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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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BOLLETTINO PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DEI FUNZIONARI ISPETTIVI PUBBLICI - ANNO 27º - N. 4 - BIMESTRE LUGLIO-AGOSTO 2008<br />

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB VENEZIA<br />

<strong>L'Ispettore</strong><br />

e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Forum ANIV 2008<br />

sulle Attività di Vigi<strong>la</strong>nza<br />

25-29 MAGGIO 2008<br />

Iso<strong>la</strong> Capo Rizzuto


Bollettino Periodico<br />

del<strong>la</strong> Associazione<br />

Professionale dei<br />

Funzionari Ispettivi<br />

Pubblici<br />

Agenda dei Lavori<br />

Direttore responsabile:<br />

Fedele Sponchia<br />

Condirettore:<br />

Pietro Monego<br />

Redattore capo:<br />

Temistocle Bussino<br />

Comitato di redazione:<br />

V. Messina - F. Lepore - N. Mori<br />

S. Di Martiis - L. Viviani<br />

Stampa:<br />

Grafi che La Press - Fiesso d’Artico/Ve<br />

Tel. 049/502.722 - Fax 049/9800305<br />

Abbonamento annuo ¤ 13<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 1<br />

L’Ispettore<br />

e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Luglio-Agosto 2008<br />

Spedizione in abbonamento<br />

postale gruppo IV<br />

Pubblicità inferiore al 50%<br />

Primo giorno - Lunedì 26 Maggio<br />

Saluto ai convegnisti : D. Costantino, Direttore regionale INPS Ca<strong>la</strong>bria<br />

Apertura dei <strong>la</strong>vori: F. Sponchia, Presidente ANIV<br />

Re<strong>la</strong>zione: «Le attività di Vigi<strong>la</strong>nza a difesa dei valori propugnati dall’art. 1 del<strong>la</strong> Costituzione»,<br />

di F. P. Rossi, Coord. Scientifico del centro studi ANIV di diritto del<strong>la</strong> previdenza sociale “G. Billia”<br />

Tavo<strong>la</strong> rotonda con interventi di:<br />

- P. Monego, Vice Presidente ANIV<br />

- G. Innocenti, Consulente del <strong>la</strong>voro<br />

- R. Magrini, Responsabile “Lavoro”, Coldiretti<br />

- M. Magri, Dirigente Area Welfare, Confindustria<br />

- V. Lamonica, Segretaria regionale CGIL Ca<strong>la</strong>bria<br />

- A. Vecchietti, Dirigente Area Legis<strong>la</strong>zione d’impresa, Confcommercio<br />

- A. Abateco<strong>la</strong>, Responsabile Servizio politiche fiscali e previdenziali UIL<br />

Comunicazioni di: S. Caruso Festa, Delegata del Comitato ANIV per le pari opportunità in azienda<br />

Conclusioni dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata: V. Mungari, Presidente INAIL<br />

Secondo giorno - Martedì 27 Maggio<br />

Saluto ai convegnisti: F. Inghingolo, Direttore regionale INAIL Ca<strong>la</strong>bria<br />

Apertura dei <strong>la</strong>vori: A. Ghisani, Presidente ENPALS<br />

Dibattito su: «Attività di vigi<strong>la</strong>nza: organizzazione e strategie», con gli interventi di:<br />

- A. Vicinanza, Delegato ANIV ai rapporti con le OO.SS. aziendali<br />

- E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL<br />

- F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />

- N. Lanzetta, Delegato ANIV ai rapporti con le associazioni di categoria e i partiti politici<br />

- F. Porrari, Direttore centrale Risorse umane INPS<br />

Comunicazioni di: R. Bertolini, Delegato ANIV ai rapporti con le Confederazioni Sindacali<br />

Conclusioni dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata: V. Crecco, Direttore generale INPS<br />

Terzo giorno - Mercoledì 28 Maggio<br />

Saluto ai convegnisti: M. Principato, Direttore DRL Ca<strong>la</strong>bria<br />

Apertura dei <strong>la</strong>vori: D. Spadaccia, Direttore centrale Tecnologie informatiche INPS<br />

Approfondimenti, con conseguente confronto-dibattito con gli ispettori, su:<br />

«Obbligazione contributiva e responsabilità solidale»<br />

A. Sgroi, Avvocatura centrale INPS.<br />

D. Pezzel<strong>la</strong>, Delegato ANIV per <strong>la</strong> valorizzazione dell’Informatica al servizio del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

«Inail: sistema d’oscil<strong>la</strong>zione dei tassi medi in chiave di prevenzione»<br />

E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL.<br />

M. Pizzuto, Delegato ANIV per i rapporti con l’INAIL.<br />

«Truffe in Agricoltura e iniziative di contrasto»<br />

F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />

G.C. Sponchia, Delegato ANIV per l’organizzazione e i rapporti con i responsabili regionali<br />

«Problematiche del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione sugli appalti, sul<strong>la</strong> sicurezza del <strong>la</strong>voro e sul<strong>la</strong> prevenzione»<br />

G. Cioffi, Delegato ANIV per i rapporti con il Ministero del Lavoro e le DPL<br />

Conclusioni dei <strong>la</strong>vori del Forum <strong>Aniv</strong> 2008: P. Pennesi, Direttore gen. per le attività ispettive del Ministero del Welfare<br />

Direzione, redazione,<br />

amministrazione:<br />

ANIV<br />

Via Ca’ Rossa 35/i<br />

C.P. 2027<br />

30174 Mestre 2 (Ve)<br />

tel. redazione 041/616326<br />

fax 041/5347080<br />

E-mail: info@aniv.it<br />

Autorizzazione Tribunale<br />

C.P. di Venezia<br />

n. 747 del 28/7/83<br />

La redazione sottolinea che <strong>la</strong> rivista<br />

“l’Ispettore” rappresenta una rassegna di<br />

opinioni partico<strong>la</strong>rmente rivolte al<strong>la</strong> materia<br />

contributiva.<br />

Gli articoli pubblicati, pertanto, rappresentando<br />

punti di vista personali dell’autore,<br />

aspirano solo a provocare confronti, a suscitare<br />

rifl essioni, a determinare <strong>la</strong> maggiore<br />

chiarezza possibile in merito ad una normativa<br />

che tutti riconosciamo estremamente<br />

problematica.<br />

In questa ottica “l’Ispettore” sarebbe lieta<br />

di ospitare più frequenti contributi di altre<br />

categorie professionali.


2 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

Saluto ai convegnisti<br />

D. Costantino, Direttore regionale INPS Ca<strong>la</strong>bria<br />

Il dr. Domenico Costantino, Direttore<br />

regionale dell’INPS del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria,<br />

ha portato il suo saluto a tutti i<br />

partecipanti al Forum. Egli ha rivolto<br />

un partico<strong>la</strong>re ringraziamento al<br />

direttore Sparagna perché gli è stato<br />

vicino in un momento di difficoltà,<br />

dato che <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, come molte<br />

altre regioni in Italia, è al 50% degli<br />

organici del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza per cui<br />

ottenere certi risultati diventa molto<br />

difficile.<br />

Lo ha ringraziato per il sostegno<br />

datogli con l’invio di un valido<br />

gruppo di ispettori impiegati in visite<br />

mirate in agricoltura e per analizzare e<br />

sperimentare nuove procedure. A detti<br />

ispettori ha manifestato tutto il proprio<br />

apprezzamento, unitamente a quello<br />

per gli altri funzionari ispettivi del<strong>la</strong><br />

Ca<strong>la</strong>bria.


Anzitutto un grazie ai graditi ospiti<br />

presenti e a quelli che saranno presenti<br />

nei prossimi giorni.<br />

Grazie ai colleghi per <strong>la</strong> loro<br />

massiccia partecipazione, e in modo<br />

partico<strong>la</strong>re a quelli provenienti dalle<br />

regioni più lontane, per l’encomiabile<br />

sacrificio fatto.<br />

Grazie ai colleghi del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria ed<br />

in partico<strong>la</strong>re a Pileggi e F<strong>la</strong>uti per <strong>la</strong><br />

loro preziosa col<strong>la</strong>borazione.<br />

Nei nostri passati convegni abbiamo<br />

sempre cercato di usare parole cariche<br />

di ottimismo, di valori.<br />

Parole battagliere, non di<br />

rassegnazione o di scetticismo.<br />

Parole quali: futuro, scommessa,<br />

cambiamenti organizzativi, il coraggio<br />

del futuro, <strong>la</strong> forza delle idee, battaglie<br />

di civiltà del 2000, modernizzazione,<br />

dignità del <strong>la</strong>voro, per citarne solo<br />

alcune.<br />

Parole cariche di forza per spronare<br />

tutti ad andare avanti, soprattutto nei<br />

momenti difficili.<br />

Lo faremo pure quest’anno, perché<br />

anche quello attuale è un periodo<br />

difficile, periodo in cui non si può<br />

girare una pagina di giornale senza<br />

che ne esca un serpente, un periodo<br />

in cui per <strong>la</strong> prima volta gli ispettori<br />

vengono attaccati su un giornale<br />

chiamato “Libero mercato” per i loro<br />

risultati, <strong>la</strong> loro attività, in un articolo<br />

ispirato da alcuni tromboni, che<br />

conosciamo molto bene, preoccupati<br />

solo di ricic<strong>la</strong>rsi e di stare sempre a<br />

gal<strong>la</strong>.<br />

Pare incredibile che ci sia qualcuno<br />

che, nonostante gli straordinari<br />

risultati ottenuti dall’INPS nel 2007,<br />

abbia ancora qualcosa da dire o<br />

enfatizzi in negativo esclusivamente<br />

dei piccoli fatti marginali, mentre<br />

persone meno faziose e che giudicano<br />

i fatti con competenza e serietà, come<br />

i magistrati del<strong>la</strong> Corte dei conti,<br />

nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione sul bi<strong>la</strong>ncio dell’Inps,<br />

evidenziano come al<strong>la</strong> tecnostruttura<br />

del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza di detto ente vada il<br />

merito “per i risultati conseguiti e per<br />

l’alta produttività procapite raggiunta<br />

dal personale addettovi”.<br />

Laurence Prusak 1 , guru di fama<br />

mondiale dell’economia del<strong>la</strong><br />

conoscenza, in un suo recente libro 2 ,<br />

afferma con convinzione, non solo<br />

che il successo dipende dal “saper<br />

immaginare il futuro”, ma anche<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 3<br />

Apertura dei <strong>la</strong>vori<br />

F. Sponchia, Presidente ANIV<br />

che le aziende più innovative, quelle<br />

vincenti, e che lui ha attentamente<br />

studiato, sono quelle che hanno al<br />

proprio interno persone chiamate<br />

“professionisti delle idee”.<br />

Queste sono persone intrinsecamente<br />

motivate che si innamorano dei<br />

piccoli-grandi cambiamenti che<br />

possono migliorare il funzionamento<br />

dell’impresa.<br />

Sono persone che ossessionano i loro<br />

capi con i loro progetti, che spesso<br />

hanno un effetto dirompente nel<strong>la</strong> vita<br />

aziendale.<br />

Io credo che noi un po’ svolgiamo<br />

questo ruolo, con <strong>la</strong> nostra<br />

ossessione per l’organizzazione,<br />

per <strong>la</strong> formazione permanente, per<br />

l’intelligence, per una vigi<strong>la</strong>nza<br />

scientifica.<br />

Ecco perché siamo percepiti come<br />

un fastidio da quanti hanno paura di<br />

cambiare gli equilibri, da quanti non<br />

vogliono alterare gli status quo.<br />

Ma il prof. Prusak in questo suo<br />

libro fa un’altra affermazione, che<br />

si attanaglia perfettamente anche a<br />

questo nostro forum, e cioè che le<br />

tecnologie informatiche consentono<br />

sicuramente nuove forme di<br />

trasmissione del<strong>la</strong> conoscenza, ma che<br />

è l’individuo che decide se e quando<br />

attivarle.<br />

Per cui, prosegue, per certe<br />

professioni le tecnologie non bastano,<br />

è indispensabile <strong>la</strong> presenza personale,<br />

il faccia a faccia.<br />

Per le nostre professioni l’incontro<br />

è <strong>la</strong> so<strong>la</strong> possibilità di alimentare<br />

le conoscenze trasformandole in un<br />

vantaggio competitivo.<br />

La constatazione di questo grande<br />

studioso è <strong>la</strong> risposta che vorrei dare a<br />

quell’organizzazione che con grande<br />

meschinità ha tentato di manipo<strong>la</strong>re le<br />

opinioni:<br />

1. mettendo in dubbio l’esigenza<br />

professionale basi<strong>la</strong>re del personale<br />

ispettivo: quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> formazione;<br />

2. strumentalizzando senza onore


4 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

l’accordo tra Centro studi ANIV ed<br />

INPS.<br />

Noi siamo pubblici dipendenti che<br />

portano all’istituto il proprio sapere,<br />

le proprie competenze per migliorarne<br />

l’efficienza in favore, e lo sottolineo,<br />

di tutti i colleghi, anzi dell’intero<br />

sistema.<br />

E quello che abbiamo fatto non è<br />

poco!<br />

Da parte dei tromboni di cui dicevo<br />

prima ci si accusa, inoltre, che agli<br />

accertamenti non seguano adeguati<br />

recuperi.<br />

Probabilmente questi signori<br />

dimenticano che gli ispettori si<br />

occupano di:<br />

- economia informale,<br />

- ma anche di economia sommersa ed<br />

economia criminale.<br />

E l’economia criminale, a cui sono<br />

ricondotte tutte quelle attività di<br />

produzione e distribuzione di<br />

beni e servizi illegali, molto spesso<br />

comporta seri rischi personali e solo<br />

per citarne alcuni dell’ultimo mese,<br />

un nostro collega di Messina si è<br />

trovato in ospedale con il naso rotto e<br />

i colleghi del<strong>la</strong> dpl di Catania hanno<br />

subito un grave attentato al<strong>la</strong> loro sede<br />

di servizio.<br />

Per fortuna anche qui ci sono<br />

magistrati antimafia che scrivono<br />

lettere di elogio per ispettori che,<br />

all’insaputa dell’opinione pubblica,<br />

operano con grande successo nelle<br />

regioni del sud per contrastare le<br />

infiltrazioni mafiose nel mondo<br />

del <strong>la</strong>voro in generale ed in quello<br />

agricolo in partico<strong>la</strong>re.<br />

Perciò quando si par<strong>la</strong> di scarsi<br />

recuperi dell’accertato, mi chiedo se<br />

costoro sono consapevoli che l’INPS,<br />

l’INAIL e le DPL non hanno di fronte,<br />

come debitore, <strong>la</strong> Banca d’Italia?<br />

O, come alternativa, ritengono sia<br />

meglio non intraprendere nessuna<br />

forma di attività di vigi<strong>la</strong>nza in questa<br />

direzione?<br />

Degli Ispettori dell’INPS, poi, si<br />

par<strong>la</strong>, sempre sullo stesso giornale<br />

del giorno dopo, come quelli che si<br />

portano a casa “il 50% del tesoretto<br />

dell’INPS”.<br />

Magari fosse vero, anche perché<br />

sarebbe in linea con quanto avviene<br />

all’Agenzia delle entrate.<br />

Purtroppo, è vero il contrario,<br />

perché di questo fondo incentivante,<br />

integrato con le entrate conseguito<br />

dal<strong>la</strong> lotta all’evasione, agli ispettori<br />

viene riservato un importo inferiore<br />

a quello degli altri dipendenti.<br />

Un’altra accusa che ci viene rivolta<br />

sempre sullo stesso giornale è quel<strong>la</strong><br />

che siamo una potente organizzazione<br />

che col<strong>la</strong>bora con il direttore generale<br />

dell’INPS, quindi, io aggiungo,<br />

con l’istituto, per realizzare quegli<br />

obiettivi che i vari governi indicano.<br />

Questo è vero: non che siamo una<br />

potente organizzazione ma che<br />

col<strong>la</strong>boriamo con i nostri Enti.<br />

Ma se lo spirito di appartenenza<br />

che ci contraddistingue è una colpa,<br />

accettiamo l’accusa.<br />

Anche se grazie a questo spirito di<br />

appartenenza e di piena coscienza<br />

dell’attività che svolgiamo al servizio<br />

delle nostre Amministrazioni e,<br />

quindi, del<strong>la</strong> società tutta, il nostro<br />

centro studi ha sottoscritto da anni un<br />

protocollo di intesa con l’INPS:<br />

- studiando e proponendo attraverso<br />

l’ente norme, molte delle quali sono<br />

state recepite e tradotte in leggi, come<br />

quel<strong>la</strong> che compensa i crediti vantati<br />

dall’INPS verso le aziende agricole<br />

con i contributi economici erogati<br />

dal<strong>la</strong> AGEA;<br />

- studiando e proponendo ben 9<br />

applicativi per svolgere sempre<br />

meglio ed in modo scientifico<br />

l’attività di vigi<strong>la</strong>nza, programmi<br />

che sono stati resi operativi da un<br />

gruppo di informatici dell’INPS tra<br />

i più valenti e perciò senza appalti<br />

o consulenze esterne e che hanno<br />

stupito anche alcuni autorevoli<br />

rappresentanti del ministero del <strong>la</strong>voro<br />

spagnolo in occasione di una loro<br />

recente visita in Italia.<br />

In questi giorni, con il qui presente<br />

Presidente dell’INAIL, abbiamo<br />

sottoscritto un analogo protocollo<br />

d’intesa.<br />

Anche a questo ente garantiamo <strong>la</strong><br />

nostra massima col<strong>la</strong>borazione che<br />

sarà, come è nostro stile, a titolo<br />

gratuito.<br />

E, prossimamente, contiamo di<br />

farlo anche con l’ENPALS e con il<br />

Ministero del Lavoro.<br />

Un’ultima diffamazione è contenuta<br />

nel libro “l’altra casta” in cui si<br />

menziona l’associazione degli<br />

Ispettori affermando che gli<br />

associati partecipano agli annuali<br />

convegni di studi, come quello di<br />

oggi, percependo dai propri istituti<br />

l’indennità di missione.<br />

Sono stanco di ripetere che gli<br />

ispettori partecipano a questi<br />

convegni di studio perché vogliono<br />

arricchire <strong>la</strong> propria professionalità<br />

e vi partecipano a proprie spese, che<br />

non sono poche, specialmente se<br />

rapportate alle loro buste paga.<br />

Sono scemi se fanno questo?<br />

No, sono orgogliosi del loro ruolo e<br />

del<strong>la</strong> loro funzione.<br />

Comunque, quel che è certo è che,<br />

questi signori (si fa per dire), se anche<br />

cercano <strong>la</strong> polemica, in realtà un po’ ci<br />

invidiano, ma un proverbio di questa<br />

meravigliosa terra, che dice: “megghiu<br />

a ‘nvidia ca pietà”, ci conso<strong>la</strong> e<br />

perciò non vi inviterò a gridare a<br />

squarciago<strong>la</strong> nei loro confronti le<br />

parole che gridano i fans di Grillo<br />

perché non meritano nemmeno quelle<br />

volgarità!<br />

Si dice che siamo nati tutti dal fango,<br />

ma mentre questi nostri detrattori<br />

continuano a guazzarvi dentro,<br />

tentando di sporcarci con i loro guizzi,<br />

noi siamo stati educati a vo<strong>la</strong>re tanto<br />

in alto da non dover temere di esserne<br />

scalfiti.<br />

Ma a parte le polemiche e gli attacchi<br />

strumentali, <strong>la</strong> verità è che viviamo<br />

in un’epoca di grandi trasformazioni,<br />

che ha creato confusioni, incertezze<br />

e malumori, oltre che un rapido<br />

cambiamento delle nostre abitudini e<br />

del nostro modo di <strong>la</strong>vorare.<br />

In questo frangente storico gli<br />

ispettori devono affrontare vere e<br />

proprie emergenze (es. edilizia e<br />

agricoltura) per gli ingenti danni<br />

che esse producono alle casse dello<br />

Stato e per <strong>la</strong> loro permeabilità con il<br />

crimine organizzato e con il sistema<br />

amministrativo e politico degli appalti<br />

e dei proventi comunitari.<br />

Vi ricordate quando a metà degli<br />

anni novanta ho partecipato ad<br />

un’infuocata assemblea con gli<br />

imprenditori del<strong>la</strong> Life, nell’ambito<br />

del<strong>la</strong> trasmissione Pinocchio di Gad<br />

Lerner?<br />

Erano anni in cui emergeva<br />

<strong>la</strong>palissiana <strong>la</strong> crisi di rappresentanza<br />

di un po’ tutte le associazioni di<br />

categoria, dal<strong>la</strong> Coldiretti al<strong>la</strong><br />

Confindustra, pressati dai settori<br />

produttivi che chiedevano in sostanza


più servizi per restare al passo con i<br />

tempi.<br />

Da allora, però, <strong>la</strong> situazione è molto<br />

cambiata.<br />

Oggi le imprese non si <strong>la</strong>mentano<br />

più come un tempo, ma chiedono<br />

al<strong>la</strong> politica, strade, fiere, aeroporti<br />

e vogliono essere accompagnate a<br />

commercializzare nel mondo.<br />

Oggi ci si <strong>la</strong>menta per <strong>la</strong> concorrenza<br />

sleale dei cinesi, ci si <strong>la</strong>menta<br />

dell’istituto del commercio con<br />

l’estero che non funziona come<br />

dovrebbe, si vuole sapere cosa<br />

fanno le banche e le università per il<br />

territorio.<br />

Perfino l’Europa non suscita<br />

entusiasmi.<br />

Fatto nuovo, però, è che i disagi di<br />

un tempo, come il conflitto <strong>la</strong>tente<br />

tra eccesso di regole e vitalismo delle<br />

economie territoriali, che devono<br />

competere a livello mondiale, non<br />

appaiono più come una prerogativa<br />

del Nord ma si estendono a tutto il<br />

paese.<br />

In questo scenario, che evidenzia<br />

soprattutto <strong>la</strong> necessità di una<br />

“politica” che adotta una strategia di<br />

accompagnamento concreto verso un<br />

paese moderno, verso l’Europa, verso<br />

il mondo, si pone anche il problema<br />

del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 5<br />

Oggi sono cambiate fortemente le<br />

forme del<strong>la</strong> produzione.<br />

Si <strong>la</strong>vora e si produce in sistemi<br />

territoriali sempre più diffusi e meno<br />

concentrati.<br />

Si <strong>la</strong>vora in tanti posti diversi e in<br />

modi differenti.<br />

La paro<strong>la</strong> chiave non è più il <strong>la</strong>voro,<br />

ma i <strong>la</strong>vori al plurale.<br />

Più e meglio sapremo leggere i grandi<br />

cambiamenti in atto, più e meglio<br />

sapremo fare vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Ecco, quindi, l’importanza di questi<br />

nostri momenti di studio.<br />

Servono momenti aggregativi per<br />

par<strong>la</strong>re del <strong>la</strong>voro nero, che a tutti<br />

pare interessare, tant’è che esistono<br />

un sacco di dibattiti in cui una<br />

pluralità di figure istituzionali si<br />

dilettano a dissertarne amabilmente,<br />

ma dove quasi mai si sente <strong>la</strong> voce di<br />

coloro che, in concreto, questa lotta<br />

conducono.<br />

Servono momenti aggregativi<br />

per denunciare che <strong>la</strong> risposta<br />

organizzativa delle pubbliche<br />

amministrazioni non è al passo<br />

con i tempi e stenta a rispondere<br />

adeguatamente a queste sfide.<br />

Oggi è quotidianamente possibile, per<br />

un ispettore, incontrare appalti illeciti,<br />

fenomeni interpositori irrego<strong>la</strong>ri o<br />

truffaldini che non si combattono<br />

più con i soliti sistemi ispettivi ma<br />

che possono essere affrontati solo da<br />

gruppi di specialisti, attrezzati con<br />

scientifici sistemi investigativi di<br />

intelligence.<br />

Servono momenti aggregativi per<br />

par<strong>la</strong>re di infortuni sul <strong>la</strong>voro per il<br />

rilievo che questo dramma ha assunto<br />

nel corso dell’anno, in coerenza con<br />

<strong>la</strong> gravità dei costi umani e sociali ad<br />

esso connessi.<br />

Ecco perché, quest’anno, <strong>la</strong> nostra<br />

Associazione proseguendo nel<strong>la</strong><br />

sua politica di approfondimento dei<br />

temi fondamentali che riguardano<br />

le attività di vigi<strong>la</strong>nza delle varie P.<br />

A. ha organizzato, anziché il solito<br />

convegno tematico, uno specifico<br />

Forum sulle attività di vigi<strong>la</strong>nza<br />

con degli obiettivi diversi, però, per<br />

ognuna delle tre giornate dei <strong>la</strong>vori.<br />

La prima giornata dei <strong>la</strong>vori intende<br />

promuovere un’analisi delle attività<br />

di vigi<strong>la</strong>nza al<strong>la</strong> luce dei principi<br />

guida del<strong>la</strong> nostra costituzione ed in<br />

partico<strong>la</strong>re del fondamentale art. 1.<br />

In esso si sancisce che il <strong>la</strong>voro<br />

è qualcosa di immanente,<br />

consustanziale al<strong>la</strong> stessa identità<br />

nazionale: il <strong>la</strong>voro non solo come<br />

valore fondativo ma anche come<br />

“diritto”, senza dimenticare il<br />

sotto<strong>la</strong>voro, (i 28.000 col<strong>la</strong>boratori


6 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

occasionali e i 14.000 rapporti<br />

occasionali di <strong>la</strong>voro autonomo),<br />

o, come per esempio ci ricorda il<br />

gius<strong>la</strong>vorista Pietro Ichino, noto<br />

per le sue idee riformiste, “quello<br />

dei contratti di col<strong>la</strong>borazione<br />

autonoma, ovviamente quelli che<br />

si trovano nelle situazioni in cui <strong>la</strong><br />

legge Biagi, assai severa su questo<br />

punto, imporrebbe <strong>la</strong> forma del<br />

<strong>la</strong>voro subordinato”.<br />

Sono 813.000 i CO CO PRO, ma<br />

quanti di questi sono veri progetti?<br />

E anche qui è necessaria una risposta<br />

ai nostri detrattori, che sono i soliti già<br />

menzionati.<br />

Noi non siamo i difensori ad oltranza<br />

del <strong>la</strong>voro subordinato ma abbiamo<br />

anche il dovere di rispettare e far<br />

rispettare le leggi.<br />

Per discutere di tutto ciò saranno<br />

presenti i responsabili delle più<br />

importanti organizzazioni datoriali e<br />

dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Sarà sicuramente un ampio dibattito<br />

sul contesto <strong>la</strong>vorativo italiano e sul<br />

ruolo che le varie forme di vigi<strong>la</strong>nza<br />

dovrebbero assumere per contrastarne<br />

i fenomeni di debolezza.<br />

La seconda giornata, invece, ha come<br />

obiettivo quello di iniziare una serena<br />

discussione sull’organizzazione e<br />

le strategie delle varie attività di<br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Visto che alcune amministrazioni<br />

hanno già realizzato il potenziamento<br />

dei propri corpi ispettivi (come<br />

le DPL e l’INAIL) e l’INPS lo<br />

vedrà nei prossimi mesi, attraverso<br />

l’immissione di nuovi contingenti di<br />

operatori, questa occasione diventa<br />

indispensabile per analizzare se, oltre<br />

al rafforzamento numerico, <strong>la</strong> risposta<br />

organizzativa degli Enti sia in grado<br />

di rispondere alle nuove, aumentate<br />

dimensioni operative.<br />

Sul<strong>la</strong> situazione organizzativa delle<br />

DPL <strong>la</strong> nomina del Dr. Pennesi<br />

a Direttore centrale delle attività<br />

di vigi<strong>la</strong>nza ci fa ben sperare e <strong>la</strong><br />

massiccia partecipazione a questo<br />

convegno dei colleghi delle DPL,<br />

rappresenta un grande segnale di<br />

cambiamento.<br />

Per discuterne, tentando di dare<br />

anche un nostro contributo, avevamo<br />

invitato al dibattito le OO.SS aziendali<br />

maggiormente rappresentative<br />

dell’INPS, invitandole a partecipare<br />

al dibattito di martedì 26 maggio,<br />

pregandole di non far mancare il loro<br />

appoggio agli operatori del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

e di far sentire <strong>la</strong> loro autorevole<br />

voce in un momento così difficile e di<br />

grandi trasformazioni.<br />

Quel<strong>la</strong> di domani ci sembrava potesse<br />

essere l’occasione giusta per farlo.<br />

Peccato!<br />

L’obiettivo dell’ultima giornata del<br />

Forum è, infine, <strong>la</strong> realizzazione di<br />

numerosi progetti di comunicazione e<br />

formazione utili per gli operatori del<strong>la</strong><br />

Vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Avremo modo di discutere<br />

importantissimi argomenti.<br />

L’avv. Sgroi parlerà di un tema che<br />

tanto sta facendo discutere gli ispettori<br />

e sul quale già si sono formate varie<br />

scuole di pensiero: <strong>la</strong> responsabilità<br />

solidale.<br />

Il dr. Di Luca, direttore centrale<br />

Rischi dell’INAIL, invece, ci illustrerà<br />

le nuove linee del suo istituto circa<br />

l’attività prettamente assicurativa di<br />

verifica del rischio.<br />

Il dr. Sparagna ci ragguaglierà<br />

su un fenomeno partico<strong>la</strong>rmente<br />

diffuso nel settore dell’agricoltura<br />

del mezzogiorno e precisamente<br />

quello dei rapporti di <strong>la</strong>voro fittizi<br />

che vengono denunciati all’INPS al<br />

solo fine ottenere, nel breve periodo,<br />

il diritto a percepire prestazioni<br />

previdenziali ed in futuro il diritto al<br />

trattamento pensionistico.<br />

Il dr. Pennesi, nuovo Direttore<br />

centrale del<strong>la</strong> attività ispettive del<br />

Ministero del <strong>la</strong>voro, da par suo ci<br />

ragguaglierà sul rapporto tra appalti<br />

e infortuni sul <strong>la</strong>voro e concluderà i<br />

<strong>la</strong>vori.<br />

Chiudo riprendendo e ri<strong>la</strong>nciando,<br />

prima di tutto, una proposta che<br />

avevamo fatto solo cinque mesi fa con<br />

il nostro centro studi.<br />

Dobbiamo imboccare <strong>la</strong> strada<br />

dell’accorpamento del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />

sui contributi e premi all’interno<br />

dell’ordinamento tributario in forza<br />

dell’inerente riforma attuata con<br />

D.Lgs. 2 settembre 1997, n. 314,<br />

acc<strong>la</strong>rando l’appartenenza al<strong>la</strong><br />

giurisdizione tributaria di tutte le<br />

controversie aventi ad oggetto «i<br />

tributi di qualunque genere e specie<br />

comunque denominati».<br />

La c<strong>la</strong>sse politica e dirigenziale deve<br />

confrontarsi con i dati reali del<strong>la</strong><br />

situazione organizzativa del mondo<br />

giudiziario, che vive sicuramente<br />

un momento di crisi, visto che il<br />

galleggiamento giudiziale è, di<br />

media, decennale, nel<strong>la</strong> giurisdizione<br />

ordinaria del <strong>la</strong>voro e che le somme<br />

accertate e pretese dagli enti pubblici<br />

previdenziali in materia di contributi e<br />

sanzioni dovuti dai soggetti obbligati<br />

ammontano a diverse decine di<br />

miliardi di euro.<br />

Credo, infine, che l’impegno politico<br />

per <strong>la</strong> lotta al precariato, al <strong>la</strong>voro<br />

nero, al<strong>la</strong> mancanza di sicurezza<br />

debba trovare un punto forte in una<br />

normativa garantista che uniformi<br />

<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale dei <strong>la</strong>voratori<br />

sul territorio nazionale attraverso il<br />

rispetto dei livelli essenziali delle<br />

prestazioni concernenti i diritti civili<br />

e sociali, ma che affronti anche quello<br />

che è il vero problema dell’evasione,<br />

il livello troppo alto dei contributi<br />

sociali.<br />

Se resta un solo euro nel tesoretto,<br />

usiamolo per ridurre il cuneo<br />

contributivo del costo del <strong>la</strong>voro.<br />

Qui starà <strong>la</strong> reale sfida politica in<br />

favore dei giovani e contro precariato<br />

e <strong>la</strong>voro nero.<br />

Nel presente in cui siamo inchiodati<br />

sembra sia sempre più difficile<br />

prendere decisioni.<br />

Ma, nel nostro settore non c’è nul<strong>la</strong><br />

di peggio dell’inerzia, che rischia<br />

al<strong>la</strong> fine di corrompere <strong>la</strong> nostra<br />

democrazia, distruggere <strong>la</strong> convivenza<br />

civile.<br />

Dice un apologo popo<strong>la</strong>re che un<br />

tempo vivevano quattro persone<br />

chiamate Ognuno, Qualcuno,<br />

Ciascuno, Nessuno.<br />

C’era un <strong>la</strong>voro urgente da fare e<br />

Ognuno era sicuro che Qualcuno lo<br />

avrebbe fatto.<br />

Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma<br />

Nessuno lo fece.<br />

Finì che Ciascuno incolpò Qualcuno<br />

perché Nessuno fece ciò che Ognuno<br />

avrebbe potuto fare.<br />

Ritroviamo perciò <strong>la</strong> responsabilità<br />

dell’essere tutti un Ognuno con un<br />

compito preciso, prima che il sistema<br />

paese diventi un vuoto ed inerte<br />

Nessuno.<br />

Note<br />

1 Fondatore dell’I.K.M (Institute for<br />

Knowledge Management).


SOMMARIO:<br />

1. Il <strong>la</strong>voro, quale espressione politica<br />

e sociale degli invio<strong>la</strong>bili diritti<br />

umani, in Italia e in Europa.<br />

2. L’elevazione del<strong>la</strong> professionalità<br />

dei <strong>la</strong>voratori per una loro pari dignità<br />

sociale.<br />

3. I processi di sviluppo sostenibile<br />

nel<strong>la</strong> fibril<strong>la</strong>zione finanziaria del<br />

mondo economico globalizzato e<br />

multietnico.<br />

4. Il tratto del<strong>la</strong> democrazia compiuta<br />

nelle attività istituzionali di vigi<strong>la</strong>nza<br />

5. Gli ispettori ministeriali del<br />

<strong>la</strong>voro e gli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />

degli organismi pubblici nel<strong>la</strong> logica<br />

europea di un ineludibile e imparziale<br />

controllo statale.<br />

1. Il <strong>la</strong>voro, quale espressione politica<br />

e sociale degli invio<strong>la</strong>bili diritti<br />

umani, in Italia e in Europa.<br />

La nostra Patria, vale a dire <strong>la</strong> fonte<br />

del<strong>la</strong> nostra identità nazionale, è<br />

l’Italia, definita dal<strong>la</strong> Costituzione<br />

«una Repubblica democratica,<br />

fondata sul <strong>la</strong>voro»; ma con questa<br />

solenne proc<strong>la</strong>mazione che il popolo<br />

è tito<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> potestà di governo,<br />

personificandosi così esso stesso<br />

nello Stato e identificandosi con il<br />

medesimo.<br />

La tito<strong>la</strong>rità e l’esercizio del<strong>la</strong><br />

sovranità si appuntano, pertanto, nel<br />

corpo elettorale, il quale dà senso al<strong>la</strong><br />

democrazia, ogni qualvolta il risultato<br />

politico delle votazioni rispetti a pieno<br />

il fondamentale principio secondo<br />

cui i voti espressi si contano e non si<br />

pesano.<br />

Conseguentemente, quel<strong>la</strong> potestà<br />

di governo deve ineludibilmente<br />

essere esercitata «nelle forme e nei<br />

limiti del<strong>la</strong> Costituzione», posto<br />

che, diversamente, <strong>la</strong> Repubblica<br />

perderebbe l’esaltante e aggregante<br />

tratto del<strong>la</strong> sua «democraticità».<br />

Possiamo allora affermare come il<br />

primario valore propugnato dall’art.<br />

1 del<strong>la</strong> Costituzione stia tutto quanto<br />

in quel «dovere di fedeltà al<strong>la</strong><br />

Repubblica», che vinco<strong>la</strong>, anche<br />

specificamente, ogni cittadino, cui<br />

siano affidate funzioni pubbliche, ad<br />

«adempierle con disciplina ed onore»<br />

(art. 54 Cost.).<br />

Senonchè, non possiamo fare a<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 7<br />

Re<strong>la</strong>zione su:<br />

“Le attività di Vigi<strong>la</strong>nza a difesa<br />

dei valori propugnati dall’art. 1<br />

del<strong>la</strong> Costituzione”<br />

F. P. Rossi, Coord. Scientifi co del centro studi ANIV di diritto<br />

del<strong>la</strong> previdenza sociale “G. Billia”<br />

meno qui di ricordare il ricco e<br />

vivace dibattito che precedette<br />

l’approvazione di questo stesso<br />

articolo da parte dell’Assemblea<br />

costituente. Vi era, difatti, <strong>la</strong> condivisa<br />

intenzione dei vari gruppi politici, in<br />

essa rappresentati, di completare il<br />

tradizionale concetto del fondamento<br />

politico del<strong>la</strong> democrazia (<strong>la</strong> sovranità<br />

popo<strong>la</strong>re) con <strong>la</strong> qualificazione del<br />

suo fondamento sociale (il <strong>la</strong>voro).<br />

Si avvertì, peraltro, l’esigenza di<br />

anteporre questo a quello (facendo<br />

così confluire nel secondo comma<br />

dell’art. 1 il riferimento al<strong>la</strong> sovranità<br />

popo<strong>la</strong>re), nel<strong>la</strong> convinzione che<br />

proprio il fondamento sociale del<br />

<strong>la</strong>voro avrebbe conferito all’emananda<br />

Costituzione un carattere di assoluta<br />

novità di portata storica 1 . Ebbene,<br />

in un quadro nazionale, europeo e<br />

mondiale profondamente mutato da<br />

allora, il <strong>la</strong>voro è tuttavia sempre<br />

più avvertito come il fenomenochiave<br />

dell’intera questione sociale<br />

dell’umanità; quale espressione,<br />

quindi, del<strong>la</strong> dignità e del<strong>la</strong> libertà<br />

di ogni singo<strong>la</strong> persona, quale<br />

partecipazione e responsabile<br />

coinvolgimento di ciascuno e di tutti<br />

nel<strong>la</strong> continuità del<strong>la</strong> vita umana<br />

su questo splendido pianeta terra.<br />

Il concetto di <strong>la</strong>voro, poi, come<br />

fondamento sociale, trova <strong>la</strong> sua<br />

compiuta esplicitazione in quel<br />

secondo comma dell’art. 4 Cost.,<br />

dove, sul presupposto del<strong>la</strong> richiesta<br />

statuale dell’adempimento dei<br />

doveri inderogabili di solidarietà<br />

a fronte del<strong>la</strong> garanzia politica<br />

dell’invio<strong>la</strong>bilità dei diritti umani 2 , è<br />

chiesto ad ogni cittadino l’impegno<br />

personale a «svolgere, secondo<br />

le proprie possibilità e <strong>la</strong> propria<br />

scelta, un’attività o una funzione che<br />

concorra al progresso materiale o<br />

spirituale del<strong>la</strong> società».<br />

Da qui, dall’insieme cioè dei<br />

pronunciamenti costituzionali sul<br />

<strong>la</strong>voro, si appunta <strong>la</strong> principale<br />

riflessione sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vita anche<br />

socio-economica del <strong>la</strong>voratore, con<br />

questa considerazione di fondo che,<br />

oggi, il tema dei processi produttivi,


8 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

imposti dal<strong>la</strong> nuova sofisticata<br />

tecnologia in un rivoluzionario contesto<br />

organizzatorio del <strong>la</strong>voro, investe<br />

a pieno <strong>la</strong> persona del <strong>la</strong>voratore e<br />

suscita e alimenta problematiche<br />

di vario genere, che, a ben vedere,<br />

presentano il comune denominatore<br />

dell’indeclinabile rispetto del<strong>la</strong><br />

dignità del<strong>la</strong> persona umana.<br />

Ed invero, <strong>la</strong> «dignità» costituisce<br />

il tratto esistenziale trascendente<br />

dell’Uomo, quale primaria fonte di<br />

diritto naturale da cui hanno origine<br />

i diritti umani nel<strong>la</strong> loro assoluta e<br />

permanente invio<strong>la</strong>bilità. Essa è un<br />

valore non soggetto al<strong>la</strong> consunzione;<br />

ha in sé una sostanza immortale come<br />

realtà immateriale, <strong>la</strong> quale non si<br />

spegne con <strong>la</strong> corruzione del corpo,<br />

bensì gode dell’unicità irripetibile<br />

del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> stessa persona umana,<br />

che da quel valore resta identificata<br />

nell’idea dell’eternità. Qui, non si<br />

tratta di credere o di non credere<br />

in Dio, ma di percepire quel<strong>la</strong><br />

realtà immateriale, quali sono, per<br />

l’appunto, il libero arbitrio, il pensiero<br />

e <strong>la</strong> coscienza, che individualizza<br />

l’irripetibilità del<strong>la</strong> persona umana e<br />

sopravvive al<strong>la</strong> morte di quest’ultima<br />

lungo le infinite ere dell’evoluzione<br />

cosmica. È questa componente<br />

immateriale dell’Uomo, che<br />

<strong>la</strong>icamente può pensarsi permanga<br />

anche oltre lo spazio e il tempo,<br />

a rendere l’Uomo degno di diritti<br />

universalmente riconosciuti come<br />

suoi propri e doverosamente garantiti,<br />

perciò, contro ogni tentativo di<br />

gratuita aggressione, mortificazione<br />

o lesione. Sicché, una volta rilevate<br />

<strong>la</strong> complessità e le difformità<br />

dei fattori economico-finanziari<br />

in gioco nelle re<strong>la</strong>zioni umane,<br />

diviene comprensibile e doverosa <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voratore soprattutto in<br />

situazioni conflittuali, spesso non solo<br />

difficilmente mediabili per l’influenza<br />

di aspetti politici che vi interagiscono,<br />

ma anche rese socialmente<br />

problematiche per gli svariati modi<br />

nei quali esse si presentano al<strong>la</strong><br />

ribalta di un equo bi<strong>la</strong>nciamento<br />

degli opposti interessi. L’impegno<br />

costituzionale anche europeo a difesa<br />

del<strong>la</strong> “dignità”, allora, si concretizza<br />

nel<strong>la</strong> direttiva del<strong>la</strong> rimozione di<br />

ogni ostacolo d’ordine economico<br />

e sociale, che, limitando di fatto <strong>la</strong><br />

libertà e l’eguaglianza, impedisce il<br />

pieno sviluppo del<strong>la</strong> persona umana<br />

nonché l’effettiva partecipazione di<br />

tutti i <strong>la</strong>voratori all’organizzazione<br />

politica, economica e sociale<br />

dell’Italia e dell’Unione europea<br />

(art. 3, secondo comma, Cost. it.).<br />

Si collega a ciò, come inerente fonte<br />

causale, il principio del<strong>la</strong> pari dignità<br />

sociale dei <strong>la</strong>voratori, che anticipa<br />

e, al tempo stesso, giustifica quel<br />

principio di eguaglianza generale<br />

formale, enunciato dal primo comma<br />

dell’art. 3 del<strong>la</strong> Costituzione italiana.<br />

Il diritto al<strong>la</strong> vita, il diritto al<strong>la</strong> salute e<br />

il diritto al <strong>la</strong>voro, dunque, forniscono,<br />

nel loro insieme, il contenuto<br />

giuridico al valore del<strong>la</strong> “dignità”,<br />

<strong>la</strong> quale si appunta, a sua volta, a<br />

fondamento politico dello stesso<br />

riconoscimento costituzionale di<br />

ciascun predetto diritto umano (artt. 4<br />

e 32 Cost. it.). Ad analoga maniera si<br />

situano, nell’ambito dell’ordinamento<br />

costituzionale, i diritti previdenziali<br />

dei <strong>la</strong>voratori e dei loro familiari,<br />

diritti che acquistano forza politica,<br />

in ordine al<strong>la</strong> loro rilevanza giuridica<br />

obbligatoria, proprio dal principio<br />

del<strong>la</strong> pari dignità sociale dei<br />

medesimi nel<strong>la</strong> preliminare logica<br />

di giustificatezza del<strong>la</strong> retribuzione<br />

sufficiente per un’esistenza libera<br />

e dignitosa (art. 36, primo comma,<br />

Cost. it.). Ed infatti, i <strong>la</strong>voratori<br />

hanno diritto che siano preveduti ed<br />

assicurati mezzi adeguati alle loro<br />

esigenze di vita in caso di infortunio,<br />

ma<strong>la</strong>ttia, invalidità e vecchiaia,<br />

disoccupazione involontaria (art. 38,<br />

secondo comma, Cost. it.).<br />

I diritti umani sopra specificati<br />

sono stati tutti quanti riportati e<br />

riconfermati, per l’universalità dei<br />

principi di dignità e di eguaglianza<br />

sui quali detti diritti si fondano,<br />

dal “Trattato sul funzionamento<br />

dell’Unione europea”, firmato in<br />

Lisbona il 13 dicembre 2007 3 .<br />

Da ultimo, sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> comunitaria dei<br />

diritti fondamentali, v’è da segna<strong>la</strong>re<br />

un attivo sistema giurisprudenziale<br />

che fa capo al<strong>la</strong> Corte di giustizia<br />

delle Comunità europee, <strong>la</strong> quale, sin<br />

dal 1969, ha affermato che «i diritti<br />

fondamentali fanno parte dei principi<br />

generali del diritto di cui <strong>la</strong> Corte<br />

garantisce l’osservanza in ambito<br />

comunitario» (cfr.: sentenza Stauder/<br />

Città di Ulm, 12 novembre 1969,<br />

causa 29/69).<br />

2. L’elevazione del<strong>la</strong> professionalità<br />

dei <strong>la</strong>voratori per una loro pari<br />

dignità sociale.<br />

Dal<strong>la</strong> coniugazione concettuale<br />

del fondamento sociale del <strong>la</strong>voro<br />

col fondamento politico del<strong>la</strong><br />

sovranità popo<strong>la</strong>re, di cui all’art.<br />

1 del<strong>la</strong> Costituzione, si irradiano<br />

tutti i valori fondamentali del<strong>la</strong><br />

persona, «valori che sempre più si<br />

dovrebbe riconoscere con unanimità<br />

senza incrinature ineliminabili e<br />

necessariamente espandibili in ogni<br />

convivenza sociale» 4 .<br />

Quali sono, allora, i valori<br />

propugnati da quell’articolo e che<br />

vanno democraticamente difesi a<br />

vantaggio del<strong>la</strong> pace sociale, del<strong>la</strong><br />

giustizia e delle libertà politiche e<br />

civili nel quadro supremo del patto<br />

costituzionale?<br />

Certamente gli accennati diritti<br />

al<strong>la</strong> vita, al<strong>la</strong> salute, al <strong>la</strong>voro,<br />

al pieno sviluppo del<strong>la</strong> persona<br />

umana, all’effettiva partecipazione<br />

all’organizzazione politica, economica<br />

e sociale in Italia e in Europa, alle<br />

formazioni sociali ove si svolge <strong>la</strong><br />

singo<strong>la</strong> personalità. Ma anche i valori<br />

che costituzionalmente afferiscono<br />

al<strong>la</strong> libertà personale (art. 13); al<strong>la</strong><br />

sfera di riserbo e segretezza (artt. 14 e<br />

15); al<strong>la</strong> libertà e al<strong>la</strong> manifestazione<br />

del pensiero nonché all’informazione<br />

autentica (art. 21); al<strong>la</strong> cultura (artt.<br />

33 e 34); al<strong>la</strong> libertà di religione,<br />

culto e propaganda (artt. 7, 8 e 19);<br />

al<strong>la</strong> proprietà privata e al<strong>la</strong> libertà<br />

dell’utile iniziativa economica (artt.<br />

41 e 42); al matrimonio e al<strong>la</strong> famiglia<br />

(artt. 29, 30 e 31); al<strong>la</strong> libertà di<br />

riunirsi e di associarsi lecitamente<br />

(artt. 17, 18, 39 e 49); al<strong>la</strong> pace e al<strong>la</strong><br />

pacificità dello Stato (art. 11).<br />

L’insieme di questi valori è stato<br />

proiettato esplicitamente nel<strong>la</strong><br />

sfera del diritto con le connotazioni<br />

inevitabilmente collegate all’evento<br />

costituente. Le re<strong>la</strong>tive norme non<br />

esauriscono <strong>la</strong> loro rilevanza solo<br />

come primarie del nostro ordinamento<br />

giuridico, non sono soltanto norme<br />

fondanti, bensì rappresentano il primo<br />

cerchio attributivo del valore giuridico


ai valori etici elementari dell’attuale<br />

convivenza politica e sociale. Su<br />

ciascuna di quelle norme, dunque,<br />

si fonda tutto un universo di altre<br />

norme legate a catena per ogni valore<br />

affermato in esse. Così, il fondamento<br />

sociale del <strong>la</strong>voro, di cui all’art. 1<br />

del<strong>la</strong> Costituzione, prende corpo nel<strong>la</strong><br />

solenne proc<strong>la</strong>mazione secondo cui<br />

«<strong>la</strong> Repubblica tute<strong>la</strong> il <strong>la</strong>voro in tutte<br />

le sue forme ed applicazioni» (art. 35,<br />

primo comma, Cost.).<br />

Ma, dinnanzi all’acuirsi degli<br />

eventi di morte sul <strong>la</strong>voro con<br />

una raccapricciante drammatica<br />

continuità, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vita e del<strong>la</strong><br />

salute dei <strong>la</strong>voratori deve attestarsi<br />

all’inderogabile dovere politico<br />

dello Stato di curare «<strong>la</strong> formazione<br />

e l’elevazione professionale dei<br />

<strong>la</strong>voratori» (art. 35, secondo comma,<br />

Cost.). A ciò si è giunti, alfine, anche<br />

con l’emanazione del d.lgs. 9 aprile<br />

2008, n. 81, di attuazione dell’art.<br />

1 del<strong>la</strong> legge 3 agosto 2007, n. 123,<br />

in materia di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e<br />

sicurezza nei luoghi di <strong>la</strong>voro 5 . Si<br />

tratta del Testo Unico per il riassetto<br />

e <strong>la</strong> riforma delle norme vigenti<br />

in materia di salute e sicurezza<br />

delle <strong>la</strong>voratrici e dei <strong>la</strong>voratori nei<br />

luoghi di <strong>la</strong>voro. È rimasto così<br />

di<strong>la</strong>tato il surriferito concetto di<br />

“formazione”, in quanto è divenuta<br />

non più secondaria <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong><br />

prevenzione degli infortuni sul<br />

<strong>la</strong>voro e delle ma<strong>la</strong>ttie professionali<br />

in quel sistema di interventi rivolti<br />

al<strong>la</strong> tradizionale idea di «formazione<br />

professionale» intesa in senso stretto<br />

(art. 141 del d.lgs. n. 112 del 1998).<br />

Pertanto, allo scopo di fornire dati<br />

utili per rientrare, programmare,<br />

pianificare e valutare l’efficacia<br />

dell’attività di prevenzione degli<br />

infortuni e delle ma<strong>la</strong>ttie professionali<br />

nonché per indirizzare le attività di<br />

vigi<strong>la</strong>nza anche tramite <strong>la</strong> creazione di<br />

banche dati unificate, è stata disposta<br />

l’istituzione del “Sistema informativo<br />

nazionale per <strong>la</strong> prevenzione” (SINP)<br />

nei luoghi di <strong>la</strong>voro. Spetta all’INAIL<br />

garantire, poi, <strong>la</strong> gestione tecnica e<br />

informatica di detto Sistema con <strong>la</strong><br />

riconosciuta tito<strong>la</strong>rità del trattamento<br />

dei dati sul<strong>la</strong> base di quanto previsto<br />

dal d.lgs. n. 196 del 2003.<br />

Sicché, <strong>la</strong> nuova cultura del<strong>la</strong><br />

prevenzione va colta nel<strong>la</strong> diffusione<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 9<br />

delle informazioni specifiche allo<br />

scopo di veder conseguiti obiettivi<br />

di conoscenza utili per le attività dei<br />

soggetti destinatari oltrechè degli<br />

enti utilizzatori. In questo orizzonte,<br />

è da dire come i contenuti dei flussi<br />

informativi dovranno quanto meno<br />

interessare i quadri del<strong>la</strong> produzione<br />

e dell’occupazione; dei rischi; del<strong>la</strong><br />

salute e del<strong>la</strong> sicurezza dei <strong>la</strong>voratori;<br />

degli interventi di prevenzione e degli<br />

interventi di vigi<strong>la</strong>nza delle istituzioni<br />

preposte (art. 8 T.U. in materia di<br />

sicurezza sul <strong>la</strong>voro).<br />

Inoltre, <strong>la</strong> legge configura l’INAIL,<br />

unitamente all’ISPESL e all’IPSEMA,<br />

come ente pubblico nazionale con<br />

competenze in materia di salute e<br />

sicurezza sul <strong>la</strong>voro e con compiti<br />

di consulenza nell’ambito di una<br />

logica di sistema con il Ministero<br />

del<strong>la</strong> salute, il Ministero del <strong>la</strong>voro e<br />

del<strong>la</strong> previdenza sociale, le regioni e<br />

le province autonome di Trento e di<br />

Bolzano (art. 9 T.U.).<br />

I predetti enti nazionali, poi, riaffermate<br />

le attribuzioni loro assegnate dal<strong>la</strong><br />

normativa vigente, sono impegnati a<br />

svolgere in forma coordinata, per una<br />

maggiore sinergia e complementarietà,<br />

oltre all’e<strong>la</strong>borazione dei rispettivi<br />

piani triennali di attività, <strong>la</strong> verifica<br />

dell’adeguatezza dei sistemi di<br />

prevenzione e assicurativi nonché<br />

lo studio e <strong>la</strong> proposta di soluzioni<br />

normative e tecniche atte a ridurre<br />

il fenomeno degli infortuni e delle<br />

ma<strong>la</strong>ttie professionali. Tra le altre<br />

attività assegnate a tali enti, è<br />

importante richiamare una partico<strong>la</strong>re<br />

attenzione su quel<strong>la</strong> che prevede <strong>la</strong><br />

«promozione e divulgazione del<strong>la</strong><br />

cultura del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> sicurezza<br />

del <strong>la</strong>voro nei percorsi formativi<br />

sco<strong>la</strong>stici, universitari e delle istituzioni<br />

dell’alta formazione artistica, musicale<br />

e coreutica, previa stipu<strong>la</strong> di apposite<br />

convenzioni con le istituzioni<br />

interessate» (art. 9, secondo comma,<br />

lett. f), T.U.) 6 .<br />

3. I processi di sviluppo sostenibile<br />

nel<strong>la</strong> fibril<strong>la</strong>zione finanziaria del<br />

mondo economico globalizzato e<br />

multietnico.<br />

L’impianto fortemente dinamico, che<br />

presenta il T.U. in materia di materia<br />

di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e sicurezza<br />

nei luoghi di <strong>la</strong>voro, si situa in un<br />

contesto mondiale di difficoltà<br />

finanziaria e di drammatico aumento<br />

dei prezzi, in partico<strong>la</strong>re, del riso e del<br />

grano, contesto nel quale si agitano<br />

e si scontrano opposti interessi di<br />

una magmatica competizione di<br />

capitalismo globale.<br />

Quali sono allora le reali prospettive<br />

di un’azione di prevenzione seria,<br />

incisiva e soprattutto conforme alle<br />

direttive dell’approvato T.U.?<br />

Secondo noi, occorre una sapiente<br />

regia politica che spinga, con<br />

convinzione, dall’alto verso il basso<br />

una priorità di impegni degli interventi<br />

programmati, puntando sul<strong>la</strong> leale<br />

responsabilità di quanti, ai diversi<br />

livelli e nei distinti organismi, sono<br />

chiamati ad operare sul terreno delle<br />

quotidianità diffusiva del<strong>la</strong> cultura<br />

prevenzionistica. E’ il dibattito nelle<br />

aziende riguardo al<strong>la</strong> sicurezza sul<br />

<strong>la</strong>voro che deve essere infittito; che<br />

deve trovare momenti, sia pure veloci,<br />

di riflessione; che deve costituire<br />

il punto di maggiore convergenza<br />

per <strong>la</strong> concertata migliore tute<strong>la</strong><br />

dei <strong>la</strong>voratori contro gli infortuni<br />

e contro le ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />

Gli stessi <strong>la</strong>voratori, poi, devono<br />

essere protagonisti ricettivi di una<br />

informazione costante sui rischi dei<br />

rispettivi <strong>la</strong>vori, cercando di ottenere<br />

un’adeguata formazione professionale<br />

anche su specifici singoli rischi da<br />

evitare con comportamenti di alta<br />

diligenza.<br />

E’ indubbio che l’emergere di<br />

nuove grandi potenze economiche 7<br />

condizioni fortemente <strong>la</strong> realizzazione<br />

di molti progetti nazionali, ancorati ad<br />

impegni di spesa pubblica, per cui sarà<br />

decisivo, nel<strong>la</strong> materia prevenzionista,<br />

il <strong>la</strong>voro programmatico e di<br />

intelligente penetrazione nel territorio<br />

da parte del Comitato per l’indirizzo<br />

e <strong>la</strong> valutazione delle politiche attive<br />

e per il coordinamento nazionale<br />

delle attività di vigi<strong>la</strong>nza in materia<br />

di salute e sicurezza sul <strong>la</strong>voro. A tale<br />

Comitato, difatti, proprio al fine di<br />

garantire <strong>la</strong> più completa attuazione<br />

del principio di leale col<strong>la</strong>borazione<br />

tra Stato e regioni, spetta, tra gli<br />

altri, il fondamentale compito di<br />

individuare obiettivi e programmi<br />

dell’azione pubblica di miglioramento


10 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

delle condizioni di salute e sicurezza<br />

dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Di una cosa siamo certi ed è che<br />

<strong>la</strong> partecipazione, con formazione<br />

consultiva, anche del rappresentante<br />

dell’INAIL in seno al predetto<br />

Comitato sarà decisamente<br />

significativa e importante per poter<br />

vedere garantito lo scambio di<br />

informazioni tra i soggetti istituzionali<br />

al precipuo fine di promuovere<br />

l’uniformità dell’applicazione<br />

del<strong>la</strong> normativa in paro<strong>la</strong> nonché<br />

l’imparzialità dell’azione<br />

amministrativa di vigi<strong>la</strong>nza sull’intero<br />

territorio nazionale.<br />

Resta comunque il fatto che occorrerà<br />

restituire fecondità al progetto<br />

europeo, sbloccando, con l’adozione<br />

del «minitrattato» di Lisbona del<br />

2007, il funzionamento, anche più<br />

concretamente politico, dell’Unione<br />

europea e cercando di impedire un<br />

altro momento di un suo successivo<br />

arresto, atteso che i sintomi del<strong>la</strong> crisi<br />

istituzionale europea non saranno<br />

eliminati fino a quando <strong>la</strong> crisi stessa<br />

non sarà risolta.<br />

Siamo convinti, del resto, che, per<br />

ridare spinta e fecondità al progetto<br />

europeo, bisogna assegnare una<br />

convinta fase politica all’effettività del<br />

rispetto del<strong>la</strong> dignità umana espressa<br />

dai diritti del<strong>la</strong> persona al<strong>la</strong> vita, al<strong>la</strong><br />

salute e al <strong>la</strong>voro, rimettendo un tale<br />

rispetto al centro di quello stesso<br />

progetto e, al tempo stesso, ridando<br />

vita a obiettivi politici, giuridici e,<br />

in ogni caso, istituzionali a partire<br />

proprio dal dibattito etico sui diritti,<br />

prevenzionistici e previdenziali in<br />

genere, di tutti i <strong>la</strong>voratori. Il rispetto<br />

di questi ultimi e delle loro famiglie,<br />

d’altra parte, dovrebbe facilitare <strong>la</strong><br />

realizzazione delle diverse espressioni<br />

di solidarietà, indispensabili a un buon<br />

funzionamento dell’economia europea<br />

di mercato, impegnandosi così a<br />

coniugare libertà d’impresa e giustizia<br />

sociale.<br />

A prescindere, poi, dall’universalità<br />

del<strong>la</strong> ragione moderna e dal<strong>la</strong><br />

globalizzazione neoliberista,<br />

aderiamo senz’altro all’idea per<br />

cui «il miglior contributo che<br />

l’Europa può recare al resto del<br />

mondo consiste nel<strong>la</strong> riuscita del<br />

suo modello d’integrazione pacifica<br />

nel rispetto del<strong>la</strong> legittima diversità,<br />

poiché, se i valori sono universali,<br />

i modelli per <strong>la</strong> loro attuazione non<br />

lo sono» 8 . Altra, indipendentemente<br />

dai processi di sviluppo sostenibile,<br />

<strong>la</strong> priorità anche assegnata alle<br />

azioni di lungo termine, le sole che<br />

appaiono in grado di modificare nel<br />

tempo le rigidità strutturali di base.<br />

Esse dovranno tendere a favorire,<br />

con l’occupazione femminile, <strong>la</strong><br />

ripresa anche del<strong>la</strong> fecondità familiare<br />

attraverso politiche di sostegno,vale a<br />

dire politiche in favore del<strong>la</strong> famiglia,<br />

di servizi alle famiglie, di servizi<br />

connessi al<strong>la</strong> maternità, di servizi per<br />

l’infanzia, di flessibilità normativa<br />

nei confronti degli occupati con figli,<br />

di sostegni alle reti re<strong>la</strong>zionali che si<br />

muovono intorno alle famiglie e ai<br />

loro bisogni, che variano comunque<br />

nelle diverse fasi del<strong>la</strong> vita.<br />

4. Il tratto del<strong>la</strong> democrazia compiuta<br />

nelle attività istituzionali di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

