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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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ischi e il documento che ne scaturisce<br />

non deve al contrario costituire una<br />

semplice fotocopia di quanto da altri<br />

predisposto.<br />

Su questa materia congelerei in parte il<br />

discorso perché il testo unico (D. Lgs.<br />

81/08), entrato in vigore il 15 Maggio,<br />

è un testo già in qualche modo sotto<br />

stretta osservazione in quanto sono<br />

state già avanzate proposte di modifica<br />

e implementazione e vedremo<br />

come nel corso dei prossimi mesi vi<br />

potranno essere margini di possibili<br />

interventi modificativi.<br />

Questo al fine di impostare <strong>la</strong> nostra<br />

legis<strong>la</strong>zione e l’azione amministrativa<br />

in materia di <strong>la</strong>voro su basi più<br />

concrete e sostanzialistiche e non solo<br />

strettamente formalistiche.<br />

Per quanto riguarda <strong>la</strong> tematica<br />

cui abbiamo accennato in materia<br />

di solidarietà negli appalti e nel<strong>la</strong><br />

somministrazione, si può rilevare che<br />

i fenomeni interpositori restano un<br />

disvalore per l’ordinamento secondo<br />

le disposizioni del<strong>la</strong> legge Biagi che<br />

ricalcano i principi già enunciati dal<strong>la</strong><br />

precedente normativa. Quest’ultima,<br />

tuttavia, prevedeva l’automatica<br />

instaurazione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

tra il <strong>la</strong>voratore somministrato e<br />

l’utilizzatore, una volta accertata <strong>la</strong><br />

non genuinità del rapporto, mentre<br />

le nuove disposizioni di cui agli artt.<br />

27 e 29 del D.Lgs. 276/2003 (legge<br />

Biagi) stabiliscono che il <strong>la</strong>voratore<br />

debba proporre ricorso giudiziale per<br />

<strong>la</strong> costituzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

con l’utilizzatore.<br />

La domanda del <strong>la</strong>voratore volta a<br />

far valere il rapporto di <strong>la</strong>voro, vale<br />

soltanto per il profilo civilistico e non<br />

per quello pubblicistico re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong><br />

contribuzione, in virtù dei principi<br />

di automatismo delle prestazioni<br />

previdenziali. I diritti dell’ente<br />

previdenziale rimangono intatti dal<br />

momento che è lo stesso istituto<br />

che si attiva per <strong>la</strong> riscossione del<strong>la</strong><br />

contribuzione non versata o versata<br />

in misura minore. Appare, infatti,<br />

incoerente con i principi di diritto<br />

pubblico far dipendere le conseguenze<br />

di natura contributiva dal<strong>la</strong><br />

proposizione dell’azione da parte del<br />

soggetto privato.<br />

Le difficoltà insite in questo sistema si<br />

sostanziano nel concreto versamento<br />

dei contributi dovuti, nonostante<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 83<br />

