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Tempo di elezioni a Staranzano<br />

La situazione è complessa. L’amministrazione<br />

uscente è in difficoltà. Due<br />

assessori si sono dimessi. Rifondazione<br />

Comunista ha sciolto l’alleanza con<br />

il Partito Democratico.<br />

Cosa è successo? E’ successo che molta<br />

gente si è ribellata ad un modo di governare<br />

da torre d’avorio, senza dialogo con<br />

i cittadini, senza capacità da parte di chi<br />

governa di ascoltare gli elettori. Un governo<br />

da “puzza sotto il naso” allergico alla<br />

condivisione delle scelte con i cittadini.<br />

Primo esempio la gestione del post referendum<br />

sulla raccolta differenziata, secondo<br />

ed ancora peggiore la questione<br />

della mega centrale elettrica a biomasse<br />

prevista a Bistrigna.<br />

Qui l’amministrazione ha toccato il fon-<br />

Tutto da rifare<br />

iò che sta succedendo a Staranzano in vista delle prossime ele-<br />

C zioni amministrative è una cosa abbastanza insolita, forse nuova,<br />

certamente dovrà far riflettere molti politici “di professione”.<br />

Durante il mandato di un’amministrazione comunale succedono<br />

molte cose impreviste e non incluse in un programma presentato agli<br />

elettori: da una proposta di sviluppo locale presentata da privati (talvolta<br />

carica di potenziali speculazioni) a quella di dover sottostare a<br />

norme sovraordinate (magari europee) a “vecchie” proposte imprenditoriali<br />

con nomi “nuovi”. È nella logica delle cose e questo un po’ è<br />

quello che è successo a Staranzano.<br />

I pochi che sono chiamati a “governare” una comunità spesso ritengono<br />

che la loro competenza e il loro sapere sia il massimo, legittimato<br />

dall’elezione; spesso ritengono che la “gente” sia qualunquista e disinteressata,<br />

anzi, quelli che fanno “casino” e lo fanno perché sono toccati<br />

nei loro interessi.<br />

L’opposizione è quella parte che per definizione sbaglia, perché chi<br />

“governa” ha la verità ed è condivisa dall’elettorato che li ha votati.<br />

L’opposizione è quella che cavalca il “malessere” inevitabilmente generato<br />

da chi “governa” ma, alla fine, gli elettori ci capiscono e la “rete<br />

di conoscenze” dei partiti riuscirà ad appianare ogni malessere nel<br />

nome del “nemico” comune (l’opposizione).<br />

Tutto come se fosse una grande partita di calcio, tutto come se la<br />

“gente” fosse prima tifosa di un partito e poi testa pensante e libera<br />

nelle sue scelte.<br />

Questo meccanismo si sta rompendo a Staranzano, ma mostra i suoi<br />

malesseri diffusi anche nel resto del Territorio. Ha cominciato S.Pier<br />

d’Isonzo, ma serpeggia malumore, per le prossime elezioni amministrative,<br />

anche a Fogliano e a Turriaco, forse anche in altri Comuni. La<br />

“casta” si preoccupa perché sente minacciata la propria “poltrona” ma<br />

non cerca di capire i movimenti e le irritazioni del proprio elettorato.<br />

La “gente” è stanca di essere trattata come “pecore da governare” e<br />

non accetta più che le decisioni siano prese nelle segreterie dei partiti<br />

o nelle stanze del “palazzo”. Sembrerà strano, ma la “gente” è diventata<br />

adulta e non si fida più di questo vecchio modo di far politica.<br />

Sui temi della partecipazione molti si sono mobilitati, hanno ritrovata<br />

una sana irritazione, non hanno delegato ad altri l’espressione del<br />

proprio malessere. La raccolta differenziata dei rifiuti non è piaciuta, è<br />

stato richiesto un referendum i cui risultati sono stati posti nel silenzio<br />

