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Ritorno al Made in Italy<br />
Un aspetto che sta molto a cuore ai presenti della tavola<br />
rotonda, ripreso a più riprese durante la conversazione.<br />
Partiamo con il parere di Massimiliano Guglielminotti di Rover<br />
Instruments: «Come Rover noi operiamo in diverse aree del<br />
mondo, lo sviluppo tecnologico è alla base della politica della<br />
nostra azienda e l’investimento sui nuovi prodotti per noi è<br />
fondamentale. Sta di fatto che negli ultimi anni i margini si<br />
sono ridotti e questo è stato penalizzante per chi, come noi,<br />
produce la strumentazione. Oltretutto, l’attacco subito dai<br />
prodotti di bassa qualità, provenienti da paesi orientali, ha<br />
eroso in buona parte le potenzialità delle aziende italiane,<br />
sottraendo loro una fascia di mercato. Basti pensare, tra gli altri,<br />
ai decoder mascherati da strumenti. Di fronte ad uno scenario<br />
del genere, noi abbiamo sviluppato strumenti ancora più evoluti.<br />
In aggiunta, la nostra produzione avviene totalmente in Italia,<br />
non possiamo orientarci su prodotti low cost. Gli strumenti che<br />
hanno in mano gli installatori sono dei veri e propri computer,<br />
dispositivi sofisticati, molto più evoluti rispetto agli apparecchi<br />
che utilizzavano 15 anni fa».<br />
Gli fa seguito il parere di Adriano Viscardi di Laem: «Dal canto<br />
nostro è stata fatta una scelta bene precisa, quella di puntare<br />
su un prodotto al 100% italiano, soprattutto in questo momento<br />
dove lo scenario è critico. Non solo, nonostante i numerosi<br />
corsi elargiti a elettricisti e installatori, notiamo che chi realizza<br />
l’impianto, incontra difficoltà e necessita di un<br />
prodotto “elastico”, che meglio si adatti alle<br />
molteplici difficoltà incontrate. Così abbiamo<br />
fatta nostra questa esigenza. Inoltre produrre<br />
in Italia, ci permette un adattamento in tempo<br />
reale dei prodotti alle varianti richieste dagli<br />
impianti. Siamo andati incontro alle esigenze<br />
degli operatori e le aziende hanno molto<br />
apprezzato».<br />
Anche Loris Bronzo di CAVEL espone la<br />
sua testimonianza parlando del made in Italy<br />
della sua azienda: «Siamo un’azienda italiana<br />
e produciamo in Italia, abbiamo fatto una<br />
scelta e continuiamo a crederci. Le cose<br />
nel tempo sono cambiate; dieci anni fa, ad<br />
esempio, contavamo tre o quattro concorrenti,<br />
ora invece i competitor sono aumentati a<br />
dismisura, diretti ed indiretti. Chiunque oggi<br />
venda prodotti di elettronica, infatti, nel<br />
proprio catalogo ha inserito dei cavi, per<br />
giunta di importazione. Si sa, il costo della<br />
manodopera in Italia è alto, pertanto abbiamo<br />
pensato di aumentare lo skill puntando molto<br />
sul servizio e sulle nuove tecnologia, sulle quali<br />
stiamo investendo tanto».<br />
A conclusione della tavola rotonda, non<br />
poteva mancare il parere di Arnaldo Sirtori<br />
di Professional Group: «Bisognerà adeguarsi<br />
ai nuovi prodotti; tutto ciò che riguarda<br />
l’informatica per il nostro mercato diventerà<br />
parte determinante per la crescita di tutte<br />
le aziende del nostro settore. Sono altresì<br />
convinto che nei prossimi anni cambieranno<br />
gli attori e il numero di aziende potrebbe<br />
diminuire rispetto ad oggi; il mercato si è<br />
contratto rispetto agli anni passati e quindi<br />
bisogna ricondurre le nostre aziende, in<br />
maniera molto realistica, ad una dimensione<br />
diversa. Spero che le aziende italiane, per le<br />
difficoltà che stanno incontrando, possano<br />
resistere e superare i momenti avversi.<br />
Ovviamente, non mi rimane che augurare un in<br />
bocca al lupo».<br />
Professional Group<br />
Tel. 039 9203700<br />
Mauro Pontillo cell. 335 53.61.490<br />
www.pro-group.it<br />
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