IL CELIBATO SACERDOTALE E IL VATICANO II
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Sacerdoti e Diaconi della sua diocesi, rappresenta uno strumento provvidenziale, da<br />
considerare con la dovuta attenzione per il presente e il futuro dell‟intera Chiesa.<br />
Angelo Busetto (1)<br />
(1) NdR: Mons. Angelo Busetto è parroco a Chioggia, Venezia. Ha insegnato teologia<br />
dogmatica a Padova, nella Facoltà Teologica dell‟Italia Settentrionale e nell‟Istituto San<br />
Massimo. Ha pubblicato I giorni del prete (1995), Tracce di teologia (2003), Vita da<br />
prete (2005), L‟isola che c‟è (2006). Collabora con vari settimanali e riviste.<br />
INTRODUZIONE<br />
La chiamata alla sequela di Cristo e‟ sempre motivo di grazia e di gioia in chi<br />
l‟accoglie. Ma per essere tale, essa deve essere accolta con generosita‟, anzi con<br />
radicalita‟, in modo particolare da chi e‟ chiamato al Sacerdozio. Il Sacerdozio<br />
Cattolico non e‟ altro che la continuazione dell‟azione salvifica di Cristo Sacerdote,<br />
che ha voluto con decisione pienamente libera essere celibe, per radunare con cuore<br />
indiviso nell‟unica famiglia di Dio tutti i figli che erano dispersi e per essere fratello<br />
indistintamente di tutti coloro che entrano a far parte di tale famiglia. Vivere il<br />
celibato in tutta la sua pienezza e radicalita‟ e‟ la „conditio sine qua non‟, per capire,<br />
vivere e continuare con gioia il Sacerdozio di Cristo.<br />
Ma cio‟ non e‟ facile in questi anni perche‟ il celibato sacerdotale e‟ oggetto di<br />
continue obiezioni provenienti da tutte le direzioni. Esso infatti e‟ ancora ampiamente<br />
discusso nonostante le riconferme del Concilio Vaticano <strong>II</strong>, dell‟Enciclica<br />
“Sacerdotalis Coelibatus” di Paolo VI, dell‟insegnamento di Giovanni Paolo <strong>II</strong> e dei<br />
Sinodi dei Vescovi, e in particolare dell‟esortazione apostolica “Pastores Dabo<br />
vobis”. Sono ancora molti, coloro che sperano in un ammorbimento e forse in un<br />
cambiamento della disciplina ecclesiastica nella Chiesa Latina. Cio‟ crea momenti<br />
continui di incertezza, anzi si ha quasi l‟impressione di vivere in un clima di<br />
permanente attacco al celibato ecclesiastico. Si parla del celibato sacerdotale come di<br />
una istituzione puramente ecclesiastica quindi riformabile; si dice che e‟ apparso solo<br />
nel dodicesimo secolo col secondo Concilio Lateranense (1139); si parla dell‟aspetto<br />
inumano di questa legge ecclesiastica, e ovviamente degli scandali, che in questo<br />
periodo sono sotto gli occhi di tutti, e molto bene manovrati dai media. Si parla<br />
dell‟ingiustizia della Chiesa nel volere congiungere nella stessa persona due carismi<br />
cosi‟ diversi, quali la chiamata al celibato e la chiamata al sacerdozio, quindi della sua<br />
responsabilita‟ nell‟attuale carenza di sacerdoti nel mondo intero, e quindi della<br />
mancanza di sensibilita‟ da parte della Chiesa ufficiale verso la centralita‟ eucaristica<br />
della comunita‟ cristiana. Tutto cio‟ evidentemente viene confermato dalla diversa<br />
disciplina in atto da parte della Chiesa Orientale, che invece avrebbe conservato la<br />
vera disciplina apostolica.<br />
E‟ comprensibile che nel quadro di un dibattito che non finisce mai, molte vocazioni,<br />
sia pure autentiche e generose, finiscano per essere negativamente influenzate e