L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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Grazie dell’invito graditissimo, che mi da l’opportunità di condividere con voi, in questo momento specifico della vita dei nostri Enti, qualche riflessione. Lo farò come presidente dell’Enpals, questo ente un po’ di nicchia, (spettacolo e sport), anche se le sue problematiche, poi, rappresentano molto uno spaccato delle problematiche più generali. Ma vorrei ragionare con voi soprattutto come una persona che ha una grande passione per lo stato sociale. Ritengo che il sistema di protezione sociale che ci siamo dati in questi anni nel nostro paese sia una delle cose più importanti da difendere. Siccome uno dei problemi fondamentali della conservazione del sistema di welfare è la sua sostenibilità economica, il vostro ruolo dentro questo sistema diventa assolutamente strategico. Voi siete un pezzo di Stato che si presenta alle aziende, ma siete anche uno strumento per rendere sostenibile questo sistema, che ci difende dalla malattia e dalla vecchiaia, che ci siamo dati ìn questi anni. Per questo la vostra professione, il vostro ruolo, come voi lavorate negli enti e con le altre amministrazioni dello Stato, come si sviluppa in questo paese la prevenzione, la lotta all’elusione, all’evasione contributiva, è un tassello strategico di politica sociale. Tutto questo mi ha sempre appassionato e interessato. Io ritengo che mai come in questo periodo sia alta nel paese l’attenzione ai problemi della lotta al lavoro nero, dell’elusione, dell’evasione perché c’è un problema di sostenibilità economica. Le parti sociali, i sindacati da tempo insistono su questo tema, ma c’è anche una tensione etica su questi temi. Se avete visto la trasmissione “Porta a Porta” sulle condizioni di lavoro degli ispettori del lavoro in provincia di Napoli, (una situazione terribile, sporcizia etc.) il clima quale era? Difendiamo gli ispettori. Creiamo per gli ispettori le condizioni perché facciano bene il loro lavoro. Credo che si debba approfittare di questo clima. Una volta l’ispettore era visto come una persecuzione. Oggi il clima non è più così. Per questo sono voluta venire L’Ispettore e la Società 35 Apertura dei lavori A. Ghisani, Presidente ENPALS quest’anno. Mi sembra proprio il momento in cui la vostra professione, la professione dell’ispettore di vigilanza, abbia bisogno di essere rianalizzata, rifondata. L’approccio tradizionale al diritto del lavoro è cambiato e a maggior ragione oggi bisogna ripensare come rispondere a questa domanda sociale di maggiore efficienza rispetto alla vigilanza. In questo senso apprezzo e spezzo una lancia di apprezzamento totale rispetto al lavoro che ha fatto Sponchia e la sua associazione, in questi anni. Fedele in un attimo avrebbe potuto trasformare un corpo professionale in un bel sindacatino rivendicativo. Magari portava a casa qualche benefit in più, però in compenso sarebbe diventato uno dei tanti. Invece l’associazione ha saputo tenere la barra diritta su quello che è il problema centrale: l’identità professionale. Scavare su questo tema, oggi, la, rende giovanissima. Con un mondo del lavoro che cambia, con la domanda sociale che c’è, bisognerebbe reinventare un’associazione professionale che si occupa della strumentazione tecnica e professionale per rendere l’ispettore meno solo. Tutto ciò, oggi, è veramente essenziale! Quindi, lunga vita! Ora analizziamo il tema del cambiamento del mondo del lavoro. Forse ho una esperienza abbastanza particolare, ma anche in un ente come l’Enpals gli ispettori sono costretti ogni giorno a misurarsi con i cantanti che mettono le loro società all’estero per non pagare; le società, che sono tutte di fitness, ma che diventano tutte dilettantistiche per non pagare i contributi; filiere incredibili di appalti delle televisioni pubbliche e private. Per non parlare del diritto societario, che è cambiato. Le normative si sovrappongono, non si semplificano. A volte sono volutamente elusive, altre volte sono contraddittorie. Ed allora ha ragione l’impostazione dei lavori di questo vostro Forum: quale strumentazione