le più recenti previsioni normative<br />

che sanciscono <strong>la</strong> solidarietà per<br />

le obbligazioni previdenziali. Si<br />

verificava, infatti, e tuttora potrebbe<br />

accadere che l’ente previdenziale,<br />

in seguito all’accertamento del<br />

contratto di somministrazione o<br />

appalto non genuini, dovesse restituire<br />

quanto versato dal somministratore<br />

a titolo di contributo dovuto, ma<br />

non riuscisse poi a ottenere <strong>la</strong><br />

restituzione dell’importo versato<br />

da parte dell’effettivo utilizzatore.<br />

A rigor di logica il sistema del<strong>la</strong><br />

solidarietà dovrebbe valere anche per<br />

il provvedimento di diffida accertativa<br />

che l’organo di vigi<strong>la</strong>nza adotta nel<br />

caso di riscontrate inosservanze<br />

al<strong>la</strong> disciplina contrattuale da cui<br />

scaturiscono crediti patrimoniali<br />

in favore dei prestatori di <strong>la</strong>voro.<br />

L’ispettore, infatti, dovrebbe<br />

notificare il provvedimento di<br />

diffida a tutti i soggetti responsabili<br />

solidali di cui all’art. 29 secondo<br />

comma (committente, appaltatore ed<br />

eventuale subappaltatore).<br />

Quanto appena detto si ricollega al<br />

tentativo operato dal legis<strong>la</strong>tore con<br />

il disposto dell’art 35 del decreto<br />

Bersani di coinvolgere nel<strong>la</strong> catena<br />

del<strong>la</strong> solidarietà tutta <strong>la</strong> filiera anche<br />

se lo stesso decreto presenta alcuni<br />

profili di criticità.<br />

Infatti, sul<strong>la</strong> base dell’art 35<br />

sembra che il committente debba<br />

solo verificare che l’appaltatore<br />

abbia effettuato dei controlli<br />

sul subappaltatore, ma nul<strong>la</strong><br />

stabilisce in ordine al rapporto<br />

tra committente e appaltatore,<br />

perchè al contrario <strong>la</strong> correttezza<br />

degli adempimenti andrebbe<br />

verificata anche nei confronti dei<br />

dipendenti di quest’ultimo impegnati<br />

nell’esecuzione dell’attività appaltata.<br />

Peraltro, questa verifica risulta<br />

possibile attraverso una serie di<br />

strumenti quali per esempio il<br />

durc, che tuttavia costituisce un<br />

elemento di rego<strong>la</strong>rità formale e<br />

non sostanziale tanto più che non è<br />

possibile nemmeno scorporare appalto<br />

per appalto le somme effettivamente<br />

dovute e corrisposte a titolo di<br />

contribuzione.<br />

Vorrei concludere puntando<br />

l’attenzione su quello che è il tema<br />

centrale attualmente discusso anche<br />

in ambito comunitario ovvero <strong>la</strong><br />

flessibilità del mercato del <strong>la</strong>voro<br />

coniugata al<strong>la</strong> sicurezza intesa come<br />

tute<strong>la</strong> delle condizioni di <strong>la</strong>voro (c.d.<br />

flex secutity).<br />

La flessibilità come sinonimo di<br />

semplificazione del<strong>la</strong> vita delle<br />

imprese deve avere come contropartita<br />

un’efficace azione di controllo. La<br />

politica dei controlli rappresenta<br />

uno dei punti nodali di ogni azione<br />

amministrativa e, dal punto di vista<br />

che a noi interessa, deve essere<br />

orientata ad un’azione di vigi<strong>la</strong>nza<br />

sostanziale sempre meno legata agli<br />

adempimenti meramente formali.<br />

A tal fine, occorre concentrare <strong>la</strong><br />

nostra azione su macrofenomeni<br />

quali <strong>la</strong> lotta al sommerso, che<br />

nel nostro Paese rappresenta<br />

ancora il 20-30% dell’economia<br />

nazionale, attraverso ad esempio, <strong>la</strong><br />

semplificazione del<strong>la</strong> tenuta del<strong>la</strong><br />

documentazione obbligatoria (mi<br />

riferisco all’abrogazione del libro<br />

matrico<strong>la</strong> che sarà oggetto di un<br />

prossimo decreto legge ancora in fase<br />

di programmazione). In tal senso, il<br />

meccanismo del<strong>la</strong> comunicazione<br />

preventiva informatizzata, così come<br />

altre dichiarazioni recettizie che<br />

pervengono ad organismi pubblici (ad<br />

esempio i modelli DM/10 all’INPS)<br />

costituiranno elementi fondamentali<br />

per <strong>la</strong> verifica del <strong>la</strong>voro in nero,<br />

quali strumenti di accertamento e<br />

controllo di situazioni irrego<strong>la</strong>ri. Ciò<br />

non toglie che bisognerà, comunque,<br />

salvaguardare <strong>la</strong> tracciabilità del<strong>la</strong><br />

prestazione dei <strong>la</strong>voratori in termini<br />

di effettive giornate di presenza<br />

in considerazione del<strong>la</strong> necessità<br />

di orientare l’azione ispettiva al<strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> sostanziale del <strong>la</strong>voratore<br />

per quanto riguarda <strong>la</strong> fruizione<br />

dei riposi giornalieri e settimanali.<br />

Altro fenomeno di grande rilevanza<br />

da tenere sotto stretto controllo<br />

è rappresentato dall’elusione<br />

contributiva conseguente al<strong>la</strong><br />

stipu<strong>la</strong>zione di contratti a progetto<br />

non genuini o c.d. a rischio, che<br />

vengono sempre più spesso utilizzati<br />

sia dalle grandi che dalle piccole<br />

realtà imprenditoriali e poi trasformati<br />

dalle aziende stesse in contratti di<br />

associazione in partecipazione con<br />

conseguenze anche sul piano del<strong>la</strong><br />

concorrenza sleale.

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