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La dignità delle donne<br />

Questa riflessione parte da un mio recente<br />

incontro, a Cervignano, con<br />

un cartellone pubblicitario di dimensioni<br />

cubitali su cui l’immagine di una ragazza,<br />

spalle nude e sguardo ammiccante,<br />

è accompagnata dalla frase: “Fidati... te<br />

la do gratis”. Sotto è specificato, in minuscolo,<br />

“la montatura”. Si tratta della pubblicità<br />

di un negozio di occhiali. A casa<br />

ho trovato nella posta il pieghevole con la<br />

stessa pubblicità.<br />

E’ inutile dire, da donna, il disgusto e<br />

la rabbia che ha provocato in me questo<br />

messaggio pubblicitario. Poi, come al solito,<br />

ho cercato di analizzare nel tentativo<br />

di capire perché succedono queste cose<br />

e soprattutto perché viviamo in un paese<br />

schizofrenico, la cui morale da un lato si<br />

lancia a spada tratta in difesa dei diritti<br />

della donna, focalizzando spesso il tiro<br />

sulle civiltà “altre” (quelle in cui la donna<br />

non conosce libertà ed è sottomessa all’uomo),<br />

dall’altro ignora completamente<br />

il rispetto per la figura della donna, soprattutto<br />

a livello mediatico. Sono sempre<br />

stata molto cauta e perplessa nel giudicare<br />

Riceviamo<br />

e volentieri<br />

pubblichiamo<br />

le società “altre” (già la parola giudizio<br />

presuppone un’arroganza di superiorità<br />

culturale della parte giudicante) e in questo<br />

intervento non intendo discutere sulla<br />

libertà della donna nel mondo. Voglio invece<br />

capire cosa c’è dietro alla mancanza<br />

di rispetto della donna occidentale da<br />

parte dell’uomo occidentale, voglio capire<br />

perché un pubblicitario per vendere<br />

un paio di occhiali usi l’immagine di una<br />

donna che promette una prestazione sessuale<br />

gratuita, come se la maggior parte<br />

delle donne italiane fossero puttane (e uso<br />

questa parola proprio ad indicare il senso<br />

spregiativo con cui viene usata).<br />

Sento profondamente che la donna occidentale<br />

ha perso il suo bene più prezioso:<br />

la dignità.<br />

LETTERE<br />

[di Donata Martinelli]<br />

Così mi sono sentita io nel vedere quella<br />

pubblicità. Derubata della dignità. E’ così<br />

che mi sento ogni volta che accendo la<br />

tv, che sfoglio i giornali... che vedo come<br />

sono rappresentate le donne. Mi chiedo<br />

come il nostro mondo occidentale sia<br />

pronto a fare la guerra in nome della libertà<br />

e del rispetto dei diritti umani e non<br />

prenda in considerazione quanto la nostra<br />

società sia deviata rispetto a quei valori di<br />

cui ci facciamo portabandiera.<br />

Libertà e dignità dovrebbero essere sinonimi,<br />

non contrari. Invece a mio parere ci<br />

troviamo al punto in cui il senso di libertà<br />

individuale è stato talmente esasperato e<br />

commercializzato da aver perso qualsiasi<br />

legame con i valori profondi dell’essere<br />

umano.<br />

Penso che essere cittadini di questo mondo<br />

voglia dire anche cominciare a denunciare<br />

e rifiutare certi messaggi. Il Comune<br />

di Napoli ha fatto togliere una pubblicità<br />

volgare che aveva per protagoniste due<br />

donne. E’ stato un buon esempio, da cui<br />

potrebbero prendere spunto anche le nostre<br />

amministrazioni locali. ❒<br />

aprile 2009 • M T•<br />

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