La difesa dei valori propugnati<br />

dall’art. 1 del<strong>la</strong> Costituzione è<br />

arricchita oggi dal<strong>la</strong> direttiva<br />

dell’approvato T.U. secondo <strong>la</strong> quale,<br />

in vista di una complementarietà<br />

sinergica tra gli Istituti deputati agli<br />

interventi in materia di sicurezza<br />

e salute sul <strong>la</strong>voro, ai medesimi<br />

è assegnata l’importante attività<br />

di consulenza alle aziende (art. 9,<br />

secondo comma, lett. c)). E’ da<br />

dire che tale attività deve essere<br />

indirizzata alle medie, piccole e micro<br />

imprese, anche mediante l’attuazione<br />

di forme di sostegno tecnico e<br />

specialistico finalizzate, da un <strong>la</strong>to,<br />

al suggerimento, da manifestare per<br />

iscritto, dei più adatti mezzi e metodi<br />

operativi, efficaci al<strong>la</strong> riduzione<br />

dei livelli di rischiosità in materia<br />

di salute e sicurezza sul <strong>la</strong>voro.<br />

Dall’altro, all’individuazione e al<strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>tiva segna<strong>la</strong>zione degli elementi<br />

di innovazione tecnologica in tema<br />

di sicurezza e, quindi, con finalità<br />

prevenzionali, ricercando sempre un<br />

responsabile raccordo non solo con le<br />

altre istituzioni pubbliche impegnate<br />

nel settore, ma anche con le stesse<br />

parti sociali che restano comunque<br />

interessate e coinvolte in quel<strong>la</strong> stessa<br />

attività di consulenza. Con partico<strong>la</strong>re<br />

riferimento, poi, alle funzioni<br />

attribuite agli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />

dell’INAIL, <strong>la</strong> legge pone il divieto<br />

di assegnare loro <strong>la</strong> predetta attività<br />

di consulenza con questa ulteriore<br />

precisazione che i soggetti che<br />

svolgono tale attività, non possono<br />

essere impiegati nel controllo degli<br />

obblighi nelle materie di competenza<br />

dello stesso INAIL per un periodo di<br />

tre anni dal<strong>la</strong> cessazione dell’incarico.<br />

Senonchè, è utile segna<strong>la</strong>re come<br />

l’esercizio dell’attività di consulenza<br />

non escluda o limiti <strong>la</strong> possibilità<br />

per l’Ente di svolgere l’attività di<br />

controllo e verifica degli obblighi<br />

nelle materie di sua competenza.<br />

Comunque, nell’esercizio dell’attività<br />

di consulenza non sussiste l’obbligo<br />

di denuncia di cui all’art. 331<br />

c.p.p. o di comunicazione ad altre<br />

autorità competenti riguardo alle<br />

contravvenzioni rilevate, ove si<br />

riscontrino vio<strong>la</strong>zioni al<strong>la</strong> normativa<br />

in materia di salute e sicurezza sul<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Allo scopo di ridurre il fenomeno<br />

infortunistico, <strong>la</strong> legge ha attribuito<br />

una ulteriore serie di compiti<br />

all’INAIL concernenti: a) <strong>la</strong> raccolta<br />

e <strong>la</strong> registrazione, a fini statistici, dei<br />

dati re<strong>la</strong>tivi agli infortuni sul <strong>la</strong>voro;<br />

b) il concorso negli studi e nelle<br />

ricerche sugli infortuni e sulle ma<strong>la</strong>ttie<br />

professionali; c) <strong>la</strong> partecipazione<br />

all’e<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> normativa<br />

tecnica in materia; d) l’erogazione<br />

delle prestazioni del Fondo di cui<br />

all’art. 1, comma 1187, del<strong>la</strong> legge<br />

finanziaria n. 296 del 2007.<br />

Infine, l’INAIL è legittimato a<br />

finanziare progetti di investimento<br />

e formazione in materia di salute<br />

e sicurezza sul <strong>la</strong>voro rivolti in<br />

partico<strong>la</strong>re alle piccole, medie e micro<br />

imprese e progetti volti a sperimentare<br />

soluzioni innovative e strumenti di<br />

natura organizzativa e gestionale<br />

ispirati ai principi di responsabilità<br />

sociale delle imprese. Per l’accesso a<br />

tale finanziamento, <strong>la</strong> legge impone,<br />

come criteri di priorità, l’adozione<br />

da parte delle imprese richiedenti di<br />

soluzioni procedurali correnti con<br />

<strong>la</strong> normativa prevenzionale e con<br />

le regole di buona tecnica, adottate<br />

volontariamente e finalizzate a<br />

promuovere <strong>la</strong> salute e sicurezza sui<br />

luoghi di <strong>la</strong>voro.<br />

Questo nuovo assetto istituzionale


del<strong>la</strong> prevenzione infortunistica nel<br />

mondo del <strong>la</strong>voro rende in un certo<br />

senso concreto il principio per cui<br />

<strong>la</strong> libertà di interesse economico<br />

non può non fondarsi sul<strong>la</strong> dignità<br />

del<strong>la</strong> persona umana per ottenere<br />

una democrazia compiuta, posto<br />

che, altrimenti, una visione del<strong>la</strong><br />

tecnica e del profitto sganciata<br />

dall’etica ridurrebbe l’homo faber<br />

a un prodotto unico, culturale e<br />

artificiale; egli non sarebbe più un<br />

progetto, ma sarebbe progettato.<br />

Ebbene, l’insieme normativo del<br />

T.U. esclude l’assolutizzazione del<strong>la</strong><br />

tecnica ed evita così di limitare<br />

l’intero sistema prevenzionistico a una<br />

sorta di democrazia procedurale con <strong>la</strong><br />

tecnicizzazione non solo del diritto ma<br />

anche degli stessi diritti umani, che,<br />

invece, non devono mai intendersi<br />

come mere dichiarazioni politiche e<br />

neppure come principi solo proc<strong>la</strong>mati<br />

dall’ordinamento giuridico.<br />

5. Gli ispettori ministeriali del<br />

<strong>la</strong>voro e gli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />

degli organismi pubblici nel<strong>la</strong> logica<br />

europea di un ineludibile e imparziale<br />

controllo statale.<br />

Il principio dell’adempimento dei<br />

doveri inderogabili di solidarietà<br />

soprattutto politica di ogni cittadino<br />

e di ogni residente nel territorio<br />

nazionale impone allo Stato di<br />

esercitare imparzialmente il potere<br />

di controllo in ordine all’osservanza<br />

di tutte le prescrizioni legis<strong>la</strong>tive e<br />

rego<strong>la</strong>mentari, emanate per una giusta<br />

e pacifica convivenza sociale.<br />

Ebbene, nel mondo del <strong>la</strong>voro e delle<br />

attività produttive in genere quel<br />

potere di controllo trova oggi, accanto<br />

al citato d.lgs. n. 81 del 2008 sul<strong>la</strong><br />

sicurezza, una speciale normativa che<br />

ha razionalizzato le funzioni ispettive<br />

in materia di previdenza sociale e<br />

di <strong>la</strong>voro. Si tratta, invero, del d.lgs.<br />

n. 124 del 2004, che assegna al<br />

Ministero del <strong>la</strong>voro il coordinamento<br />

delle iniziative di contrasto del<br />

<strong>la</strong>voro sommerso e irrego<strong>la</strong>re, di<br />

vigi<strong>la</strong>nza in materia di rapporti di<br />

<strong>la</strong>voro e dei livelli essenziali delle<br />

prestazioni concernenti i diritti civili<br />

e sociali che devono essere garantiti<br />

su tutto il territorio nazionale. E’<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 11<br />

rimasta così istituita un’apposita<br />

«Direzione generale» con compiti<br />

di indirizzo e coordinamento delle<br />

attività ispettive svolte dai soggetti<br />

che effettuano vigi<strong>la</strong>nza in materia di<br />

rapporti di <strong>la</strong>voro, al fine di assicurare<br />

l’esercizio unitario dell’attività<br />

ispettiva di competenza anche degli<br />

enti previdenziali nonché l’uniformità<br />

di comportamento degli organi di<br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Anche per questo tipo di attività<br />

ispettive, riteniamo determinante,<br />

per l’efficacia delle re<strong>la</strong>tive azioni<br />

di accertamento, il responsabile e<br />

penetrante <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> “Commissione<br />

centrale di coordinamento dell’attività<br />

di vigi<strong>la</strong>nza” da svolgere con<br />

l’impegno serio di individuare gli<br />

indirizzi e gli obiettivi strategici,<br />

nonché con l’intento di imporre, nel<strong>la</strong><br />

struttura gerarchico-istituzionale, le<br />

valutate priorità degli stessi interventi<br />

ispettivi.<br />

D’altra parte, <strong>la</strong> legge prevede che le<br />

direzioni regionali e provinciali del<br />

<strong>la</strong>voro organizzino, presso i datori<br />

di <strong>la</strong>voro, attività di prevenzione del<br />

<strong>la</strong>voro non rego<strong>la</strong>re e di promozione<br />

del rispetto del<strong>la</strong> normativa in materia<br />

<strong>la</strong>voristica e previdenziale. Nel<br />

corso di tali ispezioni, i funzionari,<br />

qualora dovessero ravvisare profili<br />

di inosservanza o di non corretta<br />

applicazione di detta normativa, sono<br />

legittimati a fornire le indicazioni<br />

operative sulle modalità da attuare per<br />

<strong>la</strong> conformità delle attività produttive<br />

al<strong>la</strong> legge. Comunque, al fine di<br />

ottenere una migliore e più efficiente<br />

organizzazione dell’attività ispettiva<br />

in ambito regionale, le Direzioni<br />

regionali del <strong>la</strong>voro, di concerto con<br />

le Direzioni regionali dell’INPS e<br />

dell’INAIL nonché con il comando<br />

del nucleo dei Carabinieri presso<br />

l’ispettorato del <strong>la</strong>voro, sono tenute<br />

a costituire, senza ulteriori indugi,<br />

gruppi di intervento immediato per<br />

porre fine a fenomeni <strong>la</strong>rgamente<br />

lesivi del<strong>la</strong> dignità delle <strong>la</strong>voratrici e<br />

dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Questo dovrà essere il nuovo<br />

modello operativo degli accertamenti<br />

ispettivi a ragione del fatto che, in<br />

tal modo, si otterrebbe un duplice<br />

risultato politico e precisamente<br />

quello di un controllo del territorio<br />

più incisivo e quello di una migliore<br />

risposta sociale in difesa dei diritti<br />

patrimoniali e previdenziali garantiti<br />

ai prestatori di <strong>la</strong>voro subordinato.<br />

Fattispecie di natura penale, quali, ad<br />

esempio, l’occupazione di <strong>la</strong>voratore<br />

c<strong>la</strong>ndestino 9 , il favoreggiamento<br />

dell’ingresso irrego<strong>la</strong>re di cittadini<br />

non comunitari 10 , lo sfruttamento<br />

dell’ingresso irrego<strong>la</strong>re 11 o del<strong>la</strong><br />

permanenza in Italia dello straniero<br />

in condizione di soggiorno non<br />

rego<strong>la</strong>re 12 , sarebbero perseguite<br />

secondo una calibrata metodologia<br />

di risposta dello Stato alle attese<br />

di sicurezza delle popo<strong>la</strong>zioni<br />

interessate.<br />

D’altro canto, è da dire come gli<br />

ispettori ministeriali del <strong>la</strong>voro siano<br />

stati legittimati a esercitare l’attività<br />

di vigi<strong>la</strong>nza sull’applicazione del<strong>la</strong><br />

legis<strong>la</strong>zione in materia di salute<br />

e sicurezza nei luoghi di <strong>la</strong>voro,<br />

dandone preventiva informazione al<br />

servizio di prevenzione e sicurezza<br />

dell’Azienda sanitaria locale,<br />

comunque competente per territorio.<br />

La legge circoscrive, però, una tale<br />

attività di vigi<strong>la</strong>nza al settore delle<br />

costruzioni edili o di genio civile,<br />

ai <strong>la</strong>vori mediante cassoni in aria<br />

compressa e ai <strong>la</strong>vori subacquei<br />

nonché ad altre attività produttive<br />

comportanti rischi partico<strong>la</strong>rmente<br />

elevati e da individuare con apposito<br />

decreto del Presidente del Consiglio<br />

dei Ministri. Inoltre, il predetto<br />

personale ispettivo può adottare<br />

provvedimenti di sospensione di<br />

un’attività imprenditoriale qualora<br />

riscontri l’impiego di <strong>la</strong>voratori<br />

non risultanti dalle scritture o da<br />

altra documentazione obbligatoria.<br />

L’adozione del provvedimento di<br />

sospensione, applicabile anche<br />

nell’ambito dei cantieri edili, è<br />

comunicata all’autorità per <strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza sui contratti pubblici<br />

di <strong>la</strong>vori, servizi e forniture e al<br />

Ministero delle Infrastrutture, al fine<br />

dell’emanazione di un provvedimento<br />

interdittivo al<strong>la</strong> contrattazione con<br />

le pubbliche amministrazioni e al<strong>la</strong><br />

partecipazione a gare pubbliche<br />

di durata pari al<strong>la</strong> sanzionata<br />

sospensione.<br />

Lo spaccato essenziale, che abbiamo<br />

cercato di offrire riguardo al<br />

complesso normativo afferente alle<br />

attività di vigi<strong>la</strong>nza, si appunta tutto


12 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

quanto sull’esigenza politica di un<br />

nuovo e più avanzato impegno dei<br />

pubblici dipendenti deputati allo<br />

svolgimento di quelle attività.<br />

Note<br />

1 Fu Aldo Moro a esplicitare più efficacemente<br />

il significato storico-politico di quel<strong>la</strong><br />

novità, dicendo che «… non si potrà negare<br />

che il còmpito storico che sta dinnanzi<br />

al<strong>la</strong> democrazia italiana, in quanto essa<br />

persegue il potenziamento del<strong>la</strong> dignità<br />

umana, sia di immettere nel<strong>la</strong> pienezza del<strong>la</strong><br />

vita del paese le c<strong>la</strong>ssi <strong>la</strong>voratrici, … le<br />

quali, per un complesso di ragioni, furono<br />

più a lungo estromesse dal<strong>la</strong> vita dello<br />

Stato e dall’organizzazione economica e<br />

sociale» (seduta del 13 marzo 1947). Che<br />

<strong>la</strong> democrazia politica dovesse procedere al<br />

superamento degli ostacoli al<strong>la</strong> partecipazione,<br />

condusse a collegare il fondamento sociale<br />

del <strong>la</strong>voro all’art. 3, secondo comma,<br />

Cost., nel quale, impegnandosi lo Stato a<br />

superare gli ostacoli al<strong>la</strong> pari partecipazione,<br />

detto fondamento diveniva il presupposto<br />

politico di una democrazia piena e di una<br />

partecipazione effettiva e concreta. Con una<br />

tale riflessione venne eliminato l’equivoco<br />

dell’Italia come «repubblica dei <strong>la</strong>voratori»,<br />

posto che, altrimenti, si sarebbe scambiata<br />

<strong>la</strong> realizzazione di un presupposto con <strong>la</strong><br />

definizione di un regime politico; si sarebbe<br />

confuso, in altri termini, un presupposto del<strong>la</strong><br />

democrazia con il funzionamento del<strong>la</strong> stessa<br />

democrazia.<br />

2 Sul principio di solidarietà politica,<br />

economica e sociale di cui all’art. 2 Cost. è<br />

interessante ricordare come tale articolo fosse<br />

stato il primo a essere posto in discussione<br />

all’Assemblea costituente e che, nel<strong>la</strong> prima<br />

sottocommissione, l’allora on.le Dossetti<br />

cercò di ottenere su di esso l’adesione, in<br />

partico<strong>la</strong>re, dell’on.le Togliatti, il quale, dopo<br />

circa cinque ore di discussione, si rivolse<br />

all’on.le Dossetti dicendo: «Questa è <strong>la</strong><br />

vostra concezione dell’uomo, questa è <strong>la</strong> mia<br />

concezione dell’uomo, questa è <strong>la</strong> nostra<br />

concezione dell’uomo». Sull’argomento, si<br />

veda, da ultimo: G. SALE S.I., I cattolici al<strong>la</strong><br />

Costituente, in La Civiltà Cattolica, n. 3775, 3<br />

novembre 2007, p. 213ss.; Idem, Dossetti La<br />

Sante Sede e <strong>la</strong> Costituente, ibidem, n. 3782,<br />

19 gennaio 2008, p. 115 ss.<br />

3 I valori, sul<strong>la</strong> base dei quali è intesa fondata<br />

l’Unione, sono rimasti individuati nel rispetto<br />

del<strong>la</strong> dignità umana, nel<strong>la</strong> libertà, nel<strong>la</strong><br />

democrazia, nell’uguaglianza, nello stato di<br />

diritto, nel rispetto dei diritti umani, compresi<br />

i diritti appartenenti a una minoranza (art.<br />

1 bis del TUE). In proposito, è opportuno<br />

segna<strong>la</strong>re come i predetti valori non siano<br />

stati qualificati col termine di «universali»<br />

a causa di un atteggiamento di eccessiva<br />

prudenza, posto che, essendo essi connaturali<br />

all’identità europea, si è voluto evitare di farli<br />

intendere come autoritariamente condivisi da<br />

qualunque altro Stato. Nel<strong>la</strong> seconda parte<br />

dell’art. 1 bis si statuisce, poi, che i valori<br />

dell’Unione «sono comuni agli Stati membri in<br />

una società caratterizzata dal pluralismo, dal<strong>la</strong><br />

non discriminazione, dal<strong>la</strong> tolleranza, dal<strong>la</strong><br />

giustizia, dal<strong>la</strong> solidarietà e dal<strong>la</strong> parità tra<br />

donne e uomini».<br />

4 Così, G. DOSSETTI, La Costituzione – Le<br />

radici I valori Le riforme, Edizioni <strong>la</strong>voro,<br />

Roma, 1996, p. 35.<br />

5 Il d.lgs. n. 81 del 2008 è stato pubblicato nel<br />

Supplemento ordinario n. 108/L del<strong>la</strong> G.U. n.<br />

101 del 30 aprile 2008.<br />

6 Per quanto, in partico<strong>la</strong>re, attiene alle<br />

funzioni e ai compiti istituzionali che le<br />

diverse leggi fissano come propri dell’INAIL,<br />

è che dire come spetti allo stesso INAIL<br />

anche l’impegno a svolgere, con <strong>la</strong> finalità di<br />

ridurre il fenomeno infortunistico, le seguenti<br />

attività: «a) raccoglie e registra, a fini statistici<br />

e informativi, i dati re<strong>la</strong>tivi agli infortuni<br />

sul <strong>la</strong>voro che comportino un’assenza dal<br />

<strong>la</strong>voro di almeno un giorno, escluso quello<br />

dell’evento; b) concorre, al<strong>la</strong> realizzazione<br />

di studi e ricerche sugli infortuni e sulle<br />

ma<strong>la</strong>ttie corre<strong>la</strong>te al <strong>la</strong>voro, coordinandosi<br />

con il Ministero del<strong>la</strong> salute e con l’ISPESL;<br />

c) partecipa al<strong>la</strong> e<strong>la</strong>borazione, formu<strong>la</strong>ndo<br />

pareri e proposte, del<strong>la</strong> normazione tecnica<br />

in materia; d) eroga, previo trasferimento<br />

delle necessarie risorse da parte del Ministero<br />

del <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> previdenza sociale, le<br />

prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1,<br />

comma 1187, del<strong>la</strong> legge 27 dicembre 2007, n.<br />

296. In sede di prima applicazione, le re<strong>la</strong>tive<br />

prestazioni sono fornite con riferimento agli<br />

infortuni verificatisi a far data 1° gennaio<br />

2007» (art. 9, quarto comma, T.U.).<br />

7 R. RUGGIERO, La globalizzazione e il<br />

multi<strong>la</strong>teralismo, in Il Sole 24 Ore, 27 aprile<br />

2008, pp. 1-11, il quale richiama l’attenzione<br />

sul fatto che, «tenendo presenti le nuove<br />

precedenti realtà del<strong>la</strong> vita internazionale, <strong>la</strong><br />

direzione verso <strong>la</strong> quale stiamo andando è<br />

quel<strong>la</strong> di passare dal prevalente bipo<strong>la</strong>rismo<br />

che ha caratterizzato <strong>la</strong> nostra storia prima<br />

del<strong>la</strong> caduta del muro di Berlino a un<br />

multi<strong>la</strong>teralismo competitivo tra un gruppo di<br />

grandi potenze. Si tratterebbe degli Stati Uniti,<br />

del<strong>la</strong> nascente Europa politica, del<strong>la</strong> Russia,<br />

del<strong>la</strong> Cina, del Giappone, dell’India, del<br />

Brasile. Nessuno dei soggetti che vi farebbero<br />

parte è in grado di prevalere nettamente sugli<br />

altri. Ciascuno di essi cercherà di attirare gli<br />

altri Stati nel<strong>la</strong> propria orbita per aumentare<br />

il proprio peso re<strong>la</strong>tivo. Questo perché si<br />

tratterebbe di un multi<strong>la</strong>teralismo dinamico.<br />

Su queste basi si potrebbe incentrare <strong>la</strong> nuova<br />

governabilità globale. Una prospettiva certo<br />

non facile».<br />

8 Così, HUGUES DELÉTRAZ S.I., La<br />

crisi istituzionale dell’Europa, in La Civiltà<br />

Cattolica, n. 3779, 1° dicembre 2007, p. 452.<br />

9 Cfr.: art. 22, comma 12, del d.lgs. n. 286 del<br />

1998, secondo cui “Il datore di <strong>la</strong>voro che<br />

occupa alle proprie dipendenze <strong>la</strong>voratori<br />

stranieri privi del permesso di soggiorno<br />

previsto dal presente articolo, ovvero il cui<br />

permesso sia scaduto e del quale non sia<br />

stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo,<br />

revocato o annul<strong>la</strong>to, è punito con l’arresto da<br />

tre mesi ad un anno e con l’ammenda di 5.000<br />

euro per ogni <strong>la</strong>voratore impiegato”.<br />

10 Cfr.: art. 12, comma 1, del d.lgs. n. 286<br />

del 1998, che così dispone: “1. Salvo che il<br />

fatto costituisca più grave reato, chiunque in<br />

vio<strong>la</strong>zione delle disposizioni del presente testo<br />

unico compie atti diretti a procurare l’ingresso<br />

nel territorio dello Stato di uno straniero<br />

ovvero atti diretti a procurare l’ingresso<br />

illegale in altro Stato del quale <strong>la</strong> persona<br />

non è cittadina o non ha titolo di residenza<br />

permanente, è punito con <strong>la</strong> reclusione da uno<br />

a cinque anni e con <strong>la</strong> multa fino a 15.000 euro<br />

per ogni persona”.<br />

11 Cfr.: art. 12, comma 3, del d.lgs. n. 286 del<br />

1998, il quale statuisce che “3. Salvo che il<br />

fatto costituisca più grave reato, chiunque, al<br />

fine di trarre profitto anche indiretto, compie<br />

atti diretti a procurare l’ingresso di taluno<br />

nel territorio dello Stato in vio<strong>la</strong>zione delle<br />

disposizioni del presente testo unico, ovvero<br />

a procurare l’ingresso illegale in altro Stato<br />

del quale <strong>la</strong> persona non è cittadina o non ha<br />

titolo di residenza permanente, è punito con <strong>la</strong><br />

reclusione da quattro a quindici anni e con <strong>la</strong><br />

multa di 15.000 euro per ogni persona”.<br />

12 Cfr.: artt. 12, comma 5 e, 43, del d.lgs. n.<br />

286 del 1998.<br />

Ancora una vota, in proposito, torniamo a<br />

sollecitare il Governo del<strong>la</strong> Repubblica a<br />

estendere legis<strong>la</strong>tivamente uniformità di status<br />

e di competenze agli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />

degli enti previdenziali, <strong>la</strong>sciando tuttavia<br />

che ogni corpo ispettivo permanga nelle<br />

istituzioni di appartenenza con capacità di<br />

sviluppare quelle sinergie di produttività, che<br />

contribuirebbero a dare s<strong>la</strong>ncio e credibilità<br />

ad un’organizzazione nazionale del <strong>la</strong>voro<br />

necessariamente meglio qualificata e più<br />

competitiva.


La nostra Costituzione si apre con<br />

un’affermazione molto forte, che<br />

non ha corrispondenza in altre<br />

carte costituzionali di quel periodo<br />

storico: «l’Italia è una repubblica<br />

democratica fondata sul <strong>la</strong>voro».<br />

Una formu<strong>la</strong> sintetica che escludeva<br />

che <strong>la</strong> nascente repubblica potesse<br />

fondarsi sul privilegio, sul<strong>la</strong> nobiltà<br />

ereditaria, sul<strong>la</strong> fatica altrui.<br />

Una formu<strong>la</strong> con <strong>la</strong> quale il <strong>la</strong>voro è<br />

diventato il primo dei diritti sociali, è<br />

diventato base ontologica dello stato<br />

stesso e del benessere collettivo.<br />

Ma oggi il nostro paese versa in<br />

un periodo di grave stagnazione<br />

economica e non riesce più a fare<br />

sistema per affrontare le esigenze di<br />

cambiamento che i tempi richiedono<br />

e garantire il <strong>la</strong>voro a tutti.<br />

Anzi, oggi, <strong>la</strong> centralità assegnata<br />

al <strong>la</strong>voro dall’intero ordinamento<br />

politico-economico, appare per<br />

certi versi compromessa generando<br />

l’impressione di una sua caduta di<br />

attualità.<br />

Il diverso grado di flessibilità, di<br />

sicurezza dell’impiego, di tute<strong>la</strong> e<br />

protezione non solo disegnano un<br />

universo <strong>la</strong>vorativo estremamente<br />

eterogeneo, ma evidenziano il rischio<br />

di irrigidire <strong>la</strong> disuguaglianza tra<br />

quanti possono vivere <strong>la</strong> flessibilità<br />

come opportunità e quanti, invece,<br />

<strong>la</strong> subiscono, restando intrappo<strong>la</strong>ti in<br />

circuiti di precarizzazione.<br />

Par<strong>la</strong>re, quindi, di questo principio<br />

significa anche par<strong>la</strong>re dell’attualità<br />

del<strong>la</strong> condizione <strong>la</strong>vorativa di<br />

molti cittadini, significa par<strong>la</strong>re dei<br />

precari, di chi <strong>la</strong>vora in nero, di chi<br />

è sottopagato, di chi è morto per il<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Tutti costoro, infatti, in che posizione<br />

si collocano all’interno di questo<br />

discorso?<br />

La teoria costituzionale insomma<br />

si scontra con <strong>la</strong> prassi materiale<br />

che ha preso sempre più una piega<br />

anticostituzionale.<br />

I padri costituenti hanno voluto<br />

assumere il <strong>la</strong>voro a fondamento<br />

del<strong>la</strong> repubblica perché è <strong>la</strong><br />

condizione umana più diffusa, più<br />

comune, più significativa di valori<br />

concreti.<br />

Noi riteniamo sia stata una scelta<br />

saggia!<br />

Per dare attuazione a questo<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 13<br />

Intervento<br />

P. Monego, Vice Presidente ANIV


14 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

principio, però, (e qui passo al<br />

pratico) è necessario disegnare le<br />

istituzioni in modo tale che esse<br />

realizzino e sviluppino il senso voluto<br />

dall’ordinamento costituzionale.<br />

E invece vediamo da alcuni mesi nel<br />

legis<strong>la</strong>tore atteggiamenti ondivaghi.<br />

Infatti mentre da un <strong>la</strong>to si<br />

prospettano nuovi accorpamenti,<br />

forse nuove organizzazioni, (si è<br />

par<strong>la</strong>to dapprima di super INPS, ma<br />

subito dopo anche di super INAIL,<br />

che avrebbe dovuto accorpare<br />

l’IPSEMA, l’ISPESL, l’Istituto di<br />

Medicina sociale e altri organismi),<br />

dall’altro, il 1 maggio, si promulga il<br />

decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 81 che riaffida<br />

(art.13) alle ASL ed ai vigili del fuoco<br />

l’applicazione delle norme sul<strong>la</strong><br />

sicurezza.<br />

Di nuovi accorpamenti non si par<strong>la</strong><br />

più.<br />

Peccato, perché un po’ di sana<br />

concorrenza fra forze ispettive<br />

diverse avrebbe sicuramente<br />

giovato al<strong>la</strong> causa del<strong>la</strong><br />

prevenzione.<br />

Per fortuna per <strong>la</strong> sicurezza e per <strong>la</strong><br />

prevenzione il nuovo Dlgs intende<br />

puntare sul<strong>la</strong> formazione di una<br />

nuova cultura del <strong>la</strong>voro.<br />

Giustissimo!<br />

Si attuerà un piano di formazione<br />

continua rivolto a tutti, <strong>la</strong>voratori e<br />

datori di <strong>la</strong>voro.<br />

A tutti, ovviamente, meno che agli<br />

ispettori.<br />

Non è una novità per noi.<br />

Già l’art. 20 del Dlgs 124 del 2004,<br />

che riformava <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza sul<br />

<strong>la</strong>voro, stabiliva che dall’attuazione<br />

dello stesso non dovevano derivare<br />

nuovi maggiori oneri per le finanze<br />

dello stato: utopia tutta italiana di<br />

riforme a costo zero!<br />

È come se si fosse imposto per legge<br />

di fare le nozze con i fichi secchi!<br />

Da anni noi predichiamo<br />

l’indispensabilità di una scuo<strong>la</strong> di<br />

formazione per i vari corpi ispettivi.<br />

Una struttura permanente dove si<br />

dovrebbe esercitare una formazione<br />

di base per le nuove forze, cioè<br />

l’ABC del<strong>la</strong> tecnica ispettiva, comune<br />

a tutti, per ispettori INPS, INAIL<br />

e Ministero del <strong>la</strong>voro, ma dove ci<br />

dovrebbe essere anche una periodica<br />

formazione specialistica esercitata da<br />

formatori interni alle amministrazioni<br />

che abbiano grande esperienza.<br />

Sappiamo tutti che molte cose non si<br />

imparano nelle aule dell’università,<br />

ma dal<strong>la</strong> viva voce di chi opera.<br />

Ma pensate anche ad altri importanti<br />

argomenti per i quali sono<br />

indispensabili dei momenti formativi:<br />

ad esempio il nuovo decreto sul<strong>la</strong><br />

sicurezza, oppure il controllo del<br />

TFR affidato all’INPS, senza che<br />

questo ente in un anno e mezzo di<br />

nostre richieste sia stato in grado<br />

di organizzare un solo minuto di<br />

riflessione su questo argomento.<br />

Noi rappresentiamo grandi istituzioni,<br />

come <strong>la</strong> DPL, l’INPS e l’INAIL,<br />

e solo le nostre competenze e<br />

<strong>la</strong> nostra etica professionale<br />

contribuiscono a sviluppare delle<br />

nostre amministrazioni un’immagine<br />

importante, potente, positiva presso i<br />

cittadini.<br />

Formazione significa qualità ed è con<br />

<strong>la</strong> qualità e non con <strong>la</strong> quantità che si<br />

fa <strong>la</strong> storia.<br />

Diceva Kennedy: «Io sogno le cose<br />

come non sono mai state e dico:<br />

perché no?». Anch’io sogno!<br />

Ed il primo di questi miei sogni<br />

riguarda l’unificazione dei poteri<br />

di tutti i corpi ispettivi, visto che<br />

lo “status giuridico” di ufficiali di<br />

polizia giudiziaria permetterebbe a<br />

quanti non ce l’hanno di utilizzarne<br />

una delle prerogative, quale ad<br />

esempio l’uso del<strong>la</strong> prescrizione<br />

obbligatoria, che è un atto dotato di<br />

una forte valenza di prevenzione, in<br />

quanto si tratta di un provvedimento<br />

misto, che partecipa sia del<strong>la</strong> natura<br />

del<strong>la</strong> diffida sia di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

disposizione.<br />

Perché, poi, non riflettere, sull’utilità<br />

di certe norme sanzionatorie?<br />

Penso alle assurdità di norme che<br />

penalizzano aspetti solo formali,<br />

anche se circo<strong>la</strong>ri del ministero hanno<br />

lodevolmente cercato di attenuarne<br />

l’impatto.<br />

Penso alle assurdità delle sanzioni sul<br />

libro matrico<strong>la</strong> dopo l’introduzione<br />

del modello UNILAV.<br />

Di contro, per contrastare i grandi<br />

fenomeni elusivi le sole sanzioni non<br />

bastano.<br />

E allora, in questi casi, perché non<br />

fare tesoro delle esperienze di paesi a<br />

noi vicini?<br />

Non sarebbe il caso di valutare<br />

l’introduzione di pene alternative,<br />

come si fa in Francia, dove le imprese<br />

che non rispettano le regole, e che<br />

sostanzialmente fanno un massiccio<br />

ricorso al <strong>la</strong>voro nero, per cinque anni<br />

non fanno appalti pubblici?<br />

Questo meccanismo di<br />

“sanzionabilità per esclusione” è<br />

una strada sul<strong>la</strong> quale bisognerebbe<br />

ragionare.<br />

Come bisogna tornare a ragionare<br />

sull’organizzazione delle ispezioni.<br />

Io credo che sarebbe il caso che<br />

accanto al<strong>la</strong> cabina nazionale di regia<br />

ci fosse un organismo tecnico sul<br />

modello francese del<strong>la</strong> “delegazione<br />

interministeriale per <strong>la</strong> lotta al<br />

<strong>la</strong>voro illegale”, di cui ci ha par<strong>la</strong>to<br />

un collega ispettore transalpino in un<br />

convegno di tre anni fa.<br />

Non dovrebbe trattarsi di un altro<br />

SECIT, ma di un organismo snello<br />

e duttile in cui dovrebbero essere<br />

rappresentati sia gli ispettori di tutte<br />

le forze ispettive, sia Magistrati e<br />

Avvocati con il compito di studiare<br />

le problematiche dell’evasione ed<br />

elusione contributiva e le metodiche<br />

per contrastare le nuove e più<br />

raffinate illegalità sul <strong>la</strong>voro.<br />

Le nuove frontiere delle truffe<br />

oggi passano attraverso “pseudo<br />

stages formativi” di <strong>la</strong>voratori neo<br />

comunitari, vere e proprie catene<br />

di fornitura di <strong>la</strong>voratori in nero,<br />

per finire alle cosiddette “frodi<br />

transnazionali”, che cominciano a<br />

diventare una circostanza ricorrente<br />

anche da noi.<br />

Bisogna essere al passo con i tempi,<br />

ma quanti fra noi sanno leggere una<br />

busta paga rumena o po<strong>la</strong>cca?<br />

Conoscete tutti le difficoltà<br />

allorquando si spedisce un verbale in<br />

un paese dell’est.<br />

Sapete bene anche quanta confusione<br />

esiste nei nostri uffici se intendete far<br />

pagare quel verbale con un modello<br />

F24, che negli altri paesi non esiste.<br />

Ma chi ci ha mai dato informazioni su<br />

queste cose?<br />

Quand’è che metteremo appunto<br />

dei manuali di intesa fra organismi<br />

fiscali, del <strong>la</strong>voro, degli enti<br />

previdenziali per affrontare queste<br />

tematiche?<br />

Ci vuole, quindi, un organismo nel<br />

quale studiare problemi e nuovi<br />

fenomeni, altrimenti rimarremo


sempre nell’aspetto artigianale, che<br />

non ci consente di fare degli sviluppi<br />

partico<strong>la</strong>ri.<br />

Dico questo perché mi pare che oggi<br />

un ispettore che venga ad imbattersi<br />

in questi casi partico<strong>la</strong>ri sia solo.<br />

Una persona so<strong>la</strong> di fronte a<br />

sfide spesso tecnicamente molto<br />

complesse, a fenomeni elusivi<br />

che spesso hanno alle spalle<br />

pensatoi molto raffinati, con fior di<br />

professionisti alle spalle.<br />

Non so trovare risposte ad un’altra<br />

domanda.<br />

Perché non si vuole imboccare in<br />

maniera decisa <strong>la</strong> strada per far<br />

uscire i vari settori ispettivi dallo<br />

spontaneismo, istituzionalizzando<br />

varie funzioni di intelligence, in<br />

grado di indirizzarli più utilmente<br />

verso campi di azione più affini alle<br />

rispettive specializzazioni?<br />

Perché parlo di specializzazioni?<br />

Perché, a mio avviso, bisognerebbe<br />

ottimizzare le scarse risorse<br />

dividendosi i piani operativi proprio<br />

secondo le specializzazioni.<br />

Gli ispettori del <strong>la</strong>voro dovrebbero<br />

privilegiare alcuni ambiti che<br />

portano meno soldi, o non li portano<br />

affatto, ma che sono comunque<br />

filoni importantantissimi sotto il<br />

profilo del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> sociale, come<br />

l’inserimento o meno dei soggetti<br />

disabili o <strong>la</strong> mancata attuazione del<br />

principio del<strong>la</strong> parità, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei<br />

minori, o <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle <strong>la</strong>voratrici<br />

gestanti o altri filoni di legis<strong>la</strong>zione<br />

sociale in senso stretto.<br />

La vigi<strong>la</strong>nza sul<strong>la</strong> vasta gamma delle<br />

frodi contributive dovrebbe rimanere,<br />

invece, <strong>la</strong> mission fondamentale<br />

del personale ispettivo degli enti<br />

previdenziali.<br />

Sono, inoltre, convinto che andrebbe<br />

trasformato in disposizione di legge il<br />

progetto dell’INPS dell’introduzione<br />

del processo verbale diffida, di cui<br />

parliamo da anni, che, se compi<strong>la</strong>to<br />

dall’Ispettore previdenziale, dovrebbe<br />

contenere <strong>la</strong> diffida a “sanare”, nel<br />

termine ivi assegnato, le irrego<strong>la</strong>rità<br />

riscontrate attinenti al<strong>la</strong> materia<br />

previdenziale ed assistenziale,<br />

mentre per <strong>la</strong> materia di competenza<br />

del<strong>la</strong> DPL dovrebbe contenere <strong>la</strong><br />

presa d’atto degli inadempimenti<br />

constatati, permettendo al<strong>la</strong> stessa<br />

di utilizzarli per l’emissione dei<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 15<br />

provvedimenti sanzionatori di propria<br />

pertinenza, evitando, e lo sottolineo,<br />

duplicazioni di interventi, come<br />

peraltro vorrebbe il Dlgs 124.<br />

Non so, inoltre, trovare risposta<br />

al fatto che pur essendone tutti<br />

preoccupati, non si intervenga subito<br />

con provvedimenti legis<strong>la</strong>tivi su<br />

istituti contrattuali come il part-time<br />

in edilizia o sul sistema di versamento<br />

in uso per <strong>la</strong> previdenza agrico<strong>la</strong>.<br />

La normativa sul Part Time che è<br />

stata introdotta alcuni anni fa è quel<strong>la</strong><br />

voluta dall’Europa. Certo!<br />

Ma qui non siamo in Danimarca e in<br />

molte province il 40 % delle aziende<br />

di questo settore ha solo <strong>la</strong>voratori a<br />

Part Time.<br />

Faccio, perciò, una proposta in<br />

controtendenza rispetto alle nuove<br />

linee assunte dal Ministero.<br />

Vista <strong>la</strong> situazione perché non tornare<br />

rapidamente al ruolo autorizzatorio<br />

delle DPL rispetto alle forme<br />

contrattuali del part time in edilizia?<br />

La comunicazione all’INPS è un<br />

pannicello caldo, che non serve a<br />

niente.<br />

Sull’agricoltura poche parole.<br />

La ricerca, da parte degli ispettori<br />

dell’INPS, di quelle che tutti loro<br />

chiamano le “anime morte”, cioè<br />

persone inesistenti o che non hanno<br />

mai <strong>la</strong>vorato nel settore, ma che<br />

ciononostante sono richiedenti<br />

impropriamente prestazioni<br />

previdenziali, fa assomigliare questo<br />

paese al<strong>la</strong> Russia degli Zar descritta<br />

da Gogol.<br />

È una vergogna!<br />

Non ci sono ricette facili per uscirne!<br />

Qualcuno propone il passaggio del<br />

settore al sistema DM.<br />

Io, invece, invoco almeno una <strong>la</strong>ica<br />

discussione sul tema.<br />

Ho una so<strong>la</strong> certezza, però!<br />

Quanto meno, da subito, si<br />

inquadrino nel terziario le<br />

aziende senza terra che fanno solo<br />

somministrazione di manodopera.<br />

Già con questo semplice<br />

provvedimento le truffe<br />

comincerebbero ad attenuarsi.<br />

Nel merito, infine, del<strong>la</strong> proposta del<br />

centro studi aniv circa l’appartenenza<br />

al<strong>la</strong> giurisdizione tributaria di tutte<br />

le controversie aventi ad oggetto i<br />

contributi previdenziali e i premi,<br />

nonché le sanzioni amministrative,<br />

comunque irrogate dalle competenti<br />

soggettività pubbliche, devo dire<br />

che solo con una simile norma si<br />

potrà concludere un accertamento<br />

con addebito anche quando non<br />

sia possibile individuare i nomi dei<br />

<strong>la</strong>voratori da assicurare.<br />

Un annoso problema, ma soprattutto<br />

un fenomeno sempre più frequente<br />

in alcune fattispecie di <strong>la</strong>voro nero e<br />

di sotto-occupazione, che a voi tutti<br />

sono note.<br />

Non si tratterebbe, peraltro, di<br />

niente di nuovo: già lo fa l’agenzia<br />

delle entrate, grazie al DPR 600 del<br />

1973, e si chiama “verbale su base<br />

induttiva”.<br />

Concludo, anche se avrei molte altre<br />

cose da dire, dichiarando che noi<br />

ispettori siamo disponibili per una<br />

campagna nazionale di educazione<br />

al<strong>la</strong> legalità e contro il <strong>la</strong>voro nero<br />

qualora parti sociali e Ministeri<br />

avessero intenzione di intraprender<strong>la</strong><br />

in tutti i luoghi del<strong>la</strong> formazione e<br />

del<strong>la</strong> cultura.<br />

Rilevo con amarezza che finora<br />

<strong>la</strong> nostra disponibilità è stata<br />

semplicemente ignorata!<br />

Ai nostri graditi ospiti, che<br />

rappresentano le parti sociali più<br />

importanti del paese, vorrei, però,<br />

rappresentare in conclusione una mia<br />

profonda convinzione.<br />

L’attività ispettiva non può essere<br />

ascritta nel bi<strong>la</strong>ncio dello stato solo<br />

come un costo e come tale sottoposta<br />

ai tagli e ai ridimensionamenti delle<br />

politiche di bi<strong>la</strong>ncio.<br />

La centralità politica del<strong>la</strong> lotta al<br />

<strong>la</strong>voro nero ed irrego<strong>la</strong>re e del<strong>la</strong><br />

prevenzione degli infortuni deve<br />

avere il suo riscontro operativo nelle<br />

politiche di bi<strong>la</strong>ncio.<br />

Di conseguenza <strong>la</strong> spesa per il<br />

miglioramento e <strong>la</strong> qualificazione<br />

dei servizi ispettivi, deve essere vista<br />

come investimento per lo stato.<br />

Ogni ispettore ripaga ampiamente,<br />

con i risultati del<strong>la</strong> sua azione, <strong>la</strong><br />

spesa che lo stato impegna per<br />

sostenere il suo operato.<br />

Come sistema paese non dovremmo<br />

avere paura di innovare, di tentare<br />

politiche nuove, diverse da quelle del<br />

passato.<br />

L’unica cosa di cui dobbiamo<br />

avere paura, è del<strong>la</strong> paura stessa di<br />

cambiare!


16 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

“L’Italia è una repubblica<br />

democratica, fondata sul <strong>la</strong>voro”.<br />

In un recente scritto, Alberto Quadrio<br />

Curzio richiama l’art. 2 del<strong>la</strong><br />

Costituzione del<strong>la</strong> repubblica italiana:<br />

“La repubblica riconosce e garantisce<br />

i diritti invio<strong>la</strong>bili dell’uomo, sia<br />

come singolo, sia nelle formazioni<br />

sociali ove svolge <strong>la</strong> sua personalità,<br />

e richiede l’adempimento dei doveri<br />

inderogabili di solidarietà politica,<br />

economica e sociale” e sottolinea<br />

come, a suo modo di vedere, questo<br />

art. 2 dovesse procedere il comma<br />

1 dell’art.1 poiché: “<strong>la</strong> persona va<br />

tute<strong>la</strong>ta e promossa e si realizza<br />

in una molteplicità di modi dei<br />

quali il <strong>la</strong>voro è importante ma non<br />

Intervento<br />

G. Innocenti, Consulente del <strong>la</strong>voro<br />

esaustivo”.<br />

Sono quindi importanti e lungimiranti<br />

gli articoli sul<strong>la</strong> retribuzione<br />

sull’orario di <strong>la</strong>voro, sul<strong>la</strong> parità di<br />

diritti tra uomini e donne, sui minori e<br />

sugli inabili al <strong>la</strong>voro (36, 37, 38).<br />

Ritengo importante sottolineare come,<br />

in concreto, ancora tali diritti risultino,<br />

solo parzialmente, attuati.<br />

Ricordiamo assieme il cammino,<br />

lungo e faticoso, che dal 1948 ha<br />

permesso, anche se con ritardi, non<br />

sempre giustificati, di concretizzare,<br />

con provvedimenti legis<strong>la</strong>tivi mirati,<br />

<strong>la</strong> sua reale progressiva applicazione<br />

con riguardo, in partico<strong>la</strong>re, al<br />

“<strong>la</strong>voro”:<br />

1950 - Nascono i sindacati dei<br />

<strong>la</strong>voratori (fase avviata dal 1948).<br />

1953 - (legge n°4) Istituito l’obbligo<br />

del “cedolino” da consegnare ai<br />

<strong>la</strong>voratori all’atto del pagamento<br />

del<strong>la</strong> retribuzione e contenente i<br />

dati necessari al<strong>la</strong> corretta lettura<br />

dei compensi, delle ritenute e degli<br />

assegni familiari.<br />

1955 - (DPR n°547) vengono emanate<br />

le norme per <strong>la</strong> prevenzione degli<br />

infortuni per i <strong>la</strong>voratori dipendenti.<br />

1956 - (DPR n°303) Norme per<br />

l’igiene nel <strong>la</strong>voro sempre per i<br />

<strong>la</strong>voratori dipendenti.<br />

1965 - (Decreto n°1124) si istituisce il<br />

T.U. per l’assicurazione obbligatoria<br />

contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le<br />

ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />

1966 - (Legge n°604) giusta causa nei<br />

licenziamenti per le aziende con oltre<br />

35 dipendenti.<br />

1968 - (Legge n°482) tute<strong>la</strong> del<br />

personale invalido e istituzione del<br />

collocamento obbligatorio.<br />

1970 - (legge n°300) statuto di diritti<br />

dei <strong>la</strong>voratori.<br />

1977 - (Legge n°903) Parità di<br />

trattamento tra uomini e donne in<br />

maternità di <strong>la</strong>voro e vieta ogni<br />

discriminazione nell’accesso al<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

1994 - (Decreto n°626) Normativa<br />

quadro sul<strong>la</strong> sicurezza sul <strong>la</strong>voro.<br />

1997 - (Legge 196 – Pacchetto Treu)<br />

Fornitura <strong>la</strong>voro interinale.<br />

(Italia ultima in Europa – UK 4,5<br />

- Italia 0,7)<br />

1999 - (Legge n°68) riforma del<br />

collocamento obbligatorio.<br />

2002 - (Legge n°222)<br />

Rego<strong>la</strong>mentazione del <strong>la</strong>voro<br />

irrego<strong>la</strong>re di extracomunitari (Con<br />

sanatoria).<br />

2003 - (legge delega n°30) Legge<br />

BIAGI.<br />

2003 - (D.Lgs. n°216) Norma di<br />

attuazione del<strong>la</strong> direttiva Comunitaria<br />

2000/78 nel merito del<strong>la</strong> parità<br />

di trattamento (religione, età,<br />

convinzioni personali, orientamento<br />

sessuale e fra uomini e donne)<br />

2008 - (D.Lgs. n. 81/08) Attuazione<br />

del<strong>la</strong> legge 123/07 “Il T.U. sul<strong>la</strong><br />

sicurezza sul <strong>la</strong>voro.<br />

Si tratta di un lungo elenco anche<br />

se parziale e limitato solo ai<br />

provvedimenti più significativi<br />

legati al <strong>la</strong>voro in generale e a quello<br />

dipendente in partico<strong>la</strong>re.<br />

Per rispetto a tutti voi desidero


imanere all’interno del tempo<br />

assegnato e quindi l’approfondimento<br />

di due soli fra i momenti, tutti<br />

significativi, che ho richiamato.<br />

Il consulente del <strong>la</strong>voro non può fare<br />

a meno del riferimento al “cedolino”<br />

che l’ordinamento legis<strong>la</strong>tivo ha reso<br />

obbligatorio nel 1953 (5 anni dopo<br />

l’approvazione del<strong>la</strong> Costituzione)<br />

che, ancora oggi non è utilizzato nel<br />

modo più corretto e trasparente; in<br />

pratica più rispondente e garante,<br />

come previsto dal<strong>la</strong> norma, del<strong>la</strong><br />

corrispondenza di quanto corrisposto,<br />

alle registrazioni sui libri di paga e per<br />

lo stesso periodo di tempo.<br />

(Ricordo che tale obbligo non si<br />

applicava – art. 4 – al<strong>la</strong> pubblica<br />

amministrazione ovviamente<br />

ritenuta dal legis<strong>la</strong>tore più<br />

affidabile e garantista… ma questo<br />

fino a prova contraria)<br />

Negli anni 80 i Consulenti del<br />

<strong>la</strong>voro in un memorabile convegno<br />

a Firenze (coinvolti: Ministero<br />

del Lavoro, INPS, INAIL e forze<br />

sociali e sindacali) <strong>la</strong>nciarono l’idea<br />

del “Cedolino Italia” che molto<br />

banalmente potremmo indicare<br />

come “uguale per tutti” così da<br />

dare trasparenza generalizzata al<br />

documento e una facilità di lettura<br />

propedeutica al<strong>la</strong> migliore gestione,<br />

in trasparenza, del rapporto datore di<br />

<strong>la</strong>voro <strong>la</strong>voratore.<br />

Sono passati dal 1953 più di 50 anni e<br />

più di 25 dal convegno di Firenze e <strong>la</strong><br />

creatività italica si manifesta in tutta<br />

<strong>la</strong> sua forza nel disegnare migliaia<br />

di cedolini diversi e, anche troppo<br />

spesso, di difficile comprensione.<br />

Proprio sabato 24 (copia Italia Oggi)<br />

nel<strong>la</strong> rubrica quotidiana “STORIE di<br />

LAVORO” a cura del consulente del<br />

<strong>la</strong>voro e amico carissimo Valfrido<br />

Paoli possiamo leggere del “Cedolino<br />

Europa” e in partico<strong>la</strong>re, cito<br />

testualmente: “L’idea del Cedolino<br />

Italia è superata, ormai i <strong>la</strong>voratori<br />

di ogni etnia vanno su e giù non<br />

solo per l’Italia, ma per questa entità<br />

di mezzo miliardo di persone in<br />

continua crescita, chiamata Europa.<br />

Ci vuole il Cedolino Europa, che<br />

tutti possano leggere, dal<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong><br />

Iberica ai confini del<strong>la</strong> Russia. E<br />

dovrà essere scritto in due lingue:<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 17<br />

l’inglese e <strong>la</strong> lingua del luogo dove<br />

risiede l’azienda. … Il principio di<br />

gradualità ci impone innanzi tutto di<br />

realizzare il Cedolino Italia e chissà<br />

che non sia <strong>la</strong> volta buona!!! “se<br />

non ora, quando?” (così conclude<br />

“<strong>la</strong> deriva” il nuovo bellissimo libro<br />

di Stel<strong>la</strong> e Rizzo… ma, aggiungo<br />

io, lo dice anche il Presidente di<br />

Confindustria in riferimento al<strong>la</strong><br />

ripresa dell’Italia).<br />

Così leggerò sempre volentieri<br />

una frase, ricamata su di un<br />

piccolo cuscino che trovai in un<br />

mercatino delle pulci e al quale<br />

sono partico<strong>la</strong>rmente affezionato:<br />

“ Il vincitore è colui che non ha<br />

rinunciato ai propri sogni”.<br />

Tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> sicurezza<br />

nei luoghi di <strong>la</strong>voro<br />

La 626/94 aveva prodotto una<br />

mobilitazione di tutta <strong>la</strong> categoria e<br />

in centinaia di convegni, seminari e<br />

incontri si è <strong>la</strong>vorato con convinzione<br />

a quell’opera di comprensione<br />

prima e di sensibilizzazione poi che<br />

era <strong>la</strong> assoluta novità del<strong>la</strong> legge e<br />

dell’approccio del<strong>la</strong> stessa.<br />

Riprendo dal libro di 450 pagine<br />

che <strong>la</strong> nostra associazione<br />

predispose e che ebbe una<br />

importante tiratura e risonanza<br />

“il miglioramento continuo e <strong>la</strong><br />

costante ed ininterrotta azione di<br />

aggiornamento del<strong>la</strong> prevenzione<br />

sancita come <strong>la</strong> scelta qualificante<br />

in contrapposizione alle sanzioni<br />

ritenute se non inutili quanto<br />

meno intempestive e successive<br />

al manifestarsi del pericolo e/o<br />

dell’avvenuto incidente.”<br />

Ora il DLgs 81/08 consolida il<br />

concetto del miglioramento del<strong>la</strong><br />

sicurezza nel processo di riduzione<br />

continua del rischio.<br />

Viene formalizzato il concetto<br />

che non investire in sicurezza<br />

(protezione, formazione) e in<br />

procedure organizzative atte e idonee<br />

a garantire il miglioramento, è una<br />

pratica non solo illecita ma che<br />

produce anche indebiti vantaggi sul<br />

mercato dove l’azienda opera: da ciò<br />

<strong>la</strong> novità di un sistema sanzionatorio<br />

irrobustito (si pensi al<strong>la</strong> responsabilità<br />

amministrativa delle persone<br />

giuridiche che può portare a misure di<br />

interdizione: da tre mesi a un anno di<br />

fermo dell’attività) ma “graduato” in<br />

funzione del<strong>la</strong> virtuosità dell’azienda<br />

nell’organizzarsi per il rispetto delle<br />

normative.<br />

L’estensione del<strong>la</strong> definizione<br />

di <strong>la</strong>voratore a quasi tutte le<br />

figure atipiche, il rafforzamento<br />

dell’importanza del<strong>la</strong> formazione e<br />

il riassetto del sistema istituzionale<br />

non può che confermare che l’aspetto<br />

del<strong>la</strong> sicurezza avrà sempre maggiore<br />

importanza strategica nelle scelte dei<br />

datori di <strong>la</strong>voro.<br />

Quindi, cosa concludere volendo<br />

comunque guardare in positivo<br />

l’impegno, non solo del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza, a<br />

difesa dei valori propugnati dell’art. 1<br />

del<strong>la</strong> nostra Costituzione?<br />

Valorizzare <strong>la</strong> conoscenza,<br />

l’informazione e <strong>la</strong> formazione così<br />

si eviteranno, per quanto riguarda<br />

l’informazione e <strong>la</strong> conoscenza, i<br />

dubbi e <strong>la</strong> prevenzione che queste<br />

mancate azioni alimentano creando<br />

<strong>la</strong>voratori prevenuti e quindi non<br />

disponibili al dialogo.<br />

In questo momento è con piacere che<br />

noto come <strong>la</strong> rivista di TeleConsul<br />

inizi, da questo numero, ad ospitare<br />

il contributo dell’ANIV e sono<br />

quindi partico<strong>la</strong>rmente orgoglioso di<br />

ricordare -a noi tutti- come, negli anni<br />

90, fui promotore di questa società<br />

e che, dopo il primo incontro con il<br />

Presidente Sponchia, sia iniziata una<br />

col<strong>la</strong>borazione fattiva e costruttiva<br />

(valga per tutte <strong>la</strong> predisposizione<br />

del<strong>la</strong> valigetta informatica<br />

dell’ispettore di vigi<strong>la</strong>nza) che ancora<br />

prosegue.<br />

Valorizzare infine <strong>la</strong> formazione sul<strong>la</strong><br />

quale ragionevolmente costruire e<br />

consolidare <strong>la</strong> base sul<strong>la</strong> quale si potrà<br />

reggere tutta l’organizzazione del<strong>la</strong><br />

sicurezza.<br />

Si potrà finalmente porre mano, con<br />

decisione, al<strong>la</strong> semplificazione degli<br />

adempimenti in materia di <strong>la</strong>voro,<br />

all’abolizione di obblighi oramai<br />

anacronistici e limitare il proliferare<br />

delle sanzioni su vio<strong>la</strong>zioni di natura<br />

formale* e beneficiare, al contrario,<br />

e con molta più positività il sistema<br />

sanzionatorio che contenga una reale<br />

graduazione nel rispetto del<strong>la</strong> più o<br />

meno marcata virtuosità delle aziende<br />

e perché no dei <strong>la</strong>voratori.


