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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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80 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

IIIª Giornata<br />

<strong>la</strong>voratori, RSSP, medici competenti<br />

e, soprattutto, organi di vigi<strong>la</strong>nza,<br />

teso al miglioramento continuo<br />

dell’organizzazione del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong><br />

gestione partecipata del<strong>la</strong> sicurezza e<br />

del<strong>la</strong> salute sul luogo di <strong>la</strong>voro, oltre<br />

che ad un ampliamento, o meglio<br />

una generalizzazione, dei controlli<br />

sull’effettività ed efficacia delle<br />

misure di sicurezza, predisposte<br />

sul<strong>la</strong> carta, da parte degli organi di<br />

vigi<strong>la</strong>nza.<br />

Si tratta, chiaramente, di un Testo,<br />

atteso da oramai trent’anni (dai tempi<br />

del<strong>la</strong> legge di riforma sanitaria – <strong>la</strong><br />

legge n. 833/1978), sicuramente non<br />

perfetto e non privo di difetti, ma che<br />

rappresenta, comunque, un importante<br />

passo in avanti verso una più avanzata<br />

civiltà del <strong>la</strong>voro, dell’organizzazione<br />

e del<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> sicurezza<br />

nelle Aziende e negli Enti, per dare<br />

piena attuazione all’articolo 32 del<strong>la</strong><br />

Costituzione.<br />

Ritornando, ora, al “compito” che<br />

si prefigge questo breve intervento,<br />

devo riconoscere che l’inquadramento<br />

giuridico degli istituti, appena<br />

delineato dal dott. Sgroi, ma che,<br />

credo, sarà oggetto di analisi<br />

anche da parte del dott. Pennesi,<br />

conferisce, sicuramente, maggiore<br />

certezza e sicurezza all’attività degli<br />

ispettori, ma devo evidenziare, come<br />

sicuramente a conoscenza di tutti,<br />

che è l’applicazione pratica di questi<br />

istituti a creare difficoltà, a volte,<br />

veramente gravose.<br />

Per quanto concerne, poi, <strong>la</strong><br />

problematica del<strong>la</strong> legittimità degli<br />

appalti, trattato dall’Avv. Sgroi, <strong>la</strong><br />

prima osservazione che mi sovviene<br />

è proprio quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />

complessità del sistema appalti e subappalti<br />

e del ricorrere del<strong>la</strong> presenza,<br />

quasi scontata, in tali istituti, di<br />

società cooperative.<br />

Infatti, l’eccessiva liberalità con<br />

cui viene interpretato l’art. 29 del<br />

D. Lgs.vo n. 276/03 (a seguito del<br />

mancato riferimento al<strong>la</strong> presunzione<br />

di illegittimità per l’utilizzazione<br />

di impianti ed attrezzature del<br />

committente), comporta che le<br />

cooperative diventino, quasi<br />

automaticamente, soggetti<br />

“somministratori” di manodopera.<br />

Sarebbe, allora, opportuno un<br />

intervento chiarificatore, da parte<br />

del Ministero, in ordine al<strong>la</strong><br />

documentazione da esaminare ed ai<br />

riscontri da effettuare.<br />

Ancora, nel caso di contratti<br />

di appalto, sub-appalto e<br />

somministrazione, <strong>la</strong> normativa<br />

stabilisce che il mancato adeguamento<br />

dei contratti entro il 31.12.2008,<br />

sia per i costi che per il Documento<br />

Unico di Valutazione dei Rischi<br />

(DUVR), anche per contratti,<br />

ancora in corso, stipu<strong>la</strong>ti prima del<br />

25.08.2007 (data di entrata in vigore<br />

del<strong>la</strong> legge n. 123/07), comporterà <strong>la</strong><br />

nullità degli stessi.<br />

In termini pratici ed operativi, si<br />

riterrebbe utile chiarire se a tale nullità<br />

dovrà conseguire anche <strong>la</strong> nullità dei<br />

rapporti di <strong>la</strong>voro instaurati, oppure,<br />

se si possa procedere con <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />

