24.05.2013 Views

MICROBIOLOGIA prof. Antonio Farris - AgrariaFree

MICROBIOLOGIA prof. Antonio Farris - AgrariaFree

MICROBIOLOGIA prof. Antonio Farris - AgrariaFree

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Molti procarioti contengono uno strato superficiale composto da una serie di proteine strutturate<br />

bidimensionalmente; questi strati sono chiamati Strato paracristallino o S-layer o strati S.<br />

La loro funzione principale è sconosciuta ma è probabile che funzionino almeno come una barriera<br />

esterna di permeabilità.<br />

Il glicocalice è un materiale ricco in polisaccaridi deposto all’esterno della cellula.<br />

Esso varia nei diversi organismi, e a seconda della composizione chimica in uno specifico<br />

microrganismo può essere spesso o sottile, rigido o flessibile.<br />

Gli strati rigidi sono organizzati come una fitta matrice che non permette il passaggio di particelle e<br />

che protegge il microrganismo; questo tipo di struttura è definito capsula.<br />

Alcuni batteri capsulati sono responsabili di malattie del vino (“vino che fila come l’olio”) e sono<br />

utili nel terreno perché ne migliorano la struttura.<br />

Se invece il glicocalice è di tipo flessibile, non è in grado di impedire il passaggio di particelle e<br />

questo tipo di struttura è definita strato mucoso (funzione per lo più di adesione).<br />

Gli strati polisaccaridici esterni hanno un ruolo importante nell’adesione di alcuni microrganismi<br />

patogeni ai loro ospiti.<br />

LE ENDOSPORE<br />

Alcune specie di batteri producono speciali strutture all’interno delle loro cellule chiamate<br />

endospore durante un processo definito sporulazione.<br />

Le endospore sono cellule differenziate molto resistenti al calore.(nei Lieviti e quindi negli eucarioti<br />

la spora è un gamete prodotto nella meiosi)<br />

Batteri che formano le endospore abitano comunemente il suolo ed i generi Bacillus e Clostridium<br />

sono tra i batteri sporigeni più studiati.<br />

Benché molti altri organismi oltre i batteri formino spore, l’endospora batterica è unica per il suo<br />

elevato grado di resistenza al calore.<br />

Le endospore sono resistenti anche ad altri agenti dannosi, quali disidratazione, radiazioni, acidi e<br />

disinfettanti chimici, e possono restare quiescenti per periodi di tempo estremamente lunghi.<br />

Nel 1995 un gruppo di scienziati ha ottenuto la germinazione di spore batteriche che risalivano a<br />

circa 25-40milioni di anni fa.<br />

Le spore erano conservate nell’intestino di una specie di ape estinta intrappolata in un’ambra<br />

risalente a un era geologicamente nota.<br />

Ancora più spettacolare fu la scoperta di batteri alofili isolati da cristalli di sale risalenti a oltre 250<br />

milioni di anni fa.<br />

Le spore sono impermeabili ai coloranti, proprietà che le evidenzia come regioni incolori in cellule<br />

trattate con coloranti basici come il blu di metilene.<br />

La struttura di una spora è complessa e costituita da numerosi strati di rivestimento.<br />

Lo strato più esterno, detto esosporio, è sottile e delicato.<br />

Più internamente si trova la tunica (o parete della spora) che è composta da uno o più strati proteici.<br />

Al di sotto di questa si trova la corteccia , uno strato di peptidoglicano lasso, all’interno della quale<br />

è situato il core o protoplasto della spora, costituito da strutture convenzionali quali parete<br />

cellulare, membrana citoplasmatica, citoplasma, nucleoide etc.<br />

Quindi, dal punto di vista strutturale, la spora differisce dalla cellula vegetativa principalmente per<br />

gli involucri presenti all’esterno della parete cellulare.<br />

Una sostanza chimica caratteristica delle endospore , assente nelle cellule vegetative, è l’acido<br />

dipicolinico, che è localizzato a livello del core.<br />

Le spore presentano inoltre una elevata concentrazione di ioni calcio, molti dei quali complessati<br />

con l’acido dipicolinico.<br />

24

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!