MT
MT
MT
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Vita da Pd<br />
Un democratico al lavoro. C’è il gazebo<br />
da allestire, il volantino da<br />
distribuire. Stasera riunione del<br />
Circolo, domani pure, il giorno dopo il<br />
forum tematico, poi ti è arrivata quella<br />
email che ci sarebbe da organizzare qualcosa<br />
per “portare a conoscenza dei cittadini”<br />
le proposte del Pd per uscire dalla<br />
crisi, perché siccome noi di tv ne abbiamo<br />
una sola (YouDem pare si chiami, anche<br />
se nessuno sa di preciso a che ci serva e<br />
soprattutto quanto ci costi) e Lui ne ha 6<br />
(3+3), abbiamo qualche “problemino” a<br />
far sapere quali sono le nostre proposte.<br />
Ovviamente in tutto questo ci sarebbe<br />
anche il lavoro, magari se si riesce a infi<br />
larci in mezzo un po’ di vita sociale non<br />
guasterebbe, perché va bene che il Partito<br />
viene prima di tutto, però insomma...<br />
Un democratico al lavoro. Distribuire volantini<br />
e sentirsi dire “ah io non vi voto<br />
più, sempre quelle facce da 20 anni, basta!”<br />
e non sapere cosa rispondere, perché<br />
davvero doveva essere il rinnovamento,<br />
l’innovazione politica del secolo, eppure...<br />
Gazebo su gazebo perché “bisogna<br />
aumentare il radicamento territoriale del<br />
Pd” che non si sa bene cosa voglia dire<br />
perché ci radichiamo e radichiamo ma la<br />
gente ci vota sempre meno, viene quasi<br />
il sospetto che valga il principio “chi ti<br />
conosce ti evita” e quando pensi a certi<br />
fi guri nel tuo partito ti viene anche di dar<br />
ragione a chi la pensa così. C’è da portare<br />
avanti il tesseramento, che ci siamo<br />
inventati dopo esserci resi conto che il<br />
partito leggero era molto bello ma c’era il<br />
piccolo inconveniente che senza iscrizioni<br />
non si riusciva più a capire chi era nel<br />
Pd e chi no, visto che alle primarie avevano<br />
votato un po’ tutti, e anche di più:<br />
c’era anche qualcuno di Sinistra Critica,<br />
che erano usciti da Rifondazione ma alle<br />
primarie del Pd votavano (non chiedetemene<br />
però la logica, che pure immagino<br />
ci sia).<br />
Si può fare dicevamo, o almeno si può<br />
pareggiare. Poi così non è stato, e non è<br />
stato nemmeno il rinnovamento, perché<br />
chi te lo fa fare di mollare la poltrona se<br />
non sei sicuro che chi verrà dopo di te ti<br />
garantirà qualche poltroncina minore in<br />
quel “sottobosco” di nomine e paranomine<br />
pseudopolitiche? E così noi “giovani”,<br />
come chi vi scrive, lì a pensare che pur<br />
tuttavia il Partito democratico nasce per<br />
dare una vera prospettiva all’Italia, scon-<br />
fi ggere il berlusconismo e la non-cultura<br />
della destra. E intanto a lavorare, sgobbare<br />
mese dopo mese, sì certo tocca sentire<br />
chi ha il doppio dei tuoi anni dire che il Pd<br />
nasce dalla fusione della cultura del Pci e<br />
della Dc, anche se tu eri ancora un bambino<br />
e sinceramente stenderesti un velo<br />
pietoso su entrambi e su chi dice queste<br />
parole... nel 2009! Ma intanto continui,<br />
perché ci credi davvero nel Pd. C’è davvero<br />
bisogno di parlare anche in Italia di<br />
“economia verde”, di diritti dei lavoratori,<br />
di laicità senza sentirsi dire che non<br />
bisogna essere troppo “laicisti”, neologismo<br />
che dubito sarebbe comprensibile<br />
nel resto d’Europa (ma nel resto d’Europa<br />
non c’è quel piccolo staterello d’Oltretevere...),<br />
di diritto di voto agli immigrati,<br />
di conciliare maternità e lavoro femminile,<br />
di energie alternative, di coppie di<br />
fatto (e già... i Dico dove sono fi niti?), di<br />
