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IL CELIBATO SACERDOTALE E IL VATICANO II

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fatta ad Origene era per coloro che avevano ricevuto il Battesimo dopo il primo<br />

matrimonio. Gerolamo e‟ di questo parere: egli infatti conta il numero dei<br />

matrimoni dopo la recezione del Battesimo, perche‟ secondo lui il matrimonio<br />

fatto prima di ricevere il battesimo veniva cancellato dal Battesimo stesso.<br />

Tuttavia questa parziale diversita‟ di pareri a riguardo dei risposati rappresenta la<br />

conferma piu‟ ovvia della richiesta di continenza agli sposati. Infatti la<br />

mitigazione della proibizione ai risposati non significava affatto la mitigazione<br />

della continenza: questa rimaneva in vigore in tutta la sua assolutezza. 55 Teodoro<br />

di Mopsuestia che e‟ il piu‟ radicale nel proporre di abolire l‟impedimento del<br />

secondo matrimonio per la recezione degli Ordini Maggiori, e‟ piu‟ che convinto<br />

della necessita‟ della continenza sacerdotale per gli sposati che accedono al<br />

Diaconato, Presbiterato ed Episcopato. Lui e‟ in favore dell‟abolizione di tale<br />

impedimento perche‟ in certi casi, egli dice, un risposato da‟ piu‟ affidamento di<br />

osservare la continenza sacerdotale di uno che si e‟ sposato una sola volta. 56<br />

Su questo punto abbiamo anche la testimonianza dei Canoni Apostolici del 300 c.<br />

e quella delle Costituzioni Apostoliche della seconda meta‟ del quarto secolo. 57<br />

Vi e‟ poi una discussione abbastanza comune tra i Padri se la frase di S. Paolo „vir<br />

unius mulieris‟ della prima lettera a Timoteo, fosse stata scritta da S. Paolo per<br />

proibire la poligamia. Comunque tutti, anche coloro che non escludono una tale<br />

interpretazione, riaffermano l‟intenzione di S. Paolo di volere che fosse assicurata<br />

la pratica della continenza da parte dei candidati sposati. 58<br />

Abbiamo anche alcuni casi tradizionalmente discussi, che pero‟ se studiati bene,<br />

non fanno altro che confermare la tradizionale disciplina ecclesiastica del<br />

celibato/continenza (Gregorio Nazianzeno, Cirillo di Gerusalemme, Atanasio di<br />

Alessandria, Sinesio di Cirene). 59<br />

E‟ interessante osservare che in Oriente la tradizione della continenza sacerdotale<br />

e‟ molto forte, anche in assenza di una legislazione compellente, sul tipo di quella<br />

del Concilio di Elvira. Cio‟ significa che tale tradizione non e‟ assolutamente<br />

originata da canoni conciliari, ma da qualcosa ancora piu‟ profondo.<br />

4. I CODICI DI TEODOSIO E DI GIUSTINIANO<br />

1. Nel V e VI secolo vi sono due testimonianze di primaria importanza per<br />

dimostare quanto la disciplina del celibato fosse entrata non solo nella coscienza<br />

ecclesiastica, ma anche in quella civile: si tratta del codice di Teodosio del 438 e<br />

del Codice di Giustiniano del 535. Queste testimonianze sono tanto piu‟<br />

importanti se si considera che vengono dall‟ambiente della Chiesa greca, che ha<br />

sempre rivendicato le origini apostoliche della sua disciplina a riguardo della<br />

continenza sacerdotale. In realta‟ fino al secolo sesto esisteva una prassi comune<br />

55 Ibid., pp. 163-166.<br />

56 Cf. Teodoro di Mopsuestia, Comm. In Tim. 3:2 (99, 13-106, 24 Swete 2 ).<br />

57 Cf. Cochini Christian, op. cit., pp. 307-12.<br />

58 Cf: S. Giovanni Crisostomo Hom. 10, I, in I Tim. 3,1-4; S. Gerolamo, Epistula 69, 5, If ad Oceanum<br />

CSEL 54, 685, 18-687, 5; Teodoreto di Ciro, Interpretatio in I Tim. 3,2 (PG 82, 804D-805B.<br />

59 Cf. Heid Stefan, op. cit., pp.184-198.

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