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Fate bollire lo zucchero nell’acqua per 10 minuti, un<strong>it</strong>eci, quando è diaccio, la polpa delle biricoccole<br />
passata al setaccio e il sugo del limone. Tornate a passare il composto avanti di metterlo nella<br />
sorbettiera. Questa è la dose abbondante per quattro persone.<br />
CASTAGNO (Castanea sativa Mill.)<br />
<strong>Famiglia</strong> : Fagacee<br />
Nomi dialettali : Castàgn, Castâgna, Marôn<br />
Etimologia : Il nome deriva dal greco “kàstanon”, castagno.<br />
Arbusti a foglia caduca.<br />
Fior<strong>it</strong>ura: Giugno –<br />
luglio.<br />
Altezza: sino a 3 m.<br />
Ambiente: dalle colline<br />
alla fascia montana<br />
inferiore.<br />
Propagazione: per seme,<br />
per margotta, per<br />
propaggine e per polloni<br />
radicali, innesto.<br />
E’ diffuso su tutta l’Europa med<strong>it</strong>erranea, i Romani lo esportarono in<br />
molte zone ed è quindi complicato indicare il punto d’origine. Questo<br />
albero può arrivare ai 30 m di altezza. Il tronco è eretto, robusto, molto<br />
ramificato e di colore bruno scuro, fessurata a spirale<br />
long<strong>it</strong>udinalmente; la chioma globosa spesso irregolare di colore verde<br />
chiaro vivo. Foglie oblanceolate, lunghe da 10 a 25 cm, con base<br />
cuoriforme, rotonda, verdi, lucide, con il margine dentato; la pagina<br />
superiore è lucida, glabra e di colore verde scuro, mentre quella<br />
inferiore è pallida e opaca. Le infiorescenze maschili e femminili sono<br />
di sol<strong>it</strong>o sullo stesso stelo: le maschili si presentano come lunghi amenti<br />
biancastri eretti, fino a 20 cm, le femminili sono globose e poste alla<br />
base in numero di 2 o 5. Il frutto è una cupola spinosa a forma di riccio,<br />
molto pungente, di diametro da 5 ai 10 cm, che a maturazione si apre in quattro valve, liberando gli<br />
acheni, detti castagne, “noci” brune, ornate alla base da una cicatrice e all’apice da una torcia.<br />
Abbastanza adattabile alle diverse condizioni climatiche, il Castagno è una specie mesof<strong>it</strong>e sia nei<br />
confronti della temperatura che dell’umid<strong>it</strong>à. Tollera la sicc<strong>it</strong>à estiva; teme invece le gelate precoci e<br />
tardive e le piogge abbondanti nel periodo dell’antesi. Non tollera i suoli calcarei, argillosi e troppo<br />
umidi, ma predilige i terreni sciolti, freschi e profondi.<br />
Come si coltiva<br />
L’impianto si effettua per semina, a buche o a solchi. Normalmente però si ricorre alla piantagione in<br />
semenzali di 2-3 anni, per i boschi da legno, e di trapianti di 5-6 anni per i boschi da frutto. Le piante da<br />
frutto vengono innestate in vivaio ad anello o a corona. L’innesto può attuarsi, a corona o a spacco,<br />
anche in bosco, utilizzando i giovani polloni e piante da seme con l’impiego, nei primi anni, di pali<br />
tutori. Dopo l’impianto del castagneto da frutto può essere utile una concimazione. Nei primi anni<br />
vanno esegu<strong>it</strong>i risarcimenti, sfollamenti, sarchiature e una leggera potatura di allevamento. Il Castagno<br />
viene governato a ceduo o ad alto fusto. All’inizio della fruttificazione (15-20 anni) la dens<strong>it</strong>à del<br />
castagneto da frutto deve essere di un centinaio di piante per ettaro, che possono ridursi a 50-70<br />
all’epoca della piena fruttificazione (45-50 anni).<br />
Le cure culturali nelle fustaie da legno o nei cedui a turni lunghi sono lim<strong>it</strong>ate a diradamenti fino al<br />
conseguimento della dens<strong>it</strong>à ottimale (1000-10000 ceppaie, a seconda della durata del turno). L’età<br />
delle piante per la produzione del legno non dovrebbe superare i 100 anni. Per il castagneto da frutto si<br />
considera necessaria la sost<strong>it</strong>uzione dopo 120-150 anni, poiché la fruttificazione declina sensibilmente. I