lavoro precario, di giovani laureati sottopagati,<br />
di scuole abbandonate a se stesse,<br />
di università allo sfascio e di baronismo.<br />
Ce ne sarebbe di carne al fuoco, ci credi<br />
davvero e sai che tanti come te ci credono.<br />
Ti confronti, se sei iscritto al Circolo<br />
Segnalazioni<br />
editoriali<br />
E’ uscito recentemente un libro di<br />
un giovane economista che, come<br />
si evince anche dal brano che riportiamo,<br />
dimostra di aver capito<br />
tutto della crisi economica che stiamo<br />
vivendo e che vi consigliamo di<br />
leggere:<br />
“I proprietari di capitale stimoleranno<br />
la classe operaia a<br />
comprare più e più merci costose,<br />
case e tecnologie, spingendoli<br />
a prendere più e più<br />
credito, fi nché i loro debiti diventeranno<br />
insostenibili. I debiti<br />
non pagati condurranno<br />
alla bancarotta delle banche,<br />
le quali dovranno essere nazionalizzate.”<br />
“Il capitale” di Karl Marx, 1867<br />
POLITICA<br />
[di Marco Rossi]<br />
giusto ci sono tante occasioni per vedersi,<br />
se sei sfortunato magari il tuo circolo non<br />
è molto attivo ma gli altri “democratici”<br />
sai che la pensano come te.<br />
Già, gli altri democratici. La base è unita<br />
e ci crede. Ma “loro”? Loro ci credono<br />
davvero ancora? “La visione di un partito<br />
dominato da dieci oligarchi è francamente<br />
eccessiva” dice Anna Finocchiaro. Ha<br />
ragione, forse dieci oligarchi sono pochi,<br />
saranno venti e più. Per non parlare<br />
di quelli locali. Poi ci sono le primarie,<br />
che però nessuno ci spiega perché si fanno<br />
solo quando servono agli oligarchi per<br />
contarsi e non quando vengono chieste<br />
dalla base, dai circoli.<br />
Ci sono i giovani, le nuove leve. “Non<br />
dovete più farvi cooptare, dovete lottare<br />
con le vostre forze”, ce lo sentiamo dire<br />
da loro che sono lì da vent’anni. Tuttavia<br />
a meno di vagliare ipotesi un po’ sanguinarie,<br />
non si capisce in che modo le nuove<br />
leve dovrebbero farsi avanti se prima<br />
non si spostano quelli che già ci sono. Del<br />
resto, anche il concetto di giovane è relativo,<br />
e stando all’orologio della politica<br />
italiana, che deve avere un ritmo alquanto<br />
bizzarro, gli astri nascenti della politica<br />
italiana hanno nomi che si sentono ormai<br />
da anni. Ho in camera una prima pagina<br />
di “Cuore” del 1993 con sopra un “Iervolino<br />
a ‘rivattene” eppure lei è sempre lì,<br />
anche Napoli è sempre lì e forse sarebbe<br />
invece meglio che qualcosa cambiasse.<br />
Noi democratici viviamo di sogni, perché<br />
in fondo un sogno vorremmo regalare all’Italia,<br />
il sogno di un’Italia più giusta, più<br />
libera e più eguale, più laica e più verde, il<br />
sogno di una società migliore e più accogliente,<br />
di un futuro più felice per tutti.<br />
Poi ci sono gli altri davvero. Amici, colleghi<br />
di altri partiti. In fondo si cerca<br />
sempre di difendere ciò in cui si crede, ci<br />
si sente un po’ umiliati perché si sa che<br />
tante speranze e tante attese, non solo le<br />
proprie, sono state tradite. Forse si pensa<br />
di non aver fatto abbastanza, in fondo la<br />
colpa sarà un po’ anche qui, in basso, e<br />
non solo là a Roma no? E allora di nuovo<br />
sotto a lavorare... volantini, gazebo, tesseramento,<br />
assemblee, comunicati stampa.<br />
Prima o poi a qualcosa servirà.<br />
Intanto il militante democratico sospira e<br />
tira la cinghia, per il rinnovamento magari<br />
aspettiamo ancora un attimo, perché<br />
intanto c’è da sopravvivere e tirare avanti<br />
fi no alle Europee. ❒<br />
aprile 2009 • M T<br />
• 23