br />
tratti essenziali dell’appalto rispetto<br />
all’interposizione illecita.<br />
Con l’espressione “potere<br />
organizzativo e direttivo” il legis<strong>la</strong>tore<br />
ha inteso riferirsi al potere di<br />
direzione, nel cui ambito rientrerebbe<br />
sia <strong>la</strong> funzione organizzativa, sia <strong>la</strong><br />
funzione direttiva.<br />
E’ dunque necessario:<br />
- in senso positivo (attivo) un<br />
“minimo” di organizzazione e di<br />
direzione da parte dell’appaltatore,<br />
- in senso negativo (passivo) i<br />
dipendenti dell’appaltatore non<br />
devono essere soggetti al potere<br />
direttivo dell’appaltante, al quale<br />
compete, peraltro, il diritto di verifica<br />
e di controllo, ex art. 1622 c.c.<br />
Ancora, sempre secondo lo stesso<br />
autore, l’uso del<strong>la</strong> menzionata<br />
espressione significa che <strong>la</strong> sua<br />
concreta esistenza rende genuino<br />
l’appalto, anche in assenza di mezzi<br />
da parte dell’appaltatore, beninteso in<br />
presenza di “esigenze dell’opera e del<br />
servizio dedotti nel contratto.<br />
3.6.1 Appalto e solidarietà<br />
In ipotesi di appalto genuino, di<br />
opere o di servizi, il legis<strong>la</strong>tore<br />
introduce un vincolo di solidarietà tra<br />
committente imprenditore o datore<br />
di <strong>la</strong>voro e appaltatore, nonché con<br />
ciascuno degli eventuali ulteriori<br />
subappaltatori, entro il limite di due<br />
anni dal<strong>la</strong> cessazione dell’appalto, per<br />
il pagamento in favore dei <strong>la</strong>voratori<br />
dei trattamenti retributivi e dei<br />
contributi previdenziali dovuti (art.<br />
29.2).<br />
Il menzionato secondo comma, pur<br />
a prima vista riproducendo <strong>la</strong> norma<br />
dell’art. 3 del<strong>la</strong> legge n. 1369 del<br />
1960, riduce in modo significativo le<br />
tutele per il <strong>la</strong>voratore, configurando<br />
una sorta di garanzia fra il menzionato<br />
art. 3 e l’art. 1676 c.c.<br />
Si prevede, infatti, una responsabilità<br />
solidale fra appaltante e appaltatore<br />
per il debito, re<strong>la</strong>tivo al solo<br />
trattamento retributivo (non più<br />
all’intero trattamento economico<br />
e normativo ex art. 3 l. ult. cit.)<br />
dell’appaltatore verso il <strong>la</strong>voratore<br />
(questi non gode più di un diritto al<strong>la</strong><br />
parità di trattamento con i dipendenti<br />
del committente); <strong>la</strong> solidarietà però<br />
si estende a tutto il debito retributivo<br />
e contributivo e non è contenuta nei<br />
limiti del debito che il committente<br />
ha verso l’appaltatore e gli eventuali<br />
subappaltatori al tempo del<strong>la</strong><br />
domanda.<br />
Il vincolo di solidarietà in commento,<br />
come detto, rappresenta l’utilizzo<br />
di un modulo legis<strong>la</strong>tivo noto al<br />
legis<strong>la</strong>tore e con il quale lo stesso<br />
vuole rafforzare l’adempimento<br />
delle obbligazioni retributive e<br />
previdenziali, ponendo a carico del<br />
soggetto economico che utilizza<br />
<strong>la</strong>voratori dipendenti da altro<br />
imprenditore il rischio economico<br />
di dovere rispondere in prima<br />
persona, senza beneficiare nemmeno<br />
del beneficio di escussione, delle<br />
eventuali omissioni degli imprenditori<br />
da lui utilizzati.<br />
Non pare che tale modello, che<br />
trovava già cittadinanza nel<br />
nostro ordinamento, violi principi<br />
costituzionali, dovendosi invece<br />
immaginare che proprio tale vincolo<br />
di solidarietà assolve al compito<br />
di rafforzare <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> di diritti<br />
costituzionali quali quelli prefigurati<br />
dagli artt. 36 e 38 Costituzione.<br />
Con riguardo al predetto vincolo<br />
di solidarietà fissato dal legis<strong>la</strong>tore<br />
delegato può rilevarsi, in via di prima<br />
approssimazione, che:<br />
- il vincolo di solidarietà riguarda<br />
tutti i membri del<strong>la</strong> catena che<br />
possono essere solo il committente<br />
e l’appaltatore e ai quali possono<br />
aggiungersi, se esistenti, gli eventuali<br />
subappaltatori;<br />
- soggetti destinatari del<strong>la</strong><br />
disposizione sono anche gli enti<br />
pubblici che stipu<strong>la</strong>no appalti,<br />
allorquando i soggetti privati<br />
appaltatori non provvedano ad<br />
adempiere gli obblighi contributivi<br />
posti a loro carico;<br />
- il vincolo di solidarietà non opera<br />
allorquando i committenti sono<br />
persone fisiche che non esercitano<br />
un’attività d’impresa o professionale;<br />
- il vincolo di solidarietà attiene<br />
sia all’appalto di opere (menzione<br />
introdotta dall’art. 26 del decreto<br />
legis<strong>la</strong>tivo del 6 ottobre 2004, n. 251),<br />
sia all’appalto di servizi;<br />
- il vincolo di solidarietà non ha limiti<br />
pecuniari, estendendosi all’importo<br />
del<strong>la</strong> contribuzione previdenziale<br />
dovuta, ivi comprese le sanzioni<br />
civili;<br />
- il vincolo di solidarietà viene meno<br />
dopo due anni dal<strong>la</strong> cessazione<br />
dell’appalto (l’estensione del termine<br />
da annuale a biennale è stata operata<br />
con l’art. 1.911 del<strong>la</strong> legge 27<br />
dicembre 2006, n. 296), ma si osservi<br />
che tale termine opera diversamente<br />
se si è davanti a subappaltatori, in<br />
questa ipotesi si deve ritenere che<br />
il biennio cominci a decorrere dal<br />
momento in cui finisce il subappalto.<br />
Delineata sommariamente <strong>la</strong><br />
disciplina può in questa sede<br />
osservarsi ancora che:<br />
- il vincolo di solidarietà attiene a<br />
qualsivoglia omissione contributiva<br />
posta in essere dall’appaltatore o,<br />
se esistente, dal subappaltatore,<br />
comprendendosi qualsivoglia forma<br />
di contribuzione da versare agli<br />
enti esercenti forme di previdenza<br />
obbligatoria e, se esistenti, agli<br />
enti esercenti forme di previdenza<br />
complementare;<br />
- una volta che si accerti l’esistenza<br />
del vincolo di solidarietà il<br />
committente perde fra l’altro il diritto<br />
ad eventuali benefici contributivi di<br />
cui ha fruito, dovendosi ritenere che<br />
l’omissione contributiva da parte<br />
dell’appaltatore o del subappaltatore<br />
riverberi effetti indiretti anche<br />
sul<strong>la</strong> posizione previdenziale del<br />
committente;<br />
- il termine “<strong>la</strong>voratori” potrebbe<br />
condurre a ritenere che con esso si<br />
individuino non solo i <strong>la</strong>voratori<br />
subordinati ma, altresì, in una prima<br />
progressiva approssimazione i<br />
<strong>la</strong>voratori a progetto e, in una seconda<br />
progressiva approssimazione, i<br />
<strong>la</strong>voratori a nero;<br />
- il termine di decadenza di due<br />
anni potrebbe non applicarsi al<strong>la</strong><br />
contribuzione previdenziale in forza:<br />
a) del<strong>la</strong> raffazzonata stesura del 2°<br />
comma che, erroneamente, par<strong>la</strong> di<br />
diritto, in capo ai <strong>la</strong>voratori a vedersi
corrisposti i contributi previdenziali,<br />
contributi che, come noto, sono dovuti<br />
all’ente previdenziale;<br />
b) di quanto affermato dal<strong>la</strong> Corte<br />
di cassazione nel<strong>la</strong> sentenza del 17<br />
gennaio 2007, n. 996;<br />
- anche in ipotesi di appalto genuino<br />
si deve ritenere applicabile <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>,<br />
introdotta esplicitamente solo per<br />
le ipotesi di somministrazione<br />
irrego<strong>la</strong>re e di appalto nullo, che<br />
consente al committente di ridurre<br />
<strong>la</strong> propria esposizione debitoria nei<br />
confronti degli enti previdenziali<br />
proporzionalmente alle somme pagate<br />
dall’appaltatore o dal subappaltatore.<br />
3.7 Appalto non genuino<br />
Il comma 3-bis, introdotto dall’art.<br />
6 del decreto legis<strong>la</strong>tivo 6 ottobre<br />
2004, n. 251, ripropone, anche<br />
sul piano testuale, <strong>la</strong> disposizione<br />
dettata dall’art. 27.2 in tema di<br />
somministrazione irrego<strong>la</strong>re,<br />
ponendosi entrambe le disposizioni<br />
in continuità con l’art. 1.5 del<strong>la</strong> legge<br />
n. 1369 del 1960, nel<strong>la</strong> parte in cui<br />
ripropongono il dato dell’effettiva<br />
utilizzazione quale discrimine fra<br />
modelli contrattuali e, a un tempo,<br />
criterio di imputazione soggettiva.<br />
Gli approdi interpretativi<br />
sommariamente delineati in queste<br />
pagine si ritiene possano essere estesi<br />
anche a questa norma.<br />
3.8 Distacco non genuino<br />
Il Ministero del <strong>la</strong>voro, con circo<strong>la</strong>re<br />
n. 3 del 15 gennaio 2004, ha<br />
individuato i requisiti di legittimità<br />
dell’istituto ne:<br />
- <strong>la</strong> temporaneità del<strong>la</strong> prestazione<br />
presso il distaccatario,<br />
- l’interesse legato a esigenze<br />
produttive del distaccante.<br />
La responsabilità del trattamento<br />
economico e normativo, ivi compreso<br />
anche quello previdenziale non<br />
espressamente menzionato, a favore<br />
del <strong>la</strong>voratore è a carico del solo<br />
datore di <strong>la</strong>voro distaccante.<br />
Anche per l’ipotesi di distacco non<br />
genuino, al pari che per l’ipotesi di<br />
appalto non genuino, il legis<strong>la</strong>tore<br />
ha introdotto, con il decreto<br />
legis<strong>la</strong>tivo n. 251 del 2004, <strong>la</strong> rego<strong>la</strong><br />
originariamente prevista per <strong>la</strong><br />
somministrazione irrego<strong>la</strong>re, valendo,<br />
anche per questo caso, gli approdi<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 65<br />
interpretativi di cui si è fatto cenno<br />
nelle pagine precedenti.<br />
4. La responsabilità solidale fra<br />
appaltatore e subappaltatore<br />
La disciplina contenuta nell’art. 35<br />
del decreto legge 4 luglio 2006, n.<br />
223, convertito con modificazioni<br />
dal<strong>la</strong> legge 4 agosto 2006, n. 248,<br />
ha introdotto una nuova ipotesi di<br />
solidarietà, cumu<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> solidarietà<br />
dell’art. 29.2, fra appaltatore e sub<br />
appaltatore.<br />
Originariamente tale nuova figura<br />
di solidarietà, sempre in ipotesi<br />
di appalto e subappalto lecito, era<br />
disciplinata dai commi da 28 a 34<br />
dei menzionati articoli, nonché dal<br />
decreto ministeriale 25 febbraio 2008,<br />
n. 74.<br />
Da ultimo è però intervenuto<br />
nuovamente il legis<strong>la</strong>tore con il<br />
decreto legge 3 giugno 2008, n. 97<br />
che, con l’ultimo comma dell’art. 3<br />
ha previsto l’abrogazione dei commi<br />
da 29 a 34 dell’art. 35 l. cit., nonché<br />
esplicitamente, senza che ve ne<br />
fosse necessità e con dubbia tecnica<br />
legis<strong>la</strong>tiva, del decreto n. 74 del 2008.<br />
In considerazione di quest’ultimo<br />
intervento l’unica norma vigente<br />
è quel<strong>la</strong> contenuta nel comma 28<br />
dell’art. 35, in forza del<strong>la</strong> quale<br />
l’appaltatore risponde in solido con<br />
il subappaltatore dell’effettuazione e<br />
del versamento delle ritenute fiscali<br />
sui redditi di <strong>la</strong>voro dipendente<br />
e del versamento dei contributi<br />
previdenziali e dei contributi<br />
assicurativi obbligatori per gli<br />
infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />
professionali dei dipendenti a cui è<br />
tenuto il subappaltatore.<br />
Si è in presenza di un vincolo di<br />
solidarietà che opera esclusivamente<br />
fra appaltatore e subappaltatore e che<br />
riguarda, nonostante <strong>la</strong> puntigliosa<br />
elencazione del legis<strong>la</strong>tore, tutti i<br />
contributi dovuti ad enti previdenziali<br />
secondo l’interpretazione data<br />
precedentemente al<strong>la</strong> disposizione<br />
dettata dall’art. 29.<br />
Con riguardo poi ai <strong>la</strong>voratori<br />
tute<strong>la</strong>ti, contrariamente all’ipotesi<br />
interpretativa prospettata con riguardo<br />
all’appalto, il tenore testuale del<br />
comma, dove si par<strong>la</strong> di dipendenti,<br />
conduce a concludere che <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />
riguardi esclusivamente i <strong>la</strong>voratori<br />
dipendenti rego<strong>la</strong>ri, non potendosi<br />
predicare l’ampliamento del beneficio<br />
ai co.co.pro e ai <strong>la</strong>voratori a nero<br />
utilizzati dal subappaltatore.<br />
Si noti che, con <strong>la</strong> disposizioni<br />
contenute nei commi ora abrogati, si<br />
prevedeva fra l’altro:<br />
- <strong>la</strong> limitazione del rischio<br />
economico scaturente dal vincolo<br />
di solidarietà al solo ammontare del<br />
corrispettivo dovuto dall’appaltatore<br />
al subappaltatore (comma 30);<br />
- l’esclusione del<strong>la</strong> solidarietà<br />
allorquando l’appaltatore avesse<br />
dimostrato di avere verificato<br />
prima del pagamento di quanto<br />
dovuto e attraverso l’acquisizione<br />
del<strong>la</strong> idonea documentazione, il<br />
corretto adempimento da parte del<br />
subappaltatore di tutti gli adempimenti<br />
fiscali e previdenziali (comma 29,<br />
primo periodo);<br />
- il potere in capo all’appaltatore di<br />
legittimamente sospendere quanto<br />
dovuto, sino all’esaurimento di<br />
tale compito di vigi<strong>la</strong>nza pubblica<br />
assegnatogli dall’ordinamento<br />
(comma 29, secondo periodo).<br />
Orbene a fronte di tale abrogazione<br />
si è in presenza di un vincolo di<br />
solidarietà senza limiti economici,<br />
al pari del vincolo fissato dall’art.<br />
29 del<strong>la</strong> legge n. 276 del 2003, ma<br />
anche senza vincoli temporali, con <strong>la</strong><br />
conseguenza che, diversamente dal<strong>la</strong><br />
figura di solidarietà delineata dal<br />
cit. art. 29, <strong>la</strong> solidarietà del comma<br />
28° rimane sino al momento di<br />
prescrizione del<strong>la</strong> contribuzione.<br />
Ancora, al pari del<strong>la</strong> solidarietà<br />
dell’art. 29, non vi è possibilità alcuna<br />
da parte dell’appaltatore di sottrarsi a<br />
tale vincolo di solidarietà.<br />
Infine, il legis<strong>la</strong>tore nul<strong>la</strong> dice<br />
in ipotesi di subappalto illecito,<br />
dovendosi pertanto chiedere quale<br />
sia <strong>la</strong> disciplina applicabile nel venir<br />
in esser di un’ipotesi siffatta. Si può,<br />
con buon grado di approssimazione,<br />
invocare, anche per questo caso,<br />
l’applicazione delle regole dettate in<br />
tema di somministrazione irrego<strong>la</strong>re,<br />
con <strong>la</strong> conseguenza che il rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro è instaurato ex tunc con il vero<br />
datore di <strong>la</strong>voro, ed anche costui, con<br />
riguardo al versante previdenziale,<br />
potrà beneficiare dei versamenti<br />
contributivi effettuati dal falso datore<br />
di <strong>la</strong>voro.
