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<strong>Digitale</strong> Terrestre<br />
attenuazioni incontrate dal segnale lungo il suo<br />
percorso. In realtà è sufficiente una tabella che<br />
riporta i valori minimi richiesti dai vari sistemi,<br />
ai quali si aggiungono le attenuazioni dei cavi<br />
e si sottraggono i valori delle amplificazioni,<br />
espressi in dB; così si calcolano i valori dei<br />
segnali di ingresso, espressi sempre in dBµV. Il<br />
fattore di antenna è utile in quanto i valori di<br />
pianificazione sono dati in termini di campo<br />
elettromagnetico, cioè in dBµV/m. Ecco che<br />
l’antennista installatore, conoscendo il guadagno<br />
dell’antenna o utilizzando il grafico di Figura<br />
4, è in grado di prevedere, con sufficiente<br />
approssimazione, la potenza di segnale<br />
disponibile all’ingresso del decoder, o strumento<br />
di misura che dir si voglia.<br />
In sintesi: la cifra in dBµV/m indica la quantità<br />
di campo elettromagnetico che ‘piove sui tetti’,<br />
mentre il fattore d’antenna indica quanta<br />
‘pioggia elettromagnetica’ riusciamo a catturare<br />
con quell’antenna.<br />
Nota: per antenne il cui guadagno è maggiore<br />
di 10 dB, bisogna sottrarre al valore letto nel<br />
grafico la differenza di guadagno.<br />
Per esempio:<br />
F = 470 MHz<br />
G antenna = 13,5 dB<br />
F antenna letto nel grafico = 14 dB<br />
Allora bisogna sottrarre la differenza<br />
di guadagno:<br />
13,5 dB - 10 dB = 3,5 dB<br />
e quindi:<br />
F antenna = 13,5 dB – 3,5 dB = 10,5 dB<br />
Viceversa, se l’antenna guadagna meno di 10 dB,<br />
devo aggiungere la differenza.<br />
Correlazione fra Mer e Ber<br />
Anche se il MER è un buon indice di qualità, ci<br />
sono importanti eccezioni. Sono proprio questi<br />
sono i casi che complicano il lavoro, creando<br />
confusione per la perdita di coerenza tra i<br />
dati, i quali sembrano non più confrontabili.<br />
Iniziamo col dire che, in presenza di solo rumore<br />
termico, il MER e il C/N praticamente coincidono<br />
perfettamente.<br />
Il BER prima di Viterbi (bBER) è un indice<br />
che può servire per determinare la qualità<br />
complessiva di un segnale, ma a volte succede<br />
che al miglior MER non corrisponda il minore<br />
BER, o che questo non cali anche se il MER<br />
28 <strong>Sistemi</strong> <strong>Integrati</strong> - Tv <strong>Digitale</strong> Volume 1 - 2012<br />
ha valori anche molto elevati. Questo è un<br />
comportamento normale. Nel grafico di Figura<br />
5 è evidente il comportamento di non coerenza<br />
tra i due parametri, molto evidente nel caso di<br />
disturbi impulsivi o di echi in anticipo.<br />
Bisogna sempre effettuare entrambe le misure<br />
e ricordare che la qualità è essenzialmente legata<br />
al BER. Si può effettuare qualunque regolazione<br />
dell’impianto, dall’orientamento dell’antenna<br />
a qualunque altra regolazione, tenendo sotto<br />
controllo il MER e BER, preoccupandosi assai<br />
meno della potenza ricevuta. Bisogna utilizzare<br />
il MER come indicatore per controllare la bontà<br />
di amplificatori e soprattutto di convertitori,<br />
basandosi sul peggioramento misurato fra<br />
ingresso e uscita dei vari elementi dell’impianto.<br />
In questo articolo sono stati utilizzati acronimi<br />
adottati nel Regno unito, dove sono stati<br />
realizzate le prime rete DVB-T in Europa, già nel<br />
1998:<br />
– bBER = ‘b’ sta per ‘before’ (prima), cioè<br />
misurato prima del correttore Viterbi e<br />
chiamato anche CBER o preBER;<br />
– aBER = ‘a’ sta per ‘after’ (dopo), cioè misurato<br />
dopo il correttore Viterbi e chiamato anche<br />
VBER o postBER.<br />
Il libretto completo è disponibile all’indirizzo:<br />
http://www.roverinstruments.com/news.<br />
php?lingua=1&idnews=64<br />
CORRELAZIONE FRA MER E BER<br />
Figura 5. La figura riporta<br />
i risultati di una serie di<br />
misure effettuate nel 1999,<br />
dopo l’attivazione di una rete<br />
SFN sperimentale. L’esempio<br />
dimostra che in molti casi<br />
succede di avere un valore di<br />
MER buono e di BER peggiore<br />
della norma