sospensione dell’attività.<br />

In merito, poi, al<strong>la</strong> questione del<strong>la</strong><br />

responsabilità solidale, anch’essa<br />

analizzata dall’Avv. Sgroi, si deve<br />

evidenziare <strong>la</strong> difficoltà, sempre dal<br />

punto di vista ispettivo, di una sicura<br />

individuazione del<strong>la</strong> problematica,<br />

in considerazione del fatto che<br />

l’art. 29 D. Lgs.vo n. 276/2003,<br />

stabilisce una responsabilità tra<br />

committente ed appaltatore per <strong>la</strong><br />

mancata retribuzione e per i contributi<br />

dovuti (non più, come in passato,<br />

per <strong>la</strong> retribuzione legata al CCNL<br />

appaltante) e che l’art. 35 (commi<br />

28-34) del<strong>la</strong> cd. legge Bersani, n.<br />

248/2006, estende <strong>la</strong> responsabilità<br />

tra appaltatore e sub-appaltatore<br />

anche per le ritenute fiscali; stessa<br />

responsabilità prevista, dal comma 34,<br />

tra committente e appaltatore.<br />

In questo caso, perché non viene<br />

chiarito se gli atti devono essere<br />

notificati anche al responsabile<br />

solidale, e se, inoltre, tale notifica<br />

opera sul piano sanzionatorio o<br />

soltanto su quello strettamente<br />

civilistico?<br />

Sempre ai fini di una “corretta”<br />

attività ispettiva, nel caso di un<br />

provvedimento di sospensione, dovuto<br />

al<strong>la</strong> presenza di <strong>la</strong>voratori in nero,<br />

si pone <strong>la</strong> problematica ricorrente<br />

di comprendere se <strong>la</strong> procedura di<br />

emersione, attivata successivamente<br />

dal datore, comporti l’estinzione<br />

anche del<strong>la</strong> sanzione aggiuntiva<br />

da versare ai fine del<strong>la</strong> revoca del<br />

provvedimento.<br />

Ancora, resta da chiarire se sia<br />

possibile irrogare il provvedimento<br />

di sospensione dell’attività<br />

successivamente, effettuando cioè<br />

gli atti dovuti in ufficio, allorquando,<br />

in sede di ispezione, non sia stato<br />

possibile irrogarlo con immediatezza.<br />

Restando in tema di sospensione,<br />

si deve evidenziare <strong>la</strong> difformità di<br />

trattamento che si verifica, quando<br />

il personale ispettivo non procede<br />

al<strong>la</strong> sospensione dell’attività, pur<br />

essendovene i presupposti, perché<br />

ritiene di essere in presenza di una<br />

situazione di rischio: in questo caso,<br />

infatti, al datore di <strong>la</strong>voro non potrà<br />

essere irrogata <strong>la</strong> sanzione di 2.500<br />

€uro, legata all’istanza di revoca del<strong>la</strong><br />

sospensione; sanzione che colpisce,<br />

invece, il soggetto al quale, invece,<br />

vengono sospese le attività.<br />

Si chiede, in proposito, perché il<br />

Ministero non valuta <strong>la</strong> possibilità<br />

di una “interpretazione estensiva”,<br />

equiparando le due fattispecie?<br />

Passando, ora, più specificamente<br />

all’analisi del T.U., si ritiene<br />

importante evidenziare le seguenti<br />

questioni che, sicuramente, andranno<br />

ad incidere sul<strong>la</strong> effettività del<br />

controllo da parte degli ispettori,<br />

investendo un ambito sia pragmatico<br />

che di ordine politico.<br />

Il richiamo dell’articolo 29, comma<br />

6, del T.U. al<strong>la</strong> possibilità, per i<br />

datori di <strong>la</strong>voro che occupano fino a<br />

50 dipendenti, di effettuazione del<strong>la</strong><br />

valutazione dei rischi su base di<br />

procedure standardizzate, non tiene<br />

conto del fatto che il mondo del<strong>la</strong><br />

sicurezza è talmente dinamico che, per<br />

<strong>la</strong> realizzazione di un documento di<br />

valutazione dei rischi che calzi come<br />

un guanto all’azienda, è necessaria<br />

un’accurata analisi da parte di un<br />

esperto che dovrà valutare, nello<br />

specifico, le criticità intrinseche<br />

dell’unità produttiva. L’esperienza,<br />

invece, ci ha dimostrato che, nel<strong>la</strong><br />

pratica, questa richiesta normativa si<br />

tradurrà in una mera compi<strong>la</strong>zione<br />

di asettici ed impersonali modelli<br />

standard, rispetto al<strong>la</strong> formalità dei<br />

quali gli ispettori del <strong>la</strong>voro non<br />

avranno alcun sindacato di merito (ed<br />

il fatto è tanto più grave se si considera<br />

che le aziende destinatarie del<strong>la</strong> norma<br />

sono quelle in cui, statisticamente, si<br />

verificano più infortuni).

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