18 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

Ringrazio il presidente Sponchia<br />

per l’invito. È un piacere stare in<br />

questa sa<strong>la</strong> e partecipare a questa<br />

tavo<strong>la</strong> rotonda, anche se stamattina<br />

rappresentare il settore agricolo come<br />

Coldiretti è, oltre che un onore, un<br />

onere.<br />

Sottoscrivo, se potessi, <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

fatta da Pietro Monego, quando<br />

ha fatto una serie di proposte<br />

che arriverò poi al<strong>la</strong> fine a<br />

condividere. L’agricoltura è al<br />

centro dell’attenzione, ma come<br />

organizzazione non ci siamo mai<br />

tirati indietro dall’affrontare quelle<br />

che sono le problematiche vere di<br />

questo settore. È stata ricordata <strong>la</strong><br />

Intervento<br />

R. Magrini, Responsabile “Lavoro”, Coldiretti<br />

riforma del<strong>la</strong> disoccupazione, è stata<br />

ricordata <strong>la</strong> compensazione crediti<br />

tra contributi agricoli e Agea, <strong>la</strong><br />

riforma delle ca<strong>la</strong>mità e ne potremo<br />

aggiungere anche altre, ma queste<br />

sono state oggetto di un avviso<br />

comune sottoscritto nel 2004. Nel<br />

2004 noi abbiamo scelto, insieme<br />

anche al sindacato, di dire che forse<br />

era arrivato il momento di essere<br />

noi, gli artefici di un cambiamento,<br />

che dovevamo essere anche noi<br />

nei confronti dei nostri associati,<br />

nei confronti dei <strong>la</strong>voratori parte<br />

fondamentale in questo cambiamento.<br />

Abbiamo sottoscritto quell’avviso.<br />

La legge 247 ha visto <strong>la</strong> luce solo<br />

al<strong>la</strong> fine del 2007. Ci sono voluti<br />

tre anni. Ve lo dice un rappresentate<br />

dei datori di <strong>la</strong>voro che ha difeso il<br />

mantenimento del<strong>la</strong> compensazione<br />

tra AGEA e contributi.<br />

Credo che nessun’altra riforma abbia<br />

avuto i suoi effetti come quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

compensazione automatica tra AGEA<br />

e INPS. Questa veramente è stata una<br />

grande intuizione e l’abbiamo voluta<br />

noi per primi. Così come abbiamo<br />

voluto per primi, e non ci siamo<br />

riusciti per l’avversità di qualcuno,<br />

l’incrocio non solo delle banche dati<br />

AGEA ed INPS ma anche con le<br />

Camere di commercio.<br />

Io rappresento l’organizzazione


maggiormente rappresentativa dei<br />

datori di <strong>la</strong>voro e dei <strong>la</strong>voratori<br />

autonomi in agricoltura. E perché<br />

dovrei temere questo incrocio? Io<br />

difendo le vere imprese, non quelle<br />

che fanno il <strong>la</strong>voro fittizio. Se voi<br />

vedete, non voglio dire nel 100%<br />

dei casi, ma nel 99,9% dei casi, le<br />

imprese che voi, nel vostro egregio<br />

<strong>la</strong>voro, andate a scovare e che fanno<br />

<strong>la</strong>voro fittizio, non hanno dietro<br />

un’organizzazione, intesa come<br />

organizzazione professionale. Ma<br />

sono loro stessi che si sono costruiti<br />

un’azienda finalizzata al<strong>la</strong> frode. Noi<br />

e voi siamo degli alleati in questa<br />

strada. Quelle imprese lì fanno<br />

concorrenza sleale alle imprese che<br />

<strong>la</strong>vorano correttamente.<br />

Il direttore che ci ha portato il saluto<br />

ha detto che in questa regione non è<br />

facile <strong>la</strong>vorare.<br />

Come non è facile per i nostri<br />

direttori, non è facile per le nostre<br />

imprese, non è facile per un ispettore.<br />

Però anche qui mi rifaccio al<strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>zione di Monego, quando par<strong>la</strong>va<br />

di una campagna nazionale per <strong>la</strong><br />

legalità.<br />

È così! E allora in queste zone<br />

dobbiamo veramente ricostruire<br />

quest’idea del<strong>la</strong> legalità. Se noi<br />

andiamo giù soltanto con le ispezioni,<br />

non è so<strong>la</strong>mente con questo mezzo<br />

che riusciamo a risolvere il problema,<br />

perché arriviamo sempre dopo.<br />

Allora unitamente all’azione di<br />

repressione, va fatta anche un’azione<br />

di prevenzione. Dobbiamo insieme<br />

costruire una nuova cultura.<br />

Dobbiamo insieme dire alle nostre<br />

imprese che non conviene più, non<br />

devono più stare in situazioni di<br />

nero, di grigio e quanto altro. E<br />

allora è chiaro che qui c’è veramente<br />

l’esigenza di un’alleanza fortissima<br />

che si deve creare tra gli ispettori, tra<br />

l’ANIV, tra l’Inps, tra l’Inail, tra le<br />

istituzione e le organizzazioni.<br />

Monego ha par<strong>la</strong>to delle aziende<br />

senza terra da inquadrare nel terziario.<br />

Ma io ci aggiungo anche le<br />

Cooperative di servizio che fanno<br />

prestito di manodopera. Cioè quelle<br />

del<strong>la</strong> serie: “<strong>la</strong> manodopera l’assumo<br />

io come cooperativa, <strong>la</strong> mando in<br />

azienda; al<strong>la</strong> fine ti faccio fattura, tu<br />

mi paghi <strong>la</strong> fattura e fine del<strong>la</strong> storia”.<br />

Secondo me non è rego<strong>la</strong>re perchè è<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 19<br />

interposizione illecita di manodopera<br />

o somministrazione fraudolenta di<br />

manodopera.<br />

Però anche qui dobbiamo dirlo che<br />

quelle cose non si possono fare, che<br />

è l’azienda che si deve assumere <strong>la</strong><br />

manodopera per fare <strong>la</strong> potatura,<br />

è l’azienda che deve assumere <strong>la</strong><br />

manodopera per fare <strong>la</strong> raccolta. La<br />

cooperativa può fare legittimamente<br />

attività quando c’è l’utilizzo di mezzi<br />

tecnici. Siamo al<strong>la</strong> trebbiatura, al<strong>la</strong><br />

raccolta meccanizzata dell’uva o<br />

dell’ulivo, cioè quando c’è da parte di<br />

qualcun altro un rischio di impresa.<br />

Ma, passati i 15 giorni dobbiamo<br />

mandar<strong>la</strong> via, perché altrimenti io<br />

mi trovo a dire, insieme all’amico<br />

Fedele, che ci troviamo con delle<br />

situazioni strane, come i miei soci che<br />

si cancel<strong>la</strong>no da coltivatori diretti, da<br />

imprenditori e diventano <strong>la</strong>voratori<br />

dipendenti, per andar a <strong>la</strong>vorare<br />

nel<strong>la</strong> cooperativa e così prendono<br />

<strong>la</strong> disoccupazione, <strong>la</strong> maternità e<br />

quant’altro.<br />

Quindi il nostro obiettivo è quello<br />

del<strong>la</strong> trasparenza, è quello di dire le<br />

cose come devono essere fatte.<br />

Noi siamo allora dei grandi alleati<br />

e queste cose dobbiamo dirle con<br />

chiarezza. Dopo di che agevoleremo<br />

anche il <strong>la</strong>voro dell’ispettore che non<br />

deve più fare l’apprendista stregone,<br />

perché ha già una norma chiara, una<br />

disposizione amministrativa chiara,<br />

per cui se rispetta quel<strong>la</strong> sta a posto, fa<br />

il suo mestiere.<br />

Ma attenzione, quel<strong>la</strong> norma chiara,<br />

quel<strong>la</strong> disposizione amministrativa,<br />

quel manuale a cui faceva riferimento<br />

Monego, diventa importante pure<br />

per noi, perché io so che se l’impresa<br />

rispetta quel disciplinare, è a posto.<br />

Così, semplificando il <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong><br />

nostra attività, che è di consulenza ed<br />

assistenza nei confronti delle imprese,<br />

agevoliamo anche il vostro <strong>la</strong>voro.<br />

Allora, dobbiamo veramente, e lo<br />

dicevo anche a Fedele, creare un<br />

tavolo di confronto permanente,<br />

dove insieme costruiamo delle letture<br />

ragionate, delle letture condivise, dove<br />

non dobbiamo fare le controparti,<br />

perché non esiste <strong>la</strong> controparte. La<br />

legalità è legalità, a prescindere. E<br />

allora dobbiamo trovare il modo<br />

giusto di leggere alcune cose, e<br />

dobbiamo farlo insieme.<br />

Chiudo dicendo che ha ragione il<br />

presidente. Noi siamo, nel<strong>la</strong> sua<br />

re<strong>la</strong>zione, il settore, rinomato per<br />

gli abusi sul<strong>la</strong> disoccupazione, sul<strong>la</strong><br />

maternità, rinomato per le frodi sul<br />

<strong>la</strong>voro fittizio.<br />

Ne vogliamo par<strong>la</strong>re? Dove ci giriamo<br />

scopriamo cooperative o aziende<br />

rinomate per le frodi comunitarie.<br />

Però è vero anche che, se insieme<br />

facciamo questo percorso, dobbiamo<br />

poi poter affrontare e dare una<br />

speranza a tutti coloro i quali<br />

emergono da questa situazione e<br />

vogliono stare con un allegerimento<br />

contributivo che sia sostenibile per<br />

poter confrontare i nostri costi con<br />

quelli che sopportano i nostri diretti<br />

concorrenti. Avete fatto riferimento<br />

al<strong>la</strong> Spagna e al<strong>la</strong> Francia. Il prossimo<br />

mese presenteremo uno studio che<br />

abbiamo fatto sul<strong>la</strong> Spagna e sul<strong>la</strong><br />

Francia, sugli stagionali, dove<br />

vedremo che i costi di produzione<br />

sono talmente differenti da creare lì,<br />

sì, veramente, una concorrenza super<br />

sleale.<br />

Allora dobbiamo, poi, far quadrare i<br />

conti con il sistema paese.<br />

Però affrontiamolo questo problema?<br />

Così come l’altro riguardante <strong>la</strong><br />

burocrazia.<br />

Se io faccio l’UNILAV, mi spiegate<br />

che senso ha tenere ancora in piedi il<br />

libro matrico<strong>la</strong>?<br />

Facciamolo telematicamente,<br />

semplifichiamo il <strong>la</strong>voro nostro e<br />

vostro.<br />

E chiudo per arrivare al<strong>la</strong> sicurezza.<br />

È stato emanato il decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />

81, che è il frutto di una concertazione<br />

monca, perché si è arrivati troppo in<br />

fretta a varare quel decreto. Vi porto<br />

soltanto un esempio: ma è possibile<br />

equiparare il campo ed il bosco ad un<br />

luogo di <strong>la</strong>voro? Ma dove metto le<br />

strisce e le barre antiscivolo? Dove?<br />

Sul falso piano, o devo recintare<br />

decine di ettari? Per fare che cosa?<br />

Questo per dirvi che tante volte<br />

mettersi seduti con <strong>la</strong> giusta<br />

intelligenza e con <strong>la</strong> voglia di<br />

costruire insieme un percorso è<br />

fondamentale. E in questo noi e voi<br />

dobbiamo fare, io credo, una strada<br />

insieme.<br />

Grazie.


20 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

I vostri passati convegni, il forum<br />

di quest’anno rappresentano<br />

sicuramente un importante momento<br />

di aggregazione.<br />

Poco prima di entrare leggevo <strong>la</strong><br />

proposta fatta dal centro studi aniv<br />

in cui si par<strong>la</strong>, fra le altre cose,<br />

di introdurre l’accertamento con<br />

adesione in materia previdenziale e di<br />

applicare al<strong>la</strong> materia previdenziale<br />

art. 182 del decreto 42 (legge<br />

fallimentare).<br />

Noi come Confindustria, nell’ambito<br />

dell’area cui appartengo, stiamo<br />

studiando una modifica del<strong>la</strong> legge<br />

fallimentare che dice proprio quanto<br />

dite anche voi.<br />

Intervento<br />

M. Magri, Dirigente Area Welfare, Confi ndustria<br />

Quindi, questi momenti di<br />

aggregazione servono per verificare<br />

che, almeno su questo problema,<br />

condividiamo <strong>la</strong> stessa linea.<br />

Inoltre, stiamo <strong>la</strong>vorando con <strong>la</strong><br />

direzione generale per cercare<br />

di applicare nuove modalità di<br />

restituzione del credito che, se sono<br />

pacifiche dal punto di vista tributario,<br />

in qualche maniera possono applicarsi<br />

anche al<strong>la</strong> materia previdenziale<br />

attraverso un abbattimento delle<br />

sanzioni ed una rateizzazione molto<br />

ampia.<br />

Questo consentirebbe di evitare<br />

il fallimento delle aziende<br />

e permetterebbe agli istituti<br />

previdenziali di rientrare del loro<br />

credito.<br />

I momenti di aggregazione servono<br />

per scoprire queste cose e per<br />

verificare che abbiamo vari punti<br />

in comune, come le critiche alle<br />

sanzioni per il libro matrico<strong>la</strong>, che<br />

sono talmente complicate da non<br />

poter essere semplificate in via<br />

amministrativa.<br />

Se si è introdotto il discorso del<strong>la</strong><br />

comunicazione unica, come diceva<br />

il collega Magrini, il libro matrico<strong>la</strong><br />

perché ancora deve esistere?<br />

Era stato promesso, nemmeno un anno<br />

fa, che questa nuova comunicazione<br />

avrebbe assorbito il libro matrico<strong>la</strong>.


Non abbiamo visto niente.<br />

Che cosa è successo in questo ultimo<br />

anno?<br />

Abbiamo avuto il protocollo<br />

welfare che, ovviamente, è stato un<br />

successo del<strong>la</strong> Confindustria e delle<br />

organizzazioni sindacali, anche se con<br />

delle luci ed ombre.<br />

Ma se da una parte abbiamo avuto un<br />

intervento significativo sul sistema<br />

pensionistico, dall’altra sono venute<br />

a mancare, per le distrazioni del<br />

legis<strong>la</strong>tore, certe garanzie al sistema<br />

produttivo ed anche ai <strong>la</strong>voratori.<br />

Infatti si sono introdotte le finestre<br />

per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />

recando, soprattutto a fine anno, un<br />

grosso problema per le aziende ma<br />

anche per i <strong>la</strong>voratori, che si sono<br />

trovati in mezzo al<strong>la</strong> strada per le<br />

difficoltà delle aziende nel gestire<br />

un rapporto di <strong>la</strong>voro che era ormai<br />

completamente definito.<br />

Ci hanno messo una pezza nell’ultimo<br />

decreto legge di fine anno, il “Mille<br />

proroghe”.<br />

Ma non si cambiano le norme con le<br />

circo<strong>la</strong>ri.<br />

Non possiamo risolvere in via<br />

amministrativa i problemi dei buchi<br />

nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione.<br />

Ma <strong>la</strong> norma di fine anno ha creato<br />

discriminazione nell’ambito delle<br />

stesse categorie di <strong>la</strong>voratori, che se<br />

appartenevano ad un’azienda con<br />

meno di quindici dipendenti potevano<br />

essere licenziati senza aspettare <strong>la</strong><br />

finestra di uscita.<br />

Questo modo di legiferare ha fatto<br />

danni a tutti: al sistema economico<br />

in generale, alle aziende ma anche ai<br />

<strong>la</strong>voratori.<br />

Vogliamo par<strong>la</strong>re delle comunicazioni<br />

on line?<br />

La comunicazione on line, si è un po’<br />

per volta definita.<br />

Però non abbiamo avuto le<br />

semplificazioni che avrebbero dovuto<br />

derivare dal<strong>la</strong> comunicazione on<br />

line, come l’eliminazione del libro<br />

matrico<strong>la</strong>.<br />

L’introduzione del DURC è del tutto<br />

condivisibile.<br />

Ma se facciamo il DURC e poi<br />

l’INAIL se ne esce con <strong>la</strong> sua<br />

dichiarazione di responsabilità e<br />

l’INPS con <strong>la</strong> sua, rischiamo di avere<br />

un mare magnum di cose, anche se<br />

telematiche, ma che non garantiscono<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 21<br />

assolutamente l’unicità degli<br />

adempimenti.<br />

Quindi si creano soltanto difficoltà<br />

alle aziende ed anche a voi.<br />

Per non par<strong>la</strong>re, poi, del<strong>la</strong> vicenda<br />

delle dimissioni “on line”, create con<br />

il condivisibile obiettivo di evitare il<br />

fenomeno delle dimissioni in bianco.<br />

Però per colpire questo fenomeno<br />

abbiamo inguaiato tutto il sistema<br />

delle aziende e anche i <strong>la</strong>voratori.<br />

Si è innestato un meccanismo di<br />

circo<strong>la</strong>ri interpretative che hanno<br />

smentito a distanza di pochi giorni le<br />

cose dette poco prima.<br />

Questo in nome del<strong>la</strong> certezza<br />

e creando problemi anche per i<br />

<strong>la</strong>voratori, soprattutto per quanto<br />

riguarda i pensionati di vecchiaia che<br />

se non fanno il modulo non vengono<br />

riconosciuti come tali dalle sedi INPS<br />

qualora le stesse non riescano in<br />

qualche maniera a fare loro un estratto<br />

conto credibile.<br />

Quindi cosa succede?<br />

Il pensionando rivendica di ritornare<br />

in azienda, perché a questo punto <strong>la</strong><br />

sua dimissione è nul<strong>la</strong>, o rivendica <strong>la</strong><br />

sua disoccupazione all’inps.<br />

Certi meccanismi che nascono per<br />

intervenire su dei fenomeni di una<br />

certa gravità rappresentano al<strong>la</strong> fine<br />

una soluzione peggiore del male che<br />

vogliono curare.<br />

Passiamo agli appalti.<br />

Confindustria farà una riunione<br />

<strong>la</strong> prossima settimana proprio<br />

perché del<strong>la</strong> filiera degli appalti è<br />

condivisibile tutto quel meccanismo<br />

che è nato dal<strong>la</strong> Bersani in poi, ma<br />

non il decreto attuativo perché crea<br />

dei grossi problemi di verifica del<strong>la</strong><br />

documentazione ed in partico<strong>la</strong>re<br />

degli F24.<br />

E, poi, chi deve verificare <strong>la</strong><br />

documentazione del committente,<br />

dell’appaltatore, del subappaltatore?<br />

Ma chi è in grado di farlo?<br />

Per non par<strong>la</strong>re di appalti.<br />

Sapete bene che con il distacco, in<br />

base alle varie convenzioni ed alle<br />

norme comunitarie, i dipendenti di<br />

un’azienda rumena, che sono quelle<br />

che fanno il maggior numero di<br />

appalti in Italia, devono pagare i<br />

contributi in Romania.<br />

Ma io come faccio a sapere, qui in<br />

Italia, se quel<strong>la</strong> ditta in Romania<br />

ha pagato i contributi e quindi<br />

a verificarne <strong>la</strong> correttezza per<br />

non avere conseguenze a titolo di<br />

responsabilità solidale?<br />

Vi rendete conto che tutto questo sta<br />

creando grossi problemi?<br />

Noi facciamo una riunione su questo<br />

proprio <strong>la</strong> prossima settimana.<br />

Ci saranno professori universitari, ma<br />

anche rappresentanti del ministero<br />

del <strong>la</strong>voro, dell’avvocatura Inps ed<br />

Inail, per cercare di capire come ci<br />

dobbiamo muovere.<br />

Riceviamo delle lettere infuocate<br />

perché le aziende non ne possono<br />

più di adempimenti che nessuno,<br />

francamente, riesce a capire come<br />

possano essere gestiti.<br />

Qualche accenno alle col<strong>la</strong>borazioni<br />

tanto deprecate e per le quali vi<br />

sono state date delle direttive di<br />

comportamento in caso di ispezione.<br />

Ma cosa serve l’ultima circo<strong>la</strong>re,<br />

fatta pochi mesi fa, nel<strong>la</strong> quale<br />

si ricomincia a par<strong>la</strong>re delle<br />

caratteristiche del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione?<br />

Ancora una volta si dimentica che,<br />

per consolidata giurisprudenza di<br />

Cassazione, ogni attività può essere<br />

espletata sia in maniera subordinata<br />

che autonoma.<br />

Quindi quello che è importante<br />

sono le modalità con cui si svolge<br />

un’attività e non tutte le altre cose<br />

che, a nostro avviso, <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re n. 4<br />

del 2008 propone e che sono quelle<br />

stesse incertezze che si sono poste in<br />

questi anni.<br />

A maggior ragione quando si fa un<br />

elenco semplificato delle attività che<br />

quasi sicuramente sono subordinate e<br />

quindi sono false col<strong>la</strong>borazioni.<br />

Questo che cosa porta?<br />

Porta incertezze, contenzioso<br />

amministrativo e giudiziario.<br />

Io sono anche componente del<br />

consiglio di vigi<strong>la</strong>nza dell’Inps<br />

nonché del comitato fondo pensioni<br />

dei col<strong>la</strong>boratori e queste cose le vedo<br />

tutte.<br />

Vedo quanto è pensante il contenzioso<br />

amministrativo e quello giudiziario<br />

nel quale l’istituto perde il 51% delle<br />

cause.<br />

Sull’attività ispettiva.<br />

Ho fatto l’altro giorno una riunione<br />

con il Dr. Sparagna, durante <strong>la</strong> quale<br />

abbiamo fatto il punto del<strong>la</strong> situazione<br />

sull’attività ispettiva INPS al<strong>la</strong> fine<br />

del 2007.


22 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

La formazione?<br />

Si par<strong>la</strong>va di formazione in tutti gli<br />

interventi.<br />

La formazione è indispensabile, però<br />

ci vuole un po’ di tempo per formare<br />

gli ispettori, quanto meno due o tre<br />

anni.<br />

Nel frattempo i mutamenti<br />

economici e sociali si susseguono<br />

rapidissimamente.<br />

Non si fa in tempo a formare un corpo<br />

ispettivo che nel frattempo le cose<br />

sono cambiate. Quindi <strong>la</strong> formazione<br />

è essenziale! Questa non è un costo<br />

per gli enti previdenziali, ma una<br />

risorsa.<br />

Altra cosa molto importante è<br />

il fenomeno dei <strong>la</strong>voratori extra<br />

comunitari, non solo in agricoltura,<br />

ma anche in un altro settore, quello<br />

dell’edilizia, che è molto sensibile.<br />

Altra cosa che stiamo dicendo da<br />

tempo: semplificazione, necessità<br />

di certezze e diritto, sinergie fra le<br />

amministrazioni.<br />

Io quando sento par<strong>la</strong>re di sinergie mi<br />

incavolo, perché se ne par<strong>la</strong> da troppo<br />

tempo, si dice “no” al riordino degli<br />

enti e “si” alle sinergie.<br />

Mi permetto di dire che se le sinergie<br />

tra gli enti non si realizzano sulle<br />

cose che ho detto, francamente non so<br />

come si possa andare avanti?<br />

Se non si riesce a fare un<br />

dialogo all’interno delle singole<br />

amministrazioni, dei singoli enti, non<br />

so come si possa dialogare fra ente ed<br />

ente.<br />

Con tutta <strong>la</strong> buona volontà, quindi,<br />

queste cose bisogna farle.<br />

Termino ricordando quelli che<br />

sono i contenuti del discorso del<br />

nuovo presidente di Confindustria,<br />

Emma Marcegaglia sul<strong>la</strong> crescita e<br />

l’internazionalizzazione.<br />

Servono soprattutto due cose: certezza<br />

del diritto e legalità.<br />

Certezza del diritto significa no<br />

al<strong>la</strong> burocrazia, troppe leggi, troppe<br />

leggi fatte male, per cui abbiamo <strong>la</strong><br />

necessità di metterci le toppe con<br />

l’interpretazione amministrativa.<br />

Per <strong>la</strong> semplificazione normativa<br />

Confindustria si è dotata addirittura<br />

di un vice presidente con questo<br />

specifico compito.<br />

Nel 2007 facevo parte di un gruppo<br />

di <strong>la</strong>voro a livello di ministero che<br />

doveva fare una verifica dei troppi<br />

oneri a carico delle aziende in materia<br />

fiscale e contributiva.<br />

Nello stesso dipartimento <strong>la</strong>vorava un<br />

altro gruppo che stava già risolvendo<br />

i dubbi e dando le soluzioni, senza<br />

peraltro avvisare il nostro gruppo.<br />

Questo per dirvi come di<br />

semplificazione si par<strong>la</strong> tanto ma poi<br />

non sia difficile attuar<strong>la</strong>.<br />

Legalità: tema fondamentale. Voi<br />

sapete che durante <strong>la</strong> presidenza<br />

Montezemolo <strong>la</strong> Confindustria ha<br />

espulso dal sistema associativo le<br />

aziende che pagavano il pizzo. Questo<br />

per noi è fondamentale.<br />

E proprio par<strong>la</strong>ndo di certezza del<br />

diritto e di legalità termino ricordando<br />

quello che sta succedendo in questi<br />

giorni nell’approvazione di un decreto<br />

legge sugli adempimenti agli obblighi<br />

comunitari.<br />

C’è una norma che incide proprio<br />

sul<strong>la</strong> certezza del diritto perché<br />

consente su istanza di parte, (vedi<br />

avvocatura INPS o dell’agenzia delle<br />

entrate), di chiedere <strong>la</strong> sospensione<br />

delle cartelle esattoriali già sospese,<br />

come quelle sui CFL.<br />

Se si ottiene si incide sui giudizi in<br />

corso con una norma che consente<br />

di sospendere cartelle già sospese.<br />

Che cosa succede? Le cartelle<br />

divengono esecutive, ma siccome<br />

nel frattempo abbiamo pure una<br />

norma sul blocco dei pagamenti del<strong>la</strong><br />

pubblica amministrazione, rischiamo<br />

che questa non ci paghi i crediti che<br />

vantiamo.<br />

Grazie


Grazie per l’invito a questa vostra<br />

discussione.<br />

Mi chiedevo, per <strong>la</strong> verità sorridendo,<br />

guardandovi, ascoltando le cose dette<br />

in una re<strong>la</strong>zione di apertura del<strong>la</strong><br />

tavo<strong>la</strong> rotonda, che condivido, mi<br />

chiedevo se questa p<strong>la</strong>tea in qualche<br />

modo può essere annoverata in quel<strong>la</strong><br />

generale p<strong>la</strong>tea dei fannulloni di cui si<br />

par<strong>la</strong> per l’impiego pubblico.<br />

Lo dico perché ascoltando <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

e non potendo prescindere dal fatto<br />

che io vivo in Ca<strong>la</strong>bria, consideravo le<br />

cose dette e pur condividendone altre<br />

avremo bisogno di discuterne meglio.<br />

E spero che avremo altre sedi, per<br />

farlo.<br />

Che <strong>la</strong> situazione ca<strong>la</strong>brese, e di<br />

tanta altra parte del mezzogiorno, sia<br />

diversa dal resto del paese e che sia<br />

comunque <strong>la</strong> situazione che più mette<br />

in chiaro i problemi di cui si par<strong>la</strong>va,<br />

credo che non ci possono essere<br />

dubbi. Se si par<strong>la</strong> di economia e di<br />

<strong>la</strong>voro illegale, penso che <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria,<br />

ma non solo <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, rappresenti in<br />

grande <strong>la</strong> sintesi dei processi che sono<br />

avvenuti in questi anni. Rappresenta<br />

una realtà nel<strong>la</strong> quale, io mi sento<br />

di dire, con tanti vostri colleghi con<br />

cui abbiamo modo quotidianamente<br />

di rapportarci, che le cose così come<br />

sono probabilmente non vanno. Non<br />

vanno perché è evidente che noi qui<br />

incrociamo alcuni problemi nazionali<br />

portati all’estremo, ed incrociamo<br />

i limiti, le incertezze ma anche le<br />

opacità di un’azione pubblica che non<br />

ha in questi anni assunto il <strong>la</strong>voro con<br />

il suo valore, <strong>la</strong> sua legalità, le norme<br />

di controllo, le norme di contrasto<br />

all’illegalità come un valore centrale<br />

di questo paese.<br />

Su questo bisogna costruire una<br />

sinergia fra le forze sociali del <strong>la</strong>voro.<br />

Parlo di sinergia dal punto di vista del<br />

rapporto istituzionale.<br />

Noi abbiamo e ci misuriamo<br />

con una realtà in cui affrontiamo<br />

quotidianamente le questioni che<br />

consentono questo tipo di evoluzione<br />

del <strong>la</strong>voro e dell’illegalità del <strong>la</strong>voro<br />

in generale.<br />

Io sono d’accordo nel dire che<br />

il legis<strong>la</strong>tore ha avuto qualche<br />

incertezza di troppo e anche qualche<br />

contraddizione. Spesso <strong>la</strong> fretta non è<br />

buona consigliera.<br />

Però io mi sento di dire che su alcuni<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 23<br />

Intervento<br />

V. Lamonica, Segretaria regionale CGIL Ca<strong>la</strong>bria<br />

temi in qualche modo un cammino<br />

si è aperto. Adesso si tratterà di<br />

capire se il nuovo legis<strong>la</strong>tore sul<strong>la</strong><br />

base di quel cammino e di quelle<br />

intuizioni introdotte nell’ordinamento,<br />

ha intenzione di proseguire per<br />

raggiungere quegli obiettivi di cui<br />

si par<strong>la</strong>va o invece ha intenzione di<br />

metterne in discussione alcune.<br />

Io penso che sul contrasto al <strong>la</strong>voro<br />

nero, alcune cose, come diceva anche<br />

<strong>la</strong> rappresentante di confidustria,<br />

criticandone alcuni aspetti, siano state<br />

messe sul tappeto.<br />

Utili, non utili, i principi sicuramente<br />

utili, le applicazioni ovviamente da<br />

discutere. Penso al DURC, ma non<br />

solo, penso a tutte le questioni del<strong>la</strong><br />

sicurezza, penso ad alcune cose sul<strong>la</strong><br />

precarietà.<br />

Oggi siamo in una situazione “a metà<br />

del cielo sospesa”.<br />

Noi abbiamo bisogno, prima di tutto<br />

noi come forze sociali, di capire<br />

quali sono gli strumenti al di là del<br />

titolo, del merito e dell’obiettivo del<strong>la</strong><br />

norma, quali sono gli strumenti che si<br />

mettono in campo per consentire che<br />

quelle norme abbiano un’evoluzione<br />

che vada verso quell’obiettivo e che<br />

non sia uno dei tanti casi italiani di<br />

normative che si interrompono ad<br />

un certo punto del<strong>la</strong> strada e non si<br />

capisce perché.<br />

Naturalmente ci sono molti aspetti da<br />

cui va vista questa cosa. Siamo in una<br />

p<strong>la</strong>tea di ispettori.<br />

Io ne voglio vedere solo uno, che è<br />

quello re<strong>la</strong>tivo al vostro ruolo, al<strong>la</strong><br />

modalità organizzativa e di valore del<br />

vostro <strong>la</strong>voro, che viene data rispetto a<br />

queste norme.<br />

Io penso, e proprio guardando<strong>la</strong> dal<strong>la</strong><br />

Ca<strong>la</strong>bria lo penso ancora meglio,<br />

che voi fate un gran <strong>la</strong>voro, ma<br />

che le condizioni in cui si svolge il<br />

vostro <strong>la</strong>voro, (io sono un dirigente<br />

regionale, non nazionale e <strong>la</strong> guardo<br />

da qui), non sono ancora quelle che<br />

più potrebbero essere utili per questo<br />

obiettivo.<br />

Io sono convinta che nel<strong>la</strong> generale<br />

svalutazione del <strong>la</strong>voro di questo<br />

paese, e per tanti aspetti del <strong>la</strong>voro


24 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

pubblico di questo paese, il vostro<br />

sia stato uno dei pezzi negli anni<br />

più penalizzato per gli investimenti<br />

e per gli organici, che solo adesso<br />

aumenteranno.<br />

Vedremo come, vedremo quanto, in<br />

che tempi e con che problemi.<br />

La vostra è un’area di <strong>la</strong>voro<br />

estremamente importante e<br />

significativa sul<strong>la</strong> quale, è vero, io<br />

sono d’accordo con <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione, credo<br />

che gli investimenti in formazione<br />

siano ancora insufficienti. Dal punto<br />

di vista del<strong>la</strong> formazione, non so se<br />

serve una scuo<strong>la</strong>. E’ stata proposta una<br />

scuo<strong>la</strong>. E’ una scelta, una discussione<br />

che fate voi, ma di sicuro se si vuole<br />

traghettare il <strong>la</strong>voro in una condizione<br />

di legalità, in una condizione di<br />

trasparenza, contrastando un’impresa<br />

illegale e criminale, non c’è dubbio<br />

che l’investimento strutturale nel<strong>la</strong><br />

formazione di questa area delle<br />

funzioni pubbliche sia una delle<br />

questioni sulle quali <strong>la</strong> sinergia tra<br />

voi, le forze sociali, nel rapporto<br />

con il Governo potrebbe essere<br />

tranquil<strong>la</strong>mente ri<strong>la</strong>nciata. Così come<br />

io credo, e ne parliamo da anni, che<br />

sia necessario il coordinamento tra gli<br />

enti con tutte le forze sociali.<br />

Penso che in una realtà come <strong>la</strong><br />

Ca<strong>la</strong>bria, in questa situazione generale<br />

di illegalità diffusa del <strong>la</strong>voro, con <strong>la</strong><br />

criminalità che gestisce direttamente<br />

il mercato del <strong>la</strong>voro e che fa trovare<br />

solo il singolo ispettore che va in<br />

una azienda, vada in qualche modo<br />

ripensata e studiata una qualche<br />

forma di intelligence. Io non so se<br />

questo valga nel resto del paese, ma<br />

qui da noi un ragionamento in questa<br />

direzione probabilmente va fatto<br />

anche da parte delle forze sociali tutte.<br />

Dovremo su queste questioni, cioè su<br />

come si recupera un’idea di impresa<br />

che agisce nel<strong>la</strong> legalità e per <strong>la</strong><br />

legalità, per ripristinare condizioni<br />

minime di sicurezza, di rapporto<br />

trasparente tra le parti, nel <strong>la</strong>voro e<br />

nell’impresa, dovremo costruire di<br />

più di quanto facciamo attualmente<br />

in loco, ma anche a livello nazionale,<br />

forme di sinergia anche tra di noi,<br />

che ci consentano di affrontare le<br />

questioni con nuovi strumenti, nuove<br />

misure.<br />

Infatti ci sono delle situazioni qui<br />

che, al<strong>la</strong> democrazia organizzata<br />

e alle rappresentanze del <strong>la</strong>voro<br />

e dell’impresa, in qualche modo<br />

rischiano di sfuggire di mano. Questa<br />

mia forma di al<strong>la</strong>rme viene da chi<br />

vive in una trincea partico<strong>la</strong>rmente<br />

delicata, affronta questioni<br />

partico<strong>la</strong>rmente delicate, dove<br />

l’intermediazione non è solo quel<strong>la</strong><br />

nota, né tanto meno solo quel<strong>la</strong> delle<br />

cooperative.<br />

Noi siamo in una situazione in cui voi<br />

come operatori del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza siete<br />

sottoposti a rischio quotidiano per<br />

come avvengono le cose.<br />

Noi come forze sociali delle imprese<br />

e del <strong>la</strong>voro rischiamo di non essere<br />

i soggetti rego<strong>la</strong>tori nè del mercato<br />

del <strong>la</strong>voro, nè del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />

Questo non credo che sia un problema<br />

ca<strong>la</strong>brese.<br />

Qualcuno si vergogna in questo<br />

momento, e io sono tra questi,<br />

che il Mezzogiorno abbia questi<br />

immagine, ma non c’è futuro per<br />

questo paese, se non si affronta questo<br />

nodo del<strong>la</strong> democrazia meridionale,<br />

che non è solo un problema di<br />

crescita economica (anche quello),<br />

ma soprattutto un problema di<br />

riconquistare al<strong>la</strong> Stato il governo di<br />

queste regioni, di questi territori.<br />

Perché qui il rego<strong>la</strong>tore generale del<br />

territorio, in molte aree, non è più lo<br />

Stato.<br />

Io non ho toccato alcuni punti perché<br />

non sono un dirigente nazionale.<br />

E scuso Fammoni perché non è qui.<br />

Penso che voi come associazione<br />

abbiate diversi momenti di confronto<br />

nazionale con GCIL CISL UIL e che<br />

ovviamente sarà quel<strong>la</strong> <strong>la</strong> sede in<br />

cui affronterete i problemi anche di<br />

organizzazione dei rapporti tra voi ed<br />

il sindacato.<br />

Grazie


Nel nostro Paese, a 60 anni dal<br />

varo del<strong>la</strong> Carta Costituzionale, si<br />

registra ancora una notevole area di<br />

<strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re e sommerso. Non<br />

si tratta di un fenomeno criticabile<br />

soltanto perché induce una sorta di<br />

concorrenza sleale per le imprese che<br />

rispettano le regole, ma anche di una<br />

situazione che favorisce fenomeni<br />

di criminalità organizzata, facendo<strong>la</strong><br />

diventare un fattore che inquina le<br />

regole del mercato.<br />

Recenti studi attribuiscono al<br />

fenomeno ma<strong>la</strong>vitoso un utile annuo<br />

di 90 miliardi di euro. Questo dato<br />

è motivo di incubi reali per quegli<br />

imprenditori sottoposti al racket,<br />

ai furti, alle rapine, all’usura,<br />

all’abusivismo, agli appalti truccati,<br />

al<strong>la</strong> contraffazione ed al<strong>la</strong> pirateria.<br />

Si tratta di questioni cruciali non solo<br />

per gli operatori economici. Non a<br />

caso <strong>la</strong> questione sicurezza è stata uno<br />

dei temi più dibattuti nel<strong>la</strong> recente<br />

campagna elettorale.<br />

Probabilmente uno dei settori che<br />

più di altri subisce gli effetti negativi<br />

di questa situazione è quello del<br />

Terziario nel quale per alcune attività<br />

<strong>la</strong> presenza di extracomunitari è<br />

consistente.<br />

Queste attività rappresentano il 9%<br />

del Pil ed in alcune realtà coinvolgono<br />

il 10% dei <strong>la</strong>voratori dipendenti.<br />

Del resto, <strong>la</strong> procedura dei flussi<br />

messa a punto per il 2007 che<br />

prevedeva <strong>la</strong> possibilità di assunzione<br />

per 170.000 <strong>la</strong>voratori, ha fatto<br />

registrare circa 700.000 domande da<br />

parte di altrettanti datori di <strong>la</strong>voro.<br />

È stata in concreto evidenziata,<br />

<strong>la</strong> presenza di mezzo milione di<br />

<strong>la</strong>voratori extracomunitari c<strong>la</strong>ndestini<br />

che <strong>la</strong>vorano, ma che non sono ancora<br />

in rego<strong>la</strong>.<br />

Non a caso si è ipotizzato che<br />

rego<strong>la</strong>rizzando tutti questi <strong>la</strong>voratori<br />

si potrebbe realizzare un extragettito<br />

del valore di 2,5 miliardi di euro.<br />

Non va, tuttavia, taciuto che questi<br />

<strong>la</strong>voratori considerati irrego<strong>la</strong>ri hanno<br />

contribuito a conciliare le esigenze<br />

<strong>la</strong>vorative con quelle familiari. Infatti,<br />

le badanti hanno permesso a tante<br />

famiglie italiane, a costi sostenibili,<br />

di convivere con il drammatico<br />

problema del<strong>la</strong> non autosufficienza di<br />

una popo<strong>la</strong>zione sempre più anziana.<br />

È evidente che il fenomeno è<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 25<br />

Intervento<br />

A. Vecchietti, Dirigente “Area Legis<strong>la</strong>zione d’impresa”, Confcommercio<br />

complesso e deve essere affrontato in<br />

maniera pragmatica.<br />

Lo richiede il mondo stesso delle<br />

imprese. In tal senso, occorre<br />

l’individuazione di un percorso<br />

caratterizzato da una notevole<br />

semplificazione degli adempimenti,<br />

che possa favorire l’emersione di<br />

tali <strong>la</strong>voratori ed il permanere degli<br />

stessi all’interno del mercato del<br />

<strong>la</strong>voro rego<strong>la</strong>re. Del resto, è evidente<br />

che le imprese hanno bisogno di<br />

adempimenti certi e compatibili con le<br />

proprie esigenze.<br />

Lo richiede il mondo dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Occorre, infatti, ricordare che i<br />

<strong>la</strong>voratori extracomunitari, facendosi<br />

carico in numerosissimi casi di<br />

svolgere attività in ambito familiare,<br />

forniscono indirettamente un


26 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

importante contributo all’elevazione<br />

dell’occupazione femminile,favorendo<br />

il superamento di uno dei maggiori<br />

gap del mercato del <strong>la</strong>voro italiano.<br />

Per realizzare tale obiettivo,<br />

rientrante nel<strong>la</strong> strategia di Lisbona,<br />

è indispensabile anche rimodu<strong>la</strong>re<br />

<strong>la</strong> spesa sociale orientata verso le<br />

pensioni, aumentando <strong>la</strong> spesa per <strong>la</strong><br />

famiglia, attualmente inferiore al<strong>la</strong><br />

media europea.<br />

Il tasso di occupazione delle donne<br />

italiane nel 2007, pari al 50,7%, è di<br />

gran lunga inferiore, non solo a quello<br />

degli uomini (70,5%), ma anche al<strong>la</strong><br />

media europea. Tale dato evidenzia <strong>la</strong><br />

necessità di intervenire maggiormente<br />

nel processo di conciliazione fra<br />

tempi di vita e tempi di <strong>la</strong>voro, sul<br />

potenziamento del<strong>la</strong> rete dei servizi,<br />

delle prestazioni sociali e dei connessi<br />

stanziamenti.<br />

Del resto, le esperienze europee<br />

dimostrano che il <strong>la</strong>voro femminile<br />

è un fattore di crescita del<strong>la</strong> natalità,<br />

in quanto garantisce condizioni di<br />

maggiore sicurezza economica. In<br />

Francia, ad esempio, <strong>la</strong> notevole<br />

crescita demografica è stata<br />

accompagnata dall’aumento del tasso<br />

di attività <strong>la</strong>vorativa delle donne di età<br />

compresa fra i 25 ed i 49 anni, oggi il<br />

più alto d’Europa (81%).<br />

Fra gli ostacoli maggiori che ancora<br />

si frappongono all’occupazione<br />

femminile, va, poi, richiamato<br />

l’insufficiente sviluppo dei servizi<br />

per l’infanzia e degli asili nido,<br />

soprattutto nel Mezzogiorno. Solo nel<br />

30% dei Comuni italiani vi sono asili<br />

nido. L’Italia è ancora lontana, quindi,<br />

dal raggiungimento dell’obiettivo<br />

di assicurare, entro il 2010,al 33%<br />

dei bambini fino a tre anni di età il<br />

servizio di asilo nido.<br />

La conciliazione fra i tempi di vita e<br />

di <strong>la</strong>voro necessita anche di interventi<br />

strutturali sul versante degli anziani<br />

e del<strong>la</strong> non autosufficienza. Tale<br />

aspetto, in presenza di un costante<br />

aumento del<strong>la</strong> durata del<strong>la</strong> vita<br />

media rappresenta uno dei maggiori<br />

problemi sociali del Paese.<br />

E’ noto che <strong>la</strong> famiglia ha spesso<br />

rappresentato una sorta di<br />

ammortizzatore sociale per supplire<br />

al<strong>la</strong> inadeguatezza dei servizi<br />

pubblici.<br />

Anche in tale ottica, è indispensabile<br />

attuare <strong>la</strong> delega sul mercato del<br />

<strong>la</strong>voro prevista dal<strong>la</strong> legge 247/2007<br />

finalizzata ad incrementare il tasso di<br />

occupazione delle donne.<br />

Tuttavia, considerato che <strong>la</strong> predetta<br />

riforma deve avvenire senza ulteriori<br />

oneri per lo Stato, c’è il rischio che<br />

non se ne faccia nul<strong>la</strong>. Sarebbe questo<br />

il modo per perdere una considerevole<br />

opportunità.<br />

In tal senso non appare condivisibile<br />

<strong>la</strong> misura, sempre contenuta<br />

nel<strong>la</strong> legge 247/2007, che<br />

disincentiva,mediante incrementi<br />

contributivi, i rapporti di <strong>la</strong>voro<br />

part-time fino a 12 ore settimanali.<br />

E’ questo il modo per rendere più<br />

difficile conciliare l’attività <strong>la</strong>vorativa<br />

delle donne con i problemi familiari,<br />

rischiando di incentivare il ricorso al<br />

<strong>la</strong>voro sommerso.<br />

In questo contesto, partico<strong>la</strong>re<br />

attenzione merita il fondo di<br />

microcredito di sostegno alle attività<br />

giovanili, con partico<strong>la</strong>re riferimento<br />

alle donne.<br />

Ovviamente vanno sostenute anche<br />

le attività di <strong>la</strong>voro autonomo ed<br />

in tal senso è positiva <strong>la</strong> previsione<br />

dell’apposito fondo per il credito<br />

ai giovani <strong>la</strong>voratori autonomi per<br />

agevo<strong>la</strong>re il passaggio generazionale<br />

nelle PMI e l’avvio di nuove attività<br />

imprenditoriali.<br />

Un aspetto decisivo su cui è<br />

necessario incidere per modernizzare<br />

il nostro mercato del <strong>la</strong>voro, è il<br />

contrasto al <strong>la</strong>voro sommerso. Su tale<br />

aspetto consentitemi di fare alcune<br />

riflessioni sulle disposizioni introdotte<br />

recentemente.<br />

Mi riferisco, in partico<strong>la</strong>re al DURC,<br />

agli adempimenti amministrativi ed ai<br />

provvedimenti di stabilizzazione.<br />

Re<strong>la</strong>tivamente al primo aspetto<br />

esprimiamo soddisfazione per <strong>la</strong><br />

linea assunta dal Ministero del <strong>la</strong>voro<br />

che recepisce <strong>la</strong> proposta delle parti<br />

datoriali finalizzata a valorizzare il<br />

ruolo degli Enti bi<strong>la</strong>terali.<br />

Infatti, in analogia a quanto avviene<br />

per il settore edile, è stata consentita<br />

<strong>la</strong> concessione del Documento anche<br />

da parte degli Enti bi<strong>la</strong>terali stessi,<br />

oltre che dall’INPS e dell’ INAIL.<br />

Il DURC, al quale è subordinata<br />

<strong>la</strong> concessione delle agevo<strong>la</strong>zioni<br />

contributive e normative, può<br />

costituire una leva per fare chiarezza<br />

nel mercato. In questo senso, sarebbe<br />

necessario estendere fra le condizioni<br />

ostative al<strong>la</strong> sua concessione il<br />

rispetto dell’intero CCNL e non solo<br />

del<strong>la</strong> parte economica e normativa.<br />

Diversamente si corre il rischio che<br />

il cosiddetto Welfare contrattuale sia<br />

vissuto dagli imprenditori solo in<br />

termini di costi aggiuntivi e, quindi,<br />

come un peso imposto dalle parti<br />

sociali.<br />

Ricordo, in proposito, <strong>la</strong> linea<br />

contraddittoria assunta dal Ministero<br />

del Lavoro in occasione degli<br />

interpelli sull’assistenza integrativa e<br />

sul<strong>la</strong> previdenza complementare.<br />

Con tali prese di posizione, si corre<br />

il rischio di assecondare una sorta di<br />

“dumping sociale”, tra <strong>la</strong>voratori che,<br />

svolgendo <strong>la</strong> stessa attività <strong>la</strong>vorativa,<br />

potrebbero avere livelli di garanzie<br />

sociali diverse.<br />

Si tratta, invece, di rendere operativa<br />

<strong>la</strong> svolta culturale con <strong>la</strong> quale<br />

pariteticamente le parti sociali si<br />

sono assunte <strong>la</strong> responsabilità di<br />

dare un importante contributo al<strong>la</strong><br />

modernizzazione di componenti<br />

significative del nostro sistema di<br />

tutele.<br />

Tra le tutele dirette a garantire <strong>la</strong><br />

reale applicazione dell’art. 1 del<strong>la</strong><br />

Costituzione, va ricordata anche<br />

<strong>la</strong> norma sul<strong>la</strong> stabilizzazione<br />

dei rapporti di col<strong>la</strong>borazione. Si<br />

tratta di una disposizione diretta<br />

a promuoverne <strong>la</strong> conversione di<br />

tali rapporti in contratti di <strong>la</strong>voro<br />

subordinato, a condizioni agevo<strong>la</strong>te<br />

e, quindi, di un utile strumento per<br />

far emergere il <strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re,<br />

attraverso accordi promossi dalle parti<br />

sociali.<br />

Tuttavia il termine del 30 aprile<br />

2007, originariamente previsto dal<strong>la</strong><br />

legge finanziaria 2007 per stipu<strong>la</strong>re<br />

gli accordi sindacali aziendali o<br />

territoriali, è apparso troppo esiguo<br />

e non ha consentito, in taluni casi, di<br />

accedere all’agevo<strong>la</strong>zione.<br />

Un discorso analogo va fatto<br />

anche per <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rizzazione ed<br />

il riallineamento retributivo e<br />

contributivo dei rapporti di <strong>la</strong>voro non<br />

risultanti dai libri obbligatori, disposti<br />

dal<strong>la</strong> legge finanziaria 2007, entro il<br />

30 settembre scorso. Anche questa<br />

disposizione,per le difficoltà oggettive<br />

del<strong>la</strong> procedura non ha dato i risultati


auspicati.<br />

Infatti, i tempi tecnici per il<br />

perfezionamento degli accordi<br />

sindacali, si sono dimostrati ristretti,<br />

anche perché le istruzioni operative<br />

sono state diramate in prossimità del<strong>la</strong><br />

scadenza.<br />

La strada va percorsa fino in fondo,<br />

anche perché, secondo l’INPS,<br />

risultano emersi soltanto diecimi<strong>la</strong><br />

rapporti di <strong>la</strong>voro e sono stati versati<br />

circa 3 milioni di euro.<br />

Sull’argomento <strong>la</strong> Confcommercio<br />

si è attivata, tant’è che con il decreto<br />

“Milleproroghe” il termine dei due<br />

provvedimenti è stato differito al<br />

30.9.2008. Si tratta, quindi, di rendere<br />

concreta questa opportunità che fino<br />

ad ora è stata poco utilizzata.<br />

Sul versante delle comunicazioni<br />

re<strong>la</strong>tive ai rapporti di <strong>la</strong>voro è da<br />

rilevare che tale norma appare in<br />

controtendenza rispetto al principio<br />

del<strong>la</strong> semplificazione in atto<br />

nel<strong>la</strong> Pubblica amministrazione.<br />

Nel condividere <strong>la</strong> finalità di<br />

trasmissione telematica delle re<strong>la</strong>tive<br />

comunicazioni, è necessario evitare,<br />

tuttavia, che ciò si traduca in ulteriori<br />

oneri per le imprese, soprattutto per<br />

quelle del Commercio e del Turismo,<br />

soggette a picchi anche improvvisi<br />

di domanda. Di fatto si rischia di<br />

favorire, anche in questo caso, forme<br />

di elusione contributiva.<br />

Citiamo, in tal senso, anche un’altra<br />

norma che, realizzata per contrastare<br />

il cosiddetto fenomeno delle<br />

“dimissioni in bianco”, ha comportato<br />

l’adozione di una procedura on-line<br />

eccessivamente onerosa.<br />

Anche sul versante delle sanzioni<br />

l’esperienza dimostra che misure<br />

troppo rigide non sono efficaci.<br />

Lo stesso obiettivo può essere<br />

raggiunto, probabilmente, mediante<br />

l’introduzione di criteri di gradualità<br />

nell’irrogazione delle sanzioni stesse.<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> modernizzazione<br />

delle tutele sociali, va sottolineata<br />

anche l’esigenza di una riforma<br />

degli ammortizzatori sociali. Anche<br />

in questo importante settore è da<br />

registrare uno storico ritardo rispetto<br />

ai partner europei dove le tutele<br />

sono assai più elevate e di tipo<br />

universale. Nel contesto italiano,<br />

non va dimenticato, che l’accentuata<br />

flessibilità riesce a garantire una<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 27<br />

limitata tute<strong>la</strong> del reddito per alcune<br />

tipologie di <strong>la</strong>voratori. L’assetto<br />

attuale non punta ancora in maniera<br />

adeguata su processi formativi che<br />

possano favorire <strong>la</strong> rioccupazione,<br />

riqualificando i <strong>la</strong>voratori espulsi e<br />

dando loro opportunità per trovare<br />

nuova occupazione.<br />

Il rientro dei disoccupati nel mondo<br />

produttivo e <strong>la</strong> necessità di evitare <strong>la</strong><br />

disoccupazione per quanti si trovano<br />

in una condizione di <strong>la</strong>voro precario,<br />

è un ulteriore tema che occorre<br />

affrontare per realizzare pienamente il<br />

dettato Costituzionale.<br />

In questo contesto <strong>la</strong> partecipazione<br />

a processi formativi costituisce,<br />

nell’ambito del<strong>la</strong> società del<strong>la</strong><br />

conoscenza che contraddistingue le<br />

economie più avanzate, un aspetto<br />

fondamentale. E’ da registrare,<br />

tuttavia, che l’Italia sconta su questo<br />

versante una notevole gap rispetto agli<br />

altri partner europei.<br />

Tale differenziale penalizza<br />

pesantemente il “sistema Paese”<br />

ed in partico<strong>la</strong>re il Terziario, <strong>la</strong> cui<br />

competitività è basata principalmente<br />

sul<strong>la</strong> capacità di offrire una qualità<br />

di servizio sempre più elevata e<br />

diversificata e sul<strong>la</strong> valorizzazione<br />

delle risorse umane.<br />

In materia di infortuni sul <strong>la</strong>voro<br />

Confcommercio ha, inoltre,<br />

sollecitato l’apertura di un tavolo di<br />

confronto, sottolineando, insieme<br />

al<strong>la</strong> condivisione degli obiettivi di<br />

rafforzamento del<strong>la</strong> sicurezza sul<br />

<strong>la</strong>voro e di contrasto al <strong>la</strong>voro nero, <strong>la</strong><br />

necessità di un apparato sanzionatorio<br />

che sia proporzionale al<strong>la</strong> gravità delle<br />

vio<strong>la</strong>zioni commesse.<br />

Il Terziario, infatti, è caratterizzato<br />

da un’elevata flessibilità nell’orario<br />

di servizio e da una bassa incidenza<br />

infortunistica. Ci sembra, pertanto,<br />

ingiusto e fuori luogo prevedere <strong>la</strong><br />

sospensione dell’attività anche per<br />

il superamento dell’orario di <strong>la</strong>voro,<br />

parificando questa vio<strong>la</strong>zione a quel<strong>la</strong><br />

ben più grave del ricorso al <strong>la</strong>voro<br />

nero in misura superiore al 20%<br />

dell’organico.<br />

E’ evidente che su temi di così<br />

grande rilevanza è fondamentale<br />

e <strong>la</strong> condivisione delle scelte con<br />

le parti sociali. La presenza di<br />

Confcommercio nel<strong>la</strong> Commissione<br />

Centrale di Coordinamento<br />

dell’Attività di Vigi<strong>la</strong>nza e nel<strong>la</strong><br />

Cabina di regia vuole essere un<br />

segnale significativo sul<strong>la</strong> via di una<br />

col<strong>la</strong>borazione costruttiva diretta a<br />

ridurre il contenzioso ed a contrastare<br />

in maniera più efficace <strong>la</strong> piaga<br />

sociale del sommerso.


28 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

Ringrazio intanto l’ANIV e voi tutti<br />

per l’invito, cui tenevo in partico<strong>la</strong>r<br />

modo, a partecipare. Vorrei che<br />

prendeste poi questa mia presenza<br />

come un segnale forte di interesse ed<br />

attenzione del<strong>la</strong> confederazione che<br />

qui rappresento verso il vostro <strong>la</strong>voro<br />

che quotidianamente svolgete.<br />

Il ruolo degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza,<br />

infatti, è quanto mai un ruolo<br />

delicato di fronte all’atomizzazione<br />

contrattuale figlia di un mondo del<br />

<strong>la</strong>voro sempre più balcanizzato o, per<br />

dir<strong>la</strong> come Bauman, di un mondo del<br />

<strong>la</strong>voro liquido come <strong>la</strong> società di cui è<br />

espressione. La vita liquida è appunto<br />

una vita precaria, vissuta in condizioni<br />

di continua incertezza dove <strong>la</strong> difesa<br />

Intervento<br />

A. Abateco<strong>la</strong>, Responsabile Servizio “Politiche fi scali e previdenziali”, UIL<br />

dei diritti fondamentali, primo fra<br />

tutti il diritto al <strong>la</strong>voro, è una vera<br />

e propria frontiera, un far west dei<br />

diritti, che spinge a vivere nel presente<br />

e solo per il presente, accettando di<br />

cedere parte dei propri diritti, per<br />

l’oggi e per il domani, in cambio<br />

di una sopravvivenza da ricercare<br />

continuamente. Il pericolo è una lotta<br />

tra poveri, del tutti contro tutti, dove<br />

in molti contrattano da soli i propri<br />

rapporti e, pur di <strong>la</strong>vorare, accettano<br />

tutto in una specie di concorrenza al<br />

ribasso tra <strong>la</strong>voratori che vede tutti<br />

perdenti. Davanti a uno scenario di<br />

questo tipo è fin troppo evidente che<br />

il vostro ruolo è veramente un ruolo<br />

di frontiera! Proprio per questo mi<br />

sento di condividere pienamente le<br />

parole dette qualche minuto fa dal<br />

VicePresidente nel<strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione.<br />

Mi riferisco al passaggio accennato<br />

sul<strong>la</strong> formazione degli ispettori. I<br />

recenti provvedimenti normativi<br />

hanno infatti accentuato il valore<br />

del<strong>la</strong> formazione continua nei luoghi<br />

di <strong>la</strong>voro, per i <strong>la</strong>voratori, per i<br />

datori di <strong>la</strong>voro e per diversi altri<br />

enti. Si dimentica però che i primi a<br />

chiedere formazione sono proprio gli<br />

ispettori, tanto più ora che i compiti<br />

sono accresciuti, estesi fino al<strong>la</strong><br />

consulenza o comunque ad un’attività<br />

ispettiva che deve confrontarsi con un<br />

sistema imprenditoriale estremamente<br />

frammentato e delocalizzato dove,<br />

per forza di cose, anche i controlli<br />

diventano più difficili.<br />

Inoltre l’accennata nuova disciplina<br />

del TFR non può non vedere<br />

più coinvolti e formati gli stessi<br />

ispettori, specialmente al<strong>la</strong> luce di<br />

comportamenti non sempre cristallini<br />

da parte delle imprese.<br />

Ricordo solo che nelle API le<br />

decisioni di mantenimento in azienda<br />

del TFR sono state circa del 93%.<br />

Capisco il rapporto di fiducia tra<br />

datore di <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong>voratore ma<br />

francamente mi sembra un dato<br />

alquanto squilibrato. Come squilibrata<br />

mi sembra <strong>la</strong> percentuale bassissima<br />

di <strong>la</strong>voratori silenti circa <strong>la</strong> scelta di<br />

destinazione del TFR. Non vorrei<br />

che in alcune realtà ci fossero stati<br />

comportamenti atti ad evitare che il<br />

TFR del <strong>la</strong>voratore prendesse altre<br />

strade rispetto a quel<strong>la</strong> dell’azienda.<br />

In un quadro di questo tipo <strong>la</strong><br />

formazione continua è <strong>la</strong> via<br />

maestra perché le professionalità<br />

da voi rappresentate siano sempre<br />

messe nel<strong>la</strong> condizione migliore<br />

per affrontare e vincere le sfide che<br />

quotidianamente vi si presentano<br />

davanti.<br />

D’altra parte l’onda emotiva che<br />

ha scosso ultimamente il Paese sul<br />

tema delle condizioni di <strong>la</strong>voro ha<br />

portato anche qualche “distratto” a<br />

comprendere veramente l’importanza<br />

del vostro ruolo nel<strong>la</strong> difesa di<br />

un <strong>la</strong>voro sicuro, fatto di fatica<br />

nel<strong>la</strong> dignità e nel rispetto dei<br />

livelli essenziali delle prestazioni<br />

concernenti i diritti civili e sociali,<br />

come chiede il nostro stesso impianto


normativo. CGIL CISL e UIL lo<br />

scorso primo maggio hanno inteso<br />

riaffermare proprio <strong>la</strong> centralità<br />

del <strong>la</strong>voro come fondamento del<strong>la</strong><br />

Repubblica e del<strong>la</strong> nostra Costituzione<br />

repubblicana, valore quindi da<br />

difendere e tute<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> crescita<br />

armonica del paese.<br />

In quest’ottica voi, come anche<br />

le parti sociali, siete tra i garanti<br />

di quell’articolo 1 del<strong>la</strong> carta<br />

costituzionale che è nel titolo di<br />

questa giornata e a cui guardiamo noi<br />

tutti.<br />

È per questo motivo che abbiamo<br />

visto con soddisfazione al<strong>la</strong> recente<br />

convocazione per immissione in<br />

servizio degli idonei al concorso per<br />

ispettori di vigi<strong>la</strong>nza del 2004 scorso.<br />

I territori hanno bisogno di forze<br />

fresche per rafforzare e potenziare<br />

un servizio di ispezione in alcuni<br />

casi stretto tra carenze di organico<br />

ed adempimenti burocratici che ne<br />

rallentano l’operato. Come sindacato<br />

abbiamo in più occasioni segna<strong>la</strong>to<br />

un numero ancora troppo basso di<br />

ispezioni in loco per il controllo<br />

sull’applicazione dei contratti e<br />

delle norme di sicurezza nei posti di<br />

<strong>la</strong>voro. Mi rendo conto che è una sfida<br />

titanica ma proprio per questo credo<br />

sia giusto intervenire sul sistema dei<br />

controlli, potenziandolo e fornendolo<br />

degli strumenti indispensabili ad un<br />

pieno svolgimento del proprio ruolo.<br />

Giusto anche intervenire sul sistema<br />

sanzionatorio, come in parte il nuovo<br />

testo unico fa, ben sapendo che una<br />

inadempienza nell’applicazione delle<br />

normative – non solo di sicurezza<br />

– è un vero e proprio attentato al<br />

futuro e al<strong>la</strong> vita delle <strong>la</strong>voratrici e<br />

dei <strong>la</strong>voratori e come tale deve essere<br />

trattata e perseguita. Devo dire, in<br />

questo caso, che <strong>la</strong> revisione del<br />

regime sanzionatorio è uscita molto<br />

mitigata ed attenuata rispetto a quanto<br />

previsto nel<strong>la</strong> delega e non è un<br />

segnale che abbiamo apprezzato.<br />

Ma il fronte non è ovviamente solo<br />

quello del<strong>la</strong> sicurezza. La stessa<br />

rego<strong>la</strong>rità contributiva assume oggi<br />

un valore se possibile ancora più<br />

determinante che in passato. In un<br />

sistema basato ormai sul regime<br />

contributivo, <strong>la</strong> mancata contribuzione<br />

è un attentato al futuro dei <strong>la</strong>voratori<br />

e non può in alcun modo essere<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 29<br />

tollerata. Se alcuni <strong>la</strong>voratori, spinti<br />

dal<strong>la</strong> necessità, accettano di prestare<br />

<strong>la</strong> propria opera in modo non rego<strong>la</strong>to,<br />

è compito del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza estirpare<br />

tale malcostume evitando che in<br />

futuro ci si possa trovare di fronte ad<br />

un esercito di poveri cui dovremo far<br />

fronte con l’assistenza.<br />

Senza contare che il sistema si regge<br />

ancora sul<strong>la</strong> ripartizione e che un<br />

abbassamento o non sufficienti livelli<br />

di contribuzione non solo mettono<br />

a rischio il futuro previdenziale dei<br />

<strong>la</strong>voratori, ma anche <strong>la</strong> sostenibilità<br />

economica del sistema pensionistico<br />

oggi, per i pensionati di oggi.<br />

Per tornare brevemente sul testo<br />

Unico, ritengo apprezzabili<br />

gli sforzi fatti sul fronte di un<br />

maggiore coordinamento tra le forze<br />

sociali e amministrative, con un<br />

coinvolgimento maggiore delle parti<br />

sociali.<br />

Per quel che riguarda <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza,<br />

però, già il d.lgs 124 affidava al<strong>la</strong><br />

direzione generale del ministero<br />

del <strong>la</strong>voro compiti di direzione e<br />

coordinamento di tutte le attività<br />

ispettive.<br />

Il decreto, come voi sapete bene, era<br />

diretta emanazione del<strong>la</strong> legge 30,<br />

di una legge che ha profondamente<br />

modificato il mercato del <strong>la</strong>voro e che<br />

andava accompagnata ad un riordino e<br />

rafforzamento del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Uno spirito che il decreto accoglie pur<br />

con qualche problematica di fondo.<br />

Penso al<strong>la</strong> differenza tra l’articolo 1<br />

del d.lgs e l’articolo 3 dello stesso. Il<br />

diverso meccanismo di coordinamento<br />

che questi due articoli descrivono<br />

tra ambito nazionale ed ambito<br />

territoriale. Penso anche al diverso<br />

inquadramento tra personale ispettivo<br />

delle direzioni regionali e provinciali<br />

del <strong>la</strong>voro che operano – come<br />

ricordato poc’anzi dal Vicepresidente<br />

– in qualità di polizia giudiziaria, e<br />

l’attività ispettiva di previdenza ed<br />

assistenza sociale che per il decreto<br />

può essere svolta anche dal personale<br />

degli Enti Previdenziali, senza che<br />

questi operino però in qualità di<br />

polizia giudiziaria.<br />

È paradossale perché dal<strong>la</strong> lettura del<br />

testo sembra ricavarsi per l’azione<br />

degli ispettori degli Enti un ruolo<br />

quasi suppletivo e di supporto a quello<br />

degli ispettori del <strong>la</strong>voro.<br />

Ecco, credo che nell’ottica di una<br />

razionalizzazione e di un maggiore e<br />

migliore coordinamento delle attività<br />

ispettive debbano essere superate<br />

certe differenze.<br />

Non basta infatti il pur apprezzabile<br />

coordinamento telematico se insieme<br />

ad esso non vengono uniformate le<br />

regole e rafforzata <strong>la</strong> figura giuridica<br />

di tutti gli ispettori, così da fornire<br />

loro tutti gli strumenti utili allo<br />

svolgimento del<strong>la</strong> loro funzione<br />

sociale prima ancora che economica!<br />

La col<strong>la</strong>borazione con le parti sociali<br />

mi sembra poi determinante anche<br />

per lo svolgimento di quell’attività<br />

di prevenzione e promozione che<br />

l’ordinamento vi affida accanto al<strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Per questo motivo ritengo utilissimi<br />

momenti come questo, nell’ambito<br />

dei quali confrontarci tra noi,<br />

scambiandoci idee ed esperienze che<br />

possono arricchire <strong>la</strong> nostra azione<br />

quotidiana, ognuno nel proprio ambito.<br />

Serve l’azione coordinata di tutti se<br />

è vero – come è vero – che in Italia<br />

ci sono più di 4 milioni di uomini e<br />

donne che <strong>la</strong>vorano in condizioni di<br />

irrego<strong>la</strong>rità, a nero o con contratti<br />

parzialmente dichiarati. Da questo<br />

punto di vista voglio spendere una<br />

paro<strong>la</strong> per il <strong>la</strong>voro svolto dagli Enti<br />

con l’utile coinvolgimento delle<br />

parti sociali. Lo sforzo fatto è stato<br />

lodevole e, solo per fare un esempio,<br />

l’Inail nel biennio 2005-2006 ha<br />

rafforzato <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza proseguendo<br />

ed implementando iniziative lodevoli<br />

come quello del progetto “Lotta<br />

al Sommerso” o del protocollo tra<br />

INAIL e Comitato Elettrotecnico<br />

Italiano volto a stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> cultura<br />

del<strong>la</strong> prevenzione per una vera<br />

sicurezza sul <strong>la</strong>voro. Oltre a ciò è<br />

sicuramente migliorata <strong>la</strong> sinergia tra<br />

l’Inail, l’Inps, le Direzioni Provinciali<br />

del <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> Guardia di Finanza e<br />

le ASL nel quadro di una vigi<strong>la</strong>nza<br />

sempre più integrata e di una funzione<br />

di stimolo al<strong>la</strong> legalità aiutata anche<br />

dal<strong>la</strong> possibilità per le aziende che<br />

migliorano i propri parametri di<br />

sicurezza, di richiedere <strong>la</strong> riduzione<br />

del tasso medio di tariffa dopo il<br />

primo biennio di attività, ovviamente<br />

purchè siano in rego<strong>la</strong> con gli obblighi<br />

assicurativi e con le disposizioni di<br />

legge.