di un cassetto dall’amministrazione, mentre c’era richiesta di una<br />

do. Non solo, su una questione di così<br />

rilevate impatto sull’ambiente non è stata<br />

applicata la procedura partecipativa di<br />

agenda 21, ma addirittura i consiglieri ed<br />

anche gli assessori sono stati tenuti all’oscuro<br />

dell’operazione fino all’ultimo<br />

secondo.<br />

Facendo nascere sospetti sgradevoli sulle<br />

reali motivazioni di tanta segretezza per<br />

una centrale con dimensioni tali da non<br />

aver alcun precedente in Italia.<br />

Inoltre per mesi il Partito democratico si<br />

è opposto all’utilizzo delle primarie per<br />

scegliere il nuovo candidato sindaco e,<br />

proprio per questa ragione, perdendo pezzi<br />

importanti.<br />

Intanto, su iniziativa di alcuni cittadini,<br />

è stato iniziato un percorso di partecipa-<br />

TERRITORIO<br />

[di Arturo Bertoli]<br />

zione per definire il programma e i metodi<br />

di lavoro per arrivare alla costruzione<br />

di una lista e di un candidato Sindaco<br />

che potesse rappresentare e dialogare<br />

con il paese.<br />

Assemblee con una partecipazione con pochi<br />

precedenti a Staranzano ha però fatto<br />

alzare le antennine al PD che teme di perdere<br />

il consenso che per altro con questi<br />

anni di amministrazione non ha mai dimostrato<br />

di saper conquistarsi. E quindi, con<br />

un salto carpiato degno di altri palcoscenici,<br />

si è detto disponibile ad accettare le<br />

primarie. Ma queste scelte fatte con la paura<br />

che è una cattiva consigliera cosi come<br />

la presunzione, non sono che un tentativo<br />

un po’ goffo di chiudere la stalla quando i<br />

buoi sono già scappati. ❒<br />

[di Ferdinando Bertani]<br />

risposta. La “famosa” centrale a biomasse ha suscitato l’opposizione di<br />

molti cittadini che in breve tempo hanno raccolto parecchie firme per<br />

sottolineare il proprio dissenso, anche questo è stato “dribblato” mentre<br />

l’opposizione sfoderava “demagogiche risposte di circostanza”.<br />

In questi contesti “pensar male non si sbaglia mai” diceva il vecchio<br />

della politica, il Divo, e così due sono le strade: o ci si consegna all’opposizione<br />

(voto? Voto di protesta?) oppure ci si rimbocca le maniche<br />

e ci si impegna direttamente pretendendo un diverso modo di fare<br />

politica, soprattutto a livello locale, dove spesso “le reti dei rapporti”<br />

della politica non piacciono più alla gente. L’unico modo per smentirli<br />

è fare tutto alla luce del sole con la partecipazione di tutti. La partecipazione<br />

è una richiesta pressante della “gente” che non si limita più al<br />

solo voto, vuole essere informata e ascoltata in tutti i momenti delle<br />

scelte dell’amministrazione locale.<br />

La gente, oltre al metodo, richiede attenzione alla sostenibilità dello<br />

sviluppo che tutti ormai sanno che c’è solo nell’equilibrio delle<br />

scelte fra ambiente, società ed economia. Quando prevale una di<br />

queste tre componenti, la sostenibilità viene compromessa. Infine,<br />

in questo momento di difficoltà economiche e di incertezza e insicurezza,<br />

la solidarietà sociale è una componente essenziale per una<br />

Comunità.<br />

La scelta di trovarsi, di parlare, di confrontarsi e di impegnarsi direttamente<br />

e personalmente con tutti, cercando l’interesse e la partecipazione<br />

di tutti è la “nuova” politica. Il nuovo è stanco di stare a guardare<br />

e non si fida più dei “professionisti”, di “quelli che sanno”, del “nome<br />

nuovo che salva tutto”, di chi ti dice che “si è sempre fatto così”, di chi<br />

ti “consiglia quello perché conosce molti”, di chi ti assicura “adesso arriviamo<br />

noi”, di chi ti da “il pane ad un euro” (come tempo fa a Napoli<br />

si dava la scarpa destra e, dopo il voto, la scarpa sinistra), di chi ti dice<br />

“con Lui si vince perché è ricco e sa come lo si diventa”, di chi “alza al<br />

cielo i sani principi di una volta”, di chi grida “attento a quelli che son<br />

ladri e assassini e stuprano”.<br />

Solo la “rete della comunità” ti può dare garanzia nella solidarietà sociale<br />

e nella sicurezza tua e delle persone che ti stanno vicine. Direi<br />

che si sta riscoprendo la Comunità soprattutto nel piccolo.<br />

Tutto questo per il mio Comune, il territorio dove abito. Più sopra i<br />

“giochi” sono ancora troppo grandi e la “gente” non ci arriva direttamente<br />

e si deve “fidare” della delega del voto anche se spesso ne è<br />

delusa, qualcuno sceglie l’astensione. ❒<br />

aprile 2009 • M T<br />

• 25

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