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Formazione<br />
Bilancio numerico<br />
del Roadshow<br />
Eurosatellite, insieme a Rai e RaiWay ha dato<br />
vita, in tre anni, complessivamente a 56 incontri<br />
sul territorio italiano, 37 di preparazione allo<br />
switch off e 19 di verifica post transizione.<br />
«Questo Roadshow ci ha portato ad incontrare<br />
mediamente circa 2.400 tecnici, i quali hanno<br />
realizzato qualcosa come 650.000 interventi sui<br />
sistemi di antenna – ci dice con soddisfazione<br />
Fabrizio Bernacchi. Ovviamente quest’ultimo è<br />
un numero destinato a crescere se pensiamo<br />
che la bonifica degli impianti avviene nel<br />
tempo. Ancora oggi, infatti, in aree dove lo<br />
switch off è stato fatto un paio di anni fa, si<br />
richiede l’intervento non solo per fare il nuovo<br />
impianto ma anche per bonificare il vecchio.<br />
Michele Dalsass<br />
Controllo Qualità Assistenza tecnica RaiWay<br />
«Abbiamo deciso di prendere parte a questo<br />
Roadshow perché ci siamo accorti, sin dalle<br />
prime battute del passaggio al digitale, che si era<br />
investito male sulla comunicazione – ci racconta<br />
Michele Dalsass del Controllo Qualità Assistenza<br />
tecnica RaiWay. Questo ha generato non poca<br />
confusione nel momento in cui si è entrati<br />
nell’operatività delle cose e sono emerse tutte le<br />
problematiche. Il messaggio fatto circolare fino<br />
ad oggi, ‘Basta il decoder’, è stato fuorviante<br />
sia per gli operatori del settore che per gli stessi<br />
70 <strong>Sistemi</strong> <strong>Integrati</strong> - Tv <strong>Digitale</strong> Volume 1 - 2012<br />
Un’esperienza intensa, senza sosta, dettata<br />
dalla volontà di portare a casa dell’installatore<br />
uno stimolo che definirei culturale dal punto di<br />
vista tecnologico».<br />
utenti finali. Sarebbe stato perfetto per una<br />
nazione come la Svizzera dove gli impianti sono<br />
a norma, ma non in Italia. Nella nostra penisola<br />
purtroppo, nonostante si sia passati dalla 46/90<br />
alla 37/2008, esiste ancora il fai da te, pertanto<br />
sono molti i disagi emersi nel momento in cui<br />
il segnale analogico è passato dallo stato di on<br />
a quello di off. Nello specifico la Rai, alla quale<br />
è stato assegnato il Mux1 dal Ministero, ha<br />
registrato delle difficoltà di trasmissione; e il<br />
problema è diventato di primo piano, proprio per<br />
il fatto che il servizio è pubblico e la gente ha più<br />
aspettative dal momento in cui paga il canone.<br />
Sono emerse tre problematiche principali:<br />
la prima, relativa a diversi televisori che pur<br />
essendo muniti di decoder integrato<br />
hanno evidenziato problemi con la<br />
ricezione in banda III; il secondo è<br />
legato alle microinterruzioni: mentre<br />
nell’analogico si notano ma non<br />
interrompono il programma in visione,<br />
nel digitale si oscura tutto per alcuni<br />
secondi, a volte quelli più importanti<br />
nella sequenza di un film oppure,<br />
come nel calcio, quelli che precedono<br />
l’azione del gol; la terza questione è<br />
legata all’impianto talvolta troppo<br />
vecchio o al classico cavo annodato<br />
che impedisce il passaggio della<br />
banda III come lunghezza d’onda.<br />
Così è partito tutto un processo di<br />
formazione da parte dei tecnici e<br />
d’informazione, da nord a sud, che ci<br />
vede ancora coinvolti».