30 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

Al di là delle ispezioni credo che<br />

questa sia una strada utilmente<br />

percorribile per un contrasto di<br />

interessi virtuoso che spinga tutto il<br />

sistema imprenditoriale a crescere nel<br />

rispetto dei diritti dei <strong>la</strong>voratori che lo<br />

compongono.<br />

Gli Enti però necessitano anche di<br />

una politica più attenta al<strong>la</strong> loro<br />

attività. Il dibattito sviluppatosi<br />

nel paese sull’unificazione degli<br />

Enti di previdenza ed assistenza, è<br />

stato troppo spesso una discussione<br />

ideologica che muoveva dal<strong>la</strong><br />

necessità di ottenere risparmi.<br />

Lo dico qui come l’ho detto in altre<br />

occasioni: “nessuno può intervenire<br />

su questi Enti partendo dall’unico<br />

presupposto di tagliare le spese! Il<br />

vero obiettivo di qualsiasi azione<br />

futura deve essere prima di tutto il<br />

miglioramento dei servizi offerti e<br />

del<strong>la</strong> loro efficienza, al servizio del<br />

<strong>la</strong>voratore e del cittadino! Diceva<br />

bene il VicePresidente prima: qui<br />

non si tratta di semplici voci di costo<br />

ma di uomini e donne, che voi qui in<br />

parte rappresentate e che costituiscono<br />

un elemento imprescindibile per<br />

declinare al meglio l’articolo 1 del<strong>la</strong><br />

nostra costituzione.<br />

Anche gli stanziamenti economici<br />

previsti nel nuovo testo Unico sono<br />

ancora eccessivamente esigui per le<br />

attività da svolgere ed anche i Fondi<br />

utilmente costituiti per il sostegno<br />

alle PMI, ai rappresentanti dei RLST<br />

sono ancora da verificare nel loro<br />

funzionamento effettivo.<br />

Spero che le novità intervenute, come<br />

anche <strong>la</strong> cabina di regia, possano<br />

rendere il vostro compito sempre<br />

meno gravoso, per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> di tutti.<br />

Noi come parti sociali siamo, come<br />

sempre, disponibili al<strong>la</strong> diffusione<br />

del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> legalità, anche<br />

nell’ambito dell’articolo 8 del d.lgs<br />

124 che già prevede <strong>la</strong> possibilità<br />

di fornire attività promozionale<br />

convenzionata con associazioni di<br />

rappresentanza datoriale ed altri enti.<br />

D’altra parte nell’epoca del<strong>la</strong><br />

tecnologia applicata al <strong>la</strong>voro<br />

siamo ancora in difficoltà nel<br />

monitorare l’organizzazione e <strong>la</strong><br />

standardizzazione dei livelli di<br />

rispetto del<strong>la</strong> normativa e di sicurezza<br />

in fabbriche, uffici e cantieri.<br />

La piaga del <strong>la</strong>voro nero e <strong>la</strong><br />

frammentazione dei rapporti di<br />

<strong>la</strong>voro non aiuta ma è innegabile che<br />

uno sforzo maggiore in tal senso sia<br />

il caso di farlo per sradicare quel<br />

ragionamento perverso per il quale<br />

– in un sistema di sanzioni ancora<br />

b<strong>la</strong>ndo – valga comunque <strong>la</strong> pena per<br />

il datore di <strong>la</strong>voro di rischiare con<br />

un impianto non a norma in modo<br />

da contenere i costi mettendo a<br />

repentaglio <strong>la</strong> vita dei suoi dipendenti.<br />

Il problema sul versante proprio del<strong>la</strong><br />

sicurezza non si esaurisce però qui e<br />

<strong>la</strong>mbisce una sfera più propriamente<br />

culturale che nel nostro sistema<br />

produttivo non mette <strong>la</strong> sicurezza tra<br />

le priorità dell’organizzazione del<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Troppo spesso <strong>la</strong> salvaguardia dei<br />

diritti, del<strong>la</strong> vita e del<strong>la</strong> salute dei<br />

<strong>la</strong>voratori non rientra nei piani di<br />

efficienza produttiva, così come<br />

non vi rientra <strong>la</strong> manutenzione degli<br />

impianti, i costi per l’applicazione<br />

degli standard, i migliori turni di<br />

<strong>la</strong>voro, o <strong>la</strong> sicurezza mai precaria<br />

sul posto di <strong>la</strong>voro, che consenta ai<br />

diretti interessati di investire tempo ed<br />

impegno nel<strong>la</strong> prevenzione.<br />

Su questo non possiamo riporre<br />

tutte le speranze ed aspettative sugli<br />

ispettori.<br />

Occorre un mea culpa generale<br />

se solo si pensa che tra i criteri<br />

meritocratici di un buon dirigente<br />

mai – o quasi mai – è purtroppo<br />

contemp<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> creazione di uno<br />

spazio <strong>la</strong>vorativo sicuro. Se prima di<br />

tutto nel management e negli obiettivi<br />

dell’impresa non si pongono quelli<br />

legati al rispetto del<strong>la</strong> normativa sul<br />

<strong>la</strong>voro, l’attività degli ispettori sarà<br />

una specie di lotta impari, pur con<br />

tutta <strong>la</strong> buona volontà del personale<br />

che rappresentate.<br />

Il Sindacato, oggi più che mai, chiama<br />

quindi il Governo, le Istituzioni, le<br />

forze sociali, economiche e produttive<br />

del paese ad assumersi le proprie<br />

responsabilità, facendo del rispetto<br />

del<strong>la</strong> normativa del <strong>la</strong>voro una<br />

battaglia nazionale che non può essere<br />

vinta senza il coinvolgimento e <strong>la</strong><br />

col<strong>la</strong>borazione di tutti.<br />

Se il <strong>la</strong>voro è <strong>la</strong> vera ricchezza<br />

del paese, quello stesso <strong>la</strong>voro<br />

deve dunque essere tute<strong>la</strong>to e<br />

protetto senza indecisioni e zone<br />

d’ombra, nel solco dell’articolo<br />

1 che va letto a mio avviso in<br />

combinato disposto con l’articolo<br />

117 del<strong>la</strong> nostra Costituzione<br />

che sancisce “L’uniformità del<strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>voratori sul territorio<br />

nazionale attraverso il rispetto dei<br />

livelli essenziali delle prestazioni<br />

concernenti i diritti civili e sociali”.<br />

Di questo valore consegnatoci in<br />

eredità dai padri costituzionali noi e<br />

voi tutti ne siete i garanti! Nessuna<br />

zona grigia e nessuna zona d’ombra<br />

dovrà essere tollerata.<br />

Grazie a tutti


Buongiorno a tutti! Mi chiamo<br />

Stefania Caruso Festa e sono<br />

Ispettore INPS del<strong>la</strong> Direzione<br />

Provinciale di Mi<strong>la</strong>no ed all’interno<br />

dell’Associazione sono delegata del<br />

“Comitato delle Pari opportunità”.<br />

Tutti noi sappiamo che uno dei<br />

principi fondamentali sanciti dal<br />

diritto comunitario è quello di<br />

garantire l’uguaglianza tra le donne<br />

e gli uomini. Difatti, in materia di<br />

uguaglianza tra i sessi, gli obiettivi<br />

dell’Unione europea hanno lo scopo<br />

di assicurare le pari opportunità e<br />

l’uguaglianza di trattamento, nonché<br />

di lottare contro ogni discriminazione.<br />

Purtroppo il nostro bel paese, dai<br />

dati presentati al<strong>la</strong> Commissione<br />

europea, secondo le procedure<br />

previste nell’ambito del<strong>la</strong> strategia<br />

di Lisbona, si trova <strong>la</strong>rgamente al di<br />

sotto dell’obiettivo finale ed anche<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 31<br />

Comunicazioni<br />

S. Caruso Festa, Delegata del Comitato ANIV<br />

per le pari opportunità in azienda<br />

di quello intermedio fissato al 57%<br />

per il 2005, poiché gli stessi nel<br />

2006 si attestano soltanto al 46,3%.<br />

Recenti indagini confermano che<br />

in Italia le donne, nonostante gli<br />

ottimi risultati sco<strong>la</strong>stici, si scontrano<br />

quotidianamente con difficoltà<br />

d’inserimento enormi e coloro<br />

che riescono ad emergere, magari<br />

conquistando anche posizioni apicali<br />

si ritrovano delle differenze retributive<br />

rispetto ai colleghi maschi di circa il<br />

23, 3% in meno.<br />

In conclusione da quest’analisi<br />

emerge che il mercato del <strong>la</strong>voro, sia<br />

nel pubblico che nel privato, non offre<br />

pari opportunità.<br />

Ed è proprio l’esame di questi dati<br />

il fattore scatenante del<strong>la</strong> nascita<br />

all’interno del<strong>la</strong> ns. associazione,<br />

peraltro attenta da sempre alle<br />

problematiche del mondo del <strong>la</strong>voro,<br />

del Comitato Pari<br />

Opportunità, il cui ruolo vuol<br />

essere quello di sensibilizzare e<br />

coinvolgere tutti noi ispettori nel<br />

contribuire a combattere ogni tipo<br />

di discriminazione nelle aziende.<br />

Allora mi chiedo chi meglio di noi<br />

può assolvere a questo compito, visto<br />

che quotidianamente ci ritroviamo<br />

a contato con realtà diverse e con le<br />

più attuali problematiche, chiamati a<br />

svolgere un ruolo sociale a 360°.<br />

Da parte mia mi impegno a<br />

sensibilizzare tutti i colleghi, ricordo,<br />

inoltre, che è possibile consultare,<br />

all’interno del sito dell’<strong>Aniv</strong>, una<br />

sezione specifica, dove attualmente è<br />

esposta <strong>la</strong> normativa inerente, e che al<br />

più presto verranno attuati collegamenti<br />

con i links interessati. Vi ringrazio<br />

sin d’ora per <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione e per<br />

l’attenzione prestatami.


32 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Iª Giornata<br />

Conclusione<br />

dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata<br />

V. Mungari, Presidente INAIL<br />

Nel porgerVi il saluto mio personale<br />

e dell’Istituto che rappresento,<br />

consentitemi anzitutto di rivolgere un<br />

caloroso ringraziamento al Presidente<br />

dell’ANIV Fedele Sponchia per<br />

l’invito a partecipare a questo Forum<br />

2008.<br />

Un evento che costituisce, ormai da<br />

molti anni, un’occasione preziosa<br />

di confronto tra forze politiche e<br />

sociali, dirigenti, amministratori<br />

del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione e<br />

i funzionari ispettivi sui temi del<strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza, nel<strong>la</strong> consapevolezza del<br />

ruolo essenziale che questi ultimi<br />

svolgono a salvaguardia del sistema di<br />

tutele e garanzie dei <strong>la</strong>voratori voluto<br />

dal nostro ordinamento.<br />

In questo senso, ho condiviso<br />

pienamente <strong>la</strong> scelta di aprire i <strong>la</strong>vori<br />

con l’ampia e dotta re<strong>la</strong>zione del Prof.<br />

Rossi, il quale molto efficacemente<br />

ha rappresentato <strong>la</strong> valenza del<strong>la</strong><br />

funzione ispettiva quale strumento<br />

di difesa dei principi costituzionali,<br />

sanciti in partico<strong>la</strong>re dagli articoli 1,<br />

35, 38 e 41 del<strong>la</strong> Costituzione.<br />

Principi da tenere fermi, ancor<br />

più in questa fase di profonda<br />

trasformazione del mercato del<br />

<strong>la</strong>voro dove ad una crescente<br />

flessibilità dei rapporti <strong>la</strong>vorativi<br />

deve necessariamente fare risconto<br />

il rigoroso rispetto delle regole, ad<br />

evitare che <strong>la</strong> stessa flessibilità si<br />

trasformi in precarietà, con il rischio<br />

di un progressivo affievolimento del<br />

diritto dei <strong>la</strong>voratori al<strong>la</strong> sicurezza,<br />

al<strong>la</strong> libertà e al<strong>la</strong> dignità umana.<br />

Proprio il tema del<strong>la</strong> sicurezza, come<br />

è intuibile, costituisce uno dei punti<br />

di principale interesse per l’Istituto<br />

che presiedo, considerato lo stretto<br />

nesso tra <strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re e rischi per<br />

l’incolumità fisica dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Molto opportuno, quindi, mi è<br />

sembrato l’intervento in cui veniva<br />

puntualmente disegnato il confine tra<br />

flessibilità e <strong>la</strong>voro precario, fornendo<br />

preziose indicazioni per <strong>la</strong> verifica<br />

del<strong>la</strong> corretta applicazione dei nuovi<br />

istituti contrattuali.<br />

È un compito, quello assegnato a voi<br />

ispettori, di grande rilevanza ma anche<br />

di grande complessità in un Paese che<br />

si caratterizza ancora per una <strong>la</strong>rga<br />

diffusione del fenomeno del <strong>la</strong>voro<br />

nero e dell’elusione contributiva,<br />

per di più collegata, in alcune aree


del Paese, a fenomeni di criminalità<br />

organizzata.<br />

Gli interventi legis<strong>la</strong>tivi succedutisi<br />

in questi ultimi tempi per contrastare<br />

tale fenomeno – dall’introduzione<br />

del DURC fino al<strong>la</strong> recente<br />

riaffermazione del<strong>la</strong> responsabilità<br />

solidale fra committente,<br />

appaltatore e subappaltatore rispetto<br />

all’obbligazione contributiva<br />

– non possono, infatti, dispiegare<br />

pienamente i loro effetti senza<br />

una costante ed efficace attività di<br />

controllo, che testimoni <strong>la</strong> presenza<br />

dello Stato sul territorio, incentivando<br />

per tale via <strong>la</strong> progressiva<br />

affermazione del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong><br />

legalità.<br />

Un compito, come detto non facile,<br />

soprattutto per <strong>la</strong> sproporzione tra<br />

le risorse disponibili e l’impegno da<br />

affrontare.<br />

Di qui, <strong>la</strong> necessità per un verso di un<br />

sempre più efficace coordinamento<br />

tra i soggetti detentori del potere di<br />

vigi<strong>la</strong>nza sul<strong>la</strong> strada tracciata con<br />

il decreto n. 124 del 2004, per altro<br />

verso di perseguire, con interventi di<br />

potenziamento delle risorse umane<br />

e strumentali dedite al<strong>la</strong> specifica<br />

attività ovvero di razionalizzazione<br />

dei processi <strong>la</strong>vorativi, obiettivi<br />

di sempre maggiore efficienza ed<br />

efficacia del<strong>la</strong> funzione di controllo.<br />

Ciò vale, in partico<strong>la</strong>re, per l’INAIL<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 33<br />

che non ha potuto contare – come<br />

accaduto, ad esempio, per il Ministero<br />

del <strong>la</strong>voro - su interventi legis<strong>la</strong>tivi<br />

atti a consentire nuove assunzioni di<br />

ispettori con i quali far fronte, non<br />

solo alle aumentate esigenze, ma<br />

neanche al normale turn-over.<br />

Per questo motivo l’Istituto ha<br />

ritenuto di trovare una soluzione<br />

nell’ambito di un complessivo<br />

processo di riorganizzazione interna,<br />

le cui linee guida – approvate dal<br />

Consiglio di Amministrazione con<br />

<strong>la</strong> delibera n. 169 del19 aprile 2007<br />

– prevedono, tra l’altro, proprio una<br />

forte valorizzazione dell’attività di<br />

vigi<strong>la</strong>nza. Ciò mediante:<br />

• il potenziamento dell’organico<br />

del<strong>la</strong> funzione ispettiva, da attuarsi<br />

mediante reclutamento interno con<br />

<strong>la</strong> riconversione ai nuovi compiti<br />

di risorse già dedite ad altri compiti<br />

amministrativi;<br />

• <strong>la</strong> revisione del modello<br />

organizzativo del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

medesima, a livello centrale e<br />

territoriale;<br />

• lo sviluppo di sofisticati strumenti<br />

di intelligence, presupposto per<br />

una azione più mirata e, quindi, più<br />

efficiente;<br />

• <strong>la</strong> dotazione di più adeguati<br />

strumenti tecnologici per lo<br />

svolgimento dell’attività.<br />

In questo modo, sono convinto che<br />

l’Istituto potrà fornire, in misura<br />

più pregnante, il proprio contributo<br />

all’attuazione delle linee dettate<br />

annualmente dal Ministro del Lavoro<br />

con il Documento di programmazione<br />

strategica dell’attività di vigi<strong>la</strong>nza, tra<br />

le quali, mi preme ricordare, assume<br />

rilievo partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

sicurezza sui luoghi di <strong>la</strong>voro.<br />

Non posso non ricordare a questo<br />

riguardo come, anche al<strong>la</strong> luce del<br />

nuovo Testo Unico sul<strong>la</strong> sicurezza,<br />

<strong>la</strong> verifica sull’osservanza di tali<br />

disposizione e del<strong>la</strong> corre<strong>la</strong>ta<br />

normativa, resti competenza<br />

esclusiva degli ispettori del <strong>la</strong>voro e<br />

delle ASL.<br />

Ciò non esclude, peraltro, che<br />

anche su questi temi, gli ispettori<br />

dell’INAIL possano svolgere un<br />

ruolo altamente significativo, per il<br />

contributo di conoscenza che, per<br />

il loro tramite, può essere fornito<br />

sul fenomeno degli infortuni e delle<br />

tecnopatie, sui processi produttivi e<br />

rischi corre<strong>la</strong>ti, ma anche per l’attività<br />

di promozione delle iniziative e dei<br />

prodotti dell’Istituto nel campo del<strong>la</strong><br />

prevenzione.<br />

Concludo, complimentandomi<br />

ancora con il Presidente Sponchia<br />

ed i suoi col<strong>la</strong>boratori per l’ottima<br />

organizzazione del Forum, e<br />

formu<strong>la</strong>ndo a voi tutti i migliori<br />

auguri di buon <strong>la</strong>voro.


34 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

Ha portato il suo saluto ai partecipanti<br />

al Forum il direttore regionale INAIL<br />

del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, decantando le bellezze<br />

del<strong>la</strong> terra ospitante e definendo <strong>la</strong><br />

funzione degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />

come funzione straordinaria:<br />

funzione accertativa e certificativa<br />

che ha una significativa rilevanza<br />

rispetto all’esterno, rispetto al cliente<br />

e anche all’interno del<strong>la</strong> propria<br />

amministrazione.<br />

Saluto ai convegnisti<br />

F. Inghingolo, Direttore regionale INAIL Ca<strong>la</strong>bria


Grazie dell’invito graditissimo, che<br />

mi da l’opportunità di condividere<br />

con voi, in questo momento specifico<br />

del<strong>la</strong> vita dei nostri Enti, qualche<br />

riflessione. Lo farò come presidente<br />

dell’Enpals, questo ente un po’ di<br />

nicchia, (spettacolo e sport), anche<br />

se le sue problematiche, poi,<br />

rappresentano molto uno spaccato<br />

delle problematiche più generali. Ma<br />

vorrei ragionare con voi soprattutto<br />

come una persona che ha una grande<br />

passione per lo stato sociale.<br />

Ritengo che il sistema di protezione<br />

sociale che ci siamo dati in questi anni<br />

nel nostro paese sia una delle cose<br />

più importanti da difendere. Siccome<br />

uno dei problemi fondamentali del<strong>la</strong><br />

conservazione del sistema di welfare<br />

è <strong>la</strong> sua sostenibilità economica, il<br />

vostro ruolo dentro questo sistema<br />

diventa assolutamente strategico.<br />

Voi siete un pezzo di Stato che si<br />

presenta alle aziende, ma siete anche<br />

uno strumento per rendere sostenibile<br />

questo sistema, che ci difende dal<strong>la</strong><br />

ma<strong>la</strong>ttia e dal<strong>la</strong> vecchiaia, che ci<br />

siamo dati ìn questi anni. Per questo<br />

<strong>la</strong> vostra professione, il vostro ruolo,<br />

come voi <strong>la</strong>vorate negli enti e con<br />

le altre amministrazioni dello Stato,<br />

come si sviluppa in questo paese <strong>la</strong><br />

prevenzione, <strong>la</strong> lotta all’elusione,<br />

all’evasione contributiva, è un tassello<br />

strategico di politica sociale.<br />

Tutto questo mi ha sempre<br />

appassionato e interessato.<br />

Io ritengo che mai come in questo<br />

periodo sia alta nel paese l’attenzione<br />

ai problemi del<strong>la</strong> lotta al <strong>la</strong>voro nero,<br />

dell’elusione, dell’evasione perché<br />

c’è un problema di sostenibilità<br />

economica.<br />

Le parti sociali, i sindacati da tempo<br />

insistono su questo tema, ma c’è<br />

anche una tensione etica su questi<br />

temi. Se avete visto <strong>la</strong> trasmissione<br />

“Porta a Porta” sulle condizioni<br />

di <strong>la</strong>voro degli ispettori del <strong>la</strong>voro<br />

in provincia di Napoli, (una<br />

situazione terribile, sporcizia etc.)<br />

il clima quale era? Difendiamo gli<br />

ispettori. Creiamo per gli ispettori<br />

le condizioni perché facciano bene<br />

il loro <strong>la</strong>voro. Credo che si debba<br />

approfittare di questo clima. Una<br />

volta l’ispettore era visto come una<br />

persecuzione. Oggi il clima non è più<br />

così. Per questo sono voluta venire<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 35<br />

Apertura dei <strong>la</strong>vori<br />

A. Ghisani, Presidente ENPALS<br />

quest’anno. Mi sembra proprio il<br />

momento in cui <strong>la</strong> vostra professione,<br />

<strong>la</strong> professione dell’ispettore di<br />

vigi<strong>la</strong>nza, abbia bisogno di essere<br />

rianalizzata, rifondata. L’approccio<br />

tradizionale al diritto del <strong>la</strong>voro è<br />

cambiato e a maggior ragione oggi<br />

bisogna ripensare come rispondere a<br />

questa domanda sociale di maggiore<br />

efficienza rispetto al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />

In questo senso apprezzo e spezzo<br />

una <strong>la</strong>ncia di apprezzamento totale<br />

rispetto al <strong>la</strong>voro che ha fatto<br />

Sponchia e <strong>la</strong> sua associazione, in<br />

questi anni. Fedele in un attimo<br />

avrebbe potuto trasformare un corpo<br />

professionale in un bel sindacatino<br />

rivendicativo. Magari portava a<br />

casa qualche benefit in più, però in<br />

compenso sarebbe diventato uno dei<br />

tanti. Invece l’associazione ha saputo<br />

tenere <strong>la</strong> barra diritta su quello che<br />

è il problema centrale: l’identità<br />

professionale. Scavare su questo<br />

tema, oggi, <strong>la</strong>, rende giovanissima.<br />

Con un mondo del <strong>la</strong>voro che<br />

cambia, con <strong>la</strong> domanda sociale<br />

che c’è, bisognerebbe reinventare<br />

un’associazione professionale che<br />

si occupa del<strong>la</strong> strumentazione<br />

tecnica e professionale per rendere<br />

l’ispettore meno solo. Tutto ciò, oggi,<br />

è veramente essenziale! Quindi, lunga<br />

vita!<br />

Ora analizziamo il tema del<br />

cambiamento del mondo del <strong>la</strong>voro.<br />

Forse ho una esperienza abbastanza<br />

partico<strong>la</strong>re, ma anche in un ente come<br />

l’Enpals gli ispettori sono costretti<br />

ogni giorno a misurarsi con i cantanti<br />

che mettono le loro società all’estero<br />

per non pagare; le società, che sono<br />

tutte di fitness, ma che diventano<br />

tutte dilettantistiche per non pagare i<br />

contributi; filiere incredibili di appalti<br />

delle televisioni pubbliche e private.<br />

Per non par<strong>la</strong>re del diritto societario,<br />

che è cambiato.<br />

Le normative si sovrappongono,<br />

non si semplificano. A volte sono<br />

volutamente elusive, altre volte sono<br />

contraddittorie. Ed allora ha ragione<br />

l’impostazione dei <strong>la</strong>vori di questo<br />

vostro Forum: quale strumentazione


36 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

tecnica e organizzativa perché gli<br />

ispettori di vigi<strong>la</strong>nza non siano<br />

soli di fronte a questo mondo che<br />

è cambiato? I consulenti del <strong>la</strong>voro<br />

sembra che le abbiano imparate<br />

tutte, perché <strong>la</strong> flessibilità del <strong>la</strong>voro<br />

è diventata maggiore, facilitando<br />

l’evasione e l’elusione. Ogni forma<br />

di <strong>la</strong>voro nuovo ha <strong>la</strong> strada per non<br />

pagare i contributi.<br />

Allora io credo che il tema del<strong>la</strong><br />

formazione, che qui è stato affrontato<br />

a lungo, sia prioritario analogamente<br />

a quello di quale strumentazione<br />

informatica, di quali software mettere<br />

a vostra disposizione.<br />

Credo, inoltre, che si debbano<br />

anche un po’ modificare i modelli<br />

organizzativi delle ispezioni. Mi<br />

ricordo di una telefonata fatta<br />

con Sponchia quando è passato<br />

il DLGS 124. Creare un clima di<br />

col<strong>la</strong>borazione credo sia stato una<br />

cosa importante. Ed è bene, quando si<br />

fanno queste attività, avere il coraggio<br />

anche di dire le cose che sembrano<br />

andare un filino meglio! Gli ispettori<br />

<strong>la</strong>vorano, hanno migliorato <strong>la</strong> loro<br />

attività, però rimane un problema<br />

di comunicazione, un problema di<br />

visibilità del <strong>la</strong>voro. C’è un secondo<br />

aspetto sul quale io vorrei sentire il<br />

parere di chi sugli ispettori <strong>la</strong>vora<br />

da una vita, cioè quello di misurarsi<br />

con il <strong>la</strong>voro congiunto fra le varie<br />

amministrazioni. Il fronte “fisco”, il<br />

fronte “agenzia delle entrate”, il fronte<br />

“polizia tributaria”, etc. devono, a mio<br />

avviso, sempre più dialogare. Il nero<br />

come lo individuiamo se non abbiamo<br />

una interconnessione con gli aspetti<br />

fiscali e una strumentazione anche dì<br />

informazione che ci consente di andare<br />

a fare ispezioni mirate e congiunte?<br />

Credo che il potenziamento di<br />

questa strumentazione potrebbe<br />

rendere più efficace il nostro<br />

<strong>la</strong>voro perché, adesso, non è più di<br />

moda par<strong>la</strong>re di unificazione degli<br />

Enti. Nel dibattito che c’è stato<br />

sull’unificazione degli enti, ogni<br />

tanto si leggeva di “unificazione<br />

dei corpi ispettivi”, sempre per<br />

risparmiare, di “professionalità unica”.<br />

Ma che senso ha l’unificazione? Sì<br />

risparmia? Non credo! Che senso ha<br />

in questo momento mettere assieme<br />

le specializzazioni? O abbiamo in<br />

mente che ci sia un soggetto tuttologo<br />

che sa tutto delle problematiche di un<br />

mondo del <strong>la</strong>voro che cambia? Ma<br />

stiamo scherzando? Oggi a mio avviso<br />

è il momento delle sinergie, delle<br />

col<strong>la</strong>borazioni fra le specializzazioni<br />

che riescano a mettere in comune le<br />

competenze per rendere più efficace<br />

l’azione ispettiva. È un’opinione,<br />

ma siccome si par<strong>la</strong> sempre di<br />

pubblico impiego che non funziona,<br />

di pubblica amministrazione che non<br />

funziona, si dimentica che esistono<br />

pubbliche amministrazioni dove<br />

non ci sono sistemi di controlli e ci<br />

sono pubbliche amministrazioni<br />

dove da anni esistono forme di<br />

controllo e di misurazione. Noi<br />

siamo un microcosmo, però io ho il<br />

mio report direzionale, attraverso il<br />

quale misuriamo <strong>la</strong> produttività. Negli<br />

enti pubblici non economici questa è<br />

una consuetudine che si è creata da<br />

lungo tempo. Allora, come si risponde<br />

anche a questo attacco generico<br />

alle pubbliche amministrazioni? Si<br />

risponde con <strong>la</strong> capacità di rinnovarsi<br />

dando dati, dando trasparenza! Queste<br />

sfide del<strong>la</strong> trasparenza vanno colte<br />

tutte. Abbiamo le carte in rego<strong>la</strong>.<br />

E il <strong>la</strong>voro, il grande <strong>la</strong>voro che<br />

l’associazione ha davanti a sé è di<br />

capire con quali strumenti queste carte<br />

possano essere sempre più in rego<strong>la</strong><br />

per dare dati, per dare trasparenza! Ho<br />

una vecchia tradizione da sindacalista.<br />

Sono convinta che <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

professione, anche dal punto di vista<br />

economico, normativo, vada avanti<br />

tanto in quanto c’è una credibilità<br />

sociale su quel<strong>la</strong> professione. Se<br />

<strong>la</strong> gente è convinta che quel<strong>la</strong><br />

professione è utile, che serve, che è<br />

un pezzo di garanzia del<strong>la</strong> comunità<br />

allora accetta anche miglioramenti.<br />

Se, invece il tono è sempre difensivo,<br />

è chiaro che, invece di tute<strong>la</strong>re<br />

meglio, si tute<strong>la</strong>no peggio i pubblici<br />

dipendenti.<br />

In questo senso io chiudo. Credo che<br />

il <strong>la</strong>voro che avete davanti sia un<br />

<strong>la</strong>voro veramente molto importante.<br />

Credo che sia necessario un nuovo<br />

rinascimento rispetto a queste sfide di<br />

cambiamento che il mondo del <strong>la</strong>voro,<br />

da un <strong>la</strong>to, e il mondo del <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong><br />

pubblica amministrazione, dall’altro,<br />

ci chiedono.<br />

Buon <strong>la</strong>voro.


Non v’è dubbio che l’attività di<br />

vigi<strong>la</strong>nza, negli ultimi anni, è stata<br />

interessata da numerosi fattori di<br />

cambiamento derivanti in partico<strong>la</strong>re<br />

da innovazioni legis<strong>la</strong>tive che hanno<br />

profondamente mutato lo scenario del<br />

mondo del <strong>la</strong>voro, con l’introduzione<br />

di nuove tipologie <strong>la</strong>vorative, nonché<br />

<strong>la</strong> stessa funzione ispettiva, con <strong>la</strong><br />

previsione di forme di coordinamento<br />

delle varie attività.<br />

Basta citare, a titolo di esempio, <strong>la</strong> L.<br />

30/2003 ( c.d. Legge Biagi ), il D.Lgs<br />

124/2004 e tutte le recenti norme<br />

che, attraverso anche l’inasprimento<br />

delle sanzioni hanno consentito di<br />

combattere in maniera più incisiva<br />

il fenomeno del <strong>la</strong>voro in nero e<br />

irrego<strong>la</strong>re.<br />

Pertanto non è più rinviabile<br />

una completa e complessa<br />

riorganizzazione dell’Area<br />

vigi<strong>la</strong>nza all’interno dell’Inps,<br />

rendendo<strong>la</strong> più adeguata ai tempi<br />

e alle dinamiche di un mondo del<br />

<strong>la</strong>voro in continua evoluzione, al<br />

fine di rendere più efficace <strong>la</strong> lotta<br />

al <strong>la</strong>voro sommerso, all’evasione e<br />

all’elusione contributiva, anche in<br />

considerazione e in previsione di una<br />

eventuale riorganizzazione degli Enti<br />

Previdenziali.<br />

Una riorganizzazione efficiente,<br />

a nostro avviso, deve tendere a<br />

valorizzare l’esperienza professionale<br />

maturata dagli ispettori dell’Inps,<br />

con il loro coinvolgimento anche<br />

nelle attività di coordinamento e<br />

gestione dell’attività ispettiva, a<br />

partire dal<strong>la</strong> creazione di un polo<br />

regionale e di adeguate strutture a<br />

livello provinciale, rendendo gli<br />

ispettori protagonisti del cambiamento<br />

e ottenendone in questo modo <strong>la</strong><br />

condivisione degli obiettivi.<br />

Ma non basta. Oltre al<strong>la</strong><br />

programmazione e al potenziamento<br />

di un’adeguata e continua attività<br />

formativa, si dovrà valorizzare<br />

ulteriormente <strong>la</strong> figura ispettiva<br />

con <strong>la</strong> creazione di posizioni di<br />

responsabilità all’interno dell’area<br />

per favorire il raggiungimento dei<br />

sempre più impegnativi obiettivi di<br />

contrasto all’economia sommersa e di<br />

incremento delle entrate contributive,<br />

prefissati dal<strong>la</strong> Direzione Centrale<br />

INPS.<br />

Lo stesso utilizzo di risorse<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 37<br />

Intervento<br />

A. Vicinanza, Delegato ANIV ai rapporti con le OO.SS. aziendali<br />

tecnologiche e di banche dati<br />

di grandissima rilevanza, con i<br />

conseguenti programmi applicativi<br />

di controlli incrociati, alle cui<br />

realizzazioni gli ispettori, tramite<br />

l’Associazione, hanno dato un<br />

validissimo contributo (ved. VigView,<br />

VigAgri, VigPrest etc), potrà<br />

esplicare le sue massime potenzialità<br />

e potrà essere ottimizzato al massimo<br />

se affidato a tutto il personale<br />

ispettivo per l’organizzazione e <strong>la</strong><br />

gestione.<br />

E’ dal 1998, anno del<strong>la</strong> famosa<br />

Delibera n.799 con <strong>la</strong> quale l’INPS<br />

si è data una nuova riorganizzazione,<br />

organizzandosi per processi, che <strong>la</strong><br />

Vigi<strong>la</strong>nza, con i suoi ispettori, aspetta<br />

una nuova organizzazione.<br />

Non dimentichiamo che<br />

l’organizzazione per processi ha<br />

premiato <strong>la</strong> crescita professionale<br />

degli impiegati e dei funzionari<br />

amministrativi riconoscendo le<br />

professionalità all’interno dell’Istituto<br />

e in tale direzione e ottica sono<br />

stati indirizzati sia i CCNL sia i<br />

vari Contratti Integrativi di Ente;<br />

sono state create nuove figure e<br />

posizioni organizzative (responsabili<br />

di processo primario, responsabili<br />

di processo abilitante, ottimizzatori,<br />

punti d’incontro, isole di consulenza,<br />

punti cliente, e più recentemente<br />

integratori di processo, incarichi<br />

di elevata responsabilità, incarichi<br />

di elevata professionalità), con<br />

ammirevole fantasia creativa, mi sia


38 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

consentito.<br />

Tutte posizioni assegnate<br />

esclusivamente al personale<br />

amministrativo e informatico, con<br />

re<strong>la</strong>tive indennità, senza alcun<br />

riconoscimento al personale ispettivo,<br />

che dal 1998 ad oggi si è visto<br />

riconosciuta una so<strong>la</strong> indennità, per<br />

il c.d. maggior orario, pari a circa<br />

150 euro, diventati 200 con l’ultimo<br />

contratto integrativo, senza alcun<br />

riconoscimento per <strong>la</strong> funzione svolta,<br />

per <strong>la</strong> responsabilità diretta, civile,<br />

penale e patrimoniale, che ogni<br />

ispettore si assume quotidianamente<br />

per <strong>la</strong> rilevanza esterna dei<br />

provvedimenti emessi.<br />

Per <strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza INPS,<br />

l’organizzazione nelle strutture<br />

periferiche è rimasta praticamente<br />

<strong>la</strong> stessa, salvo alcuni aggiustamenti<br />

(ved. circ. 131/2001) e qualche<br />

timido tentativo non sostenuto fino in<br />

fondo, tanto è vero che nei contratti<br />

integrativi si è so<strong>la</strong>mente accennato<br />

al<strong>la</strong> specifica Area rinviando di anno<br />

in anno le problematiche al contratto<br />

successivo.<br />

La sistematica riduzione dei Dirigenti<br />

ha visto l’Ufficio Vigi<strong>la</strong>nza privarsi di<br />

un punto di sintesi e di pianificazione<br />

che affiancasse il Direttore di sede.<br />

Tanto è vero che l’organizzazione<br />

attualmente presente è molto variegata<br />

e risulta diversa nelle singole<br />

strutture: in pochissime realtà è<br />

ancora presente un Dirigente, in altre<br />

è il Direttore di Sede che si occupa<br />

anche del<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, in altre vi è<br />

un responsabile dell’Area (molto<br />

spesso un funzionario ex art.15, ruolo<br />

ad esaurimento), in altre ancora un<br />

ottimizzatore amministrativo e in<br />

talune (purtroppo ancora poche realtà)<br />

un ispettore.<br />

Detto questo mi rial<strong>la</strong>ccio al discorso<br />

<strong>la</strong>sciato in sospeso su quanto accaduto<br />

in quest’ultimo anno.<br />

Il contratto integrativo aziendale 2006,<br />

al quale avevano rimandato i contratti<br />

integrativi precedenti (ricordo dal<br />

1998!) aveva, a sua volta rimandato<br />

a una apposita Commissione,<br />

costituita da rappresentanti del<strong>la</strong><br />

Amministrazione e delle OO.SS.,<br />

le problematiche riguardanti <strong>la</strong><br />

riorganizzazione del<strong>la</strong> Area Vigi<strong>la</strong>nza,<br />

le cui risultanze dovevano essere<br />

inserite nel successivo contratto<br />

integrativo di Ente.<br />

Ebbene <strong>la</strong> Commissione così<br />

costituita, presieduta dal Dott.<br />

Sparagna, Direttore Centrale<br />

Vigi<strong>la</strong>nza, dopo diverse sedute,<br />

concludeva in tempo utile i suoi<br />

<strong>la</strong>vori, in data 11.12.2007, con un<br />

verbale sottoscritto dal Presidente<br />

del<strong>la</strong> Commissione e da tutti i<br />

rappresentanti nominati del<strong>la</strong> varie<br />

OO.SS. (CGIL, CISL, UIL, CISAL,<br />

RdB), sul<strong>la</strong> riorganizzazione dell’Area<br />

Specialistica – Vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Momento di grande soddisfazione<br />

e anche di entusiasmo da parte<br />

di tutto il personale ispettivo che<br />

credeva di aver toccato con mano <strong>la</strong><br />

risoluzione di annose problematiche<br />

e che finalmente pensava di vedere<br />

riconosciuta <strong>la</strong> propria professionalità.<br />

Soddisfazione ed entusiasmo,<br />

purtroppo, subito ge<strong>la</strong>ti nel giro di<br />

appena otto giorni, quando ci si è<br />

accorti che nel contratto integrativo<br />

2007, sottoscritto in data 20.12.2007<br />

tra Amministrazione e OO.SS.<br />

(le stesse di prima) non si faceva<br />

nemmeno un cenno all’accordo<br />

sottoscritto tra gli stessi attori appena<br />

una settimana prima (anzi, stavolta<br />

era scomparso anche il rinvio all’anno<br />

successivo!).<br />

Voglio solo ricordare, ma sono<br />

consapevole che tutti i presenti<br />

conoscono benissimo, i punti salienti<br />

e qualificanti dell’accordo sottoscritto<br />

in data 11.12.2007:<br />

Unicità del<strong>la</strong> Funzione Ispettiva,<br />

riconosciuta ad elevato contenuto<br />

professionale e rilevanza esterna<br />

che richiede un inquadramento in<br />

area C distinto in una specifica<br />

area specialistica, le cui posizioni<br />

all’interno dell’area sono solo<br />

posizioni economiche.<br />

Modalità di accesso<br />

• Concorso Pubblico: l’accesso<br />

dall’esterno ai sensi del nuovo CCNL<br />

di comparto è possibile so<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong><br />

posizione C1 iniziale dell’Area.<br />

Concorso per esami<br />

• requisito culturale: <strong>la</strong>urea in<br />

giurisprudenza o simili.<br />

Progressione economica in Area C<br />

Le progressioni all’interno dell’Area<br />

C, secondo quanto previsto dagli<br />

artt.12 e 13 del CCNL 2006-2009,<br />

avvengono sul<strong>la</strong> base dei seguenti<br />

criteri:<br />

1. livello di esperienza maturato e<br />

competenze professionali acquisite:<br />

titoli culturali e professionali<br />

posseduti;<br />

2. specifici percorsi formativi e di<br />

apprendimento con valutazione finale.<br />

Per <strong>la</strong> figura specialistica<br />

dell’ispettore di vigi<strong>la</strong>nza, <strong>la</strong><br />

Commissione propone al tavolo<br />

sindacale di concordare un percorso<br />

di sviluppo economico che tenga<br />

specificatamente conto dell’unicità<br />

del<strong>la</strong> funzione ispettiva, che trova<br />

<strong>la</strong> sua naturale collocazione nel<strong>la</strong><br />

posizione C4.<br />

In sede di prima applicazione si ritiene<br />

opportuno che tutti gli ispettori con<br />

qualifica inferiore a C4 e anzianità<br />

non inferiore a 5 anni vengano<br />

inquadrati nel<strong>la</strong> posizione C4.”<br />

E’ obbligatorio, a questo punto, il<br />

riferimento al<strong>la</strong> selezione interna in<br />

atto per il passaggio al<strong>la</strong> posizione<br />

C4 per soli 306 ispettori C3, sugli<br />

oltre 1000 ispettori C3 aventi titolo;<br />

concorso che definire anacronistico<br />

e senza senso è un eufemismo (visto<br />

che già il contratto in essere specifica<br />

che si tratta solo di una progressione<br />

economica); inoltre, è assolutamente<br />

insufficiente a risolvere il problema<br />

e a p<strong>la</strong>care l’insoddisfazione. Anche<br />

perché <strong>la</strong> stessa situazione in INAIL<br />

è stata risolta in modo bril<strong>la</strong>nte,<br />

tempestivo e generalizzato.<br />

Indennità<br />

Indipendentemente dallo sviluppo<br />

economico nell’ambito dell’area<br />

C agli ispettori competono una<br />

indennità di funzione e una<br />

indennità di professionalità, le cui<br />

misure saranno definite in sede di<br />

trattativa.<br />

L’Indennità di funzione, uguale<br />

per tutti, è corrisposta a tutti gli<br />

ispettori, a decorrere dal termine del<br />

corso di formazione, ha lo scopo di<br />

compensare le peculiarità del<strong>la</strong> figura<br />

ispettiva, quali:<br />

• rischio specifico, (connesso allo<br />

svolgimento di attività esterna ed in<br />

luoghi sempre diversi);<br />

• orario di <strong>la</strong>voro di fatto modu<strong>la</strong>to<br />

secondo gli orari dei professionisti di<br />

riferimento, etc. oppure in dipendenza


del<strong>la</strong> tipologia di aziende da visitare;<br />

• tele<strong>la</strong>voro e utilizzo di spazi<br />

e consumi energetici domestici;<br />

• aggiornamento professionale<br />

individuale (acquisto di pubblicazioni,<br />

giornali, riviste specializzate);<br />

rappresentanza esterna.<br />

L’indennità di professionalità,<br />

di misura crescente in funzione<br />

dell’anzianità, sarà attribuita in<br />

sede di trattativa nel<strong>la</strong> misura del<br />

100% agli ispettori con almeno 5<br />

anni di attività nel<strong>la</strong> funzione e in<br />

misura percentualmente decrescente<br />

per gli ispettori con minore<br />

anzianità. A regime sarà assegnata<br />

ai nuovi ispettori, con progressione<br />

annuale anticipata pari a un quinto<br />

dell’indennità totale, a decorrere dal<strong>la</strong><br />

data di consegna del tesserino.<br />

Incarichi Partico<strong>la</strong>ri<br />

Per esigenze organizzative, previo<br />

accordo sindacale nazionale,<br />

potranno essere definite per alcuni<br />

ispettori posizioni organizzative di<br />

coordinamento nell’ambito di una<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 39<br />

già preventivata ristrutturazione<br />

complessiva dell’area vigi<strong>la</strong>nza.<br />

In tali casi saranno anche definite<br />

in sede di trattativa, le modalità<br />

di accesso a tali posizioni, <strong>la</strong> loro<br />

funzione organizzativa, <strong>la</strong> loro durata<br />

e <strong>la</strong> misura del consequenziale<br />

incremento dell’indennità di<br />

professionalità.<br />

Anche qui, in riferimento al<br />

responsabile dell’Area Vigi<strong>la</strong>nza, mi<br />

sia consentita una precisazione: si<br />

badi bene non un capo gerarchico<br />

bensì un coordinatore dell’attività<br />

ispettiva, che sia un ispettore<br />

di comprovata esperienza e<br />

professionalità (un “primus<br />

inter pares”) che sia riconosciuto<br />

innanzitutto dagli stessi colleghi<br />

e che sappia comunicare con gli<br />

ispettori con lo stesso linguaggio.<br />

E anche in questo caso l’INAIL ha<br />

preceduto l’INPS con un modello<br />

organizzativo più adeguato ai<br />

tempi.<br />

Cosa chiediamo, in conclusione,<br />

all’Amministrazione, qui<br />

rappresentata ai suoi massimi vertici,<br />

nonchè ai vertici delle OO.SS.<br />

aziendali, che purtroppo non sono<br />

presenti ma che restano i nostri<br />

naturali interlocutori, e delle quali<br />

organizzazioni sindacali non vogliamo<br />

assolutamente invadere il campo,<br />

essendo ben consapevoli che esse<br />

sono le sole deputate e legittimate al<strong>la</strong><br />

contrattazione dell’organizzazione del<br />

<strong>la</strong>voro insieme all’Amministrazione;<br />

come <strong>la</strong>voratori, consapevoli di<br />

svolgere una funzione importante<br />

per <strong>la</strong> collettività e altamente sociale,<br />

vogliamo esprimere liberamente le<br />

nostre idee confrontandoci con tutti,<br />

senza sottrarci a un leale, franco e<br />

democratico dibattito;<br />

chiediamo so<strong>la</strong>mente che gli<br />

impegni presi, con accordi<br />

sottoscritti fra tutte le parti<br />

(Amministrazione e OO.SS.),<br />

siano pienamente rispettati e<br />

integralmente inseriti e recepiti nel<br />

prossimo Contratto Integrativo<br />

di Ente 2008, unico modo per <strong>la</strong><br />

effettiva soluzione delle molteplici<br />

problematiche.


40 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

Buongiorno a tutti. Sono circa dieci<br />

anni che partecipo a questi consessi<br />

e pertanto potete testimoniare del<strong>la</strong><br />

passione e in qualche caso del<strong>la</strong><br />

frustrazione che io provavo nel<br />

verificare come all’interno dell’istituto<br />

non ci fosse una necessaria attenzione<br />

Intervento<br />

E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL<br />

al problema del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ispettiva.<br />

Il mio collega Inghingolo è stato<br />

forse troppo buono nel sottolineare<br />

il grande interesse dell’istituto al<strong>la</strong><br />

vostra attività.<br />

Io do soltanto un dato: siamo nel<br />

2008 ed il numero degli ispettori<br />

dell’INAIL si è ulteriormente ridotto<br />

a 388 unità, che, a fronte di un<br />

portafoglio di oltre tre milioni di<br />

aziende assicurate, significa che ogni<br />

ispettore dovrebbe curarsi un orticello<br />

di oltre 25 mi<strong>la</strong> aziende.<br />

Però i nostri sforzi sono valsi a<br />

qualcosa perché finalmente si è preso<br />

atto di questa esigenza, sono stati<br />

abbandonati i discorsi sul<strong>la</strong> possibile<br />

riunificazione del corpo ispettivo,<br />

(una volta si diceva che gli ispettori<br />

dell’Inail sarebbero confluiti all’Inps,<br />

un’altra volta che noi e l’Inps saremmo<br />

confluiti al Ministero del Lavoro),<br />

ma soprattutto si è finalmente preso<br />

atto che una funzione di vigi<strong>la</strong>nza è<br />

essenziale per il compito che svolge<br />

l’Istituto e di conseguenza si è<br />

potuto dare al via all’organizzazione<br />

complessiva del sistema.<br />

Il collega che ha par<strong>la</strong>to prima di<br />

me ha enunciato alcuni dei passi già<br />

fatti, cioè un reinquadramento degli<br />

ispettori di vigi<strong>la</strong>nza nel livello C4,<br />

ma quello che più conta è che si<br />

è dato il via ad un nuovo modello<br />

organizzativo.<br />

Un nuovo modello organizzativo che<br />

ha preso le mosse da quel<strong>la</strong> norma<br />

del<strong>la</strong> finanziaria che ha previsto come<br />

il personale che è dedito alle attività<br />

di supporto si riducesse sempre di più<br />

per essere reindirizzato alle attività<br />

COR, e questa è stata l’occasione per<br />

rincovertire, per avviare un progetto<br />

di inversione di risorse verso anche<br />

l’attività di vigi<strong>la</strong>nza ispettiva.<br />

Un primo passo è stato un avvio di<br />

reclutamento interno.<br />

Noi non abbiamo potuto fruire di<br />

nessun intervento legis<strong>la</strong>tivo che<br />

ci consentisse di fare concorsi per<br />

rimpolpare <strong>la</strong> funzione, per cui si<br />

è partiti con il primo reclutamento<br />

interno.<br />

Un primo reclutamento interno che è<br />

stato rivolto ai colleghi che però già<br />

avevano <strong>la</strong> posizione economica di<br />

C4, perché anche al nostro interno c’è<br />

ancora una qualche remora a prendere<br />

gente che sta in livelli economici<br />

inferiori, trasformarli in ispettori e con<br />

questo riconoscere loro il livello più<br />

alto.<br />

Naturalmente questo interpello ha<br />

dato risultati non molto rilevanti:<br />

Sono nemmeno 40 quelli che hanno<br />

risposto all’interpello.


Di conseguenza non è questa <strong>la</strong><br />

soluzione definitiva per arrivare ad<br />

un organico che è stato rifissato in<br />

600 ispettori, a fronte dei 500 che<br />

prevedeva il vecchio organico.<br />

Però è stato un primo passo che ci ha<br />

dato anche modo di riorganizzare un<br />

po’ tutto il sistema.<br />

Io devo dire che all’Inail negli ultimi<br />

anni era addirittura scomparso un<br />

ufficio centrale di coordinamento<br />

dell’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Non parlo di una direzione centrale<br />

come all’Inps, ma neanche di un<br />

ufficio centrale. La funzione di<br />

coordinamento del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza è<br />

ridiventato un processo di un ufficio<br />

più generico che si occupava delle<br />

entrate contributive.<br />

Perciò ricostituzione di un ufficio<br />

centrale, con quattro processi<br />

<strong>la</strong>vorativi, tra i quali sicuramente<br />

quello che si occuperà di<br />

pianificazione e programmazione,<br />

ma anche quello, e questo mi<br />

piace sottolinearlo, che deve<br />

curare il continuo rapporto, le<br />

re<strong>la</strong>zioni continue con gli ispettori,<br />

per conoscere le loro esigenze,<br />

per rispondere ai loro quesiti,<br />

per affrontare insieme le loro<br />

problematiche.<br />

Il modello prevede anche <strong>la</strong><br />

costituzione di un responsabile del<strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza a livello regionale, perché<br />

ci eravamo resi conto che <strong>la</strong> struttura<br />

che vedeva gli ispettori incardinati<br />

nelle sedi, e di conseguenza<br />

avevano incarichi ispettivi soltanto<br />

su commessa dei dirigenti di sede,<br />

non ci consentiva di stare al passo<br />

con le esigenze di intervento sul<br />

territorio, soprattutto con quelle azioni<br />

congiunte, coordinate che ormai<br />

stanno diventando una prassi costante.<br />

Un’altra cosa che abbiamo ritenuto<br />

molto opportuno fare è intervenire<br />

sul<strong>la</strong> strumentazione tecnologica e<br />

sulle procedure di <strong>la</strong>voro. Stiamo<br />

rivedendo completamente tutto il<br />

processo di attribuzione e gestione<br />

degli incarichi ispettivi. Con <strong>la</strong><br />

previsione anche da parte del<br />

responsabile del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza di<br />

un momento di confronto con chi<br />

commissiona l’incarico perché molto<br />

spesso ci siamo rese conto che gli<br />

ispettori erano diventati coloro che<br />

facevano il <strong>la</strong>voro sporco, il <strong>la</strong>voro<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 41<br />

che non vuole fare nessuno, non si<br />

trova una ditta, le ricerche presso<br />

le cancellerie commerciali e così<br />

via ,ci va l’ispettore non si trova<br />

l’infortunato perché si è trasferito,<br />

l’ispettore che lo va a ricercare, perciò<br />

una maggiore riqualificazione nel<strong>la</strong><br />

richiesta e di attribuzione di incarichi.<br />

E poi lo sviluppo di strumenti più<br />

sofisticati per il bussines intelligence.<br />

L’Inps ha fatto da apri pista, in questo<br />

senso, io ho apprezzato molto i loro<br />

prodotti, e ho apprezzato molto <strong>la</strong><br />

col<strong>la</strong>borazione che ho avuto con<br />

l’Associazione, per mettere a punto<br />

questi prodotti. Vogliamo percorrere<br />

<strong>la</strong> stessa strada. Le informazioni<br />

ormai sono incrociabili tra i due enti,<br />

e di conseguenza non vedo se non <strong>la</strong><br />

voglia di fare, un motivo principale<br />

per non sviluppare questa cosa.<br />

Riteniamo, peraltro , che anche con<br />

un organico di seicento ispettori<br />

di vigi<strong>la</strong>nza, non è che possiamo<br />

assolvere completamente alle nostre<br />

esigenze. E di conseguenza si<br />

richiede necessariamente sempre un<br />

uso più mirato e più economico dei<br />

funzionari.<br />

Io devo dire che oggi <strong>la</strong> percentuale<br />

di produttività media per ispettore<br />

dell’INAIL è molto e<strong>la</strong>vata.<br />

Anche in termini di accertamento<br />

e di irrego<strong>la</strong>rità, circa l’85%<br />

mediamente delle aziende ispezionate<br />

risulta irrego<strong>la</strong>re, direte che è molto<br />

diffuso il fenomeno dell’evasione e<br />

dell’elusione, però l’85% è una buona<br />

percentuale.<br />

Bisogna migliorare ancora, per<br />

questo abbiamo ritenuto nell’anno<br />

nel nostro modello riorganizzativo di<br />

sviluppare una funzione di attivazione<br />

delle ispezioni, che è svolta da figure<br />

tipiche del ramo amministrativo. Li<br />

chiamiamo account del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza,<br />

cioè coloro che nell’ambito del<strong>la</strong> loro<br />

attività istituzionale e di ufficio sono<br />

dediti ad incrociare dati, analizzare<br />

documenti per poter poi fornire al<strong>la</strong><br />

funzione di vigi<strong>la</strong>nza degli indicatori<br />

specifici su mappe di rischio, di<br />

evasione, che consente di fare<br />

un’azione più mirata.<br />

Per lungo tempo si è dibattuto<br />

all’interno dell’Istituto anche sul<br />

ruolo che doveva avere l’ispettore<br />

di vigi<strong>la</strong>nza, come agente del<strong>la</strong><br />

prevenzione.<br />

Nel consiglio di amministrazione si è<br />

manifestata una corrente che voleva<br />

fare degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza i<br />

consulenti in tema di prevenzione e<br />

assistenza delle aziende. Il nuovo testo<br />

unico sul<strong>la</strong> sicurezza questa elusione<br />

<strong>la</strong> spazzata via, chi fa vigi<strong>la</strong>nza, chi<br />

fa controlli non può svolgere attività<br />

di consulenza e di assistenza. Sembra<br />

addirittura pleonastico affermarlo, c’è<br />

voluta una norma per dirlo.<br />

Questo non significa che i nostri<br />

funzionari non possano adoperarsi in<br />

questa che sta diventando una delle<br />

principali Mission dell’istituto cioè <strong>la</strong><br />

prevenzione.<br />

Gli ispettori fanno molto in questo<br />

campo l’ispettori dell’INAIL, su<br />

circa 20 mi<strong>la</strong> ispezioni che fanno<br />

all’anno riguardanti il tema del<strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>ssificazione tariffaria rilevano<br />

le caratteristiche di circa 20 mi<strong>la</strong><br />

processi <strong>la</strong>vorativi, cioè forniscono<br />

informazioni su come avvengono<br />

i processi <strong>la</strong>vorativi, i processi<br />

produttivi e analizzando anche gli<br />

infortuni quali sono le principali fonti<br />

di rischio.<br />

Queste sono le informazioni<br />

essenziali.<br />

Sono essenziali sia per <strong>la</strong> missione<br />

dell’Istituto, ma anche per l’attività<br />

complessiva sull’intero territorio del<strong>la</strong><br />

finalità del<strong>la</strong> prevenzione.<br />

Domani il collega Pizzuto parlerà del<br />

Servizio del sistema italiano nazionale<br />

integrato per <strong>la</strong> prevenzione. Bene<br />

tutte queste informazioni confluiscono<br />

in queste banche dati, e sono dati<br />

essenziali per analizzare il fenomeno.<br />

I nostri ispettori analizzano le cause<br />

circostanze degli infortuni, da loro<br />

si rilevano quali sono le cause che<br />

danno origine a queste eventi. I nostri<br />

ispettori analizzano le circostanze<br />

<strong>la</strong>vorative che hanno dato luogo alle<br />

ma<strong>la</strong>ttie professionali, i nostri ispettori<br />

svolgono un’attività essenziale nel<strong>la</strong><br />

definizione delle cause che producono<br />

il gravissimo fenomeno degli infortuni<br />

mortali.<br />

Cioè sono rilevatori di dati e<br />

di informazioni che mettono a<br />

disposizione dei tecnici, e questa è<br />

una funzione essenziale.<br />

Io credo che integrati in questo modo<br />

<strong>la</strong> funzione degli ispettori dell’inail<br />

avrà sempre più premianza.<br />

Grazie.


