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IL CELIBATO SACERDOTALE E IL VATICANO II

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Come si vede qui abbiamo una decisione disciplinare non solo riguardante i<br />

genitori, ma gli stessi figli. I Vescovi di tale Concilio sono estremamente severi,<br />

ma totalmeente fedeli ai Concili precedenti che avevano gia‟ affermato piu‟ volte<br />

la disciplina della continenza sacerdotale. In riferimento a questo Concilio<br />

Cocchini afferma: “…. Dobbiamo dire che una cosa e‟ certa, e cioe‟ che i Concili<br />

di Toledo furono certamente severi, ma anche strumenti efficaci, perche‟ per<br />

mezzo di essi la Chiesa di Spagna, a dispetto di innumerovoli ostacoli, rimase<br />

fedele alla plurisecolare disciplina della continenza sacerdotale”. 92<br />

5. I PADRI DELLA CHIESA LATINA DEL IV-V-VI SECOLO<br />

1. Di basilare importanza e‟ la testimonianza dei Padri, perche‟ ci fa vedere che la<br />

disciplina del celibato/continenza sacerdotali non e‟ una norma imposta<br />

dall‟autorita‟ romana, ma e‟ un valore profondamente assimilato dalla coscienza<br />

di tutta la Chiesa. Uno dei primi autori che si esprimono chiaramente in materia e‟<br />

l‟Ambrosiaster, cioe‟ un anonimo scrittore che ha operato soprattutto durante il<br />

pontificato di Papa Damaso (366-384). Egli giustifica la continenza sacerdotale<br />

per il fatto che i ministri del Nuovo Testamento devono offrire il sacrificio<br />

eucaristico ogni giorno. Egli dice: se ai Leviti dell‟AT non era permesso avere<br />

relazioni sessuali con le mogli durante il servizio all‟altare, neanche ai ministri del<br />

NT e‟ permesso. Ma poiche‟ il loro sacrificio e‟ giornaliero e quindi non<br />

avrebbero tempo di purificarsi dopo l‟unione coniugale, ecco che devono<br />

osservare la continenza totale. Da notare che questa sua testimonianza e‟<br />

antecedente alle lettere di Papa Siricio e Innoncenzo I. Ecco la sua testimonianza:<br />

“(Gli uomini sposati che ricevono il Sacerdozio) devono sapere che essi<br />

otterranno cio‟ che domandano se si astengono anche dall‟uso del<br />

matrimonio. In passato era certamente permesso ai Leviti e agli altri<br />

Sacerdoti di avere relazioni con le loro mogli perche‟ essi non<br />

dedicavano molto tempo al loro ministero di Leviti…. Ora ci dovrebbero<br />

essere sette diaconi, parecchi sacerdoti (due per ogni chiesa) e solo un<br />

Vescovo per ogni citta‟. La ragione per cui devono astenersi da ogni<br />

relazione coniugale e‟ questa: essi devono essere presenti in chiesa ogni<br />

giorno, e non hanno il tempo necessario per purificarsi degnamente dopo<br />

l‟unione coniugale, come facevano i Sacerdoti dell‟Antico Testamento”. 93<br />

E‟ da notare che l‟Ambrosiaster scrive cosi‟ apoditticamente, perche‟ la<br />

situazione della continenza a Roma e‟ molto serena e acquisita da tanto tempo, e<br />

anche perche‟ e‟ convinto che la stessa disciplina sia seguita dovunque.<br />

2. Quasi contemporaneo dell‟Ambrosiaster e‟ S. Ambrogio (333-397) che tra il 377<br />

e il 391 scrive il „De officiis ministrorum”. Egli si oppone in modo assoluto<br />

all‟ordinazione dei bigami, anche se si erano sposati la prima volta prima del<br />

battesimo. 94 Egli poi difende la continenza sacerdotale in modo resoluto dicendo:<br />

92<br />

Cf: Cochini Christian, op. cit., p. 396.<br />

93<br />

PL 17, 497a-d<br />

94<br />

Ambrogio, De Officiis ministrorum, I, 50, 257f (PL 16/2, 104A-105A): “Cosa dobbiamo dire sulla<br />

castita‟, sapendo che solo una unione e‟ permessa, e non una seconda. A riguardo del matrimonio la legge<br />

dice di non sposarsi di nuovo e di non cercare di unirsi ad un‟altra donna. Sembra strano a molti che il<br />

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