66 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
Non c’è dubbio che all’indomani<br />
del D.Lgs. 276/2003 e del<strong>la</strong><br />
fluidificazione degli appalti quale<br />
tecnica di esternalizzazione del <strong>la</strong>voro,<br />
<strong>la</strong> questione del<strong>la</strong> responsabilità<br />
dell’impresa capofi<strong>la</strong> dei processi di<br />
segmentazione produttiva sia divenuta<br />
centrale nell’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Eppure, ahimé, dobbiamo registrare<br />
un ritardo da parte dell’INPS per<br />
quanto riguarda l’aggiornamento<br />
delle procedure informatiche. Infatti,<br />
ad oggi non si è in grado di recepire<br />
e soddisfare tutti gli adempimenti<br />
necessari per consentire all’Istituto<br />
di azionare il proprio credito nei<br />
confronti di tutti i responsabili<br />
solidali.<br />
Ad onor del vero questo ritardo<br />
trova <strong>la</strong> motivazione nello sviluppo<br />
del<strong>la</strong> stessa norma. (come ci ha<br />
esaurientemente illustrato l’avvocato<br />
Sgroi).<br />
Infatti, dopo una iniziale<br />
“disattenzione” del legis<strong>la</strong>tore,<br />
Intervento<br />
D. Pezzel<strong>la</strong>, Delegato ANIV per <strong>la</strong> valorizzazione dell’Informatica<br />
al servizio del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />
- mi riferisco al<strong>la</strong> originaria<br />
formu<strong>la</strong>zione nel D.Lgs. 276/2003<br />
dell’art. 29, comma 2 che stabiliva <strong>la</strong><br />
responsabilità solidale, ma <strong>la</strong> limitava<br />
inspiegabilmente al solo appalto di<br />
servizi e non a quelli di opera e che<br />
tale responsabilità interessava solo<br />
l’appaltante e l’appaltatore escludendo<br />
di fatto eventuali subappaltatori -, è<br />
stata rivisitata e poi in qualche misura<br />
rafforzata prima nel 2004 con il<br />
decreto correttivo D.Lgs. 6.10.2004,<br />
n. 251, poi con i comma 910-911<br />
dell’art. 1 del<strong>la</strong> L. 27.12.2006, n.<br />
296 (Finanziaria 2007) ed infine<br />
con l’art. 35 (commi 28-34) del<strong>la</strong> L.<br />
04.08.2006 n.248 le cui disposizioni<br />
saranno finalmente efficaci dal<br />
prossimo 16 giugno grazie al<strong>la</strong> recente<br />
pubblicazione del decreto attuativo.<br />
Quindi, una normativa complessa ed<br />
artico<strong>la</strong>ta che proprio per l’impatto<br />
che essa produce sulle imprese è stata<br />
oggetto di modifiche e di integrazioni.<br />
Una norma innovativa che non<br />
solo mira a garantire il rispetto dei<br />
trattamenti retributivi e previdenziali<br />
dovuti ai dipendenti ma anche attenta<br />
al<strong>la</strong> salvaguardia del<strong>la</strong> salute dei<br />
<strong>la</strong>voratori, disciplinando specifici<br />
profili di sicurezza del <strong>la</strong>voro nelle<br />
ipotesi di affidamento di opere ad<br />
imprese appaltatrici o a <strong>la</strong>voratori<br />
autonomi. (a riguardo è stato<br />
pubblicato il 9 aprile 2008 il D.Lgs.<br />
n. 81 che dà attuazione al<strong>la</strong> delega<br />
contenuta nell’art. 1 del<strong>la</strong> L. 3 agosto<br />
2007 n. 123 in materia di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
salute e del<strong>la</strong> sicurezza nei luoghi di<br />
<strong>la</strong>voro)<br />
Il legis<strong>la</strong>tore, quindi, entro un ampio<br />
disegno di lotta al <strong>la</strong>voro nero e di<br />
contrasto al<strong>la</strong> evasione e al<strong>la</strong> elusione<br />
contributiva e fiscale ha previsto<br />
l’introduzione di un artico<strong>la</strong>to<br />
meccanismo nel quale il ruolo centrale<br />
del sistema di responsabilizzazione<br />
chiama in causa l’impresa<br />
committente.<br />
Il mancato rispetto del meccanismo,<br />
che potremmo definire, di<br />
accertamento preventivo di rego<strong>la</strong>rità<br />
fiscale e contributiva, secondo il<br />
quale l’appaltatore deve pagare il<br />
corrispettivo ai propri subappaltatori<br />
solo dopo avere verificato che<br />
questi ultimi abbiano effettuato nei<br />
confronti dei propri dipendenti e<br />
degli enti previdenziali una serie<br />
di adempimenti, mira a garantire <strong>la</strong><br />
effettuazione e il versamento delle<br />
ritenute fiscali sui redditi di <strong>la</strong>voro<br />
dipendente nonché il versamento<br />
dei contributi previdenziali e dei<br />
contributi assicurativi obbligatori per<br />
gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />
professionali.<br />
Insomma, il committente<br />
dovrà versare all’appaltatore<br />
il corrispettivo dovuto solo a<br />
condizione di accertare (mediante<br />
l’acquisizione del<strong>la</strong> documentazione<br />
individuata nell’apposito decreto<br />
interministeriale) che siano<br />
stati rego<strong>la</strong>rmente effettuati gli<br />
adempimenti fiscali e contributivi<br />
dovuti nei confronti sia dei dipendenti<br />
del proprio appaltatore che dei suoi<br />
eventuali subappaltatori; ed ove<br />
paghi il corrispettivo all’appaltatore<br />
senza effettuare tale controllo imposto<br />
dal<strong>la</strong> legge sarà esposto ad una<br />
sanzione amministrativa (pari da<br />
5.000 a 200.000 euro), che tuttavia
scatterà (non automaticamente,<br />
ma) nel caso in cui gli adempimenti<br />
fiscali e contributivi con siano<br />
stati rego<strong>la</strong>rmente effettuati<br />
dall’appaltatore ovvero dai suoi<br />
subappaltatori.<br />
Ma il tempo è tiranno ed è opportuno<br />
quindi richiamare <strong>la</strong> vostra attenzione<br />
sugli aspetti tecnici ed operativi che<br />
l’argomento comporta.<br />
Ebbene, con questa mia introduzione<br />
ho cercato, anche se in modo<br />
esemplificativo, di evidenziare non<br />
solo <strong>la</strong> complessità dell’impianto<br />
normativo venutosi a delineare ma di<br />
creare le premesse per una discussione<br />
sulle difficoltà operative e tecniche<br />
alle quali dovremo far fronte.<br />
Primo elemento di discussione è <strong>la</strong><br />
valutazione delle difficoltà operative<br />
in sede di verifica.<br />
Attraverso una lettura incrociata e,<br />
per alcuni versi, sovrapposta, delle<br />
norme che definiscono le forme di<br />
responsabilizzazione dei soggetti<br />
che innescano i – o partecipano<br />
ai – processi di segmentazioneintegrazione<br />
produttiva va affrontata<br />
una questione decisamente spinosa:<br />
quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> delimitazione dell’ambito<br />
oggettivo di applicazione del<br />
precetto di responsabilità solidale del<br />
committente.<br />
In altri termini si tratta del<strong>la</strong><br />
difficoltà da parte degli ispettori<br />
di individuare con riferimento a<br />
quali <strong>la</strong>voratori coinvolti in quali<br />
appalti <strong>la</strong> responsabilità solidale del<br />
committente si cumu<strong>la</strong> con quel<strong>la</strong> di<br />
appaltatore e subappaltatori a supporto<br />
dei pagamenti, versamenti.<br />
Sappiamo delle problematiche che<br />
sorgeranno per alcune tipologie di<br />
<strong>la</strong>voro, come le imprese di pulizie,<br />
facchinaggio, edilizia e, da non<br />
dimenticare mai, per il fenomeno<br />
sempre più attuale dei conto terzisti<br />
“cinesi”.<br />
Tuttavia, non meno difficile potrà<br />
risultare <strong>la</strong> individuazione dei<br />
contratti di appalto e quindi di<br />
subappalto soggetti al precetto di<br />
corresponsabilità del committente.<br />
In proposito, ci dovremo confrontare<br />
con il mondo del<strong>la</strong> contrattualistica,<br />
dove non sempre il tutto è chiaro,<br />
formalizzato nel<strong>la</strong> forma scritta,<br />
ovvero rispettoso delle norme citate.<br />
Inoltre, di partico<strong>la</strong>re complessità<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 67<br />
risulterà <strong>la</strong> precisa identificazione<br />
dei <strong>la</strong>voratori dipendenti<br />
dell’appaltatore e del subappaltatore<br />
in re<strong>la</strong>zione alle cui prestazioni<br />
opera concretamente l’obbligazione<br />
solidale del committente, un caso su<br />
tutti lo abbiamo già rilevato quando<br />
siamo al<strong>la</strong> presenza di aziende che<br />
presentano nei confronti dell’INPS<br />
una parziale posizione debitoria.<br />
Infine, è di tutta evidenza che <strong>la</strong><br />
norma sarà difficilmente applicabile<br />
sia nel caso in cui <strong>la</strong> prestazione<br />
attinente all’esecuzione dell’appalto<br />
investa solo una parte del tempo di<br />
<strong>la</strong>voro del dipendente dell’appaltatore<br />
o del subappaltatore (in ipotesi<br />
addetto anche ad altre attività), sia,<br />
più in generale, per <strong>la</strong> mancanza<br />
allo stato di un sistema oggettivo di<br />
conoscenza –a vantaggio di tutti i<br />
soggetti obbligati e beneficiari- del<br />
contenuto dei contratti commerciali<br />
e, quindi, del modo in cui,<br />
concretamente, <strong>la</strong> filiera produttiva<br />
si snoda dal primo committente<br />
all’ultimo subappaltatore.<br />
Non c’è dubbio che <strong>la</strong> oggettiva<br />
difficoltà nel<strong>la</strong> individuazione<br />
dei <strong>la</strong>voratori beneficiari del<strong>la</strong><br />
responsabilità solidale del<br />
committente diventa pressoché<br />
insormontabile quando ad essere<br />
azionata è <strong>la</strong> pretesa al versamento,<br />
da parte del debitore solidale, dei<br />
contributi assicurativi e previdenziali<br />
non versati dall’appaltatore o<br />
dai subappaltatori. Se, infatti, il<br />
<strong>la</strong>voratore coinvolto nell’esecuzione<br />
di un appalto ha generalmente <strong>la</strong><br />
conoscenza dei processi produttivi<br />
e, quindi, è nelle astratte condizioni<br />
di provarli per valersi del<strong>la</strong><br />
solidarietà del committente nel<br />
pagamento dei trattamenti retributivi<br />
o dell’indennizzo da infortunio,<br />
altrettanto non può dirsi per gli enti<br />
assicurativi e previdenziali ovvero<br />
l’amministrazione finanziaria che<br />
avranno enormi difficoltà a provare<br />
il coinvolgimento nel<strong>la</strong> esecuzione<br />
dell’appalto del singolo <strong>la</strong>voratore nei<br />
cui confronti siano in ipotesi maturate<br />
le omissioni contributive e fiscali.<br />
Certo, un aiuto potrà venire dal<br />
decreto interministeriale di recente<br />
pubblicazione che stabilisce per quali<br />
dipendenti dell’appaltatore e del<br />
subappaltatore il committente sarà<br />
tenuto a richiedere <strong>la</strong> verifica del<br />
corretto adempimento degli obblighi<br />
fiscali assicurativi e previdenziali<br />
per andare esente dal<strong>la</strong> sanzione<br />
amministrativa di cui si è detto.<br />
Secondo elemento di discussione<br />
che vorrei introdurre è che, per<br />
affrontare al meglio <strong>la</strong> situazione del<strong>la</strong><br />
responsabilità solidale, gli ispettori<br />
hanno bisogno di formazione, di<br />
metodologie ispettive condivise<br />
con <strong>la</strong> conseguente uniformità dei<br />
comportamenti. La decisa e meritoria<br />
estensione dei meccanismi di<br />
responsabilizzazione del committente<br />
deve essere accompagnata, per una<br />
corretta applicazione dell’impianto<br />
normativo, da un adeguato sistema di<br />
conoscenza legale delle norme e dei<br />
contratti che danno luogo ai fenomeni<br />
di integrazione produttiva.<br />
Ma <strong>la</strong> proposta che formulo non<br />
è solo di organizzare un percorso<br />
formativo teorico, questo ormai per<br />
<strong>la</strong> nostra attività non è più sufficiente.<br />
La formazione che immagino è di<br />
tipo partecipativo, ovvero basato<br />
sull’interazione tra ispettori, avvocati,<br />
esperti. (<strong>la</strong> presenza dell’Avv.<br />
Sgroi a questo nostro forum non<br />
è casuale). L’apprendimento sarà<br />
maggiore perché vi saranno colleghi<br />
con esperienza sul campo che<br />
costituiranno <strong>la</strong> base su cui riflettere<br />
per dedurne concetti e regole di<br />
validità generale. (obiettivo di sempre:<br />
l’uniformità dei comportamenti e<br />
delle metodologie ispettive da parte<br />
del corpo ispettivo)<br />
A mio avviso, <strong>la</strong> formazione oggi non<br />
serve solo ad imparare cose nuove<br />
o a ripassarne di vecchie, ma è un<br />
potente strumento di motivazione,<br />
costituisce un’eccellente occasione<br />
di confronto anche tra colleghi che<br />
coprono ruoli diversi (gli avvocati<br />
nostri interlocutori privilegiati) ma<br />
indirizzati verso uno stesso obiettivo.<br />
L’INPS deve investire in questo.<br />
Terzo ed ultimo elemento di<br />
discussione comprende <strong>la</strong><br />
valorizzazione dell’attività ispettiva.<br />
Vista l’importanza strategica e<br />
politica, assume fondamentale<br />
importanza aggiornare gli strumenti<br />
di ausilio delle fondamentali attività<br />
degli Ispettori.<br />
In primo luogo <strong>la</strong> procedura<br />
di verbalizzazione deve essere
68 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
implementata di una ulteriore<br />
funzionalità che dovrà rendersi<br />
disponibile in tutti i casi in cui<br />
