29.05.2013 Views

Ricordi Canciani 1950-1978 - associazione pionieri e veterani eni

Ricordi Canciani 1950-1978 - associazione pionieri e veterani eni

Ricordi Canciani 1950-1978 - associazione pionieri e veterani eni

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Solo il sabato sera andavamo in uno dei tre cinema, se davano qualche film interessante,<br />

oppure facevamo una passeggiata in via Mazzini con tappa obbligata al bar Novecento,<br />

dove tra le assidue frequentatrici si sperava di fare qualche amicizia femminile<br />

Nei primi anni ’50, all’AGIP di Crema il clima non era sempre sereno. In particolare ricordo<br />

che quando v<strong>eni</strong>vano organizzati degli scioperi, per rivendicare migliorie contrattuali, la<br />

percentuale dei crumiri era sempre alta, in particolare nella categoria impiegatizia.<br />

Frequenti erano i casi d’emergenza ai pozzi in perforazione. Quando si verificavano, il<br />

sabato o la dom<strong>eni</strong>ca, la maggioranza del personale sposato, se non era in servizio, era a<br />

casa. Così le guardie giurate chiamavano quelli che abitavano nelle baracche dormitorio, di<br />

notte e nei giorni festivi e di riposo, per caricare sui camion, in fretta e furia, centinaia di<br />

quintali di barite, bentonite e altri prodotti in sacchetti da cinquanta Kg. Gli ex carabinieri<br />

ed autisti assistevano senza dare alcun aiuto. Era un lavoro talmente pesante e stressante che<br />

alle volte, per evitarlo, mi nascondevo sotto il letto. Un rifiuto senza validi motivi poteva<br />

essere interpretato male, con riflessi negativi sul voto nella pagella che annualmente la<br />

direzione ci inviava, con conseguenze anche sui tempi d’attesa nei passaggi di categoria.<br />

Questi comportamenti, con l’aggiunta di improvvisi trasferimenti in altri cantieri, erano la<br />

spada di Damocle che pendeva sul nostro capo. L’Azienda aveva la possibilità di trasferire<br />

d’ufficio il personale in altre sue sedi del centro o meridione d’Italia.<br />

Questi sistemi coercitivi, nulla al confronto di quelli sperimentati in Albania, contribuivano<br />

a renderci remissivi, anche se per me, non era facile accettarli supinamente. In occasione di<br />

uno sciopero, proclamato dai sindacati per adeguare l’indennità di contingenza al costo della<br />

vita, io solo aderii uscendo dal cantiere.<br />

Nel gennaio del 1958, nei vari cantieri dell’Agip, furono indette le elezioni per il rinnovo<br />

annuale dei membri delle Commissioni Interne Sindacali. Allora non aderivo a nessun<br />

sindacato, ma fui eletto come membro indipendente. Il compito di questi organismi era<br />

quello di interv<strong>eni</strong>re in difesa dei lavoratori in eventuali controversie con la Direzione<br />

aziendale: essendo l’AGIP un ente a partecipazione statale, non esisteva un vero padrone.<br />

Non era un compito facile, soprattutto per me che non ero incline a facili compromessi.<br />

Potrei citare diversi episodi, ma mi limito ad uno solo che rispecchia bene l’ambiente di<br />

lavoro<br />

In occasione dell’inaugurazione da parte di Gronchi, Presidente della Repubblica,<br />

dell’Autostrada del Sole a San Donato Milanese, il Capo Settore di Crema emise una<br />

circolare con la quale si avvertiva tutto il personale di presentarsi alle ore quindici del<br />

sabato pomeriggio, in tuta ed elmetto, per andare a rendere omaggio al Capo dello Stato.<br />

All’epoca si lavorava un’ora al giorno in più durante la settimana, da recuperare il sabato,<br />

per avere libero il pomeriggio per raggiungere le famiglie. Mi recai subito negli uffici<br />

competenti a presentare le rimostranze, a nome di tutto il personale, e li avvertii che a mio<br />

avviso si erano dimenticati di aggiungere il “fez” in uso nelle adunate di recente memoria.<br />

All’adunata io non mi presentai e con me fu solidale un solo compagno di lavoro<br />

(Bernardelli)<br />

Tre giorni dopo mi arrivò una lettera dove mi si chiedeva di discolparmi per il mio<br />

comportamento.<br />

Pag.5

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!