42 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

Buongiorno a tutti.<br />

Iniziamo con un breve panorama su<br />

quello che è stato fatto in quest’ultimo<br />

anno e sui risultati che abbiamo<br />

raggiunto, nonostante non sia stato<br />

ancora possibile cambiare, se non<br />

in minima parte, l’organizzazione<br />

del <strong>la</strong>voro e, inoltre, sia sempre e<br />

costantemente diminuito il numero<br />

degli ispettori.<br />

A questo proposito osservo che,<br />

mentre nel resto del mondo INPS<br />

in qualche modo vi è stato un<br />

moderato turn over, sia pure limitato<br />

a personale proveniente da altre<br />

Amministrazioni, non abbiamo avuto<br />

per il corpo ispettivo, per le partico<strong>la</strong>ri<br />

caratteristiche del<strong>la</strong> funzione, alcun<br />

turn over ma solo esodi, tanto che <strong>la</strong><br />

forza è oggi ai minimi storici.<br />

Rispetto agli organici teorici, già<br />

comunque insufficienti avuto riguardo<br />

al<strong>la</strong> complessità delle funzioni svolte<br />

dal corpo ispettivo in una realtà<br />

<strong>la</strong>vorativa e normativa sempre più<br />

complessa, siamo al di sotto di oltre il<br />

40%.<br />

Questo per dare <strong>la</strong> misura del<strong>la</strong><br />

situazione in cui operiamo.<br />

Nonostante tutto ciò il corpo ispettivo<br />

dell’INPS si è sempre più distinto per<br />

il suo spirito di corpo, di abnegazione,<br />

per <strong>la</strong> voglia di fare. E i risultati,<br />

Intervento<br />

F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />

anche quest’anno, non solo non<br />

sono stati inferiore a quelli dell’anno<br />

precedente, ma li hanno, sia pure di<br />

poco, sopravanzati.<br />

Rispetto allo scorso anno, a fronte di<br />

un 8% di ispettori in meno, abbiamo<br />

avuto un accertato dello 0,5% in più<br />

in termini di risultato.<br />

È aumentata quindi di molto <strong>la</strong><br />

produttività media, in accertato, degli<br />

ispettori, oggi nettamente al di sopra<br />

del milione di euro all’anno.<br />

Tutto questo ci da forza, stimolo<br />

e titolo per chiedere ed ottenere<br />

per gli ispettori qualche cosa in<br />

termini organizzativi, di organici ed<br />

economici.<br />

Deve aumentare anzitutto il numero<br />

degli ispettori, cosa che peraltro sta<br />

già avvenendo perché, come sapete,<br />

è in atto un concorso per circa 300<br />

nuovi ispettori.<br />

Io mi auguro che si possano assumere<br />

anche gli eventuali idonei, tenuto<br />

conto dei risultati conseguiti, che<br />

potrebbero essere anche molto<br />

migliori ove si potesse contare su un<br />

numero adeguato di ispettori.<br />

Quello che serve oggi è però non<br />

solo un aumento del numero degli<br />

ispettori, questo è pacifico, serve che<br />

anche l’organizzazione del <strong>la</strong>voro<br />

cambi.<br />

Serve inoltre evitare iniziative non<br />

produttive, come quelle che, per<br />

malintese sinergie, distolgono gli<br />

ispettori dai loro compiti per svolgere<br />

attività che fanno sinergia sul<strong>la</strong> carta<br />

ma non risultato, non budget.<br />

Le sinergie sono certamente<br />

necessarie, utili, indispensabili, ma<br />

vanno misurate e tarate su obiettivi<br />

precisi e devono essere suscettibili di<br />

portare un reale valore aggiunto; caso<br />

per caso ne deve “valere <strong>la</strong> pena”.<br />

Su questo punto voglio precisare che,<br />

specie per quanto riguarda i rapporti<br />

con gli ispettori ministeriali, con<br />

l’amico Pennesi siamo in sintonia, ci<br />

sentiamo spesso e siamo dell’avviso<br />

che per ottenere migliori risultati, è<br />

necessario salvaguardare le specificità<br />

e le specializzazioni dei singoli corpi<br />

ispettivi.<br />

Perché il corpo ispettivo dell’Inps,<br />

parliamoci chiaro, ha soprattutto lo<br />

scopo di portare a casa dei risultati<br />

in termini di lotta al <strong>la</strong>voro nero ed<br />

economici, perché l’Istituto paga<br />

prestazioni e migliore è <strong>la</strong> deterrenza<br />

vera esercitata, maggiori sono le<br />

entrate e minore il deficit per il Paese.<br />

Gli ispettori del <strong>la</strong>voro hanno anche<br />

altri compiti, quelli dell’Inail altri<br />

ancora.<br />

Quindi ci sono specificità<br />

da rispettare, come è stato<br />

opportunamente sottolineato anche in<br />

precedenza dagli oratori che mi hanno<br />

preceduto.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto<br />

organizzativo io ritengo, e in questo<br />

sono d’accordo con il Direttore, che<br />

con l’attuale modello (ormai davvero<br />

datato) abbiamo raggiunto il massimo<br />

ottenibile e miglioramenti potranno<br />

esserci solo adeguandolo ai tempi,<br />

agli strumenti e rendendo più efficace<br />

il controllo e il governo centrale.<br />

Oggi che cosa accadde?<br />

Anzitutto osserviamo che non<br />

abbiamo su tutto il territorio lo stesso<br />

tipo di organizzazione. Alcune sedi<br />

operano in maniera quasi autonoma,<br />

vi sono regioni in cui il controllo<br />

regionale è più forte, regioni in cui<br />

è più debole, regioni o province<br />

che vanno per conto proprio, senza<br />

seguire esattamente quelle che sono<br />

le indicazioni centrali, sia pure<br />

concordate. Sedi che, penalizzate sotto<br />

l’aspetto ispettivo dal<strong>la</strong> eccessiva


divisione in sedi zonali, vedono gli<br />

ispettori male utilizzati, in alcuni casi<br />

si arriva all’assurdo di ispettori che<br />

control<strong>la</strong>no i numeri pari di una strada<br />

ed altri, di altra sede zonale, i dispari.<br />

Tutto questo deve cambiare.<br />

Dovremo certamente cambiare in più<br />

fasi: perché <strong>la</strong> carenza di ispettori ci<br />

impedisce, oggi, di puntare subito a<br />

quel<strong>la</strong> che sarebbe l’organizzazione<br />

migliore.<br />

Quale sarebbe l’organizzazione<br />

migliore?<br />

In estrema sintesi.<br />

Una Direzione centrale che da<br />

indicazioni strategiche, assistita<br />

da responsabili regionali che<br />

direttamente partecipino alle scelte e<br />

poi le attuino sul territorio, riferendo<br />

direttamente al<strong>la</strong> Direzione centrale.<br />

A livello provinciale, ispettori esperti,<br />

che, “primis inter pares”, magari a<br />

rotazione, coordinino l’azione degli<br />

altri colleghi e tengano i contatti e<br />

col<strong>la</strong>borino con <strong>la</strong> regione. Coordinare<br />

in questo caso, ovviamente, dal punto<br />

di vista dei consigli, delle indicazioni<br />

operative, per l’esperienza posseduta<br />

(e questo è importante specie ora che<br />

ci accingiamo ad inserire nel corpo<br />

ispettivo nuovi giovani ispettori).<br />

Si è par<strong>la</strong>to più volte di capi team.<br />

Ma al di là del titolo, su cui si può<br />

discutere, quel<strong>la</strong> svolta a livello<br />

provinciale si dovrà soprattutto<br />

caratterizzare come una indispensabile<br />

funzione di raccordo e coordinamento<br />

non gerarchico.<br />

Una funzione di coordinamento da cui<br />

non si può prescindere!<br />

Ma perché non possiamo far<strong>la</strong> subito?<br />

oggi?<br />

Perché gli ispettori sono tanto ridotti<br />

di numero che siamo costretti, ora, a<br />

limitare l’intervento organizzativo,<br />

che sarà rego<strong>la</strong>mentato dal<strong>la</strong><br />

rinnovata, storica e datata circo<strong>la</strong>re<br />

71 del 1994, al rafforzamento del<br />

coordinamento fra centro e regione<br />

che governerà sul territorio le direttive<br />

centrali.<br />

A livello regionale e provinciale,<br />

dovranno essere a disposizione anche<br />

amministrativi per tutto quanto non<br />

è direttamente connesso all’attività<br />

ispettiva, ricevute di ritorno, notifiche,<br />

collegamenti ecc., lo scopo è quello,<br />

essenziale, di sgravare il più possibile<br />

l’ispettore da adempimenti di tipo<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 43<br />

burocratico.<br />

L’ispettore non deve <strong>la</strong>vorare su una<br />

scrivania, deve farlo all’esterno,<br />

dove rappresenta l’istituto, anche gli<br />

adempimenti come attestazione delle<br />

presenze, straordinari ecc. dovranno<br />

essere sburocratizzate per favorire <strong>la</strong><br />

mobilità sul territorio degli ispettori.<br />

Avete visto tutti come siano cresciute<br />

in questi anni le applicazioni di<br />

software, in partico<strong>la</strong>re a supporto<br />

delle attività ispettive. Quest’anno,<br />

terminate le sperimentazioni, abbiamo<br />

messo a disposizione di tutti gli<br />

ispettori l’accesso alle procedure di<br />

intelligence.<br />

Su questa strada certamente<br />

continueremo, ma continueremo in<br />

maniera control<strong>la</strong>ta, verificando in<br />

continuo l’efficacia e l’utilizzo delle<br />

funzioni, tutte tracciate.<br />

Per l’utilizzo, come sapete, ci sono<br />

diversi livelli di accesso che tengono<br />

conto delle competenze territoriali.<br />

Per migliorare l’organizzazione<br />

all’inizio di giugno faremo con i<br />

coordinatori regionali un incontro a<br />

Roma, primo di una consuetudine<br />

che sarà sviluppata per tenere alto il<br />

livello ci dialogo e coordinamento<br />

fra Centro e periferia. In questa e<br />

nelle successive riunioni saranno<br />

attentamente valutate le specificità<br />

locali in re<strong>la</strong>zione al quadro generale<br />

dell’azione ispettiva e saranno<br />

collegialmente valutati i risultati.<br />

Quindi ci sarà un maggiore<br />

coordinamento per tutta l’attività, per<br />

evitare fughe in avanti ed evitare di<br />

gestire 1600 cani sciolti anziché 1600<br />

ispettori organizzati che vanno su<br />

degli obiettivi prefissati.<br />

Detto questo una paro<strong>la</strong> anche sul<strong>la</strong><br />

Commissione vigi<strong>la</strong>nza.<br />

La Commissione vigi<strong>la</strong>nza, come<br />

sapete, ha concluso i suoi <strong>la</strong>vori in<br />

tempo utile, ma comunque non sono<br />

state ancora recepite in provvedimenti<br />

le indicazioni che puntualmente<br />

scaturite dal confronto.<br />

Però le indicazioni conclusive sono<br />

sul verbale e siamo d’accordo con il<br />

Direttore che è necessario insistere<br />

perché nel prossimo contratto si<br />

possano realizzare.<br />

La funzione ispettiva è unica! Non<br />

c’era bisogno di scriverlo in un<br />

verbale di Commissione, essendo<br />

pacifico da tempo.<br />

In futuro sarà quindi delineato un<br />

percorso che seguiranno tutti quelli<br />

che acquisiranno <strong>la</strong> qualifica di<br />

ispettore. Un ispettore non si forma<br />

in tempi brevi, sappiamo benissimo<br />

che il tempo di formazione è piuttosto<br />

lungo e quindi è giusto che i nuovi<br />

partano da un livello iniziale.<br />

Ma è chiaro che quando saranno<br />

ispettori a tutti gli effetti, il percorso<br />

di carriera dovrà considerarsi concluso<br />

e dovranno accedere al<strong>la</strong> funzione<br />

unica come tutti gli altri.<br />

Naturalmente per primi dovranno<br />

ottenere <strong>la</strong> funzione unica sono<br />

quelli che già sono ispettori, tutti<br />

loro svolgono <strong>la</strong> medesima funzione<br />

e pertanto non dovranno avere<br />

inquadramenti differenziati.<br />

Uno sviluppo successivo di carriera<br />

e di funzioni potrà essere delineato<br />

quando il numero degli ispettori sarà<br />

adeguato e potranno essere disegnate,<br />

come è necessario, nuove figure<br />

professionali, non è possibile che<br />

dopo un numero comunque limitato<br />

di anni un ispettore si fermi senza<br />

possibilità alcuna di avanzamenti.<br />

Queste sono cose che era il caso di<br />

puntualizzare.<br />

Un’altra cosa che volevo qui<br />

ricordare, è quel<strong>la</strong> dei poteri<br />

dell’ispettore.<br />

Se l’ispettore dell’INPS, come i<br />

colleghi delle DPL, fosse ufficiale di<br />

polizia giudiziaria ciò consentirebbe<br />

evidenti vantaggi sul piano<br />

organizzativo.<br />

Anche su questo, d’accordo con<br />

il Direttore Generale, ci stiamo<br />

impegnando seriamente.<br />

L’occasione oggi di una diversa<br />

maggioranza e di un diverso Governo,<br />

che si è presentato sin dall’inizio<br />

con <strong>la</strong> voglia di fare e ancora fare, è<br />

l’occasione per portare avanti, proprio<br />

in questo momento, e con forza, tutte<br />

le nostre rivendicazioni.<br />

Io ho fiducia che qualche cosa<br />

o almeno le cose più importanti<br />

riusciremo a portarle a casa.<br />

Detto questo io volevo ringraziare<br />

tutti voi, perché se continuiamo<br />

ad ottenere risultati sempre più<br />

importanti, nonostante tutti i problemi<br />

che ci sono, questo si deve al<strong>la</strong> voglia<br />

di fare, all’abnegazione, allo spirito di<br />

corpo, di tutti gli ispettori.<br />

Vi ringrazio e vi saluto.


44 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

Da diversi anni <strong>la</strong> lotta all’economia<br />

sommersa ed al <strong>la</strong>voro irrego<strong>la</strong>re<br />

nelle sue molteplici manifestazioni<br />

costituisce una delle priorità<br />

dell’agenda politica del Governo<br />

nel tentativo di ridurre <strong>la</strong> portata di<br />

un fenomeno che oltre ad incidere<br />

sul sistema di protezione sociale dei<br />

cittadini è fonte di distorsione del<br />

sistema produttivo del Paese.<br />

L’esigenza di trovare una soluzione al<br />

problema del sommerso, oggi più che<br />

mai, è avvertita come una questione<br />

di fondamentale importanza dato che<br />

una drastica riduzione del fenomeno<br />

darebbe un contributo importante<br />

per riportare a livello europeo <strong>la</strong><br />

competitività del nostro Paese e<br />

ristabilirebbe gli indispensabili<br />

principi di equità sociale e di certezza<br />

delle norme.<br />

In tema di sommerso hanno<br />

conseguito buoni risultati i Governi<br />

che si sono succeduti al<strong>la</strong> guida del<br />

Paese negli ultimi anni sviluppando<br />

strategie finalizzate al<strong>la</strong> prevenzione,<br />

al sostegno dell’occupazione,<br />

all’adozione di strumenti in grado<br />

di stimo<strong>la</strong>re percorsi di emersione<br />

spontanea.<br />

Politiche, queste, che certamente<br />

hanno consentito di fare notevoli passi<br />

avanti nel<strong>la</strong> conoscenza e capacità<br />

di lettura del sommerso ma resta<br />

ancora molto da fare per trovare e<br />

sostenere un modello di sviluppo<br />

dinamico, flessibile, che coniughi le<br />

ragioni del<strong>la</strong> competitività con quelle<br />

dell’inclusione sociale.<br />

Reprimere i comportamenti in<br />

vio<strong>la</strong>zione delle normative per<br />

alimentare una cultura del<strong>la</strong> legalità<br />

è parte essenziale di una corretta<br />

strategia a favore dell’emersione<br />

ed elemento imprescindibile per<br />

garantire un efficace sistema di tute<strong>la</strong>,<br />

prevenzione e sicurezza sui luoghi di<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

In tale contesto, è fondamentale il<br />

ruolo del<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza non solo quale<br />

strumento di politica economica in<br />

grado di migliorare <strong>la</strong> competitività<br />

del Paese ma anche di garantire flussi<br />

di entrate adeguati al<strong>la</strong> sostenibilità<br />

del nostro sistema di sicurezza sociale.<br />

È essenziale, quindi, l’adozione di<br />

strategie che abbiano come centro il<br />

controllo ed il presidio del territorio.<br />

A tal fine è determinante il supporto di<br />

Intervento<br />

N. Lanzetta, Delegato ANIV ai rapporti con le associazioni<br />

di categoria e i partiti politici<br />

un sistema informativo che raccolga<br />

le informazioni sulle aziende, sui<br />

<strong>la</strong>voratori e sulle loro interazioni e<br />

che possa quindi essere di ausilio<br />

sia per l’indagine di fenomeni di<br />

evasione ed elusione contributiva sia<br />

per pianificare interventi mirati verso i<br />

soggetti coinvolti in tali fenomeni.<br />

La Vigi<strong>la</strong>nza dell’INPS che negli<br />

ultimi anni e’ stata interessata da un<br />

profondo processo di innovazione<br />

tecnologica, ha ottenuto risultati molto<br />

lusinghieri ed incoraggianti mediante<br />

l’utilizzo dell’informazione quale<br />

elemento strategico per individuare<br />

sul territorio fenomeni di <strong>la</strong>voro nero<br />

e irrego<strong>la</strong>re.<br />

Sotto <strong>la</strong> spinta propulsiva del Centro<br />

studi ANIV, sono state,infatti, ideate<br />

e realizzate specifiche procedure,<br />

oggi <strong>la</strong>rgamente in uso all’interno<br />

dell’INPS, che selezionano,<br />

incrociano ed aggregano secondo una<br />

logica funzionale al<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza dati<br />

e informazioni presenti sulle banche<br />

dati interne ed esterne all’Istituto in<br />

grado di fornire all’utente:<br />

- una dettagliata analisi del tessuto<br />

socio economico di qualunque<br />

territorio del Paese;<br />

- <strong>la</strong> rilevazione di possibili fenomeni<br />

di <strong>la</strong>voro sommerso;<br />

- <strong>la</strong> rilevazione di sintomi di criticità<br />

nel comportamento del soggetto<br />

contribuente; e, sul fronte delle<br />

prestazioni a sostegno del reddito<br />

e dei benefici contributivi volti ad<br />

incentivare l’occupazione:<br />

- l’individuazione di quei soggetti<br />

che presentano richieste di<br />

conguaglio i cui importi si discostano<br />

significativamente dal<strong>la</strong> media<br />

dei conguagli rilevati nello stesso<br />

periodo per <strong>la</strong> generalità dei datori<br />

di <strong>la</strong>voro appartenenti al medesimo<br />

settore merceologico ed operanti nel<br />

medesimo territorio con pari forza<br />

occupazionale.<br />

La recente introduzione del<strong>la</strong><br />

comunicazione telematica preventiva<br />

dell’instaurazione di ogni nuovo<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> generalizzazione<br />

del Documento Unico di Rego<strong>la</strong>rità<br />

Contributiva a tutti i settori produttivi<br />

potrebbero costituire ulteriori<br />

elementi di analisi e comparazione per<br />

arricchire il quadro delle conoscenze<br />

già in nostro possesso.<br />

Le strategie per una vigi<strong>la</strong>nza<br />

moderna e vincente, a mio parere,<br />

non possono che fondarsi anzitutto<br />

sull’informazione intesa non come<br />

semplice conoscenza di dati ma<br />

come capacità di e<strong>la</strong>borare le<br />

informazioni ponendole in re<strong>la</strong>zione<br />

alle problematiche da risolvere e<br />

generando quindi iniziative operative.<br />

È ovvio che in tutta questa attività<br />

il perno è rappresentato dal<strong>la</strong> figura<br />

dell’ispettore di vigi<strong>la</strong>nza che, con<br />

<strong>la</strong> sua esperienza ed il suo spirito<br />

di osservazione, è in grado di<br />

trasformare i dati in informazioni.<br />

Per fare questo, però, l’ispettore ha<br />

bisogno di arricchire costantemente<br />

<strong>la</strong> sua professionalità tramite<br />

periodiche iniziative di formazione<br />

ed aggiornamento orientate<br />

all’accrescimento del<strong>la</strong> sua cultura<br />

giuridica ed economica in quanto,<br />

essendo chiamato ad operare in un<br />

contesto di sofisticazioni sempre<br />

mutevole, deve disporre, oltre che di<br />

elevate capacità intuitive, anche di<br />

conoscenze specifiche e di adeguate<br />

chiavi di lettura e di interpretazione<br />

di quei complessi fenomeni che<br />

caratterizzano i comportamenti del<br />

mercato.


Le mie vogliono essere soltanto delle<br />

considerazioni che scaturiscono dal<strong>la</strong><br />

mia lunga esperienza di <strong>la</strong>voro nel<br />

nostro Istituto e dal<strong>la</strong> mia costante<br />

vicinanza agli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Abbiamo stabilito un sodalizio, ormai<br />

da venti anni, da quando il grande<br />

Billia, è il caso di ricordarlo, con <strong>la</strong><br />

sua intelligenza non comune e con<br />

<strong>la</strong> sua lungimiranza ha sviluppato <strong>la</strong><br />

sua strategia istituzionale dedicando<br />

un’attenzione partico<strong>la</strong>re a due<br />

aree professionali: gli informatici,<br />

prevalentemente sul versante interno,<br />

e gli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza sul versante<br />

esterno, sul mercato.<br />

Billia ha acceso e alimentato l’anima<br />

del<strong>la</strong> vostra Associazione, investendo<br />

molto in tutti i sensi.<br />

Quando, oggi, sento par<strong>la</strong>re di Scuo<strong>la</strong><br />

superiore del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza penso che<br />

questa iniziativa sia in ritardo di<br />

venti anni dal<strong>la</strong> mitica esperienza<br />

formativa di Siena che, a mio avviso,<br />

ha costituito il prototipo di quel<strong>la</strong><br />

Scuo<strong>la</strong> per ispettori che oggi ancora<br />

non abbiamo.<br />

Chi ha avuto <strong>la</strong> fortuna e il piacere<br />

di vivere quel<strong>la</strong> esperienza esaltante<br />

e coinvolgente ricorda l’impegno,<br />

<strong>la</strong> partecipazione e il valore<br />

emozionale oltre che cognitivo di<br />

quel<strong>la</strong> esperienza perché, quando si<br />

coniugano ragioni ed emozioni, il<br />

successo è scontato.<br />

Poco prima ho letto velocemente un<br />

documento che un vostro collega, il<br />

dottor Vicinanza, mi ha fatto vedere.<br />

Dice cose condivisibili e importanti,<br />

cose che provocano sofferenza in<br />

chi <strong>la</strong>vora perché vengono disattese<br />

aspettative. Mi diceva, infatti, che è<br />

un C5 e se avesse scelto <strong>la</strong> carriera<br />

amministrativa, oggi potrebbe essere<br />

direttore di agenzia.<br />

Questo probabilmente è vero, e allora<br />

mi chiedo: perché non l’ha fatto? E<br />

rispondo che, forse, come dicono i<br />

tifosi del<strong>la</strong> Roma, aveva una fede e<br />

l’ha mantenuta.<br />

Si, <strong>la</strong> fede è fondamentale, perché<br />

senza di essa non si va da nessuna<br />

parte.<br />

Ma, fino a quando sottoscriveremo i<br />

contratti integrativi a fine anno sarà<br />

difficile definire questioni importanti<br />

e delicate, come le vostre, perché i<br />

contratti non potranno che limitarsi a<br />

legittimare quanto è accaduto, senza il<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 45<br />

Intervento<br />

F. Porrari, Direttore centrale Risorse umane INPS<br />

respiro dell’innovazione!<br />

Per questo, nel giugno prossimo<br />

dovremo affrontare l’integrativo<br />

quadriennale per definire le linee<br />

di una riconfigurazione funzionale<br />

di sistema per risolvere i problemi<br />

reali in termini di sostenibilità del<br />

cambiamento che vogliamo fare.<br />

Però, bisogna fare una scelta e, a tale<br />

riguardo, mi richiamo a quanto ha<br />

accennato prima il collega Sparagna.<br />

L’organico dell’Istituto è di 34.914<br />

dipendenti mentre <strong>la</strong> forza, al 30<br />

aprile scorso, è di 30.686, di cui il<br />

55% donne e il 45% uomini: una<br />

carenza di -4.228 unità di personale.<br />

I dirigenti di seconda fascia<br />

dovrebbero essere 583 e invece sono<br />

379, con una carenza di -204 unità<br />

pari al -35%.<br />

L’area “C”, poi, è critica: su un<br />

organico di 29.103 persone, ne<br />

abbiamo 24.623 con una carenza di<br />

-4.480 unità pari al -15%, che sale<br />

a -43% nell’area C4 – C5 in cui<br />

dovremmo avere 6.040 unità e ne<br />

abbiamo 3.436, cioè poco più del<strong>la</strong><br />

metà.<br />

L’organico degli ispettori di vigi<strong>la</strong>nza<br />

è di 2.400 unità ma <strong>la</strong> forza, al 26<br />

maggio scorso, è di 1.612: mancano<br />

-788 unità, cioè il -32,8%, che solo<br />

in parte saranno compensate con il<br />

concorso pubblico in atto a 296 posti.<br />

L’età media dei 609 ispettori con<br />

qualifica C5 è di 59,8 anni, quel<strong>la</strong>


46 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

dei 3 con qualifica C4 è di 63,3 anni<br />

e l’età media dei 1000 ispettori con<br />

qualifica C3 è di anni 48,9.<br />

L’anno scorso le donne erano il 25%,<br />

ora sono scese al 23%.<br />

Un dato interessante riguarda i titoli di<br />

studio. Nell’Istituto il titolo di <strong>la</strong>urea<br />

è posseduto dal 32,02% del personale,<br />

percentuale che sale di ben quattro<br />

punti, al 36,3%, per gli ispettori di<br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Anche per il diploma, il 54,76% in<br />

generale, sale al 63% per gli ispettori.<br />

Questi dati hanno un loro significato,<br />

che va letto e tenuto in considerazione<br />

quando si fanno scelte di politica<br />

gestionale.<br />

L’attuale organico di circa 35mi<strong>la</strong><br />

dipendenti è ancora valido? È utile<br />

fare riferimento ancora a 35 mi<strong>la</strong><br />

dipendenti, <strong>la</strong> cui carenza ormai<br />

cronica non sarà mai colmata per<br />

il blocco delle assunzioni che dura<br />

ormai da anni?<br />

Personalmente ritengo che si<br />

debba fare una seria riflessione sul<br />

contenimento, oltre che dei costi,<br />

anche del numero delle persone in<br />

un contesto in cui l’automazione e<br />

<strong>la</strong> telematizzazione delle attività e<br />

dei processi di <strong>la</strong>voro sollecitano<br />

una revisione dell’attuale modello<br />

organizzativo di funzionamento.<br />

E, allora, quanti ispettori servono?<br />

Se l’Istituto nazionale del<strong>la</strong><br />

previdenza sociale non è più soltanto<br />

un trasferitore di reddito in base al<strong>la</strong><br />

sua mission dei decenni passati, ma è<br />

anche un rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> dinamica<br />

del<strong>la</strong> correttezza dei comportamenti<br />

delle aziende sul mercato, in un<br />

contesto sociale ed economico in<br />

cui il mondo del <strong>la</strong>voro cambia<br />

rapidamente, ritengo sia necessario<br />

potenziare l’organico degli ispettori<br />

di vigi<strong>la</strong>nza in un’ottica non<br />

meramente quantitativa, ma di mission<br />

istituzionale, soprattutto là dove il<br />

mercato richiede controlli continui<br />

con professional competenti per <strong>la</strong><br />

lotta al sommerso.<br />

Bisogna ripensare il sistema,<br />

ripensare <strong>la</strong> funzione del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

nel nuovo contesto, nel<strong>la</strong> nuova<br />

cultura e nel<strong>la</strong> nuova conoscenza<br />

del mercato con le sue dinamiche<br />

complesse.<br />

Solo questo può rendere forte questa<br />

domanda politica nell’ottica di una<br />

strategia socioeconomica di alto<br />

profilo.<br />

Sì, perché questa politica aziendale,<br />

finalizzata a rego<strong>la</strong>mentare e a<br />

verificare i comportamenti del<br />

mercato ha una redditività legata<br />

all’afflusso nell’Istituto di entrate<br />

sostanziose.<br />

Nei vari libri che in quest’ultimo<br />

periodo vengono pubblicati<br />

per criminalizzare <strong>la</strong> pubblica<br />

amministrazione c’è anche una parte<br />

di verità: c’è del<strong>la</strong> strumentalizzazione<br />

e del<strong>la</strong> demagogia, ma è pur<br />

vero che vi sono sistemi pubblici<br />

che funzionano bene e altri che<br />

funzionano meno.<br />

Quelli che funzionano, come per<br />

esempio l’INPS, devono avere il<br />

coraggio e <strong>la</strong> determinazione di dire<br />

con chiarezza che funzionano, pur<br />

con <strong>la</strong> consapevolezza che all’interno<br />

ci sono comportamenti anomali che<br />

devono essere “rivisti”.<br />

Noi dell’Inps siamo<br />

un’amministrazione sana, competente,<br />

capace di dare risultati importanti<br />

e visibili e lo stiamo dimostrano da<br />

anni!<br />

Leggevo un articolo di Panebianco sul<br />

Corriere del<strong>la</strong> Sera che diceva “<strong>la</strong> P.A.<br />

è ancora soffocata da un eccesso di<br />

leggi, e quindi di burocratizzazione”.<br />

Questo, perché <strong>la</strong> P.A. è incapace<br />

di controlli ex post che significano<br />

capacità di controllo sui risultati e<br />

sul<strong>la</strong> performance del personale,<br />

diversamente dai controlli ex ante che<br />

sono controlli formali e procedurali.<br />

Infatti, nel<strong>la</strong> logica dei controlli ex<br />

ante l’importante non è il risultato,<br />

quanto il fatto che le procedure siano<br />

formalmente eseguite.<br />

Anche noi, nel nostro Istituto,<br />

purtroppo viviamo questa dinamica un<br />

po’ schizofrenica.<br />

Siamo un’azienda culturalmente<br />

avanzata, con importanti obiettivi<br />

strategici e di cambiamento per fare<br />

di questo Istituto l’amministrazione<br />

pubblica più avanzata, poi troviamo<br />

freni nei tanti vincoli che ci vengono<br />

imposti.<br />

Nel<strong>la</strong> mia esperienza professionale<br />

nell’Istituto a volte ho firmato<br />

provvedimenti non condivisi e quindi<br />

non sottoscritti da miei dirigenti, non<br />

perché fossero illegittimi, ma perché<br />

questi dirigenti sono ancora lontani<br />

dall’aver metabolizzato <strong>la</strong> cultura del<br />

rischio che è necessaria per attivare<br />

processi di innovazione veri, fermo<br />

restando il rispetto del<strong>la</strong> legge.<br />

Il dirigente deve immaginare di<br />

trovarsi come sul<strong>la</strong> cresta di una<br />

montagna: se scende troppo a valle,<br />

è nel<strong>la</strong> palude del<strong>la</strong> burocrazia in cui<br />

le carte sono a posto, ma non cambia<br />

nul<strong>la</strong>.<br />

La cresta è il confine dove si<br />

assumono le decisioni che aprono<br />

all’innovazione e al cambiamento.<br />

Cultura del rischio, quindi, intesa<br />

come capacità di governare<br />

l’incertezza per un obiettivo positivo e<br />

di assumersi responsabilità, al di là del<br />

rassicurante garantismo formalistico.<br />

È questo che fa <strong>la</strong> differenza fra un<br />

dirigente pubblico che vuole innovare<br />

e un dirigente che cerca soltanto di<br />

caute<strong>la</strong>rsi applicando le norme, ma<br />

non interpretandole.<br />

Il vostro <strong>la</strong>voro, ispettori, è visibile e<br />

i vostri risultati sono visibili; voi non<br />

<strong>la</strong>vorate in team in cui il risultato è<br />

<strong>la</strong> media aritmetica di tutti quelli che<br />

operano nel gruppo, che compensa<br />

<strong>la</strong> minore produttività dell’uno con il<br />

maggiore rendimento dell’altro.<br />

Il vostro è un <strong>la</strong>voro individuale di<br />

professional, in un contesto di forte<br />

coesione con una visione integrata.<br />

La visibilità e <strong>la</strong> misurabilità del<br />

vostro <strong>la</strong>voro, lo diceva chi mi ha<br />

preceduto, è un fatto importante<br />

perché costituisce l’elemento di<br />

cambiamento che deve consentirci<br />

di portare avanti quelle linee che <strong>la</strong><br />

Commissione per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ha<br />

recentemente definito e proposto.<br />

Bisogna inserire queste proposte nel<br />

nuovo contratto integrativo di ente.<br />

Per questo è necessaria <strong>la</strong><br />

condivisione con il Sindacato perché,<br />

questa è <strong>la</strong> mia personale opinione,<br />

senza il consenso del Sindacato non<br />

andiamo da nessuna parte.<br />

Questo intendo ribadirlo proprio nel<strong>la</strong><br />

mia funzione di dirigente pubblico.<br />

Dobbiamo essere capaci di grandi<br />

progetti perché, quando andiamo<br />

a confrontarci con il Sindacato<br />

dobbiamo proporre progetti forti sui<br />

quali misurarci e, se necessario, aprire<br />

un conflitto per poi superarlo.<br />

Troppo spesso ci giustifichiamo<br />

dicendo che è inutile ipotizzare<br />

o proporre cose nuove perché il


Sindacato non le passa: questo è un<br />

alibi che ci creiamo perché, quando<br />

c’era Billia, si contrattavano con il<br />

Sindacato, e passavano, progetti di<br />

grande valenza innovativa.<br />

A giugno sottoporremo al Direttore<br />

generale <strong>la</strong> proposta dell’integrativo<br />

quadriennale e poi ci confronteremo<br />

con il Sindacato, che sa bene di dover<br />

cogliere <strong>la</strong> sfida del cambiamento e<br />

dell’innovazione, come previsto nel<br />

protocollo sul <strong>la</strong>voro pubblico.<br />

Diversamente, anche noi saremo<br />

criminalizzati come “fannulloni” in<br />

maniera indifferenziata, ingiusta e<br />

demagogica.<br />

Il vostro <strong>la</strong>voro di ispettori di<br />

vigi<strong>la</strong>nza è complesso e richiede<br />

competenze di alto profilo, capacità di<br />

tenuta dei rapporti e, soprattutto, fede<br />

in un <strong>la</strong>voro che si svolge senza rete:<br />

talvolta con una macchina incendiata<br />

o con le gomme tagliate, quando non<br />

con scontri fisici, come è accaduto<br />

recentemente.<br />

Io credo che si debba continuare sul<strong>la</strong><br />

strada intrapresa da qualche decennio<br />

e che lodevolmente l’ANIV continua<br />

a portare avanti.<br />

Il merito dell’ANIV e di Sponchia,<br />

che ne è il fondatore, è di aver<br />

creato una consapevolezza, di aver<br />

definito un credo, di aver creato una<br />

percezione di sé che porta al senso<br />

del<strong>la</strong> sfida, al<strong>la</strong> certezza di dare un<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 47<br />

apporto costruttivo soprattutto in<br />

situazioni disagiate.<br />

E quanto più questo è vero, tanto più<br />

il livello delle aspettative è alto e non<br />

può essere disatteso!<br />

Mi avvio a concludere con due brevi<br />

considerazioni.<br />

La prima, riguarda <strong>la</strong> visione: voi<br />

l’avete.<br />

Una visione che deve essere coerente<br />

con gli scenari esterni in un mondo<br />

del <strong>la</strong>voro che cambia, in cui le<br />

persone cambiano.<br />

Questo vuol dire incertezza,<br />

instabilità, turbolenza e complessità,<br />

che richiedono integrazione<br />

organizzativa e cultura di alto profilo.<br />

Quando dico cultura non mi riferisco<br />

soltanto alle competenze, ma al<strong>la</strong><br />

consapevolezza e al<strong>la</strong> conoscenza<br />

integrate non solo per quel che<br />

riguarda lo specifico del<strong>la</strong> vostra<br />

attività, ma anche saperi a più ampio<br />

spettro quali <strong>la</strong> statistica, l’economia,<br />

<strong>la</strong> comunicazione e <strong>la</strong> psicologia,<br />

visto il rapporto spesso difficile e<br />

complesso con i vostri interlocutori.<br />

Per questo credo che una Scuo<strong>la</strong><br />

superiore per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza non debba<br />

essere un fatto burocratico o un mero<br />

corsificio di iniziative formative<br />

serializzate, ma un <strong>la</strong>boratorio e<br />

una palestra di scambio fortemente<br />

innovativi.<br />

La seconda considerazione riguarda<br />

l’etica dei comportamenti.<br />

Interessa tutti: chi <strong>la</strong>vora nell’area<br />

delle pensioni, chi in quel<strong>la</strong> dei<br />

contributi, chi par<strong>la</strong> con i cittadini<br />

e, indubbiamente, voi che vi<br />

interfacciate quotidianamente con<br />

contesti difficili, critici e a rischio.<br />

Etica dei comportamenti vuol dire<br />

impegno responsabile perché viviamo<br />

in un contesto sociale in cui si è<br />

abbassata <strong>la</strong> guardia, come i giornali<br />

mostrano quotidianamente.<br />

L’impegno è fondamentale perchè<br />

i risultati non arrivano da soli, ma<br />

soltanto se le persone operano come<br />

se l’azienda in cui sono inseriti fosse<br />

propria.<br />

L’insieme di questi valori fa <strong>la</strong><br />

differenza che rende giustizia dei<br />

risultati che i cittadini si attendono da<br />

noi, a tutti i livelli.<br />

Concludo con l’impegno a sanare<br />

situazioni ancora in sofferenza<br />

in occasione del nuovo contratto<br />

nazionale che dovrà consentire<br />

quanto vogliamo realizzare, nel<strong>la</strong><br />

consapevolezza che <strong>la</strong> vostra<br />

professionalità, dopo il primo periodo<br />

di rodaggio e di apprendimento, si<br />

esplica in modo sostanzialmente<br />

uguale a prescindere dalle attuali<br />

qualifiche.<br />

Questo è l’obiettivo che ci<br />

impegniamo a realizzare.<br />

Buon <strong>la</strong>voro a tutti.


48 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

La nostra Associazione è veramente<br />

qualche cosa di diverso.<br />

Come diceva nel precedente<br />

intervento <strong>la</strong> Dr.ssa Ghisani,<br />

Presidente dell’Enpals, l’<strong>Aniv</strong> non<br />

è un sindacato “ennesimo” ma<br />

un’associazione che ha sempre fatto<br />

del<strong>la</strong> professione dell’Ispettore <strong>la</strong><br />

bandiera.<br />

Questa diversità è ciò che ci permette<br />

di essere sempre presenti e pronti ad<br />

ogni novità e sempre con <strong>la</strong> forza<br />

delle idee e delle proposte.<br />

Gli iscritti <strong>Aniv</strong> non fanno richieste<br />

fini a se stessi, ma fanno proposte<br />

per migliorare in ogni fase il<br />

proprio <strong>la</strong>voro dal punto di vista<br />

professionale.<br />

Per crescere e stare al passo bisogna<br />

rafforzare <strong>la</strong> formazione, purtroppo<br />

<strong>la</strong>tente nell’Istituto.<br />

Da qui nasce <strong>la</strong> continua richiesta da<br />

parte del<strong>la</strong> associazione, del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong><br />

Superiore per <strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, progetto<br />

che da tempo richiediamo e che da<br />

questo nostro convegno esce chiamato<br />

a gran voce.<br />

Sarebbe un sogno l’anno prossimo<br />

poter dire di aver<strong>la</strong> realizzata o<br />

quantomeno di aver iniziato l’opera di<br />

realizzazione.<br />

La scuo<strong>la</strong> superiore serve per<br />

permettere agli Ispettori, in ogni parte<br />

d’Italia ed in maniera uniforme di<br />

intervenire e non creare differenze,<br />

come richiedeva anche <strong>la</strong> dottoressa<br />

Magri rappresentante del<strong>la</strong><br />

Associazione Industriali, fra Aosta e<br />

<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria.<br />

Si è par<strong>la</strong>to di regionalizzare<br />

gli interventi, si ma che sia una<br />

regionalizzazione utile a sfruttare le<br />

diversità dei territori e non si riduca a<br />

una ulteriore burocratizzazione.<br />

Voglio qui ricordare che in<br />

alcune parti del territorio, <strong>la</strong><br />

regionalizzazione porta solo<br />

complicazioni burocratiche, gli<br />

Ispettori non possono essere addetti<br />

al<strong>la</strong> segreteria del personale.<br />

Non devono gli Ispettori passare il<br />

tempo a sti<strong>la</strong>re un preventivo degli<br />

interventi da fare e poi un consuntivo<br />

degli interventi fatti.<br />

Non possono stare giorni a compi<strong>la</strong>re<br />

fogli su fogli ripetitivi che, servono<br />

solo a soddisfare burocrati che non<br />

conoscono le necessità del <strong>la</strong>voro.<br />

Il dottor Crecco e il Dottor Sparagna<br />

Comunicazioni<br />

R. Bertolini, Delegato ANIV ai rapporti con le Confederazioni Sindacali<br />

hanno ricordato le carenze del<br />

personale Ispettivo, allora quello<br />

presente va utilizzato sul territorio<br />

e non a soddisfare le fantasie di<br />

burocrati.<br />

Se non ci si fida di un Ispettore allora<br />

bisogna toglierli il patentino.<br />

L’Ispettore fa un <strong>la</strong>voro così delicato<br />

che se non è una persona seria può<br />

fare molti più danni e “ruberie<br />

<strong>la</strong>vorando” che non “imbrogliare<br />

qualche chilometro o un articolo 20”.<br />

Nel corso del nostro ultimo congresso<br />

di Bel<strong>la</strong>ria, sono stato delegato<br />

ai rapporti fra <strong>la</strong> Associazione e i<br />

Sindacati Confederali.<br />

Ho cominciato a prendere i primi<br />

contatti, ma visto il clima politico<br />

di questo periodo, crisi di governo e<br />

nuove elezioni, ho dovuto attendere<br />

che si schiarisse <strong>la</strong> situazione per<br />

<strong>la</strong>nciare un nostro progetto.<br />

Considero da oggi di poter partire a<br />

tempo pieno su questa realizzazione.<br />

L’<strong>Aniv</strong>, già da due anni, si è detta<br />

disponibile, a titolo gratuito, a<br />

fornire i propri iscritti per andare<br />

a par<strong>la</strong>re del mondo del <strong>la</strong>voro ai<br />

ragazzi nelle scuole.<br />

Anche in questo caso è necessaria<br />

<strong>la</strong> sinergia con i Sindacati e con il<br />

Ministro del<strong>la</strong> pubblica Istruzione.<br />

Quando, sul <strong>la</strong>voro mi trovo ad<br />

intervistare i giovani assunti, spesso<br />

mi accorgo di come siano all’oscuro<br />

dei loro diritti e dei loro doveri.<br />

Noi, ribadisco Gratuitamente,<br />

siamo pronti a studiare un pacchetto<br />

didattico da illustrare ai ragazzi e<br />

credo che siano ore ben spese per loro,<br />

per il loro futuro e, scusate se sono<br />

immodesto ma ci credo veramente,<br />

per il futuro del<strong>la</strong> nostra Nazione.<br />

Io credo che noi Ispettori dobbiamo<br />

trasmettere le nostre conoscenze a chi<br />

sarà il futuro del<strong>la</strong> nostra Nazione, ai<br />

giovani studenti e pertanto, a nome<br />

del<strong>la</strong> associazione, vorrei instaurare<br />

un rapporto con le scuole superiori per<br />

insegnare ai ragazzi i diritti ed i doveri<br />

nel mondo del <strong>la</strong>voro.<br />

Venerdì scorso, ho avuto un incontro<br />

con l’Assessore al Lavoro del<strong>la</strong><br />

provincia di Massa Carrara, provincia<br />

in cui io opero, ed ho a lui presentato<br />

il progetto per vedere se si può partire<br />

come sede pilota.<br />

Ovviamente noi, come Associazione<br />

dovremmo creare un giusto pacchetto<br />

didattico da portare nelle scuole,<br />

anche quello a titolo gratuito, per<br />

fornire <strong>la</strong> stessa informazione a tutti i<br />

ragazzi di tutta Italia.<br />

L’Assessore si è detto molto entusiasta<br />

del<strong>la</strong> cosa e attende di vedere al più<br />

presto il nostro pacchetto per poterlo<br />

illustrare ai presidi del<strong>la</strong> provincia ed<br />

organizzare il tutto per il prossimo<br />

anno sco<strong>la</strong>stico.<br />

Spero di non avervi annoiato troppo e<br />

voglio dire solo una ultimissima cosa,<br />

non credo sia facile trovare un gruppo<br />

di <strong>la</strong>voratori così disponibili in tutto,<br />

compreso a venire ai convegni di<br />

studio per imparare.<br />

Si è vero ogni anno scegliamo posti<br />

magnifici, ma partecipiamo ai <strong>la</strong>vori<br />

con grande impegno e serietà e<br />

soprattutto contrariamente a quanto si<br />

dice, impariamo a spese nostre.


Vorrei sottoporre al<strong>la</strong> vostra<br />

attenzione qualche riflessione in<br />

libertà, in cui cercherò di toccare dei<br />

temi che possano riguardare il futuro<br />

e ne puntualizzerò altri, perché nel<strong>la</strong><br />

mia azione cerco sempre di toccare<br />

con mano le cose, di vedere <strong>la</strong> realtà,<br />

uscendo, nei limiti del possibile, dalle<br />

parole.<br />

Oggi abbiamo sentito fare gli elogi<br />

del<strong>la</strong> legge 124 del 2004. Ma tutti<br />

noi, tutti quelli che mi sono stati<br />

vicini sanno quanto si combatté in<br />

quel periodo per limitare i danni.<br />

C’è un metodo molto semplice per<br />

capire come funziona una nuova<br />

organizzazione e i vantaggi di un<br />

nuovo sistema: è il nudo linguaggio<br />

delle cifre. I risultati trimestrali del<strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza “integrata” hanno fatto<br />

vedere un elemento molto semplice<br />

e molto significativo che non siamo<br />

riusciti a tradurre in realtà, e cioè<br />

che, mentre i risultati del<strong>la</strong> quota<br />

INPS crescevano in continuazione,<br />

gli altri qualche volta diminuivano o<br />

aumentavano di cifre molto marginali.<br />

Quindi che cosa è cambiato dal punto<br />

di vista dell’impatto complessivo?<br />

Forse non è cambiato molto! La<br />

produttività del nostro istituto, parlo<br />

dell’INPS, continua a salire, abbiamo<br />

superato da tempo il milione di euro<br />

come fatturato per ogni ispettore, tutto<br />

compreso. Quindi ci sarebbe qualcosa<br />

su cui ragionare anche su questa<br />

normativa. E’ vero, abbiamo una<br />

cabina di regia che ci dice tante cose,<br />

ci da delle indicazioni, però abbiamo<br />

anche dei comportamenti in periferia<br />

in cui prevale una sorta di supremazia<br />

che forse non è nello spirito del<strong>la</strong><br />

legge. Volevo solo metterlo in<br />

chiaro, visto che se ne è par<strong>la</strong>to negli<br />

interventi di questa mattina.<br />

Negli interventi ho anche sentito<br />

par<strong>la</strong>re dei sindacati. Non possiamo<br />

fare nul<strong>la</strong> senza i sindacati. Sono una<br />

forza costruttiva, una forza importante<br />

ma qualche volta dico, questo a me<br />

stesso, non siamo riusciti a concludere<br />

molto. È un problema.<br />

Allora raccogliamo le parole del<br />

dott. Porrari: impegno di tutti<br />

per far capire, spiegare, trattare<br />

continuamente, cercando, di arrivare<br />

ad una conclusione positiva.<br />

Uno spiraglio, forse, lo vediamo<br />

tutti quanti, ed è quello che è stato<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 49<br />

