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IL CELIBATO SACERDOTALE E IL VATICANO II

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fin dai tempi apostolici, accettandosi a vicenda, perche‟ tutte e due concordavano<br />

nella continenza corporale richiesta a tutti coloro che dovevano servire all‟altare dopo<br />

aver assunto gli Ordini Maggiori. Non tenere conto di questa distinzione significa<br />

condannarsi ad una grande confusione storica, e a non capire la disciplina della<br />

Chiesa in questa materia. Infatti se uno cerca nei tempi apostolici o nei primi secoli<br />

della Chiesa la legislazione del celibato com‟e‟ venuta formandosi a poco a poco dal<br />

<strong>II</strong> Concilio Lateranense in poi non la trovera‟ mai; mentre trovera‟ tutti gli elementi<br />

necessari per concludere che a chiunque (celibe o sposato) accettava di essere<br />

ordinato, veniva richiesta dalla Chiesa la continenza sacerdotale. Quindi la nostra<br />

ricerca ci portera‟ a dimostrare che la Chiesa e‟ venuta a privilegiare in modo<br />

esclusivo una forma di continenza sacerdotale, ossia il celibato, che era gia‟ presente<br />

e raccomandata dagli Apostoli, all‟interno della disciplina generale da loro stabilita,<br />

come dimostra chiaramente il caso di Tito e Timoteo. Quindi nel corso di questo<br />

sommario storico ci riferiremo alla disciplina instaurata dagli Apostoli col nome di<br />

celibato/continenza sacerdotali, perche‟ nella storia questi due modi sono proceduti<br />

insieme, quasi fino al Concilio di Trento. 7<br />

La seconda distinzione e‟ tra Legge e consuetudine disciplinare. La storia dice che<br />

una legge non sorge mai dal nulla: ha bisogno di un comportamento precedente e<br />

comunemente accettato, e forse trasgredito da alcuni. Per rinforzare questo<br />

comportamento che comunemente viene chiamato consuetudine o disciplina comune,<br />

lo si trasforma in legge, per dargli quell‟obbligatorieta‟, che le offese contrarie<br />

possono mettere in dubbio. Cio‟ vale anche nel campo ecclesiastico, soprattutto<br />

tenendo conto che l‟insegnamento apostolico e‟ stato dato alla Chiesa sia per iscritto<br />

che a voce. Infatti S. Paolo nella 2 Ts. 2, 15 dice: “Ora, dunque, o fratelli, state saldi e<br />

seguite fedelmente le dottrine che vi abbiamo trasmesse sia a viva voce che per<br />

lettera”. Questo tipo di insegnamento e‟ stato ricordato nel secondo secolo da Ireneo,<br />

quando nelle sua opera “Contro le eresie” ricorda a tutti che la tradizione apostolica e‟<br />

stata conservata nella Chiesa di Roma. Certamente si riferiva a qualcosa di piu‟ di<br />

quanto poteva riferirisi unicamente alle Sacre Scritture. Niente esclude che questa<br />

“tradizione” si riferisca anche al problema del celibato/continenza. L‟affermare<br />

quindi che prima della legge sulla continenza sacerdotale, apparsa nel quarto secolo<br />

col Concilio di Elvira del 306, non esisteva nessuna direttiva della Chiesa in<br />

proposito, e‟ una arbitrarieta‟ o imprudenza storica. 8 Al contrario, una legge scritta<br />

nel quarto secolo, fa supporre che esistesse una tradizione e una disciplina in merito.<br />

Consideriamo ora le varie fasi storiche in cui appare il problema del<br />

celibato/continenza, partendo dai suoi fondamenti biblici e dai primi sette secoli della<br />

Chiesa, fino al Vaticano <strong>II</strong>.<br />

Nel corso di questa trattazione sara‟ necessario riportare delle lunghe citazioni. Ce ne<br />

scusiamo per la stanchezza che causeremo nel lettore. Pero‟ esse sono essenziali,<br />

perche‟ e‟ solo con esse che si puo‟ comprendere la portata e l‟evoluzione storica<br />

della disciplina riguardante il celibato/continenza.<br />

7 Cf. Stickler A. M. op. cit.<br />

8 Ibidem, pp. 17-19.

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