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Amici da vent'anni - MEIC Vercelli

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Dire <strong>MEIC</strong>, a <strong>Vercelli</strong><br />

significa dire presenza<br />

sull’agorà della cultura: per<br />

riflettere, dibattere, <strong>da</strong>re<br />

spazio al pensare sui grandi<br />

temi di attualità. E non è<br />

poco riscattare i diritti del<br />

pensiero su problemi rischiosamente<br />

lasciati ai<br />

margini <strong>da</strong>lla cultura dell’azione;<br />

o peggio ancora della distrazione.<br />

La stessa chiesa italiana, alla vigilia del 2000 sta<br />

tematizzando questo aspetto della sua missione nella storia:<br />

la dimensione “cultura”. Il nodo è preciso e ineludibile,<br />

severo e decisivo: l’ha indicato lo stesso Giovanni Paolo II<br />

parlando proprio al <strong>MEIC</strong> (1982): “Una fede che non diventa<br />

cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente<br />

pensata, non fedelmente vissuta”.<br />

Dire <strong>MEIC</strong> significa celebrare una giovinezza discretamente<br />

matura. Vent’anni. Non sono poco. Forse è l’età<br />

della prima sintesi: appunto tra esperienze e creatività, tra<br />

memoria e voglia di futuro.<br />

Dire <strong>MEIC</strong> a <strong>Vercelli</strong><br />

Dire <strong>MEIC</strong> a <strong>Vercelli</strong> significa dire dialogo nella città.<br />

Capace di aprire orizzonti di grande respiro sui crocevia<br />

della storia convulsa e complessa del nostro tempo; ma<br />

con precisi agganci al vissuto di questa gente e di questa<br />

terra, di questa città e di questa chiesa, <strong>da</strong>l passato gelosamente<br />

evocato come glorioso. Capace di suscitare domande,<br />

interesse, incontri, come i “Settelunedì”, ormai entrati<br />

in una sorta di tradizione intangibile e sempre<br />

creativamente fecon<strong>da</strong>. Non resta dunque che trasformare<br />

il ricordo in grazie e in augurio.<br />

La gratitudine va a coloro che hanno creduto e credono<br />

nelle risorse stimolanti della cultura, illuminata <strong>da</strong>lla fede: a<br />

Don Cesare in particolare, e a tutti “gli amici… della<br />

pleiade”. Un grazie <strong>da</strong>vvero sincero e convinto.<br />

E un augurio. La stra<strong>da</strong> è in salita, ma stimolante. Sulla<br />

curva del 2000 auguro al <strong>MEIC</strong> un supplemento di profezia<br />

per pensare ed aiutare a pensare cose vere.<br />

P. Enrico arcivescovo<br />

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