l’ispettore accerti che il soggetto<br />
ispezionato ha maturato nei confronti<br />
dell’INPS debiti contributivi dovuti<br />
sui compensi erogati al personale<br />
occupato in attività eseguite su<br />
commissione di terzi. In tale ipotesi<br />
il verbale, che in via prioritaria sarà<br />
redatto nei confronti del soggetto<br />
appaltante, prevederà <strong>la</strong> possibilità di<br />
dar luogo ad ulteriori atti da redigere<br />
a carico del soggetto/dei soggetti<br />
appaltatori/subappaltatori dell’opera o<br />
servizi nel<strong>la</strong> loro veste di obbligati in<br />
solido.<br />
Ciò consentirà, inoltre, <strong>la</strong> tempestiva<br />
acquisizione al database (VG00<br />
New) dell’archivio nazionale del<strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Questo archivio, già adesso, è<br />
una fonte informativa di elevato<br />
valore non solo per l’entità delle<br />
informazioni ivi residenti ma<br />
soprattutto per le qualità delle stesse,<br />
infatti, i dati raccolti corrispondono a<br />
realtà e fatti riscontrati da testimoni<br />
privilegiati quali sono gli ispettori di<br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Solo in questo modo vi sarà<br />
<strong>la</strong> possibilità di osservare e di<br />
monitorare l’andamento del nuovo<br />
impianto normativo nel suo divenire,<br />
consentendo di programmare anche<br />
specifiche iniziative di contrasto.<br />
Infine, è indubbio che il nuovo<br />
impianto normativo rappresenta per<br />
l’Istituto una ulteriore leva nell’azione<br />
di recupero dei contributi e<br />
sicuramente un meccanismo che potrà<br />
concorrere a ridurre <strong>la</strong> portata di un<br />
fenomeno che è fonte di distorsione<br />
del sistema produttivo del paese.<br />
Pertanto, diviene di assoluta<br />
priorità aggiornare le procedure<br />
del recupero crediti in modo<br />
da recepire e soddisfare tutti<br />
gli adempimenti necessari per<br />
azionare il credito nei confronti<br />
dell’appaltatore/subappaltatore<br />
nonché di tutti i responsabili solidali.<br />
(Se ciò non avverrà in tempi brevi,<br />
paradossalmente, qualcuno un<br />
domani rileverà che <strong>la</strong> percentuale<br />
di riscosso rispetto all’accertato<br />
continua a scendere, e maliziosamente<br />
è probabile che lo attribuirà agli<br />
ispettori.)<br />
Concludendo, non è più sufficiente,<br />
né centrale, finalizzare gli<br />
accertamenti unicamente sul grado<br />
di padronanza del<strong>la</strong> normativa e di<br />
conoscenza del<strong>la</strong> giurisprudenza.<br />
Sono necessarie ulteriori capacità in<br />
grado di comprendere le dinamiche di<br />
mercato nelle quali agiscono i soggetti<br />
indagati. Devono essere favorite<br />
qualità nuove: attitudine al <strong>la</strong>voro di<br />
equipe (dicevamo con attori interni ed<br />
esterni), attenzione al contesto socioeconomico,<br />
padronanza delle nuove<br />
tecnologie di trattamento e analisi dei<br />
dati.<br />
Obiettivo, pertanto, è concorrere a<br />
mutare quel che dà il segno al risultato<br />
del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza: non conta unicamente<br />
e so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> completezza e <strong>la</strong><br />
profondità dell’accertamento, ma<br />
il suo effetto sociale (è assai più<br />
importante avere colto i fenomeni<br />
socialmente più gravi, accertandoli<br />
in quantità adeguata, piuttosto che<br />
avere minuziosamente scandagliato<br />
eventuali comportamenti omissivi di<br />
una singo<strong>la</strong> azienda).
Penso che un po’ tutti starete<br />
pensando “ma che ci azzecca questo<br />
tema con l’attività di vigi<strong>la</strong>nza?”.<br />
Invece è un tema interessante.<br />
Sapete che l’Inail è chiamato a<br />
svolgere un ruolo sempre più<br />
premiante nel campo del<strong>la</strong> sicurezza<br />
del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong> prevenzione. Il<br />
nuovo testo unico sul<strong>la</strong> sicurezza<br />
addirittura elenca quali sono i compiti<br />
dell’Istituto: compiti soprattutto<br />
di informazione, di raccolta di<br />
dati, compiti di formazione che,<br />
naturalmente, sono iniziative mirate a<br />
diffondere <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> prevenzione<br />
e dare un apporto importante e diretto<br />
ai datori di <strong>la</strong>voro, incidendo sulle<br />
loro tasche, modu<strong>la</strong>ndo l’entità dei<br />
premi assicurativi che essi devono<br />
versare annualmente all’istituto.<br />
Questa è una leva abbastanza<br />
importante che, ricordo, lo stesso Prof.<br />
Billia, appena arrivato nell’istituto<br />
sentendo par<strong>la</strong>re proprio di rifare le<br />
tariffe dei premi, captò con molto<br />
intuito dicendo: “Ma l’istituto ha un<br />
sistema di Bonus-Malus, sul tipo di<br />
quello delle assicurazioni private, per<br />
cui chi ha più infortuni paga di più<br />
chi ha comportamenti virtuosi paga di<br />
meno?”<br />
L’istituto questo meccanismo ce<br />
l’aveva da circa 60 anni ma non era<br />
conosciuto.<br />
In effetti li abbiamo questi<br />
meccanismi.<br />
Voi sapete che i premi assicurativi<br />
INAIL vengono calco<strong>la</strong>ti con un<br />
sistema molto più complesso di quello<br />
dell’INPS.<br />
Non ci sono aliquote indifferenziate<br />
per settori.<br />
Le nostre tariffe sono dei prontuari<br />
che prevedono una serie di <strong>la</strong>vorazioni<br />
per ciascuna delle quali è previsto un<br />
tasso di premio, un’aliquota. Questa<br />
aliquota viene determinata su una<br />
base di valutazione del rischio di<br />
quel<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione, che non è una<br />
valutazione astrattamente tecnica, ma<br />
valutazioni fatte sul<strong>la</strong> base di conteggi<br />
effettivi di quanto costano quelle<br />
<strong>la</strong>vorazioni all’istituto.<br />
A me piace fare sempre questo<br />
esempio: si par<strong>la</strong> di una centrale<br />
nucleare, si pensa che l’attività di<br />
conduzione di una centrale nucleare<br />
sia un’attività rischiosissima con tassi<br />
di premio molto alti. Non è proprio<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 69<br />
Re<strong>la</strong>zione su:<br />
“Inail: sistema d’oscil<strong>la</strong>zione<br />
dei tassi medi in chiave<br />
di prevenzione”<br />
E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL<br />
cosi! Per noi è tutto al contrario. La<br />
conduzione di una centrale nucleare<br />
è un’ attività che per le misure di<br />
sicurezza impostate, per i modi<br />
con cui vengono svolte le attività<br />
<strong>la</strong>vorative costa poco.<br />
E perciò, nelle nostre tariffe dei premi,<br />
è una attività a basso rischio.<br />
Quelle vigenti sono state approvate<br />
nel 2000 e li per <strong>la</strong> prima volta si è<br />
avuto una differenziazione tra settori<br />
<strong>la</strong>vorativi: artigianato, industria,<br />
terziario, etc.<br />
E per ognuna di queste <strong>la</strong>vorazioni<br />
sono stati istituiti i tassi medi,<br />
andando a verificare, sul<strong>la</strong> base dei<br />
dati di un triennio, quanto era costata<br />
all’istituto ogni singo<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione<br />
rispetto alle retribuzioni dei soggetti<br />
che svolgevano quell’attività.<br />
Il triennio di riferimento ora: il 1995-<br />
1997.<br />
Sul<strong>la</strong> base di tali osservazioni, per<br />
esempio, si è stabilito che l’edilizia<br />
deve pagare un tasso di premio del<br />
130 per mille o 13%.<br />
Significa che in quel triennio gli<br />
infortuni e le ma<strong>la</strong>ttie professionali<br />
avvenute per attività di edilizia<br />
costavano il 13% delle retribuzioni<br />
erogate.<br />
Questo è il metodo di calcolo<br />
semplice, dei tassi. Questi tassi<br />
medi, però, possono anche avere
70 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
una funzione polifunzionale<br />
se si prevedono meccanismi di<br />
oscil<strong>la</strong>zione.<br />
E, infatti, le tariffe prevedono che<br />
decorsi tre anni di attività, per ogni<br />
singo<strong>la</strong> azienda l’istituto calcoli qual’è<br />
il tasso specifico di quell’azienda,<br />
cioè quanto è costata all’istituto<br />
quell’azienda.<br />
Ogni anno l’istituto, entro il 31<br />
dicembre, calco<strong>la</strong> per circa 2 milioni<br />
di aziende con dipendenti il costo<br />
del<strong>la</strong> sua gestione infortunistica e<br />
tecnopatia.<br />
E a seconda che questo tasso specifico<br />
sia inferiore o superiore al tasso<br />
medio nazionale si applicano degli<br />
aumenti o delle riduzioni.<br />
Questo è il sistema di bonus-malus.<br />
Aumenti o riduzioni che sono<br />
contenuti in percentuali. Non è che<br />
possiamo raddoppiare o triplicare<br />
i tassi. Il risultato attuale ad oggi,<br />
sembra quasi in controtendenza<br />
rispetto alle notizie che appaiono nei<br />
giornali.<br />
Oggi, infatti, i dati annuali ci fanno<br />
rilevare che oltre il 90% delle aziende<br />
legate all’INAIL gode del<strong>la</strong> riduzione<br />
del tasso.<br />
Quindi nonostante 900 mi<strong>la</strong> infortuni<br />
all’anno che accadono all’interno<br />
delle nostre attività produttive, oltre il<br />
90% riceve una riduzione.<br />
Vi chiederete: “Perché”<br />
In parte, l’ha spiegato il Presidente<br />
Mungari nel suo esordio, sia perché<br />
c’è stata una contrazione del<br />
fenomeno infortunistico che si è<br />
verificato in questi ultimi anni, sia<br />
perché questi tassi medi nazionali, che<br />
sono stati e<strong>la</strong>borati nel 2000 sul<strong>la</strong> base<br />
dei dati del triennio ’95/’97, ormai<br />
sono tassi superiori al fabbisogno e<br />
producono una liquidità di 2 miliardi<br />
di euro all’anno che vanno a confluire<br />
poi sul conto del<strong>la</strong> tesoreria e<br />
contribuiscono a risolvere i problemi<br />
di bi<strong>la</strong>ncio dello stato italiano.<br />
Ci sono tariffe eccedenti che secondo<br />
<strong>la</strong> norma dovrebbero esser riviste ogni<br />
tre anni, per riportare l’equilibrio.<br />
Ma naturalmente esse possono esser<br />
riviste se i ministeri vigi<strong>la</strong>nti ce lo<br />
consentono.<br />
Accanto a questo meccanismo, che è<br />
automatico, senza bisogno di nessuna<br />
richiesta da parte dell’azienda,<br />
il decreto 38 del 2000 ha inteso<br />
incentivare più direttamente le<br />
iniziative in tema di sicurezza e<br />
prevenzione nei luoghi di <strong>la</strong>voro<br />
prevedendo <strong>la</strong> possibilità di dare un<br />
ulteriore sconto, un’ulteriore riduzione<br />
alle aziende che ivestono in sicurezza.<br />
Qui <strong>la</strong> percentuale di riduzione varia a<br />
seconda del<strong>la</strong> dimensione aziendale.<br />
Per le aziende fino a 500 operai <strong>la</strong><br />
possibilità di sconto è del 10% annuo;<br />
per quelle oltre il 500 per anno lo<br />
sconto è del 5%.<br />
Le condizioni per dare questa<br />
agevo<strong>la</strong>zione sono: innanzitutto <strong>la</strong><br />
rego<strong>la</strong>rità contributiva dell’azienda,<br />
non soltanto nei confronti dell’Inail,<br />
ma anche nei confronti dell’Inps.<br />
Il secondo requisito è che non vi siano<br />
vio<strong>la</strong>zioni, all’interno dell’azienda,<br />
del<strong>la</strong> normativa contenuta nel decreto<br />
626, ed oggi nel nuovo testo unico.<br />
Questi sono i prerequisiti, ma per<br />
avere questo sconto è necessario fare<br />
anche degli interventi concreti.<br />
Ogni anno bisogna fare una serie di<br />
interventi, almeno tre, significativi,<br />
di cui uno obbligatorio in tema di<br />
formazione dei <strong>la</strong>voratori, sulle<br />
tematiche del<strong>la</strong> sicurezza.<br />
I risultati: il primo anno 5000 aziende<br />
hanno fruito di questo sconto; una<br />
percentuale non elevata a fronte di<br />
3 milioni di aziende assicurate con<br />
l’INAIL.<br />
Questo numero si è incrementato<br />
anno per anno finche siamo arrivati<br />
nel 2007 a circa 18 mi<strong>la</strong> aziende che<br />
hanno fruito di questa agevo<strong>la</strong>zione.<br />
Perché un numero cosi esiguo?<br />
Perché solo 18 mi<strong>la</strong> aziende hanno<br />
beneficiato di questa riduzione dei<br />
premi assicurativi?<br />
Perché, chi è che se <strong>la</strong> sente di<br />
autocertificarsi che è in rego<strong>la</strong> con <strong>la</strong><br />
626, che ha adottato tutte le misure<br />
previste dal<strong>la</strong> norma? Chi corre<br />
il rischio di esser assoggettato a<br />
verifiche e controlli per un beneficio<br />
che, per molte aziende, poi, non<br />
è molto significativo, perché uno<br />
sconto del 10% sui premi non è<br />
che poi sia molto rilevante No?! Di<br />
qui <strong>la</strong> necessità di rivederli questi<br />
meccanismi, di renderli più appetibili,<br />
di renderli ancora più mirati.<br />
Credo che prossimamente quando<br />
rivedremo le tariffe questo dovrà esser<br />
uno dei punti verso i quali dovremo<br />
prestare maggiore attenzione.<br />
Grazie
Al fine di orientare, programmare e<br />
pianificare le attività di prevenzione<br />
