29.05.2013 Views

Ricordi Canciani 1950-1978 - associazione pionieri e veterani eni

Ricordi Canciani 1950-1978 - associazione pionieri e veterani eni

Ricordi Canciani 1950-1978 - associazione pionieri e veterani eni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

4 - Trasferimento a Ravenna<br />

Rispetto alla comunicazione che avevo ricevuto sei mesi prima, c’era qualcosa di mutato<br />

nelle modalità di trasferimento. Mentre allora ero destinato allo stabilimento Petrolchimico<br />

dell’ ANIC di Ravenna, con un passaggio da considerarsi definitivo, ora la situazione<br />

sembrava meno chiara: v<strong>eni</strong>vo comandato alla Saipem, società di recente costituzione, a cui<br />

era affidata la manutenzione di tutti gli impianti dell’Anic e che applicava il contratto dei<br />

metalmeccanici, con salari inferiori a quelli dei “petrolieri”.<br />

Quindi non era cambiata la destinazione e neppure lo stipendio, che ritiravo tutti i mesi negli<br />

uffici del Settore Agip di Ravenna. Mi trovavo però in una posizione ambigua, che dava<br />

adito a qualche preoccupazione, ma lasciava anche intravedere uno spiraglio di luce.<br />

Il primo Luglio 1959 raggiunsi Ravenna, la mia nuova sede di lavoro. All’inizio presi<br />

alloggio in un albergo nei pressi della stazione; dopo alcuni giorni trovai una stanza in<br />

affitto vicino al Mausoleo di Teodorico, alla periferia della città, sulla strada parallela al<br />

canale navigabile che collega il porto al mare. Da qui mi era più comodo raggiungere in<br />

autobus il complesso del Petrolchimico, distante circa 4 km.<br />

L’Anic disponeva di una grande mensa per il suo personale, alla quale avevamo libero<br />

accesso.<br />

Alla sera, rientrando a casa, mi fermavo spesso al Distretto dell’Agip, dove avevo talvolta<br />

l’occasione di parlare con il capo del personale Adelio Bernardi, che avevo conosciuto a<br />

Crema.<br />

La mia domanda era sempre la stessa: se poteva intercedere presso la Direzione, pur<br />

sapendo che il mio problema esulava dalle sue competenze.<br />

Nell’officina del settore Agip lavorava anche un mio vecchio amico d’Albania, Antonio<br />

Spagnoletto. Abitava con la famiglia nel palazzo adiacente agli uffici; nei giorni festivi ci<br />

recavamo assieme, poiché Antonio conosceva bene la città di Ravenna, ricca d’arte e bella,<br />

a visitare chiese, monumenti, mosaici.<br />

Purtroppo l’ambiente di lavoro all’Anic si rivelò peggiore di quello di Crema. A comandare<br />

e distribuire il lavoro ai vari dipendenti c’era un geometra, Volpicelli, che mal digeriva il<br />

fatto che noi dipendenti dell’Agip, comandati alla Saipem, avessimo un trattamento<br />

economico superiore al loro. Da capo si trasformava in sbirro, esigendo più di quanto uno<br />

potesse dare, e non considerava certo i nostri disagi e il nostro conseguente stato d’animo.<br />

Più di questo mi preoccupava l’ambiente di lavoro inquinato da gas tossici e polvere; spesso<br />

dovevo ricorrere a brevi periodi di malattia per foruncolosi e disturbi alle vie respiratorie.<br />

Non mi era possibile recarmi di frequente a casa, i tempi erano ristretti. Partivo il sabato<br />

mattina in treno, arrivavo a Crema verso mezzogiorno per ripartire l’indomani al<br />

pomeriggio; poco più di ventiquattro ore da trascorrere in famiglia.<br />

A nulla erano valse varie domande di lavoro indirizzate ad alcune industrie del nord,<br />

corredate di curriculum e raccomandazioni da parte dell’Ing. Trisolio, ex dirigente<br />

dell’AIPA in Albania.<br />

Pag.9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!