Conclusione<br />

dei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giornata<br />

V. Crecco, Direttore generale INPS


50 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

annunciato recentemente dalle tre<br />

confederazioni, secondo il quale il<br />

nuovo modello contrattuale sposta<br />

a livello aziendale ed a livello<br />

periferico, <strong>la</strong> trattazione sui benefici<br />

aggiuntivi. Questo può essere un<br />

elemento che ci può portare, se<br />

opportunamente configurato, dei<br />

vantaggi non solo personali, ma anche<br />

all’istituto e all’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

L’altra notazione che volevo fare<br />

molto in generale è che nel<strong>la</strong> mia<br />

attività di Direttore generale ho<br />

sempre portato avanti le istanze del<strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza e soprattutto le istanze di<br />

lotta al <strong>la</strong>voro nero, al sommerso.<br />

Però non ho mai trovato, tra tutte le<br />

cose che ho fatto, un’opposizione<br />

come in questa area.<br />

Il perché non lo so, però è un dato di<br />

fatto. L’ultimo episodio è quello di<br />

qualche giorno fa, quando abbiamo<br />

esposto con il dott. Sparagna i risultati<br />

del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza del 2007. Non è che<br />

qualcuno ci ha detto bravi. Al<strong>la</strong> mia<br />

età non mi aspetto che qualcuno mi<br />

dica bravo, ma neanche una serie<br />

di obiezioni come quelle fatte: “ma<br />

come avete fatto questo miliardo<br />

e mezzo, quanti verbali vengono<br />

effettivamente pagati?”. Allora noi<br />

dobbiamo considerare che anche il<br />

recupero crediti, che è una quota dei<br />

verbali accertati negli anni precedenti,<br />

sale di mezzo miliardo l’anno. Questi<br />

recuperi, quando sono arrivato io, da<br />

un miliardo e novecentomilioni di<br />

euro è arrivato, nel 2007, a quattro<br />

miliardi e mezzo.<br />

Quest’anno supereremo i cinque<br />

miliardi. Ma questo argomento, che<br />

se aumentano le ispezioni aumenta<br />

il fatturato ispettivo e aumentano<br />

anche gli incassi reali, non è stato<br />

ritenuto un argomento valido. La<br />

nostra attività non viene ancora vista<br />

nel modo in cui <strong>la</strong> vediamo noi addetti<br />

ai <strong>la</strong>vori, o come <strong>la</strong> vedo io come<br />

Direttore Generale. Nell’istituto,<br />

quindi, bisogna ancora <strong>la</strong>vorare sul<strong>la</strong><br />

comunicazione, sul<strong>la</strong> convinzione e<br />

sul rapporto con tutti gli altri.<br />

Qualche accenno anche sul<strong>la</strong> nuova<br />

strategia per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Io, ragionando da un po’ di tempo<br />

su argomenti legati al nuovo ruolo<br />

dell’istituto, penso anche a nuove<br />

strategie per <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza, perchè<br />

molte cose stanno cambiando.<br />

Quattro o cinque anni fa, credo che<br />

ancora non fossi Direttore generale,<br />

in un convegno di quadri sindacali<br />

feci un accenno di questo tipo: dissi<br />

che dovevamo fare attenzione perché<br />

il mondo stava cambiando e le linee<br />

di cambiamento erano l’incredibile<br />

aumento del prezzo del petrolio che<br />

nel giro di tre o quattro anni sarebbe<br />

arrivato a 150 dol<strong>la</strong>ri, a causa del<strong>la</strong><br />

Cina e dei paesi emergenti che<br />

consumano energia e risorse che oggi<br />

sono a buon prezzo. Dissi ancora che<br />

il sindacato avrebbe dovuto rivedere<br />

il suo ruolo e pensarlo meglio. Ci<br />

fu anche qualche sberleffo in quel<strong>la</strong><br />

seduta, ma i fatti mi hanno dato<br />

ragione.<br />

Anche noi dobbiamo tenere conto di<br />

questo quadro che cambia per definire<br />

una nuova strategia: gli elementi per<br />

pensar<strong>la</strong> e per ragionarci ci sono tutti.<br />

Il primo è il quadro economico<br />

finanziario che governa il mondo; le<br />

competizioni fra i paesi, fra le aziende<br />

dei vari paesi, tra le consorterie<br />

internazionali, fra le multinazionali<br />

sono tali da creare situazioni<br />

complesse e talvolta difficilmente<br />

comprensibili. I costi delle materie<br />

prime creano un dislivello tra<br />

l’Italia e gli altri paesi per i quali <strong>la</strong><br />

competizione assume forme che in<br />

qualche caso toccano i limiti del<strong>la</strong><br />

non legalità, a cominciare dalle<br />

flessibilità. Per quanto riguarda il<br />

<strong>la</strong>voro nelle ristrutturazioni e tutta una<br />

serie di strumenti per cui le aziende,<br />

per competere in una nazione in cui,<br />

per altri quindici anni circa, il costo<br />

dell’energia sarà il 30% superiore a<br />

quello degli altri paesi, credo che ci<br />

saranno sicuramente delle reazioni.<br />

Quindi, da un <strong>la</strong>to noi abbiamo<br />

un tessuto produttivo che si deve<br />

adeguare ad una situazione molto<br />

difficile, che cerca strumenti per<br />

sopravvivere, per competere, ma,<br />

dall’altra, noi non possiamo non<br />

tener conto di quello che succede nel<br />

mondo produttivo in Italia.<br />

In questi ultimi due anni abbiamo<br />

<strong>la</strong>vorato molto e qui ringrazio l’ANIV,<br />

i rappresentanti che hanno col<strong>la</strong>borato<br />

con me, perché molte norme<br />

innovative entrassero nelle varie<br />

finanziarie o nei vari pacchetti.<br />

Cito alcune cose, per esempio il<br />

DURC.<br />

Il DURC si è generalizzato ed è<br />

quindi un potente elemento di freno<br />

all’illegalità.<br />

Il secondo elemento è il cosiddetto<br />

DURC interno. Voi avete letto le<br />

polemiche di questi giorni. Il DURC<br />

interno significa per noi rispettare un<br />

dettato preciso del<strong>la</strong> legge che dice: se<br />

un’azienda vuol godere di uno sgravio<br />

contributivo e fiscale deve essere in<br />

rego<strong>la</strong> con il pagamento delle imposte<br />

e dei contributi. Quindi è un DURC<br />

che, mese per mese, calcoliamo.<br />

Perciò se un’azienda vuole uno<br />

sgravio questa rego<strong>la</strong>rità <strong>la</strong> deve<br />

avere. E questo è un incentivo al<strong>la</strong><br />

legalità ed ai comportamenti corretti.<br />

L’altro elemento che tutti voi<br />

conoscete meglio di me è il discorso<br />

del sistema sanzionatorio per i<br />

cantieri. Oggi le ispezioni nei cantieri<br />

possono avere un effetto dirompente<br />

ed un effetto dissuasivo sugli elementi<br />

di illegalità.<br />

Altro ancora: <strong>la</strong> responsabilità solidale<br />

negli appalti e l’art. 2 per il settore<br />

agricolo. Sono tutti elementi per <strong>la</strong> cui<br />

realizzazione noi abbiamo col<strong>la</strong>borato<br />

con il Par<strong>la</strong>mento ed il Governo.<br />

Ma tra gli altri elementi che hanno<br />

ampliato l’area del<strong>la</strong> legalità c’è<br />

anche quello del<strong>la</strong> riscossione. Oggi<br />

noi abbiamo una situazione per cui<br />

le pubbliche amministrazioni non<br />

possono pagare, a fronte di contratti,<br />

se l’azienda che ha fornito il prodotto<br />

ha un debito nei confronti dello Stato.<br />

Quindi noi dobbiamo verificare, anche<br />

in questi casi, che tutti quelli che<br />

entrano in contatto con <strong>la</strong> Pubblica<br />

Amministrazione si comportino<br />

correttamente, altrimenti le fatture non<br />

vengono pagate.<br />

Ho detto: “le cifre sono quello che<br />

conta”. E le cifre sono che nel 2007,<br />

senza colpo ferire, quindi con i<br />

versamenti spontanei delle aziende,<br />

l’INPS ha incassato, parlo di cassa,<br />

17 miliardi in più rispetto al 2006.<br />

Allora il mondo produttivo, il mondo<br />

delle aziende, quando escono le leggi,<br />

si mette, nei limiti del possibile, nel<strong>la</strong><br />

legalità e paga. Che cosa vuol dire<br />

questo? Vuol dire che si sta ampliando<br />

l’area del<strong>la</strong> legalità, l’area di quelli<br />

che rispettano le leggi, pagano i<br />

contributi, le imposte e compiono<br />

tutti gli altri doveri che <strong>la</strong> società<br />

moderna impone. L’area dell’illegalità


assume connotati leggermente<br />

diversi da quelli di qualche anno fa.<br />

Probabilmente troviamo nelle aree di<br />

illegalità anche quelli che non pagano<br />

i contributi perché sono in situazioni<br />

così marginali che non ce <strong>la</strong> fanno.<br />

Ma l’area dell’illegalità, invece,<br />

qualche volta è determinata, voluta,<br />

forzata e contigua a comportamenti<br />

para ma<strong>la</strong>vitosi ed in qualche caso è<br />

pure appannaggio di gruppi ma<strong>la</strong>vitosi<br />

in senso puramente stretto. Parlo in<br />

partico<strong>la</strong>re dell’agricoltura, che in<br />

queste regioni, voi lo sperimentate<br />

giornalmente, sapete come funziona.<br />

E qui abbiamo avuto modo di vedere<br />

come quegli elementi di flessibilità<br />

nell’organizzazione del <strong>la</strong>voro nelle<br />

aziende si siano fusi con elementi<br />

di illegalità e di para ma<strong>la</strong>vitosità.<br />

Faccio l’esempio delle cooperative<br />

che in Sicilia stanno creando un vero<br />

problema, che nasce da un’esigenza<br />

economica reale, che è quel<strong>la</strong> dei<br />

grandi compratori nazionali per conto<br />

di supermercati di grandi catene<br />

nazionali, ma anche internazionali,<br />

che comprano direttamente sul campo<br />

<strong>la</strong> produzione agrico<strong>la</strong><br />

Il contratto che avviene tra il<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 51<br />

compratore e il produttore è del tipo:<br />

“vi cedo <strong>la</strong> produzione, mi dai i soldi,<br />

te <strong>la</strong> raccogli e sono affari tuoi”. Per<br />

fare ciò questi grandi compratori si<br />

avvalgono di cooperative “agricole”.<br />

Allora, in questa situazione, che<br />

potrebbe anche essere, dal un punto<br />

di vista dei rapporti economici,<br />

consentita, perché sono tutti contratti<br />

legali, ufficiali, non vietati dal<strong>la</strong><br />

legge, si inseriscono due elementi: il<br />

primo è che le cooperative, in mano<br />

a chi sappiamo noi, e ne abbiamo<br />

trovate alcune centinaia, forse<br />

qualche migliaio in Sicilia, ma sono<br />

dappertutto, non pagano neanche una<br />

lira di contributi.<br />

L’altro elemento è che i nostri<br />

ispettori quando arrivano sul posto,<br />

perché le situazioni che poi si creano<br />

ai danni dei <strong>la</strong>voratori sono enormi<br />

e di grande impatto sociale, non<br />

possono non applicare l’annul<strong>la</strong>mento<br />

del rapporto del <strong>la</strong>voro perché è<br />

fittizio. Ma tutte queste cose le sapete<br />

meglio di me.<br />

Quindi questo è un altro elemento su<br />

cui dobbiamo riflettere.<br />

Le esigenze del mondo produttivo,<br />

le nostre esigenze di verificare<br />

che <strong>la</strong> legalità sia rispettata, visto<br />

gli elementi parama<strong>la</strong>vitosi che<br />

si mettono in mezzo, richiedono<br />

un attento studio ed una attenta<br />

riflessione per vedere come ci<br />

dobbiamo comportare, come<br />

dobbiamo adeguare i nostri<br />

comportamenti per combattere<br />

fenomeni nuovi. Ne ho citato uno<br />

solo, ma nel<strong>la</strong> vostra esperienza ne<br />

vedete molti altri.<br />

Al<strong>la</strong> luce di tutto ciò quali possono<br />

essere le nuove linee, le nuove<br />

strategie sulle quali avviarci?<br />

In un intervento precedente è stata<br />

detta una cosa importante, che io vado<br />

dicendo da molto tempo sui tavoli del<br />

potere e del<strong>la</strong> politica. Attenzione si<br />

stanno creando nel tempo dei nuovi<br />

poveri e precisamente tra quanti<br />

saranno anziani fra quindici – venti<br />

–trenta anni. Venti o trent’anni<br />

passano presto, per quanto riguarda<br />

fatti di questo genere. Quando noi<br />

ad un giovane oggi diciamo: “<strong>la</strong><br />

tua pensione massima, se ti va bene<br />

e <strong>la</strong>vori per 45 anni, si assesterà<br />

attorno al 50%”, vuol dire che<br />

chi smetterà di <strong>la</strong>vorare e andrà in<br />

pensione sostanzialmente dimezzerà il


52 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIª Giornata<br />

proprio reddito. È un fatto importante!<br />

Che vuol dire questo? Vuol dire<br />

esattamente quello che ha detto<br />

il nostro collega. Noi dobbiamo,<br />

ed è questa un’altra missione che<br />

dovremmo darci, ragionare anche<br />

su queste cose. Dobbiamo far capire<br />

a tutti, ma soprattutto ai giovani,<br />

anche con interventi nelle scuole che,<br />

oggi, ogni euro, ogni mezzo euro<br />

versato all’Inps se lo ritroverà fra<br />

trenta/quaranta anni. E’ importante<br />

questa cosa qui. Non ci saranno altri<br />

parametri. Le condizioni economiche<br />

per i prossimi quindici anni, senza<br />

centrali elettriche, senza nuove fonti<br />

energetiche, salvo grandi scoperte<br />

e grandi innovazioni scientifiche,<br />

sostanzialmente non dovrebbero<br />

cambiare.<br />

Quindi è importante che ognuno<br />

sappia che anche se ha fatto <strong>la</strong> baby<br />

sitter per due ore e gli spettano venti<br />

euro, due euro vanno all’Inps. È<br />

importante capire questo!<br />

L’altro elemento è quello del<strong>la</strong><br />

formazione, a cui è stato già<br />

accennato. Abbiamo par<strong>la</strong>to di scuo<strong>la</strong>,<br />

di formazione superiore in questo<br />

mondo che cambia rapidamente,<br />

con aziende che si ristrutturano con<br />

contratti flessibili, con avvocati,<br />

con commercialisti di alto livello<br />

che <strong>la</strong>vorano, che imparano sempre<br />

più. In Italia arrivano le competenze<br />

e i modelli del<strong>la</strong> grande finanza<br />

internazionale, che poi vengono<br />

applicati all’italiana. Sono modelli<br />

anche più complicati dei nostri.<br />

Allora anche noi dobbiamo essere<br />

allo stesso livello, addirittura ad un<br />

livello superiore, perché dobbiamo<br />

combattere contro degli interlocutori,<br />

molto, ma molto affinati. Studiare<br />

meglio per esempio il fenomeno degli<br />

extra comunitari, in cui si annidano<br />

molte delle quote di illegalità che ci<br />

sono in questo paese.<br />

Trovare anche strumenti nuovi<br />

da suggerire al nostro legis<strong>la</strong>tore.<br />

Abbiamo par<strong>la</strong>to di contributi da<br />

trattare come “tributi”. Potremmo<br />

par<strong>la</strong>re di accertamenti induttivi.<br />

Quando un ispettore va in un cantiere<br />

e trova una impresa con dieci camion<br />

e due <strong>la</strong>voratori c’è qualcosa che non<br />

quadra. Ci sono strumenti nuovi che<br />

vanno trovati.<br />

Io non voglio andare per le lunghe,<br />

voglio solo porre il problema perché<br />

<strong>la</strong> soluzione in questo momento non<br />

ce l’ho. Credo che tutti noi dovremo<br />

pensare al<strong>la</strong> soluzione del problema<br />

come abbiamo fatto <strong>la</strong>vorando<br />

insieme nel corso di questi anni,<br />

ottenendo grossissimi risultati.<br />

I risultati maggiori non stanno tanto<br />

nel miliardo e mezzo che fatturiamo<br />

ogni anno, ma nel fatto che abbiamo<br />

contribuito, con il Par<strong>la</strong>mento ed il<br />

Governo, a mettere a punto queste<br />

norme che hanno ampliato l’area del<strong>la</strong><br />

legalità e ristretto l’area dell’illegalità<br />

e, quindi, ci danno modo di fare delle<br />

riflessioni per vedere qual è il salto<br />

che noi dobbiamo fare.<br />

Le soluzioni non ce l’ho. Ci dovremo<br />

<strong>la</strong>vorare tutti insieme. Sicuramente <strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> è un impegno che ci dovremo<br />

prendere tutti, non solo il Direttore<br />

generale, o il capo del personale. Una<br />

so<strong>la</strong> persona, per quanto potere possa<br />

avere, non riesce a fare tutto.<br />

Oggi <strong>la</strong> realtà complessa, <strong>la</strong> società<br />

complessa, comunitaria richiedono<br />

un’azione coordinata di tutti per <strong>la</strong><br />

formazione, che va fatta a tutti i livelli<br />

per ottenere e mantenere i risultati che<br />

in questi anni abbiamo ottenuto.<br />

Mi sembra che il presidente Sponchia<br />

con questo forum abbia trovato<br />

una formu<strong>la</strong> molto efficace che ha<br />

come finalità quel<strong>la</strong> di fare par<strong>la</strong>re<br />

gli addetti ai <strong>la</strong>vori. È <strong>la</strong> cosa più<br />

importante! Io qualche volta sono<br />

stato criticato perché superando le<br />

gerarchie parlo con l’addetto ai <strong>la</strong>vori.<br />

Però credo che al<strong>la</strong> fine è questo<br />

quello che ci serve.<br />

Quando noi abbiamo dovuto fare<br />

un’intervista e dare dei dati ad<br />

una rivista che stava <strong>la</strong>vorando<br />

proprio sul <strong>la</strong>voro nero, ho chiamato<br />

Sponchia e gli altri pochi amici che<br />

ogni tanto di passaggio a Roma mi<br />

vengono a trovare, ed ho detto loro<br />

di procurarci un po’ di situazioni<br />

reali, di “fatterelli” che sono capitati<br />

nell’esperienza dei vari ispettori.<br />

E molte di quelle cose sono state<br />

riportate. Debbo dire che, poi, quel<br />

foglio l’ho dato al Ministro, che è<br />

rimasto colpito dalle situazioni reali<br />

in cui ognuno di voi si trova. E questo<br />

ha contribuito a far mettere nelle varie<br />

leggi le cose che noi abbiamo chiesto.<br />

Per concludere: impegno per <strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong>, impegno sul discorso<br />

dell’organizzazione. Il collega di<br />

questa mattina ha detto giustamente<br />

che il 7 dicembre è stato firmato<br />

un protocollo di intesa con <strong>la</strong><br />

commissione, ma che il giorno 14 è<br />

stato firmato il contratto integrativo<br />

e non c’era riportato niente. È duro<br />

rispondere a questo. Lo si può fare<br />

solo se si rispetta il <strong>la</strong>voro di tutti.<br />

A volte i processi per arrivare a dei<br />

contratti partono da lontano, ma<br />

poi arrivano d’improvviso anche<br />

seguendo strade diverse. In quel caso<br />

non c’è stata sincronizzazione, ma<br />

senza volontà di nessuno! C’è un<br />

nuovo clima che si va instaurando<br />

in questo periodo, su cui io, il dott.<br />

Sparagna ed il dott. Porrari stiamo<br />

col<strong>la</strong>borando per un miglior contratto,<br />

per comprendere meglio e far<br />

comprendere meglio le nostre ragioni<br />

ai sindacati. Credo che questo possa<br />

dare, anche a breve, delle soluzione<br />

che siano soddisfacenti per tutti.<br />

Quali soluzioni pensare per le nuove<br />

strategie che noi vogliamo fare, che<br />

dobbiamo e<strong>la</strong>borare? Io credo che il<br />

forum sia un modo per far sentire le<br />

esperienze di tutti. Forse è necessario<br />

un nuovo forum, su come è cambiata<br />

<strong>la</strong> società civile e produttiva in Italia,<br />

su come è cambiata l’area del<strong>la</strong><br />

legalità e dell’illegalità, su quali sono<br />

i problemi nuovi che affrontiamo ogni<br />

giorno, come riusciamo a compensare<br />

le leggi attuali con questi problemi,<br />

su come riusciamo a far sì che chi ci<br />

vuole truffare ci veda reagire in modo<br />

più deciso.<br />

Allora l’invito che voglio fare a<br />

tutti noi è, oltre a quello di buon<br />

<strong>la</strong>voro per <strong>la</strong> vostra attività e per le<br />

vostre famiglie, quello di attivare<br />

un sito, un luogo permanente in<br />

cui una riflessione di questo genere<br />

possa essere fatta, perché soluzioni<br />

individuali credo che non esistano. Per<br />

quanto mi riguarda io non ce l’ho! Ho<br />

solo delle linee di tendenza, ma credo<br />

che il rapporto con chi <strong>la</strong>vora tutti i<br />

giorni, con chi si scontra tutti i giorni,<br />

chi rischia tutti i giorni sia l’unico<br />

modo per pervenire all’e<strong>la</strong>borazione<br />

di un concetto che ci faccia fare,<br />

anche dal punto di vista del<strong>la</strong> strategia<br />

complessiva del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza, un<br />

salto di qualità in una Italia che sta<br />

rapidissimamente cambiando.<br />

Grazie.


IIIª Giornata<br />

Buongiorno a tutti voi e<br />

ringraziamenti in partico<strong>la</strong>re all’amico<br />

Sponchia<br />

Tre anni fa, ricordo che, con un po’<br />

per bonomia, mi ero permesso di dire,<br />

nel mio intervento, che in fondo i<br />

colleghi INPS e quelli del<strong>la</strong> Direzione<br />

Provinciale del Lavoro avevano e<br />

hanno obiettivi comuni.<br />

Con grande garbo, ma con altrettanta<br />

fermezza, il Direttore Generale<br />

Crecco corresse questo mia<br />

affermazione e disse che in effetti gli<br />

obiettivi non sono comuni.<br />

Voglio aggiustare il tiro dopo tre anni!<br />

E’ vero che alcuni obiettivi non sono<br />

comuni, ma gli obiettivi “di fondo”<br />

sono e restano comuni. Già avverto<br />

una difficoltà a par<strong>la</strong>re di “nostri” e di<br />

“vostri”. Poi vi dirò anche il perché.<br />

Oggi vorrei <strong>la</strong>nciare un’idea forse<br />

suggestiva, ancor prima di andare in<br />

pensione dopo 46 anni di attività. Io<br />

sono nato e vivo da ispettore, quindi<br />

ispettore come voi. Mi pare strano<br />

dire “noi”, “voi”, “loro”.<br />

Siamo degli ispettori!<br />

Abbiamo in comune, che cosa? La<br />

lotta al sommerso, <strong>la</strong> lotta al <strong>la</strong>voro<br />

nero, abbiamo in comune <strong>la</strong> lotta<br />

all’elusione ed evasione contributiva.<br />

Vi pare poca cosa questa?<br />

Evidentemente è tanto. Allora, io<br />

vorrei <strong>la</strong>nciare qui un idea, se mi è<br />

consentito.<br />

Ieri proprio il Presidente dell’Enpals,<br />

una signora piuttosto energica, vivace,<br />

attiva ha detto una cosa sul<strong>la</strong> quale io<br />

ho riflettuto a lungo. Ha detto che non<br />

servono i tuttologi e che c’è necessità<br />

di diversificare le specializzazioni.<br />

Condivido questo concetto, ma<br />

proprio perché ho vissuto una vita<br />

all’interno del Ministero del <strong>la</strong>voro<br />

mi permetto di dire che non servono<br />

i “tuttologi” ma abbiamo bisogno di<br />

trovare un denominatore comune.<br />

Non è possibile che ci si presenti<br />

all’esterno in maniera cosi sfi<strong>la</strong>cciata.<br />

Noi abbiamo tutti dei limiti, (non<br />

si può fare <strong>la</strong> maxi sanzione, non si<br />

possono sospendere i <strong>la</strong>vori), ed è<br />

per questi aspetti marginali che ci<br />

troviamo ad intralciarci l’un l’altro<br />

e solo grazie al<strong>la</strong> buona volontà di<br />

noi (ispettori del <strong>la</strong>voro, dell’INPS,<br />

degli Enti previdenziali), riusciamo a<br />

superarli.<br />

Ma con quante difficoltà! Badate<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 53<br />

Saluto ai convegnisti<br />

M. Principato, Direttore DRL Ca<strong>la</strong>bria<br />

bene però che il terzo estraneo<br />

all’amministrazione, cioè i soggetti<br />

a cui è rivolta <strong>la</strong> nostra attività di<br />

vigi<strong>la</strong>nza, i nostri controlli, non<br />

riescono a distinguere tra ispettori<br />

di vigi<strong>la</strong>nza degli Enti e ispettori<br />

del <strong>la</strong>voro. Il mondo del <strong>la</strong>voro, i<br />

<strong>la</strong>voratori hanno bisogno di una so<strong>la</strong><br />

cosa, una ed una soltanto, che solo<br />

noi insieme possiamo assicurare.<br />

Hanno bisogno di una tute<strong>la</strong> a 360°,<br />

non solo del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale,<br />

ma anche, perché no, del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />

dell’integrità fisica e del<strong>la</strong> loro dignità<br />

di <strong>la</strong>voratori. E allora tutti insieme<br />

dobbiamo garantire questa tute<strong>la</strong>.<br />

Non può essere che uno si fermi e<br />

l’altro possa andare oltre anche se in<br />

questo momento importante capisco<br />

che è un percorso in salita, difficile,<br />

che abbiamo culture diverse pur se<br />

i nostri interessi non sono del tutto<br />

diversi, per <strong>la</strong> verità, anzi spesso e<br />

sostanzialmente convergenti.<br />

Non è vero che gli ispettori di<br />

vigi<strong>la</strong>nza sono fatti per recuperare<br />

solo crediti previdenziali. Non è<br />

affatto vero, non lo condivido affatto!<br />

Gli ispettori dell’INPS, come quelli<br />

del <strong>la</strong>voro, devono poter affrontare <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> degli assicurati a 360°.<br />

Un denominatore comune dobbiamo<br />

trovarlo. Ci fa obbligo il mondo del<br />

<strong>la</strong>voro che sta evolvendosi. Non è<br />

possibile <strong>la</strong> frammentarietà fra i vari<br />

organi, che pure hanno un unico<br />

obiettivo: <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voro.<br />

L’obiettivo vero di tutti deve essere <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> del contraente più debole.<br />

Un esempio per tutti.<br />

Voi sapete che è stata istituita<br />

nel 1983, sull’onda emotiva del<br />

disastro di Marghera e di Seveso,<br />

per <strong>la</strong> diossina, una commissione


54 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

di inchiesta, all’epoca presieduta<br />

dal compianto senatore, poi euro<br />

par<strong>la</strong>mentare, Luciano Lama, per<br />

<strong>la</strong> prevenzione tecnica nei luoghi di<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Poiché si verificavano incidenti che<br />

andavano al di là del<strong>la</strong> cinta muraria<br />

delle imprese si ritenne che <strong>la</strong><br />

prevenzione dovesse essere un fatto di<br />

sanità pubblica e si trasferirono dette<br />

funzioni dall’ispettorato del <strong>la</strong>voro<br />

alle USL, mantenendo ancora in capo<br />

agli ispettori del <strong>la</strong>voro le funzioni di<br />

polizia giudiziaria.<br />

L’ispettorato del <strong>la</strong>voro perdeva cosi<br />

alcune sue attribuzioni e <strong>la</strong> trasferiva<br />

alle USL.<br />

Cosa sta succedendo, in buona<br />

sostanza, da allora?<br />

Dal 1983 sta succedendo che nelle<br />

USL i funzionari preposti al<strong>la</strong><br />

direzione infortuni effettuano dei<br />

controlli in edilizia, vedono il <strong>la</strong>voro<br />

nero, ma sono impotenti a contrastarlo<br />

perché non hanno attribuzioni in<br />

materia.<br />

A parte il testo unico, che estende<br />

l’applicazione del<strong>la</strong> materia<br />

antinfortunistica anche a quelli che<br />

non sono <strong>la</strong>voratori subordinati,<br />

fino al<strong>la</strong> sua promulgazione c’era il<br />

problema di come fare ad applicare<br />

una norma di prevenzione infortuni<br />

se non c’erano le condizioni oggettive<br />

per farlo. L’USL sconoscevano il<br />

<strong>la</strong>voro nero come se l’infortunio sul<br />

<strong>la</strong>voro fosse solo un fatto tecnico di<br />

mancanza di norme provvisionali.<br />

Una situazione abnorme: l’USL va<br />

nei cantieri edili e vede solo <strong>la</strong> parte<br />

tecnica, arriva l’ispettore del <strong>la</strong>voro e<br />

vede tutto!<br />

Ma vi pare possibile tutto questo?<br />

Non sarebbe corretto coordinare<br />

questi due organi? Abbiamo fatto<br />

anche un protocollo d’intesa, abbiamo<br />

deciso che faremo le visite insieme:<br />

noi metteremo a disposizione gli<br />

ispettori del <strong>la</strong>voro per fare <strong>la</strong> parte<br />

del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale, loro<br />

metteranno i tecnici per fare <strong>la</strong> parte<br />

del<strong>la</strong> prevenzione infortuni.<br />

Non è durato un mese! Mille<br />

difficoltà! E’ difficile coordinarsi<br />

all’interno di un’amministrazione,<br />

figuriamoci fra due amministrazioni<br />

diverse.<br />

Difficilissimo! Se l’ispettore del<br />

<strong>la</strong>voro va in un’azienda con rischi si<br />

limiterà soltanto a vedere il <strong>la</strong>voro<br />

nero e basta!<br />

Stesse esperienze possono avvenire<br />

con quelli dell’INPS, con <strong>la</strong> guardia<br />

di Finanza etc! Non ci si riesce<br />

perché abbiamo tecniche e metodiche<br />

diverse.<br />

Tutti i coordinamenti funzionano<br />

male!<br />

Solo grazie al<strong>la</strong> nostra sensibilità<br />

riusciamo a superar<strong>la</strong>!<br />

Ma il mondo del <strong>la</strong>voro ci spinge ad<br />

andare oltre.<br />

Dobbiamo imboccare un cammino<br />

che non sarà facile ma mettiamoci<br />

insieme, però! Realizziamo culture e<br />

metodiche uguali e dirette. Abbiamo<br />

un sistema formativo diverso, non è<br />

concepibile!<br />

Abbiamo bisogno di avere un<br />

trattamento giuridico simile, poi<br />

magari ognuno resta nel<strong>la</strong> propria<br />

individualità.<br />

Deve esserci una direttiva unica.<br />

Dobbiamo unificare le nostre<br />

metodiche di ispezione, dobbiamo<br />

tentare di avere un denominatore<br />

comune perché solo insieme possiamo<br />

vincere <strong>la</strong> battaglia dell’illegalità per<br />

<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voro e del <strong>la</strong>voratore.<br />

Grazie


L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 55<br />

Apertura dei <strong>la</strong>vori<br />

D. Spadaccia, Direttore centrale Tecnologie informatiche INPS


56 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

PORTALE VOCALE INPS<br />

Il sistema denominato Portale Vocale INPS, che consente <strong>la</strong><br />

navigazione e l’accesso alle informazioni e ai servizi presenti<br />

nel sito web, senza dover utilizzare un Personal Computer, ma<br />

attraverso il telefono. Attivo da giugno 2003 nel Lazio (Roma<br />

esclusa) ha totalizzato 14.675 contatti<br />

SERVIZI DI SUPPORTO ALL’UTENTE DIGITALE<br />

L’utente telematico o digitale, che accede ai servizi on-line, può<br />

contattare i centri di assistenza INPS per colloquiare direttamente<br />

con i nostri operatori pronti a risolvere problemi di natura tecnica o<br />

di accessibilità ai servizi stessi.<br />

Il supporto fornito dai nostri centri di assistenza può essere richiesto<br />

mediante e-mail, via internet (Par<strong>la</strong> con noi) o mediante il numero<br />

verde 800-446633.<br />

UFFICIO PUBBLICO IDEALE o UPI<br />

È in corso un nuovo progetto per <strong>la</strong> realizzazione di uno sportello<br />

pubblico ideale: l’obiettivo è quello di individuare le difficoltà<br />

attuali degli utenti nelle diverse sedi e fornire soluzioni per<br />

assicurare servizi migliori.<br />

Ad esempio ridurre i tempi di attesa allo sportello oppure garantire<br />

al cittadino una gradevole attesa sono elementi essenziali per <strong>la</strong><br />

costituzione di un ufficio pubblico ideale.<br />

UFFICIO VIRTUALE<br />

È nato il progetto “UFFICIO VIRTUALE” attualmente in<br />

sperimentazione presso alcune sedi INPS (come Rovigo, Novara,<br />

Pesaro, Roma centro). Tale ufficio è costituito da operatori che<br />

potranno svolgere <strong>la</strong> propria attività da qualunque parte del<br />

territorio nazionale, anche in Tele<strong>la</strong>voro. L’ufficio Virtuale fornisce<br />

informazioni ed assistenza all’utenza debole ed il valore aggiunto<br />

è dato dal coinvolgimento di operatori disabili che possono<br />

comprendere meglio le esigenze e le richieste dell’utenza debole.<br />

Presso lo stand dell’INPS potete trovare 2 operatori che partecipano<br />

a questa iniziativa.<br />

INPS sta andando verso un modello di web company in linea con il<br />

piano strategico italiano sull’e-Government<br />

Open standards, Interoperabilità e integrazione<br />

Multicanalità<br />

Collegamenti telematici con Enti e altre pubbliche amministrazioni<br />

(SPC)


QMAS Qualità, Multicanalità, Automazione, Sinergia<br />

Queste sono le strategie perseguite da tempo per soddisfare le<br />

esigenze dell’utente in un’ottica “cliente-centrica” in cui al<strong>la</strong> base di<br />

ogni azione bisogna porre <strong>la</strong> massima attenzione all’utente finale.<br />

Alta qualità dei servizi offerti: ciò significa che l’organizzazione e<br />

l’esecuzione delle attività sono sempre finalizzate al raggiungimento<br />

di livelli massimi di qualità e performance dei servizi offerti<br />

Multicanalità: ampliamento dei canali di interazione con l’utenza e<br />

realizzazione di una rete virtuale multicanale<br />

Automazione dei processi: dematerializzazione dei documenti<br />

(protocollo informatico)<br />

Sinergia, Interoperabilità e piena cooperazione con le altre<br />

Amministrazioni mediante <strong>la</strong> condivisione degli archivi e delle<br />

informazioni, per ridurre i tempi e semplificare le procedure.<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 57<br />

ENPALS - Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Lavoratori<br />

Spettacolo<br />

EPPI - Ente Previdenza Periti Industriali<br />

INAIL - Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro<br />

INPDAI - Istituto Nazionale Previdenza Dirigenti Aziende<br />

Industriali<br />

INPDAP - Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti<br />

Amministrazione Pubblica<br />

INPGI - Istituto Nazionale Previdenza Giornalisti Italiani<br />

INPS - Istituto Nazionale del<strong>la</strong> Previdenza Sociale<br />

IPSEMA - Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo


58 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Per quanto concerne l’evoluzione dell’INPS, l’Istituto sta diventando<br />

una web company in linea con il piano strategico italiano<br />

sull’e-Government<br />

Il nostro percorso è iniziato nel 2001 con <strong>la</strong> IT Consolidation:<br />

abbiamo consolidato 250 AS/400 in soli 9 iSeries e migrato il re<strong>la</strong>tivo<br />

software in ambiente .Net, al fine di ridurre i costi operativi e rendere<br />

fruibili le applicazioni core dell’Istituto in ambiente web.<br />

Successivamente abbiamo adottato sempre di più standar aperti e<br />

una strategia multi-canale per un migliore accesso ai servizi da parte<br />

dell’utente<br />

E ora siamo focalizzati sul miglioramento dell’interoperabilità e del<strong>la</strong><br />

integrazione


Sommario:<br />

Premessa<br />

1. Appalto e tute<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>voratori nel<br />

codice civile<br />

2. La disciplina in tema di<br />

intermediazione di manodopera e<br />

appalto introdotta dal legis<strong>la</strong>tore del<br />

1960<br />

2.1 La giurisprudenza in tema<br />

di individuazione del datore di<br />

<strong>la</strong>voro obbligato ad assolvere<br />

l’obbligo contributivo in ipotesi<br />

di intermediazione illecita di<br />

manodopera<br />

3. Appalto, distacco e somministrazione<br />

nel decreto delegato del 2003<br />

3.1 Profili generali<br />

3.2 La somministrazione<br />

3.2.1 Somministrazione lecita e<br />

solidarietà<br />

3.3 Somministrazione illecita<br />

3.4 Somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />

3.5 Interposizione fraudolenta<br />

3.6 L’appalto<br />

3.6.1 Appalto e solidarietà<br />

3.7 Appalto non genuino<br />

3.8 Distacco non genuino<br />

4. La responsabilità solidale fra<br />

appaltatore e subappaltatore<br />

Premessa<br />

Secondo quanto evidenziato dal<strong>la</strong><br />

dottrina più avvertita il disvalore<br />

dell’ordinamento nel<strong>la</strong> scissione fra<br />

utilizzazione del <strong>la</strong>voro e tito<strong>la</strong>rità<br />

è insito nell’invenzione stessa<br />

del concetto di subordinazione e,<br />

in questo quadro, a nul<strong>la</strong> rileva<br />

l’abrogazione del<strong>la</strong> legge 23 ottobre<br />

1960, n. 1369, in tema di divieto di<br />

intermediazione e interposizione<br />

nelle prestazioni di <strong>la</strong>voro e nuova<br />

disciplina dell’impiego di mano<br />

d’opera negli appalti di opere e<br />

servizi.<br />

È attraverso <strong>la</strong> menzionata norma del<br />

codice civile – e dunque prima ed<br />

oltre il divieto di interposizione – che<br />

prende capo <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> generale che<br />

preclude forme di organizzazione del<br />

<strong>la</strong>voro in cui l’effettivo utilizzatore<br />

del<strong>la</strong> prestazione non coincida con<br />

il tito<strong>la</strong>re del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

ovvero – il ché è eguale – quel<strong>la</strong><br />

che esclude che l’acquisizione di<br />

energie <strong>la</strong>vorative possa svinco<strong>la</strong>rsi<br />

dall’impiego dello strumento giuridico<br />

che è appel<strong>la</strong>to “contratto di <strong>la</strong>voro<br />

subordinato” e che è tuttora descritto<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 59<br />

Intervento<br />

A. Sgroi, Avvocatura centrale INPS<br />

dal codice civile e che rappresenta,<br />

nonostante qualsivoglia tentativo di<br />

riduzione, <strong>la</strong> categoria maggiormente<br />

utilizzata. All’interno di questa<br />

ricostruzione si pone anche l’istituto<br />

del<strong>la</strong> somministrazione, con <strong>la</strong><br />

conseguenza che il bi<strong>la</strong>nciamento<br />

delle ragioni dell’impresa con quelle<br />

del <strong>la</strong>voro intanto è conforme all’art.<br />

41 del<strong>la</strong> Costituzione in quanto si<br />

caratterizza come eccezione rispetto<br />

al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> del<strong>la</strong> necessaria inerenza<br />

del rapporto di <strong>la</strong>voro al<strong>la</strong> struttura<br />

produttiva nel cui contesto si inserisce<br />

e che ne beneficia, tuttora predisposta<br />

dall’art. 2094 c.c.<br />

1. Appalto e tute<strong>la</strong> dei <strong>la</strong>voratori nel<br />

codice civile.<br />

Come noto <strong>la</strong> disciplina dettata<br />

dal legis<strong>la</strong>tore del 1942 in tema di<br />

contratto di appalto dedica al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />

dei <strong>la</strong>voratori l’articolo 1676 c.c.,<br />

norma eccezionale e non estensibile<br />

analogicamente e che, infine, non<br />

detta alcuna disciplina afferente al<strong>la</strong><br />

posizione degli enti previdenziali,<br />

né al recupero del<strong>la</strong> contribuzione<br />

omessa da parte dell’appaltatore con<br />

riguardo ai propri dipendenti, con <strong>la</strong><br />

conseguenza pertanto che l’azione<br />

riconosciuta a costoro dovrebbe<br />

essere limitata al recupero del<strong>la</strong><br />

retribuzione spettante, ivi compresa<br />

<strong>la</strong> contribuzione previdenziale posta a<br />

loro carico.<br />

Si osservi ancora, da ultimo, che di<br />

una disposizione di tal fatta se ne<br />

potrebbe predicare l’applicazione<br />

anche in favore dei <strong>la</strong>voratori a<br />

progetto, <strong>la</strong>voratori <strong>la</strong> cui posizione<br />

economica e previdenziale è più<br />

vicina ai <strong>la</strong>voratori subordinati<br />

piuttosto che ai <strong>la</strong>voratori autonomi.<br />

Per quel che interessa in questa<br />

sede, con riguardo al<strong>la</strong> menzionata<br />

disposizione è sufficiente evidenziare<br />

che, in forza di essa, si riconosce in<br />

capo ai dipendenti dell’appaltatore di<br />

proporre azione speciale diretta contro<br />

il committente per conseguire quanto<br />

è loro dovuto, fino al<strong>la</strong> concorrenza<br />

del debito che il committente ha verso<br />

l’appaltatore nel tempo in cui essi<br />

propongono <strong>la</strong> domanda.<br />

La predetta azione diretta spetta a<br />

qualsiasi dipendente dell’appaltatore,<br />

qualunque sia stata <strong>la</strong> natura e <strong>la</strong>


60 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

durata delle funzioni, comprendendovi<br />

pertanto sia gli operai sia gli<br />

impiegati, a condizione, però, che<br />

l’attività <strong>la</strong>vorativa sia stata prestata in<br />

quel determinato appalto.<br />

La medesima rego<strong>la</strong> si applica altresì<br />

ai dipendenti del subappaltatore i<br />

quali hanno l’azione diretta verso<br />

l’appaltatore nei limiti del debito di<br />

questi verso il subappaltatore, perché<br />

anche il subappalto è un appalto.<br />

La richiesta di pagamento può<br />

essere fatta anche con domanda<br />

stragiudiziale, non apparendo<br />

necessaria <strong>la</strong> promozione di un’azione<br />

giudiziaria. Dal momento di tale<br />

richiesta il committente non può<br />

pagare all’appaltatore e se lo fa il<br />

pagamento è valido ed efficace nei<br />

confronti di questi, rimanendo priva di<br />

efficacia nei confronti del <strong>la</strong>voratore,<br />

con <strong>la</strong> conseguenza che permane<br />

in capo al committente l’obbligo di<br />

pagare quanto dovuto al <strong>la</strong>voratore.<br />

2. La disciplina in tema di<br />

intermediazione di manodopera e<br />

appalto introdotta dal legis<strong>la</strong>tore<br />

del 1960.<br />

L’art. 1 del<strong>la</strong> legge n. 1369 del 1960<br />

introduce il divieto generale di<br />

interposizione illecita di manodopera,<br />

considerando appalto di mere<br />

prestazioni di <strong>la</strong>voro ogni forma<br />

di appalto, subappalto, anche per<br />

esecuzione di opere e di servizi,<br />

ove l’appaltatore impieghi capitali,<br />

macchine e attrezzature fornite<br />

dall’appaltante, quand’anche per il<br />

loro uso sia corrisposto un compenso<br />

all’appaltante (commi 1° e 3°).<br />

A sua volta l’art. 3 introduce<br />

una deroga al precitato divieto,<br />

consentendo appalti di opere o servizi,<br />

da eseguirsi nell’interno dell’azienda<br />

con organizzazione e gestione propria<br />

dell’appaltatore (primo comma).<br />

Infine il successivo articolo 5 preclude<br />

l’applicazione del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> derogatoria<br />

di liceità degli appalti endoanziendali,<br />

facendo riespandere tale rego<strong>la</strong><br />

derogatoria per determinate ipotesi,<br />

lett. f) e g), previa autorizzazione<br />

amministrativa, o nell’esistenza di<br />

determinati caratteri di svolgimento<br />

dell’appalto (lett. e), h).<br />

Il legis<strong>la</strong>tore ha, con riguardo alle<br />

regole generali fissate dagli artt. 1 e<br />

3, individuato gli effetti scaturenti<br />

dall’applicazione delle medesime.<br />

Con riguardo all’ipotesi delineata<br />

dall’art. 1 si fissa <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> che i<br />

prestatori di <strong>la</strong>voro sono considerati,<br />

a tutti gli effetti, alle dipendenze<br />

dell’imprenditore che effettivamente<br />

abbia utilizzato le loro prestazioni<br />

(u.c.).<br />

A sua volta, l’art. 3 con riguardo agli<br />

appalti endoaziendali, prevede che<br />

appaltanti e appaltatori siano tenuti<br />

in solido nei confronti dei <strong>la</strong>voratori<br />

dipendenti da questi ultimi:<br />

a) a corrispondere un trattamento<br />

minimo inderogabile retributivo;<br />

b) ad assicurare un trattamento<br />

normativo non inferiore a quello<br />

spettante ai <strong>la</strong>voratori dipendenti<br />

dell’appaltante;<br />

c) a provvedere all’adempimento di<br />

tutti gli obblighi derivanti dalle leggi<br />

in materia di previdenza e assistenza.<br />

Per quel che riguarda il profilo<br />

previdenziale, per <strong>la</strong> prima volta,<br />

innovativamente, il legis<strong>la</strong>tore,<br />

limitatamente agli appalti<br />

endoanziendali pone a carico non<br />

solo dell’appaltatore ma anche<br />

dell’appaltante l’obbligo di pagare<br />

gli oneri previdenziali in favore dei<br />

<strong>la</strong>voratori dell’appaltatore.<br />

2.1 La giurisprudenza in tema<br />

di individuazione del datore di<br />

<strong>la</strong>voro obbligato ad assolvere<br />

l’obbligo contributivo in ipotesi<br />

di intermediazione illecita di<br />

manodopera.<br />

In questa sede è opportuna una<br />

breve digressione afferente<br />

all’individuazione del soggetto<br />

obbligato al pagamento del<strong>la</strong><br />

contribuzione previdenziale<br />

e assistenziale in ipotesi di<br />

intermediazione illecita di<br />

manodopera (art. 1, u.c.).<br />

Sino all’ottobre 2006 una parte<br />

del<strong>la</strong> giurisprudenza di legittimità<br />

aveva acceduto a una ricostruzione<br />

secondo <strong>la</strong> quale i <strong>la</strong>voratori, se pure<br />

sono considerati a tutti gli effetti alle<br />

dipendenze di chi ne abbia utilizzato<br />

le prestazioni, possono richiedere<br />

comunque l’adempimento degli<br />

obblighi previdenziali al datore di<br />

<strong>la</strong>voro interposto.<br />

La Suprema Corte, con decisione<br />

resa a sezioni unite, il 26 ottobre<br />

2006, n. 22910, accedendo a diversa<br />

opzione interpretativa, ha ritenuto<br />

che esclusivamente sull’appaltante<br />

(o interponente), e non anche<br />

sull’appaltatore (o interposto),<br />

gravano gli obblighi in materia di<br />

assicurazioni sociali nati dal rapporto<br />

di <strong>la</strong>voro, senza che possa configurarsi<br />

una concorrente responsabilità di<br />

quest’ultimo.<br />

Ciò detto, <strong>la</strong> Corte riconosce sempre<br />

<strong>la</strong> possibilità, nel caso che il prestatore<br />

di <strong>la</strong>voro subisca un deterioramento<br />

del<strong>la</strong> propria posizione, di agire<br />

nei confronti dell’interponente<br />

(appaltante-committente) con<br />

un’autonoma azione che, in presenza<br />

di una condotta produttiva di danni<br />

per il <strong>la</strong>voratore, trova fondamento<br />

in un’ipotesi di responsabilità<br />

extrancontrattuale (art. 2043 c.c.).<br />

Questa affermazione, applicabile al<strong>la</strong><br />

posizione degli enti previdenziali,<br />

conduce a ritenere che anche per<br />

costoro operi tale possibilità, nei<br />

limiti e secondo le regole del<strong>la</strong><br />

responsabilità aquiliana e a decorrere<br />

dal momento in cui si è prodotto il<br />

danno.<br />

Ma La Suprema Corte, in questa<br />

decisione, non ferma <strong>la</strong> sua<br />

attenzione solo sul<strong>la</strong> legge passata,<br />

ormai abrogata, ma si spinge a<br />

esaminare <strong>la</strong> disciplina in materia<br />

di somministrazione e distacco<br />

introdotta con il decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />

10 settembre 2003, n. 276, ritenendo<br />

che <strong>la</strong> disciplina in questione, pur<br />

presentandosi come un’innovazione<br />

– seppure rilevante per le implicazioni<br />

di carattere tecnico sul<strong>la</strong> sistemazione<br />

dogmatica del rapporto di <strong>la</strong>voro – si<br />

configura anche nell’attuale assetto<br />

normativo come un’eccezione,<br />

non suscettibile né di applicazione<br />

analogica né di interpretazione<br />

estensiva, sicché allorquando si<br />

fuoriesca dai rigidi schemi voluti<br />

dal legis<strong>la</strong>tore per <strong>la</strong> suddetta<br />

disartico<strong>la</strong>zione si finisce per rientrare<br />

in forme illecite di somministrazione<br />

di <strong>la</strong>voro come avviene in ipotesi di<br />

somministrazione irrego<strong>la</strong>re ex art.<br />

27, o di comando posto in vio<strong>la</strong>zione<br />

di tutto quanto prescritto dall’art. 30;<br />

fattispecie che continuano ad essere<br />

assoggettate a quei principi enunciati<br />

in giurisprudenza in tema di divieto di<br />

intermediazione.<br />

Una volta acc<strong>la</strong>rato che il datore di


<strong>la</strong>voro è quello vero, con riguardo al<br />

profilo previdenziale resta, in questa<br />

sede, da chiedersi quale sia il valore<br />

degli eventuali versamenti fatti dal<br />

datore di <strong>la</strong>voro apparente e se gli<br />

stessi possano essere utilizzati dal<br />

datore di <strong>la</strong>voro reale per ridurre o<br />

eliminare il proprio debito.<br />

La Suprema Corte, può dirsi ormai<br />

con giurisprudenza costante,<br />

ha ritenuto che in ipotesi di<br />

interposizione nelle prestazioni di<br />

<strong>la</strong>voro, non è configurabile una<br />

concorrente obbligazione del datore<br />

di <strong>la</strong>voro apparente con riferimento<br />

ai contributi dovuti agli enti<br />

previdenziali, rimanendo tuttavia<br />

salva l’incidenza satisfattiva dei<br />

pagamenti eventualmente eseguiti<br />

da terzi, ai sensi dell’art. 1180<br />

c.c., comma 1, nonché dallo stesso<br />

datore di <strong>la</strong>voro fittizio, senza che<br />

abbia rilevanza <strong>la</strong> consapevolezza<br />

dell’altruità del debito, atteso che<br />

nell’ipotesi di pagamento indebito<br />

dal punto di vista soggettivo, il<br />

coordinamento tra gli artt. 1180 e<br />

2036 c.c., porta a ritenere che sia<br />

qualificabile come pagamento di<br />

debito altrui, ai fini del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />

efficacia estintiva dell’obbligazione<br />

(con le condizioni di cui al terzo<br />

comma dell’art. 2036 c.c.), anche il<br />

pagamento effettuato per errore (Da<br />

ultimo: Cass. 26 maggio 2008, n.<br />

13548).<br />

Il pagamento da parte del datore di<br />

<strong>la</strong>voro apparente avrà effetto estintivo,<br />

totale o parziale, a secondo del<strong>la</strong> sua<br />

entità e del regime contributivo del<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro effettivo e di quello<br />

apparente (Cass. 15 gennaio 2008, n.<br />

657).<br />

3. Appalto, distacco e<br />

somministrazione nel decreto<br />

delegato del 2003.<br />

3.1 Profili generali.<br />

Il contratto di somministrazione, il<br />

contratto di appalto e il contratto di<br />

distacco rappresentano uno strumento<br />

di esternalizzazione dell’attività di<br />

impresa.<br />

Il contratto di somministrazione e<br />

il contratto di distacco configurano<br />

ipotesi di interposizione nel rapporto<br />

di <strong>la</strong>voro, anche se si differenziano tra<br />

loro sotto l’aspetto dell’interesse del<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 61<br />

datore di <strong>la</strong>voro interposto.<br />

In partico<strong>la</strong>re nel contratto di<br />

somministrazione l’interesse è<br />

raffigurato nel compenso per <strong>la</strong><br />

fornitura del personale, mentre nel<br />

distacco l’interesse del datore di<br />

<strong>la</strong>voro distaccante e <strong>la</strong> temporaneità<br />

sono elementi significativi per<br />

<strong>la</strong> validità dell’istituto che non è<br />

caratterizzato dal percepimento da<br />

parte del distaccante di un compenso.<br />

Il distacco (art. 30) è una forma di<br />

somministrazione non esercitata<br />

professionalmente, ma posta in essere<br />

da qualsiasi datore di <strong>la</strong>voro, purché<br />

in via temporanea e per soddisfare un<br />

proprio interesse.<br />

Il contratto di appalto (art. 29) si<br />

distingue dal<strong>la</strong> somministrazione di<br />

<strong>la</strong>voro in virtù dell’oggetto:<br />

− nel primo caso, l'appaltatore fornisce<br />

al committente – appaltante un'opera<br />

o un servizio, che realizza tramite <strong>la</strong><br />

propria organizzazione di uomini e<br />

mezzi (obblighi di fare) e correndo<br />

il rischio di non coprire con i ricavi i<br />

costi dell'attività (rischio d'impresa);<br />

− nel secondo caso, invece, il<br />

somministratore si limita a fornire<br />

<strong>la</strong>voro senza alcuna implicazione di<br />

un'organizzazione, si limita cioé a<br />

inviare il <strong>la</strong>voratore da lui assunto<br />

al terzo, che lo utilizzerà secondo le<br />

proprie esigenze (obblighi di dare).<br />

La disposizione dell'art. 29 è<br />

confermativa di quanto stabilito<br />

dall'art. 1655 c.c., anche se le due<br />

disposizioni non sono identiche,<br />

infatti nell'art. 29 si presuppone,<br />

per l'appaltatore, <strong>la</strong> qualità di<br />

imprenditore, qualità non prevista<br />

espressamente nell'art. 1655 c.c.<br />

3.2 La somministrazione<br />

E’ stato rilevato che, a fronte<br />

dell’esplicita abrogazione del<strong>la</strong><br />

legge n. 1369 del 1960, l’impianto<br />

normativo del<strong>la</strong> c.d. Legge Biagi<br />

sostanzialmente riecheggia le tre<br />

fattispecie rego<strong>la</strong>te dal<strong>la</strong> legge del<br />

1960.<br />

Nello specifico:<br />

− l'interposizione illecita di<br />

manodopera (art. 1 l. n. 1369 del<br />

1960) rinviene il suo omologo nelle<br />

ipotesi di somministrazione illecita di<br />

cui agli artt. 18, 27, 28;<br />

− gli appalti endoaziendali di cui<br />

all'art. 3 del<strong>la</strong> legge del 1960, appalti<br />

su cui si radicava <strong>la</strong> solidiarietà<br />

appaltante – appaltatore, trovano <strong>la</strong><br />

loro corrispondente disciplina, sia<br />

nel<strong>la</strong> disciplina intermedia del<strong>la</strong> legge<br />

24 giungo 1997, n. 196, artt. da 1 a 9,<br />

sia nel<strong>la</strong> vigente normativa dedicata<br />

al<strong>la</strong> somministrazione (artt. da 20 a<br />

26);<br />

− gli appalti leciti ai sensi dell'art.<br />

5 del<strong>la</strong> legge n. 1369, ovverosia le<br />

ipotesi rego<strong>la</strong>ri di contratti di appalto,<br />

trovano <strong>la</strong> loro corrispondenza<br />

nell'appalto di servizi dell'art. 29.<br />

La fattispecie lecita di<br />

somministrazione si compone<br />

di due contratti, il contratto di<br />

somministrazione e il contratto<br />

di <strong>la</strong>voro subordinato, possiede<br />

determinati requisiti soggettivi e<br />

oggettivi, in difetto dei medesimi si<br />

ricade nell'area dell'illecito e scattano,<br />

simultaneamente o separatamente, una<br />

sanzione civile (art. 27), una sanzione<br />

penale (art. 18) e una sanzione<br />

amministrativa (art. 18.3).<br />

Sono proprio le citate norme<br />

sanzionatorie che denotano<br />

chiaramente che <strong>la</strong> somministrazione<br />

di <strong>la</strong>voro non è, neppure nel nuovo<br />

sistema, libera, ma ammessa a<br />

condizione che siano rispettate le<br />

regole. Con <strong>la</strong> conseguenza che, come<br />

detto nelle pagine iniziali di questo<br />

scritto, il contratto avente a oggetto il<br />

<strong>la</strong>voro altrui rimane, anche nel nuovo<br />

sistema, vietato.<br />

La somministrazione lecita, in questo<br />

quadro ricostruttivo, si pone pertanto<br />

in rapporto di genus ad speciem<br />

rispetto all’interposizione illecita,<br />

di quest’ultima ha tutti gli elementi<br />

qualificanti, sottraendosi al giudizio<br />

di illiceità a motivo dell’esistenza<br />

dei connotati specializzanti di legge,<br />

ovverosia: gli attributi soggettivi e<br />

oggettivi; le condizioni formali e<br />

sostanziali imposte imperativamente.<br />

Il contratto di somministrazione,<br />

al pari del contratto di fornitura di<br />

prestazioni di <strong>la</strong>voro temporaneo<br />

di cui al<strong>la</strong> legge n. 196 del 1997, è<br />

il contratto che rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> fornitura<br />

di prestazioni di <strong>la</strong>voro da un<br />

soggetto, somministratore, a un<br />

soggetto, utilizzatore, in vista di<br />

esigenze <strong>la</strong>vorative di quest’ultimo;<br />

nel contratto di somministrazione,<br />

osserva altro autore, ciò che conta è <strong>la</strong><br />

genuinità del<strong>la</strong> natura imprenditoriale


62 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

retrostante del somministratore di<br />

manodopera, che prepara e rende<br />

possibili le mere prestazioni <strong>la</strong>vorative<br />

da parte dei <strong>la</strong>voratori somministrati.<br />

3.2.1 Somministrazione lecita e<br />

solidarietà.<br />

L’art. 23.3 prevede che l’utilizzatore<br />

è obbligato in solido con il<br />

somministratore a corrispondere ai<br />

<strong>la</strong>voratori i trattamenti retributivi e i<br />

contributi previdenziali.<br />

Il primo comma del medesimo<br />

articolo prevede, a sua volta,<br />

che i <strong>la</strong>voratori dipendenti del<br />

somministratore hanno diritto a un<br />

trattamento economico e normativo<br />

complessivamente non inferiore a<br />

quello dei dipendenti di pari livello<br />

dell’utilizzatore, a parità di mansioni<br />

svolte.<br />

Il successivo sesto comma, nel caso in<br />

cui l’utilizzatore adibisca il <strong>la</strong>voratore<br />

a mansioni superiori o comunque<br />

mansioni non equivalenti a quelle<br />

dedotte nel contratto, prevede che di<br />

tale difformità nell’espletamento del<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro l’utilizzatore ne<br />

debba dare immediata comunicazione<br />

scritta al somministratore,<br />

consegnandone copia al <strong>la</strong>voratore<br />

medesimo. Allorché l’utilizzatore<br />

non abbia adempiuto a tale obbligo<br />

di comunicazione,nel rispetto delle<br />

forme dal legis<strong>la</strong>tore medesimo<br />

delineate, l’’utilizzatore risponde<br />

in via esclusiva per le differenze<br />

retributive spettanti al <strong>la</strong>voratore<br />

occupato in mansioni superiori e<br />

per l’eventuale risarcimento del<br />

danno derivante dall’assegnazione a<br />

mansioni superiori.<br />

Le disposizioni dianzi sommariamente<br />

delineate, ivi compreso l’obbligo<br />

solidale e <strong>la</strong> sua rottura nell’ipotesi<br />

delineata dal comma sesto, si devono<br />

connettere, per quel che attiene<br />

al profilo previdenziale, con le<br />

disposizioni dettate nel successivo<br />

articolo 25, articolo esplicitamente<br />

dedicato agli aspetti previdenziali nel<br />

contratto di somministrazione.<br />

Il primo comma di quest’ultimo<br />

articolo dispone che gli oneri<br />

contributivi previdenziali, assicurativi<br />

ed assistenziali sono a carico del<br />

somministratore che è inquadrato nel<br />

settore terziario.<br />

La disposizione così congegnata<br />

non ci dice però se siffatto obbligo<br />

contributivo rimane a carico del<br />

somministratore anche quando il<br />

<strong>la</strong>voratore è stato utilizzato con<br />

modalità difformi e senza che ne sia<br />

data informazione, secondo le note<br />

modalità, al somministratore.<br />

Pare si possa affermare che in<br />

questa ipotesi l’obbligo contributivo<br />

si radichi esclusivamente in capo<br />

all’utilizzatore, soggetto che pertanto<br />

dovrà direttamente pagare <strong>la</strong><br />

contribuzione previdenziale dovuta<br />

secondo l’inquadramento dello stesso<br />

e nel rispetto del<strong>la</strong> contrattazione<br />

collettiva nazionale che applica ai<br />

propri <strong>la</strong>voratori.<br />

L’onere esclusivo a carico<br />

dell’utilizzatore dovrebbe riguardare<br />

solo il differenziale contributivo e<br />

non l’importo rego<strong>la</strong>rmente pagato<br />

a titolo di contribuzione da parte del<br />

somministratore.<br />

All’opposto se vi è stata rego<strong>la</strong>re<br />

comunicazione si dovrà concludere<br />

che resta fermo l’obbligo solidale e il<br />

pagamento degli oneri contributivi da<br />

parte del somministratore secondo <strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong> generale.<br />