nei luoghi di <strong>la</strong>voro e di tute<strong>la</strong> affidate<br />
al<strong>la</strong> Pubblica amministrazione<br />
è indispensabile diffondere <strong>la</strong><br />
conoscenza del rischio, dei luoghi di<br />
<strong>la</strong>voro, delle modalità di accadimento<br />
degli eventi.<br />
Per far ciò nel mese di luglio 2007<br />
è stato condiviso, nell’ambito del<br />
Sistema di Sorveglianza Nazionale<br />
sugli infortuni sul <strong>la</strong>voro, un<br />
protocollo mediante il quale è stata<br />
definita <strong>la</strong> cooperazione tra i ministeri<br />
del<strong>la</strong> Salute e del Lavoro, le Regioni,<br />
l’Inail, l’Ispesl e l’Ipsema per <strong>la</strong><br />
realizzazione del Sistema Informativo<br />
Nazionale integrato per Prevenzione<br />
(SINP) nei luoghi di <strong>la</strong>voro e per <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Con tale protocollo è stato previsto<br />
un programma di col<strong>la</strong>borazione<br />
finalizzato allo sviluppo del SINP<br />
con artico<strong>la</strong>zioni in tutto il territorio<br />
nazionale ed utilizzo dell’e<strong>la</strong>borazione<br />
in chiave prevenzionale delle<br />
informazioni derivanti dalle banche<br />
dati dei soggetti firmatari.<br />
Sul SINP <strong>la</strong> recente legge n.123/2007<br />
ha dedicato una specifica attenzione<br />
definendo i soggetti costituenti e<br />
prevedendo <strong>la</strong> partecipazione delle<br />
parti sociali.<br />
Occorre sottolineare che nell’ambito<br />
dei principi e delle linee guida dettate<br />
dal<strong>la</strong> legge delega un ruolo di primaria<br />
importanza è rivestito dall’esigenza,<br />
più volte manifestata dagli addetti<br />
ai <strong>la</strong>vori, di un’organizzazione ed<br />
una maggiore circo<strong>la</strong>zione delle<br />
informazioni e delle buone pratiche<br />
utili a favorire <strong>la</strong> promozione e <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e sicurezza sul<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Per far ciò <strong>la</strong> legge 123/2007 si è<br />
basata anche sul sistema informativo<br />
nazionale per <strong>la</strong> prevenzione nei<br />
luoghi di <strong>la</strong>voro preesistente in modo<br />
di valorizzare le competenze esistenti<br />
ed eliminare le sovrapposizioni e le<br />
duplicazioni di interventi.<br />
Ai suddetti fini <strong>la</strong> citata legge ha<br />
previsto <strong>la</strong> necessaria partecipazione<br />
delle parti sociali al sistema<br />
informativo, costituito dai Ministeri<br />
Salute e Lavoro, dalle Regioni e dalle<br />
Province autonome, dall’INAIL,<br />
dall’Ispesl, dall’Ipsema e con il<br />
contributo del CNEL.<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 71<br />
Intervento<br />
M. Pizzuto, Delegato ANIV per i rapporti con l’INAIL<br />
Inoltre, <strong>la</strong> legge 123 più volte<br />
richiamata ha stabilito che entro tre<br />
mesi dall’entrata in vigore del<strong>la</strong> legge<br />
in paro<strong>la</strong> (25.11.2007) i soggetti sopra<br />
menzionati dovevano predisporre le<br />
attività necessarie:<br />
• per <strong>la</strong> integrazione dei rispettivi<br />
archivi informatici, anche attraverso<br />
<strong>la</strong> creazione di banche dati unificate<br />
re<strong>la</strong>tive ai singoli settori comparti<br />
produttivi;<br />
• per il coordinamento delle attività<br />
di vigi<strong>la</strong>nza ed ispettive in materia di<br />
prevenzione e sicurezza dei <strong>la</strong>voratori.<br />
Con l’emanazione del D.Lgs.<br />
n.81/2008 - meglio noto come il<br />
nuovo T.U. sul<strong>la</strong> sicurezza sui luoghi<br />
di <strong>la</strong>voro- che ha dato attuazione a<br />
quanto previsto dall’art. 1 del<strong>la</strong> legge<br />
delega n.123/2007, è stato istituito il<br />
Sistema Informativo Nazionale per <strong>la</strong><br />
Prevenzione (SINP).<br />
A tale proposito si evidenzia che<br />
l’istituzione del SINP, come si<br />
evince dall’art. 8 del citato decreto,<br />
è finalizzata “a fornire dati utili<br />
a programmare, pianificare e<br />
valutare l’efficacia dell’attività di<br />
prevenzione degli infortuni e le<br />
ma<strong>la</strong>ttie professionali, re<strong>la</strong>tivamente<br />
ai <strong>la</strong>voratori iscritti e non iscritti<br />
agli enti assicurativi pubblici, e per<br />
indirizzare le attività di vigi<strong>la</strong>nza,<br />
attraverso l’utilizzo integrato delle<br />
informazioni disponibili negli attuali<br />
sistemi informativi, anche tramite<br />
l’integrazione di specifici archivi e <strong>la</strong><br />
creazione di banche dati unificate”.<br />
Allo sviluppo del Sistema informativo<br />
prendono parte i seguenti soggetti
72 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
e segnatamente: il Ministero del<br />
Lavoro e del<strong>la</strong> previdenza sociale, il<br />
Ministero del<strong>la</strong> Salute e dell’Interno,<br />
le regioni e le Province autonome di<br />
Trento e Bolzano, l’Inail, l’Ipsema,<br />
l’Ispesl, il CNEL, gli organismi<br />
paritetici, nonché gli istituti di settore,<br />
ivi compresi quelli che si occupano<br />
del<strong>la</strong> salute delle donne.<br />
Per quanto, poi, concerne <strong>la</strong> gestione<br />
tecnica ed informatica del Sistema<br />
informativo di cui trattasi, si<br />
evidenzia che <strong>la</strong> stessa è stata affidata<br />
all’INAIL.<br />
Inoltre, l’articolo in paro<strong>la</strong> prevede<br />
che le regole tecniche per <strong>la</strong><br />
realizzazione ed il funzionamento del<br />
SINP, nonché quelle concernenti il<br />
trattamento dei dati dovranno essere<br />
definite entro 180 giorni dall’entrata<br />
in vigore del menzionato decreto.<br />
Per quanto, invece, attiene al<strong>la</strong><br />
tipologia dei dati informativi, che<br />
saranno trattati dal SINP, il comma 6<br />
dell’art. 8 ne prevede cinque.<br />
Sul punto, si precisa che i dati in<br />
esame dovranno riguardare:<br />
• il quadro produttivo e<br />
occupazionale;<br />
• il quadro dei rischi;<br />
• il quadro di salute e sicurezza dei<br />
<strong>la</strong>voratori;<br />
• il quadro degli interventi di<br />
prevenzione delle istituzioni preposte;<br />
• il quadro degli interventi di vigi<strong>la</strong>nza<br />
delle istituzioni preposte.<br />
Ciò consentirà ai soggetti coinvolti di<br />
disporre di una rapida ed affidabile<br />
informazione tesa a garantire non solo<br />
il monitoraggio costante del<strong>la</strong> materia<br />
in esame, ma anche e soprattutto, <strong>la</strong><br />
stessa efficacia dei provvedimenti<br />
normativi ed amministrativi.<br />
Per di più, <strong>la</strong> conoscenza specifica<br />
del<strong>la</strong> realtà <strong>la</strong>vorativa permetterà, in<br />
via mediata, di porre in essere azioni<br />
di vigi<strong>la</strong>nza volte a contrastare il<br />
fenomeno del <strong>la</strong>voro sommerso ed<br />
irrego<strong>la</strong>re che soprattutto si annida<br />
in quelle Imprese nelle quali, a causa<br />
del<strong>la</strong> mancata adozione di misure<br />
prevenzionali, o meglio del disprezzo<br />
del<strong>la</strong> vita umana, si registrano con<br />
maggiore frequenza e gravità gli<br />
infortuni sul <strong>la</strong>voro spesso con esiti<br />
mortali.<br />
Infine, attraverso <strong>la</strong> diffusione delle<br />
informazioni specifiche potranno<br />
essere raggiunti gli obiettivi di<br />
conoscenza utili sia per le attività dei<br />
destinatari che per enti utilizzatori: in<br />
tal senso è ipotizzabile <strong>la</strong> raccolta di<br />
informazioni utili per l’applicazione<br />
del<strong>la</strong> sospensione dell’attività o<br />
l’individuazione di cause ostative al<br />
ri<strong>la</strong>scio del DURC.
L’agricoltura rappresenta in Italia il<br />
2,2 per cento del prodotto interno<br />
lordo ed il numero degli occupati è<br />
pari al 4,9 per cento del totale degli<br />
occupati.<br />
Ma in questo 4,9% è insito anche il<br />
fenomeno, partico<strong>la</strong>rmente diffuso<br />
nelle aree del Mezzogiorno, dei<br />
rapporti di <strong>la</strong>voro fittizi che vengono<br />
denunciati all’INPS al solo fine<br />
ottenere, nel breve periodo, il diritto<br />
a percepire prestazioni economiche di<br />
ma<strong>la</strong>ttia, maternità, disoccupazione,<br />
ed in futuro il diritto al trattamento<br />
pensionistico.<br />
Per contrastare tale fenomeno,<br />
l’Istituto fin dal 1989 ha promosso<br />
specifiche azioni di vigi<strong>la</strong>nza<br />
dedicandovi consistenti risorse<br />
ispettive.<br />
Ma nonostante il notevole impegno<br />
profuso ed i pur considerevoli risultati<br />
conseguiti il fenomeno non mostra<br />
segni di regresso, al contrario è<br />
sempre più di<strong>la</strong>gante<br />
Il fenomeno, limitato un tempo<br />
allo scambio di favori tra singoli<br />
cittadini, va oggi sempre più<br />
assumendo i connotati del “business”<br />
di organizzazioni ma<strong>la</strong>vitose<br />
partico<strong>la</strong>rmente abili nel trarre<br />
vantaggio dalle anacronistiche e<br />
macchinose modalità che rego<strong>la</strong>no le<br />
denunce retributive e contributive di<br />
questo settore.<br />
Le regioni maggiormente colpite<br />
sono: Campania, Ca<strong>la</strong>bria, Sicilia,<br />
Puglia, con estensioni anche<br />
in Basilicata, che assorbono da<br />
sole l’80% del<strong>la</strong> spesa nazionale<br />
per prestazioni previdenziali in<br />
agricoltura.<br />
Un altro dato macroscopico è<br />
costituito dal numero dei beneficiari<br />
di prestazioni a carico dell’INPS<br />
nelle quattro regioni sopra indicate se<br />
rapportato al numero degli abitanti di<br />
ciascuna di esse.<br />
Le procedure in uso presso l’INPS<br />
non sembrano in grado di fronteggiare<br />
e contrastare il diffondersi di tali<br />
fenomeni distorsivi.<br />
La criticità più <strong>la</strong>mpante, infatti, sta<br />
nel fatto che è impossibile esercitare<br />
i controlli in costanza di rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Par<strong>la</strong>ndo ad un’assemblea di esperti<br />
non mi dilungo, quindi, a par<strong>la</strong>re<br />
delle problematiche delle denunce<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 73<br />
Re<strong>la</strong>zione su:<br />
“Truffe in agricoltura<br />
e iniziative di contrasto”<br />
F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />
aziendali, dei registri di impresa e del<br />
DM AG unico.<br />
Infatti per “normalizzare” un settore<br />
<strong>la</strong> cui criticità ha raggiunto livelli<br />
altissimi, ritengo siano necessari<br />
interventi strutturali di tipo normativo;<br />
primo fra tutti:<br />
- l’introduzione, anche graduale, nel<br />
settore dell’agricoltura del sistema<br />
“DM”.<br />
In subordine:<br />
- abolizione dell’anacronistico sistema<br />
di tariffazione da parte dell’INPS<br />
per l’assolvimento dell’obbligo<br />
contributivo;<br />
- fornitura alle aziende agricole, a cura<br />
dell’INPS, di un software di controllo<br />
per il diretto calcolo da parte del
74 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Numero di rapporti di <strong>la</strong>voro in agricoltura annul<strong>la</strong>ti perché “fittizi”<br />
Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Totale<br />
N. di rapporti<br />
di <strong>la</strong>voro,<br />
in agricoltura,<br />
annul<strong>la</strong>ti perché<br />
“fittizi”<br />
3.805 32.024 37.134 127.388 132.477 332.828<br />
140.000<br />
120.000<br />
100.000<br />
80.000<br />
60.000<br />
40.000<br />
20.000<br />
0<br />
IIIª Giornata<br />
3.805<br />
32.024<br />
37.134<br />
127.388<br />
132.477<br />
Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007<br />
datore di <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> contribuzione<br />
dovuta;<br />
- abolizione dell’arcaico termine<br />
di pagamento dei contributi oggi<br />
previsto a distanza di sei mesi<br />
dal<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> denuncia<br />
trimestrale dei <strong>la</strong>voratori occupati;<br />
- introduzione del termine<br />
di pagamento dei contributi<br />
contestualmente con <strong>la</strong> presentazione<br />
del<strong>la</strong> denuncia trimestrale;<br />
- introduzione, permanendo l’attuale<br />
sistema, di un versamento in acconto<br />
(procedura ben nota nel sistema<br />
fiscale) pari al 90% dell’importo<br />
contributivo dovuto, da eseguire<br />
in uno con <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong><br />
denuncia trimestrale e conguaglio<br />
annuale su tariffazione dell’INPS.<br />
In materia di rapporti di <strong>la</strong>voro<br />
fittizi l’Istituto sta studiando anche<br />
l’opportunità di instaurare una<br />
specifica col<strong>la</strong>borazione con l’AGEA,<br />
che si avvale, per il controllo dei<br />
requisiti necessari per usufruire dei<br />
benefici comunitari, di partico<strong>la</strong>ri<br />
sistemi di telerilevazione dei terreni<br />
che verificano, a livello di singo<strong>la</strong><br />
particel<strong>la</strong> catastale, le colture<br />
dichiarate, quelle effettivamente<br />
praticate e <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità del<strong>la</strong> proprietà<br />