36 L’Ispettore e la Società IIª Giornata tecnica e organizzativa perché gli ispettori di vigilanza non siano soli di fronte a questo mondo che è cambiato? I consulenti del lavoro sembra che le abbiano imparate tutte, perché la flessibilità del lavoro è diventata maggiore, facilitando l’evasione e l’elusione. Ogni forma di lavoro nuovo ha la strada per non pagare i contributi. Allora io credo che il tema della formazione, che qui è stato affrontato a lungo, sia prioritario analogamente a quello di quale strumentazione informatica, di quali software mettere a vostra disposizione. Credo, inoltre, che si debbano anche un po’ modificare i modelli organizzativi delle ispezioni. Mi ricordo di una telefonata fatta con Sponchia quando è passato il DLGS 124. Creare un clima di collaborazione credo sia stato una cosa importante. Ed è bene, quando si fanno queste attività, avere il coraggio anche di dire le cose che sembrano andare un filino meglio! Gli ispettori lavorano, hanno migliorato la loro attività, però rimane un problema di comunicazione, un problema di visibilità del lavoro. C’è un secondo aspetto sul quale io vorrei sentire il parere di chi sugli ispettori lavora da una vita, cioè quello di misurarsi con il lavoro congiunto fra le varie amministrazioni. Il fronte “fisco”, il fronte “agenzia delle entrate”, il fronte “polizia tributaria”, etc. devono, a mio avviso, sempre più dialogare. Il nero come lo individuiamo se non abbiamo una interconnessione con gli aspetti fiscali e una strumentazione anche dì informazione che ci consente di andare a fare ispezioni mirate e congiunte? Credo che il potenziamento di questa strumentazione potrebbe rendere più efficace il nostro lavoro perché, adesso, non è più di moda parlare di unificazione degli Enti. Nel dibattito che c’è stato sull’unificazione degli enti, ogni tanto si leggeva di “unificazione dei corpi ispettivi”, sempre per risparmiare, di “professionalità unica”. Ma che senso ha l’unificazione? Sì risparmia? Non credo! Che senso ha in questo momento mettere assieme le specializzazioni? O abbiamo in mente che ci sia un soggetto tuttologo che sa tutto delle problematiche di un mondo del lavoro che cambia? Ma stiamo scherzando? Oggi a mio avviso è il momento delle sinergie, delle collaborazioni fra le specializzazioni che riescano a mettere in comune le competenze per rendere più efficace l’azione ispettiva. È un’opinione, ma siccome si parla sempre di pubblico impiego che non funziona, di pubblica amministrazione che non funziona, si dimentica che esistono pubbliche amministrazioni dove non ci sono sistemi di controlli e ci sono pubbliche amministrazioni dove da anni esistono forme di controllo e di misurazione. Noi siamo un microcosmo, però io ho il mio report direzionale, attraverso il quale misuriamo la produttività. Negli enti pubblici non economici questa è una consuetudine che si è creata da lungo tempo. Allora, come si risponde anche a questo attacco generico alle pubbliche amministrazioni? Si risponde con la capacità di rinnovarsi dando dati, dando trasparenza! Queste sfide della trasparenza vanno colte tutte. Abbiamo le carte in regola. E il lavoro, il grande lavoro che l’associazione ha davanti a sé è di capire con quali strumenti queste carte possano essere sempre più in regola per dare dati, per dare trasparenza! Ho una vecchia tradizione da sindacalista. Sono convinta che la tutela della professione, anche dal punto di vista economico, normativo, vada avanti tanto in quanto c’è una credibilità sociale su quella professione. Se la gente è convinta che quella professione è utile, che serve, che è un pezzo di garanzia della comunità allora accetta anche miglioramenti. Se, invece il tono è sempre difensivo, è chiaro che, invece di tutelare meglio, si tutelano peggio i pubblici dipendenti. In questo senso io chiudo. Credo che il lavoro che avete davanti sia un lavoro veramente molto importante. Credo che sia necessario un nuovo rinascimento rispetto a queste sfide di cambiamento che il mondo del lavoro, da un lato, e il mondo del lavoro della pubblica amministrazione, dall’altro, ci chiedono. Buon lavoro.
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