3.3 Somministrazione illecita.<br />

La somministrazione sarà illecita, anzi<br />

“irrego<strong>la</strong>re”, sul versante civilistico<br />

(art. 27), nelle ipotesi previste dal<br />

citato articolo.<br />

Di somministrazione illecita si<br />

tratterà anche e soprattutto quando<br />

sia stipu<strong>la</strong>to e adempiuto un simu<strong>la</strong>to<br />

contratto di appalto con un soggetto<br />

non autorizzato, per dissimu<strong>la</strong>re un<br />

reale contratto di somministrazione.<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> somministrazione<br />

illecita lo stesso legis<strong>la</strong>tore del decreto<br />

legis<strong>la</strong>tivo n. 276 del 2003 ritaglia ex<br />

novo una specifica figura, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

somministrazione fraudolenta, fatta<br />

oggetto di distinta e incisiva sanzione<br />

penale.<br />

La somministrazione fraudolenta<br />

sorge quando non solo siano integrati<br />

gli elementi del<strong>la</strong> somministrazione<br />

illecita, ma si riscontri il dolo<br />

specifico “di eludere norme<br />

inderogabili di legge o di contratto<br />

collettivo applicato al <strong>la</strong>voratore”.<br />

La distinzione fra somministrazione<br />

irrego<strong>la</strong>re e fraudolenta è stata<br />

introdotta con l’intendimento<br />

originario di differenziare nettamente<br />

le sanzioni civili applicabili nei due<br />

casi, secondo il modello francese:<br />

annul<strong>la</strong>bilità su iniziativa del<br />

<strong>la</strong>voratore interessato nel primo<br />

caso, nel secondo nullità (quando<br />

il contratto è stato stipu<strong>la</strong>to per una<br />

finalità fraudolenta comune alle parti,<br />

ex artt. 1344 e 1418.2 c.c.).<br />

Pare che, come osservato da<br />

parte del<strong>la</strong> dottrina, il binomio<br />

somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />

– fraudolenta costituisca un tentativo<br />

maldestro di introdurre distinzioni<br />

giuridiche incompatibili con il quadro<br />

complessivo: ciò vale per l’idea<br />

che <strong>la</strong> somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />

possa essere appaiata a una sorta di<br />

annul<strong>la</strong>bilità e quel<strong>la</strong> fraudolenta a<br />

una sorta di nullità.<br />

Il discorso non regge, il contratto di<br />

somministrazione non conforme alle<br />

regole è nullo per contrarietà a norma<br />

imperativa e dunque quel<strong>la</strong> che è<br />

qualificata come mera irrego<strong>la</strong>rità è<br />

una species del genus nullità.<br />

In questo quadro <strong>la</strong> somministrazione<br />

fraudolenta appare come un<br />

inutile doppione del<strong>la</strong> disciplina<br />

sanzionatoria del<strong>la</strong> somministrazione<br />

irrego<strong>la</strong>re.<br />

Se infatti del<strong>la</strong> nozione di frode<br />

al<strong>la</strong> legge si dà un’accezione<br />

oggettiva, sfuma l’autonomia<br />

concettuale fra le due situazioni, dal<br />

momento che sempre e comunque<br />

<strong>la</strong> somministrazione irrego<strong>la</strong>re ha<br />

<strong>la</strong> funzione di eludere <strong>la</strong> disciplina<br />

garantistica.<br />

3.4 Somministrazione irrego<strong>la</strong>re<br />

L’art. 27.1 riconosce in capo al<br />

<strong>la</strong>voratore il potere di agire per <strong>la</strong><br />

costituzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

alle dipendenze dell’utilizzatore,<br />

con effetto dall’inizio del<strong>la</strong><br />

somministrazione.<br />

In questa ipotesi tutti i pagamenti<br />

effettuati dal somministratore, a<br />

titolo retributivo o di contribuzione<br />

previdenziale, sono idonei a<br />

liberare l’utilizzatore, reale datore<br />

di <strong>la</strong>voro, dal debito corrispondente<br />

fino a concorrenza del<strong>la</strong> somma<br />

effettivamente pagata (art. 27.2, primo<br />

periodo).<br />

La questione giuridica da risolvere,<br />

per quel che può rilevare in questa<br />

sede, attiene all’esclusività o meno di<br />

siffatto potere in capo al <strong>la</strong>voratore,


ovverosia se altri soggetti, fra i quali<br />

si annoverano gli enti previdenziali,<br />

potranno far valere tale vizio del<br />

contratto di somministrazione.<br />

Pare che si possa accedere a<br />

quell’opzione ermeneutica secondo<br />

<strong>la</strong> quale il regime di annul<strong>la</strong>bilità su<br />

iniziativa esclusiva del <strong>la</strong>voratore<br />

sia applicabile soltanto nel caso, del<br />

tutto residuale, di contratto stipu<strong>la</strong>to<br />

correttamente in forma scritta, con<br />

tutte le indicazioni di cui all’art. 21<br />

u.c., da somministratore debitamente<br />

autorizzato, ma in vio<strong>la</strong>zione di uno<br />

dei divieti di cui al 5° comma dell’art.<br />

20, lett. b) o c).<br />

Si deve invece ritenere di essere<br />

davanti a un’inevitabile nullità<br />

di tutti i contratti stipu<strong>la</strong>ti con un<br />

somministratore non debitamente<br />

autorizzato; nonché l’inevitabile<br />

nullità (originaria o sopravvenuta nel<br />

corso dello svolgimento del rapporto)<br />

dei contratti con somministratore<br />

debitamente autorizzato ma stipu<strong>la</strong>ti o<br />

attuati al di fuori dei casi o in difetto<br />

delle ragioni di cui al 3° e 4° comma<br />

dell’art. 20.<br />

Si può ritenere che il potere<br />

riconosciuto al solo <strong>la</strong>voratore<br />

attiene al<strong>la</strong> disciplina degli obblighi<br />

tra le parti; nul<strong>la</strong> impedisce<br />

tuttavia che per altri effetti<br />

l’accertamento dell’irrego<strong>la</strong>rità<br />

del<strong>la</strong> somministrazione sia<br />

promosso da altri soggetti. Con<br />

<strong>la</strong> conseguenza pertanto che<br />

l’accertamento dell’irrego<strong>la</strong>rità<br />

del<strong>la</strong> somministrazione, così come<br />

dell’illiceità dell’interposizione sotto<br />

forma di (non genuino) appalto,<br />

sub fornitura, potrà comunque<br />

avvenire anche su richiesta degli enti<br />

previdenziali, su azioni delle OO. SS.<br />

interessate.<br />

Chi ha affrontato <strong>la</strong> questione dal solo<br />

versante previdenziale ha ritenuto<br />

che dal momento che il tito<strong>la</strong>re del<br />

rapporto contributivo è l’Inps, al quale<br />

– al pari di tutti i soggetti tito<strong>la</strong>ri di<br />

diritti – non può essere sottratto il<br />

diritto di agire per l’adempimento<br />

delle proprie pretese creditorie, <strong>la</strong><br />

lettura del combinato disposto del<br />

primo e secondo comma dell’art. 27<br />

costituisce un decisivo argomento<br />

a favore del<strong>la</strong> tesi che ammette<br />

anche per l’ente previdenziale <strong>la</strong><br />

possibilità di far accertare in giudizio<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 63<br />

l’irrego<strong>la</strong>rità di un contratto di<br />

somministrazione e di agire per le<br />

eventuali differenze contributive<br />

dovute nel caso di riconoscimento<br />

giudiziale del rapporto di <strong>la</strong>voro alle<br />

dipendenze dell’utilizzatore.<br />

Altro autore, aderendo anch’egli al<strong>la</strong><br />

tesi qui accolta sempre con riguardo<br />

al versante degli enti previdenziali,<br />

osserva altresì che il divieto di<br />

interposizione continua ad esistere,<br />

ed i servizi ispettivi costituiscono<br />

l’insostituibile presidio finalizzato<br />

al contrasto di questo fenomeno di<br />

sfruttamento di <strong>la</strong>voro e di evasione<br />

fiscale e contributiva, ed è evidente<br />

che una fattispecie tanto contraria<br />

ai principi e all’interesse generale<br />

da configurare gli estremi del reato<br />

non possa essere ricondotta a causa<br />

di annul<strong>la</strong>bilità, perché si tratta di<br />

un’ipotesi di illiceità del<strong>la</strong> causa<br />

del contratto, che civilisticamente<br />

non può che dare luogo al<strong>la</strong> nullità<br />

del contratto medesimo, nullità che<br />

potrà essere fatta valere da chiunque<br />

vi abbia interesse, e quindi anche<br />

dagli enti previdenziali, che vantano<br />

autonomi diritti di credito scaturenti<br />

dal<strong>la</strong> nullità del contratto.<br />

Si osservi però che il Ministero<br />

del <strong>la</strong>voro, nel<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re del 22<br />

febbraio 2005, n. 7, pare escludere un<br />

qualsivoglia potere di annul<strong>la</strong>mento<br />

del contratto di somministrazione<br />

irrego<strong>la</strong>re, con evidenti effetti<br />

dirompenti sul sistema previdenziale,<br />

in capo ad altri soggetti diversi dal<br />

<strong>la</strong>voratore.<br />

In entrambe le ipotesi, azione del<br />

<strong>la</strong>voratore o degli enti previdenziali,<br />

l’effetto, una volta accertata<br />

l’irrego<strong>la</strong>rità del contratto è il venir<br />

meno del vincolo di solidarietà fra<br />

somministratore e utilizzatore, con<br />

il sorgere dell’obbligo di pagamento<br />

del<strong>la</strong> contribuzione solo in capo<br />

all’utilizzatore, nel rispetto del<strong>la</strong><br />

contrattazione collettiva applicabile<br />

a questi, nonché l’applicazione<br />

del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> giurisprudenziale, nelle<br />

pagine precedenti menzionate, in<br />

tema di effetto estintivo dell’obbligo<br />

contributivo da parte del finto datore<br />

di <strong>la</strong>voro.<br />

3.5 Interposizione fraudolenta<br />

Il legis<strong>la</strong>tore non prevede quale sia<br />

l’effetto scaturente dal<strong>la</strong> dec<strong>la</strong>ratoria<br />

di fraudolenza del contratto di<br />

somministrazione, si può affermare<br />

che <strong>la</strong> comminatoria del<strong>la</strong> nullità<br />

con conseguente imputazione del<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro all’utilizzatore sia<br />

desumibile dal combinato disposto<br />

degli artt. 1344 o 1345 e dell’art.<br />

1418.2 c.c..<br />

Effetto di tale soluzione, con riguardo<br />

al profilo previdenziale, a parere di<br />

chi scrive è quello descritto da ultimo<br />

nel precedente paragrafo in ipotesi<br />

di somministrazione irrego<strong>la</strong>re,<br />

ovverosia l’imputazione del rapporto<br />

di <strong>la</strong>voro all’utilizzatore, nonché<br />

l’utilizzo da parte di questi dei<br />

versamenti eventualmente effettuati<br />

dal somministratore ai fini del calcolo<br />

dell’omissione contributiva dovuta.<br />

3.6 L’appalto<br />

L’art. 29 ha subito numerosi<br />

rimaneggiamenti, dei quali, in<br />

questa sede, basta rammentare quelli<br />

apportati dall’art. 26 del decreto<br />

legis<strong>la</strong>tivo del 6 ottobre 2004, n. 251<br />

e dall’art. 1, comma 911, del<strong>la</strong> legge<br />

27 dicembre 2006, n. 296, legge<br />

finanziaria per l’anno 2007.<br />

Il primo comma dell’art. cit.,<br />

preliminarmente, elenca gli elementi<br />

che distinguono l’appalto dal<strong>la</strong><br />

somministrazione individuandoli:<br />

- nell’organizzazione dei mezzi<br />

necessari da parte dell’appaltatore per<br />

eseguire l’opera;<br />

- nell’esercizio del potere<br />

organizzativo e direttivo da parte<br />

del datore di <strong>la</strong>voro appaltatore nei<br />

confronti dei <strong>la</strong>voratori utilizzati<br />

nell’appalto;<br />

- nell’assunzione del rischio di<br />

impresa in capo all’appaltatore.<br />

L’elenco del<strong>la</strong> spesa compiuto dal<br />

legis<strong>la</strong>tore delegato rappresenta una<br />

ricognizione di parte degli elementi<br />

individuati dal<strong>la</strong> dottrina allorquando<br />

si individua <strong>la</strong> figura codicistica<br />

dell’appalto e, certamente, non<br />

comporta <strong>la</strong> possibile esistenza di<br />

un contratto di appalto allorquando<br />

dovessero mancare gli ulteriori<br />

requisiti previsti per l’esistenza del<br />

contratto di appalto dal codice civile e<br />

di cui nel<strong>la</strong> disposizione in commento<br />

non si fa menzione.<br />

Quest’ultima considerazione dovrebbe<br />

fra l’altro comportare, con riguardo<br />

al profilo qui sommariamente


64 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

investigato, in ipotesi di inesistenza<br />

o nullità del contratto di appalto che i<br />

<strong>la</strong>voratori del soggetto che assumeva<br />

essere appaltatore sono dipendenti del<br />

committente e l’obbligo contributivo e<br />

retributivo grava su quest’ultimo.<br />

Secondo <strong>la</strong> dottrina <strong>la</strong> ratio<br />

dell’art. 29 va cercato non tanto<br />

nell’indicazione di criteri discretivi<br />

fra appalto e somministrazione,<br />

quanto nell’intento di stabilire i<br />

tratti essenziali dell’appalto rispetto<br />

all’interposizione illecita.<br />

Con l’espressione “potere<br />

organizzativo e direttivo” il legis<strong>la</strong>tore<br />

ha inteso riferirsi al potere di<br />

direzione, nel cui ambito rientrerebbe<br />

sia <strong>la</strong> funzione organizzativa, sia <strong>la</strong><br />

funzione direttiva.<br />

E’ dunque necessario:<br />

- in senso positivo (attivo) un<br />

“minimo” di organizzazione e di<br />

direzione da parte dell’appaltatore,<br />

- in senso negativo (passivo) i<br />

dipendenti dell’appaltatore non<br />

devono essere soggetti al potere<br />

direttivo dell’appaltante, al quale<br />

compete, peraltro, il diritto di verifica<br />

e di controllo, ex art. 1622 c.c.<br />

Ancora, sempre secondo lo stesso<br />

autore, l’uso del<strong>la</strong> menzionata<br />

espressione significa che <strong>la</strong> sua<br />

concreta esistenza rende genuino<br />

l’appalto, anche in assenza di mezzi<br />

da parte dell’appaltatore, beninteso in<br />

presenza di “esigenze dell’opera e del<br />

servizio dedotti nel contratto.<br />

3.6.1 Appalto e solidarietà<br />

In ipotesi di appalto genuino, di<br />

opere o di servizi, il legis<strong>la</strong>tore<br />

introduce un vincolo di solidarietà tra<br />

committente imprenditore o datore<br />

di <strong>la</strong>voro e appaltatore, nonché con<br />

ciascuno degli eventuali ulteriori<br />

subappaltatori, entro il limite di due<br />

anni dal<strong>la</strong> cessazione dell’appalto, per<br />

il pagamento in favore dei <strong>la</strong>voratori<br />

dei trattamenti retributivi e dei<br />

contributi previdenziali dovuti (art.<br />

29.2).<br />

Il menzionato secondo comma, pur<br />

a prima vista riproducendo <strong>la</strong> norma<br />

dell’art. 3 del<strong>la</strong> legge n. 1369 del<br />

1960, riduce in modo significativo le<br />

tutele per il <strong>la</strong>voratore, configurando<br />

una sorta di garanzia fra il menzionato<br />

art. 3 e l’art. 1676 c.c.<br />

Si prevede, infatti, una responsabilità<br />

solidale fra appaltante e appaltatore<br />

per il debito, re<strong>la</strong>tivo al solo<br />

trattamento retributivo (non più<br />

all’intero trattamento economico<br />

e normativo ex art. 3 l. ult. cit.)<br />

dell’appaltatore verso il <strong>la</strong>voratore<br />

(questi non gode più di un diritto al<strong>la</strong><br />

parità di trattamento con i dipendenti<br />

del committente); <strong>la</strong> solidarietà però<br />

si estende a tutto il debito retributivo<br />

e contributivo e non è contenuta nei<br />

limiti del debito che il committente<br />

ha verso l’appaltatore e gli eventuali<br />

subappaltatori al tempo del<strong>la</strong><br />

domanda.<br />

Il vincolo di solidarietà in commento,<br />

come detto, rappresenta l’utilizzo<br />

di un modulo legis<strong>la</strong>tivo noto al<br />

legis<strong>la</strong>tore e con il quale lo stesso<br />

vuole rafforzare l’adempimento<br />

delle obbligazioni retributive e<br />

previdenziali, ponendo a carico del<br />

soggetto economico che utilizza<br />

<strong>la</strong>voratori dipendenti da altro<br />

imprenditore il rischio economico<br />

di dovere rispondere in prima<br />

persona, senza beneficiare nemmeno<br />

del beneficio di escussione, delle<br />

eventuali omissioni degli imprenditori<br />

da lui utilizzati.<br />

Non pare che tale modello, che<br />

trovava già cittadinanza nel<br />

nostro ordinamento, violi principi<br />

costituzionali, dovendosi invece<br />

immaginare che proprio tale vincolo<br />

di solidarietà assolve al compito<br />

di rafforzare <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> di diritti<br />

costituzionali quali quelli prefigurati<br />

dagli artt. 36 e 38 Costituzione.<br />

Con riguardo al predetto vincolo<br />

di solidarietà fissato dal legis<strong>la</strong>tore<br />

delegato può rilevarsi, in via di prima<br />

approssimazione, che:<br />

- il vincolo di solidarietà riguarda<br />

tutti i membri del<strong>la</strong> catena che<br />

possono essere solo il committente<br />

e l’appaltatore e ai quali possono<br />

aggiungersi, se esistenti, gli eventuali<br />

subappaltatori;<br />

- soggetti destinatari del<strong>la</strong><br />

disposizione sono anche gli enti<br />

pubblici che stipu<strong>la</strong>no appalti,<br />

allorquando i soggetti privati<br />

appaltatori non provvedano ad<br />

adempiere gli obblighi contributivi<br />

posti a loro carico;<br />

- il vincolo di solidarietà non opera<br />

allorquando i committenti sono<br />

persone fisiche che non esercitano<br />

un’attività d’impresa o professionale;<br />

- il vincolo di solidarietà attiene<br />

sia all’appalto di opere (menzione<br />

introdotta dall’art. 26 del decreto<br />

legis<strong>la</strong>tivo del 6 ottobre 2004, n. 251),<br />

sia all’appalto di servizi;<br />

- il vincolo di solidarietà non ha limiti<br />

pecuniari, estendendosi all’importo<br />

del<strong>la</strong> contribuzione previdenziale<br />

dovuta, ivi comprese le sanzioni<br />

civili;<br />

- il vincolo di solidarietà viene meno<br />

dopo due anni dal<strong>la</strong> cessazione<br />

dell’appalto (l’estensione del termine<br />

da annuale a biennale è stata operata<br />

con l’art. 1.911 del<strong>la</strong> legge 27<br />

dicembre 2006, n. 296), ma si osservi<br />

che tale termine opera diversamente<br />

se si è davanti a subappaltatori, in<br />

questa ipotesi si deve ritenere che<br />

il biennio cominci a decorrere dal<br />

momento in cui finisce il subappalto.<br />

Delineata sommariamente <strong>la</strong><br />

disciplina può in questa sede<br />

osservarsi ancora che:<br />

- il vincolo di solidarietà attiene a<br />

qualsivoglia omissione contributiva<br />

posta in essere dall’appaltatore o,<br />

se esistente, dal subappaltatore,<br />

comprendendosi qualsivoglia forma<br />

di contribuzione da versare agli<br />

enti esercenti forme di previdenza<br />

obbligatoria e, se esistenti, agli<br />

enti esercenti forme di previdenza<br />

complementare;<br />

- una volta che si accerti l’esistenza<br />

del vincolo di solidarietà il<br />

committente perde fra l’altro il diritto<br />

ad eventuali benefici contributivi di<br />

cui ha fruito, dovendosi ritenere che<br />

l’omissione contributiva da parte<br />

dell’appaltatore o del subappaltatore<br />

riverberi effetti indiretti anche<br />

sul<strong>la</strong> posizione previdenziale del<br />

committente;<br />

- il termine “<strong>la</strong>voratori” potrebbe<br />

condurre a ritenere che con esso si<br />

individuino non solo i <strong>la</strong>voratori<br />

subordinati ma, altresì, in una prima<br />

progressiva approssimazione i<br />

<strong>la</strong>voratori a progetto e, in una seconda<br />

progressiva approssimazione, i<br />

<strong>la</strong>voratori a nero;<br />

- il termine di decadenza di due<br />

anni potrebbe non applicarsi al<strong>la</strong><br />

contribuzione previdenziale in forza:<br />

a) del<strong>la</strong> raffazzonata stesura del 2°<br />

comma che, erroneamente, par<strong>la</strong> di<br />

diritto, in capo ai <strong>la</strong>voratori a vedersi


corrisposti i contributi previdenziali,<br />

contributi che, come noto, sono dovuti<br />

all’ente previdenziale;<br />

b) di quanto affermato dal<strong>la</strong> Corte<br />

di cassazione nel<strong>la</strong> sentenza del 17<br />

gennaio 2007, n. 996;<br />

- anche in ipotesi di appalto genuino<br />

si deve ritenere applicabile <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>,<br />

introdotta esplicitamente solo per<br />

le ipotesi di somministrazione<br />

irrego<strong>la</strong>re e di appalto nullo, che<br />

consente al committente di ridurre<br />

<strong>la</strong> propria esposizione debitoria nei<br />

confronti degli enti previdenziali<br />

proporzionalmente alle somme pagate<br />

dall’appaltatore o dal subappaltatore.<br />

3.7 Appalto non genuino<br />

Il comma 3-bis, introdotto dall’art.<br />

6 del decreto legis<strong>la</strong>tivo 6 ottobre<br />

2004, n. 251, ripropone, anche<br />

sul piano testuale, <strong>la</strong> disposizione<br />

dettata dall’art. 27.2 in tema di<br />

somministrazione irrego<strong>la</strong>re,<br />

ponendosi entrambe le disposizioni<br />

in continuità con l’art. 1.5 del<strong>la</strong> legge<br />

n. 1369 del 1960, nel<strong>la</strong> parte in cui<br />

ripropongono il dato dell’effettiva<br />

utilizzazione quale discrimine fra<br />

modelli contrattuali e, a un tempo,<br />

criterio di imputazione soggettiva.<br />

Gli approdi interpretativi<br />

sommariamente delineati in queste<br />

pagine si ritiene possano essere estesi<br />

anche a questa norma.<br />

3.8 Distacco non genuino<br />

Il Ministero del <strong>la</strong>voro, con circo<strong>la</strong>re<br />

n. 3 del 15 gennaio 2004, ha<br />

individuato i requisiti di legittimità<br />

dell’istituto ne:<br />

- <strong>la</strong> temporaneità del<strong>la</strong> prestazione<br />

presso il distaccatario,<br />

- l’interesse legato a esigenze<br />

produttive del distaccante.<br />

La responsabilità del trattamento<br />

economico e normativo, ivi compreso<br />

anche quello previdenziale non<br />

espressamente menzionato, a favore<br />

del <strong>la</strong>voratore è a carico del solo<br />

datore di <strong>la</strong>voro distaccante.<br />

Anche per l’ipotesi di distacco non<br />

genuino, al pari che per l’ipotesi di<br />

appalto non genuino, il legis<strong>la</strong>tore<br />

ha introdotto, con il decreto<br />

legis<strong>la</strong>tivo n. 251 del 2004, <strong>la</strong> rego<strong>la</strong><br />

originariamente prevista per <strong>la</strong><br />

somministrazione irrego<strong>la</strong>re, valendo,<br />

anche per questo caso, gli approdi<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 65<br />

interpretativi di cui si è fatto cenno<br />

nelle pagine precedenti.<br />

4. La responsabilità solidale fra<br />

appaltatore e subappaltatore<br />

La disciplina contenuta nell’art. 35<br />

del decreto legge 4 luglio 2006, n.<br />

223, convertito con modificazioni<br />

dal<strong>la</strong> legge 4 agosto 2006, n. 248,<br />

ha introdotto una nuova ipotesi di<br />

solidarietà, cumu<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> solidarietà<br />

dell’art. 29.2, fra appaltatore e sub<br />

appaltatore.<br />

Originariamente tale nuova figura<br />

di solidarietà, sempre in ipotesi<br />

di appalto e subappalto lecito, era<br />

disciplinata dai commi da 28 a 34<br />

dei menzionati articoli, nonché dal<br />

decreto ministeriale 25 febbraio 2008,<br />

n. 74.<br />

Da ultimo è però intervenuto<br />

nuovamente il legis<strong>la</strong>tore con il<br />

decreto legge 3 giugno 2008, n. 97<br />

che, con l’ultimo comma dell’art. 3<br />

ha previsto l’abrogazione dei commi<br />

da 29 a 34 dell’art. 35 l. cit., nonché<br />

esplicitamente, senza che ve ne<br />

fosse necessità e con dubbia tecnica<br />

legis<strong>la</strong>tiva, del decreto n. 74 del 2008.<br />

In considerazione di quest’ultimo<br />

intervento l’unica norma vigente<br />

è quel<strong>la</strong> contenuta nel comma 28<br />

dell’art. 35, in forza del<strong>la</strong> quale<br />

l’appaltatore risponde in solido con<br />

il subappaltatore dell’effettuazione e<br />

del versamento delle ritenute fiscali<br />

sui redditi di <strong>la</strong>voro dipendente<br />

e del versamento dei contributi<br />

previdenziali e dei contributi<br />

assicurativi obbligatori per gli<br />

infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />

professionali dei dipendenti a cui è<br />

tenuto il subappaltatore.<br />

Si è in presenza di un vincolo di<br />

solidarietà che opera esclusivamente<br />

fra appaltatore e subappaltatore e che<br />

riguarda, nonostante <strong>la</strong> puntigliosa<br />

elencazione del legis<strong>la</strong>tore, tutti i<br />

contributi dovuti ad enti previdenziali<br />

secondo l’interpretazione data<br />

precedentemente al<strong>la</strong> disposizione<br />

dettata dall’art. 29.<br />

Con riguardo poi ai <strong>la</strong>voratori<br />

tute<strong>la</strong>ti, contrariamente all’ipotesi<br />

interpretativa prospettata con riguardo<br />

all’appalto, il tenore testuale del<br />

comma, dove si par<strong>la</strong> di dipendenti,<br />

conduce a concludere che <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />

riguardi esclusivamente i <strong>la</strong>voratori<br />

dipendenti rego<strong>la</strong>ri, non potendosi<br />

predicare l’ampliamento del beneficio<br />

ai co.co.pro e ai <strong>la</strong>voratori a nero<br />

utilizzati dal subappaltatore.<br />

Si noti che, con <strong>la</strong> disposizioni<br />

contenute nei commi ora abrogati, si<br />

prevedeva fra l’altro:<br />

- <strong>la</strong> limitazione del rischio<br />

economico scaturente dal vincolo<br />

di solidarietà al solo ammontare del<br />

corrispettivo dovuto dall’appaltatore<br />

al subappaltatore (comma 30);<br />

- l’esclusione del<strong>la</strong> solidarietà<br />

allorquando l’appaltatore avesse<br />

dimostrato di avere verificato<br />

prima del pagamento di quanto<br />

dovuto e attraverso l’acquisizione<br />

del<strong>la</strong> idonea documentazione, il<br />

corretto adempimento da parte del<br />

subappaltatore di tutti gli adempimenti<br />

fiscali e previdenziali (comma 29,<br />

primo periodo);<br />

- il potere in capo all’appaltatore di<br />

legittimamente sospendere quanto<br />

dovuto, sino all’esaurimento di<br />

tale compito di vigi<strong>la</strong>nza pubblica<br />

assegnatogli dall’ordinamento<br />

(comma 29, secondo periodo).<br />

Orbene a fronte di tale abrogazione<br />

si è in presenza di un vincolo di<br />

solidarietà senza limiti economici,<br />

al pari del vincolo fissato dall’art.<br />

29 del<strong>la</strong> legge n. 276 del 2003, ma<br />

anche senza vincoli temporali, con <strong>la</strong><br />

conseguenza che, diversamente dal<strong>la</strong><br />

figura di solidarietà delineata dal<br />

cit. art. 29, <strong>la</strong> solidarietà del comma<br />

28° rimane sino al momento di<br />

prescrizione del<strong>la</strong> contribuzione.<br />

Ancora, al pari del<strong>la</strong> solidarietà<br />

dell’art. 29, non vi è possibilità alcuna<br />

da parte dell’appaltatore di sottrarsi a<br />

tale vincolo di solidarietà.<br />

Infine, il legis<strong>la</strong>tore nul<strong>la</strong> dice<br />

in ipotesi di subappalto illecito,<br />

dovendosi pertanto chiedere quale<br />

sia <strong>la</strong> disciplina applicabile nel venir<br />

in esser di un’ipotesi siffatta. Si può,<br />

con buon grado di approssimazione,<br />

invocare, anche per questo caso,<br />

l’applicazione delle regole dettate in<br />

tema di somministrazione irrego<strong>la</strong>re,<br />

con <strong>la</strong> conseguenza che il rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro è instaurato ex tunc con il vero<br />

datore di <strong>la</strong>voro, ed anche costui, con<br />

riguardo al versante previdenziale,<br />

potrà beneficiare dei versamenti<br />

contributivi effettuati dal falso datore<br />

di <strong>la</strong>voro.


66 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

Non c’è dubbio che all’indomani<br />

del D.Lgs. 276/2003 e del<strong>la</strong><br />

fluidificazione degli appalti quale<br />

tecnica di esternalizzazione del <strong>la</strong>voro,<br />

<strong>la</strong> questione del<strong>la</strong> responsabilità<br />

dell’impresa capofi<strong>la</strong> dei processi di<br />

segmentazione produttiva sia divenuta<br />

centrale nell’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Eppure, ahimé, dobbiamo registrare<br />

un ritardo da parte dell’INPS per<br />

quanto riguarda l’aggiornamento<br />

delle procedure informatiche. Infatti,<br />

ad oggi non si è in grado di recepire<br />

e soddisfare tutti gli adempimenti<br />

necessari per consentire all’Istituto<br />

di azionare il proprio credito nei<br />

confronti di tutti i responsabili<br />

solidali.<br />

Ad onor del vero questo ritardo<br />

trova <strong>la</strong> motivazione nello sviluppo<br />

del<strong>la</strong> stessa norma. (come ci ha<br />

esaurientemente illustrato l’avvocato<br />

Sgroi).<br />

Infatti, dopo una iniziale<br />

“disattenzione” del legis<strong>la</strong>tore,<br />

Intervento<br />

D. Pezzel<strong>la</strong>, Delegato ANIV per <strong>la</strong> valorizzazione dell’Informatica<br />

al servizio del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

- mi riferisco al<strong>la</strong> originaria<br />

formu<strong>la</strong>zione nel D.Lgs. 276/2003<br />

dell’art. 29, comma 2 che stabiliva <strong>la</strong><br />

responsabilità solidale, ma <strong>la</strong> limitava<br />

inspiegabilmente al solo appalto di<br />

servizi e non a quelli di opera e che<br />

tale responsabilità interessava solo<br />

l’appaltante e l’appaltatore escludendo<br />

di fatto eventuali subappaltatori -, è<br />

stata rivisitata e poi in qualche misura<br />

rafforzata prima nel 2004 con il<br />

decreto correttivo D.Lgs. 6.10.2004,<br />

n. 251, poi con i comma 910-911<br />

dell’art. 1 del<strong>la</strong> L. 27.12.2006, n.<br />

296 (Finanziaria 2007) ed infine<br />

con l’art. 35 (commi 28-34) del<strong>la</strong> L.<br />

04.08.2006 n.248 le cui disposizioni<br />

saranno finalmente efficaci dal<br />

prossimo 16 giugno grazie al<strong>la</strong> recente<br />

pubblicazione del decreto attuativo.<br />

Quindi, una normativa complessa ed<br />

artico<strong>la</strong>ta che proprio per l’impatto<br />

che essa produce sulle imprese è stata<br />

oggetto di modifiche e di integrazioni.<br />

Una norma innovativa che non<br />

solo mira a garantire il rispetto dei<br />

trattamenti retributivi e previdenziali<br />

dovuti ai dipendenti ma anche attenta<br />

al<strong>la</strong> salvaguardia del<strong>la</strong> salute dei<br />

<strong>la</strong>voratori, disciplinando specifici<br />

profili di sicurezza del <strong>la</strong>voro nelle<br />

ipotesi di affidamento di opere ad<br />

imprese appaltatrici o a <strong>la</strong>voratori<br />

autonomi. (a riguardo è stato<br />

pubblicato il 9 aprile 2008 il D.Lgs.<br />

n. 81 che dà attuazione al<strong>la</strong> delega<br />

contenuta nell’art. 1 del<strong>la</strong> L. 3 agosto<br />

2007 n. 123 in materia di tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

salute e del<strong>la</strong> sicurezza nei luoghi di<br />

<strong>la</strong>voro)<br />

Il legis<strong>la</strong>tore, quindi, entro un ampio<br />

disegno di lotta al <strong>la</strong>voro nero e di<br />

contrasto al<strong>la</strong> evasione e al<strong>la</strong> elusione<br />

contributiva e fiscale ha previsto<br />

l’introduzione di un artico<strong>la</strong>to<br />

meccanismo nel quale il ruolo centrale<br />

del sistema di responsabilizzazione<br />

chiama in causa l’impresa<br />

committente.<br />

Il mancato rispetto del meccanismo,<br />

che potremmo definire, di<br />

accertamento preventivo di rego<strong>la</strong>rità<br />

fiscale e contributiva, secondo il<br />

quale l’appaltatore deve pagare il<br />

corrispettivo ai propri subappaltatori<br />

solo dopo avere verificato che<br />

questi ultimi abbiano effettuato nei<br />

confronti dei propri dipendenti e<br />

degli enti previdenziali una serie<br />

di adempimenti, mira a garantire <strong>la</strong><br />

effettuazione e il versamento delle<br />

ritenute fiscali sui redditi di <strong>la</strong>voro<br />

dipendente nonché il versamento<br />

dei contributi previdenziali e dei<br />

contributi assicurativi obbligatori per<br />

gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />

professionali.<br />

Insomma, il committente<br />

dovrà versare all’appaltatore<br />

il corrispettivo dovuto solo a<br />

condizione di accertare (mediante<br />

l’acquisizione del<strong>la</strong> documentazione<br />

individuata nell’apposito decreto<br />

interministeriale) che siano<br />

stati rego<strong>la</strong>rmente effettuati gli<br />

adempimenti fiscali e contributivi<br />

dovuti nei confronti sia dei dipendenti<br />

del proprio appaltatore che dei suoi<br />

eventuali subappaltatori; ed ove<br />

paghi il corrispettivo all’appaltatore<br />

senza effettuare tale controllo imposto<br />

dal<strong>la</strong> legge sarà esposto ad una<br />

sanzione amministrativa (pari da<br />

5.000 a 200.000 euro), che tuttavia


scatterà (non automaticamente,<br />

ma) nel caso in cui gli adempimenti<br />

fiscali e contributivi con siano<br />

stati rego<strong>la</strong>rmente effettuati<br />

dall’appaltatore ovvero dai suoi<br />

subappaltatori.<br />

Ma il tempo è tiranno ed è opportuno<br />

quindi richiamare <strong>la</strong> vostra attenzione<br />

sugli aspetti tecnici ed operativi che<br />

l’argomento comporta.<br />

Ebbene, con questa mia introduzione<br />

ho cercato, anche se in modo<br />

esemplificativo, di evidenziare non<br />

solo <strong>la</strong> complessità dell’impianto<br />

normativo venutosi a delineare ma di<br />

creare le premesse per una discussione<br />

sulle difficoltà operative e tecniche<br />

alle quali dovremo far fronte.<br />

Primo elemento di discussione è <strong>la</strong><br />

valutazione delle difficoltà operative<br />

in sede di verifica.<br />

Attraverso una lettura incrociata e,<br />

per alcuni versi, sovrapposta, delle<br />

norme che definiscono le forme di<br />

responsabilizzazione dei soggetti<br />

che innescano i – o partecipano<br />

ai – processi di segmentazioneintegrazione<br />

produttiva va affrontata<br />

una questione decisamente spinosa:<br />

quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> delimitazione dell’ambito<br />

oggettivo di applicazione del<br />

precetto di responsabilità solidale del<br />

committente.<br />

In altri termini si tratta del<strong>la</strong><br />

difficoltà da parte degli ispettori<br />

di individuare con riferimento a<br />

quali <strong>la</strong>voratori coinvolti in quali<br />

appalti <strong>la</strong> responsabilità solidale del<br />

committente si cumu<strong>la</strong> con quel<strong>la</strong> di<br />

appaltatore e subappaltatori a supporto<br />

dei pagamenti, versamenti.<br />

Sappiamo delle problematiche che<br />

sorgeranno per alcune tipologie di<br />

<strong>la</strong>voro, come le imprese di pulizie,<br />

facchinaggio, edilizia e, da non<br />

dimenticare mai, per il fenomeno<br />

sempre più attuale dei conto terzisti<br />

“cinesi”.<br />

Tuttavia, non meno difficile potrà<br />

risultare <strong>la</strong> individuazione dei<br />

contratti di appalto e quindi di<br />

subappalto soggetti al precetto di<br />

corresponsabilità del committente.<br />

In proposito, ci dovremo confrontare<br />

con il mondo del<strong>la</strong> contrattualistica,<br />

dove non sempre il tutto è chiaro,<br />

formalizzato nel<strong>la</strong> forma scritta,<br />

ovvero rispettoso delle norme citate.<br />

Inoltre, di partico<strong>la</strong>re complessità<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 67<br />

risulterà <strong>la</strong> precisa identificazione<br />

dei <strong>la</strong>voratori dipendenti<br />

dell’appaltatore e del subappaltatore<br />

in re<strong>la</strong>zione alle cui prestazioni<br />

opera concretamente l’obbligazione<br />

solidale del committente, un caso su<br />

tutti lo abbiamo già rilevato quando<br />

siamo al<strong>la</strong> presenza di aziende che<br />

presentano nei confronti dell’INPS<br />

una parziale posizione debitoria.<br />

Infine, è di tutta evidenza che <strong>la</strong><br />

norma sarà difficilmente applicabile<br />

sia nel caso in cui <strong>la</strong> prestazione<br />

attinente all’esecuzione dell’appalto<br />

investa solo una parte del tempo di<br />

<strong>la</strong>voro del dipendente dell’appaltatore<br />

o del subappaltatore (in ipotesi<br />

addetto anche ad altre attività), sia,<br />

più in generale, per <strong>la</strong> mancanza<br />

allo stato di un sistema oggettivo di<br />

conoscenza –a vantaggio di tutti i<br />

soggetti obbligati e beneficiari- del<br />

contenuto dei contratti commerciali<br />

e, quindi, del modo in cui,<br />

concretamente, <strong>la</strong> filiera produttiva<br />

si snoda dal primo committente<br />

all’ultimo subappaltatore.<br />

Non c’è dubbio che <strong>la</strong> oggettiva<br />

difficoltà nel<strong>la</strong> individuazione<br />

dei <strong>la</strong>voratori beneficiari del<strong>la</strong><br />

responsabilità solidale del<br />

committente diventa pressoché<br />

insormontabile quando ad essere<br />

azionata è <strong>la</strong> pretesa al versamento,<br />

da parte del debitore solidale, dei<br />

contributi assicurativi e previdenziali<br />

non versati dall’appaltatore o<br />

dai subappaltatori. Se, infatti, il<br />

<strong>la</strong>voratore coinvolto nell’esecuzione<br />

di un appalto ha generalmente <strong>la</strong><br />

conoscenza dei processi produttivi<br />

e, quindi, è nelle astratte condizioni<br />

di provarli per valersi del<strong>la</strong><br />

solidarietà del committente nel<br />

pagamento dei trattamenti retributivi<br />

o dell’indennizzo da infortunio,<br />

altrettanto non può dirsi per gli enti<br />

assicurativi e previdenziali ovvero<br />

l’amministrazione finanziaria che<br />

avranno enormi difficoltà a provare<br />

il coinvolgimento nel<strong>la</strong> esecuzione<br />

dell’appalto del singolo <strong>la</strong>voratore nei<br />

cui confronti siano in ipotesi maturate<br />

le omissioni contributive e fiscali.<br />

Certo, un aiuto potrà venire dal<br />

decreto interministeriale di recente<br />

pubblicazione che stabilisce per quali<br />

dipendenti dell’appaltatore e del<br />

subappaltatore il committente sarà<br />

tenuto a richiedere <strong>la</strong> verifica del<br />

corretto adempimento degli obblighi<br />

fiscali assicurativi e previdenziali<br />

per andare esente dal<strong>la</strong> sanzione<br />

amministrativa di cui si è detto.<br />

Secondo elemento di discussione<br />

che vorrei introdurre è che, per<br />

affrontare al meglio <strong>la</strong> situazione del<strong>la</strong><br />

responsabilità solidale, gli ispettori<br />

hanno bisogno di formazione, di<br />

metodologie ispettive condivise<br />

con <strong>la</strong> conseguente uniformità dei<br />

comportamenti. La decisa e meritoria<br />

estensione dei meccanismi di<br />

responsabilizzazione del committente<br />

deve essere accompagnata, per una<br />

corretta applicazione dell’impianto<br />

normativo, da un adeguato sistema di<br />

conoscenza legale delle norme e dei<br />

contratti che danno luogo ai fenomeni<br />

di integrazione produttiva.<br />

Ma <strong>la</strong> proposta che formulo non<br />

è solo di organizzare un percorso<br />

formativo teorico, questo ormai per<br />

<strong>la</strong> nostra attività non è più sufficiente.<br />

La formazione che immagino è di<br />

tipo partecipativo, ovvero basato<br />

sull’interazione tra ispettori, avvocati,<br />

esperti. (<strong>la</strong> presenza dell’Avv.<br />

Sgroi a questo nostro forum non<br />

è casuale). L’apprendimento sarà<br />

maggiore perché vi saranno colleghi<br />

con esperienza sul campo che<br />

costituiranno <strong>la</strong> base su cui riflettere<br />

per dedurne concetti e regole di<br />

validità generale. (obiettivo di sempre:<br />

l’uniformità dei comportamenti e<br />

delle metodologie ispettive da parte<br />

del corpo ispettivo)<br />

A mio avviso, <strong>la</strong> formazione oggi non<br />

serve solo ad imparare cose nuove<br />

o a ripassarne di vecchie, ma è un<br />

potente strumento di motivazione,<br />

costituisce un’eccellente occasione<br />

di confronto anche tra colleghi che<br />

coprono ruoli diversi (gli avvocati<br />

nostri interlocutori privilegiati) ma<br />

indirizzati verso uno stesso obiettivo.<br />

L’INPS deve investire in questo.<br />

Terzo ed ultimo elemento di<br />

discussione comprende <strong>la</strong><br />

valorizzazione dell’attività ispettiva.<br />

Vista l’importanza strategica e<br />

politica, assume fondamentale<br />

importanza aggiornare gli strumenti<br />

di ausilio delle fondamentali attività<br />

degli Ispettori.<br />

In primo luogo <strong>la</strong> procedura<br />

di verbalizzazione deve essere


68 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

implementata di una ulteriore<br />

funzionalità che dovrà rendersi<br />

disponibile in tutti i casi in cui<br />

l’ispettore accerti che il soggetto<br />

ispezionato ha maturato nei confronti<br />

dell’INPS debiti contributivi dovuti<br />

sui compensi erogati al personale<br />

occupato in attività eseguite su<br />

commissione di terzi. In tale ipotesi<br />

il verbale, che in via prioritaria sarà<br />

redatto nei confronti del soggetto<br />

appaltante, prevederà <strong>la</strong> possibilità di<br />

dar luogo ad ulteriori atti da redigere<br />

a carico del soggetto/dei soggetti<br />

appaltatori/subappaltatori dell’opera o<br />

servizi nel<strong>la</strong> loro veste di obbligati in<br />

solido.<br />

Ciò consentirà, inoltre, <strong>la</strong> tempestiva<br />

acquisizione al database (VG00<br />

New) dell’archivio nazionale del<strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Questo archivio, già adesso, è<br />

una fonte informativa di elevato<br />

valore non solo per l’entità delle<br />

informazioni ivi residenti ma<br />

soprattutto per le qualità delle stesse,<br />

infatti, i dati raccolti corrispondono a<br />

realtà e fatti riscontrati da testimoni<br />

privilegiati quali sono gli ispettori di<br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Solo in questo modo vi sarà<br />

<strong>la</strong> possibilità di osservare e di<br />

monitorare l’andamento del nuovo<br />

impianto normativo nel suo divenire,<br />

consentendo di programmare anche<br />

specifiche iniziative di contrasto.<br />

Infine, è indubbio che il nuovo<br />

impianto normativo rappresenta per<br />

l’Istituto una ulteriore leva nell’azione<br />

di recupero dei contributi e<br />

sicuramente un meccanismo che potrà<br />

concorrere a ridurre <strong>la</strong> portata di un<br />

fenomeno che è fonte di distorsione<br />

del sistema produttivo del paese.<br />

Pertanto, diviene di assoluta<br />

priorità aggiornare le procedure<br />

del recupero crediti in modo<br />

da recepire e soddisfare tutti<br />

gli adempimenti necessari per<br />

azionare il credito nei confronti<br />

dell’appaltatore/subappaltatore<br />

nonché di tutti i responsabili solidali.<br />

(Se ciò non avverrà in tempi brevi,<br />

paradossalmente, qualcuno un<br />

domani rileverà che <strong>la</strong> percentuale<br />

di riscosso rispetto all’accertato<br />

continua a scendere, e maliziosamente<br />

è probabile che lo attribuirà agli<br />

ispettori.)<br />

Concludendo, non è più sufficiente,<br />

né centrale, finalizzare gli<br />

accertamenti unicamente sul grado<br />

di padronanza del<strong>la</strong> normativa e di<br />

conoscenza del<strong>la</strong> giurisprudenza.<br />

Sono necessarie ulteriori capacità in<br />

grado di comprendere le dinamiche di<br />

mercato nelle quali agiscono i soggetti<br />

indagati. Devono essere favorite<br />

qualità nuove: attitudine al <strong>la</strong>voro di<br />

equipe (dicevamo con attori interni ed<br />

esterni), attenzione al contesto socioeconomico,<br />

padronanza delle nuove<br />

tecnologie di trattamento e analisi dei<br />

dati.<br />

Obiettivo, pertanto, è concorrere a<br />

mutare quel che dà il segno al risultato<br />

del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza: non conta unicamente<br />

e so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> completezza e <strong>la</strong><br />

profondità dell’accertamento, ma<br />

il suo effetto sociale (è assai più<br />

importante avere colto i fenomeni<br />

socialmente più gravi, accertandoli<br />

in quantità adeguata, piuttosto che<br />

avere minuziosamente scandagliato<br />

eventuali comportamenti omissivi di<br />

una singo<strong>la</strong> azienda).


Penso che un po’ tutti starete<br />

pensando “ma che ci azzecca questo<br />

tema con l’attività di vigi<strong>la</strong>nza?”.<br />

Invece è un tema interessante.<br />

Sapete che l’Inail è chiamato a<br />

svolgere un ruolo sempre più<br />

premiante nel campo del<strong>la</strong> sicurezza<br />

del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong> prevenzione. Il<br />

nuovo testo unico sul<strong>la</strong> sicurezza<br />

addirittura elenca quali sono i compiti<br />

dell’Istituto: compiti soprattutto<br />

di informazione, di raccolta di<br />

dati, compiti di formazione che,<br />

naturalmente, sono iniziative mirate a<br />

diffondere <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> prevenzione<br />

e dare un apporto importante e diretto<br />

ai datori di <strong>la</strong>voro, incidendo sulle<br />

loro tasche, modu<strong>la</strong>ndo l’entità dei<br />

premi assicurativi che essi devono<br />

versare annualmente all’istituto.<br />

Questa è una leva abbastanza<br />

importante che, ricordo, lo stesso Prof.<br />

Billia, appena arrivato nell’istituto<br />

sentendo par<strong>la</strong>re proprio di rifare le<br />

tariffe dei premi, captò con molto<br />

intuito dicendo: “Ma l’istituto ha un<br />

sistema di Bonus-Malus, sul tipo di<br />

quello delle assicurazioni private, per<br />

cui chi ha più infortuni paga di più<br />

chi ha comportamenti virtuosi paga di<br />

meno?”<br />

L’istituto questo meccanismo ce<br />

l’aveva da circa 60 anni ma non era<br />

conosciuto.<br />

In effetti li abbiamo questi<br />

meccanismi.<br />

Voi sapete che i premi assicurativi<br />

INAIL vengono calco<strong>la</strong>ti con un<br />

sistema molto più complesso di quello<br />

dell’INPS.<br />

Non ci sono aliquote indifferenziate<br />

per settori.<br />

Le nostre tariffe sono dei prontuari<br />

che prevedono una serie di <strong>la</strong>vorazioni<br />

per ciascuna delle quali è previsto un<br />

tasso di premio, un’aliquota. Questa<br />

aliquota viene determinata su una<br />

base di valutazione del rischio di<br />

quel<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione, che non è una<br />

valutazione astrattamente tecnica, ma<br />

valutazioni fatte sul<strong>la</strong> base di conteggi<br />

effettivi di quanto costano quelle<br />

<strong>la</strong>vorazioni all’istituto.<br />

A me piace fare sempre questo<br />

esempio: si par<strong>la</strong> di una centrale<br />

nucleare, si pensa che l’attività di<br />

conduzione di una centrale nucleare<br />

sia un’attività rischiosissima con tassi<br />

di premio molto alti. Non è proprio<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 69<br />

Re<strong>la</strong>zione su:<br />

“Inail: sistema d’oscil<strong>la</strong>zione<br />

dei tassi medi in chiave<br />

di prevenzione”<br />

E. Di Luca, Direttore centrale Rischi INAIL<br />

cosi! Per noi è tutto al contrario. La<br />

conduzione di una centrale nucleare<br />

è un’ attività che per le misure di<br />

sicurezza impostate, per i modi<br />

con cui vengono svolte le attività<br />

<strong>la</strong>vorative costa poco.<br />

E perciò, nelle nostre tariffe dei premi,<br />

è una attività a basso rischio.<br />

Quelle vigenti sono state approvate<br />

nel 2000 e li per <strong>la</strong> prima volta si è<br />

avuto una differenziazione tra settori<br />

<strong>la</strong>vorativi: artigianato, industria,<br />

terziario, etc.<br />

E per ognuna di queste <strong>la</strong>vorazioni<br />

sono stati istituiti i tassi medi,<br />

andando a verificare, sul<strong>la</strong> base dei<br />

dati di un triennio, quanto era costata<br />

all’istituto ogni singo<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione<br />

rispetto alle retribuzioni dei soggetti<br />

che svolgevano quell’attività.<br />

Il triennio di riferimento ora: il 1995-<br />

1997.<br />

Sul<strong>la</strong> base di tali osservazioni, per<br />

esempio, si è stabilito che l’edilizia<br />

deve pagare un tasso di premio del<br />

130 per mille o 13%.<br />

Significa che in quel triennio gli<br />

infortuni e le ma<strong>la</strong>ttie professionali<br />

avvenute per attività di edilizia<br />

costavano il 13% delle retribuzioni<br />

erogate.<br />

Questo è il metodo di calcolo<br />

semplice, dei tassi. Questi tassi<br />

medi, però, possono anche avere


70 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

una funzione polifunzionale<br />

se si prevedono meccanismi di<br />

oscil<strong>la</strong>zione.<br />

E, infatti, le tariffe prevedono che<br />

decorsi tre anni di attività, per ogni<br />

singo<strong>la</strong> azienda l’istituto calcoli qual’è<br />

il tasso specifico di quell’azienda,<br />

cioè quanto è costata all’istituto<br />

quell’azienda.<br />

Ogni anno l’istituto, entro il 31<br />

dicembre, calco<strong>la</strong> per circa 2 milioni<br />

di aziende con dipendenti il costo<br />

del<strong>la</strong> sua gestione infortunistica e<br />

tecnopatia.<br />

E a seconda che questo tasso specifico<br />

sia inferiore o superiore al tasso<br />

medio nazionale si applicano degli<br />

aumenti o delle riduzioni.<br />

Questo è il sistema di bonus-malus.<br />

Aumenti o riduzioni che sono<br />

contenuti in percentuali. Non è che<br />

possiamo raddoppiare o triplicare<br />

i tassi. Il risultato attuale ad oggi,<br />

sembra quasi in controtendenza<br />

rispetto alle notizie che appaiono nei<br />

giornali.<br />

Oggi, infatti, i dati annuali ci fanno<br />

rilevare che oltre il 90% delle aziende<br />

legate all’INAIL gode del<strong>la</strong> riduzione<br />

del tasso.<br />

Quindi nonostante 900 mi<strong>la</strong> infortuni<br />

all’anno che accadono all’interno<br />

delle nostre attività produttive, oltre il<br />

90% riceve una riduzione.<br />

Vi chiederete: “Perché”<br />

In parte, l’ha spiegato il Presidente<br />

Mungari nel suo esordio, sia perché<br />

c’è stata una contrazione del<br />

fenomeno infortunistico che si è<br />

verificato in questi ultimi anni, sia<br />

perché questi tassi medi nazionali, che<br />

sono stati e<strong>la</strong>borati nel 2000 sul<strong>la</strong> base<br />

dei dati del triennio ’95/’97, ormai<br />

sono tassi superiori al fabbisogno e<br />

producono una liquidità di 2 miliardi<br />

di euro all’anno che vanno a confluire<br />

poi sul conto del<strong>la</strong> tesoreria e<br />

contribuiscono a risolvere i problemi<br />

di bi<strong>la</strong>ncio dello stato italiano.<br />

Ci sono tariffe eccedenti che secondo<br />

<strong>la</strong> norma dovrebbero esser riviste ogni<br />

tre anni, per riportare l’equilibrio.<br />

Ma naturalmente esse possono esser<br />

riviste se i ministeri vigi<strong>la</strong>nti ce lo<br />

consentono.<br />

Accanto a questo meccanismo, che è<br />

automatico, senza bisogno di nessuna<br />

richiesta da parte dell’azienda,<br />

il decreto 38 del 2000 ha inteso<br />

incentivare più direttamente le<br />

iniziative in tema di sicurezza e<br />

prevenzione nei luoghi di <strong>la</strong>voro<br />

prevedendo <strong>la</strong> possibilità di dare un<br />

ulteriore sconto, un’ulteriore riduzione<br />

alle aziende che ivestono in sicurezza.<br />

Qui <strong>la</strong> percentuale di riduzione varia a<br />

seconda del<strong>la</strong> dimensione aziendale.<br />

Per le aziende fino a 500 operai <strong>la</strong><br />

possibilità di sconto è del 10% annuo;<br />

per quelle oltre il 500 per anno lo<br />

sconto è del 5%.<br />

Le condizioni per dare questa<br />

agevo<strong>la</strong>zione sono: innanzitutto <strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong>rità contributiva dell’azienda,<br />

non soltanto nei confronti dell’Inail,<br />

ma anche nei confronti dell’Inps.<br />

Il secondo requisito è che non vi siano<br />

vio<strong>la</strong>zioni, all’interno dell’azienda,<br />

del<strong>la</strong> normativa contenuta nel decreto<br />

626, ed oggi nel nuovo testo unico.<br />

Questi sono i prerequisiti, ma per<br />

avere questo sconto è necessario fare<br />

anche degli interventi concreti.<br />

Ogni anno bisogna fare una serie di<br />

interventi, almeno tre, significativi,<br />

di cui uno obbligatorio in tema di<br />

formazione dei <strong>la</strong>voratori, sulle<br />

tematiche del<strong>la</strong> sicurezza.<br />

I risultati: il primo anno 5000 aziende<br />

hanno fruito di questo sconto; una<br />

percentuale non elevata a fronte di<br />

3 milioni di aziende assicurate con<br />

l’INAIL.<br />

Questo numero si è incrementato<br />

anno per anno finche siamo arrivati<br />

nel 2007 a circa 18 mi<strong>la</strong> aziende che<br />

hanno fruito di questa agevo<strong>la</strong>zione.<br />

Perché un numero cosi esiguo?<br />

Perché solo 18 mi<strong>la</strong> aziende hanno<br />

beneficiato di questa riduzione dei<br />

premi assicurativi?<br />

Perché, chi è che se <strong>la</strong> sente di<br />

autocertificarsi che è in rego<strong>la</strong> con <strong>la</strong><br />

626, che ha adottato tutte le misure<br />

previste dal<strong>la</strong> norma? Chi corre<br />

il rischio di esser assoggettato a<br />

verifiche e controlli per un beneficio<br />

che, per molte aziende, poi, non<br />

è molto significativo, perché uno<br />

sconto del 10% sui premi non è<br />

che poi sia molto rilevante No?! Di<br />

qui <strong>la</strong> necessità di rivederli questi<br />

meccanismi, di renderli più appetibili,<br />

di renderli ancora più mirati.<br />

Credo che prossimamente quando<br />

rivedremo le tariffe questo dovrà esser<br />

uno dei punti verso i quali dovremo<br />

prestare maggiore attenzione.<br />

Grazie


Al fine di orientare, programmare e<br />

pianificare le attività di prevenzione<br />

nei luoghi di <strong>la</strong>voro e di tute<strong>la</strong> affidate<br />

al<strong>la</strong> Pubblica amministrazione<br />

è indispensabile diffondere <strong>la</strong><br />

conoscenza del rischio, dei luoghi di<br />

<strong>la</strong>voro, delle modalità di accadimento<br />

degli eventi.<br />

Per far ciò nel mese di luglio 2007<br />

è stato condiviso, nell’ambito del<br />

Sistema di Sorveglianza Nazionale<br />

sugli infortuni sul <strong>la</strong>voro, un<br />

protocollo mediante il quale è stata<br />

definita <strong>la</strong> cooperazione tra i ministeri<br />

del<strong>la</strong> Salute e del Lavoro, le Regioni,<br />

l’Inail, l’Ispesl e l’Ipsema per <strong>la</strong><br />

realizzazione del Sistema Informativo<br />

Nazionale integrato per Prevenzione<br />

(SINP) nei luoghi di <strong>la</strong>voro e per <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Con tale protocollo è stato previsto<br />

un programma di col<strong>la</strong>borazione<br />

finalizzato allo sviluppo del SINP<br />

con artico<strong>la</strong>zioni in tutto il territorio<br />

nazionale ed utilizzo dell’e<strong>la</strong>borazione<br />

in chiave prevenzionale delle<br />

informazioni derivanti dalle banche<br />

dati dei soggetti firmatari.<br />

Sul SINP <strong>la</strong> recente legge n.123/2007<br />

ha dedicato una specifica attenzione<br />

definendo i soggetti costituenti e<br />

prevedendo <strong>la</strong> partecipazione delle<br />

parti sociali.<br />

Occorre sottolineare che nell’ambito<br />

dei principi e delle linee guida dettate<br />

dal<strong>la</strong> legge delega un ruolo di primaria<br />

importanza è rivestito dall’esigenza,<br />

più volte manifestata dagli addetti<br />

ai <strong>la</strong>vori, di un’organizzazione ed<br />

una maggiore circo<strong>la</strong>zione delle<br />

informazioni e delle buone pratiche<br />

utili a favorire <strong>la</strong> promozione e <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e sicurezza sul<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Per far ciò <strong>la</strong> legge 123/2007 si è<br />

basata anche sul sistema informativo<br />

nazionale per <strong>la</strong> prevenzione nei<br />

luoghi di <strong>la</strong>voro preesistente in modo<br />

di valorizzare le competenze esistenti<br />

ed eliminare le sovrapposizioni e le<br />

duplicazioni di interventi.<br />

Ai suddetti fini <strong>la</strong> citata legge ha<br />

previsto <strong>la</strong> necessaria partecipazione<br />

delle parti sociali al sistema<br />

informativo, costituito dai Ministeri<br />

Salute e Lavoro, dalle Regioni e dalle<br />

Province autonome, dall’INAIL,<br />

dall’Ispesl, dall’Ipsema e con il<br />

contributo del CNEL.<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 71<br />

Intervento<br />

M. Pizzuto, Delegato ANIV per i rapporti con l’INAIL<br />

Inoltre, <strong>la</strong> legge 123 più volte<br />

richiamata ha stabilito che entro tre<br />

mesi dall’entrata in vigore del<strong>la</strong> legge<br />

in paro<strong>la</strong> (25.11.2007) i soggetti sopra<br />

menzionati dovevano predisporre le<br />

attività necessarie:<br />

• per <strong>la</strong> integrazione dei rispettivi<br />

archivi informatici, anche attraverso<br />

<strong>la</strong> creazione di banche dati unificate<br />

re<strong>la</strong>tive ai singoli settori comparti<br />

produttivi;<br />

• per il coordinamento delle attività<br />

di vigi<strong>la</strong>nza ed ispettive in materia di<br />

prevenzione e sicurezza dei <strong>la</strong>voratori.<br />

Con l’emanazione del D.Lgs.<br />

n.81/2008 - meglio noto come il<br />

nuovo T.U. sul<strong>la</strong> sicurezza sui luoghi<br />

di <strong>la</strong>voro- che ha dato attuazione a<br />

quanto previsto dall’art. 1 del<strong>la</strong> legge<br />

delega n.123/2007, è stato istituito il<br />

Sistema Informativo Nazionale per <strong>la</strong><br />

Prevenzione (SINP).<br />

A tale proposito si evidenzia che<br />

l’istituzione del SINP, come si<br />

evince dall’art. 8 del citato decreto,<br />

è finalizzata “a fornire dati utili<br />

a programmare, pianificare e<br />

valutare l’efficacia dell’attività di<br />

prevenzione degli infortuni e le<br />

ma<strong>la</strong>ttie professionali, re<strong>la</strong>tivamente<br />

ai <strong>la</strong>voratori iscritti e non iscritti<br />

agli enti assicurativi pubblici, e per<br />

indirizzare le attività di vigi<strong>la</strong>nza,<br />

attraverso l’utilizzo integrato delle<br />

informazioni disponibili negli attuali<br />

sistemi informativi, anche tramite<br />

l’integrazione di specifici archivi e <strong>la</strong><br />

creazione di banche dati unificate”.<br />

Allo sviluppo del Sistema informativo<br />

prendono parte i seguenti soggetti


72 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

e segnatamente: il Ministero del<br />

Lavoro e del<strong>la</strong> previdenza sociale, il<br />

Ministero del<strong>la</strong> Salute e dell’Interno,<br />

le regioni e le Province autonome di<br />

Trento e Bolzano, l’Inail, l’Ipsema,<br />

l’Ispesl, il CNEL, gli organismi<br />

paritetici, nonché gli istituti di settore,<br />

ivi compresi quelli che si occupano<br />

del<strong>la</strong> salute delle donne.<br />

Per quanto, poi, concerne <strong>la</strong> gestione<br />

tecnica ed informatica del Sistema<br />

informativo di cui trattasi, si<br />

evidenzia che <strong>la</strong> stessa è stata affidata<br />

all’INAIL.<br />

Inoltre, l’articolo in paro<strong>la</strong> prevede<br />

che le regole tecniche per <strong>la</strong><br />

realizzazione ed il funzionamento del<br />

SINP, nonché quelle concernenti il<br />

trattamento dei dati dovranno essere<br />

definite entro 180 giorni dall’entrata<br />

in vigore del menzionato decreto.<br />

Per quanto, invece, attiene al<strong>la</strong><br />

tipologia dei dati informativi, che<br />

saranno trattati dal SINP, il comma 6<br />

dell’art. 8 ne prevede cinque.<br />

Sul punto, si precisa che i dati in<br />

esame dovranno riguardare:<br />

• il quadro produttivo e<br />

occupazionale;<br />

• il quadro dei rischi;<br />

• il quadro di salute e sicurezza dei<br />

<strong>la</strong>voratori;<br />

• il quadro degli interventi di<br />

prevenzione delle istituzioni preposte;<br />

• il quadro degli interventi di vigi<strong>la</strong>nza<br />

delle istituzioni preposte.<br />

Ciò consentirà ai soggetti coinvolti di<br />

disporre di una rapida ed affidabile<br />

informazione tesa a garantire non solo<br />

il monitoraggio costante del<strong>la</strong> materia<br />

in esame, ma anche e soprattutto, <strong>la</strong><br />

stessa efficacia dei provvedimenti<br />

normativi ed amministrativi.<br />

Per di più, <strong>la</strong> conoscenza specifica<br />

del<strong>la</strong> realtà <strong>la</strong>vorativa permetterà, in<br />

via mediata, di porre in essere azioni<br />

di vigi<strong>la</strong>nza volte a contrastare il<br />

fenomeno del <strong>la</strong>voro sommerso ed<br />

irrego<strong>la</strong>re che soprattutto si annida<br />

in quelle Imprese nelle quali, a causa<br />

del<strong>la</strong> mancata adozione di misure<br />

prevenzionali, o meglio del disprezzo<br />

del<strong>la</strong> vita umana, si registrano con<br />

maggiore frequenza e gravità gli<br />

infortuni sul <strong>la</strong>voro spesso con esiti<br />

mortali.<br />

Infine, attraverso <strong>la</strong> diffusione delle<br />

informazioni specifiche potranno<br />

essere raggiunti gli obiettivi di<br />

conoscenza utili sia per le attività dei<br />

destinatari che per enti utilizzatori: in<br />

tal senso è ipotizzabile <strong>la</strong> raccolta di<br />

informazioni utili per l’applicazione<br />

del<strong>la</strong> sospensione dell’attività o<br />

l’individuazione di cause ostative al<br />

ri<strong>la</strong>scio del DURC.


