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Amici da vent'anni - MEIC Vercelli

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lombardi dell’anno scorso, non è stato fatto molto. Ci si potrebbe<br />

anche chiedere se le chiese si sono interessate spontaneamente<br />

a questo problema o, invece, abbiano voluto <strong>da</strong>re<br />

una risposta “interessata” all’espandersi dei movimenti<br />

ecologisti. In ogni caso, quale che sia il punto di partenza,<br />

Enzo Bianchi ha voluto evidenziare, seguendo un preciso taglio<br />

teologico, il disegno di Dio di ricapitolare in Cristo tutte<br />

le cose attraverso l’azione potente dello Spirito Santo. E’ lo<br />

Spirito di Dio che trasforma il caos in cosmo, per fare del<br />

Figlio il fon<strong>da</strong>mento dell’esistenza di tutto il creato.<br />

Successivamente, Enzo Bianchi ha definito la creazione<br />

come una comunità di “co-creatori”.<br />

Nell’Antico Testamento si evince, infatti, che tutti gli essere,<br />

tutti gli elementi sono stati creati <strong>da</strong> Dio. La terra non<br />

soltanto è sorella dell’uomo (poiché quest’ultimo <strong>da</strong> essa fu<br />

tratto), ma anche degli animali (come non pensare a San Francesco?),<br />

in uno sfondo di soli<strong>da</strong>rietà e di condivisione armoniosa<br />

dello spazio vitale.<br />

All’interno di questo contesto l’uomo ha una precisa responsabilità,<br />

in qualità di “vice gerente” di Dio nella creazione,<br />

di salvaguardia del creato.<br />

Rileggendo il testo biblico nel suo significato originario, si<br />

capirà che non si tratta tanto di “dominare” bensì di “pascere”,<br />

non si tratta di “sottomettere” quanto di “possedere<br />

amorevolmente” <strong>da</strong> parte dell’uomo. Tuttavia per comprendere<br />

a fondo il problema non è sufficiente soffermarsi unicamente<br />

sull’Antico Testamento. Le radici cristiane dell’ecologia,<br />

infatti, devono essere vissute alla luce dello stile messianico<br />

di Gesù di Nazareth, il Buon Pastore, che ha amato questa<br />

terra con una soli<strong>da</strong>rietà vissuta all’estremo. Gesù che conosce<br />

l’albero del fico, che sa come si semina, che ammira e<br />

invita a contemplare i gigli del campo, sono solo alcuni esempi<br />

- ha affermato il relatore - su cui dovremmo soffermarci<br />

con più attenzione.<br />

Se oggi - ha concluso Enzo Bianchi - assistiamo ad una<br />

creazione sfruttata, violata, umiliata, è anche perché i cristiani<br />

non vivono bene l’Eucarestia. Solo chi conosce l’Eucarestia<br />

sa di fare di ogni cosa un rendimento di grazie al Creatore: in<br />

quest’ottica tutta la creazione è materia eucaristica.<br />

Sinceri applausi sono stati rivolti <strong>da</strong>l pubblico a conclusione<br />

della conversazione di Enzo Bianchi. Un plauso altrettanto<br />

sincero porgiamo noi agli amici del <strong>MEIC</strong> per aver offerto<br />

ai vercellesi questa serie di riusciti incontri ad alta densità di<br />

contenuti e di riflessioni, sia culturali, sia spirituali, con l’auspicio<br />

di rivederci nuovamente insieme, l’anno prossimo, nel<br />

sempre suggestivo scenario del Salone Dugentesco.<br />

Flavio Quaranta

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