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lombardi dell’anno scorso, non è stato fatto molto. Ci si potrebbe<br />
anche chiedere se le chiese si sono interessate spontaneamente<br />
a questo problema o, invece, abbiano voluto <strong>da</strong>re<br />
una risposta “interessata” all’espandersi dei movimenti<br />
ecologisti. In ogni caso, quale che sia il punto di partenza,<br />
Enzo Bianchi ha voluto evidenziare, seguendo un preciso taglio<br />
teologico, il disegno di Dio di ricapitolare in Cristo tutte<br />
le cose attraverso l’azione potente dello Spirito Santo. E’ lo<br />
Spirito di Dio che trasforma il caos in cosmo, per fare del<br />
Figlio il fon<strong>da</strong>mento dell’esistenza di tutto il creato.<br />
Successivamente, Enzo Bianchi ha definito la creazione<br />
come una comunità di “co-creatori”.<br />
Nell’Antico Testamento si evince, infatti, che tutti gli essere,<br />
tutti gli elementi sono stati creati <strong>da</strong> Dio. La terra non<br />
soltanto è sorella dell’uomo (poiché quest’ultimo <strong>da</strong> essa fu<br />
tratto), ma anche degli animali (come non pensare a San Francesco?),<br />
in uno sfondo di soli<strong>da</strong>rietà e di condivisione armoniosa<br />
dello spazio vitale.<br />
All’interno di questo contesto l’uomo ha una precisa responsabilità,<br />
in qualità di “vice gerente” di Dio nella creazione,<br />
di salvaguardia del creato.<br />
Rileggendo il testo biblico nel suo significato originario, si<br />
capirà che non si tratta tanto di “dominare” bensì di “pascere”,<br />
non si tratta di “sottomettere” quanto di “possedere<br />
amorevolmente” <strong>da</strong> parte dell’uomo. Tuttavia per comprendere<br />
a fondo il problema non è sufficiente soffermarsi unicamente<br />
sull’Antico Testamento. Le radici cristiane dell’ecologia,<br />
infatti, devono essere vissute alla luce dello stile messianico<br />
di Gesù di Nazareth, il Buon Pastore, che ha amato questa<br />
terra con una soli<strong>da</strong>rietà vissuta all’estremo. Gesù che conosce<br />
l’albero del fico, che sa come si semina, che ammira e<br />
invita a contemplare i gigli del campo, sono solo alcuni esempi<br />
- ha affermato il relatore - su cui dovremmo soffermarci<br />
con più attenzione.<br />
Se oggi - ha concluso Enzo Bianchi - assistiamo ad una<br />
creazione sfruttata, violata, umiliata, è anche perché i cristiani<br />
non vivono bene l’Eucarestia. Solo chi conosce l’Eucarestia<br />
sa di fare di ogni cosa un rendimento di grazie al Creatore: in<br />
quest’ottica tutta la creazione è materia eucaristica.<br />
Sinceri applausi sono stati rivolti <strong>da</strong>l pubblico a conclusione<br />
della conversazione di Enzo Bianchi. Un plauso altrettanto<br />
sincero porgiamo noi agli amici del <strong>MEIC</strong> per aver offerto<br />
ai vercellesi questa serie di riusciti incontri ad alta densità di<br />
contenuti e di riflessioni, sia culturali, sia spirituali, con l’auspicio<br />
di rivederci nuovamente insieme, l’anno prossimo, nel<br />
sempre suggestivo scenario del Salone Dugentesco.<br />
Flavio Quaranta