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Gnomonica n° 1 - Nicola Severino

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<strong>Gnomonica</strong>, Storia, Arte e Tecniche degli Orologi Solari N° 1 Settembre 1998<br />

Nel NAWCC Bulletin, il bollettino della National Association of Watch and Clocks Collectors, Inc. (Vol.<br />

40/2 - n. 313) compaiono due articoli: Of witch trials and sundials di Edmund A. Fortier in cui è descritto un orologio<br />

orizzontale di John Proctor; il resoconto del meeting del 1996 della British Sundial Society a firma di Charles K.<br />

Aked.<br />

Nel numero di Lulgio/Agosto di Biblical Archeology Review, è stato pubblicato l’articolo Bad Timing a<br />

firma di Abraham Levy in cui l’autore fa una brevissima panoramica sugli orologi solari antichi trovati in territorio<br />

israeliano. Il pretesto però è servito per ipotizzare che il presunto orologio solare a disco trovato circa 40 anni fa<br />

negli scavi di Père Roland De Vaux, nei pressi delle grotte di Qumran sul Mar Morto, non sarebbe altro che un<br />

game-board, un gioco antico denominato mehen (“to coil”), altrimenti detto “serpente” perché il disco dà quella<br />

impressione. Questo gioco era conosciuto già nell’antico Egitto predinastico ed anche in Libano, Siria, Cipro, Creta e<br />

le isole Egee. Ma l’autore, alla fine delle sue supposizioni si rende anche conto che è duro immaginare le sette<br />

religiose di Qumran in assetto di gioco, del tipo casinò, invece che pregare e lavorare e riconosce che la “rondella” di<br />

Qumran resta effettivamente un mistero da svelare. Nelle 11 note che accompagnano l’articolo, a dire il vero, molto<br />

semplice e a tratti un po’ leggero nelle affermazioni, non si riscontrano due lavori fondamentali che restituiscono i<br />

risultati delle analisi effettuate dal punto di vista gnomonico. I due articoli sono An astronomical measuring<br />

instrument from Qumran (probably used as a sundial) di Avraham Avitzour di Israele, pubblicato su Compendium, la<br />

rivista di gnomonica della North American Sundial Society, Dicembre 1997; e Reloj de sol esenio di Manuel M.<br />

Valdés, pubblicato su Analema, dell’Associacion de amigos de los relojes de sol, Maggio-Agosto 1997, <strong>n°</strong> 20.<br />

Questi due articoli, e soprattutto il secondo, affrontano il problema di questo strano strumento in modo molto più<br />

convincente che non l’autore dell’articolo qui recensito e, se anche fosse difficile dimostrare che di orologio solare<br />

trattasi, certamente non può passare inosservata l’osservazione che uno gnomne di adeguata altezza posto al<br />

centro dello strumento, determina delle lunghezze d’ombra che marcando i circoli incisi sul disco hanno una stretta<br />

relazione con le principali curve di declinazione del sole. In particolare, il solco più largo e profondo al centro del<br />

disco corrisponde perfettamente alla lunghezza d’ombra del giorno degli ezuinozi. L’autore dell’articolo della BAR<br />

afferma che non può trattarsi di un orologio solare solo perché a quell’epoca questi erano diversi, come ci insegna la<br />

gnomonica ellenistica.<br />

E’ ovvio che un’affermazione tanto leggera dimostra che l’autore ha poca dimestichezza con la gnomonica e<br />

la sua storia ed è un vero peccato che non sia venuto a conoscenza dei due lavori menzionati, che pure sono stati<br />

pubblicati prima di questo articolo.<br />

Nel numero speciale 20 Giugno 1998 di ZONNEWIJZERKRING Vlaanderen vzw, la rivista della omonima<br />

associazione belga di gnomonica, è stato poresentato un sommario del grande ed unico progetto denominato<br />

Zonnewijzer Project Genk con cui è stato allestito un vero e proprio parco gnomonico nella città di Genk in Fiandra<br />

(Belgian Limburg). L’associazione ha selezioneto 12 progetti di orologi solari su 80 presentati da gnomonisti di vari<br />

paesi. Tre di questi orologi solari sono una novità assoluta, nel senso che non sono mai stati inventati e costruiti<br />

prima. Tale progetto ha generato anche un Genk Synposium del 20 giugno ’98. Tra gli orologi solari allestiti<br />

ricordiamo: una grande sfera armillare di 1,20 mt di diametro, realizzata da Jan De Graeve; un grande poliedro<br />

somigliante agli orologi multipli che si vedono nei testi di Fineo, Kircher, ecc.; un orologio orizzontale con curve<br />

diurne e lemniscata; un altro grande orizzontale con assostilo di 4 metri; una linea meridiana orizzontale; un<br />

orologio calendariale a forma di libro aperto; un grande analemmatico; un orizzontale bifilare; un orizzontale con<br />

gnomone conico; un orologio solare con display “digitale”. Quest’ultimo desta senz’altro curiosità ma ha poco a che<br />

fare con i veri orologi solari funzionanti con l’ombra dello gnomone. E’ stato inventato e costruito da Werner Krotz,<br />

Daniel Scharstein, Felix Scharstein, Hans Scharstein.<br />

Chi fosse interessato a questo tipo di orologio, l’associazione ha pubblicato un piccolo opuscolo in<br />

tedesco in cui viede data la teoria e la costruzione. Può essere richiesto a questa redazione con l’invio delle spese di<br />

£. 2000 in busta chiusa per una copia (pp.12).<br />

Pag. 35

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