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CITTÀ COMUNE<br />
Tutti per cosa?<br />
[di Stefano Piredda]<br />
Quando la comunione d’intenti si fa progetto politico<br />
Il 31 dicembre 2008 il sindaco della città<br />
di Monfalcone, Gianfranco Pizzolitto,<br />
dichiarò a Il Piccolo che nel 2009 avrebbe<br />
posto con forza (cito) “la questione<br />
della creazione della «Città comune» attraverso<br />
la fusione di Monfalcone, Ronchi,<br />
e Staranzano ai partiti, agli imprenditori,<br />
ai rappresentanti del commercio,<br />
ai sindacati”.<br />
E al resto del Mandamento cosa sarebbe<br />
toccato? Secondo Pizzolitto, gli altri centri<br />
avrebbero potuto “aggregarsi attraverso<br />
un’unione dei Comuni in modo da<br />
rapportarsi in modo più equilibrato con<br />
la «Città comune»”. Il sindaco di Monfalcone<br />
rilevò l’urgenza della questione: “Il<br />
percorso sul federalismo va avanti – disse<br />
– e non può trovarci impreparati”.<br />
A Pizzolitto rispose, a stretto giro di posta,<br />
il sindaco di Staranzano, Lorenzo<br />
Presot: “Quello della fusione è un tema<br />
su cui ho una posizione abbastanza laica,<br />
ma non mi sento di poter dire che si<br />
tratta di un obiettivo che si porta a casa<br />
domani”. E fin qui...<br />
Poi, partì l’affondo: “Forse il modo più opportuno<br />
di affrontare la questione non è<br />
quello di spararla come fosse un botto di<br />
fine anno”. Secondo Presot, si dovrebbe<br />
riflettere attentamente sul ruolo di Monfalcone<br />
in rapporto a Città Mandamento<br />
perché proprio “la struttura del Comune<br />
10 • M T•<br />
aprile 2009<br />
di Monfalcone ha spesso frapposto ostacoli<br />
alla messa in rete dei servizi. Anche<br />
rispetto ai problemi del litorale stiamo<br />
cercando da tempo di avviare qualcosa,<br />
ma finora abbiamo portato a casa solo<br />
chiacchiere”.<br />
E se il sindaco Presot vi è parso duretto,<br />
leggete un po’ come reagì al tempo (8<br />
gennaio 2009) il primo cittadino di Fogliano,<br />
Mauro Piani (che, tra le altre cose,<br />
è pure coordinatore del coordinamento<br />
tra comuni denominato Città Mandamento):<br />
“La decisione del sindaco di<br />
Monfalcone di aprire un’analisi e un confronto<br />
sulla creazione di un’unica municipalità<br />
con Ronchi e Staranzano è una<br />
questione tutta cittadina”. Ovvero: siccome<br />
la maggioranza che sostiene Pizzolitto<br />
nel consiglio comunale di Monfalcone<br />
si trova ultimamente un po’ in<br />
affanno, il sindaco della città dei Cantieri<br />
è costretto a inventarsi qualcosa per non<br />
ballare troppo... “La questione – dichiarò<br />
infatti Mauro Piani – si basa sulla necessità<br />
di dare un governo stabile a una<br />
città importante, complessa e, ne sono<br />
consapevole, punto di riferimento della<br />
politica locale. L’abilità di chi ne è ora al<br />
comando fa sì che si possa immaginare<br />
di sostituire una parte del consenso perduto<br />
con nuove forze espressione di un<br />
pensiero vecchio”. Traduzione dal politichese<br />
stretto<br />
parlato da Piani:<br />
sei abile, Pizzolitto,<br />
certo. E<br />
sai manovrare,<br />
come no. Ma<br />
non ci chiedere<br />
di prenderti sul<br />
serio: il tuo botto<br />
di fine anno è<br />
solo uno specchietto<br />
per le<br />
allodole, diciamocelo.<br />
Roba<br />
buona per garantirti<br />
il sostegno<br />
di qualche<br />
consigliere comunalemonfalconese<br />
(il<br />
fasoliano Maurizio<br />
Volpato?),<br />
più o meno interessato al tema della<br />
«Città comune» (roba vecchia come il<br />
cucco, tra l’altro), e morta là.<br />
Piani, il coordinatore del coordinamento,<br />
dichiarò inoltre (Il Piccolo, 10 gennaio<br />
2009) che “finora è proprio mancata la<br />
spinta delle comunità al progetto” (agli<br />
abitanti del Mandamento non importerebbe<br />
nulla di nulla delle unioni tra i comuni,<br />
insomma) ma meriterebbe invece<br />
“attenzione e discussione propositiva” il<br />
tema del collegamento tra i bisogni dei<br />
cittadini e gli strumenti con cui gestire<br />
e fornire servizi alle comunità. Di spazi<br />
di miglioramento ce ne sarebbero eccome,<br />
ma c’è bisogno di equilibrio e “del<br />
riconoscimento di realtà diverse e differenziate,<br />
dove tutto può essere comune<br />
e non può essere omologato”. Piani<br />
concluse dicendo che “occorre costruire<br />
quindi lo strumento comune in grado di<br />
dare risposte differenziate. Gettiamo le<br />
basi, partendo anche da una forte provocazione<br />
quale può essere un sindaco<br />
e un consiglio comunale di una città da<br />
quasi 70mila abitanti per costruire a favore<br />
della comunità senza preconcetti o<br />
presunzioni di essere i primi della classe.<br />
Occorre dare servizi in grado di fornire<br />
risposte differenziate in funzione dei bisogni<br />
espressi”.<br />
Concludendo: il sindaco di Monfalcone<br />
se ne esce il 31 dicembre 2008 auspicando<br />
la fusione del suo comune con<br />
Ronchi e Staranzano; il sindaco (del PD,<br />
proprio come Pizzolitto) di Staranzano<br />
gli risponde subito che: a) non è il caso<br />
di farle, ‘ste sparate, caro Gianfranco e b)<br />
se finora non si è fatto nulla, la colpa è<br />
solo di Monfalcone, per cui ciapa e porta<br />
a casa; quindi Mauro Piani (pure lui<br />
del PD), il coordinatore coordinante il<br />
coordinamento tra comuni denominato<br />
Città mandamento, interviene dicendo<br />
che: a) Pizzolitto, le sue rogne, se le gratti<br />
a Monfalcone, b) il tema ‘unione dei comuni’<br />
meriterebbe opportuni approfondimenti,<br />
c) Monfalcone è troppo grande<br />
e quando si muove può far male e d) a<br />
Monfalcone ci son troppi primi della<br />
classe, altro che a Fogliano.<br />
Com’era, com’era, quella dei tre moschettieri?<br />
Uno per tutti e... Tutti per cosa? ❒