L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

maggiormente rappresentativa dei
datori di lavoro e dei lavoratori
autonomi in agricoltura. E perché
dovrei temere questo incrocio? Io
difendo le vere imprese, non quelle
che fanno il lavoro fittizio. Se voi
vedete, non voglio dire nel 100%
dei casi, ma nel 99,9% dei casi, le
imprese che voi, nel vostro egregio
lavoro, andate a scovare e che fanno
lavoro fittizio, non hanno dietro
un’organizzazione, intesa come
organizzazione professionale. Ma
sono loro stessi che si sono costruiti
un’azienda finalizzata alla frode. Noi
e voi siamo degli alleati in questa
strada. Quelle imprese lì fanno
concorrenza sleale alle imprese che
lavorano correttamente.
Il direttore che ci ha portato il saluto
ha detto che in questa regione non è
facile lavorare.
Come non è facile per i nostri
direttori, non è facile per le nostre
imprese, non è facile per un ispettore.
Però anche qui mi rifaccio alla
relazione di Monego, quando parlava
di una campagna nazionale per la
legalità.
È così! E allora in queste zone
dobbiamo veramente ricostruire
quest’idea della legalità. Se noi
andiamo giù soltanto con le ispezioni,
non è solamente con questo mezzo
che riusciamo a risolvere il problema,
perché arriviamo sempre dopo.
Allora unitamente all’azione di
repressione, va fatta anche un’azione
di prevenzione. Dobbiamo insieme
costruire una nuova cultura.
Dobbiamo insieme dire alle nostre
imprese che non conviene più, non
devono più stare in situazioni di
nero, di grigio e quanto altro. E
allora è chiaro che qui c’è veramente
l’esigenza di un’alleanza fortissima
che si deve creare tra gli ispettori, tra
l’ANIV, tra l’Inps, tra l’Inail, tra le
istituzione e le organizzazioni.
Monego ha parlato delle aziende
senza terra da inquadrare nel terziario.
Ma io ci aggiungo anche le
Cooperative di servizio che fanno
prestito di manodopera. Cioè quelle
della serie: “la manodopera l’assumo
io come cooperativa, la mando in
azienda; alla fine ti faccio fattura, tu
mi paghi la fattura e fine della storia”.
Secondo me non è regolare perchè è
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interposizione illecita di manodopera
o somministrazione fraudolenta di
manodopera.
Però anche qui dobbiamo dirlo che
quelle cose non si possono fare, che
è l’azienda che si deve assumere la
manodopera per fare la potatura,
è l’azienda che deve assumere la
manodopera per fare la raccolta. La
cooperativa può fare legittimamente
attività quando c’è l’utilizzo di mezzi
tecnici. Siamo alla trebbiatura, alla
raccolta meccanizzata dell’uva o
dell’ulivo, cioè quando c’è da parte di
qualcun altro un rischio di impresa.
Ma, passati i 15 giorni dobbiamo
mandarla via, perché altrimenti io
mi trovo a dire, insieme all’amico
Fedele, che ci troviamo con delle
situazioni strane, come i miei soci che
si cancellano da coltivatori diretti, da
imprenditori e diventano lavoratori
dipendenti, per andar a lavorare
nella cooperativa e così prendono
la disoccupazione, la maternità e
quant’altro.
Quindi il nostro obiettivo è quello
della trasparenza, è quello di dire le
cose come devono essere fatte.
Noi siamo allora dei grandi alleati
e queste cose dobbiamo dirle con
chiarezza. Dopo di che agevoleremo
anche il lavoro dell’ispettore che non
deve più fare l’apprendista stregone,
perché ha già una norma chiara, una
disposizione amministrativa chiara,
per cui se rispetta quella sta a posto, fa
il suo mestiere.
Ma attenzione, quella norma chiara,
quella disposizione amministrativa,
quel manuale a cui faceva riferimento
Monego, diventa importante pure
per noi, perché io so che se l’impresa
rispetta quel disciplinare, è a posto.
Così, semplificando il lavoro della
nostra attività, che è di consulenza ed
assistenza nei confronti delle imprese,
agevoliamo anche il vostro lavoro.
Allora, dobbiamo veramente, e lo
dicevo anche a Fedele, creare un
tavolo di confronto permanente,
dove insieme costruiamo delle letture
ragionate, delle letture condivise, dove
non dobbiamo fare le controparti,
perché non esiste la controparte. La
legalità è legalità, a prescindere. E
allora dobbiamo trovare il modo
giusto di leggere alcune cose, e
dobbiamo farlo insieme.
Chiudo dicendo che ha ragione il
presidente. Noi siamo, nella sua
relazione, il settore, rinomato per
gli abusi sulla disoccupazione, sulla
maternità, rinomato per le frodi sul
lavoro fittizio.
Ne vogliamo parlare? Dove ci giriamo
scopriamo cooperative o aziende
rinomate per le frodi comunitarie.
Però è vero anche che, se insieme
facciamo questo percorso, dobbiamo
poi poter affrontare e dare una
speranza a tutti coloro i quali
emergono da questa situazione e
vogliono stare con un allegerimento
contributivo che sia sostenibile per
poter confrontare i nostri costi con
quelli che sopportano i nostri diretti
concorrenti. Avete fatto riferimento
alla Spagna e alla Francia. Il prossimo
mese presenteremo uno studio che
abbiamo fatto sulla Spagna e sulla
Francia, sugli stagionali, dove
vedremo che i costi di produzione
sono talmente differenti da creare lì,
sì, veramente, una concorrenza super
sleale.
Allora dobbiamo, poi, far quadrare i
conti con il sistema paese.
Però affrontiamolo questo problema?
Così come l’altro riguardante la
burocrazia.
Se io faccio l’UNILAV, mi spiegate
che senso ha tenere ancora in piedi il
libro matricola?
Facciamolo telematicamente,
semplifichiamo il lavoro nostro e
vostro.
E chiudo per arrivare alla sicurezza.
È stato emanato il decreto legislativo
81, che è il frutto di una concertazione
monca, perché si è arrivati troppo in
fretta a varare quel decreto. Vi porto
soltanto un esempio: ma è possibile
equiparare il campo ed il bosco ad un
luogo di lavoro? Ma dove metto le
strisce e le barre antiscivolo? Dove?
Sul falso piano, o devo recintare
decine di ettari? Per fare che cosa?
Questo per dirvi che tante volte
mettersi seduti con la giusta
intelligenza e con la voglia di
costruire insieme un percorso è
fondamentale. E in questo noi e voi
dobbiamo fare, io credo, una strada
insieme.
Grazie.