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Settelunedì 1995<br />
30 GENNAIO 1995: S.E. Mons. Tarcisio Bertone<br />
“Paolo VI. dialogo e servizio della<br />
verità”<br />
13 FEBBRAIO 1995:Aldo Bergamaschi<br />
“Don primo Mazzolari: una voce<br />
terapeutica”<br />
27 MARZO 1995: Franco Monaco<br />
“Lazzati, testimone e maestro di<br />
laicità cristiana”<br />
13 MARZO 1995: Maurilio Guasco<br />
“Card. Michele Pellegrino,<br />
il vescovo del Concilio”<br />
27 MARZO 1995: Alberto Monticone<br />
“Vittorio Bachelet”<br />
10 APRILE 1995: Vittorio Citterich<br />
“Giorgio La Pira:<br />
preghiera e intuizioni”<br />
8 MAGGIO 1995: Giancarlo Bruni - Abramo Levi<br />
“P. Davide Maria Turoldo:<br />
un poeta per Dio e per l’uomo”<br />
22 MAGGIO 1995: Claudio Ragaini<br />
“Mons. Tonino Bello:<br />
uomo di speranza e di pace”<br />
5 GIUGNO 1995: Giancarlo Zizola<br />
“Carlo Carretto nella storia<br />
della Chiesa”<br />
INCONTRI: Seminario di <strong>Vercelli</strong> - ore 21<br />
Eusebiano di sabato 17 giugno 1995<br />
DA CITTERICH UNA GRANDE<br />
LEZIONE SU LA PIRA<br />
Il giornalista, alla presenza<br />
dell’Arcivescovo, ha concluso<br />
gli incontri del Meic per il 1995<br />
Si è concluso, con l’incontro su “Giorgio La Pira: preghiera<br />
e intuizioni” svoltosi lunedì scorso, il ciclo di conferenze<br />
organizzato <strong>da</strong>l Meic su “Grandi cristiani contemporanei”.<br />
Don Cesare Massa, nel presentare il relatore dottor Vittorio<br />
Citterich, giornalista che ha seguito il Concilio Vaticano<br />
II, collaboratore de “L’Osservatore Romano” e de “L’Avvenire”,<br />
che ha scritto tra l’altro. “Un santo al Cremlino: Giorgio<br />
La Pira”, ha sottolineato la positività del ciclo di incontri e la<br />
provvidenzialità che la chiusura leghi la figura di Paolo VI (1°<br />
incontro) con La Pira.<br />
Il relatore ha affermato che La Pira è stato prima di tutto<br />
un contemplativo, un uomo di preghiera: la sua giornata si<br />
distribuiva soprattutto nella preghiera (breviario, rosario). Il<br />
cardinale Dalla Costa diceva che La Pira era copia del Vangelo<br />
vivente. Fu un uomo di intuizioni: alcune cose che diceva<br />
nel 1951, per esempio la caduta del comunismo, si sono<br />
realizzate.<br />
Uomo, siciliano, professore a 23 anni, all’Università di<br />
Firenze, visse nel convento domenicano di San Marco e si<br />
occupò delle cose più semplici: San Vincenzo, Ac, Fuci. Non<br />
ebbe alcuna previsione di esito politico.<br />
Negli anni ’30, momento di grande consenso, anche della<br />
cultura cattolica, al fascismo. La Pira ebbe uno spirito di dissenso.<br />
Viveva appartato <strong>da</strong>l mondo, ma dentro alla sua situazione<br />
e non poteva lasciar passare in sordina la conquista<br />
dell’Etiopia.<br />
Diede vita nel 1939 a “Principi”, piccola rivista<br />
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