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La Sesia di venerdì 11 aprile 1997<br />
Pareri sul “carattere” dei bicciolani<br />
Vercellesi brava gente?<br />
La provocazione ai Settelunedì<br />
Molte persone lunedì scorso nella Sala Sant’Eusebio del<br />
Seminario ai Settelunedì organizzati <strong>da</strong>l Movimento Ecclesiale<br />
d’Impegno Culturale per un dibattito non semplice: «Ricerca<br />
del carattere del vercellese». Molti spunti, diverse le «provocazioni»,<br />
ancora parecchi i luoghi comuni sulla città che<br />
potrebbe fare gran cose ma intanto perde quel poco che ha.<br />
Moderatore Enrico de Maria, che subito sostiene l’importanza<br />
di quel «Fuma che fé», quella voglia di fare che ha sempre<br />
contraddistinto le nostre contrade, un mondo a volte ingenuo,<br />
sbrigativo, psicologicamente solido.<br />
Più polemica Giusy Baldissone che precisa il «carattere»<br />
bicciolano in ambito letterario. Vercellesi letterati in fuga verso<br />
altri più accoglienti lidi, grandi personaggi come Niccolò<br />
Barbieri, Antonio Maria Spelta, artisti come Giovan Battista<br />
Viotti. E ancora oggi si fugge o ci si propone in punta di<br />
piedi. Forse non si può cambiare <strong>Vercelli</strong>. C’è una scommessa<br />
possibile quella dell’Università, una carta <strong>da</strong> giocare se non<br />
si vuole rimanere fermi nelle risacche della storia. E a molti<br />
vercellesi piace ricor<strong>da</strong>re di più l’Università medievale che<br />
non battersi per quella di oggi. «Riusciranno le persone che<br />
hanno gli occhi aperti a cambiare le cose?».<br />
Per Filippo Campisi i caratteri del vercellese sono quelli<br />
importanti del dovere e della disciplina; gli stessi emersi nella<br />
storia e nella vita quotidiana, negli slanci soli<strong>da</strong>li a favore dei<br />
più deboli.<br />
Ottimista anche Andrea Donati, responsabile di Videonord<br />
laddove vede una <strong>Vercelli</strong> che sa muoversi verso realtà nuove,<br />
una città e una gente che stanno cambiando, con discrezione.<br />
Riserbo e discrezione sono anche le caratteristiche del<br />
paziente tipo per un medico <strong>da</strong> tempo impegnato nel sociale<br />
come Giusy Finassi.<br />
«Il vercellese ha bisogno di fiducia poi si apre, è anche<br />
generoso. Certo, si lamenta spesso per eventuali novità ma<br />
poi finisce per accettarle e collabora».<br />
Intenso e puntuale l’intervento di Don Cesare Massa, anche<br />
ironico? Quali i difetti? Scarsa immaginazione e scarsa<br />
capacità di comunicazione, questo almeno ad ascoltare le voci<br />
di fuori. Forse siamo troppo appagati <strong>da</strong> un certo benessere<br />
e <strong>da</strong> troppa comodità. Cose cui è difficile rinunciare. Sull’altro<br />
piatto della bilancia ci sono invece riservatezza e rispetto,<br />
un clima calmo e sereno di cui sempre più spesso si sente il<br />
bisogno.<br />
Ricette? Aiutarsi di più ed evitare le polemiche, presentare<br />
al meglio la città favorendo il turismo culturale, continuare<br />
sulla stra<strong>da</strong> della laboriosità.<br />
Infine Guido Michelone: «Avete notato come l’argomento<br />
più trattato <strong>da</strong>i giornali e mass media locali sia il Carnevale?».<br />
Quindi l’ipotesi provocatoria, <strong>Vercelli</strong> festeggia spesso il<br />
carnevale, anche d’estate. Attraverso il carnevale un gruppo<br />
di persone esorcizza le novità con un rituale. E il carnevale<br />
sopperisce (o sopperirebbe) così alla mancanza di un’elite<br />
culturale.<br />
Pieffe