IL CELIBATO SACERDOTALE E IL VATICANO II
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relazioni coniugali con le loro mogli, desideriamo che essi non siano<br />
promossi agli Ordini Sacri, perche‟ nessuno puo‟ assumersi il ministero<br />
dell‟Altare se non colui che prima ha dato prova di castita‟”. 83<br />
Nel secondo testo vediamo Gregorio Magno che scrive al Vescovo di Cagliari.<br />
Questi, a causa della sua semplicita‟ e timidezza, non sapeva condurre la diocesi<br />
con sufficiente autorita‟. Gregorio Magno gli ricorda il dovere di sostenere con<br />
forza la disciplina ecclesiastica, richiamandosi ai „santissimi canoni”, cioe‟ al<br />
canone 3 del Concilio di Nicea”:<br />
“Abbiamo saputo dal rapporto che abbiamo ricevuto dal nostro fratello<br />
Vescovo Felice e dall‟Abate Ciriaco che in Sardegna i presbiteri sono<br />
maltrattati dai giudici laici, e che i tuoi ministri non rispettano la tua<br />
Fraternita‟. Inoltre, a quanto pare, mentre tu sei grandemente intento ad<br />
evitare ogni pompa per amore della semplicita‟, la disciplina e‟<br />
trascurata. Per cui ti esorto, a lasciar stare le scuse, e ad impegnarti a<br />
guidare la Chiesa che ti e‟ stata affidata, a rafforzare la disciplina nel<br />
clero e a non temere la parola di nessuno. Ho pure sentito che tu hai<br />
proibito al tuo Arcidiacono di vivere con donne, pero‟ fino ad ora tale<br />
proibizione non e‟ stata ottemperata. Se tale Arcidiacono non ti<br />
obbedisce, la mia decisione e‟ che egli sia rimosso dall‟Ordine Sacro.<br />
…..Sono venuto anche a sapere che alcuni chierici che hanno peccato,<br />
sono stati richiamati al loro ministero, dopo o ancor prima di aver fatto<br />
penitenza. Ma cio‟ e‟ assolutamente proibito, e si dichiarano contrari a<br />
cio‟ anche i canoni santissimi. Chi dunque e‟ caduto nel peccato della<br />
carne, dopo aver ricevuto i sacri Ordini, deve abbandonare la dignita‟<br />
sacerdotale e non deve piu‟ accostarsi al ministero dell‟altare. Ma<br />
perche‟ coloro che sono stati ordinati non si dannino, bisogna inanzitutto<br />
informarsi sulla persona che deve essere ordinata, in modo che si conosca<br />
subito se e‟ stata continente per molti anni, se e‟ capace di leggere e se e‟<br />
portata ad aiutare i poveri. Bisogna anche informarsi se per caso un<br />
uomo non si sia sposato due volte”. 84<br />
Nel terzo testo S. Gregorio Magno, scrivendo al Vescovo Leo di Catania, ricorda<br />
che anche gli sposati che hanno avuto accesso al Suddiaconato devono promettere<br />
di astenersi dall‟avere relazioni sessuali con la moglie, e considera il caso della<br />
moglie di un Suddiacono che si e‟ dimesso per incapacita‟ di osservare la legge<br />
della continenza:<br />
“Molte persone ci hanno informato che tra di voi si e‟ instaurata la<br />
consuetudine di permettere ai Suddiaconi di avere relazioni coniugali con<br />
le loro mogli. Che non si possa piu‟ fare cio‟ e‟ gia‟ stato stabilito dal<br />
servo di Dio, il diacono della nostra sede, sotto l‟autorita‟ del nostro<br />
predecessore nei termini seguenti: coloro che a quel tempo avevano avuto<br />
relazioni matrimoniali con le loro mogli dovevano scegliere tra due<br />
opzioni: o astenersi dalle loro mogli, o non esercitare piu‟ in nessun<br />
modo il proprio ministero. Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto,<br />
il suddiacono Specioso ha sospeso se stesso dall‟ufficio di<br />
amministrazione, e da allora fino al momento della sua morte ha svolto<br />
l‟ufficio di notaio, cessando pero‟ completamente dallo svolgere il<br />
83 Ep. I, 42. MGH, Gregorii I Papae registrum epistolarum, 1 (Berlin, 1891), p. 67.<br />
84 Ep. IV, 26, pp.260-61.