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Una celebrazione anniversaria,<br />
per definizione,<br />
ripropone la memoria di un<br />
evento, e ne trae come <strong>da</strong><br />
fonte mai spenta, nuovi stimoli<br />
e valori per il presente<br />
e per il futuro.<br />
Quando venni a <strong>Vercelli</strong><br />
nel 1991 dissi che «la cultura<br />
è la patria della Chiesa»,<br />
e <strong>Vercelli</strong>, nella sua tradizione<br />
storica, artistica e religiosa, fu indiscussa promotrice<br />
e conservatrice di cultura. Su questo rigoglioso tronco si è<br />
innestata l’attività del Movimento Ecclesiale di Impegno<br />
Culturale, il <strong>MEIC</strong>, gui<strong>da</strong>to con intelligenza progettuale <strong>da</strong>l<br />
Suo Assistente ecclesiastico, e sempre sorretto <strong>da</strong>lla competente<br />
e generosa collaborazione di amici Laici.<br />
L’impegno di “fare cultura” in una città accusata di sonnolenza<br />
e di “disimpegno” è stato doppiamente meritorio:<br />
anzitutto per il nobile ideale di riformare i parametri conoscitivi<br />
e valoriali scombinati <strong>da</strong>lla inciviltà moderna, in<br />
secondo luogo per l’encomiabile recupero dei giovani, laureati<br />
e studenti, a un dialogo aperto tra fede e scienze<br />
umane, tra Chiesa e società.<br />
In verità l’originale iniziativa dei Settelunedì, poi diventati<br />
Novelunedì ha provocato una risposta di pubblico numeroso<br />
e fedele, premiando abbon<strong>da</strong>ntemente la tenacia<br />
degli organizzatori. Senza mai occultare la matrice cristiana<br />
e cattolica delle proposte culturali del <strong>MEIC</strong>, anche at-<br />
Un dono di fresca speranza<br />
traverso la varietà delle tematiche, si è riaffermata l’antica<br />
consapevolezza che la Chiesa, composta di uomini che<br />
sono membri a pieno titolo della città terrena cammina<br />
insieme con tutta l’umanità, e vuole essere al servizio di<br />
ogni uomo, nelle sue diverse situazioni e modi di essere<br />
alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana (GS n. 46).<br />
Ricordo, tra gli altri, il bel ciclo di testimonianze incentrate<br />
su «la gratuità nella società dell’avere», con una splendente<br />
informazione sul positivo che eleva l’uomo, anziché<br />
sul negativo che genera pessimismo, disagio e<br />
omologazione nel peggio.<br />
Non posso tacere una tappa storica del Movimento,<br />
contrassegnata <strong>da</strong>l passaggio <strong>da</strong>lla “diaspora” alla bella sala<br />
S. Eusebio del restaurato Seminario, come luogo stabile di<br />
incontro e di integrazione delle dimensioni sociali, culturali<br />
e religiose della Comunità Vercellese.<br />
Auguro di cuore che dopo il primo “fausto” ventennio il<br />
<strong>MEIC</strong> attinga nuova ispirazione creativa e trovi costante<br />
corrispondenza nella cittadinanza, come nella comunità<br />
ecclesiale, per professare una fede che attraverso le parole<br />
diventi condivisione; e per offrire un’amicizia che diventi<br />
comunione negli ideali e nei progetti che diano fresca speranza<br />
alla città degli uomini.<br />
+ Tarcisio Bertone<br />
Arcivescovo Emerito<br />
Segretario della Congregazione<br />
per la dottrina della fede<br />
24 ottobre 1997<br />
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