o del possesso del terreno.<br />
L’incrocio di tali dati con quelli<br />
indicati nelle denunce aziendali,<br />
residenti negli archivi dell’Istituto,<br />
consentirà di monitorare le situazioni<br />
di irrego<strong>la</strong>rità.<br />
L’attività di vigi<strong>la</strong>nza dal 2003 al<br />
2007 ha rilevato ben 332.828 rapporti<br />
di <strong>la</strong>voro fittizi. In effetti gli anni del<br />
grosso sforzo sono stati il 2006 e il<br />
2007.<br />
Segnalo, infine, che in materia di<br />
rapporti di <strong>la</strong>voro fittizio legati a<br />
fenomeni ma<strong>la</strong>vitosi, partico<strong>la</strong>ri<br />
interventi sono in corso nelle<br />
regioni Ca<strong>la</strong>bria e Campania in<br />
col<strong>la</strong>borazione con alcune Procure<br />
del<strong>la</strong> Repubblica, e in Puglia di<br />
iniziativa dell’Istituto.<br />
Rappresentano, infine, un grande<br />
problema in partico<strong>la</strong>re le cosiddette<br />
“aziende senza terra”, spesso<br />
costituite in cooperative, che si<br />
limitano a fornire in appalto alle<br />
imprese agricole <strong>la</strong> so<strong>la</strong> manodopera,<br />
e quelle che acquistano il prodotto<br />
sul<strong>la</strong> pianta, sostituendosi così alle<br />
stesse imprese nel<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong><br />
fase conclusiva del ciclo produttivo.<br />
Per tali tipologie di aziende non<br />
solo serve una specifica strategia<br />
repressiva in quanto operano,<br />
prevalentemente, come soggetti<br />
di somministrazione abusiva<br />
di manodopera, ma appare<br />
indispensabile intervenire con una<br />
serie di modifiche normative.<br />
Bisogna riprendere un’idea, che<br />
era stata <strong>la</strong>nciata un paio di anni fa<br />
sul<strong>la</strong> necessità di definire un piano<br />
nazionale straordinario (dandone<br />
mandato all’INPS, di concerto con<br />
Camere di Commercio, Assessorati<br />
regionali al Lavoro e all’Agricoltura)<br />
per determinare un apposito elenco<br />
anagrafico dei datori di <strong>la</strong>voro che<br />
operano in agricoltura e nelle attività<br />
connesse, differenziati tra:<br />
1. imprenditori agricoli,<br />
2. imprese che operano in attività<br />
connesse all’agricoltura,<br />
3. aziende senza terra,<br />
4. e coltivatori che producono per<br />
l’autoconsumo e attività marginali.<br />
Sarebbe un sistema efficace per<br />
differenziare le concessioni e gli<br />
interventi adattandoli alle diverse<br />
fattispecie; prefigurando che le<br />
possibilità di utilizzo delle favorevoli<br />
norme previste per le col<strong>la</strong>borazioni<br />
tra parenti ed affini e quelle<br />
occasionali autonome siano rese<br />
disponibili solo per i coltivatori che<br />
producono per l’autoconsumo e per<br />
attività marginali.<br />
Altrettanto utile sarebbe anche una<br />
modifica del sistema di tassazione<br />
del reddito delle imprese agricole,<br />
passando dall’imposizione sul reddito<br />
dominicale e agrario a una tassazione<br />
ordinaria.<br />
Si agirebbe così sull’interesse stesso<br />
delle aziende nel fare emergere tutti<br />
i costi d’attività, fra cui i costi del<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Da troppi anni attendiamo <strong>la</strong> riforma<br />
degli ammortizzatori sociali che<br />
sarebbe auspicabile contenesse:<br />
• l’unificazione del<strong>la</strong> disoccupazione<br />
ordinaria agrico<strong>la</strong> e dei trattamenti<br />
speciali agricoli in un solo<br />
trattamento, simile a quello con<br />
“requisiti ridotti”, previsto per<br />
<strong>la</strong> generalità dei <strong>la</strong>voratori, da
ATTIVITA' DI VIGILANZA - ANALISI DEI RISULTATI<br />
2007<br />
Distribuzione degli accertamenti ispettivi per area<br />
Lavoratori autonomi: 28%<br />
(32.554)<br />
Iscritti gestione separata: 5%<br />
(5.539)<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 75<br />
Area agrico<strong>la</strong>: 11%<br />
(12.265)<br />
Area DM:56%<br />
(64.640)<br />
NUMERO COMPLESSIVO DEGLI ACCERTAMENTI ISPETTIVI EFFETTUATI: 114.998<br />
Aziende non<br />
agricole in<br />
nero: 17%<br />
(4.295)<br />
ATTIVITA' DI VIGILANZA - ANALISI RISULTATI 2007<br />
Distribuzione di aziende in nero ed autonomi non<br />
iscritti individuati<br />
Committenti e<br />
col<strong>la</strong>boratori<br />
non iscritti: 1%<br />
(289)<br />
Aziende<br />
agricole in<br />
nero e<br />
coltivatori<br />
diretti non<br />
iscritti: 4%<br />
(1.019)<br />
Autonomi non<br />
iscritti: 78%<br />
(19.401)<br />
NUMERO COMPLESSIVO DI AZIENDE IN NERO ED AUTONOMI NON ISCRITTI INDIVIDUATI:<br />
25.004<br />
corrispondere in rapporto alle giornate<br />
contributive accreditate nell’anno di<br />
riferimento;<br />
• l’eliminazione conseguente delle<br />
attuali soglie di accesso ai trattamenti<br />
ordinario e speciali (51, 101, 151<br />
giornate). Si eviterebbe <strong>la</strong> rincorsa per<br />
aggiungere una giornata fittizia per<br />
poter conseguire il requisito;<br />
• l’unificazione dei trattamenti al 40%<br />
del<strong>la</strong> retribuzione;<br />
• <strong>la</strong> possibilità di integrare, ai fini<br />
del riconoscimento dell’indennità<br />
di disoccupazione, <strong>la</strong>voro agricolo e<br />
non agricolo, con utilizzo del re<strong>la</strong>tivo<br />
periodo ai fini del riconoscimento del<br />
diritto e del<strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> pensione<br />
ed infine il superamento del biennio di<br />
anzianità per l’acquisizione del diritto<br />
all’indennità stessa.<br />
In attesa di interventi legis<strong>la</strong>tivi<br />
di ampia portata ed efficacia, è <strong>la</strong><br />
vigi<strong>la</strong>nza che deve intervenire per<br />
reprimere ogni forma di evasione<br />
o di truffa al<strong>la</strong>rgando il campo di<br />
intervento per contenere e contrastare<br />
il fenomeno.<br />
Poiché l’azienda che froda è<br />
comunque e sempre un’azienda che<br />
non paga i contributi, rientra in tale<br />
campo repressivo anche l’operazione<br />
avviata per <strong>la</strong> prima volta dall’Istituto<br />
nel 2007, di notifica degli addebiti<br />
delle ritenute sociali trattenute ai<br />
<strong>la</strong>voratori e non versate dalle aziende.<br />
L’iniziativa ha prodotto notevoli<br />
risultati in termini di incasso, ma<br />
soprattutto di deterrenza.<br />
Il “penale” a quanto pare è l’unica<br />
cosa che spaventa chi non ha mai<br />
pagato!<br />
Approfitto, infine, dell’occasione<br />
per ricordarvi che nell’anno in<br />
corso sarà effettuata una mirata<br />
campagna di controlli sul<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rità<br />
dell’iscrizione e sul<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />
contribuzione dei <strong>la</strong>voratori autonomi<br />
dell’agricoltura.<br />
Gli elenchi re<strong>la</strong>tivi alle situazioni di<br />
interesse per l’attività di vigi<strong>la</strong>nza<br />
saranno individuati attraverso<br />
controlli incrociati tra gli archivi<br />
dell’Istituto e archivi esterni, con i<br />
programmi di cui vi parlerà il collega<br />
GianCarlo Sponchia, che ha curato ed<br />
è partico<strong>la</strong>rmente esperto su questo<br />
argomento.<br />
Grazie.
76 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
Intervento<br />
G.C. Sponchia, Delegato ANIV per l’organizzazione<br />
e i rapporti con i responsabili regionali<br />
Il mio non vuole ne può essere<br />
un’integrazione dell’intervento<br />
del Dott. Sparagna, intervento di<br />
forte impatto politico, ma solo<br />
un modesto contributo di chi,<br />
unitamente a tanti volenterosi<br />
colleghi, ha da qualche anno<br />
cercato di improntare l’attività<br />
ispettiva in agricoltura in maniera<br />
diversa dal passato perché si è<br />
modificata anche <strong>la</strong> tipologia<br />
di truffa perpetrata ai danni<br />
dell’Istituto.<br />
Negli anni ottanta, come<br />
ricordano i colleghi più anziani, si<br />
combattevano le false indennità di<br />
maternità che erano diventate un<br />
diffuso convincimento che quel<strong>la</strong><br />
indennità fosse una integrazione<br />
al reddito di tutte le famiglie<br />
a prescindere dal fatto che si<br />
<strong>la</strong>vorasse realmente in agricoltura.<br />
Si trattava di padri che<br />
denunciavano le giornate in<br />
agricoltura al<strong>la</strong> figlia, al<strong>la</strong> moglie<br />
o al<strong>la</strong> nuora, quando queste si<br />
trovavano in maternità, al fine di<br />
ottenere <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva indennità legata<br />
all’indennità di disoccupazione.<br />
Oggi, invece, come tutti noi<br />
sappiamo, il fenomeno è diverso:<br />
• Ci sono aziende che denunciano<br />
centinaia di rapporti di <strong>la</strong>voro su<br />
terreni presi in fitto (contratti di<br />
fitto che, a seguito delle verifiche<br />
ispettive, quasi sempre risultano<br />
fasulli) e i terreni invece sono<br />
coltivati dai proprietari stessi.<br />
• Ci sono aziende che prendono in<br />
fitto terreni (e li coltivano pure)<br />
ma su questi terreni vengono<br />
dichiarate mille giornate, dove<br />
magari l’anno precedente erano<br />
state dichiarate cento giornate dal<br />
proprietario che li aveva coltivati<br />
con i propri <strong>la</strong>voratori;<br />
• Ci sono aziende vere ma costrette<br />
a dichiarare le giornate oltre che ai<br />
loro <strong>la</strong>voratori anche a decine di<br />
falsi <strong>la</strong>voratori imposti da gruppi<br />
ma<strong>la</strong>vitosi;<br />
• Ci sono aziende (non so se<br />
definirle aziende sia giusto)<br />
che inventano tutto: terreni e<br />
<strong>la</strong>voratori. Le conseguenti richieste<br />
di indennità di disoccupazione<br />
portano per tutti i <strong>la</strong>voratori lo<br />
stesso indirizzo di residenza.<br />
(Non possiamo non pensare al<strong>la</strong>
complicità di altri soggetti per <strong>la</strong><br />
riuscita di queste operazioni.<br />
Allora abbiamo e<strong>la</strong>borato una<br />
analisi del fenomeno, frutto<br />
dell’esperienza fatta sul campo<br />
e dello studio del<strong>la</strong> normativa ed<br />
abbiamo illustrato queste analisi<br />
ai nostri tecnici informatici<br />
che dovevano tradur<strong>la</strong> in un<br />
programma.<br />
Siamo riusciti in fine a partorire<br />
degli applicativi che sono in<br />
grado di creare delle query (delle<br />
interrogazioni), incrociando una<br />
serie di informazioni.<br />
Abbiamo creato un programma:<br />
il Vig Agri che oltre ad essere un<br />
ottimo strumento di consultazione<br />
per tutti gli operatori del<strong>la</strong> Sede,<br />
in quanto raccoglie in un unico<br />
applicativo tutte le informazioni<br />
esistenti nel campo dell’agricoltura<br />
sia per le aziende sia per i<br />
<strong>la</strong>voratori, è anche un valido<br />
strumento che permette, attraverso<br />
l’incrocio di dati di fornire elenchi<br />
di aziende che hanno un indice di<br />
rischio tale da essere meritevoli di<br />
visita ispettiva.<br />
Anche se ancora c’è bisogno<br />
di alcune integrazioni, questo<br />
programma ci ha aiutato a scoprire<br />
aziende fasulle attraverso un<br />
incrocio di aziende che avevano<br />
<strong>la</strong> sede legale in una città (per<br />
esempio Reggio Ca<strong>la</strong>bria) e<br />
prendevano in fitto terreni in<br />
una città distante centinaia di<br />
chilometri (per esempio Crotone)<br />
utilizzando <strong>la</strong>voratori di Reggio<br />
Ca<strong>la</strong>bria.<br />
Non era certo che ci saremmo<br />
trovati di fronte ad una azienda<br />
fasul<strong>la</strong> ma gli indizi erano molti ed<br />
in effetti i risultati sono stati ottimi.<br />
Possiamo incrociare dati e cercare<br />
le aziende che non pagano un<br />
euro di contributo con quelle che<br />
presentano denuncie trimestrali<br />
solo nell’ultimo trimestre dell’anno<br />
(a ridosso del<strong>la</strong> pubblicazione<br />
degli elenchi annuali), possiamo<br />
monitorare le aziende che a fronte<br />
di nessuna variazione di coltura o<br />
di estensione del terreno, hanno,<br />
rispetto all’anno precedente,<br />
un incremento occupazionale<br />
spropositato; possiamo, inoltre,<br />
estrapo<strong>la</strong>re le aziende che hanno<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 77<br />
il tito<strong>la</strong>re ultracentenario, quelle<br />
senza terra e tantissimi altri tipi di<br />
incroci.<br />
Abbiamo effettuato dei recuperi<br />
ingenti incrociando i dati delle<br />
retribuzioni corrisposte ai<br />
<strong>la</strong>voratori negli anni 2004 e 2005<br />
(anni nei quali era obbligatorio<br />
versare i contributi sulle<br />
retribuzioni medie convenzionali<br />
provinciali).<br />
Il programma, oltretutto, ci<br />
evidenziava l’imponibile sul quale<br />
calco<strong>la</strong>re i contributi, distinto per<br />
<strong>la</strong>voratore.<br />
E stato creato, sempre con l’ausilio<br />
dei tecnici informatici, e con<br />
il determinante contributo di<br />
alcuni colleghi siciliani, un altro<br />
applicativo: il VigtransAg che<br />
permette di seguire il flusso di<br />
<strong>la</strong>voratori agricoli e soprattutto<br />
