MICROBIOLOGIA prof. Antonio Farris - AgrariaFree
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Molti procarioti contengono uno strato superficiale composto da una serie di proteine strutturate<br />
bidimensionalmente; questi strati sono chiamati Strato paracristallino o S-layer o strati S.<br />
La loro funzione principale è sconosciuta ma è probabile che funzionino almeno come una barriera<br />
esterna di permeabilità.<br />
Il glicocalice è un materiale ricco in polisaccaridi deposto all’esterno della cellula.<br />
Esso varia nei diversi organismi, e a seconda della composizione chimica in uno specifico<br />
microrganismo può essere spesso o sottile, rigido o flessibile.<br />
Gli strati rigidi sono organizzati come una fitta matrice che non permette il passaggio di particelle e<br />
che protegge il microrganismo; questo tipo di struttura è definito capsula.<br />
Alcuni batteri capsulati sono responsabili di malattie del vino (“vino che fila come l’olio”) e sono<br />
utili nel terreno perché ne migliorano la struttura.<br />
Se invece il glicocalice è di tipo flessibile, non è in grado di impedire il passaggio di particelle e<br />
questo tipo di struttura è definita strato mucoso (funzione per lo più di adesione).<br />
Gli strati polisaccaridici esterni hanno un ruolo importante nell’adesione di alcuni microrganismi<br />
patogeni ai loro ospiti.<br />
LE ENDOSPORE<br />
Alcune specie di batteri producono speciali strutture all’interno delle loro cellule chiamate<br />
endospore durante un processo definito sporulazione.<br />
Le endospore sono cellule differenziate molto resistenti al calore.(nei Lieviti e quindi negli eucarioti<br />
la spora è un gamete prodotto nella meiosi)<br />
Batteri che formano le endospore abitano comunemente il suolo ed i generi Bacillus e Clostridium<br />
sono tra i batteri sporigeni più studiati.<br />
Benché molti altri organismi oltre i batteri formino spore, l’endospora batterica è unica per il suo<br />
elevato grado di resistenza al calore.<br />
Le endospore sono resistenti anche ad altri agenti dannosi, quali disidratazione, radiazioni, acidi e<br />
disinfettanti chimici, e possono restare quiescenti per periodi di tempo estremamente lunghi.<br />
Nel 1995 un gruppo di scienziati ha ottenuto la germinazione di spore batteriche che risalivano a<br />
circa 25-40milioni di anni fa.<br />
Le spore erano conservate nell’intestino di una specie di ape estinta intrappolata in un’ambra<br />
risalente a un era geologicamente nota.<br />
Ancora più spettacolare fu la scoperta di batteri alofili isolati da cristalli di sale risalenti a oltre 250<br />
milioni di anni fa.<br />
Le spore sono impermeabili ai coloranti, proprietà che le evidenzia come regioni incolori in cellule<br />
trattate con coloranti basici come il blu di metilene.<br />
La struttura di una spora è complessa e costituita da numerosi strati di rivestimento.<br />
Lo strato più esterno, detto esosporio, è sottile e delicato.<br />
Più internamente si trova la tunica (o parete della spora) che è composta da uno o più strati proteici.<br />
Al di sotto di questa si trova la corteccia , uno strato di peptidoglicano lasso, all’interno della quale<br />
è situato il core o protoplasto della spora, costituito da strutture convenzionali quali parete<br />
cellulare, membrana citoplasmatica, citoplasma, nucleoide etc.<br />
Quindi, dal punto di vista strutturale, la spora differisce dalla cellula vegetativa principalmente per<br />
gli involucri presenti all’esterno della parete cellulare.<br />
Una sostanza chimica caratteristica delle endospore , assente nelle cellule vegetative, è l’acido<br />
dipicolinico, che è localizzato a livello del core.<br />
Le spore presentano inoltre una elevata concentrazione di ioni calcio, molti dei quali complessati<br />
con l’acido dipicolinico.<br />
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