Gnomonica n° 1 - Nicola Severino
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<strong>Gnomonica</strong>, Storia, Arte e Tecniche degli Orologi Solari N° 1 Settembre 1998<br />
Racconta una vecchia leggenda dell’Olimpo, che il giovane Elio, invaghitosi durante la festa<br />
del Primo inverno dell’affascinante Meridia, le giurasse fedelmente d’incontrarla tutti i giorni, che Dio<br />
manda in terra, a mezzodì preciso, davanti al tempio di Cronos. Ma avvenne che d’inizio il giovane<br />
rispettasse l’impegno, ma dopo poco tardasse, tanto d’essere richiamato dalla sua bella.<br />
Egli, mortificato, indeciso, torna incerto alla puntualità ma poi subito avvolto da nuovo ardore<br />
corre sempre più in anticipo all’incontro. Purtroppo il tempo d’attesa diventa anche per lui una così<br />
grande sofferenza da convincersi a rientrare nell’orario prestabilito di convegno. Col passar dei giorni<br />
dunque, rallenta il suo impeto, sino ad arrivare sereno e preciso all’anniversario del suo primo incontro<br />
con tale puntualità e gioia di quanto accaduto, che follemente abbraccia la sua adorata...e fu gran<br />
festa.<br />
I Dei dell’Olimpo, prosegue la leggenda, confermano che da quel momento a memoria delle<br />
passioni, vicissitudini, entusiasmi, ansie e promesse di questi innamorati, il Sole simula sui quadranti di<br />
Cronos lo stesso comportamento: ritarda nei primi mesi dell’anno, tergiversa in estate, anticipa in<br />
autunno per ritornar puntuale a mezzodì nella sua festa di “solstizio invernale” nell’ultima decade<br />
dicembrina.<br />
☺<br />
CRONISTORIA DELLE MERIDIANE DI FERMO (AP)<br />
Cintio Alberto, Fermo<br />
All’inizio del 1845, a Fermo fu presa la decisione di cambiare il sistema orario, ossia di<br />
abbandonare le ore italiche, in cui l’ora zero è l’istante del tramonto del Sole e adottare le ore<br />
astronomiche o europee in cui l’ora zero è la mezzanotte. A questo scopo il Comune per 30 scudi<br />
(all’epoca - 1845 - uno scudo = £. 40.000 circa) aveva affidato a Domenico Venturelli, orologiaio di<br />
Castel Clementino (oggi Servigliano), la costruzione di un orologio meccanico a ruote, completo di<br />
suoneria per ogni quarto d’ora, da installare sulla torre della Chiesa metropolitana.<br />
Il moderatore comunale, Francesco Monaldi, esprime le sue difficoltà a rimettere in modo<br />
giusto la nuova macchina oraria ogni volta che i pesi, arrivati a terra, ne arrestano il movimento. Infatti,<br />
col vecchio orario era facile individuare l’istante del tramonto per suonare l’Ave Maria e per azzerare<br />
l’orologio, ma ora col nuovo non è altrettanto facile individuare l’istante della mezzanotte o del<br />
mezzogiorno.<br />
Per questo il 14.05.1845 il gonfaloniere Matteucci scrive una lettera al delegato apostolico: “Per<br />
regolare gli orologi di questo Comune, stabiliti attualmente all’astronomica, è assolutamente<br />
indispensabile l’uso della meridiana. Troverei perciò opportuno farne costruire due, una al girone e<br />
l’altra nella pubblica piazza, da servire sia l’una che l’altra tanto per comodo del pubblico che per norma<br />
del moderatore di detti orologi”. I calcoli vengono affidati al P. Luigi Bigi, gesuita e professore a Fermo<br />
di matematica e fisica “il quale cortesemente si è offerto di presiedere e diriggere il detto lavoro onde<br />
riesca colla desiderata esattezza e precisione al fine suddivisato”.<br />
Il 25.05.1845, appena undici giorni dopo, i tecnici del comune approvano questo preventivo:<br />
“Conto approssimativo della spesa che può occorrere per la formazione di un piano a scialbo per una<br />
meridiana da gnomone da porsi in questa città. Per armatura dovendo rimanere in opera più giorni =<br />
sc. 0,50. Per giornate del mastro muratore, dovendo essere impiegato a più riprese sotto la direzione<br />
del R.P. Professore Bigi per poter tirare le diverse linee a buon fresco = sc. 2,25. Per facchino = sc.<br />
0,75. Per calce secchi n. 1 = sc. 0,20. Arena scelta ed acqua = sc. 0,70. Ferro per gnomone = sc. 0,20.<br />
Costo del piano finito in tutto = scudi 4,10”.<br />
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