quelli appartenenti ad aziende per<br />
le quali è stato accertato un falso<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro perché seguendo<br />
e monitorando i falsi <strong>la</strong>voratori<br />
si arriva alle false aziende e<br />
viceversa.<br />
Il programma seleziona, inoltre,<br />
anche le aziende neonate e quelle<br />
cessate evidenziando nel primo<br />
caso <strong>la</strong> provenienza e nel secondo<br />
caso <strong>la</strong> successiva collocazione dei<br />
re<strong>la</strong>tivi <strong>la</strong>voratori.<br />
Recentemente le Procure, non tutte<br />
purtroppo, sembrano sostenere<br />
le nostre battaglie, anzi spesso<br />
chiedono <strong>la</strong> nostra col<strong>la</strong>borazione.<br />
Siamo passati da una fase in<br />
cui molti dei nostri verbali di<br />
annul<strong>la</strong>mento di rapporti di <strong>la</strong>voro<br />
venivano poi vanificati in sede<br />
giudiziaria semplicemente con una<br />
dichiarazione del <strong>la</strong>voratore che<br />
affermava di aver <strong>la</strong>vorato, ad una<br />
fase in cui le Procure si avvalgono<br />
degli Ispettori e chiedono <strong>la</strong> nostra<br />
col<strong>la</strong>borazione per combattere<br />
queste truffe.<br />
Numerose sono state le attestazioni<br />
di stima e gli elogi provenienti<br />
dal<strong>la</strong> Procure per il <strong>la</strong>voro svolto<br />
dagli ispettori nelle regioni del<br />
mezzogiorno.<br />
Un ulteriore provvedimento<br />
legis<strong>la</strong>tivo, anche questo più<br />
volte sollecitato a tutti i livelli, ci<br />
potrebbe aiutare in questo campo.<br />
Chiediamo al<strong>la</strong> nostra<br />
amministrazione di farsi parte<br />
diligente affinchè l’iscrizione<br />
negli elenchi annuali dei <strong>la</strong>voratori<br />
agricoli non venga considerato<br />
un atto costitutivo ma solo<br />
certificativo del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
invertendo così l’onere del<strong>la</strong> prova.<br />
Insieme alle truffe, che si<br />
manifestano attraverso i rapporti di<br />
<strong>la</strong>voro fittizi, e che rappresentano<br />
un fenomeno di enorme entità,<br />
stiamo incontrando, e cercando di<br />
contrastare, altri fenomeni quali<br />
l’evasione e l’elusione.<br />
Questi fenomeni sono, per<br />
esempio, i mancati rispetti dei<br />
contratti, anche formalmente, e<br />
quant’anche vengono rispettati<br />
formalmente scopriamo che,<br />
in realtà, al <strong>la</strong>voratore viene<br />
corrisposto, nel migliore dei casi,<br />
<strong>la</strong> metà di quanto gli spetterebbe.<br />
Altri fenomeni sono i tito<strong>la</strong>ri di<br />
aziende agricole non iscritti al<strong>la</strong><br />
gestione dei coltivatori diretti<br />
o degli imprenditori agricoli<br />
professionali.<br />
Siamo in Ca<strong>la</strong>bria e in questa<br />
Regione su 34.768 aziende<br />
con dipendenti ben 31.439<br />
(il 90,40%) sono condotte da<br />
soggetti non iscritti all’INPS né<br />
come coltivatori diretti né come<br />
imprenditori agricoli professionali.<br />
Lo stesso dato riferito a tutte le<br />
regioni del Mezzogiorno è di<br />
106 mi<strong>la</strong> aziende con tito<strong>la</strong>re non<br />
iscritto su 138 mi<strong>la</strong>.<br />
Ricordo che qualche anno fa fu<br />
fatta una enorme operazione sui<br />
commercianti non iscritti, mi<br />
chiedo perché questa operazione<br />
non possa essere effettuata in<br />
agricoltura.<br />
Anche perché dal<strong>la</strong><br />
sperimentazione che stiamo<br />
facendo qui in Ca<strong>la</strong>bria le<br />
percentuali di accertamenti positivi<br />
in tal senso sono altissime.<br />
Un’altra operazione, collegata<br />
al<strong>la</strong> precedente, anche questa già<br />
sperimentata in Sicilia ed ora in<br />
Ca<strong>la</strong>bria è <strong>la</strong> verifica se i giovani<br />
imprenditori agricoli che hanno<br />
beneficiato degli aiuti da parte<br />
delle Regioni (aiuti previsti dal<strong>la</strong><br />
legge 441/98) risultino iscritti al<strong>la</strong><br />
re<strong>la</strong>tiva gestione presso l’INPS.<br />
Sono operazioni, queste,
78 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
soprattutto l’ultima, che, tra<br />
l’altro, non dovrebbero generare<br />
contenzioso in quanto <strong>la</strong> legge<br />
stessa prevede che per aver diritto<br />
al beneficio economico da parte<br />
del<strong>la</strong> Regione (15,25 mi<strong>la</strong> euro)<br />
è necessario svolgere l’attività di<br />
imprenditore agricolo o coltivatore<br />
diretto con <strong>la</strong> conseguente<br />
iscrizione nelle re<strong>la</strong>tive gestioni<br />
previdenziali per almeno cinque<br />
anni dall’inizio dell’attività.<br />
Le Regioni, pare, verificano solo<br />
se c’è l’iscrizione al<strong>la</strong> camera di<br />
commercio ma non quel<strong>la</strong> alle<br />
gestioni previdenziali.<br />
Nel settore agricolo, lo sapete tutti<br />
meglio di me, pagare i contributi<br />
all’INPS è uno sport poco<br />
praticato.<br />
Un esempio: In Ca<strong>la</strong>bria, nel<br />
2006, le aziende agricole con più<br />
di 10 <strong>la</strong>voratori che non versano<br />
un euro all’INPS sono il 36% -<br />
700 su 1900; quelle con più di 50<br />
dipendenti il 50% - 150 su 300.<br />
Qualcuno, tra noi, sostiene che<br />
non è compito dell’ispettore<br />
occuparsi dei mancati versamenti<br />
dei contributi all’INPS perché<br />
l’Istituto comunque è a conoscenza<br />
del debito e questo debito poi<br />
viene mandato in esattoria.<br />
Potrebbe essere una giusta<br />
osservazione ma quando si viene a<br />
conoscenza che, in alcune regioni,<br />
il 90% dei crediti provenienti da<br />
aziende agricole vengono restituiti<br />
all’INPS perché inesigibili allora<br />
è giusto porsi anche questo<br />
problema.<br />
Con l’art.1, comma 1172, del<strong>la</strong><br />
legge 27.12.2006 n. 296 è stata<br />
introdotta anche per il settore<br />
agricolo l’ipotesi di reato per<br />
l’omesso versamento all’INPS<br />
delle trattenute previdenziali ed<br />
assistenziali operate al dipendente.<br />
Si può dire che ora il problema è<br />
risolto?<br />
Non del tutto, nel senso che<br />
<strong>la</strong> legge da so<strong>la</strong> non basta a<br />
modificare comportamenti ormai<br />
consolidati, ma grazie a questa<br />
legge e all’azione svolta dagli<br />
ispettori, l’INPS ha potuto portare<br />
a termine un’operazione che ha<br />
dato ottimi risultati in termini di<br />
entrate. Entrate effettive, non solo<br />
statistiche.<br />
Il 90% dei datori di <strong>la</strong>voro, infatti,<br />
ha provveduto al pagamento di<br />
dette quote che erano riferite al<br />
terzo trimestre 2006.<br />
Questi importi, in molti casi<br />
corrispondono al 50% dei<br />
contributi totali dovuti dall’azienda<br />
(in molte zone del sud svantaggiate<br />
o montane, infatti, i contributi<br />
dovuti vanno dal 29% al 19%).<br />
Per affinare sempre più le<br />
nostre tecniche di indagine, e<br />
concludo, è necessaria, però,<br />
l’implementazione dei nostri<br />
programmi con le rilevazioni<br />
fotografiche dei terreni e con <strong>la</strong><br />
possibilità di consultazione di un<br />
dato importante, quello del catasto.<br />
Questi dati ci permetterebbero<br />
di control<strong>la</strong>re, e forse di evitare,<br />
che più datori di <strong>la</strong>voro dichiarino<br />
manodopera agrico<strong>la</strong> sullo<br />
stesso terreno, nel tentativo loro<br />
di consumare e noi di subire<br />
l’ennesima truffa a carico<br />
dell’INPS.<br />
Grazie
Cari amici, colleghe e colleghi,<br />
vorrei, innanzitutto, salutare Voi tutti,<br />
partecipanti ai <strong>la</strong>vori del Convegno,<br />
per <strong>la</strong> vostra assidua presenza, e, poi,<br />
ringraziare l’Associazione per avermi<br />
dato <strong>la</strong> possibilità di intervenire in<br />
un dibattito così vivo e sentito, e<br />
che vede coinvolti, su questo palco,<br />
i massimi responsabili, politici ed<br />
amministrativi, delle Amministrazioni<br />
e degli Enti interessati ed i<br />
responsabili ANIV di ciascun settore,<br />
in considerazione del<strong>la</strong> peculiare<br />
rilevanza che caratterizza le tematiche<br />
trattate.<br />
Inoltre, vorrei ulteriormente<br />
ringraziare, oltre a quanto già detto<br />
dal Presidente Sponchia, il Direttore<br />
Generale dott. Pennesi, a nome<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 79<br />
Intervento<br />
G. Cioffi , Delegato ANIV per i rapporti con il Ministero del Lavoro e le DPL<br />
mio personale ed a nome di tutti gli<br />
iscritti delle varie DD.PP.LL., per <strong>la</strong><br />
partico<strong>la</strong>re sensibilità e “benevolenza”<br />
dimostrata dall’Amministrazione,<br />
per <strong>la</strong> prima volta dall’ingresso degli<br />
ispettori del <strong>la</strong>voro nell’Associazione,<br />
che ha riconosciuto, così, l’importanza<br />
delle attività rese dall’ANIV a<br />
favore dei colleghi e lo sforzo,<br />
anche economico, da essi sostenuto<br />
per partecipare ad una “formazione<br />
specialistica” tenuta dai diretti<br />
responsabili delle attività.<br />
Ancora, un ringraziamento al dott.<br />
Principato, che, nel suo discorso,<br />
ha par<strong>la</strong>to di “unica forza” da<br />
costituire, consentendomi, in tal<br />
modo, di evidenziare che, almeno<br />
per quanto riguarda l’ANIV (pur<br />
essendo “entrati” solo da poco<br />
nell’Associazione), ci sentiamo già un<br />
“corpo unico” con le altre realtà.<br />
Tanto premesso, esporrò, ora, con<br />
una breve re<strong>la</strong>zione, che vuole essere<br />
un momento di ulteriore riflessione<br />
e raffronto, alcune problematiche,<br />
di ordine eminentemente pratico,<br />
concernenti l’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Innanzitutto, una prima<br />
considerazione vorrei effettuar<strong>la</strong><br />
sul nuovo Testo Unico del<strong>la</strong><br />
Sicurezza, appena varato, per<br />
evidenziare che esso costituirà<br />
un’occasione straordinaria solo<br />
se permetterà di mettere in moto<br />
un “meccanismo virtuoso”, che<br />
veda concorrere aziende, sindacati,<br />
datori di <strong>la</strong>voro, dirigenti, preposti,
80 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
<strong>la</strong>voratori, RSSP, medici competenti<br />
e, soprattutto, organi di vigi<strong>la</strong>nza,<br />
teso al miglioramento continuo<br />
dell’organizzazione del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong><br />
gestione partecipata del<strong>la</strong> sicurezza e<br />
del<strong>la</strong> salute sul luogo di <strong>la</strong>voro, oltre<br />
che ad un ampliamento, o meglio<br />
una generalizzazione, dei controlli<br />
sull’effettività ed efficacia delle<br />
misure di sicurezza, predisposte<br />
sul<strong>la</strong> carta, da parte degli organi di<br />
vigi<strong>la</strong>nza.<br />
Si tratta, chiaramente, di un Testo,<br />
atteso da oramai trent’anni (dai tempi<br />
del<strong>la</strong> legge di riforma sanitaria – <strong>la</strong><br />
legge n. 833/1978), sicuramente non<br />
perfetto e non privo di difetti, ma che<br />
rappresenta, comunque, un importante<br />
passo in avanti verso una più avanzata<br />
civiltà del <strong>la</strong>voro, dell’organizzazione<br />
e del<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> sicurezza<br />
nelle Aziende e negli Enti, per dare<br />
piena attuazione all’articolo 32 del<strong>la</strong><br />
Costituzione.<br />
Ritornando, ora, al “compito” che<br />
si prefigge questo breve intervento,<br />
devo riconoscere che l’inquadramento<br />
giuridico degli istituti, appena<br />
delineato dal dott. Sgroi, ma che,<br />
credo, sarà oggetto di analisi<br />
anche da parte del dott. Pennesi,<br />
conferisce, sicuramente, maggiore<br />
certezza e sicurezza all’attività degli<br />
ispettori, ma devo evidenziare, come<br />
sicuramente a conoscenza di tutti,<br />
che è l’applicazione pratica di questi<br />
istituti a creare difficoltà, a volte,<br />
veramente gravose.<br />
Per quanto concerne, poi, <strong>la</strong><br />
problematica del<strong>la</strong> legittimità degli<br />
appalti, trattato dall’Avv. Sgroi, <strong>la</strong><br />
prima osservazione che mi sovviene<br />
è proprio quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />
complessità del sistema appalti e subappalti<br />
e del ricorrere del<strong>la</strong> presenza,<br />
quasi scontata, in tali istituti, di<br />
società cooperative.<br />
Infatti, l’eccessiva liberalità con<br />
cui viene interpretato l’art. 29 del<br />
D. Lgs.vo n. 276/03 (a seguito del<br />
mancato riferimento al<strong>la</strong> presunzione<br />
di illegittimità per l’utilizzazione<br />
di impianti ed attrezzature del<br />
committente), comporta che le<br />
cooperative diventino, quasi<br />
automaticamente, soggetti<br />
“somministratori” di manodopera.<br />
Sarebbe, allora, opportuno un<br />
intervento chiarificatore, da parte<br />
del Ministero, in ordine al<strong>la</strong><br />
documentazione da esaminare ed ai<br />
riscontri da effettuare.<br />
Ancora, nel caso di contratti<br />
