L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

52 L’Ispettore e la Società
IIª Giornata
proprio reddito. È un fatto importante!
Che vuol dire questo? Vuol dire
esattamente quello che ha detto
il nostro collega. Noi dobbiamo,
ed è questa un’altra missione che
dovremmo darci, ragionare anche
su queste cose. Dobbiamo far capire
a tutti, ma soprattutto ai giovani,
anche con interventi nelle scuole che,
oggi, ogni euro, ogni mezzo euro
versato all’Inps se lo ritroverà fra
trenta/quaranta anni. E’ importante
questa cosa qui. Non ci saranno altri
parametri. Le condizioni economiche
per i prossimi quindici anni, senza
centrali elettriche, senza nuove fonti
energetiche, salvo grandi scoperte
e grandi innovazioni scientifiche,
sostanzialmente non dovrebbero
cambiare.
Quindi è importante che ognuno
sappia che anche se ha fatto la baby
sitter per due ore e gli spettano venti
euro, due euro vanno all’Inps. È
importante capire questo!
L’altro elemento è quello della
formazione, a cui è stato già
accennato. Abbiamo parlato di scuola,
di formazione superiore in questo
mondo che cambia rapidamente,
con aziende che si ristrutturano con
contratti flessibili, con avvocati,
con commercialisti di alto livello
che lavorano, che imparano sempre
più. In Italia arrivano le competenze
e i modelli della grande finanza
internazionale, che poi vengono
applicati all’italiana. Sono modelli
anche più complicati dei nostri.
Allora anche noi dobbiamo essere
allo stesso livello, addirittura ad un
livello superiore, perché dobbiamo
combattere contro degli interlocutori,
molto, ma molto affinati. Studiare
meglio per esempio il fenomeno degli
extra comunitari, in cui si annidano
molte delle quote di illegalità che ci
sono in questo paese.
Trovare anche strumenti nuovi
da suggerire al nostro legislatore.
Abbiamo parlato di contributi da
trattare come “tributi”. Potremmo
parlare di accertamenti induttivi.
Quando un ispettore va in un cantiere
e trova una impresa con dieci camion
e due lavoratori c’è qualcosa che non
quadra. Ci sono strumenti nuovi che
vanno trovati.
Io non voglio andare per le lunghe,
voglio solo porre il problema perché
la soluzione in questo momento non
ce l’ho. Credo che tutti noi dovremo
pensare alla soluzione del problema
come abbiamo fatto lavorando
insieme nel corso di questi anni,
ottenendo grossissimi risultati.
I risultati maggiori non stanno tanto
nel miliardo e mezzo che fatturiamo
ogni anno, ma nel fatto che abbiamo
contribuito, con il Parlamento ed il
Governo, a mettere a punto queste
norme che hanno ampliato l’area della
legalità e ristretto l’area dell’illegalità
e, quindi, ci danno modo di fare delle
riflessioni per vedere qual è il salto
che noi dobbiamo fare.
Le soluzioni non ce l’ho. Ci dovremo
lavorare tutti insieme. Sicuramente la
scuola è un impegno che ci dovremo
prendere tutti, non solo il Direttore
generale, o il capo del personale. Una
sola persona, per quanto potere possa
avere, non riesce a fare tutto.
Oggi la realtà complessa, la società
complessa, comunitaria richiedono
un’azione coordinata di tutti per la
formazione, che va fatta a tutti i livelli
per ottenere e mantenere i risultati che
in questi anni abbiamo ottenuto.
Mi sembra che il presidente Sponchia
con questo forum abbia trovato
una formula molto efficace che ha
come finalità quella di fare parlare
gli addetti ai lavori. È la cosa più
importante! Io qualche volta sono
stato criticato perché superando le
gerarchie parlo con l’addetto ai lavori.
Però credo che alla fine è questo
quello che ci serve.
Quando noi abbiamo dovuto fare
un’intervista e dare dei dati ad
una rivista che stava lavorando
proprio sul lavoro nero, ho chiamato
Sponchia e gli altri pochi amici che
ogni tanto di passaggio a Roma mi
vengono a trovare, ed ho detto loro
di procurarci un po’ di situazioni
reali, di “fatterelli” che sono capitati
nell’esperienza dei vari ispettori.
E molte di quelle cose sono state
riportate. Debbo dire che, poi, quel
foglio l’ho dato al Ministro, che è
rimasto colpito dalle situazioni reali
in cui ognuno di voi si trova. E questo
ha contribuito a far mettere nelle varie
leggi le cose che noi abbiamo chiesto.
Per concludere: impegno per la
scuola, impegno sul discorso
dell’organizzazione. Il collega di
questa mattina ha detto giustamente
che il 7 dicembre è stato firmato
un protocollo di intesa con la
commissione, ma che il giorno 14 è
stato firmato il contratto integrativo
e non c’era riportato niente. È duro
rispondere a questo. Lo si può fare
solo se si rispetta il lavoro di tutti.
A volte i processi per arrivare a dei
contratti partono da lontano, ma
poi arrivano d’improvviso anche
seguendo strade diverse. In quel caso
non c’è stata sincronizzazione, ma
senza volontà di nessuno! C’è un
nuovo clima che si va instaurando
in questo periodo, su cui io, il dott.
Sparagna ed il dott. Porrari stiamo
collaborando per un miglior contratto,
per comprendere meglio e far
comprendere meglio le nostre ragioni
ai sindacati. Credo che questo possa
dare, anche a breve, delle soluzione
che siano soddisfacenti per tutti.
Quali soluzioni pensare per le nuove
strategie che noi vogliamo fare, che
dobbiamo elaborare? Io credo che il
forum sia un modo per far sentire le
esperienze di tutti. Forse è necessario
un nuovo forum, su come è cambiata
la società civile e produttiva in Italia,
su come è cambiata l’area della
legalità e dell’illegalità, su quali sono
i problemi nuovi che affrontiamo ogni
giorno, come riusciamo a compensare
le leggi attuali con questi problemi,
su come riusciamo a far sì che chi ci
vuole truffare ci veda reagire in modo
più deciso.
Allora l’invito che voglio fare a
tutti noi è, oltre a quello di buon
lavoro per la vostra attività e per le
vostre famiglie, quello di attivare
un sito, un luogo permanente in
cui una riflessione di questo genere
possa essere fatta, perché soluzioni
individuali credo che non esistano. Per
quanto mi riguarda io non ce l’ho! Ho
solo delle linee di tendenza, ma credo
che il rapporto con chi lavora tutti i
giorni, con chi si scontra tutti i giorni,
chi rischia tutti i giorni sia l’unico
modo per pervenire all’elaborazione
di un concetto che ci faccia fare,
anche dal punto di vista della strategia
complessiva della vigilanza, un
salto di qualità in una Italia che sta
rapidissimamente cambiando.
Grazie.