L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv
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8 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
Iª Giornata<br />
imposti dal<strong>la</strong> nuova sofisticata<br />
tecnologia in un rivoluzionario contesto<br />
organizzatorio del <strong>la</strong>voro, investe<br />
a pieno <strong>la</strong> persona del <strong>la</strong>voratore e<br />
suscita e alimenta problematiche<br />
di vario genere, che, a ben vedere,<br />
presentano il comune denominatore<br />
dell’indeclinabile rispetto del<strong>la</strong><br />
dignità del<strong>la</strong> persona umana.<br />
Ed invero, <strong>la</strong> «dignità» costituisce<br />
il tratto esistenziale trascendente<br />
dell’Uomo, quale primaria fonte di<br />
diritto naturale da cui hanno origine<br />
i diritti umani nel<strong>la</strong> loro assoluta e<br />
permanente invio<strong>la</strong>bilità. Essa è un<br />
valore non soggetto al<strong>la</strong> consunzione;<br />
ha in sé una sostanza immortale come<br />
realtà immateriale, <strong>la</strong> quale non si<br />
spegne con <strong>la</strong> corruzione del corpo,<br />
bensì gode dell’unicità irripetibile<br />
del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> stessa persona umana,<br />
che da quel valore resta identificata<br />
nell’idea dell’eternità. Qui, non si<br />
tratta di credere o di non credere<br />
in Dio, ma di percepire quel<strong>la</strong><br />
realtà immateriale, quali sono, per<br />
l’appunto, il libero arbitrio, il pensiero<br />
e <strong>la</strong> coscienza, che individualizza<br />
l’irripetibilità del<strong>la</strong> persona umana e<br />
sopravvive al<strong>la</strong> morte di quest’ultima<br />
lungo le infinite ere dell’evoluzione<br />
cosmica. È questa componente<br />
immateriale dell’Uomo, che<br />
<strong>la</strong>icamente può pensarsi permanga<br />
anche oltre lo spazio e il tempo,<br />
a rendere l’Uomo degno di diritti<br />
universalmente riconosciuti come<br />
suoi propri e doverosamente garantiti,<br />
perciò, contro ogni tentativo di<br />
gratuita aggressione, mortificazione<br />
o lesione. Sicché, una volta rilevate<br />
<strong>la</strong> complessità e le difformità<br />
dei fattori economico-finanziari<br />
in gioco nelle re<strong>la</strong>zioni umane,<br />
diviene comprensibile e doverosa <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> del <strong>la</strong>voratore soprattutto in<br />
situazioni conflittuali, spesso non solo<br />
difficilmente mediabili per l’influenza<br />
di aspetti politici che vi interagiscono,<br />
ma anche rese socialmente<br />
problematiche per gli svariati modi<br />
nei quali esse si presentano al<strong>la</strong><br />
ribalta di un equo bi<strong>la</strong>nciamento<br />
degli opposti interessi. L’impegno<br />
costituzionale anche europeo a difesa<br />
del<strong>la</strong> “dignità”, allora, si concretizza<br />
nel<strong>la</strong> direttiva del<strong>la</strong> rimozione di<br />
ogni ostacolo d’ordine economico<br />
e sociale, che, limitando di fatto <strong>la</strong><br />
libertà e l’eguaglianza, impedisce il<br />
pieno sviluppo del<strong>la</strong> persona umana<br />
nonché l’effettiva partecipazione di<br />
tutti i <strong>la</strong>voratori all’organizzazione<br />
politica, economica e sociale<br />
dell’Italia e dell’Unione europea<br />
(art. 3, secondo comma, Cost. it.).<br />
Si collega a ciò, come inerente fonte<br />
causale, il principio del<strong>la</strong> pari dignità<br />
sociale dei <strong>la</strong>voratori, che anticipa<br />
e, al tempo stesso, giustifica quel<br />
principio di eguaglianza generale<br />
formale, enunciato dal primo comma<br />
dell’art. 3 del<strong>la</strong> Costituzione italiana.<br />
Il diritto al<strong>la</strong> vita, il diritto al<strong>la</strong> salute e<br />
il diritto al <strong>la</strong>voro, dunque, forniscono,<br />
nel loro insieme, il contenuto<br />
giuridico al valore del<strong>la</strong> “dignità”,<br />
<strong>la</strong> quale si appunta, a sua volta, a<br />
fondamento politico dello stesso<br />
riconoscimento costituzionale di<br />
ciascun predetto diritto umano (artt. 4<br />
e 32 Cost. it.). Ad analoga maniera si<br />
situano, nell’ambito dell’ordinamento<br />
costituzionale, i diritti previdenziali<br />