di appalto, sub-appalto e<br />
somministrazione, <strong>la</strong> normativa<br />
stabilisce che il mancato adeguamento<br />
dei contratti entro il 31.12.2008,<br />
sia per i costi che per il Documento<br />
Unico di Valutazione dei Rischi<br />
(DUVR), anche per contratti,<br />
ancora in corso, stipu<strong>la</strong>ti prima del<br />
25.08.2007 (data di entrata in vigore<br />
del<strong>la</strong> legge n. 123/07), comporterà <strong>la</strong><br />
nullità degli stessi.<br />
In termini pratici ed operativi, si<br />
riterrebbe utile chiarire se a tale nullità<br />
dovrà conseguire anche <strong>la</strong> nullità dei<br />
rapporti di <strong>la</strong>voro instaurati, oppure,<br />
se si possa procedere con <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />
sospensione dell’attività.<br />
In merito, poi, al<strong>la</strong> questione del<strong>la</strong><br />
responsabilità solidale, anch’essa<br />
analizzata dall’Avv. Sgroi, si deve<br />
evidenziare <strong>la</strong> difficoltà, sempre dal<br />
punto di vista ispettivo, di una sicura<br />
individuazione del<strong>la</strong> problematica,<br />
in considerazione del fatto che<br />
l’art. 29 D. Lgs.vo n. 276/2003,<br />
stabilisce una responsabilità tra<br />
committente ed appaltatore per <strong>la</strong><br />
mancata retribuzione e per i contributi<br />
dovuti (non più, come in passato,<br />
per <strong>la</strong> retribuzione legata al CCNL<br />
appaltante) e che l’art. 35 (commi<br />
28-34) del<strong>la</strong> cd. legge Bersani, n.<br />
248/2006, estende <strong>la</strong> responsabilità<br />
tra appaltatore e sub-appaltatore<br />
anche per le ritenute fiscali; stessa<br />
responsabilità prevista, dal comma 34,<br />
tra committente e appaltatore.<br />
In questo caso, perché non viene<br />
chiarito se gli atti devono essere<br />
notificati anche al responsabile<br />
solidale, e se, inoltre, tale notifica<br />
opera sul piano sanzionatorio o<br />
soltanto su quello strettamente<br />
civilistico?<br />
Sempre ai fini di una “corretta”<br />
attività ispettiva, nel caso di un<br />
provvedimento di sospensione, dovuto<br />
al<strong>la</strong> presenza di <strong>la</strong>voratori in nero,<br />
si pone <strong>la</strong> problematica ricorrente<br />
di comprendere se <strong>la</strong> procedura di<br />
emersione, attivata successivamente<br />
dal datore, comporti l’estinzione<br />
anche del<strong>la</strong> sanzione aggiuntiva<br />
da versare ai fine del<strong>la</strong> revoca del<br />
provvedimento.<br />
Ancora, resta da chiarire se sia<br />
possibile irrogare il provvedimento<br />
di sospensione dell’attività<br />
successivamente, effettuando cioè<br />
gli atti dovuti in ufficio, allorquando,<br />
in sede di ispezione, non sia stato<br />
possibile irrogarlo con immediatezza.<br />
Restando in tema di sospensione,<br />
si deve evidenziare <strong>la</strong> difformità di<br />
trattamento che si verifica, quando<br />
il personale ispettivo non procede<br />
al<strong>la</strong> sospensione dell’attività, pur<br />
essendovene i presupposti, perché<br />
ritiene di essere in presenza di una<br />
situazione di rischio: in questo caso,<br />
infatti, al datore di <strong>la</strong>voro non potrà<br />
essere irrogata <strong>la</strong> sanzione di 2.500<br />
€uro, legata all’istanza di revoca del<strong>la</strong><br />
sospensione; sanzione che colpisce,<br />
invece, il soggetto al quale, invece,<br />
vengono sospese le attività.<br />
Si chiede, in proposito, perché il<br />
Ministero non valuta <strong>la</strong> possibilità<br />
di una “interpretazione estensiva”,<br />
equiparando le due fattispecie?<br />
Passando, ora, più specificamente<br />
all’analisi del T.U., si ritiene<br />
importante evidenziare le seguenti<br />
questioni che, sicuramente, andranno<br />
ad incidere sul<strong>la</strong> effettività del<br />
controllo da parte degli ispettori,<br />
investendo un ambito sia pragmatico<br />
che di ordine politico.<br />
Il richiamo dell’articolo 29, comma<br />
6, del T.U. al<strong>la</strong> possibilità, per i<br />
datori di <strong>la</strong>voro che occupano fino a<br />
50 dipendenti, di effettuazione del<strong>la</strong><br />
valutazione dei rischi su base di<br />
procedure standardizzate, non tiene<br />
conto del fatto che il mondo del<strong>la</strong><br />
sicurezza è talmente dinamico che, per<br />
<strong>la</strong> realizzazione di un documento di<br />
valutazione dei rischi che calzi come<br />
un guanto all’azienda, è necessaria<br />
un’accurata analisi da parte di un<br />
esperto che dovrà valutare, nello<br />
specifico, le criticità intrinseche<br />
dell’unità produttiva. L’esperienza,<br />
invece, ci ha dimostrato che, nel<strong>la</strong><br />
pratica, questa richiesta normativa si<br />
tradurrà in una mera compi<strong>la</strong>zione<br />
di asettici ed impersonali modelli<br />
standard, rispetto al<strong>la</strong> formalità dei<br />
quali gli ispettori del <strong>la</strong>voro non<br />
avranno alcun sindacato di merito (ed<br />
il fatto è tanto più grave se si considera<br />
che le aziende destinatarie del<strong>la</strong> norma<br />
sono quelle in cui, statisticamente, si<br />
verificano più infortuni).
Tra l’altro, ci si sarebbe aspettati<br />
che anche le imprese al di sotto dei<br />
10 dipendenti (che rappresentano<br />
oltre il 92 % delle imprese in Italia)<br />
fossero obbligate, comunque,<br />
ad effettuare e a redigere una<br />
vera valutazione dei rischi, che,<br />
invece, viene sostituita, dall’attuale<br />
normativa, da un’autocertificazione<br />
dell’assolvimento degli obblighi di cui<br />
sopra.<br />
Certamente, tale autocertificazione<br />
dovrà essere resa ai sensi del<strong>la</strong> legge<br />
n. 445/2000, e, come tale, potrà<br />
essere riscontrabile dall’organo di<br />
vigi<strong>la</strong>nza. Ma, visto quanti sono gli<br />
ispettori e tenuto conto di quante<br />
sono le imprese, questo significa<br />
semplicemente che <strong>la</strong> grandissima<br />
parte delle aziende riterrà opportuno<br />
rischiare, rimandando quest’obbligo.<br />
Altro problema connesso al<br />
precedente discorso è quello re<strong>la</strong>tivo<br />
al modello di organizzazione<br />
e gestione, ex art. 30 T.U., che<br />
viene considerato esimente del<strong>la</strong><br />
responsabilità amministrativa di<br />
cui sopra, nel periodo transitorio,<br />
prima del<strong>la</strong> definizione del modello<br />
stesso da parte del<strong>la</strong> Commissione<br />
consultiva, qualora questo risulti<br />
essere conforme alle Linee Guida<br />
UNI-INAIL o al British Standard<br />
OHSAS. In tal caso, operativamente e<br />
praticamente, servirebbe un intervento<br />
chiarificatore per stabilire se questa<br />
esimente legata al<strong>la</strong> conformità<br />
può essere certificata dall’Ispettore,<br />
ovvero necessita dell’intervento<br />
dell’Ufficio.<br />
Sempre in tema di difficoltà operative,<br />
si segna<strong>la</strong> che con il nuovo T.U.<br />
non è più obbligatorio istituire<br />
presso l’azienda il registro infortuni.<br />
Strumento che, invece, risultava molto<br />
utile agli ispettori perché permetteva<br />
allo stesso organo di vigi<strong>la</strong>nza<br />
di avere, in ogni momento, una<br />
visione globale di quelle che erano,<br />
statisticamente, le principali criticità<br />
dell’azienda, in termini di sicurezza.<br />
Ancora, sebbene <strong>la</strong> delega di cui<br />
al<strong>la</strong> legge n. 123/2007 stabiliva che<br />
il nuovo decreto sul<strong>la</strong> sicurezza<br />
non avrebbe dovuto “disporre un<br />
abbassamento dei livelli di protezione,<br />
di sicurezza e di tute<strong>la</strong>”, invece, con il<br />
recente testo si dispone che il distacco<br />
massimo tra le tavole di calpestio<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 81<br />
dell’impalcatura di un ponteggio e <strong>la</strong><br />
muratura sia portato a 30 cm., mentre<br />
in precedenza, gli articoli 23 e 24 del<br />
D.P.R. 164/56, avevano previsto una<br />
distanza massima di 20 cm. Questa<br />
differenza potrebbe sembrare, a prima<br />
vista, di poco conto, ma <strong>la</strong> pratica<br />
ispettiva ha evidenziato che già una<br />
luce di 20 cm., ed a maggior ragione<br />
quel<strong>la</strong> recentemente introdotta di 30<br />
cm., tra impalcato e muratura, se non<br />
è ben difesa, consente <strong>la</strong> caduta di un<br />
<strong>la</strong>voratore dall’alto.<br />
Come dovrà comportarsi, allora, il<br />
funzionario ispettivo qualora dovesse<br />
ritenere che tale ultima distanza sia<br />
effettivamente pericolosa?<br />
Inoltre, in virtù del’art. 90, comma<br />
11, per le attività private, in caso di<br />
<strong>la</strong>vori non soggetti al permesso di<br />
costruire, non va e<strong>la</strong>borato il Piano<br />
di Sicurezza e Coordinamento in<br />
fase di progettazione. In questo<br />
caso, <strong>la</strong> pratica ci ha dimostrato che,<br />
nell’ambito dei <strong>la</strong>vori di cui abbiamo<br />
appena accennato, possono rientrare<br />
anche realizzazioni edilizie di una<br />
certa consistenza (in partico<strong>la</strong>re<br />
nelle grandi città e nelle aree<br />
metropolitane), per le quali risulta<br />
essere indispensabile pianificare <strong>la</strong><br />
sicurezza ed il coordinamento delle<br />
imprese già prima dell’inizio dei<br />
<strong>la</strong>vori stessi.<br />
Per quanto riguarda l’aspetto<br />
sanzionatorio, sgomberando<br />
immediatamente il campo dal<strong>la</strong><br />
“vocazione repressiva” attribuita agli<br />
ispettori, si deve, però, notare che,<br />
con <strong>la</strong> recente normativa in materia<br />
di sicurezza, una parte delle sanzioni<br />
sono state derubricate a sole sanzioni<br />
amministrative, come nel caso del<strong>la</strong><br />
mancata designazione degli addetti<br />
al<strong>la</strong> gestione delle emergenze e<br />
del<strong>la</strong> mancata nomina del medico<br />
competente. In tal caso, forse, non<br />
sarebbe stato più opportuno che il<br />
legis<strong>la</strong>tore avesse mantenuto alta<br />
<strong>la</strong> soglia di attenzione dei datori<br />
di <strong>la</strong>voro in riferimento ad aspetti<br />
così importanti del<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong><br />
sicurezza?<br />
Tra l’altro, il legis<strong>la</strong>tore, nell’abrogare<br />
norme di leggi esistenti (alcune<br />
ancora adeguate rispetto al discorso<br />
prevenzione) ha omesso di integrare<br />
il citato Decreto con altra normativa,<br />
tra cui il DPR n. 320/56, riguardante<br />
i <strong>la</strong>vori in galleria. Anche in<br />
questo caso, quale dovrà essere il<br />
comportamento dell’organismo di<br />
vigi<strong>la</strong>nza?<br />
Infine, vorrei riportare il discorso<br />
nuovamente sull’istituto del<strong>la</strong><br />
“sospensione” sia del cantiere che<br />
dell’attività, che consente, di fatto,<br />
l’esercizio di un potere discrezionale<br />
da parte dell’organo di vigi<strong>la</strong>nza, nel<strong>la</strong><br />
logica, oramai consolidata, del può e<br />
non del deve.<br />
Il che, al di là delle considerazioni<br />
politiche sempre immanenti in<br />
qualsiasi discorso, anche di forgia<br />
tecnica, si ritiene che non possa<br />
consentire una uniformità di<br />
applicazione delle norme sul territorio<br />
nazionale (come l’esperienza sulle<br />
“sospensioni” ha ampiamente<br />
dimostrato), anche e soprattutto<br />
in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> presenza di una<br />
legis<strong>la</strong>zione esercitata dalle singole<br />
Regioni, sempre più invadente e,<br />
permettetemi di dirlo, “concorrente”.<br />
Ma il problema vero, non solo<br />
di questo T.U., e mi accingo a<br />
concludere questa re<strong>la</strong>zione, è quello<br />
di stabilire, una volta per tutte le<br />
competenze (chi deve fare e che cosa).<br />
Questo T.U. avrebbe potuto<br />
risolvere il problema; invece, si sono<br />
riconfermate le competenze esistenti<br />
in materia di vigi<strong>la</strong>nza di <strong>la</strong>voro in<br />
capo a chi le esercita ora, cioè ad<br />
almeno sette organi diversi (come ben<br />
evidenziato dal dott. Principato): ASL,<br />
Ispettorato del Lavoro, INPS, INAIL,<br />
Carabinieri, Guardia di Finanza e<br />
Vigili del Fuoco.<br />
Anzi, oltre al<strong>la</strong> Commissione<br />
permanente in materia di sicurezza<br />
del <strong>la</strong>voro, già presente, è stato<br />
costituito un ulteriore Comitato presso<br />
il Ministero del<strong>la</strong> Salute ed istituiti<br />
comitati di coordinamento regionale<br />
(richiamo, inoltre, in tale occasione,<br />
solo le nuove e gravose incombenze<br />
affidate all’INAIL – come <strong>la</strong><br />
realizzazione di una banca dati<br />
comune, con tutte le difficoltà rilevate<br />
dal dott. Spadaccia – e <strong>la</strong> rivisitazione<br />
del ruolo dell’ISPELS).<br />
Concludo ringraziando tutti<br />
dell’attenzione dimostrata, sperando<br />
che queste brevi riflessioni potranno<br />
essere di un qualche ausilio per <strong>la</strong><br />
soluzione di problematiche pratiche.<br />
Grazie a tutti.