L’agricoltura rappresenta in Italia il<br />

2,2 per cento del prodotto interno<br />

lordo ed il numero degli occupati è<br />

pari al 4,9 per cento del totale degli<br />

occupati.<br />

Ma in questo 4,9% è insito anche il<br />

fenomeno, partico<strong>la</strong>rmente diffuso<br />

nelle aree del Mezzogiorno, dei<br />

rapporti di <strong>la</strong>voro fittizi che vengono<br />

denunciati all’INPS al solo fine<br />

ottenere, nel breve periodo, il diritto<br />

a percepire prestazioni economiche di<br />

ma<strong>la</strong>ttia, maternità, disoccupazione,<br />

ed in futuro il diritto al trattamento<br />

pensionistico.<br />

Per contrastare tale fenomeno,<br />

l’Istituto fin dal 1989 ha promosso<br />

specifiche azioni di vigi<strong>la</strong>nza<br />

dedicandovi consistenti risorse<br />

ispettive.<br />

Ma nonostante il notevole impegno<br />

profuso ed i pur considerevoli risultati<br />

conseguiti il fenomeno non mostra<br />

segni di regresso, al contrario è<br />

sempre più di<strong>la</strong>gante<br />

Il fenomeno, limitato un tempo<br />

allo scambio di favori tra singoli<br />

cittadini, va oggi sempre più<br />

assumendo i connotati del “business”<br />

di organizzazioni ma<strong>la</strong>vitose<br />

partico<strong>la</strong>rmente abili nel trarre<br />

vantaggio dalle anacronistiche e<br />

macchinose modalità che rego<strong>la</strong>no le<br />

denunce retributive e contributive di<br />

questo settore.<br />

Le regioni maggiormente colpite<br />

sono: Campania, Ca<strong>la</strong>bria, Sicilia,<br />

Puglia, con estensioni anche<br />

in Basilicata, che assorbono da<br />

sole l’80% del<strong>la</strong> spesa nazionale<br />

per prestazioni previdenziali in<br />

agricoltura.<br />

Un altro dato macroscopico è<br />

costituito dal numero dei beneficiari<br />

di prestazioni a carico dell’INPS<br />

nelle quattro regioni sopra indicate se<br />

rapportato al numero degli abitanti di<br />

ciascuna di esse.<br />

Le procedure in uso presso l’INPS<br />

non sembrano in grado di fronteggiare<br />

e contrastare il diffondersi di tali<br />

fenomeni distorsivi.<br />

La criticità più <strong>la</strong>mpante, infatti, sta<br />

nel fatto che è impossibile esercitare<br />

i controlli in costanza di rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Par<strong>la</strong>ndo ad un’assemblea di esperti<br />

non mi dilungo, quindi, a par<strong>la</strong>re<br />

delle problematiche delle denunce<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 73<br />

Re<strong>la</strong>zione su:<br />

“Truffe in agricoltura<br />

e iniziative di contrasto”<br />

F. Sparagna, Direttore centrale Vigi<strong>la</strong>nza INPS<br />

aziendali, dei registri di impresa e del<br />

DM AG unico.<br />

Infatti per “normalizzare” un settore<br />

<strong>la</strong> cui criticità ha raggiunto livelli<br />

altissimi, ritengo siano necessari<br />

interventi strutturali di tipo normativo;<br />

primo fra tutti:<br />

- l’introduzione, anche graduale, nel<br />

settore dell’agricoltura del sistema<br />

“DM”.<br />

In subordine:<br />

- abolizione dell’anacronistico sistema<br />

di tariffazione da parte dell’INPS<br />

per l’assolvimento dell’obbligo<br />

contributivo;<br />

- fornitura alle aziende agricole, a cura<br />

dell’INPS, di un software di controllo<br />

per il diretto calcolo da parte del


74 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Numero di rapporti di <strong>la</strong>voro in agricoltura annul<strong>la</strong>ti perché “fittizi”<br />

Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Totale<br />

N. di rapporti<br />

di <strong>la</strong>voro,<br />

in agricoltura,<br />

annul<strong>la</strong>ti perché<br />

“fittizi”<br />

3.805 32.024 37.134 127.388 132.477 332.828<br />

140.000<br />

120.000<br />

100.000<br />

80.000<br />

60.000<br />

40.000<br />

20.000<br />

0<br />

IIIª Giornata<br />

3.805<br />

32.024<br />

37.134<br />

127.388<br />

132.477<br />

Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007<br />

datore di <strong>la</strong>voro del<strong>la</strong> contribuzione<br />

dovuta;<br />

- abolizione dell’arcaico termine<br />

di pagamento dei contributi oggi<br />

previsto a distanza di sei mesi<br />

dal<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> denuncia<br />

trimestrale dei <strong>la</strong>voratori occupati;<br />

- introduzione del termine<br />

di pagamento dei contributi<br />

contestualmente con <strong>la</strong> presentazione<br />

del<strong>la</strong> denuncia trimestrale;<br />

- introduzione, permanendo l’attuale<br />

sistema, di un versamento in acconto<br />

(procedura ben nota nel sistema<br />

fiscale) pari al 90% dell’importo<br />

contributivo dovuto, da eseguire<br />

in uno con <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong><br />

denuncia trimestrale e conguaglio<br />

annuale su tariffazione dell’INPS.<br />

In materia di rapporti di <strong>la</strong>voro<br />

fittizi l’Istituto sta studiando anche<br />

l’opportunità di instaurare una<br />

specifica col<strong>la</strong>borazione con l’AGEA,<br />

che si avvale, per il controllo dei<br />

requisiti necessari per usufruire dei<br />

benefici comunitari, di partico<strong>la</strong>ri<br />

sistemi di telerilevazione dei terreni<br />

che verificano, a livello di singo<strong>la</strong><br />

particel<strong>la</strong> catastale, le colture<br />

dichiarate, quelle effettivamente<br />

praticate e <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità del<strong>la</strong> proprietà<br />

o del possesso del terreno.<br />

L’incrocio di tali dati con quelli<br />

indicati nelle denunce aziendali,<br />

residenti negli archivi dell’Istituto,<br />

consentirà di monitorare le situazioni<br />

di irrego<strong>la</strong>rità.<br />

L’attività di vigi<strong>la</strong>nza dal 2003 al<br />

2007 ha rilevato ben 332.828 rapporti<br />

di <strong>la</strong>voro fittizi. In effetti gli anni del<br />

grosso sforzo sono stati il 2006 e il<br />

2007.<br />

Segnalo, infine, che in materia di<br />

rapporti di <strong>la</strong>voro fittizio legati a<br />

fenomeni ma<strong>la</strong>vitosi, partico<strong>la</strong>ri<br />

interventi sono in corso nelle<br />

regioni Ca<strong>la</strong>bria e Campania in<br />

col<strong>la</strong>borazione con alcune Procure<br />

del<strong>la</strong> Repubblica, e in Puglia di<br />

iniziativa dell’Istituto.<br />

Rappresentano, infine, un grande<br />

problema in partico<strong>la</strong>re le cosiddette<br />

“aziende senza terra”, spesso<br />

costituite in cooperative, che si<br />

limitano a fornire in appalto alle<br />

imprese agricole <strong>la</strong> so<strong>la</strong> manodopera,<br />

e quelle che acquistano il prodotto<br />

sul<strong>la</strong> pianta, sostituendosi così alle<br />

stesse imprese nel<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong><br />

fase conclusiva del ciclo produttivo.<br />

Per tali tipologie di aziende non<br />

solo serve una specifica strategia<br />

repressiva in quanto operano,<br />

prevalentemente, come soggetti<br />

di somministrazione abusiva<br />

di manodopera, ma appare<br />

indispensabile intervenire con una<br />

serie di modifiche normative.<br />

Bisogna riprendere un’idea, che<br />

era stata <strong>la</strong>nciata un paio di anni fa<br />

sul<strong>la</strong> necessità di definire un piano<br />

nazionale straordinario (dandone<br />

mandato all’INPS, di concerto con<br />

Camere di Commercio, Assessorati<br />

regionali al Lavoro e all’Agricoltura)<br />

per determinare un apposito elenco<br />

anagrafico dei datori di <strong>la</strong>voro che<br />

operano in agricoltura e nelle attività<br />

connesse, differenziati tra:<br />

1. imprenditori agricoli,<br />

2. imprese che operano in attività<br />

connesse all’agricoltura,<br />

3. aziende senza terra,<br />

4. e coltivatori che producono per<br />

l’autoconsumo e attività marginali.<br />

Sarebbe un sistema efficace per<br />

differenziare le concessioni e gli<br />

interventi adattandoli alle diverse<br />

fattispecie; prefigurando che le<br />

possibilità di utilizzo delle favorevoli<br />

norme previste per le col<strong>la</strong>borazioni<br />

tra parenti ed affini e quelle<br />

occasionali autonome siano rese<br />

disponibili solo per i coltivatori che<br />

producono per l’autoconsumo e per<br />

attività marginali.<br />

Altrettanto utile sarebbe anche una<br />

modifica del sistema di tassazione<br />

del reddito delle imprese agricole,<br />

passando dall’imposizione sul reddito<br />

dominicale e agrario a una tassazione<br />

ordinaria.<br />

Si agirebbe così sull’interesse stesso<br />

delle aziende nel fare emergere tutti<br />

i costi d’attività, fra cui i costi del<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Da troppi anni attendiamo <strong>la</strong> riforma<br />

degli ammortizzatori sociali che<br />

sarebbe auspicabile contenesse:<br />

• l’unificazione del<strong>la</strong> disoccupazione<br />

ordinaria agrico<strong>la</strong> e dei trattamenti<br />

speciali agricoli in un solo<br />

trattamento, simile a quello con<br />

“requisiti ridotti”, previsto per<br />

<strong>la</strong> generalità dei <strong>la</strong>voratori, da


ATTIVITA' DI VIGILANZA - ANALISI DEI RISULTATI<br />

2007<br />

Distribuzione degli accertamenti ispettivi per area<br />

Lavoratori autonomi: 28%<br />

(32.554)<br />

Iscritti gestione separata: 5%<br />

(5.539)<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 75<br />

Area agrico<strong>la</strong>: 11%<br />

(12.265)<br />

Area DM:56%<br />

(64.640)<br />

NUMERO COMPLESSIVO DEGLI ACCERTAMENTI ISPETTIVI EFFETTUATI: 114.998<br />

Aziende non<br />

agricole in<br />

nero: 17%<br />

(4.295)<br />

ATTIVITA' DI VIGILANZA - ANALISI RISULTATI 2007<br />

Distribuzione di aziende in nero ed autonomi non<br />

iscritti individuati<br />

Committenti e<br />

col<strong>la</strong>boratori<br />

non iscritti: 1%<br />

(289)<br />

Aziende<br />

agricole in<br />

nero e<br />

coltivatori<br />

diretti non<br />

iscritti: 4%<br />

(1.019)<br />

Autonomi non<br />

iscritti: 78%<br />

(19.401)<br />

NUMERO COMPLESSIVO DI AZIENDE IN NERO ED AUTONOMI NON ISCRITTI INDIVIDUATI:<br />

25.004<br />

corrispondere in rapporto alle giornate<br />

contributive accreditate nell’anno di<br />

riferimento;<br />

• l’eliminazione conseguente delle<br />

attuali soglie di accesso ai trattamenti<br />

ordinario e speciali (51, 101, 151<br />

giornate). Si eviterebbe <strong>la</strong> rincorsa per<br />

aggiungere una giornata fittizia per<br />

poter conseguire il requisito;<br />

• l’unificazione dei trattamenti al 40%<br />

del<strong>la</strong> retribuzione;<br />

• <strong>la</strong> possibilità di integrare, ai fini<br />

del riconoscimento dell’indennità<br />

di disoccupazione, <strong>la</strong>voro agricolo e<br />

non agricolo, con utilizzo del re<strong>la</strong>tivo<br />

periodo ai fini del riconoscimento del<br />

diritto e del<strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> pensione<br />

ed infine il superamento del biennio di<br />

anzianità per l’acquisizione del diritto<br />

all’indennità stessa.<br />

In attesa di interventi legis<strong>la</strong>tivi<br />

di ampia portata ed efficacia, è <strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza che deve intervenire per<br />

reprimere ogni forma di evasione<br />

o di truffa al<strong>la</strong>rgando il campo di<br />

intervento per contenere e contrastare<br />

il fenomeno.<br />

Poiché l’azienda che froda è<br />

comunque e sempre un’azienda che<br />

non paga i contributi, rientra in tale<br />

campo repressivo anche l’operazione<br />

avviata per <strong>la</strong> prima volta dall’Istituto<br />

nel 2007, di notifica degli addebiti<br />

delle ritenute sociali trattenute ai<br />

<strong>la</strong>voratori e non versate dalle aziende.<br />

L’iniziativa ha prodotto notevoli<br />

risultati in termini di incasso, ma<br />

soprattutto di deterrenza.<br />

Il “penale” a quanto pare è l’unica<br />

cosa che spaventa chi non ha mai<br />

pagato!<br />

Approfitto, infine, dell’occasione<br />

per ricordarvi che nell’anno in<br />

corso sarà effettuata una mirata<br />

campagna di controlli sul<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rità<br />

dell’iscrizione e sul<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />

contribuzione dei <strong>la</strong>voratori autonomi<br />

dell’agricoltura.<br />

Gli elenchi re<strong>la</strong>tivi alle situazioni di<br />

interesse per l’attività di vigi<strong>la</strong>nza<br />

saranno individuati attraverso<br />

controlli incrociati tra gli archivi<br />

dell’Istituto e archivi esterni, con i<br />

programmi di cui vi parlerà il collega<br />

GianCarlo Sponchia, che ha curato ed<br />

è partico<strong>la</strong>rmente esperto su questo<br />

argomento.<br />

Grazie.


76 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

Intervento<br />

G.C. Sponchia, Delegato ANIV per l’organizzazione<br />

e i rapporti con i responsabili regionali<br />

Il mio non vuole ne può essere<br />

un’integrazione dell’intervento<br />

del Dott. Sparagna, intervento di<br />

forte impatto politico, ma solo<br />

un modesto contributo di chi,<br />

unitamente a tanti volenterosi<br />

colleghi, ha da qualche anno<br />

cercato di improntare l’attività<br />

ispettiva in agricoltura in maniera<br />

diversa dal passato perché si è<br />

modificata anche <strong>la</strong> tipologia<br />

di truffa perpetrata ai danni<br />

dell’Istituto.<br />

Negli anni ottanta, come<br />

ricordano i colleghi più anziani, si<br />

combattevano le false indennità di<br />

maternità che erano diventate un<br />

diffuso convincimento che quel<strong>la</strong><br />

indennità fosse una integrazione<br />

al reddito di tutte le famiglie<br />

a prescindere dal fatto che si<br />

<strong>la</strong>vorasse realmente in agricoltura.<br />

Si trattava di padri che<br />

denunciavano le giornate in<br />

agricoltura al<strong>la</strong> figlia, al<strong>la</strong> moglie<br />

o al<strong>la</strong> nuora, quando queste si<br />

trovavano in maternità, al fine di<br />

ottenere <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva indennità legata<br />

all’indennità di disoccupazione.<br />

Oggi, invece, come tutti noi<br />

sappiamo, il fenomeno è diverso:<br />

• Ci sono aziende che denunciano<br />

centinaia di rapporti di <strong>la</strong>voro su<br />

terreni presi in fitto (contratti di<br />

fitto che, a seguito delle verifiche<br />

ispettive, quasi sempre risultano<br />

fasulli) e i terreni invece sono<br />

coltivati dai proprietari stessi.<br />

• Ci sono aziende che prendono in<br />

fitto terreni (e li coltivano pure)<br />

ma su questi terreni vengono<br />

dichiarate mille giornate, dove<br />

magari l’anno precedente erano<br />

state dichiarate cento giornate dal<br />

proprietario che li aveva coltivati<br />

con i propri <strong>la</strong>voratori;<br />

• Ci sono aziende vere ma costrette<br />

a dichiarare le giornate oltre che ai<br />

loro <strong>la</strong>voratori anche a decine di<br />

falsi <strong>la</strong>voratori imposti da gruppi<br />

ma<strong>la</strong>vitosi;<br />

• Ci sono aziende (non so se<br />

definirle aziende sia giusto)<br />

che inventano tutto: terreni e<br />

<strong>la</strong>voratori. Le conseguenti richieste<br />

di indennità di disoccupazione<br />

portano per tutti i <strong>la</strong>voratori lo<br />

stesso indirizzo di residenza.<br />

(Non possiamo non pensare al<strong>la</strong>


complicità di altri soggetti per <strong>la</strong><br />

riuscita di queste operazioni.<br />

Allora abbiamo e<strong>la</strong>borato una<br />

analisi del fenomeno, frutto<br />

dell’esperienza fatta sul campo<br />

e dello studio del<strong>la</strong> normativa ed<br />

abbiamo illustrato queste analisi<br />

ai nostri tecnici informatici<br />

che dovevano tradur<strong>la</strong> in un<br />

programma.<br />

Siamo riusciti in fine a partorire<br />

degli applicativi che sono in<br />

grado di creare delle query (delle<br />

interrogazioni), incrociando una<br />

serie di informazioni.<br />

Abbiamo creato un programma:<br />

il Vig Agri che oltre ad essere un<br />

ottimo strumento di consultazione<br />

per tutti gli operatori del<strong>la</strong> Sede,<br />

in quanto raccoglie in un unico<br />

applicativo tutte le informazioni<br />

esistenti nel campo dell’agricoltura<br />

sia per le aziende sia per i<br />

<strong>la</strong>voratori, è anche un valido<br />

strumento che permette, attraverso<br />

l’incrocio di dati di fornire elenchi<br />

di aziende che hanno un indice di<br />

rischio tale da essere meritevoli di<br />

visita ispettiva.<br />

Anche se ancora c’è bisogno<br />

di alcune integrazioni, questo<br />

programma ci ha aiutato a scoprire<br />

aziende fasulle attraverso un<br />

incrocio di aziende che avevano<br />

<strong>la</strong> sede legale in una città (per<br />

esempio Reggio Ca<strong>la</strong>bria) e<br />

prendevano in fitto terreni in<br />

una città distante centinaia di<br />

chilometri (per esempio Crotone)<br />

utilizzando <strong>la</strong>voratori di Reggio<br />

Ca<strong>la</strong>bria.<br />

Non era certo che ci saremmo<br />

trovati di fronte ad una azienda<br />

fasul<strong>la</strong> ma gli indizi erano molti ed<br />

in effetti i risultati sono stati ottimi.<br />

Possiamo incrociare dati e cercare<br />

le aziende che non pagano un<br />

euro di contributo con quelle che<br />

presentano denuncie trimestrali<br />

solo nell’ultimo trimestre dell’anno<br />

(a ridosso del<strong>la</strong> pubblicazione<br />

degli elenchi annuali), possiamo<br />

monitorare le aziende che a fronte<br />

di nessuna variazione di coltura o<br />

di estensione del terreno, hanno,<br />

rispetto all’anno precedente,<br />

un incremento occupazionale<br />

spropositato; possiamo, inoltre,<br />

estrapo<strong>la</strong>re le aziende che hanno<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 77<br />

il tito<strong>la</strong>re ultracentenario, quelle<br />

senza terra e tantissimi altri tipi di<br />

incroci.<br />

Abbiamo effettuato dei recuperi<br />

ingenti incrociando i dati delle<br />

retribuzioni corrisposte ai<br />

<strong>la</strong>voratori negli anni 2004 e 2005<br />

(anni nei quali era obbligatorio<br />

versare i contributi sulle<br />

retribuzioni medie convenzionali<br />

provinciali).<br />

Il programma, oltretutto, ci<br />

evidenziava l’imponibile sul quale<br />

calco<strong>la</strong>re i contributi, distinto per<br />

<strong>la</strong>voratore.<br />

E stato creato, sempre con l’ausilio<br />

dei tecnici informatici, e con<br />

il determinante contributo di<br />

alcuni colleghi siciliani, un altro<br />

applicativo: il VigtransAg che<br />

permette di seguire il flusso di<br />

<strong>la</strong>voratori agricoli e soprattutto<br />

quelli appartenenti ad aziende per<br />

le quali è stato accertato un falso<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro perché seguendo<br />

e monitorando i falsi <strong>la</strong>voratori<br />

si arriva alle false aziende e<br />

viceversa.<br />

Il programma seleziona, inoltre,<br />

anche le aziende neonate e quelle<br />

cessate evidenziando nel primo<br />

caso <strong>la</strong> provenienza e nel secondo<br />

caso <strong>la</strong> successiva collocazione dei<br />

re<strong>la</strong>tivi <strong>la</strong>voratori.<br />

Recentemente le Procure, non tutte<br />

purtroppo, sembrano sostenere<br />

le nostre battaglie, anzi spesso<br />

chiedono <strong>la</strong> nostra col<strong>la</strong>borazione.<br />

Siamo passati da una fase in<br />

cui molti dei nostri verbali di<br />

annul<strong>la</strong>mento di rapporti di <strong>la</strong>voro<br />

venivano poi vanificati in sede<br />

giudiziaria semplicemente con una<br />

dichiarazione del <strong>la</strong>voratore che<br />

affermava di aver <strong>la</strong>vorato, ad una<br />

fase in cui le Procure si avvalgono<br />

degli Ispettori e chiedono <strong>la</strong> nostra<br />

col<strong>la</strong>borazione per combattere<br />

queste truffe.<br />

Numerose sono state le attestazioni<br />

di stima e gli elogi provenienti<br />

dal<strong>la</strong> Procure per il <strong>la</strong>voro svolto<br />

dagli ispettori nelle regioni del<br />

mezzogiorno.<br />

Un ulteriore provvedimento<br />

legis<strong>la</strong>tivo, anche questo più<br />

volte sollecitato a tutti i livelli, ci<br />

potrebbe aiutare in questo campo.<br />

Chiediamo al<strong>la</strong> nostra<br />

amministrazione di farsi parte<br />

diligente affinchè l’iscrizione<br />

negli elenchi annuali dei <strong>la</strong>voratori<br />

agricoli non venga considerato<br />

un atto costitutivo ma solo<br />

certificativo del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

invertendo così l’onere del<strong>la</strong> prova.<br />

Insieme alle truffe, che si<br />

manifestano attraverso i rapporti di<br />

<strong>la</strong>voro fittizi, e che rappresentano<br />

un fenomeno di enorme entità,<br />

stiamo incontrando, e cercando di<br />

contrastare, altri fenomeni quali<br />

l’evasione e l’elusione.<br />

Questi fenomeni sono, per<br />

esempio, i mancati rispetti dei<br />

contratti, anche formalmente, e<br />

quant’anche vengono rispettati<br />

formalmente scopriamo che,<br />

in realtà, al <strong>la</strong>voratore viene<br />

corrisposto, nel migliore dei casi,<br />

<strong>la</strong> metà di quanto gli spetterebbe.<br />

Altri fenomeni sono i tito<strong>la</strong>ri di<br />

aziende agricole non iscritti al<strong>la</strong><br />

gestione dei coltivatori diretti<br />

o degli imprenditori agricoli<br />

professionali.<br />

Siamo in Ca<strong>la</strong>bria e in questa<br />

Regione su 34.768 aziende<br />

con dipendenti ben 31.439<br />

(il 90,40%) sono condotte da<br />

soggetti non iscritti all’INPS né<br />

come coltivatori diretti né come<br />

imprenditori agricoli professionali.<br />

Lo stesso dato riferito a tutte le<br />

regioni del Mezzogiorno è di<br />

106 mi<strong>la</strong> aziende con tito<strong>la</strong>re non<br />

iscritto su 138 mi<strong>la</strong>.<br />

Ricordo che qualche anno fa fu<br />

fatta una enorme operazione sui<br />

commercianti non iscritti, mi<br />

chiedo perché questa operazione<br />

non possa essere effettuata in<br />

agricoltura.<br />

Anche perché dal<strong>la</strong><br />

sperimentazione che stiamo<br />

facendo qui in Ca<strong>la</strong>bria le<br />

percentuali di accertamenti positivi<br />

in tal senso sono altissime.<br />

Un’altra operazione, collegata<br />

al<strong>la</strong> precedente, anche questa già<br />

sperimentata in Sicilia ed ora in<br />

Ca<strong>la</strong>bria è <strong>la</strong> verifica se i giovani<br />

imprenditori agricoli che hanno<br />

beneficiato degli aiuti da parte<br />

delle Regioni (aiuti previsti dal<strong>la</strong><br />

legge 441/98) risultino iscritti al<strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>tiva gestione presso l’INPS.<br />

Sono operazioni, queste,


78 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

soprattutto l’ultima, che, tra<br />

l’altro, non dovrebbero generare<br />

contenzioso in quanto <strong>la</strong> legge<br />

stessa prevede che per aver diritto<br />

al beneficio economico da parte<br />

del<strong>la</strong> Regione (15,25 mi<strong>la</strong> euro)<br />

è necessario svolgere l’attività di<br />

imprenditore agricolo o coltivatore<br />

diretto con <strong>la</strong> conseguente<br />

iscrizione nelle re<strong>la</strong>tive gestioni<br />

previdenziali per almeno cinque<br />

anni dall’inizio dell’attività.<br />

Le Regioni, pare, verificano solo<br />

se c’è l’iscrizione al<strong>la</strong> camera di<br />

commercio ma non quel<strong>la</strong> alle<br />

gestioni previdenziali.<br />

Nel settore agricolo, lo sapete tutti<br />

meglio di me, pagare i contributi<br />

all’INPS è uno sport poco<br />

praticato.<br />

Un esempio: In Ca<strong>la</strong>bria, nel<br />

2006, le aziende agricole con più<br />

di 10 <strong>la</strong>voratori che non versano<br />

un euro all’INPS sono il 36% -<br />

700 su 1900; quelle con più di 50<br />

dipendenti il 50% - 150 su 300.<br />

Qualcuno, tra noi, sostiene che<br />

non è compito dell’ispettore<br />

occuparsi dei mancati versamenti<br />

dei contributi all’INPS perché<br />

l’Istituto comunque è a conoscenza<br />

del debito e questo debito poi<br />

viene mandato in esattoria.<br />

Potrebbe essere una giusta<br />

osservazione ma quando si viene a<br />

conoscenza che, in alcune regioni,<br />

il 90% dei crediti provenienti da<br />

aziende agricole vengono restituiti<br />

all’INPS perché inesigibili allora<br />

è giusto porsi anche questo<br />

problema.<br />

Con l’art.1, comma 1172, del<strong>la</strong><br />

legge 27.12.2006 n. 296 è stata<br />

introdotta anche per il settore<br />

agricolo l’ipotesi di reato per<br />

l’omesso versamento all’INPS<br />

delle trattenute previdenziali ed<br />

assistenziali operate al dipendente.<br />

Si può dire che ora il problema è<br />

risolto?<br />

Non del tutto, nel senso che<br />

<strong>la</strong> legge da so<strong>la</strong> non basta a<br />

modificare comportamenti ormai<br />

consolidati, ma grazie a questa<br />

legge e all’azione svolta dagli<br />

ispettori, l’INPS ha potuto portare<br />

a termine un’operazione che ha<br />

dato ottimi risultati in termini di<br />

entrate. Entrate effettive, non solo<br />

statistiche.<br />

Il 90% dei datori di <strong>la</strong>voro, infatti,<br />

ha provveduto al pagamento di<br />

dette quote che erano riferite al<br />

terzo trimestre 2006.<br />

Questi importi, in molti casi<br />

corrispondono al 50% dei<br />

contributi totali dovuti dall’azienda<br />

(in molte zone del sud svantaggiate<br />

o montane, infatti, i contributi<br />

dovuti vanno dal 29% al 19%).<br />

Per affinare sempre più le<br />

nostre tecniche di indagine, e<br />

concludo, è necessaria, però,<br />

l’implementazione dei nostri<br />

programmi con le rilevazioni<br />

fotografiche dei terreni e con <strong>la</strong><br />

possibilità di consultazione di un<br />

dato importante, quello del catasto.<br />

Questi dati ci permetterebbero<br />

di control<strong>la</strong>re, e forse di evitare,<br />

che più datori di <strong>la</strong>voro dichiarino<br />

manodopera agrico<strong>la</strong> sullo<br />

stesso terreno, nel tentativo loro<br />

di consumare e noi di subire<br />

l’ennesima truffa a carico<br />

dell’INPS.<br />

Grazie


Cari amici, colleghe e colleghi,<br />

vorrei, innanzitutto, salutare Voi tutti,<br />

partecipanti ai <strong>la</strong>vori del Convegno,<br />

per <strong>la</strong> vostra assidua presenza, e, poi,<br />

ringraziare l’Associazione per avermi<br />

dato <strong>la</strong> possibilità di intervenire in<br />

un dibattito così vivo e sentito, e<br />

che vede coinvolti, su questo palco,<br />

i massimi responsabili, politici ed<br />

amministrativi, delle Amministrazioni<br />

e degli Enti interessati ed i<br />

responsabili ANIV di ciascun settore,<br />

in considerazione del<strong>la</strong> peculiare<br />

rilevanza che caratterizza le tematiche<br />

trattate.<br />

Inoltre, vorrei ulteriormente<br />

ringraziare, oltre a quanto già detto<br />

dal Presidente Sponchia, il Direttore<br />

Generale dott. Pennesi, a nome<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 79<br />

Intervento<br />

G. Cioffi , Delegato ANIV per i rapporti con il Ministero del Lavoro e le DPL<br />

mio personale ed a nome di tutti gli<br />

iscritti delle varie DD.PP.LL., per <strong>la</strong><br />

partico<strong>la</strong>re sensibilità e “benevolenza”<br />

dimostrata dall’Amministrazione,<br />

per <strong>la</strong> prima volta dall’ingresso degli<br />

ispettori del <strong>la</strong>voro nell’Associazione,<br />

che ha riconosciuto, così, l’importanza<br />

delle attività rese dall’ANIV a<br />

favore dei colleghi e lo sforzo,<br />

anche economico, da essi sostenuto<br />

per partecipare ad una “formazione<br />

specialistica” tenuta dai diretti<br />

responsabili delle attività.<br />

Ancora, un ringraziamento al dott.<br />

Principato, che, nel suo discorso,<br />

ha par<strong>la</strong>to di “unica forza” da<br />

costituire, consentendomi, in tal<br />

modo, di evidenziare che, almeno<br />

per quanto riguarda l’ANIV (pur<br />

essendo “entrati” solo da poco<br />

nell’Associazione), ci sentiamo già un<br />

“corpo unico” con le altre realtà.<br />

Tanto premesso, esporrò, ora, con<br />

una breve re<strong>la</strong>zione, che vuole essere<br />

un momento di ulteriore riflessione<br />

e raffronto, alcune problematiche,<br />

di ordine eminentemente pratico,<br />

concernenti l’attività di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Innanzitutto, una prima<br />

considerazione vorrei effettuar<strong>la</strong><br />

sul nuovo Testo Unico del<strong>la</strong><br />

Sicurezza, appena varato, per<br />

evidenziare che esso costituirà<br />

un’occasione straordinaria solo<br />

se permetterà di mettere in moto<br />

un “meccanismo virtuoso”, che<br />

veda concorrere aziende, sindacati,<br />

datori di <strong>la</strong>voro, dirigenti, preposti,


80 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

<strong>la</strong>voratori, RSSP, medici competenti<br />

e, soprattutto, organi di vigi<strong>la</strong>nza,<br />

teso al miglioramento continuo<br />

dell’organizzazione del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong><br />

gestione partecipata del<strong>la</strong> sicurezza e<br />

del<strong>la</strong> salute sul luogo di <strong>la</strong>voro, oltre<br />

che ad un ampliamento, o meglio<br />

una generalizzazione, dei controlli<br />

sull’effettività ed efficacia delle<br />

misure di sicurezza, predisposte<br />

sul<strong>la</strong> carta, da parte degli organi di<br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Si tratta, chiaramente, di un Testo,<br />

atteso da oramai trent’anni (dai tempi<br />

del<strong>la</strong> legge di riforma sanitaria – <strong>la</strong><br />

legge n. 833/1978), sicuramente non<br />

perfetto e non privo di difetti, ma che<br />

rappresenta, comunque, un importante<br />

passo in avanti verso una più avanzata<br />

civiltà del <strong>la</strong>voro, dell’organizzazione<br />

e del<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> sicurezza<br />

nelle Aziende e negli Enti, per dare<br />

piena attuazione all’articolo 32 del<strong>la</strong><br />

Costituzione.<br />

Ritornando, ora, al “compito” che<br />

si prefigge questo breve intervento,<br />

devo riconoscere che l’inquadramento<br />

giuridico degli istituti, appena<br />

delineato dal dott. Sgroi, ma che,<br />

credo, sarà oggetto di analisi<br />

anche da parte del dott. Pennesi,<br />

conferisce, sicuramente, maggiore<br />

certezza e sicurezza all’attività degli<br />

ispettori, ma devo evidenziare, come<br />

sicuramente a conoscenza di tutti,<br />

che è l’applicazione pratica di questi<br />

istituti a creare difficoltà, a volte,<br />

veramente gravose.<br />

Per quanto concerne, poi, <strong>la</strong><br />

problematica del<strong>la</strong> legittimità degli<br />

appalti, trattato dall’Avv. Sgroi, <strong>la</strong><br />

prima osservazione che mi sovviene<br />

è proprio quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />

complessità del sistema appalti e subappalti<br />

e del ricorrere del<strong>la</strong> presenza,<br />

quasi scontata, in tali istituti, di<br />

società cooperative.<br />

Infatti, l’eccessiva liberalità con<br />

cui viene interpretato l’art. 29 del<br />

D. Lgs.vo n. 276/03 (a seguito del<br />

mancato riferimento al<strong>la</strong> presunzione<br />

di illegittimità per l’utilizzazione<br />

di impianti ed attrezzature del<br />

committente), comporta che le<br />

cooperative diventino, quasi<br />

automaticamente, soggetti<br />

“somministratori” di manodopera.<br />

Sarebbe, allora, opportuno un<br />

intervento chiarificatore, da parte<br />

del Ministero, in ordine al<strong>la</strong><br />

documentazione da esaminare ed ai<br />

riscontri da effettuare.<br />

Ancora, nel caso di contratti<br />

di appalto, sub-appalto e<br />

somministrazione, <strong>la</strong> normativa<br />

stabilisce che il mancato adeguamento<br />

dei contratti entro il 31.12.2008,<br />

sia per i costi che per il Documento<br />

Unico di Valutazione dei Rischi<br />

(DUVR), anche per contratti,<br />

ancora in corso, stipu<strong>la</strong>ti prima del<br />

25.08.2007 (data di entrata in vigore<br />

del<strong>la</strong> legge n. 123/07), comporterà <strong>la</strong><br />

nullità degli stessi.<br />

In termini pratici ed operativi, si<br />

riterrebbe utile chiarire se a tale nullità<br />

dovrà conseguire anche <strong>la</strong> nullità dei<br />

rapporti di <strong>la</strong>voro instaurati, oppure,<br />

se si possa procedere con <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />

sospensione dell’attività.<br />

In merito, poi, al<strong>la</strong> questione del<strong>la</strong><br />

responsabilità solidale, anch’essa<br />

analizzata dall’Avv. Sgroi, si deve<br />

evidenziare <strong>la</strong> difficoltà, sempre dal<br />

punto di vista ispettivo, di una sicura<br />

individuazione del<strong>la</strong> problematica,<br />

in considerazione del fatto che<br />

l’art. 29 D. Lgs.vo n. 276/2003,<br />

stabilisce una responsabilità tra<br />

committente ed appaltatore per <strong>la</strong><br />

mancata retribuzione e per i contributi<br />

dovuti (non più, come in passato,<br />

per <strong>la</strong> retribuzione legata al CCNL<br />

appaltante) e che l’art. 35 (commi<br />

28-34) del<strong>la</strong> cd. legge Bersani, n.<br />

248/2006, estende <strong>la</strong> responsabilità<br />

tra appaltatore e sub-appaltatore<br />

anche per le ritenute fiscali; stessa<br />

responsabilità prevista, dal comma 34,<br />

tra committente e appaltatore.<br />

In questo caso, perché non viene<br />

chiarito se gli atti devono essere<br />

notificati anche al responsabile<br />

solidale, e se, inoltre, tale notifica<br />

opera sul piano sanzionatorio o<br />

soltanto su quello strettamente<br />

civilistico?<br />

Sempre ai fini di una “corretta”<br />

attività ispettiva, nel caso di un<br />

provvedimento di sospensione, dovuto<br />

al<strong>la</strong> presenza di <strong>la</strong>voratori in nero,<br />

si pone <strong>la</strong> problematica ricorrente<br />

di comprendere se <strong>la</strong> procedura di<br />

emersione, attivata successivamente<br />

dal datore, comporti l’estinzione<br />

anche del<strong>la</strong> sanzione aggiuntiva<br />

da versare ai fine del<strong>la</strong> revoca del<br />

provvedimento.<br />

Ancora, resta da chiarire se sia<br />

possibile irrogare il provvedimento<br />

di sospensione dell’attività<br />

successivamente, effettuando cioè<br />

gli atti dovuti in ufficio, allorquando,<br />

in sede di ispezione, non sia stato<br />

possibile irrogarlo con immediatezza.<br />

Restando in tema di sospensione,<br />

si deve evidenziare <strong>la</strong> difformità di<br />

trattamento che si verifica, quando<br />

il personale ispettivo non procede<br />

al<strong>la</strong> sospensione dell’attività, pur<br />

essendovene i presupposti, perché<br />

ritiene di essere in presenza di una<br />

situazione di rischio: in questo caso,<br />

infatti, al datore di <strong>la</strong>voro non potrà<br />

essere irrogata <strong>la</strong> sanzione di 2.500<br />

€uro, legata all’istanza di revoca del<strong>la</strong><br />

sospensione; sanzione che colpisce,<br />

invece, il soggetto al quale, invece,<br />

vengono sospese le attività.<br />

Si chiede, in proposito, perché il<br />

Ministero non valuta <strong>la</strong> possibilità<br />

di una “interpretazione estensiva”,<br />

equiparando le due fattispecie?<br />

Passando, ora, più specificamente<br />

all’analisi del T.U., si ritiene<br />

importante evidenziare le seguenti<br />

questioni che, sicuramente, andranno<br />

ad incidere sul<strong>la</strong> effettività del<br />

controllo da parte degli ispettori,<br />

investendo un ambito sia pragmatico<br />

che di ordine politico.<br />

Il richiamo dell’articolo 29, comma<br />

6, del T.U. al<strong>la</strong> possibilità, per i<br />

datori di <strong>la</strong>voro che occupano fino a<br />

50 dipendenti, di effettuazione del<strong>la</strong><br />

valutazione dei rischi su base di<br />

procedure standardizzate, non tiene<br />

conto del fatto che il mondo del<strong>la</strong><br />

sicurezza è talmente dinamico che, per<br />

<strong>la</strong> realizzazione di un documento di<br />

valutazione dei rischi che calzi come<br />

un guanto all’azienda, è necessaria<br />

un’accurata analisi da parte di un<br />

esperto che dovrà valutare, nello<br />

specifico, le criticità intrinseche<br />

dell’unità produttiva. L’esperienza,<br />

invece, ci ha dimostrato che, nel<strong>la</strong><br />

pratica, questa richiesta normativa si<br />

tradurrà in una mera compi<strong>la</strong>zione<br />

di asettici ed impersonali modelli<br />

standard, rispetto al<strong>la</strong> formalità dei<br />

quali gli ispettori del <strong>la</strong>voro non<br />

avranno alcun sindacato di merito (ed<br />

il fatto è tanto più grave se si considera<br />

che le aziende destinatarie del<strong>la</strong> norma<br />

sono quelle in cui, statisticamente, si<br />

verificano più infortuni).


Tra l’altro, ci si sarebbe aspettati<br />

che anche le imprese al di sotto dei<br />

10 dipendenti (che rappresentano<br />

oltre il 92 % delle imprese in Italia)<br />

fossero obbligate, comunque,<br />

ad effettuare e a redigere una<br />

vera valutazione dei rischi, che,<br />

invece, viene sostituita, dall’attuale<br />

normativa, da un’autocertificazione<br />

dell’assolvimento degli obblighi di cui<br />

sopra.<br />

Certamente, tale autocertificazione<br />

dovrà essere resa ai sensi del<strong>la</strong> legge<br />

n. 445/2000, e, come tale, potrà<br />

essere riscontrabile dall’organo di<br />

vigi<strong>la</strong>nza. Ma, visto quanti sono gli<br />

ispettori e tenuto conto di quante<br />

sono le imprese, questo significa<br />

semplicemente che <strong>la</strong> grandissima<br />

parte delle aziende riterrà opportuno<br />

rischiare, rimandando quest’obbligo.<br />

Altro problema connesso al<br />

precedente discorso è quello re<strong>la</strong>tivo<br />

al modello di organizzazione<br />

e gestione, ex art. 30 T.U., che<br />

viene considerato esimente del<strong>la</strong><br />

responsabilità amministrativa di<br />

cui sopra, nel periodo transitorio,<br />

prima del<strong>la</strong> definizione del modello<br />

stesso da parte del<strong>la</strong> Commissione<br />

consultiva, qualora questo risulti<br />

essere conforme alle Linee Guida<br />

UNI-INAIL o al British Standard<br />

OHSAS. In tal caso, operativamente e<br />

praticamente, servirebbe un intervento<br />

chiarificatore per stabilire se questa<br />

esimente legata al<strong>la</strong> conformità<br />

può essere certificata dall’Ispettore,<br />

ovvero necessita dell’intervento<br />

dell’Ufficio.<br />

Sempre in tema di difficoltà operative,<br />

si segna<strong>la</strong> che con il nuovo T.U.<br />

non è più obbligatorio istituire<br />

presso l’azienda il registro infortuni.<br />

Strumento che, invece, risultava molto<br />

utile agli ispettori perché permetteva<br />

allo stesso organo di vigi<strong>la</strong>nza<br />

di avere, in ogni momento, una<br />

visione globale di quelle che erano,<br />

statisticamente, le principali criticità<br />

dell’azienda, in termini di sicurezza.<br />

Ancora, sebbene <strong>la</strong> delega di cui<br />

al<strong>la</strong> legge n. 123/2007 stabiliva che<br />

il nuovo decreto sul<strong>la</strong> sicurezza<br />

non avrebbe dovuto “disporre un<br />

abbassamento dei livelli di protezione,<br />

di sicurezza e di tute<strong>la</strong>”, invece, con il<br />

recente testo si dispone che il distacco<br />

massimo tra le tavole di calpestio<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 81<br />

dell’impalcatura di un ponteggio e <strong>la</strong><br />

muratura sia portato a 30 cm., mentre<br />

in precedenza, gli articoli 23 e 24 del<br />

D.P.R. 164/56, avevano previsto una<br />

distanza massima di 20 cm. Questa<br />

differenza potrebbe sembrare, a prima<br />

vista, di poco conto, ma <strong>la</strong> pratica<br />

ispettiva ha evidenziato che già una<br />

luce di 20 cm., ed a maggior ragione<br />

quel<strong>la</strong> recentemente introdotta di 30<br />

cm., tra impalcato e muratura, se non<br />

è ben difesa, consente <strong>la</strong> caduta di un<br />

<strong>la</strong>voratore dall’alto.<br />

Come dovrà comportarsi, allora, il<br />

funzionario ispettivo qualora dovesse<br />

ritenere che tale ultima distanza sia<br />

effettivamente pericolosa?<br />

Inoltre, in virtù del’art. 90, comma<br />

11, per le attività private, in caso di<br />

<strong>la</strong>vori non soggetti al permesso di<br />

costruire, non va e<strong>la</strong>borato il Piano<br />

di Sicurezza e Coordinamento in<br />

fase di progettazione. In questo<br />

caso, <strong>la</strong> pratica ci ha dimostrato che,<br />

nell’ambito dei <strong>la</strong>vori di cui abbiamo<br />

appena accennato, possono rientrare<br />

anche realizzazioni edilizie di una<br />

certa consistenza (in partico<strong>la</strong>re<br />

nelle grandi città e nelle aree<br />

metropolitane), per le quali risulta<br />

essere indispensabile pianificare <strong>la</strong><br />

sicurezza ed il coordinamento delle<br />

imprese già prima dell’inizio dei<br />

<strong>la</strong>vori stessi.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto<br />

sanzionatorio, sgomberando<br />

immediatamente il campo dal<strong>la</strong><br />

“vocazione repressiva” attribuita agli<br />

ispettori, si deve, però, notare che,<br />

con <strong>la</strong> recente normativa in materia<br />

di sicurezza, una parte delle sanzioni<br />

sono state derubricate a sole sanzioni<br />

amministrative, come nel caso del<strong>la</strong><br />

mancata designazione degli addetti<br />

al<strong>la</strong> gestione delle emergenze e<br />

del<strong>la</strong> mancata nomina del medico<br />

competente. In tal caso, forse, non<br />

sarebbe stato più opportuno che il<br />

legis<strong>la</strong>tore avesse mantenuto alta<br />

<strong>la</strong> soglia di attenzione dei datori<br />

di <strong>la</strong>voro in riferimento ad aspetti<br />

così importanti del<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong><br />

sicurezza?<br />

Tra l’altro, il legis<strong>la</strong>tore, nell’abrogare<br />

norme di leggi esistenti (alcune<br />

ancora adeguate rispetto al discorso<br />

prevenzione) ha omesso di integrare<br />

il citato Decreto con altra normativa,<br />

tra cui il DPR n. 320/56, riguardante<br />

i <strong>la</strong>vori in galleria. Anche in<br />

questo caso, quale dovrà essere il<br />

comportamento dell’organismo di<br />

vigi<strong>la</strong>nza?<br />

Infine, vorrei riportare il discorso<br />

nuovamente sull’istituto del<strong>la</strong><br />

“sospensione” sia del cantiere che<br />

dell’attività, che consente, di fatto,<br />

l’esercizio di un potere discrezionale<br />

da parte dell’organo di vigi<strong>la</strong>nza, nel<strong>la</strong><br />

logica, oramai consolidata, del può e<br />

non del deve.<br />

Il che, al di là delle considerazioni<br />

politiche sempre immanenti in<br />

qualsiasi discorso, anche di forgia<br />

tecnica, si ritiene che non possa<br />

consentire una uniformità di<br />

applicazione delle norme sul territorio<br />

nazionale (come l’esperienza sulle<br />

“sospensioni” ha ampiamente<br />

dimostrato), anche e soprattutto<br />

in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> presenza di una<br />

legis<strong>la</strong>zione esercitata dalle singole<br />

Regioni, sempre più invadente e,<br />

permettetemi di dirlo, “concorrente”.<br />

Ma il problema vero, non solo<br />

di questo T.U., e mi accingo a<br />

concludere questa re<strong>la</strong>zione, è quello<br />

di stabilire, una volta per tutte le<br />

competenze (chi deve fare e che cosa).<br />

Questo T.U. avrebbe potuto<br />

risolvere il problema; invece, si sono<br />

riconfermate le competenze esistenti<br />

in materia di vigi<strong>la</strong>nza di <strong>la</strong>voro in<br />

capo a chi le esercita ora, cioè ad<br />

almeno sette organi diversi (come ben<br />

evidenziato dal dott. Principato): ASL,<br />

Ispettorato del Lavoro, INPS, INAIL,<br />

Carabinieri, Guardia di Finanza e<br />

Vigili del Fuoco.<br />

Anzi, oltre al<strong>la</strong> Commissione<br />

permanente in materia di sicurezza<br />

del <strong>la</strong>voro, già presente, è stato<br />

costituito un ulteriore Comitato presso<br />

il Ministero del<strong>la</strong> Salute ed istituiti<br />

comitati di coordinamento regionale<br />

(richiamo, inoltre, in tale occasione,<br />

solo le nuove e gravose incombenze<br />

affidate all’INAIL – come <strong>la</strong><br />

realizzazione di una banca dati<br />

comune, con tutte le difficoltà rilevate<br />

dal dott. Spadaccia – e <strong>la</strong> rivisitazione<br />

del ruolo dell’ISPELS).<br />

Concludo ringraziando tutti<br />

dell’attenzione dimostrata, sperando<br />

che queste brevi riflessioni potranno<br />

essere di un qualche ausilio per <strong>la</strong><br />

soluzione di problematiche pratiche.<br />

Grazie a tutti.


82 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

In questa sede colgo l’occasione per<br />

porre l’accento su un tema di grande<br />

attualità, quale quello re<strong>la</strong>tivo alle<br />

problematiche che coinvolgono il<br />

futuro del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ed in partico<strong>la</strong>re<br />

gli aspetti tecnici concernenti le<br />

dinamiche in materia di sicurezza<br />

negli appalti.<br />

Mi riferisco da un punto di vista<br />

generale sia alle problematiche<br />

prettamente tecniche che a quelle<br />

inerenti i profili retributivi,<br />

contributivi e fiscali sottolineandone<br />

alcune criticità.<br />

In tema di appalti, peraltro, il<br />

legis<strong>la</strong>tore ha finalmente affermato<br />

che <strong>la</strong> responsabilità deve essere<br />

ascritta non solo in capo al singolo<br />

appaltatore, ma estesa a tutta <strong>la</strong> filiera<br />

a partire dal committente dei <strong>la</strong>vori.<br />

La stessa logica introdotta in tema<br />

di appalti sulle responsabilità per<br />

i profili retributivi previdenziali e<br />

fiscali coinvolgenti l’intera filiera<br />

viene utilizzata per disciplinare<br />

Conclusioni<br />

dei <strong>la</strong>vori del Forum<br />

P. Pennesi, Direttore gen. per le attività ispettive del Ministero del Welfare<br />

problematiche a noi più vicine quali<br />

quelle in materia di sicurezza in cui<br />

per <strong>la</strong> prima volta viene esplicitato<br />

questo principio secondo il quale<br />

il committente deve assicurare<br />

il coordinamento tra le imprese<br />

esecutrici attraverso <strong>la</strong> predisposizione<br />

del documento unico di valutazione<br />

dei rischi che formalizza l’obbligo<br />

di cooperazione e coordinanento<br />

nell’ambito dei contratti di appalto.<br />

Il problema dell’appalto è<br />

partico<strong>la</strong>re, perché il fenomeno delle<br />

esternalizzazioni degli accentramenti<br />

produttivi altera in qualche modo il<br />

tradizionale rapporto esclusivo tra<br />

datori e <strong>la</strong>voratori, che di conseguenza<br />

entra in crisi.<br />

Dal punto di vista del<strong>la</strong> sicurezza,<br />

entra in crisi per i rischi causati dalle<br />

interferenze; non si può paragonare<br />

l’organizzazione del<strong>la</strong> sicurezza di<br />

un impresa all’interno del c<strong>la</strong>ssico<br />

confine delimitato dal luogo di <strong>la</strong>voro<br />

che può essere <strong>la</strong> fabbrica intesa<br />

in senso statico, a quel<strong>la</strong> presente<br />

nell’ambito del cantiere inteso in<br />

senso dinamico. Negli appalti sia di<br />

opere che di servizi molto spesso ci<br />

sono più realtà che interagiscono.<br />

Il problema fondamentale è<br />

rappresentato dal modo in cui gestire<br />

sistemi diversi di organizzazione e di<br />

sicurezza. A tal proposito il legis<strong>la</strong>tore<br />

ha apportato un valore aggiunto,<br />

soprattutto nel<strong>la</strong> materia dell’edilizia,<br />

così come era stato fatto con<br />

l’emanazione del decreto legis<strong>la</strong>tivo<br />

494 del 1996 in tema di genio<br />

civile, prevedendo l’obbligo del<strong>la</strong><br />

predisposizione dei piani di sicurezza<br />

e mediante l’introduzione di figure<br />

specifiche di coordinamento nelle fasi<br />

del<strong>la</strong> progettazione e dell’esecuzione.<br />

La questione del<strong>la</strong> responsabilità<br />

solidale per retribuzione,<br />

contribuzione e fisco in realtà è molto<br />

più risalente ed è stata affrontata in<br />

sede civilistica con l’art. 1676 c.c.,<br />

sia pur limitatamente alle retribuzioni<br />

e al valore dell’appalto. In altri<br />

termini, <strong>la</strong> norma di cui all’art. 1676<br />

prevede <strong>la</strong> responsabilità solidale del<br />

datore di <strong>la</strong>voro e del committente.<br />

In seguito, grazie all’emanazione<br />

del<strong>la</strong> legge 1369 del 1960 <strong>la</strong> garanzia<br />

del<strong>la</strong> solidarietà si è rafforzata con<br />

<strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> responsabilità<br />

illimitata anche del committente in<br />

ambito contributivo, ancorché limitata<br />

ai soli appalti interni.<br />

Per quanto attiene ai profili più<br />

strettamente tecnici, si impone un<br />

obbligo di pianificazione di sicurezza<br />

generalizzato, nel senso che il<br />

modello del<strong>la</strong> cantieristica va esteso<br />

agli appalti stipu<strong>la</strong>ti in tutti i settori<br />

di attività, nonché in tutte le realtà<br />

aziendali, dall’impresa di grandi<br />

dimensioni fino all’artigiano.<br />

Questo comporta una serie di<br />

complicazioni dal punto di vista<br />

burocratico formale, in quel<strong>la</strong><br />

logica sicuramente da correggere, in<br />

quanto nel nostro ordinamento un<br />

po’ troppo spesso garantire migliori<br />

condizioni di sicurezza significa<br />

produrre più documentazione<br />

cartacea. Ciò non toglie, tuttavia,<br />

che attualmente non esistono<br />

soluzioni migliori dell’obbligo di<br />

pianificazione. Quest’ultimo deve<br />

essere correttamente adempiuto al fine<br />

di fornire un’effettiva valutazione dei


ischi e il documento che ne scaturisce<br />

non deve al contrario costituire una<br />

semplice fotocopia di quanto da altri<br />

predisposto.<br />

Su questa materia congelerei in parte il<br />

discorso perché il testo unico (D. Lgs.<br />

81/08), entrato in vigore il 15 Maggio,<br />

è un testo già in qualche modo sotto<br />

stretta osservazione in quanto sono<br />

state già avanzate proposte di modifica<br />

e implementazione e vedremo<br />

come nel corso dei prossimi mesi vi<br />

potranno essere margini di possibili<br />

interventi modificativi.<br />

Questo al fine di impostare <strong>la</strong> nostra<br />

legis<strong>la</strong>zione e l’azione amministrativa<br />

in materia di <strong>la</strong>voro su basi più<br />

concrete e sostanzialistiche e non solo<br />

strettamente formalistiche.<br />

Per quanto riguarda <strong>la</strong> tematica<br />

cui abbiamo accennato in materia<br />

di solidarietà negli appalti e nel<strong>la</strong><br />

somministrazione, si può rilevare che<br />

i fenomeni interpositori restano un<br />

disvalore per l’ordinamento secondo<br />

le disposizioni del<strong>la</strong> legge Biagi che<br />

ricalcano i principi già enunciati dal<strong>la</strong><br />

precedente normativa. Quest’ultima,<br />

tuttavia, prevedeva l’automatica<br />

instaurazione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

tra il <strong>la</strong>voratore somministrato e<br />

l’utilizzatore, una volta accertata <strong>la</strong><br />

non genuinità del rapporto, mentre<br />

le nuove disposizioni di cui agli artt.<br />

27 e 29 del D.Lgs. 276/2003 (legge<br />

Biagi) stabiliscono che il <strong>la</strong>voratore<br />

debba proporre ricorso giudiziale per<br />

<strong>la</strong> costituzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

con l’utilizzatore.<br />

La domanda del <strong>la</strong>voratore volta a<br />

far valere il rapporto di <strong>la</strong>voro, vale<br />

soltanto per il profilo civilistico e non<br />

per quello pubblicistico re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong><br />

contribuzione, in virtù dei principi<br />

di automatismo delle prestazioni<br />

previdenziali. I diritti dell’ente<br />

previdenziale rimangono intatti dal<br />

momento che è lo stesso istituto<br />

che si attiva per <strong>la</strong> riscossione del<strong>la</strong><br />

contribuzione non versata o versata<br />

in misura minore. Appare, infatti,<br />

incoerente con i principi di diritto<br />

pubblico far dipendere le conseguenze<br />

di natura contributiva dal<strong>la</strong><br />

proposizione dell’azione da parte del<br />

soggetto privato.<br />

Le difficoltà insite in questo sistema si<br />

sostanziano nel concreto versamento<br />

dei contributi dovuti, nonostante<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 83<br />

le più recenti previsioni normative<br />

che sanciscono <strong>la</strong> solidarietà per<br />

le obbligazioni previdenziali. Si<br />

verificava, infatti, e tuttora potrebbe<br />

accadere che l’ente previdenziale,<br />

in seguito all’accertamento del<br />

contratto di somministrazione o<br />

appalto non genuini, dovesse restituire<br />

quanto versato dal somministratore<br />

a titolo di contributo dovuto, ma<br />

non riuscisse poi a ottenere <strong>la</strong><br />

restituzione dell’importo versato<br />

da parte dell’effettivo utilizzatore.<br />

A rigor di logica il sistema del<strong>la</strong><br />

solidarietà dovrebbe valere anche per<br />

il provvedimento di diffida accertativa<br />

che l’organo di vigi<strong>la</strong>nza adotta nel<br />

caso di riscontrate inosservanze<br />

al<strong>la</strong> disciplina contrattuale da cui<br />

scaturiscono crediti patrimoniali<br />

in favore dei prestatori di <strong>la</strong>voro.<br />

L’ispettore, infatti, dovrebbe<br />

notificare il provvedimento di<br />

diffida a tutti i soggetti responsabili<br />

solidali di cui all’art. 29 secondo<br />

comma (committente, appaltatore ed<br />

eventuale subappaltatore).<br />

Quanto appena detto si ricollega al<br />

tentativo operato dal legis<strong>la</strong>tore con<br />

il disposto dell’art 35 del decreto<br />

Bersani di coinvolgere nel<strong>la</strong> catena<br />

del<strong>la</strong> solidarietà tutta <strong>la</strong> filiera anche<br />

se lo stesso decreto presenta alcuni<br />

profili di criticità.<br />

Infatti, sul<strong>la</strong> base dell’art 35<br />

sembra che il committente debba<br />

solo verificare che l’appaltatore<br />

abbia effettuato dei controlli<br />

sul subappaltatore, ma nul<strong>la</strong><br />

stabilisce in ordine al rapporto<br />

tra committente e appaltatore,<br />

perchè al contrario <strong>la</strong> correttezza<br />

degli adempimenti andrebbe<br />

verificata anche nei confronti dei<br />

dipendenti di quest’ultimo impegnati<br />

nell’esecuzione dell’attività appaltata.<br />

Peraltro, questa verifica risulta<br />

possibile attraverso una serie di<br />

strumenti quali per esempio il<br />

durc, che tuttavia costituisce un<br />

elemento di rego<strong>la</strong>rità formale e<br />

non sostanziale tanto più che non è<br />

possibile nemmeno scorporare appalto<br />

per appalto le somme effettivamente<br />

dovute e corrisposte a titolo di<br />

contribuzione.<br />

Vorrei concludere puntando<br />

l’attenzione su quello che è il tema<br />

centrale attualmente discusso anche<br />

in ambito comunitario ovvero <strong>la</strong><br />

flessibilità del mercato del <strong>la</strong>voro<br />

coniugata al<strong>la</strong> sicurezza intesa come<br />

tute<strong>la</strong> delle condizioni di <strong>la</strong>voro (c.d.<br />

flex secutity).<br />

La flessibilità come sinonimo di<br />

semplificazione del<strong>la</strong> vita delle<br />

imprese deve avere come contropartita<br />

un’efficace azione di controllo. La<br />

politica dei controlli rappresenta<br />

uno dei punti nodali di ogni azione<br />

amministrativa e, dal punto di vista<br />

che a noi interessa, deve essere<br />

orientata ad un’azione di vigi<strong>la</strong>nza<br />

sostanziale sempre meno legata agli<br />

adempimenti meramente formali.<br />

A tal fine, occorre concentrare <strong>la</strong><br />

nostra azione su macrofenomeni<br />

quali <strong>la</strong> lotta al sommerso, che<br />

nel nostro Paese rappresenta<br />

ancora il 20-30% dell’economia<br />

nazionale, attraverso ad esempio, <strong>la</strong><br />

semplificazione del<strong>la</strong> tenuta del<strong>la</strong><br />

documentazione obbligatoria (mi<br />

riferisco all’abrogazione del libro<br />

matrico<strong>la</strong> che sarà oggetto di un<br />

prossimo decreto legge ancora in fase<br />

di programmazione). In tal senso, il<br />

meccanismo del<strong>la</strong> comunicazione<br />

preventiva informatizzata, così come<br />

altre dichiarazioni recettizie che<br />

pervengono ad organismi pubblici (ad<br />

esempio i modelli DM/10 all’INPS)<br />

costituiranno elementi fondamentali<br />

per <strong>la</strong> verifica del <strong>la</strong>voro in nero,<br />

quali strumenti di accertamento e<br />

controllo di situazioni irrego<strong>la</strong>ri. Ciò<br />

non toglie che bisognerà, comunque,<br />

salvaguardare <strong>la</strong> tracciabilità del<strong>la</strong><br />

prestazione dei <strong>la</strong>voratori in termini<br />

di effettive giornate di presenza<br />

in considerazione del<strong>la</strong> necessità<br />

di orientare l’azione ispettiva al<strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> sostanziale del <strong>la</strong>voratore<br />

per quanto riguarda <strong>la</strong> fruizione<br />

dei riposi giornalieri e settimanali.<br />

Altro fenomeno di grande rilevanza<br />

da tenere sotto stretto controllo<br />

è rappresentato dall’elusione<br />

contributiva conseguente al<strong>la</strong><br />

stipu<strong>la</strong>zione di contratti a progetto<br />

non genuini o c.d. a rischio, che<br />

vengono sempre più spesso utilizzati<br />

sia dalle grandi che dalle piccole<br />

realtà imprenditoriali e poi trasformati<br />

dalle aziende stesse in contratti di<br />

associazione in partecipazione con<br />

conseguenze anche sul piano del<strong>la</strong><br />

concorrenza sleale.


84 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong>

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