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Luise e le tavole della legge [di<br />

Mesi di rifl essioni, di discussioni e di<br />

valutazioni. Alla fi ne la montagna<br />

partorì il topolino.<br />

L’assessore Luise, incaricato delle politiche<br />

della sicurezza in città, ha fi nalmente fatto trapelare<br />

le misure che intende adottare per ripristinare<br />

l’ordine ed il decoro a Monfalcone.<br />

Sentita una voce che lo chiamava, Luise era<br />

salito sul colle della Rocca da dove, dopo<br />

alcuni giorni, è ridisceso con le tavole della<br />

legge.<br />

Criminali, stupratori, camorristi, evasori, ladri<br />

ed assassini: la pacchia è fi nita!<br />

Con le ordinanze che il Comune si appresta<br />

ad emettere (o forse già emesse dopo che<br />

saremo andati in stampa) si porrà fi nalmente<br />

fi ne alle angosce che attanagliano i monfalconesi.<br />

Le misure che stanno per essere adottate<br />

puntano infatti a colpire al cuore ogni<br />

espressione malavitosa.<br />

Vediamole nel dettaglio:<br />

Divieto di assembramento:<br />

basta, fi nita. Non ci si potrà più trovare in<br />

più di un paio di amici, le famiglie numerose<br />

per passeggiare dovranno chiedere permesso<br />

alla questura, numerosi bar saranno<br />

costretti alla chiusura visto che spesso provocano<br />

fastidiosi assembramenti. Inoltre i<br />

non ariani avranno un handicap, varranno<br />

per due per cui dovranno necessariamente<br />

muoversi da soli. La piazza sarà così fi nalmente<br />

libera, ma così libera che tanto varrà<br />

costruirci un bel condominio.<br />

Divieto di uso improprio delle panchine:<br />

sarà infatti vietato usarle come griglie per<br />

cuocerci le costine, come piazzole di atterraggio<br />

per piccoli velivoli, come campi di<br />

bocce per i nanetti di Biancaneve, per appoggiarvi<br />

lap top, pacchi, libri, borse della<br />

spesa, suocere, bambini con le ginocchia<br />

sbucciate. Bisognerà essere composti, seduti<br />

con le ginocchia unite, non sudare – specialmente<br />

d’estate –, non ascoltare musica<br />

– specialmente con gli auricolari - non appoggiarvi<br />

i piedi – il culo però sì.<br />

Inoltre su una panchina non si potranno sedere<br />

persone della stessa etnia tranne che<br />

i monfalconesi da almeno 3 generazioni<br />

(neanche Luise allora), non ci si potrà sedere<br />

nei giorni pari e men che mai in quelli<br />

dispari e quando c’è bel tempo.<br />

Divieto di sputo.<br />

Da buon cattolico Luise si ricorda di quando,<br />

non molti anni fa, cartelli che vietavano<br />

lo sputo erano appesi sui portoni delle<br />

chiese. Erano appesi anche all’interno degli<br />

ospedali e dei vari uffi ci pubblici e si rivolgevano<br />

a noi, noi italiani che sputavamo<br />

come caffettiere. Quindi da ora basta sputi<br />

per terra; saranno consentiti solo gli sputi<br />

in faccia – alla Totti –, in aria (non è colpa<br />

dello sputante se la legge di gravità li rimanda<br />

a terra), e quelli, con speciale dispensa,<br />

dei francesi che li hanno congeniti nel loro<br />

parlare.<br />

Insomma, un acuto decalogo che promette<br />

di cambiare la nostra vita e che dimostra,<br />

fi nalmente come si devono affrontare i problemi<br />

legati alle trasformazioni della nostra<br />

società e della nostra città.<br />

I problemi che un arrivo così consistente<br />

di persone da tante diverse parti d’ Italia e<br />

del mondo possono essere affrontati in due<br />

modi: uno, il più complesso, è quello di rendersi<br />

conto che ormai questa è una via senza<br />

ritorno, che in tutto il mondo è la stessa cosa<br />

– la globalizzazione, bellezza – e che bisogna<br />

lavorare perché i vecchi monfalconesi<br />

imparino a vivere con questi nuovi monfalconesi,<br />

ne apprezzino anche la cultura e<br />

contemporaneamente si lavori per rendere<br />

più semplice ai nuovi il comprendere e condividere<br />

la nostra realtà.<br />

Senza ricorrere ad ordinanze umilianti per<br />

chi le emette e per chi le dovrebbe osservare.<br />

Ma lavorando, lavorando, lavorando,<br />

fornendo servizi e cultura.<br />

Il secondo è più semplice: non vogliamo<br />

intrusi, vogliamo sempre le stesse facce?<br />

Allora diciamolo chiaramente: spazziamoli<br />

via, mandiamoli a casa, sterminiamoli, sterilizziamoli.<br />

L’ordinanza vieti l’affi tto o la<br />

vendita di case, di alimentari, di medicine a<br />

chi non è comprovatamente monfalconese<br />

(e cosi ci liberiamo anche di Sindaco, 2 o<br />

tre assessori , capitano dei carabinieri, qualche<br />

notaio , avvocato, architetto e preside).<br />

Allora si che il problema si risolve.<br />

In realtà il problema è che sempre le società,<br />

specie nei tempi di crisi, tentano di addossare<br />

la colpa di situazioni diffi cili come<br />

la nostra ai più deboli, agli ultimi arrivati;<br />

succede anche nel Grande Fratello.<br />

Sono cadute di umanità, di capacità di vivere<br />

le trasformazioni, di convivere con chi è<br />

diverso da te che forse dovremmo cercare di<br />

evitare, cercando – per una volta – soluzioni<br />

che non provengano direttamente dal colon,<br />

ma dalla testa e dal cuore.<br />

E non ci si venga a dire che allora noi siamo<br />

favorevoli a comportamenti che, capiamo,<br />

possano dare fastidio; chiediamo<br />

solo che i piccoli problemi come questi<br />

vengano trattati con il buonsenso che ci si<br />

aspetta da chi governa e non con il ricorso<br />

a misure plateali, probabilmente inutili e<br />

sicuramente ridicole. ❒<br />

SICUREZZA<br />

Arturo Bertoli]<br />

aprile 2009 • M T•<br />

31

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