dei <strong>la</strong>voratori e dei loro familiari,<br />
diritti che acquistano forza politica,<br />
in ordine al<strong>la</strong> loro rilevanza giuridica<br />
obbligatoria, proprio dal principio<br />
del<strong>la</strong> pari dignità sociale dei<br />
medesimi nel<strong>la</strong> preliminare logica<br />
di giustificatezza del<strong>la</strong> retribuzione<br />
sufficiente per un’esistenza libera<br />
e dignitosa (art. 36, primo comma,<br />
Cost. it.). Ed infatti, i <strong>la</strong>voratori<br />
hanno diritto che siano preveduti ed<br />
assicurati mezzi adeguati alle loro<br />
esigenze di vita in caso di infortunio,<br />
ma<strong>la</strong>ttia, invalidità e vecchiaia,<br />
disoccupazione involontaria (art. 38,<br />
secondo comma, Cost. it.).<br />
I diritti umani sopra specificati<br />
sono stati tutti quanti riportati e<br />
riconfermati, per l’universalità dei<br />
principi di dignità e di eguaglianza<br />
sui quali detti diritti si fondano,<br />
dal “Trattato sul funzionamento<br />
dell’Unione europea”, firmato in<br />
Lisbona il 13 dicembre 2007 3 .<br />
Da ultimo, sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> comunitaria dei<br />
diritti fondamentali, v’è da segna<strong>la</strong>re<br />
un attivo sistema giurisprudenziale<br />
che fa capo al<strong>la</strong> Corte di giustizia<br />
delle Comunità europee, <strong>la</strong> quale, sin<br />
dal 1969, ha affermato che «i diritti<br />
fondamentali fanno parte dei principi<br />
generali del diritto di cui <strong>la</strong> Corte<br />
garantisce l’osservanza in ambito<br />
comunitario» (cfr.: sentenza Stauder/<br />
Città di Ulm, 12 novembre 1969,<br />
causa 29/69).<br />
2. L’elevazione del<strong>la</strong> professionalità<br />
dei <strong>la</strong>voratori per una loro pari<br />
dignità sociale.<br />
Dal<strong>la</strong> coniugazione concettuale<br />
del fondamento sociale del <strong>la</strong>voro<br />
col fondamento politico del<strong>la</strong><br />
sovranità popo<strong>la</strong>re, di cui all’art.<br />
1 del<strong>la</strong> Costituzione, si irradiano<br />
tutti i valori fondamentali del<strong>la</strong><br />
persona, «valori che sempre più si<br />
dovrebbe riconoscere con unanimità<br />
senza incrinature ineliminabili e<br />
necessariamente espandibili in ogni<br />
convivenza sociale» 4 .<br />
Quali sono, allora, i valori<br />
propugnati da quell’articolo e che<br />
vanno democraticamente difesi a<br />
vantaggio del<strong>la</strong> pace sociale, del<strong>la</strong><br />
giustizia e delle libertà politiche e<br />
civili nel quadro supremo del patto<br />
costituzionale?<br />
Certamente gli accennati diritti<br />
al<strong>la</strong> vita, al<strong>la</strong> salute, al <strong>la</strong>voro,<br />
al pieno sviluppo del<strong>la</strong> persona<br />
umana, all’effettiva partecipazione<br />
all’organizzazione politica, economica<br />
e sociale in Italia e in Europa, alle<br />
formazioni sociali ove si svolge <strong>la</strong><br />
singo<strong>la</strong> personalità. Ma anche i valori<br />
che costituzionalmente afferiscono<br />
al<strong>la</strong> libertà personale (art. 13); al<strong>la</strong><br />
sfera di riserbo e segretezza (artt. 14 e<br />
15); al<strong>la</strong> libertà e al<strong>la</strong> manifestazione<br />
del pensiero nonché all’informazione<br />
autentica (art. 21); al<strong>la</strong> cultura (artt.<br />
33 e 34); al<strong>la</strong> libertà di religione,<br />
culto e propaganda (artt. 7, 8 e 19);<br />
al<strong>la</strong> proprietà privata e al<strong>la</strong> libertà<br />
dell’utile iniziativa economica (artt.<br />
41 e 42); al matrimonio e al<strong>la</strong> famiglia<br />
(artt. 29, 30 e 31); al<strong>la</strong> libertà di<br />
riunirsi e di associarsi lecitamente<br />
(artt. 17, 18, 39 e 49); al<strong>la</strong> pace e al<strong>la</strong><br />
pacificità dello Stato (art. 11).<br />
L’insieme di questi valori è stato<br />
proiettato esplicitamente nel<strong>la</strong><br />
sfera del diritto con le connotazioni<br />
inevitabilmente collegate all’evento<br />
costituente. Le re<strong>la</strong>tive norme non<br />
esauriscono <strong>la</strong> loro rilevanza solo<br />
come primarie del nostro ordinamento<br />
giuridico, non sono soltanto norme<br />
fondanti, bensì rappresentano il primo<br />
cerchio attributivo del valore giuridico