82 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
IIIª Giornata<br />
In questa sede colgo l’occasione per<br />
porre l’accento su un tema di grande<br />
attualità, quale quello re<strong>la</strong>tivo alle<br />
problematiche che coinvolgono il<br />
futuro del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ed in partico<strong>la</strong>re<br />
gli aspetti tecnici concernenti le<br />
dinamiche in materia di sicurezza<br />
negli appalti.<br />
Mi riferisco da un punto di vista<br />
generale sia alle problematiche<br />
prettamente tecniche che a quelle<br />
inerenti i profili retributivi,<br />
contributivi e fiscali sottolineandone<br />
alcune criticità.<br />
In tema di appalti, peraltro, il<br />
legis<strong>la</strong>tore ha finalmente affermato<br />
che <strong>la</strong> responsabilità deve essere<br />
ascritta non solo in capo al singolo<br />
appaltatore, ma estesa a tutta <strong>la</strong> filiera<br />
a partire dal committente dei <strong>la</strong>vori.<br />
La stessa logica introdotta in tema<br />
di appalti sulle responsabilità per<br />
i profili retributivi previdenziali e<br />
fiscali coinvolgenti l’intera filiera<br />
viene utilizzata per disciplinare<br />
Conclusioni<br />
dei <strong>la</strong>vori del Forum<br />
P. Pennesi, Direttore gen. per le attività ispettive del Ministero del Welfare<br />
problematiche a noi più vicine quali<br />
quelle in materia di sicurezza in cui<br />
per <strong>la</strong> prima volta viene esplicitato<br />
questo principio secondo il quale<br />
il committente deve assicurare<br />
il coordinamento tra le imprese<br />
esecutrici attraverso <strong>la</strong> predisposizione<br />
del documento unico di valutazione<br />
dei rischi che formalizza l’obbligo<br />
di cooperazione e coordinanento<br />
nell’ambito dei contratti di appalto.<br />
Il problema dell’appalto è<br />
partico<strong>la</strong>re, perché il fenomeno delle<br />
esternalizzazioni degli accentramenti<br />
produttivi altera in qualche modo il<br />
tradizionale rapporto esclusivo tra<br />
datori e <strong>la</strong>voratori, che di conseguenza<br />
entra in crisi.<br />
Dal punto di vista del<strong>la</strong> sicurezza,<br />
entra in crisi per i rischi causati dalle<br />
interferenze; non si può paragonare<br />
l’organizzazione del<strong>la</strong> sicurezza di<br />
un impresa all’interno del c<strong>la</strong>ssico<br />
confine delimitato dal luogo di <strong>la</strong>voro<br />
che può essere <strong>la</strong> fabbrica intesa<br />
in senso statico, a quel<strong>la</strong> presente<br />
nell’ambito del cantiere inteso in<br />
senso dinamico. Negli appalti sia di<br />
opere che di servizi molto spesso ci<br />
sono più realtà che interagiscono.<br />
Il problema fondamentale è<br />
rappresentato dal modo in cui gestire<br />
sistemi diversi di organizzazione e di<br />
sicurezza. A tal proposito il legis<strong>la</strong>tore<br />
ha apportato un valore aggiunto,<br />
soprattutto nel<strong>la</strong> materia dell’edilizia,<br />
così come era stato fatto con<br />
l’emanazione del decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />
494 del 1996 in tema di genio<br />
civile, prevedendo l’obbligo del<strong>la</strong><br />
predisposizione dei piani di sicurezza<br />
e mediante l’introduzione di figure<br />
specifiche di coordinamento nelle fasi<br />
del<strong>la</strong> progettazione e dell’esecuzione.<br />
La questione del<strong>la</strong> responsabilità<br />
solidale per retribuzione,<br />
contribuzione e fisco in realtà è molto<br />
più risalente ed è stata affrontata in<br />
sede civilistica con l’art. 1676 c.c.,<br />
sia pur limitatamente alle retribuzioni<br />
e al valore dell’appalto. In altri<br />
termini, <strong>la</strong> norma di cui all’art. 1676<br />
prevede <strong>la</strong> responsabilità solidale del<br />
datore di <strong>la</strong>voro e del committente.<br />
In seguito, grazie all’emanazione<br />
del<strong>la</strong> legge 1369 del 1960 <strong>la</strong> garanzia<br />
del<strong>la</strong> solidarietà si è rafforzata con<br />
<strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> responsabilità<br />
illimitata anche del committente in<br />
ambito contributivo, ancorché limitata<br />
ai soli appalti interni.<br />
Per quanto attiene ai profili più<br />
strettamente tecnici, si impone un<br />
obbligo di pianificazione di sicurezza<br />
generalizzato, nel senso che il<br />
modello del<strong>la</strong> cantieristica va esteso<br />
agli appalti stipu<strong>la</strong>ti in tutti i settori<br />
di attività, nonché in tutte le realtà<br />
aziendali, dall’impresa di grandi<br />
dimensioni fino all’artigiano.<br />
Questo comporta una serie di<br />
complicazioni dal punto di vista<br />
burocratico formale, in quel<strong>la</strong><br />
logica sicuramente da correggere, in<br />
quanto nel nostro ordinamento un<br />
po’ troppo spesso garantire migliori<br />
condizioni di sicurezza significa<br />
produrre più documentazione<br />
cartacea. Ciò non toglie, tuttavia,<br />
che attualmente non esistono<br />
soluzioni migliori dell’obbligo di<br />
pianificazione. Quest’ultimo deve<br />
essere correttamente adempiuto al fine<br />
di fornire un’effettiva valutazione dei
ischi e il documento che ne scaturisce<br />
non deve al contrario costituire una<br />
semplice fotocopia di quanto da altri<br />
predisposto.<br />
Su questa materia congelerei in parte il<br />
discorso perché il testo unico (D. Lgs.<br />
81/08), entrato in vigore il 15 Maggio,<br />
è un testo già in qualche modo sotto<br />
stretta osservazione in quanto sono<br />
state già avanzate proposte di modifica<br />
e implementazione e vedremo<br />
come nel corso dei prossimi mesi vi<br />
potranno essere margini di possibili<br />
interventi modificativi.<br />
Questo al fine di impostare <strong>la</strong> nostra<br />
legis<strong>la</strong>zione e l’azione amministrativa<br />
in materia di <strong>la</strong>voro su basi più<br />
concrete e sostanzialistiche e non solo<br />
strettamente formalistiche.<br />
Per quanto riguarda <strong>la</strong> tematica<br />
cui abbiamo accennato in materia<br />
di solidarietà negli appalti e nel<strong>la</strong><br />
somministrazione, si può rilevare che<br />
i fenomeni interpositori restano un<br />
disvalore per l’ordinamento secondo<br />
le disposizioni del<strong>la</strong> legge Biagi che<br />
ricalcano i principi già enunciati dal<strong>la</strong><br />
precedente normativa. Quest’ultima,<br />
tuttavia, prevedeva l’automatica<br />
instaurazione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
tra il <strong>la</strong>voratore somministrato e<br />
l’utilizzatore, una volta accertata <strong>la</strong><br />
non genuinità del rapporto, mentre<br />
le nuove disposizioni di cui agli artt.<br />
27 e 29 del D.Lgs. 276/2003 (legge<br />
Biagi) stabiliscono che il <strong>la</strong>voratore<br />
debba proporre ricorso giudiziale per<br />
<strong>la</strong> costituzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
con l’utilizzatore.<br />
La domanda del <strong>la</strong>voratore volta a<br />
far valere il rapporto di <strong>la</strong>voro, vale<br />
soltanto per il profilo civilistico e non<br />
per quello pubblicistico re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong><br />
contribuzione, in virtù dei principi<br />
di automatismo delle prestazioni<br />
previdenziali. I diritti dell’ente<br />
previdenziale rimangono intatti dal<br />
momento che è lo stesso istituto<br />
che si attiva per <strong>la</strong> riscossione del<strong>la</strong><br />
contribuzione non versata o versata<br />
in misura minore. Appare, infatti,<br />
incoerente con i principi di diritto<br />
pubblico far dipendere le conseguenze<br />
di natura contributiva dal<strong>la</strong><br />
proposizione dell’azione da parte del<br />
soggetto privato.<br />
Le difficoltà insite in questo sistema si<br />
sostanziano nel concreto versamento<br />
dei contributi dovuti, nonostante<br />
L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 83<br />
le più recenti previsioni normative<br />
che sanciscono <strong>la</strong> solidarietà per<br />
le obbligazioni previdenziali. Si<br />
verificava, infatti, e tuttora potrebbe<br />
accadere che l’ente previdenziale,<br />
in seguito all’accertamento del<br />
contratto di somministrazione o<br />
appalto non genuini, dovesse restituire<br />
quanto versato dal somministratore<br />
a titolo di contributo dovuto, ma<br />
non riuscisse poi a ottenere <strong>la</strong><br />
restituzione dell’importo versato<br />
da parte dell’effettivo utilizzatore.<br />
A rigor di logica il sistema del<strong>la</strong><br />
solidarietà dovrebbe valere anche per<br />
il provvedimento di diffida accertativa<br />
che l’organo di vigi<strong>la</strong>nza adotta nel<br />
caso di riscontrate inosservanze<br />
al<strong>la</strong> disciplina contrattuale da cui<br />
scaturiscono crediti patrimoniali<br />
in favore dei prestatori di <strong>la</strong>voro.<br />
L’ispettore, infatti, dovrebbe<br />
notificare il provvedimento di<br />
diffida a tutti i soggetti responsabili<br />
solidali di cui all’art. 29 secondo<br />
comma (committente, appaltatore ed<br />
eventuale subappaltatore).<br />
Quanto appena detto si ricollega al<br />
tentativo operato dal legis<strong>la</strong>tore con<br />
il disposto dell’art 35 del decreto<br />
Bersani di coinvolgere nel<strong>la</strong> catena<br />
del<strong>la</strong> solidarietà tutta <strong>la</strong> filiera anche<br />
se lo stesso decreto presenta alcuni<br />
profili di criticità.<br />
Infatti, sul<strong>la</strong> base dell’art 35<br />
sembra che il committente debba<br />
solo verificare che l’appaltatore<br />
abbia effettuato dei controlli<br />
sul subappaltatore, ma nul<strong>la</strong><br />
stabilisce in ordine al rapporto<br />
tra committente e appaltatore,<br />
perchè al contrario <strong>la</strong> correttezza<br />
degli adempimenti andrebbe<br />
verificata anche nei confronti dei<br />
dipendenti di quest’ultimo impegnati<br />
nell’esecuzione dell’attività appaltata.<br />
Peraltro, questa verifica risulta<br />
possibile attraverso una serie di<br />
strumenti quali per esempio il<br />
durc, che tuttavia costituisce un<br />
elemento di rego<strong>la</strong>rità formale e<br />
non sostanziale tanto più che non è<br />
possibile nemmeno scorporare appalto<br />
per appalto le somme effettivamente<br />
dovute e corrisposte a titolo di<br />
contribuzione.<br />
Vorrei concludere puntando<br />
l’attenzione su quello che è il tema<br />
centrale attualmente discusso anche<br />
in ambito comunitario ovvero <strong>la</strong><br />
flessibilità del mercato del <strong>la</strong>voro<br />
coniugata al<strong>la</strong> sicurezza intesa come<br />
tute<strong>la</strong> delle condizioni di <strong>la</strong>voro (c.d.<br />
flex secutity).<br />
La flessibilità come sinonimo di<br />
semplificazione del<strong>la</strong> vita delle<br />
imprese deve avere come contropartita<br />
un’efficace azione di controllo. La<br />
politica dei controlli rappresenta<br />
uno dei punti nodali di ogni azione<br />
amministrativa e, dal punto di vista<br />
che a noi interessa, deve essere<br />
orientata ad un’azione di vigi<strong>la</strong>nza<br />
sostanziale sempre meno legata agli<br />
adempimenti meramente formali.<br />
A tal fine, occorre concentrare <strong>la</strong><br />
nostra azione su macrofenomeni<br />
quali <strong>la</strong> lotta al sommerso, che<br />
nel nostro Paese rappresenta<br />
ancora il 20-30% dell’economia<br />
nazionale, attraverso ad esempio, <strong>la</strong><br />
semplificazione del<strong>la</strong> tenuta del<strong>la</strong><br />
documentazione obbligatoria (mi<br />
riferisco all’abrogazione del libro<br />
matrico<strong>la</strong> che sarà oggetto di un<br />
prossimo decreto legge ancora in fase<br />
di programmazione). In tal senso, il<br />
meccanismo del<strong>la</strong> comunicazione<br />
preventiva informatizzata, così come<br />
altre dichiarazioni recettizie che<br />
pervengono ad organismi pubblici (ad<br />
esempio i modelli DM/10 all’INPS)<br />
costituiranno elementi fondamentali<br />
per <strong>la</strong> verifica del <strong>la</strong>voro in nero,<br />
quali strumenti di accertamento e<br />
controllo di situazioni irrego<strong>la</strong>ri. Ciò<br />
non toglie che bisognerà, comunque,<br />
salvaguardare <strong>la</strong> tracciabilità del<strong>la</strong><br />
prestazione dei <strong>la</strong>voratori in termini<br />
di effettive giornate di presenza<br />
in considerazione del<strong>la</strong> necessità<br />
di orientare l’azione ispettiva al<strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> sostanziale del <strong>la</strong>voratore<br />
per quanto riguarda <strong>la</strong> fruizione<br />
dei riposi giornalieri e settimanali.<br />
Altro fenomeno di grande rilevanza<br />
da tenere sotto stretto controllo<br />
è rappresentato dall’elusione<br />
contributiva conseguente al<strong>la</strong><br />
stipu<strong>la</strong>zione di contratti a progetto<br />
non genuini o c.d. a rischio, che<br />
vengono sempre più spesso utilizzati<br />
sia dalle grandi che dalle piccole<br />
realtà imprenditoriali e poi trasformati<br />
dalle aziende stesse in contratti di<br />
associazione in partecipazione con<br />
conseguenze anche sul piano del<strong>la</strong><br />
concorrenza sleale.
84 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong>